«Stagione balneare partita bene. Ma servono diversi nuovi parcheggi»

Maurizio Rustignoli della coop bagnini: «Rincari? Solo tra il 5 e l’8 percento. Però manca la forza lavoro, bisogna ripensare ai sussidi»

Pexels Rachel Claire 4846172

Mentre il festival Beaches Brew a Marina di Ravenna ha registrato uno straordinario successo di pubblico, fervono i preparativi per gestire al meglio l’invasione del Jova Beach Party, si sta definendo nel dettaglio il programma delle Frecce Tricolori (attese a Punta Marina il 18 e 19 giugno) e si è già tornati a ballare da settimane senza distanziamento in spiaggia e nei locali.
L’estate 2022, per i lidi ravennati, pare non essere solo quella del definitivo ritorno alla normalità dopo la pandemia. «L’apertura della stagione – conferma il presidente della cooperativa dei bagnini di Ravenna, Maurizio Rustignoli – è positiva, grazie anche al meteo. E le prenotazioni sembrano buone, con tanto di un ritorno degli stranieri. Possiamo considerarci finalmente moderatamente ottimisti, al netto dei problemi che affliggono la categoria».

Partiamo dalla Bolkestein: il Senato ha approvato il disegno di legge sulla concorrenza che prevede la possibilità per i Comuni di fare i bandi un anno dopo quanto previsto dal Consiglio di Stato, entro il 2024…
«La questione non è stata affrontata ancora nel modo e nei tempi giusti. L’ultimo emendamento contiene molto poco per il futuro delle imprese (gli indenizzi per i vecchi concessionari verranno stabiliti nei decreti attuativi, ndr) e mette in difficoltà le istituzioni locali che dovranno gestire i bandi. Noi continuiamo a pensare che la strada maestra sia quella di procedere prima di tutto a una completa mappatura delle coste italiane, con le differenze che le caratterizzano, prima di intervenire. Invece c’è stata fretta solo di andare alla evidenza pubblica, con imprenditori che avevano invece in mano una legge che li metteva al sicuro fino al 2033 e che ora si vedono costretti ad andare a bando nel 2024. Con la conseguenza che tutto si è bloccato, dalle compravendite agli investimenti».

I rincari delle materie prime come noto hanno portato ad aumenti anche su “lettino e ombrellone”. Come hanno reagito i clienti?
«Direi che non ci sono state proteste, anche perché qui gli aumenti sono stati molto limitati, nell’ordine del 5-8 percento. E restiamo comunque il territorio con il più alto rapporto fra qualità dei servizi offerti e il prezzo; unico in Italia. Ancor più nel Ravennate dove non ci sono strutture ricettive alle spalle e gli imprenditori balneari hanno il merito di riuscire a portare gente nelle località».

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Il presidente della Coop Spiagge Rustignoli

A proposito di lidi ravennati, questa sarà l’ultima estate a Marina e Punta prima del Parco Marittimo, con gli stradelli retrodunali che verranno riqualificati e diventeranno pedonali…
«Fin da subito abbiamo apprezzato il progetto, chiedendo però i parcheggi compensativi. Proprio per l’assenza di strutture ricettive, le due località vivono con il pendolarismo e l’Amministrazione deve dare alternative valide all’automobilista. Siamo un po’ preoccupati perché ancora non ci sono certezze. Non bastano gli ampliamenti dei parcheggi scambiatori. Bisogna assolutamente fare un parcheggio compensativo importante, da mille posti, a Punta Marina (la zona individuata è quella vicino al campo sportivo ndr). E soprattutto dobbiamo andare alla ricerca di piccoli parcheggi di servizio, individuare aree, sistemarle, segnalarle e renderle fruibili. Chiediamo insomma di setacciare le due località per fare parcheggi ovunque sia possibile».

Un accenno al tema dei lavoratori stagionali: è vero che mancano? E mancano perché li pagate troppo poco…
«La questione va affrontata in modo diverso, con un tavolo permanente di discussione che faccia proiezioni avanti negli anni. Partiamo dal fatto che noi vendiamo servizi e abbiamo bisogno di risorse umane e a oggi manca circa il 20 percento della forza lavoro. Se il dibattito resta quello del “non li pagate abbastanza” il problema non verrà risolto. Credo invece che la discussione vada aperta, che vada analizzato l’impatto che ha avuto il reddito di cittadinanza, così come i cambiamenti delle consuetudini. La nostra categoria non sarà senza macchia, ma non si può pensare davvero che un imprenditore che ha bisogno di un collaboratore non sia disposto a pagarlo adeguatamente… Bisogna invece ragionare di salari minimi, del ruolo dello Stato, che magari al posto del reddito di Cittadinanza potrebbe integrare una retribuzione. Che tanto in Emilia-Romagna nessuno rischia davvero di restare senza lavoro, se non ha problemi fisici. E ancora, si potrebbe pensare a come coinvolgere tanti extracomunitari che finiscono spesso ai margini della società. E ragionare sul periodo invernale, ideale per formare queste persone, facendo proiezioni avanti per i successivi 3-5 anni».

Cosa ne pensa dell’inchiesta sulla Mib Service, con accuse di truffa ai danni di fisco e Inps legata proprio alle assunzioni di lavoratori stagionali?
«Da che mondo è mondo si sono cercate soluzioni alternative per raggiungere gli obiettivi. C’è chi è salito sopra il carro e chi no. Ma solo alla fine dell’inchiesta sapremo davvero quali sono state le reali responsabilità degli imprenditori coinvolti…».

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