lunedì
18 Agosto 2025

Il sindaco sui controlli delle quarantene tramite Gps: «È una scelta del cittadino»

De Pascale: «È un modo per evitare la visita a domicilio, nessun tracciamento, solo un’opzione proposta alle persone»

Sta facendo discutere (anche sulla stampa nazionale) la decisione della polizia locale di Ravenna di controllare le persone in isolamento domiciliare per Covid con la geolocalizzazione tramite Gps del telefonino.

Sul tema, dopo le critiche della Pigna e dell’avvocato Maestri, interviene oggi il sindaco, difendendo la scelta della polizia locale.

«Per l’accertamento – sottolinea Michele de Pascale in una nota inviata alla stampa – gli organi addetti al controllo procedono secondo le modalità descritte all’articolo 13 della legge n. 689 del 1981 e, dunque, possono recarsi al domicilio oppure optare per “ogni altra operazione tecnica”. La prima operazione che viene compiuta è quella di contattare l’interessato sull’utenza contenuta negli elenchi che, quotidianamente, sono diramati dal Dipartimento di sanità pubblica agli enti preposti al controllo. Il colloquio telefonico consente di concordare la modalità più gradita e fornire informazioni e chiarimenti. Oltre alla tradizionale visita a domicilio, la persona viene informata – anche a salvaguardia della sicurezza degli operatori di polizia – della possibilità di dimostrare consensualmente la propria presenza al domicilio mediante l’invio volontario del dato di posizione geografica del proprio apparato telefonico. Il dato eventualmente inviato è di tipo istantaneo, non si protrae oltre il tempo dell’accertamento e non è soggetto a conservazione».

«In sostanza non si tratta di alcun tracciamento generalizzato sulle persone in quarantena – commenta il sindaco Michele de Pascale – ma di un’opzione proposta alle persone che sono state selezionate per ricevere il controllo. Queste persone sono quindi totalmente consapevoli, consenzienti e sono loro stesse ad inviare agli operatori di polizia locale la loro posizione. Ritenere che non debbano essere fatti controlli, né fisici né tecnologici, a chi è in quarantena, è una posizione legittima, che però non può trovare soddisfazione da parte del Comune di Ravenna che invece agisce nel pieno rispetto della norma; d’altro canto, dovendo appunto i controlli essere eseguiti per legge, la possibilità di beneficiare di questo tipo di soluzione, ovvero dell’invio della propria posizione tramite lo smartphone sfruttando intelligentemente le nuove tecnologie, offre al cittadino un’alternativa pratica e molto meno invasiva rispetto al controllo a domicilio da parte della pattuglia, invadendo di fatto molto meno la sfera della privacy delle persone».

Il Comune rescinde l’appalto delle bici rosse condivise: spesi 400mila euro

Interruzione del contratto con sei mesi di anticipo rispetto alla scadenza ma il servizio risulterebbe inattivo già da sei mesi. La società ha denunciato Palazzo Merlato

Stazione Bike Sharing Di Ponte Nuovo Il 9.1.22Il Comune di Ravenna ha rescisso con sei mesi di anticipo un appalto biennale da 200mila euro totali in scadenza a giugno 2022 con la ditta 3Bixi di Trento per 285 biciclette (di cui 45 a pedalata assistita) da mettere a disposizione della cittadinanza con un sistema di cosiddetto bike sharing strutturato con cinque stazioni (costate altri 212mila euro dalle casse pubbliche). La rescissione è arrivata il 5 gennaio 2022 con una determina dirigenziale, il giorno dopo la richiesta di accesso agli atti presentata da un consigliere comunale di opposizione. Ma il servizio, secondo le ispezioni degli uffici comunali, era già inesistente da sei mesi.

