Un nuovo locale a Ravenna: una cena piacevole tra piante e divanetti

Bella ambientazione e servizio professionale per una partenza incoraggiante. Da migliorare l’offerta gastronomica

SalaCasa Ramòn: da pochi mesi a Ravenna c’è un nuovo ristorante e la cosa mi incuriosisce molto. Un altro ristorante? Il locale è di un imprenditore del mare – la famiglia gestisce uno stabilimento balneare, il Me Beach, a Marina di Ravenna – che ha scelto di avviare un’attività anche in città e così vado a esplorare.

La posizione è comoda (fra circonvallazione al Molino e via Fiume Abbandonato), agevolmente raggiungibile in auto e soprattutto davanti al parcheggio di piazza della Resistenza. L’ingresso si apre su un ampio marciapiede dove nella bella stagione si potrà mangiare e bere all’aperto e godere della vista dell’unica e bella fontana a mosaico di Ravenna. Forse ci sarà anche uno spazio sul retro che dà sulla chiesa del Torrione. Prenoto al telefono per la cena. Casa Ramon è aperto solo alla sera (la domenica anche pranzo; chiuso il lunedì).

Ambientazione e accoglienza. Entrando ci accoglie una ragazza sorridente e carina che ci accompagna al tavolo. Si rivolge dandomi del lei… Mi fa piacere, non essendo giovane, apprezzo. L’atmosfera è gradevole: arredamento moderno, musica soffusa, una zona bar con alcuni tavoli alti con sgabelli, tutto in legno, a sinistra una grande sala per aperitivi, arredata come un salotto, divani comodi, poltroncine imbottite, belle luci, piante verdi (vere). Tante persone stanno già sorseggiando un drink.
Arriviamo all’appartata “saletta ristorante” percorrendo un corto corridoio. È uno spazio raccolto, al massimo saranno una trentina di posti. La cucina è “a vista”, da alcuni anni assai di moda. Si tratta di una prospettiva ambiziosa perché tutto deve essere perfettamente in ordine e il personale molto attento nel lavoro.
Una volta seduti, l’impatto è molto piacevole: tovaglia bianca, luce soffusa grazie a una Poldina oggi molto in voga, un bel bicchiere decorato per il vino e un tumbler basso per l’acqua. Il cameriere maître arriva subito, molto professionale. Porta l’acqua, il menù e la carta dei vini.

Carne

Cibo e vino. La lista delle pietanze è quasi essenziale: più o meno quattro scelte per ogni sezione fra antipasti, primi, secondi e dessert. Si nota subito che qui è protagonista la carne. Guardo con attenzione antipasti e primi (questi ultimi molto semplici, dalla pasta Felicetti agli gnocchetti, dalle tagliatelle ai cappelletti), intanto ordino uno spritz e dei carciofi fritti, piacevolmente croccanti e asciutti. Poi il cameriere mi invoglia a degustare la carne, già di rinomata bontà. Mi pare di intuire che è il loro “pezzo forte” visto che nei tavoli vicini molti stanno mangiando tagliate o tartare. Ordino una fiorentina, cottura al sangue. Arriva servita su un tagliere e il cameriere la prepara e la serve sul piatto, che però non è caldo… Peccato perché la carne è ottima ma si raffredda presto e gli ultimi bocconi sono freddi. E peccato anche che nel menù non ci sia traccia di un piatto squisitamente vegetariano o vegano.

D’altra parte, la carta dei vini è ampia con varie proposte di etichette locali, nazionali e internazionali. Invece di un rosso, scegliamo un buon bianco secco e corposo, ben consigliato dal maître, che evidentemente ha competenze da sommelier.
I dolci sono buoni e poco elaborati ma gustosi, come il mascarpone con frutti di bosco che abbiamo assaggiato e anche il gelato, che viene preparato artigianalmente e servito in un bicchiere coppa color rame in due gusti.
Col caffè finale ci servono due fragoloni ricoperti di cioccolato fondente.

A proposito dei servizi, per i bagni bisogna scendere nel seminterrato, la scala è larga e comoda e c’è una piattaforma elettrica per chi ha problemi di deambulazione. Forse manca un guardaroba (avendo aperto da poco forse non è ancora allestito).

Quanto costa, cosa vale. Complessivamente la cena risulta piacevole, ma ci sono dettagli e comfort per i clienti da perfezionare. Certo andrebbe curata maggiormente la cucina e l’offerta gastronomica. Insomma, la partenza è incoraggiante e il locale lo merita.
Il conto è 50 euro, con un rapporto qualità/ prezzo in linea rispetto a quanto e cosa è arrivato a tavola, anche se qualità e varietà possono sicuramente migliorare.
Ci resta tutta da provare la gamma di aperitivi del winebar con le tapas che sono preparate direttamente dalla brigata di cucina.

Voti

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