Tutta la versatilità dell’albana, orgoglio di Romagna

Scopriamo i sette vini che si sono distinti nella kermesse del Consorzio

IMG 0247

Le sette albana finaliste

Se ancora ce ne fosse bisogno, le premiazioni dell’undicesima edizione della selezione enologica Albana Dèi hanno sottolineato quanto l’unica Docg romagnola abbia da dire – e ne avrà sempre di più – in ambito di qualità, versatilità (enorme) e competitività con qualsiasi vitigno bianco nazionale. Ma andiamo con ordine. Nei giorni scorsi si è svolta al ridotto del teatro comunale “Ebe Stignani” di Imola la tradizionale cerimonia di proclamazione dei vini vincitori dell’Albana Dèi 2023, organizzata dal Consorzio Vini di Romagna da un’idea dei curatori Carlo Catani e Andrea Spada (già Primo sommelier d’Italia a metà anni ‘90). Sacrosanto l’obiettivo, fin dalla prima edizione, dell’iniziativa, ossia quello di valorizzare e promuovere il vitigno più identitario della Romagna, per diffonderne la cultura e attestare la sua grande personalità nella ricchezza di interpretazioni dei produttori.

Nel 2023 sono stati circa una sessantina i produttori di albana a partecipare alla selezione enologica, fino ad arrivare a sette finalisti (emersi da varie tappe), tra i quali, secondo una formula ormai consolidata, sono stati assegnati due riconoscimenti, il premio Albana Dèi – attribuito da una giuria tecnica al miglior Romagna Albana Docg secco – e L’Indigeno del Cuore – premio Valter Dal Pane, conferito con voto popolare. Tre le cantine, tutte di Imola (il comune più vitato ad albana della Romagna), che in entrambe le categorie sono salite sui gradini più alti del podio: Fattoria Monticino Rosso, con Codronchio 2021, s’è aggiudicata il primo premio Albana Dèi e la terza piazza ne L’Indigeno del Cuore; Giovannini, con G.G.G 2021, ha centrato il secondo posto in entrambe le categorie; Tre Monti, terzo classificato Albana Dèi con Vigna Rocca 2022, è salito sul più alto gradino del podio de L’Indigeno del Cuore, con Vitalba 2022. Le altre finaliste (ma i margini tra le valutazioni di tutte e sette sono stati davvero strettissimi) erano Tenuta Santa Lucia di Mercato Saraceno con Albarara 2022, Guido Baccarini di Faenza con Albana Mia 2022 e Tenuta Colombarda di Cesena con Albana 2022.

Le sette albana finaliste sono state valutate alla cieca da una giuria tecnica formata da curatori delle principali guide dei vini e sommelier, e successivamente sono state votate da 417 appassionati, nel tour svoltosi tra ottobre e novembre 2023 in alcuni tra vari borghi e location della Romagna (Bertinoro, la Torre d’Oriolo a Faenza, Brisighella, Mercato Saraceno, l’Enoteca Regionale nella Rocca di Dozza, l’autodromo d’Imola) e in dicembre anche in alcuni ristoranti regionali.

Ma come sono i tre vini che si sono portati a casa i riconoscimenti di questo Albana Dèi 2023? Pur essendo nostre vecchie conoscenze e nomi noti di ogni guida che si rispetti, ci siamo sacrificati e li abbiamo (ri)assaggiati per voi. Partiamo dai due prodotti di Tre Monti: la Vitalba 2022 è ormai un’albana iconica di casa Navacchia, interpretata magistralmente con vinificazione in anfora. Nel podere di Bergullo i terreni sono composti in prevalenza da argille bianche limose, che sopportano bene caldo e siccità, e questo consente alla Vitalba di sciorinare grandi freschezza e sapidità, associate a uno splendido color oro intenso e a un bouquet generosissimo, che ci parla di albicocche, erbe aromatiche, agrumi canditi. ‘Na bellezza.

PREMIAZIONI ALBANA Albana Dèi I Vincitori Da Sx Monticino Rosso, Giovannini, Tre Monti

I tre vincitori dell’Albana Dèi, da sx Luciano Zeoli (Monticino Rosso), Jacopo Giovannini e Vittorio Navacchia (Tre Monti)

Non da meno il Vigna Rocca 2022: qui le uve arrivano dall’altro podere di Tre Monti, il forlivese Petrignone, e si sente. I terreni là sono di matrice argilloso-calcarea, situati a circa 150 metri sul livello del mare, la vinificazione avviene con fermentazione alcolica e breve contatto con le bucce, per un vino dotato dei più caratteristici aromi varietali, quindi sentori di frutta gialla, pesca e miele, che danno sensazioni rinfrescanti e piacevoli.

Il G.G.G 2021 di Giovannini (siamo sulle prime colline imolesi) è un’albana macerata per cinque giorni sulle bucce, di grande struttura, orientata più alle moribidezze, ma di impeccabile freschezza, che si presta agilmente a essere abbinata anche a piatti che normalmente richiederebbero vini rossi. Ha un potenziale evolutivo notevolissimo e sono curioso di riassaggiare questa 2021 tra qualche anno. GGG sta per Grande Gigante Gentile, come il vitigno da cui proviene.

Infine, il mattatore di tutte le guide degli ultimi anni, il Codronchio 2021 di Fattoria Monticino Rosso, a Montecatone, colline imolesi. Ciò che probabilmente rende l’albana di Luciano e Gianni Zeoli unica e inimitabile è l’utilizzo di uve – raccolte a mano, un grappolo alla volta – attaccate da muffa nobile (Botrytis Cinerea) al primo stadio (in pratica è l’inizio del processo di appassimento), che rende il vino avvolgente e strutturato, con un profilo olfattivo che è un trionfo di fragranze, nel quale l’irrisolto confronto tra durezze e morbidezze dà quasi brividi di piacere. Un’albana minerale e sapida, capace ogni anno di restituire perfettamente la vita del terroir e che non teme il passare del tempo. Spettacolare.

CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24
EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
INCANTO BILLB 19 04 – 01 05 24