La vicenda delle bici rosse è resa nota da Alvaro Ancisi, consigliere di Lista per Ravenna. «Mi era stata segnalata la quasi nulla presenza delle biciclette nelle postazioni dovute, con pochissime abbandonate qua e là. Il 4 gennaio ho chiesto informazioni al dirigente del servizio Mobilità del Comune. Il giorno seguente mi è stata fornita un’esposizione sommaria dei fatti con questa conclusione: “Per un periodo di circa un anno la gestione del servizio ha rispettato le condizioni pattuite; invece da alcuni mesi si sono riscontrate le carenze, pertanto è stato richiesto in più occasioni all’appaltatore il ripristino delle condizioni minime da garantire per la funzionalità del servizio. Sono tuttora in corso le attività sull’effettiva funzionalità e stato del servizio”. Ma risulta, datata lo stesso 5 gennaio, la determinazione mediante cui il dirigente stesso ha risolto il contratto di appalto “per grave inadempimento”, con recupero dalla ditta dei danni subiti, incameramento delle polizze fideiussorie, richiesta di completo ripristino dei luoghi e restituzione delle 45 biciclette a pedalata assistita. Ho il convincimento che la risoluzione del contratto, con tutta una serie di penalità e di spese a carico, non sarà pacificamente accettata dalla 3Bixi».

Ancisi parla di tragicommedia: «Un fitto palleggio di responsabilità tra le due parti, sui fatti come sugli aspetti tecnici del servizio, che mi astengo dal giudicare. Il 12 ottobre 2021 un funzionario del Comune ha scritto al dirigente del servizio Mobilità che “dal 30 giugno non è stata più rilevata attività alcuna in capo all’impresa né nella gestione del sito, né nella gestione della flotta e delle stazioni, pertanto assumo la data del 30 giugno 2021 come momento di sospensione del servizio”. L’8 luglio 2021 la 3Bixi ha presentato una prima querela sulla “compromissione del servizio di bike sharing tale da precluderne la prosecuzione”».

Ora Ancisi si rivolge al sindaco con una interrogazione: «Non crede che sia passato troppo tempo prima di arrivare al dunque, riprendere in mano il servizio e cercare di rimetterlo in sesto? Ci dica se si può sperare in una sua ripartenza almeno dignitosa a partire dalla prossima stagione estiva».

Bonaccini: «Tampone fai-da-te casalingo anche per uscire dalla quarantena»

Il presidente della Regione annuncia novità: «La stiamo perfezionando»

Bonaccini VaccinoIl presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, evidenzia la sperimentazione sull’autotest per dichiarare l’inizio della positività e dell’isolamento, ma anche per “liberarsi”.

«Lo stiamo perfezionando» – spiega Bonaccini, illustrando il sistema che sarà adottato in regione da lunedì, quando sarà presentato il portale dove i vaccinati potranno caricare l’esito di un tampone fai-da-te fatto a casa in caso di positività: «Stiamo mettendo in campo quella modalità anche per quelli in uscita, la stiamo perfezionando», risponde Bonaccini. Si vuole cercare così di «sgravare il lavoro micidiale che devono sopportare le Ausl e le farmacie. È anche per concentrarsi ancora di più sul tema dei vaccini», spiega Bonaccini.

«Bisognerebbe a mio parere riflettere che si entra in una fase nuova in cui servono, in particolare, semplificazioni, visto l’altissimo numero di asintomatici», da «trattare in maniera diversa da quanto fatto fino a oggi per non mandare il tilt il sistema di tracciamento».

«Dobbiamo curare tutti, – agiunge Bonaccini – ma dico anche un’altra cosa: sono 300.000 i no vax sopra 12 anni in Emilia-Romagna, contro 3,7 milioni di vaccinati. Il rapporto è più di uno a 10, eppure il 70% dei ricoverati è no vax. Basta quinta elementare, non c’è bisogno della calcolatrice per capire che se non ti vaccini rischi di tuo e metti in difficoltà gli altri».

