Cervia tra i centri d’Italia con più hotel, a Ravenna “tira” l’extra-alberghiero

In provincia oltre 500 alberghi e complessivamente 100mila posti letto a disposizione dei turisti. In vent’anni raddoppiate le camere nella città capoluogo ma sui lidi oggi ce ne sono quasi 2.700 in meno

KeysSono oltre 500 gli hotel attivi in provincia di Ravenna e circa 1.200 gli esercizi del settore extra-alberghiero, quasi tutti concentrati tra il comune capoluogo e Cervia che d’altronde insieme registrano la stragrande maggioranza dei pernottamenti (nel 2018 circa 6,2 sui 6,6 milioni complessivi della provincia).

Per quanto riguarda gli hotel, sugli oltre 500, 363 sono nel solo comune di Cervia (quarto centro italiano per numero di alberghi, con 27.264 posti letto). Nel 2018 hanno ospitato oltre 700mila turisti (di cui circa 90mila stranieri) per oltre 3 milioni di pernottamenti. Il settore extra-alberghiero vede invece a Cervia oltre 200 esercizi (tra cui cinque campeggi) per un totale di 473mila pernottamenti nel 2018, una percentuale minima quindi del totale. A differenza di quanto avviene invece a Ravenna dove sono presenti solo 116 hotel (88 al mare, concentrati in particolare nei lidi sud, e 28 in città; nel 2018 hanno ospitato 396mila turisti, di cui quasi 84mila stranieri, per quasi 1,3 milioni di pernottamenti) e ben 871 strutture extra-alberghiere sulle 1.200 di tutta la provincia. Tra queste vanno segnalati i 13 campeggi, gli oltre 650 alloggi in affitto (quelli gestiti in maniera imprenditoriale), 17 agriturismi e quasi 200 Bed & Breakfast: complessivamente sono stati quasi 1,5 milioni i pernottamenti registrati nel 2018, più di quelli degli hotel.

Continuando ad analizzare l’offerta ricettiva del territorio, sono quasi 77mila i posti letto (compresi quelli equivalenti dei campeggi) a disposizione in tutta la provincia per i turisti, di cui oltre 36mila nel comune capoluogo (Cervia si ferma a 32mila). Nel corso degli anni, nonostante siano cresciuti i flussi turistici, sono però diminuite le camere (o camere equivalenti) nei due principali comuni della provincia: vent’anni fa a Cervia erano cinquecento in più, circa 16.300; sui lidi ravennati invece oggi ci sono addirittura quasi 2.700 camere in meno rispetto alle quasi 13mila del 1999, mentre a Ravenna città sono raddoppiate (grazie alle strutture extra-alberghiere), passando da 929 a oltre 1.900, così come sono triplicate nel resto della provincia (da 570 a oltre 1.500), senza tener conto delle circa 900 (piuttosto stabili negli anni) dell’area Brisighella-Riolo Terme.

Da segnalare che restano fuori dai dati statistici dell’Istat altri 24mila posti letto (con cui si supererebbe la soglia dei 100mila posti giornalieri) che caratterizzano la provincia di Ravenna (e in particolare Cervia), quelli dei cosiddetti “altri alloggi privati” (ossia quelli gestiti non in forma imprenditoriale), che sono quasi seimila, a differenza delle poche centinaia delle altre province della regione.

Infine, per completare il quadro dell’offerta ricettiva va ricordato il fenomeno ormai diffusissimo anche dalle nostre parti di Airbnb, il noto portale online nato nel 2007 con l’intento di mettere in contatto persone in cerca di un alloggio per brevi periodi con privati che dispongono di uno spazio extra da affittare. Secondo una ricerca Confesercenti, a settembre 2018 l’offerta ricettiva di Ravenna registrava 700 annunci suddivisi fra 420 “host”, un soggetto questo non ancora chiaramente individuato dalla legislatura italiana e quindi di fatto fuori dalle normative in materia.

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