Parte il cantiere della nuova piscina e 14 società di nuoto attaccano il Comune Seguici su Telegram e resta aggiornato Dal 4 novembre via ai lavori da 22 milioni di euro per rifare la piscina comunale a Ravenna, ci vorranno due anni e mezzo. Una lettera aperta delle società sportive lamenta l’affidamento della gestione a una cooperativa di Reggio Emilia che andrebbe a escludere le realtà locali Il cantiere da oltre 22 milioni di euro per la demolizione della piscina comunale di Ravenna e la costruzione di un nuovo impianto più grande comincia il 4 novembre 2024. Serviranno due anni e mezzo. L’intervento viene svolto con la modalità della finanza di progetto, il cosiddetto project-financing: il vincitore del bando, il colosso Arco Lavori di Ravenna (350 milioni di ricavi nel 2023 e un portafoglio lavori di 1,2 miliardi), investirà circa 15 milioni nella realizzazione e gestirà l’impianto per 25 anni – affidandolo alla Coopernuoto di Reggio Emilia – ricevendo un canone dal Comune di circa 700mila euro annui a parziale copertura delle spese. Alla fine della concessione, l’immobile tornerà nella disponibilità del Comune. La prima approvazione del progetto Arco da parte della giunta comunale risale al 2018: era un impianto più piccolo del costo di 13 milioni. A lavori finiti Ravenna avrà una piscina da 50 metri che per caratteristiche di larghezza e profondità potrebbe ospitare anche le Olimpiadi, ma più realisticamente sarebbe già un successo accogliere i campionati italiani. L’edizione odierna, 31 ottobre, del quotidiano Il Resto del Carlino riassume il piano dei lavori studiato per ridurre al minimo indispensabile il periodo di interruzione del servizio pubblico. Due lotti: il primo prevede la realizzazione di una nuova vasca da 25 metri, con il secondo si demolirà la struttura esistente per creare la vasca da 50 metri. Ci vorrebbero meno dei 30 mesi previsti se nell’estate 2025 si potesse chiudere completamente l’impianto al pubblico. Alla vigili dell’apertura dei lavori, le 14 società del nuoto ravennate che usufruiscono della piscina comunale “Gambi”, riunite in un coordinamento unitario, non gradiscono «l’esclusione del nuoto ravennate dalla gestione della piscina». Una lettera aperta delle società (qui il testo integrale) lamenta il cambio dei piani: «Doveva essere realizzata una prima vasca da 50 metri nella nuova area acquisita dal Comune proprio per rendere attuabile il progetto senza comportare discontinuità all’attività del nuoto. Solo a giugno di quest’anno si è appreso che il progetto era stato rivoluzionato completamente, dando priorità alla vasca da 25 metri anziché quella da 50 metri, così disattendendo quanto più volte ribadito dall’amministrazione comunale come già stabilito negli incontri precedenti con le società. A tali condizioni l’attività del nuoto viene mutilata di oltre due terzi dell’attività per almeno 15 mesi, sia per quanto riguarda il “nuoto libero” a favore della cittadinanza sia per i corsi di nuoto sia per l’attività agonistica, la pallanuoto, il sincronizzato, il pinnato, le attività di riabilitazione». Critiche alla scelta di Coopernuoto: «Avrà condizioni di “monopolio” sull’attività corsistica ed agonistica, non permettendo più alle attuali società ed agli enti di promozione locali di continuare la propria attività cinquantennale. Ricordiamo fra l’altro che la Coopernuoto è una delle società antagoniste sia del nuoto agonistico che della pallanuoto ravennati: nei fatti Ravenna sparirà dal contesto natatorio nazionale, essendo di Reggio Emilia le squadre agonistiche di nuoto e di pallanuoto». Total0 0 0 0 Forse può interessarti... Partirà a breve il cantiere per raddoppiare la piscina comunale di Ravenna Due società di nuoto preoccupate: «Non avremo la vasca da 50 metri per troppo tempo» La Consar Ravenna a Reggio Emilia per bissare la vittoria dell'esordio Seguici su Telegram e resta aggiornato