Bonaccini propone anche di cambiare l’attuale sistema dei colori delle Regioni legato alla pandemia «Questo tema dei colori bisognerebbe superarlo. Alcuni credono che quando si cambia colore, si torni a chiusure e restrizioni come in passato. Ma andare in giallo, per chi è vaccinato non cambia nulla, se non che al ristorante ti siedi in tavoli da quattro e non da sei. Anche l’arancione non ha tutte queste gran restrizioni». (da Regioni.it)

Covid il 99,1 percento dei malati in regione è in isolamento a casa

 

Sono 1.830 (su oltre 4.400 tamponi) i casi di positività registrati in un giorno in provincia di Ravenna (dato aggiornato alle 12 di oggi, 14 gennaio). Scendono a 7 le persone ricoverate in terapia intensiva nei tre ospedali del Ravennate (2 in meno di ieri). Si registra anche un altro decesso in provincia.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 14 GENNAIO

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 771.295 casi di positività, 20.346 in più rispetto a ieri, su un totale di 69.665 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è quindi del 29,2%.

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 148 (-3 rispetto a ieri); l’età media è di 61,9 anni. Sul totale, 98 non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute, età media 60,5 anni), il 66,2%, mentre 50 sono vaccinati con ciclo completo (età media 64,4 anni). Un dato che va rapportato al fatto che le persone over12 vaccinate con ciclo completo in Emilia-Romagna superano quota 3,6 milioni, circa 300mila quelle vaccinabili che non si sono ancora vaccinate: la percentuale di non vaccinati ricoverati in terapia intensiva è quindi molto più alta rispetto a chi si è vaccinato.

Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 2.312 (+54 rispetto a ieri), età media 69 anni.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 2.971 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 479.992. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 276.793 (+17.351). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 274.333 (+17.300), il 99,1% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 24 decessi: 5  in provincia di Parma (un uomo, di 81 anni, e 4 donne, rispettivamente di 44, 78, 86 e 97 anni); 2 in provincia di Reggio Emilia (un uomo di 83 anni e una donna di 90); 3 in provincia di Modena (tutte donne, di 68, 91 e 93 anni); 5 in provincia di Bologna  (3 uomini, rispettivamente di 72 anni, 83 – quest’ultimo deceduto a Imola – e 88 anni, e 2 donne, una di 88 anni e l’altra – di Imola e deceduta a Imola – di 95 anni);  4 in provincia di Ferrara (una donna di 82 anni e 3 uomini, rispettivamente due 78enni e un 79enne); uno a Ravenna (un uomo di 84 anni); uno in provincia di Forlì-Cesena (un uomo di 43 anni); 3 in provincia di Rimini (un uomo di 87 anni e 2 donne, di 75 e 93 anni). Nessun decesso in provincia di Piacenza.

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 14.510.

Miglioramenti alla sicurezza stradale: lavori pubblici da 375mila euro

Progetti approvati dalla giunta comunale di Ravenna

La giunta comunale di Ravenna ha approvato diversi progetti per un valore complessivo di quasi 375mila euro che dovranno migliorare la circolazione e la sicurezza stradale in diversi punti del territorio, sia in città che sui lidi. «Si tratta nella gran parte dei casi – afferma Federica Del Conte, assessora a Lavori pubblici e viabilità – di interventi di regolamentazione della circolazione, della sosta e della segnaletica stradale all’interno della viabilità comunale volti a migliorarne le condizioni di sicurezza».

Sono previsti lavori nelle vie Sirotti, Reno e Pineta (nel tratto compreso tra le vie Po e Guizzetti) a Porto Corsini; strade a doppio senso di circolazione con marciapiede su ambo i lati dove attualmente la sosta non è vietata. Via Sirotti sarà organizzata a senso unico della circolazione nel tratto e nella direzione dalla strada di collegamento con via Reno verso via Guizzetti e la sosta sarà consentita lato abitazioni; via Reno sarà organizzata a senso unico della circolazione nel tratto e nella direzione da via Guizzetti verso via Po e la sosta sarà consentita sul lato dei civici pari; in via Pineta è previsto il senso unico della circolazione nel tratto e nella direzione da via Po verso via Guizzetti; la sosta sarà consentita su ambo i lati.

