Beffa sugli abbonamenti, Trenitalia non si presenta al tentativo di conciliazione

L’azienda presenta i dati in crescita sull’uso dei treni regionali ma non vede la possibilità di composizione bonaria del contenzioso con i pendolari di Godo, ora tentati dalla causa civile

RAVENNA 12/01/2019. MANIFESTAZIONE PENDOLARI DELLE STAZIONI DI GODO E CLASSE

La protesta di inizio anno dei pendolari rimasti senza fermate

Nessun rappresentante di Trenitalia si è presentato al tentativo di mediazione che era in programma nel pomeriggio di oggi alla Camera di Commercio: al centro dell’incontro i rimborsi degli abbonamenti ai pendolari danneggiati, lo scorso anno, dalla soppressione di alcune fermate (Godo e Classe) che – di fatto – hanno reso secondo i ricorrenti inutilizzabili gli abbonamenti sottoscritti a settembre. Da parte di Trenitalia non si ravvisavano in sostanza margini di composizione bonaria della vicenda (il tentativo di conciliazione della Camera di commercio serve proprio a questo) e perciò solo i rappresentanti dei pendolari si sono trovati, senza la controparte. A questo punto, per fare valere le loro ragioni, le famiglie hanno davanti la strada del ricorso in sede civile e – da quanto emerge – si sta valutando il da farsi. Finora, rispetto ai disagi dello scorso anno, i pendolari hanno ottenuto il rimborso di un solo mese e anche in questo caso non tutto è filato liscio, tanto che è dovuto intervenire il Comune di Russi promettendo un fondo ad hoc per le famiglie rimaste fuori.

La notizia della mancata presentazione di Trenitalia alla Camera di Commercio arriva nel giorno in cui l’azienda certifica i dati in aumento sui treni regionali (+6,5%)  e in particolare sulla linea Bologna-Ravenna-Rimini che, nei primi nove mesi dell’anno, avrebbe avuto l’incremento maggiore.  «Fra le relazioni con aumento dei passeggeri più sensibile – si legge nella nota stampa diffusa da Trenitalia -anche alcune di particolare interesse turistico come la Bologna – Ravenna, grazie alla velocizzazione delle corse e la Ravenna – Rimini, dallo scorso dicembre collegata direttamente al capoluogo emiliano da un servizio cadenzato». Questa velocizzazione è stata ottenuta però con la soppressione di diverse fermate a Classe e Godo (e in altre località della linea) che ha provocato i malumori e le proteste delle famiglie di studenti e lavoratori che usavano il treno per muoversi verso i capoluoghi più vicini.

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