giovedì
03 Luglio 2025
Università

Una struttura temporanea da 200 posti per il corso di laurea in Medicina

Le matricole a Ravenna passano da 130 a 180, il doppio rispetto alla partenza nel 2020: Unibo e Ausl realizzeranno uno spazio in viale Randi

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Nell’anno accademico che inizierà a settembre le matricole del corso di laurea in Medicina a Ravenna saranno 180 (il corso partì nel 2020 con 95 posti per passare poi a 130). L’Università di Bologna e l’Ausl Romagna realizzeranno una struttura temporanea, in viale Randi di fronte all’ospedale, con una capienza di circa 200 persone, che resterà disponibile fino al completamento dei lavori di ampliamento della sede definitiva. La decisione è emersa dalla riunione del consiglio di indirizzo di Fondazione Flaminia, la realtà che da oltre trent’anni promuove l’insediamento universitario a Ravenna e in Romagna.

L’aumento dei posti a Ravenna è stato deciso dall’Università di Bologna già nei mesi scorsi (ampliamento analogo deciso anche per la sede di Forlì, mentre Bologna non va oltre 410) e non è connesso al cambio delle modalità di accesso al corso decise dal ministero.

Fino a un anno fa chi voleva iscriversi a Medicina, Odontoiatria o Veterinaria doveva partecipare a un test di ingresso di 60 domande con 5 possibili risposte, da risolvere in 100 minuti. Da quest’anno invece il test è stato abolito e chiunque entro il 25 luglio 2025 potrà iscriversi al primo semestre, chiamato semestre filtro, dei tre corsi e frequentare le lezioni comuni di Chimica, Fisica e Biologia. Le lezioni inizieranno l’1 settembre e termineranno il 30 novembre.

Ogni studente deve subito scegliere anche un corso di laurea alternativo, chiamato corso affine, dove potrà proseguire gli studi se non dovesse superare il semestre filtro. Alla fine del semestre filtro gli studenti dovranno sostenere i relativi esami (ogni prova prevede 31 domande di cui 15 a risposta multipla e 16 a completamento, da completare in 45 minuti, punteggio massimo 93 punti). Verrà formata una graduatoria nazionale e saranno ammessi a continuare circa 25mila studenti (l’anno scorso al test di ingresso in Italia si presentarono 72mila persone).

Per fronteggiare l’aumento di partecipanti alle lezioni dei primi mesi, l’Università di Bologna ha deciso di utilizzare la didattica da remoto introdotta ai tempi del Covid, anche per facilitare le cose a studenti che avrebbero dovuto trovare alloggi solo per pochi mesi.

A proposito della questione alloggi, durante la seduta del consiglio di indirizzo di Flaminia si è fatto il punto sullo stato di avanzamento del nuovo studentato al quartiere Isola San Giovanni: i lavori di realizzazione, iniziati a ottobre a cura del Cear grazie al co-finanziamento del Ministero dell’Università e della Ricerca, procedono secondo i programmi e si concluderanno alla fine del 2026, con l’apertura ai futuri utenti prevista per inizio 2027.

Si è proceduto al rinnovo del consiglio di amministrazione e del collegio dei revisori dei conti per gli esercizi 2025-2028. I soci hanno riconfermato Mirella Falconi come presidente, Carlo Pezzi come vicepresidente, e Filippo Lo Piccolo, Antonio Buzzi e Davide Roncuzzi come consiglieri. Per il collegio dei revisori sono stati riconfermati come presidente Remo Tarroni e come sindaci Guido Sansoni e Paolo Bedei.

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