Sono inoltre previsti interventi di modifica e adeguamento della segnaletica stradale nel parcheggio del Pala de Andrè e all’interno dell’area pedonale di Marina di Ravenna, sarà sostituita la segnaletica di Bandiera Blu relativa ai lidi ravennati e verrà adeguata la segnaletica nell’area di intersezione tra le vie Guerra e Guizzetti a Porto Corsini.

In via Stradone, nel tratto compreso tra via Destra Canale Molinetto e via Casadei, si prevede di realizzare aiuole spartitraffico con cordoli e asfalto in sostituzione delle aree provvisoriamente delimitate con segnaletica e new-jersey in plastica; verrà predisposta un’isola anche in via Destra Canale Molinetto in prossimità dell’intersezione con via Casadei (in corrispondenza del box velox esistente).

Tra i viali Ariosto e Tasso a Lido Adriano è prevista, a titolo sperimentale, la nuova regolamentazione dell’intersezione con rotatoria e isole spartitraffico mediante manufatti in gomma e plastica.

Lungo le fasce laterali di via Tommaso Gulli, nel tratto compreso tra le vie Grado e Aquileia, è programmato il rifacimento dell’asfalto e una nuova segnaletica finalizzata ad individuare nuovi spazi di sosta tra il marciapiede e la carreggiata stradale.

Le corsie di ingresso e di uscita dalla rotonda Acqua Marina a Punta Marina saranno ridimensionate per evitarne il parcheggio proteggendo anche l’attraversamento pedonale a sud della rotatoria. Via Duino, strada a senso unico nella direzione da via Dignano a via Trieste, sarà interessata di interventi finalizzati a migliorare segnaletica stradale e la percezione divieto di accesso dalla Via Trieste.

Entrambi i progetti prevedono, inoltre, in diverse strade lo spostamento di attraversamenti pedonali, aree di sosta riservate ai veicoli al servizio di persone invalide munite del contrassegno, dissuasori, percorsi pedonali, posa staccionate, sistemazione della segnaletica, creazione di aiuole e isole spartitraffico.

Rimozione delle barriere tipo new-jersey in plastica sul percorso ciclabile della via Caprera e realizzazione di una fascia di separazione con cordonata fra la corsia veicolare (lato est) e quella che sarà destinata alla circolazione delle biciclette (lato ovest) che fungerà da collegamento con la via Faentina. In via Agnello si provvederà all’allargamento del marciapiede e alla protezione dell’intero passaggio pedonale tramite la collocazione di dissuasori di transito e sosta della tipologia prevista all’interno del centro storico. Per la protezione dell’attraversamento pedonale di via Rocca Brancaleone all’incrocio con via Venezia si realizzerà un’isola, con materiali adeguati al luogo, per separare e rendere più sicuri e inequivocabili gli spazi destinati alla circolazione veicolare da quelli pedonali. Sempre in Via Rocca Brancaleone si prevedono, all’altezza dei civici 66 e 76, interventi negli attraversamenti pedonali con l’allargamento del marciapiede allontanando la sosta dall’attraversamento e migliorando così le condizioni di visibilità reciproca fra veicoli e pedoni. Sarà migliorata anche la visibilità all’incrocio tra le vie Maggiore e Moradei con l’installazione di isole per impedire fisicamente le soste irregolari. La percezione dell’incrocio sarà invece migliorata tra le vie Casentino e Campidano: i lavori consistono nella realizzazione di una piccola isola mediana su via Casentino (strada che deve dare la precedenza), intesa ad ospitare la ripetizione del segnale di “fermarsi e dare precedenza”, per migliorare sia la percezione dell’intersezione che la visibilità della segnaletica. E’ invece finalizzato al miglioramento delle condizioni di fruibilità per biciclette e pedoni l’allargamento di un tratto di percorso pedonale in Circonvallazione alla Rotonda dei Goti dove verrà anche creato un attraversamento pedonale in corrispondenza dell’intersezione con via Porto Coriandro.

