venerdì
26 Settembre 2025
il caso

Gas russo a Ravenna, Legacoop si aspetta interventi del sindaco e chiede chiarezza al Governo

«Il rigassificatore costruito come alternativa a Putin: mantenere coerenza netta tra le parole e i fatti»

Condividi

«Sono gravissime le notizie secondo cui il gas russo continua ad arrivare a Ravenna, via nave, attraverso un sistema di triangolazione internazionale». Lo dice Legacoop Romagna, in un comunicato inviato alla stampa in cui sottolinea il paradosso del rigassificatore al largo di Punta Marina, il cui obiettivo «è garantire l’autosufficienza energetica dell’Italia, affrancandosi dall’acquisto di gas naturale trasportato via gasdotto dalla Russia e sostituendolo con quello importato via nave dagli Stati Uniti e da altre fonti globali, passaggio essenziale per favorire la cessazione delle operazioni belliche in Ucraina», scrivono da Legacoop, prima di lanciare un appello direttamente al sindaco Barattoni.

«Dopo aver gestito con fermezza e “a schiena dritta” le complesse questioni relative al transito di armi dirette verso Israele – si legge nel comunicato di Legacoop -, il sindaco di Ravenna si trova di fronte a un nuovo, rilevante ostacolo: siamo certi che, anche in questo momento critico, i profondi valori e la ricca cultura civica che contraddistinguono da sempre la comunità ravennate saranno determinanti nelle sue scelte. Ma di fronte a questo paradosso, che coinvolgere direttamente il porto di Ravenna e tutto il territorio romagnolo, ci aspettiamo prima di tutto una presa di posizione chiara da parte del Governo. Non più tardi di tre giorni fa – continua la nota -, a margine dell’assemblea generale dell’Onu, il ministro Tajani aveva affermato che l’Italia non acquista gas e petrolio dalla Russia, avendo fatto una scelta molto chiara in direzione della pace. Il segretario all’Energia americano Chris Wright, due giorni fa , aveva ribadito al ministro Tajani la necessità di interrompere ogni acquisto di gas dalla Russia, facendo eco al presidente Trump, che nei giorni precedenti, aveva accusato i paesi europei di non avere mai interrotto le relazioni energetiche con Mosca. Tanto che anche la presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, ha affermato la necessità di voltare definitivamente pagina sui combustibili fossili russi. Lo Stato italiano acquista ancora il gas russo? E quanto? Crediamo che, anche guardando allo scenario internazionale, il governo dovrebbe mantenere una coerenza netta tra le parole e i fatti. La vicenda di Ravenna mette l’Italia in una pericolosa situazione di contraddizione».

Condividi
CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

Le architetture di Arturo Luciano Galassi, tra tradizione e modernità

Una mostra alla Pallavicini Art Gallery fino al 5 ottobre

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi