Ap dice che l’aderenza del ponte mobile è ok ma fa lavori per renderlo più ruvido

L’Autorità portuale di Ravenna dice che i test sul ponte mobile certificano «miglioramento dell’aderenza del manto stradale determinata dall’usura dovuta al passaggio dei veicoli» ma dal 3 al 6 luglio sta eseguendo un intervento «per accentuare la ruvidezza»

Il ponte mobile di Ravenna è stato chiuso un mese per manutenzione per rifare il manto stradale e dopo l’apertura dell’8 giugno scorso è rimasto transitabile meno di 48 ore perché poi è stato chiuso d’urgenza dopo un incidente in un giorno di pioggia che ha fatto sorgere dubbi sull’aderenza del fondo. Dopo tre giorni di chiusura è stato riaperto al traffico, ma con l’aggiunta di dossi in entrata per obbligare i veicoli a viaggiare a passo d’uomo (vale il limite di 30 km orari). Dal 3 luglio è chiuso fino a domani, 6 luglio, per rendere il fondo stradale più ruvido.

Abbiamo provato a capire meglio cosa sia successo rivolgendo qualche domanda all’Autorità portuale, proprietaria dell’infrastruttura sul Candiano inaugurata nel 2010 e costata 11 milioni di euro. Le risposte sono dell’ufficio tecnico di via Antico Squero.

Partiamo dalle basi. Che lavoro è stato fatto nel mese di chiusura? «Un intervento di rifacimento integrale del piano stradale consistente nell’asportazione del rivestimento esistente ammalorato e posa del nuovo rivestimento analogo al precedente. Sono state eseguite anche altre attività fra cui la manutenzione straordinaria dell’impianto oleodinamico, ed il controllo e regolazione delle strutture portanti».

Ci siamo chiesti che tipo di verifiche siano state fatte nei giorni di chiusura dopo l’incidente del 10 giugno. Secondo il parere di un esperto di opere viarie che abbiamo interpellato, occorre misurare il cosiddetto coefficiente di aderenza (Cat). Non la pensa allo stesso modo Ap: «Sono state eseguite prove di resistenza allo slittamento/derapaggio secondo la norma Uni En 13036-4 in diversi punti del piano stradale. La prova fornisce un parametro Bpn (british pendulum number) che costituisce valore di riferimento utilizzato nei capitolati degli appalti del settore». L’opinione dell’ingegnere civile contattato è che quella norma sia più attinente alle pavimentazioni dei capannoni industriali. Abbiamo chiesto anche i dati delle misurazioni, ci è stato detto solo che «in base ai controlli effettuati sono rispettati i valori usualmente richiesti».

È sembrato anomalo a molti disporre la chiusura di un ponte appena aperto dopo la manutenzione e ha suscitato timori la testimonianza di un’automobilista coinvolta nell’incidente che parlava di un fondo su cui era impossibile stare in piedi per la scivolosità. «A seguito delle manutenzioni è stato eseguito il collaudo con esito positivo. Per quanto riguarda il piano viabile, trattandosi di mero rifacimento, il collaudo è consistito nel verificare la qualità dei materiali utilizzati e delle tecniche di posa del materiale. Per il momento, al 23 giugno, non vi è evidenza di inadempienze realizzative».

In una dichiarazione rilasciata al quotidiano Il Resto del Carlino, il presidente di Ap Daniele Rossi ha parlato di “resina posata come manto stradale”. L’ufficio tecnico precisa meglio: «Il ponte mobile non può essere pavimentato con conglomerato bituminoso, impiegato ordinariamente per le strade, perché troppo pesante e non sufficientemente adesivo al fondo metallico per cui si utilizzano resine epossi-poliuretaniche mescolate a sabbia di quarzo che contemporaneamente proteggono la struttura metallica e fungono da piano viabile». Secondo le valutazioni del tecnico già ricordato, che cita il Bollettino ufficiale 125 del 1988 del Cnr, la resina andrebbe usata come impermeabilizzante sulla lamiera e sopra alla resina va fatta la stesura della pavimentazione.

Nella mattinata del 27 giugno sono stati eseguiti dei nuovi monitoraggi del piano viabile. Citiamo testualmente la nota di Ap successiva ai test: «L’esito di tali controlli tecnici è stata la certificazione di un miglioramento dell’aderenza del manto stradale determinata dall’usura dovuta al passaggio dei veicoli. Nonostante il buon esito di tali verifiche, si è valutato di procedere alla esecuzione di lavori per accentuare la ruvidezza della pavimentazione. Dal 3 al 6 luglio il ponte resterà chiuso al traffico per consentire questi ulteriori interventi manutentivi». Dal 13 giugno si transita e Ap dice che non erano emerse inadempienze realizzative ma si fanno lavori per renderlo più ruvido.

I dossi sono definitivi o temporanei? «Sono stati posizionati per garantire il rispetto dei limiti di velocità a 30 km/h che è condizione essenziale per il transito in sicurezza, nell’attesa delle nuove prove di aderenza e degli eventuali interventi migliorativi della scabrezza superficiale. Pertanto rappresentano una misura temporanea».

L’intervento di rifacimento del manto rientra in un appalto di quattro anni per circa 5 milioni di euro totali al consorzio Ceir di Ravenna che  ha indicato come esecutrici le ditte Dz Engineering, Acmar e Nordelettrica.

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