I lavori di attuazione del terzo stralcio previsti dal Piano dell’accessibilità urbana consisteranno inoltre nella collocazione di apposita segnaletica a terra per non vedenti.

Clienti senza green pass e anche con precedenti: il questore chiude un bar

Sospesa per cinque giorni l’attività del Romea, a Ravenna

Bar Romea Chiuso RavennaIl questore ha disposto la sospensione della licenza del bar “Romea” di Ravenna (in via Romea Sud, 97), con la conseguente chiusura temporanea del locale.

Il provvedimento –  adottato su proposta dei carabinieri e a seguito di un’articolata attività istruttoria della divisione di Polizia Amministrativa  della questura – è stato eseguito nei confronti del titolare dell’esercizio nella giornata di mercoledì 12 gennaio.

I motivi della chiusura risiedono nella “tutela dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica”, venuta meno più volte secondo le forze dell’ordine, tanto da indurre il questore ad applicare l’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.

All’interno dell’esercizio pubblico è stata più volte accertata, infatti, la presenza di avventori gravati da precedenti di polizia anche per reati inerenti le sostanze stupefacenti.

Inoltre, nell’ambito di specifici controlli, è stato accertato il mancato rispetto della normativa anti Covid-19 da parte di diversi avventori ai quali sono state applicate le previste sanzioni.

Il locale resterà chiuso per cinque giorni e potrà quindi riaprire la prossima settimana.

Ora di religione: la scelgono 72 studenti su 100, percentuale in calo in provincia

Lettera aperta dell’ufficio scolastico diocesano per ricordare che c’è tempo fino al 28 gennaio per la scelta: «È una materia che favorisce il dialogo»

Bambini A ScuolaNell’anno scolastico 2020/2021 nel territorio della diocesi di Ravenna-Cervia il 71,8 percento degli studenti ha scelto di fare l’ora di religione cattolica. Il dato è reso noto dall’Ufficio scolastico diocesano ed è in calo: ad esempio era il 75 percento nell’anno scolastico 2017-18.

Il dato dell’anno concluso a giugno 2021 tiene conto del numero degli avvalentisi nella scuola dell’Infanzia (77,4 percento un punto in più dell’anno scorso), alla Primaria (81,8), della Secondaria di primo grado (76,6) dove le percentuali degli avvalentisi sono sostanzialmente stabili rispetto agli anni scorsi e di quello delle superiori (51,3) dove le percentuali sono in calo (nel 2017 era il 63 percento).

Il direttore e la vice-direttrice dell’Ufficio scolastico diocesano, don Andrea Bonazzi e Simona Scala, hanno inviato una lettera pubblica a studenti e genitori: «C’è tempo fino al 28 gennaio, termine delle iscrizioni alle scuole pubbliche in Emilia-Romagna, per avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica. È una materia che, per sua natura, favorisce il dialogo e il confronto tra persone ed esperienze diverse».

Controllo quarantene tramite Gps, l’avvocato chiede alla giunta di cancellarlo

La polizia locale di Ravenna chiede l’invio della posizione nelle verifiche a campione ma secondo Andrea Maestri, allineato con l’ex consigliere comunale Massimo Manzoli (Ric), mancano le basi di legge per attuare questa misura

Access Adult Blur 261628La geolocalizzazione tramite Gps del telefonino per controllare le persone costrette alla quarantena o all’isolamento per ragioni pandemiche, misura attuata dalla polizia locale di Ravenna per eseguire controlli a campione, suscita altre perplessità in ambito politico dopo quelle già sollevate dalla lista civica la Pigna che ha chiesto le dimissioni del comandante Andrea Giacomini.

