Provincia, bilancio salvo grazie ad una deroga e alle multe agli automobilisti

Da poco approvato, stima un incasso di circa 4,9 milioni di euro dai velox. Fondi dallo stato per strade ed edilizia scolastica

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I giardini del palazzo della Provincia in piazza dei Caduti

Per chiudere il pareggio in bilancio la Provincia deve agire in deroga… al Codice della strada. Codice in cui è scritto nero su bianco che quanto incassato dalle sanzioni agli automobilisti debba essere in parte destinato per il 12,5 per cento all’ammodernamento della segnaletica e per un altro 25 per cento alle attività di controllo.

Disposizione a cui la Provincia non può attenersi e per la quale utilizza una deroga prevista da un decreto legge del 2017 in cui, viste le condizioni degli enti provinciali, all’articolo 18 si prevedono una serie di normative specifiche per non metterli troppo in difficoltà. Così il bilancio previsionale, da poco approvato, iscrive entrate da sanzioni amministrative per 4,9 milioni di euro. A questo punto serve un termine di paragone: nel 2006, quando la Provincia era ancora lontana dalle riforme che ne hanno stravolto le funzioni e soprattutto i conti, questa voce valeva 492mila euro. Nel 2010 ci si fermava a 450mila euro. I valori sono in realtà rimasti su quest’ordine di grandezza fino al 2014.

Dal 2015 la Provincia ha cominciato la “politica degli autovelox”, partendo da quelli sulla San Vitale (installati nel luglio di quell’anno). Quell’anno le sanzioni a bilancio sono salite fino a 1,3 milioni di euro, diventati nel 2016 3,775 milioni. Insomma, il valore delle multe si è decuplicato negli ultimi quattro anni. Dei 4,9 milioni di euro stimati, circa il 31 per cento è però da mettere tra i crediti di dubbia esigibilità perché – vuoi per ricorsi, vuoi per mancati pagamenti – non sempre si incassa il preteso. Del resto la relazione della Provincia non fa molto per smentire chi dice che gli autovelox sono un metodo per fare cassa.

Continuano ad esserci «notevoli criticità finanziarie», scrivono i contabili di piazza dei Caduti, e nel 2017 «si sono attese le misure necessarie a ripristinare le condizioni di normale operatività di questi enti» ma «le risorse assegnate non sono comunque sufficienti». Va qui ricordato che le Province si trovano in una condizione difficile per via delle riforme che avrebbero dovuto portare alla loro abolizione ma che poi si sono bloccate dopo la bocciatura del referendum di riforma costituzionale, il 4 dicembre 2016. Secondo l’Upi – l’Unione delle Province italiane – servirebbero 280 milioni di euro per ripristinare il normale funzionamento di questi enti. Va ricordato che gli incassi dell’Imposta provinciale di trascrizione (circa 12 milioni di euro) dal 2017 non vengono più incassati ma girati allo Stato.

Ci sono però alcuni aspetti positivi sul fronte ravennate: ad esempio, dopo anni di mancata programmazione pluriennale, la Provincia torna ad approvare un bilancio triennale. Segno che riguardo ai conti interni qualcosa è migliorato. Inoltre è stata ripristinata la facoltà di procedere ad assunzioni che però al momento configge con la scarsità delle risorse correnti realmente disponibili. Per quanto riguarda gli investimenti, si attingerà al fondo di 1,620 miliardi messo a disposizione dallo Stato per l’infrastruttura viaria.

A Ravenna arriveranno 1,2 milioni di euro nell’anno in corso – che saranno usati per un piano straordinario di manutenzione della rete viaria – e tre milioni per ogni esercizio dal 2019 al 2023. Tra gli interventi previsti nel 2018 la realizzazione di diverse rotonde (a Pilastrino San Francesco sulla Provinciale 19, ad Alfonsine sulla Raspone, a Godo di Russi sulla san Vitale, a Sant’Agata sul Santerno sulla Bastia) e il via ai lavori per l’interconnessione tra l’A14 Dir e la San Vitale a Bagnacavallo che dovrebbe essere completato nel prossimo anno. Ci sono poi diversi interventi di miglioramento agli edifici scolastici, alcuni già in corso. Il più costoso (1,67 milioni) è il terzo stralcio per l’accorpamento in un’unica sede dell’Istituto professionale Olivetti-Callegari di via Umago.

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