Prosegue il percorso di confronto sul progetto di legge regionale sugli affitti brevi. Un percorso attivato a giugno, che la settimana scorsa ha registrato un ulteriore confronto con i soggetti interessati e che oggi ha visto la Regione inviare a Comuni, associazioni e stakeholder, il testo preliminare del provvedimento.
L’obiettivo è fornire alle amministrazioni locali uno strumento chiaro e flessibile, in grado di adattarsi alle diverse realtà territoriali. I Comuni potranno scegliere se e come intervenire, definendo modalità e criteri di applicazione in base alle esigenze specifiche, così da garantire un equilibrio tra residenzialità, qualità dell’offerta ricettiva e sviluppo turistico.
Il progetto di legge
Consente di introdurre nei piani urbanistici comunali una nuova destinazione d’uso, denominata “locazione breve” e inserita nella categoria turistico-ricettiva, con l’obiettivo di distinguere gli immobili destinati a questo tipo di attività dal patrimonio abitativo ordinario. I Comuni non saranno obbligati a intervenire, ma avranno a disposizione uno strumento da attivare attraverso una variante urbanistica semplificata nel momento in cui la regolazione degli affitti brevi dovesse rendersi utile. Potranno così individuare aree del territorio dove consentire, limitare o incentivare queste attività in base a criteri specifici, come ad esempio il rapporto tra appartamenti destinati alle locazioni brevi e alloggi residenziali presenti.
Gli immobili utilizzati per affitti brevi dovranno comunque rispettare standard rigorosi di sicurezza, igiene, salubrità, efficienza energetica e conformità degli impianti, mentre i Comuni avranno la possibilità di richiedere ulteriori requisiti di qualità edilizia per elevare ulteriormente il livello dell’offerta. La proposta prevede inoltre di consentire ai comuni di poter inoltre ricorrere alla leva fiscale dei contributi di costruzione per incentivare o disincentivare l’insediamento delle locazioni brevi, adattando la disciplina alle caratteristiche locali. «La nuova normativa – sottolineano dalla Regione – permetterà di semplificare e rendere più uniforme la gestione del fenomeno e, al tempo stesso, garantirà la possibilità di riportare in qualsiasi momento un immobile dalla destinazione “locazione breve” all’uso abitativo senza costi aggiuntivi, favorendo così il recupero di case per i residenti e sostenendo concretamente il diritto all’abitare».