Ora anche l’avvocato Andrea Maestri e l’ex consigliere comunale Massimo Manzoli (in municipio nella scorsa legislatura per la lista di sinistra Ravenna in Comune) esprimono «forti perplessità, di merito e di metodo, sia sotto il profilo giuridico che sotto quello politico». Secondo Maestri e Manzoli servirebbe una norma di legge che autorizzi espressamente anche in ambito di polizia amministrativa tale modalità che è utilizzata in ambito giudiziario e quindi in presenza di ipotesi di reato da perseguire.

«L’azione della pubblica amministrazione è soggetta al principio di legalità: è la legge a stabilire fini, modalità e poteri dell’Amministrazione e l’Amministrazione non può esercitare alcun potere al di fuori di quello che le viene attribuito dalla legge. L’indirizzo politico generale deve emanare dal consiglio comunale e la giunta, guidata dal sindaco, porta la responsabilità politica delle misure adottate dai funzionari apicali dell’ente locale. È la legge a stabilire quali limitazioni sono consentite ed è l’autorità giudiziaria a doverle autorizzare caso per caso».

La richiesta è di coinvolgere il consiglio comunale, massimo organo di rappresentanza dei cittadini ravennati, in una materia tanto delicata, per discutere ed esprimere il proprio indirizzo politico. «Ci chiediamo se il Sindaco e la maggioranza abbiano inteso dare carta bianca al comandante in materia di sicurezza, se ne condividano ogni iniziativa ed in particolare se questa discutibile opzione per l’esercizio dei controlli su cittadini ammalati sia condivisa o se intenda invece rimeditarla. Chiediamo, in definitiva, di ripensarci».

Cerca “barista per 7 giorni su 7”, finisce nella bufera. «Ma non è un vero lavoro»

Parla il titolare dell’associazione di wakeboard di Porto Fuori: «Qui ci si diverte, siamo in famiglia…»

WakeboardHa creato un certo scalpore in queste ore sui social un’offerta di lavoro pubblicata sul gruppo Facebook “Sei di Ravenna se 2.0”, in cui si proponeva di lavorare “8 ore al giorno, 7 giorni su 7”. Un post poi eliminato dall’autore, in seguito a una serie di insulti ricevuti.

Lo abbiamo contattato, per cercare di capire meglio i contorni della vicenda. «In realtà non è un lavoro da dipendente, si tratta di un impegno da socio collaboratore. Si diventa parte di una famiglia e ci si diverte. Non è un lavoro da stagionale al mare, dove tutti sanno che non ci sono giorni di riposo e si sgobba tutti i giorni, ma nessuno dice mai nulla…».

A parlare è Gianluca Lucchi, imprenditore cesenate, tra i titolari dell’Associazione sportiva dilettantistica Starwake Park, divenuta un punto di riferimento per appassionati anche da fuori regione di cable wakeboard (disciplina che unisce lo sci nautico allo snowboard), operativa dalla primavera alla fine dell’estate in uno dei “tre laghi” di Porto Fuori, alle porte di Ravenna.

«Cerchiamo una figura da barista che in realtà non lo è, nel senso che non sarà neppure contrattualizzata. Ma diventerà socio della nostra associazione ed entrerà in una sorta di famiglia. Ci saranno dei giorni in cui praticamente non lavorerà neppure e in generale qui la gente soprattutto si diverte, fa aperitivi insieme, può prendere il sole. Noi soci lavoratori però ci diamo una mano l’un l’altro, quindi pretendiamo in linea generale una disponibilità di sette giorni su sette, ma poi può capitare che per tre giorni di fila non ci sia niente da fare e non si lavori. Purtroppo sui social ho sintetizzato e la gente non ha capito. Sono stato ricoperto da insulti».

