Cercansi autisti per autobus. L’azienda Start Romagna – che fornisce il servizio di trasporto pubblico nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini – ha una carenza di circa 30-40 lavoratori. Per risolvere la mancanza, Start sta definendo una collaborazione con un’agenzia di lavoro che farà reclutamento in Marocco.

«Siamo sotto organico – spiega il presidente Andrea Corsini, ex assessore regionale – e questo determina ripercussioni sulla qualità del servizio che possiamo offrire e quindi sulla competitività aziendale. Perché se il personale è poco, bastano poche assenze per costringerci a cancellare corse, quindi meno biglietti e più insoddisfazione dei passeggeri».
Il deficit di autisti è un tema trasversale a tutte le latitudini italiane. L’Associazione Trasporti (Asstra) che riunisce le aziende di trasporto pubblico regionale e locale in Italia, stima la necessità di 800mila autisti a livello nazionale. Uno scenario ben diverso da quello vissuto da Corsini in passato: «Dal 2006 al 2014 sono stato assessore in Comune a Ravenna con delega alla Mobilità e ricordo che un posto nell’Atm era ambito».
Qualcosa è cambiato. «Non è solo una questione di retribuzione, che è comunque superiore a quella di un dipendente comunale. È che per chi cerca lavoro, soprattutto per i giovani, è diventato meno attrattivo perché si lavora anche di sera, ci sono i turni nei festivi e in alcune tratte capita anche di avere a che fare con episodi di microcriminalità».
Entro gennaio dovrebbero entrare in servizio una decina di nuovi assunti. Ma non basteranno a colmare la lacuna, considerando anche i pensionamenti. Le strategie dell’azienda prevedono il ricorso alla formula della cosiddetta academy: «Sono percorsi di formazione che prevedono il conseguimento della patente a spese dell’azienda, 2-3mila euro che poi vengono rimborsati dal lavoratore un po’ alla volta». Ma non basta perché non c’è adesione.
Lo sguardo, allora, va sull’altra sponda del Mediterraneo: «Cercare all’estero è l’unica soluzione che resta, come già succede per infermieri e medici. Abbiamo avviato contatti con un’agenzia interinale che fare selezioni in Marocco tra chi ha già la patente che poi dovrà essere convertita con quella europea».
E poi Start sta valutando l’introduzione di bonus specifici: «Una possibilità potrebbe essere quella di riuscire a dare contributi per gli affitti che sono un tema complicato per chi è disposto a trasferirsi per lavoro da altre regioni, ma fatica a trovare alloggi». L’altra soluzione è il metodo “porta un amico” già usato dal marketing: «Stiamo pensando di dare un incentivo ai dipendenti che portano un conoscente interessato al lavoro».
Mentre si cerca chi dovrà guidare, Start sta anche investendo sui mezzi stessi da mettere in strada. «Abbiamo un piano da 120 milioni di euro per 340 nuovi mezzi in Romagna entro il 2028, una trentina di questi arriveranno sulle strade della provincia di Ravenna tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026». Il rinnovo della flotta sarà fatto con attenzione all’impatto ambientale: «I mezzi a diesel sono ormai pochi, i nuovi saranno a metano, ibridi o elettrici». Ma la transizione verde non è a costo zero: «Un bus elettrico costa di più, ma sulla spesa iniziale di acquisto interviene il cofinanziamento statale e la ammortizzi nel tempo. C’è, però, il costo delle infrastrutture: dobbiamo elettrificare tutti i piazzali dei depositi. Oggi ci sono fondi Pnrr che aiutano questi investimenti, ma quando il Pnrr non ci sarà più non si potrà bloccare il rinnovamento delle flotte. Per questo è fondamentale che il Governo metta risorse».