Visite guidate vietate, le guide scrivono al sindaco: «Vogliamo lavorare»

Il polo museale dell’Emilia-Romagna blocca i tour con accompagnamento alla basilica di Classe e a Teodorico. Confcommercio non ci sta: «Si possono trovare soluzioni per riprendere»

Sant’Apollinare in Classe

La basilica di Sant’Apollinare in Classe e il mausoleo di Teodorico hanno riaperto al pubblico dal 23 maggio ma le visite guidate sono vietate. La direzione regionale dei musei fa sapere che è disponibile per la basilica il servizio di audioguida multimediale accessibile tramite internet e fruibile con il proprio telefono smartphone o tablet. E allora 21 guide turistiche di Ravenna hanno firmato una lettera inviata al sindaco Michele de Pascale «per manifestare la drammatica situazione della categoria, dopo oltre due mesi di lockdown».

È stata Confcommercio a prendere l’iniziativa: «Se i musei vietano le visite guidate, il nostro diritto al lavoro, sancito dall’articolo 4 della Costituzione, viene meno. Vietare le visite guidate e le attività didattiche vuol dire demolire due pilastri che sono alla base di qualsiasi museo, sospenderne un servizio pubblico di altissimo valore, azzerarne una delle funzioni principali, quella dell’educazione».

Le guide si rivolgono al primo cittadino: «Come pensa di far ripartire la filiera del turismo senza il nostro contributo? La nostra presenza non solo arricchisce l’esperienza della visita dal punto di vista dei contenuti, ma fa sì che i visitatori si muovano all’interno dei siti di interesse in maniera più consapevole e rispettosa delle regole, in altre parole, in maniera più sicura. Il turista che viaggia con una guida abilitata è più tutelato di chi viaggia da solo».

La primavera è la stagione turistica più proficua per chi accompagna turisti alla scoperto di monumenti e bellezze del territorio: «Siamo attualmente senza alcun reddito non avendo potuto fare, in questi tre mesi di lockdown, attività di smart working. Alcuni di noi hanno percepito il bonus dei 600 euro del mese di marzo, altri nemmeno quelli. L’unica cosa che abbiamo voluto e potuto fare, con un grande senso di responsabilità nei confronti della nostra città, è stato continuare a promuovere e valorizzare i siti e i monumenti di Ravenna attraverso i nostri canali social, per mantenere comunque alta l’attenzione e l’interesse nei confronti della città da parte dei nostri clienti».

L’auspicio delle guide era di riprendere a lavorare ora con i residenti della regione e dal 3 giugno anche con i turisti provenienti da altre città italiane: «Nessuno di noi pensa che nei prossimi mesi possano giungere richieste da parte di gruppi numerosi. Siamo consapevoli che per poter davvero ripartire dovremo attendere il 2021. Ma se, ad esempio, a partire da giugno una coppia o una famiglia volesse usufruire del nostro servizio per visitare questi siti, noi non potremo farlo in base a queste direttive e non vorremmo che diventasse un pericoloso precedente per il futuro». Ad oggi ancora non è noto ciò che deciderà la Diocesi che gestisce altri cinque importantissimi siti Unesco della città.

Secondo il sindacato delle guide si potevano sfruttare le settimane di chiusura per pensare a una riapertura in sicurezza anche per le visite guidate: «Ad esempio con un massimo di 8/10 persone nella basilica di Classe data l’ampiezza della chiesa. Invece è stata scelta la strada più semplice: il divieto a prescindere. Il Polo Museale fa capo al ministero, il quale non può semplicemente vietare, piuttosto deve trovare delle soluzioni, oggi e non domani o a data da destinarsi, perché tutti tornino al lavoro senza lasciare indietro nessuno».

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