Scuole, il Comune di Ravenna pianifica undici interventi da 21 milioni di euro

Gli studi di fattibilità sono stati approvati dalla giunta per essere candidati ai bandi del ministero per le risorse del Pnrr

Rientro Scuola Guido NovelloCon l’obiettivo di attingere alle risorse del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) il Comune di Ravenna ha elaborato dieci studi di fattibilità relativi alla realizzazione di undici interventi in ambito scolastico, sia per quanto riguarda i servizi 0–6 anni, che per ciò che concerne le scuole elementari e medie (realizzazione di nuovi plessi, ampliamenti, rifacimenti e costruzioni di palestre e mense, adeguamenti sismici) la cui stima complessiva dei costi supera i 21 milioni di euro.

Questi studi di fattibilità sono stati approvati dalla giunta nella seduta di oggi, venerdì 14 gennaio, in quanto tale approvazione costituisce il passaggio necessario per la presentazione alla Regione, al fine del loro inserimento nel piano regionale di interventi da candidare entro il 28 febbraio ai bandi del Miur finanziati con risorse del Pnrr.

Nello specifico, gli studi di fattibilità approvati riguardano: la manutenzione straordinaria e l’adeguamento sismico delle palestre delle scuole medie Zignani di Castiglione di Ravenna e Manara Valgimigli di Mezzano; la demolizione e la ricostruzione della palestra della scuola elementare Garibaldi; la realizzazione di una nuova scuola elementare a Ponte Nuovo e del nuovo nido Pavirani; l’ampliamento della scuola Camerani per la realizzazione di nuovi locali mensa e cucina; la costruzione di un nuovo asilo nido in via Canalazzo 75, dove ora c’è la scuola dell’infanzia statale Buon Pastore; il primo stralcio di un intervento di miglioramento sismico della scuola media Guido Novello; il rifacimento della mensa delle scuole medie Manara Valgimigli di Mezzano ed elementare Rodari; la costruzione della nuova palestra della scuola elementare Garibaldi a Porto Corsini.

Qualora i lavori dovessero venire finanziati si dovrà procedere alla redazione dei progetti definitivi ed esecutivi e alle gare d’appalto per l’aggiudicazione dei lavori, passaggi che richiederanno tempistiche non brevi.

In particolare il Comune precisa che, per quanto riguarda la realizzazione, qualora finanziata, del nuovo asilo nido in via Canalazzo 75 dove ora c’è la scuola dell’infanzia statale Buon Pastore – intervento che comunque non potrà essere realizzato prima dell’estate 2023 – «l’Amministrazione comunale si impegna fin da ora a garantire la preventiva individuazione di una nuova sede per la scuola dell’infanzia stessa. Anche per quanto riguarda il nuovo nido Pavirani, durante la realizzazione dei lavori sarà garantita una sede alternativa».

Smog, scatta (ancora) l’emergenza: riscaldamento a 19° e stop Euro 4 per tre giorni

Da sabato 15 a lunedì 17 gennaio compresi

È stato emesso il bollettino regionale relativo alla qualità dell’aria, che evidenzia una previsione di sforamenti del livello ammesso delle polveri sottili nel territorio provinciale.

Da sabato 15 a lunedì 17 gennaio compreso scattano pertanto le misure emergenziali antismog, in aggiunta alle misure ordinarie.

Scattano in tutta la provincia il divieto di spandimenti dei liquami zootecnici con tecniche non ecosostenibili, il divieto di utilizzo di generatori di calore a biomasse (camini, caminetti, stufe) con classe di prestazione energetica inferiore a 4 stelle e la riduzione delle temperature degli ambienti interni riscaldati (19 gradi per case, uffici, attività ricreative e di culto, attività commerciali, attività sportive; 17 gradi per attività industriali e artigianali).

