Crollo diga, già mezzo milione di costi. La Regione: «Pagheranno i responsabili»

Poco più di un mese fa l’incidente sul fiume Ronco dove è stata costruita una centrale idroelettrica. L’assessora Gazzolo (Protezione civile) fa il punto sui lavori di ripristino: a dicembre il progetto definitivo e solo dopo le previsioni sui tempi di riapertura della Ravegnana. Ecco chi ha rilasciato i permessi per l’opera

IMG 7006La Ravegnana è chiusa da un mese all’altezza di Longana per ripristinare l’argine sinistro del fiume Ronco, su cui corre la statale 67, dopo il crollo parziale della chiusa Farini dove è stata realizzata una centrale idroelettrica. La competenza è della Regione. L’assessora Paola Gazzolo ha le deleghe Difesa del suolo e Protezione civile

Assessora, fra quanto tempo è ipotizzabile che si arrivi alla riapertura della Ravegnana?
«Il 25 novembre si sono concluse le verifiche per fotografare lo stato di salute dell’argine sul fiume Ronco lungo la Ravegnana. Avviate subito dopo il dissequestro dell’area disposto dall’autorità giudiziaria lo scorso 7 novembre, ad eccezione della centralina sullo sbarramento, hanno rispettato i tempi fissati. L’esito degli studi svolti sarà la base per condividere, a inizio dicembre, le prime idee progettuali sull’intervento da porre in campo con il Tavolo tecnico istituito al Comune di Ravenna, partecipato dai rappresentanti dei vari Enti coinvolti. È quella la sede per individuare la soluzione più adeguata, coniugando la necessità di agire nella massima tempestività con la massima garanzia della sicurezza.

IMG 7016A seguito del crollo, quali lavori sono stati fatti, si stanno facendo e si faranno nel sito?
«Dopo il primo e parziale dissequestro dell’area, su incarico della magistratura l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile ha subito svolto gli interventi più urgenti: con 260 mila euro è stata realizzata una barriera di palancole, tavole di acciaio, per bloccare il flusso di acqua e interrompere l’erosione dell’argine. Quindi, in seguito al successivo dissequestro dell’intera area, ad eccezione della centralina, si sono avviate le indagini già citate sulle condizioni dell’argine finanziate con altri 200 mila euro. Per la progettazione, fondamentali sono le grandi professionalità dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile».

La Regione avrà modo di rivalersi sui soggetti privati per i costi a carico del pubblico?
«La Regione è pronta a mettere in campo tutte le risorse che serviranno per riaprire al più presto la viabilità, rivalendosi poi su chi sarà giudicato responsabile dell’accaduto al termine dell’indagine giudiziaria in corso.»

La realizzazione della centrale idroelettrica era stata ultimata? Ora che ne sarà del manufatto?
«Al momento dell’incidente la centralina non era ancora ultimata e quindi non era in funzione. Oggi rimane l’unica area ancora sottoposta a sequestro dalla magistratura per cui è interdetto l’accesso. Gli interventi svolti riguardano esclusivamente la messa in sicurezza dell’intera sezione dell’argine dove si sono verificati i crolli. Il futuro dell’impianto è strettamente legato alla procedura giudiziaria in corso, che verificherà le cause dell’incidente tragico costato la vita a Danilo Zavatta e sarà la base per ogni ulteriore decisione».

IMG 7012Quali diversi uffici o enti hanno espresso parere favorevole per arrivare all’apertura di questo cantiere?
«Il 10 ottobre 2011 il legale rappresentante della Gipco di Forlì, Daniele Tumidei, ha presentato la domanda di concessione per la realizzazione di un impianto idroelettrico sullo sbarramento. Il 6 marzo 2013 la Provincia di Ravenna ha indetto la Conferenza dei Servizi unificata per la procedura di valutazione di impatto ambientale. I lavori si sono chiusi il 9 aprile 2014 con esito favorevole e la giunta provinciale lo ha recepito con apposita delibera. Nel periodo luglio-dicembre 2016 l’impresa ha presentato la documentazione del progetto esecutivo. L’Agenzia regionale di protezione civile ha richisto modifiche migliorative e non sostanziali e, una volta recepite dall’impresa, ha emesso il nulla osta di competenza alla fine di dicembre 2016. Il 25 ottobre 2017 Arpae ha rilasciato la concessione dell’area demaniale e l’autorizzazione unica che conclude l’iter amministrativo per avviare la costruzione e l’esercizio dell’impianto».

La centrale ha una convenzione con il Gse per incentivi pubblici sulla vendita dell’energia?
«Per questo tipo di impianti sono previsti i contributi nazionali del Gse. Nel caso della centralina di San Bartolo nemmeno un euro era stato erogato, in quanto l’opera non era ancora conclusa».

Danilo Zavatta ha perso la vita sul lavoro. Dovevano essere seguite altre procedure per i controlli?
«Prima di tutto ci tengo a rinnovare la vicinanza della Regione alla famiglia di Danilo, un prezioso collaboratore della protezione civile, un conoscitore profondo dei “suoi” fiumi su cui svolgeva attività di vigilanza idraulica. È morto nel corso di un incidente, mentre stava svolgendo la sua professione. L’indagine avviata dalla magistratura servirà anche a far luce sulle origini del crollo repentino di cui è stato vittima».

IMG 7017Un incidente come questo avrebbe avuto tutt’altro impatto se fosse avvenuto in un altro contesto con altra viabilità. Sarebbe dovuto essere un motivo per non autorizzare l’intervento in quel punto?
«Non posso rispondere perché la questione è coperta da segreto istruttorio».

Ci sono altri impianti simili in provincia?
«In provincia di Ravenna ci sono tre impianti per produzione superiore ai 100 kilowatt di potenza. Oltre a San Bartolo, uno a Brisighella e uno a Massa Matelica, lungo il Savio (quest’ultimo realizzato dalla stessa Gipco, ndr). La gravità del fatto non può portare a mettere genericamente in discussione l’idroelettrico. A maggior ragione nel caso dei piccoli impianti, come la maggior parte di quelli presenti in Regione, che garantiscono continuità della produzione di energia pulita, nel rispetto dell’ambiente e in piena integrazione con altri settori come l’agricoltura. Ciò che conta, è la qualità dei progetti e dei lavori di realizzazione dell’opera. Confermo che l’attenzione della Regione, in collaborazione con i carabinieri forestali e gli altri Corpi dello Stato, è e continuerà a restare alta».

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