Legambiente: la linea Bologna-Ravenna-Rimini tra le 3 più critiche della regione Seguici su Telegram e resta aggiornato Il report annuale dell’associazione ambientalista dedicato al trasporto pubblico segnala problemi di ritardi e soprattutto di sovraffollamento, ma anche frequenti chiusure per allagamenti e smottamenti. Il presidente di Regione riconosce le criticità e promette: «Sarà migliorata nel mio mandato» La linea Bologna-Ravenna-Rimini è tra le tre linee ferroviarie critiche dell’Emilia-Romagna secondo l’edizione 2025 di Pendolaria, il report di Legambiente che ogni anno restituisce la situazione del trasporto pubblico in Italia. Un anno fa la tratta Bologna-Ravenna era stata considerata fra le peggiori a livello nazionale. Il report Pendolaria, presentato a Roma il 18 dicembre, mette in fila dati, numeri e proposte. Partendo dal portafoglio delle risorse: «È a dir poco esiguo l’incremento di 120 milioni previsto nella proposta di legge di Bilancio 2025 per il Fondo Nazionale Trasporti, sottofinanziato da anni. In valori assoluti, i finanziamenti nazionali per il trasporto su ferro e su gomma sono passati da circa 6,2 miliardi di euro nel 2009 a 5,2 miliardi nel 2024, ma questi importi restano ben al di sotto delle necessità e rappresentano un -36% se si considera l’inflazione di questi ultimi 15 anni. Anche i finanziamenti regionali sono al lumicino, in Emilia Romagna solo lo 0,65% del bilancio è stato investito per il finanziamento del servizio ferroviario e l’acquisto di nuovo materiale rotabile». Nel 2023 in Emilia-Romagna il numero dei viaggiatori al giorno sui treni regionali è tornato a crescere, superando del 19% il numero del 2009 e del 4% quello del 2019, anno di riferimento pre pandemia. «La domanda di mobilità si sviluppa su distanze che possono trovare un’alternativa in servizi di trasporto collettivo efficienti e integrati. L’Emilia Romagna rimane sotto i 200mila viaggiatori al giorno contro i 700mila della vicina Lombardia, con 882 corse contro le 2.200 dei lombardi. La nota positiva è che il materiale rotabile ha un’età media di 13,9 anni contro i 14,8 anni della media nazionale». Le criticità nella regione sono tre. La linea Bologna-Portomaggiore, interessata da lavori e per questo in parte coperta con bus: «Prima dei lavori era la seconda linea per numero di passeggeri trasportati in settimana, ma ha perso molta parte dell’utenza che preferisce spostarsi con mezzo privato». La linea Bologna-Prato, interessata da lavori di potenziamento per migliorare il trasporto merci e quello di persone: «Ogni giorno ritardi e cancellazioni di treni, spesso comunicate all’ultimo se non addirittura non comunicate». La linea Bologna-Ravenna-Rimini: «Problemi di ritardo e soprattutto di sovraffollamento, in particolare nel periodo estivo e soggetta a chiusure per allagamenti e smottamenti del sedime». A pesare sul trasporto pubblico sono anche gli impatti della crisi climatica. Sono 203 gli eventi meteo estremi che in Italia negli ultimi 14 anni – tra il 2010 e il 2024 – hanno causato interruzioni e ritardi a treni, metro e tram in tutta Italia. Piogge intense e allagamenti, frane dovute a intense precipitazioni, sono state le cause di interruzioni più o meno lunghe di linee ferroviarie come la Bologna-Rimini, la Ravenna-Ferrara, la Ravenna-Faenza, la Faenza-Marradi. Secondo il Rapporto del Mit “Cambiamenti climatici, infrastrutture e mobilità”, i danni su infrastrutture e mobilità provocati dalla crisi climatica aumenteranno entro il 2050 e per la nostra regione potrebbero significare una perdita di PIL fino allo 0,51%. Il presidente della Regione, Michele de Pascale, e l’assessora regionale a Mobilità e Trasporti, Irene Priolo, accolgono con soddisfazione che nessuna linea ferroviaria dell’Emilia-Romagna è stata classificata tra le peggiori d’Italia: «Ma questo non può e non deve bastarci. Il diritto alla mobilità delle cittadine e dei cittadini deve essere pieno e concreto. E noi vogliamo lavorare da subito per fornire agli emiliano-romagnoli un servizio ferroviario migliore, con treni che arrivano e partono in orario, adeguati per capienza e comfort, dove la sicurezza sia garantita al personale e ai viaggiatori, con stazioni e bagni puliti, e con servizi inclusivi e accessibili a tutti. Su questo non arretreremo di un passo». I due amministratori riconoscono la criticità della Bologna-Ravenna: «È una linea strategica per diverse ragioni: per il Servizio ferroviario metropolitano della Città Metropolitana, per la connessione tra le due città e il Porto di Ravenna e per il collegamento con le località turistiche della Riviera, come ad esempio Cesenatico e Cervia. Nel programma di mandato abbiamo scritto chiaramente che la linea andrà potenziata sia per i pendolari sia per le lunghe percorrenze. E su questo punto convocheremo Rfi e Trenitalia Tper, perché al netto dei progetti, seppur importanti, di adeguamento dell’infrastruttura, anche a infrastruttura esistente pretendiamo da subito una maggiore efficienza del servizio». Total0 0 0 0 Forse può interessarti... Legacoop ha premiato le prime 8 imprese con la certificazione della parità di genere Eletta la nuova segreteria confederale della Cgil di Ravenna Si rifà la copertura della scuola media di Castiglione di Ravenna Seguici su Telegram e resta aggiornato