Condhotel, approvata la legge: ora l’albergo può vendere ai privati 4 stanze su 10

La nuova norma regionale consente di trasformare una parte degli spazi ricettivi in residenziali autonomi per destinare il ricavato a riqualificazione e sicurezza: deve restare la portineria unica. La possibilità vale anche per le colonie marittime e montane

Adult Bath Towels Bed 1437861(1)L’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha approvato la legge regionale per i cosiddetti condhotel, neologismo che unisce le parole condominio e hotel: in buona sostanza i proprietari di strutture ricettive potranno trasformare una quota delle stanze in unità immobiliari autonome da cedere a privati per reinvestire il ricavato nella riqualificazione e nella sicurezza dell’albergo. La possibilità era stata introdotta con il decreto Sblocca Italia del 2014 (Governo Renzi) demandando alle Regioni i dettagli. Ora i Comuni dovranno recepire la norma regionale, procedura che a seguito delle modalità semplificate previste potrà avvenire in tempi rapidi.

La legge disciplina i requisiti e le condizioni di esercizio per diventare condhotel. In particolare, dopo gli interventi di riqualificazione, le strutture devono essere aperte al pubblico, avere un gestore unico, un minimo di sette camere, servizi accessori ed eventualmente vitto oltre a unità abitative residenziali private con cucina. Gli albergatori avranno la possibilità di destinare fino a un 40 percento della superficie delle camere alla realizzazione di alloggi attrezzati ad uso residenziale, da vendere a privati. Gli ospiti dell’hotel e i proprietari degli appartamenti godranno dei servizi alberghieri a partire dalla portineria unica e se il condhotel è costituito da più immobili, devono avere una distanza massima di 200 metri dalla sede della reception. Ogni proprietario può utilizzare in via esclusiva la propria abitazione per parte o tutto il periodo di apertura della struttura ricettiva o renderlo disponibile al gestore per i clienti dell’albergo.

Bedroom Door Entrance 271639(1)La possibilità di trasformarsi in condhotel, unico caso in Italia, è estesa anche alle colonie marittime e montane: una misura antidegrado che tiene conto della specificità della regione, dove questi edifici sono molto diffusi, e che permetterà il recupero di edifici che sono oggi dismessi, non utilizzati e versano in stato di abbandono. Altro punto centrale del provvedimento, l’attenzione al territorio. I Comuni, ad esempio, possono pianificare dove e come attuare le nuove strutture ricettive, inoltre la legge individua modalità semplificate di recepimento della norma e di adeguamento degli strumenti urbanistici, quando è necessaria la variante urbanistica.

«La nuova legge regionale può essere sicuramente un’opportunità per il rinnovamento e la riqualificazione della nostra offerta turistica, soprattutto per la Riviera romagnola. Avremmo preferito però che nella nuova legge trovassero spazio alcuni accorgimenti riguardanti il rispetto dei principi di legalità e ambiente, cosa che ovviamente il Pd non ha ritenuto opportuno bocciando i nostri emendamenti». È questo il commento di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle.

«Con i condhotel realizziamo un triplice obiettivo: riqualificare in maniera importante le strutture ricettive, ampliare e differenziare l’offerta turistica andando incontro alle nuove esigenze dei visitatori e contestualmente sottrarre all’abbandono spazi come le colonie marittime e montane. Uno strumento all’avanguardia per il mercato italiano che stimolerà gli investimenti in uno dei motori della nostra economia». Con queste parole la consigliera Nadia Rossi, relatrice della Legge, saluta l’approvazione a larga maggioranza della legge.

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