Inoltre, solo per i Comuni di Ravenna, Faenza e Lugo sono disposti anche il divieto di circolazione dalle 8.30 alle 18.30 ai veicoli diesel di categoria inferiore a euro 4 compreso nell’area urbana individuata da appositi cartelli e il divieto di combustione all’aperto (residui vegetali, falò, fuochi d’artificio, eccetera).

Tali disposizioni si aggiungono a quelle ordinarie vigenti nel periodo dal primo ottobre al 30 aprile e che prevedono: per tutti i Comuni il divieto di abbruciamento di residui vegetali e il divieto di circolazione, dalle 8.30 alle 18.30 a tutti i veicoli di categoria emissiva inferiore a Euro 1 compreso, nelle aree urbane individuate da appositi cartelli; per i Comuni di Ravenna, Faenza e Lugo anche il divieto di circolazione per i veicoli benzina dalle 8.30 alle 18.30 a tutti i veicoli a benzina di categoria emissiva inferiore a Euro 2 compreso.

L’Emilia-Romagna all’Expo con la faentina Rontini: «Valorizziamo le eccellenze»

La consigliera a Dubai come presidente della Commissione economia: «Una vera e propria missione di sistema»

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Rontini (al centro) a Dubai

«L’Expo rappresenta un’opportunità di promozione del Made in Italy verso i mercati a maggiore potenziale di crescita nei prossimi anni, strategici per le nostre esportazioni e per attrarre investimenti. L’impegno dell’Italia come sistema paese per Expo Dubai è denso di significato e riflette la convinzione che la prima Esposizione Universale nel mondo arabo possa contribuire in modo sostanziale anche a rafforzare la cooperazione nella regione del Golfo Persico». Così la faentina Manuela Rontini, presidente della commissione Economia, intervenuta in rappresentanza dell’Assemblea legislativa alla conferenza stampa di presentazione del Regional Day dell’Emilia-Romagna all’Expo di Dubai.

«La presenza dell’Emilia-Romagna – ha sottolineato la presidente Rontini – rappresenta la proiezione verso il futuro di una regione che ha saputo affrontare le grandi difficoltà causate dalla pandemia guardando avanti. Non siamo usciti dall’emergenza sanitaria, ma siamo attrezzati per superare anche questa difficoltà. La nostra partecipazione a Expo si concentra su temi legati al benessere delle persone, delle comunità e dei territori e alla crescita delle imprese, con un’attenzione particolare alla gestione dei dati quale strumento per migliorare le condizioni di vita, aumentare la competitività industriale e affrontare le sfide climatiche e ambientali».

«Siamo presenti – ha spiegato Manuela Rontini – con 4 Università, 15 centri di ricerca, istituzioni locali, destinazioni turistiche, fiere, consorzi e oltre 70 imprese. Una vera e propria missione di sistema dell’Emilia-Romagna per valorizzare le nostre eccellenze, a partire dalla Motor Valley e dalla Food Valley, promuovere attrattività turistica, attrarre talenti e investimenti, attivare collaborazioni sulla Data Valley, dai big data all’intelligenza artificiale, dalla realtà aumentata alla transizione digitale ed ecologica. Uno degli esempi più lampanti – ha concluso la presidente della commissione Economia – è rappresentato dai Tecnopoli della ricerca: ne sono sorti 10 in questi anni, con 20 sedi collocate al centro delle filiere più importanti. Il fiore all’occhiello è il Tecnopolo di Bologna, dove sta nascendo una vera e propria ‘città della scienza’ e dove a settembre è stato inaugurato il nuovo Data center del Centro meteo europeo Ecmwf. Il solo supercomputer Leonardo è destinato a cambiare la geopolitica del supercalcolo mondiale e il peso della Data Valley emiliana-romagnola: in essa si concentrerà oltre l’80% della potenza di calcolo nazionale e il 20% di quella europea, una capacità che metterà l’Europa in grado di competere con i colossi Stati Uniti e Cina. La nostra sfida è proprio questa: vogliamo una regione che competa coi territori più avanzati al mondo».

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