mercoledì
13 Agosto 2025

Dai libri olandesi “più belli” a quelli d’artista: torna a Ravenna “Fahrenheit39”

Mostre e incontri – sabato 4 e domenica 5 dicembre – per la rassegna dell’associazione Strativari …cinque anni dopo

Team Thursday
Loes van Esch e Simone Trum, graphic designer del collettivo olandese ”Team Thursday”

Dopo cinque anni di pausa torna Fahrenheit39, l’appuntamento di editoria indipendente organizzato dall’Associazione Culturale Strativari, il primo in Italia nel suo genere, che in soli sette anni ha assunto le proporzioni di un vero e proprio festival europeo.
Il progetto, ideato dall’art director e graphic designer ravennate Emilio Macchia e a cura di eee studio (Erica Preli e Emilio Macchia), riparte in versione ridotta, o meglio XXS, interamente realizzato grazie al sostegno dell’Ambasciata e del Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi.

Novità assoluta dell’edizione 2021 la modalità diffusa in cui si svolgerà la rassegna, con la collaborazione di alcuni contenitori culturali della città, quali Laboratori Aperti (Fondazione Flaminia), Studio Record, Danilo Montanari Studio e Teatro Rasi (Ravenna Teatro).
Al centro di Fahrenheit39 la mostra “The best dutch book designs 2020”, visitabile allo Studio Record di via Sant’Alberto 29/A. Esposti 33 libri olandesi, “I più belli” del 2020, vincitori del premio “The best dutch book designs”, giudicati da una giuria di esperti secondo parametri specifici tra cui design, qualità di stampa e rapporto tra forma e contenuto. I Paesi Bassi hanno una lunga tradizione di progettazione e produzione di libri eccezionali, non solo per la qualità del design, ma anche per la padronanza tecnica della stampa e della legatoria.
Sempre all’interno degli stessi spazi, la mostra “New in stock”, a cura di eee studio, con Susanna Lupi, Michelangelo Greco e Federico Trevisan. Anche quest’anno, come nelle precedenti edizioni, Fahrenheit39 dedica un approfondimento alla didattica per il book design. Lo fa con una selezione di 50 tesi di studentesse e studenti, laureate e laureati nelle Università di design italiane, che trattano tematiche legate all’editoria o sviluppate sotto forma di progetto libro.
Entrambe le mostre allo Studio Record saranno aperte sabato 4 dicembre (ore 10-20) e domenica 5 dicembre (10-13 e 15-18). L’ingresso è gratuito e contingentato.

Libri D'arte Olandesi

Le conferenze di Fahrenheit39 rappresentano da sempre il momento più importante di confronto e di ricerca sui temi del design ed editoria proposte dall’organizzazione. L’appuntamento, in collaboraz­ione con Ravenna Teatro, è per sabato 4 dicembre alle 17.30, nel foyer del Teatro Rasi. Presente la milanese Maria Chiara Moro, art director e graphic designer, esperta di ricerca e sperimentazione all’interno e all’esterno del mondo della grafica, in particolare per la moda, l’arte e l’editoria.
Ospiti di punta le graphic designer olandesi del “Team Thursday”, Loes van Esch e Simone Trum, che dal 2010 si occupa di progettazione grafica per l’editoria e di visual identity per istituzioni culturali e aziende, tra le committenze più significative (nai010, Mondriaan Fund, Wilfred Lentz, Atelier Tomas Dirrix, Best Dutch Book Designs e lo Stedelijk Museum di Breda). Insegnano tipografia all’ArtEZ di Arnhem e hanno tenuto workshop e conferenze in importanti istituzioni internazionali tra le quali OTIS Los Angeles e Università di Seoul. Il duo olandese, venerdì 3 e sabato 4 dicembre, terrà anche un workshop nei locali di Laboratori Aperti al Mar, in collaborazione con Fondazione Flaminia (su prenotazione, già sold out).

Infine, per tutta la durata della rassegna Danilo Montanari Editore propone, nel suo studio di via Zirardini 3, una selezione speciale di edizioni d’artista dal suo archivio personale. Sarà un’occasione unica per ammirare una piccolissima parte della sua collezione privata di libri d’artista e dialogare a tu per tu con lo storico editore ravennate.

Mostra Fahrenheit39

Per Natale a Ravenna torna il videomapping. Concerto di Capodanno solo a teatro

Mostre al Mar, al Museo Nazionale e in Classense, tornano le visite guidate

Visioni Eterno RavennaSarà una “stella” quest’anno a guidare un po’ tutti gli eventi in programma per il Natale, che avrà il sapore di un ritorno alla normalità, benché la pandemia da Covid-19 non sia ancora alle spalle.

“Segui tua stella”, questo è lo slogan scelto dall’amministrazione comunale, evidente omaggio ai mosaici ravennati, in primis quelli racchiusi nella volta del mausoleo di Galla Placidia, e alle parole usate da Dante Alighieri in Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Un modo quindi di chiudere in bellezza l’anno dedicato alla celebrazione del VII centenario. «Ce l’abbiamo messa tutta per evitare un’edizione sottotono – spiegano Giacomo Costantini, Annagiulia Randi e Fabio Sbaraglia, rispettivamente assessori al Turismo, allo Sviluppo economico e alla Cultura – e, alla fine, il cartellone va oltre le migliori aspettative. Abbiamo voluto creare un’atmosfera natalizia che ci facesse sentire meno soli e che facesse venir voglia ai ravennati di trascorrerlo nella propria città, anziché guardare fuori».

Nei giorni scorsi, sono già state accese le luminarie nel centro storico, alcune delle quali con i versi danteschi più noti, mentre in piazza Kennedy bambini e ragazzi si divertono a pattinare sul ghiaccio nell’ampia pista. Un ruolo di primo piano è stato svolto dal Comitato Spasso in Ravenna che, oltre a occuparsi dell’illuminazione della città, promuove la rassegna “Natale sotto l’albero” in piazza del Popolo, dall’8 dicembre al 6 gennaio.
«Sarà un ricco programma di intrattenimento – spiega la Alessandra D’Imperio – per tutta la famiglia che coinvolgerà le scuole di musica, di ballo e gli artisti di strada della nostra città.
Da segnalare, in particolare, l’evento finale con le “Befane in Vespa” a cura del Vespa Club Romagna il 6 gennaio alle 15». Per la prima volta inoltre il Comitato promuove un’operazione a premi legata agli scontrini rilasciati nei negozi aderenti all’iniziativa.

Restando in piazza del Popolo, l’accensione dell’albero di Natale donato dal Comune di Andalo è prevista per sabato 4 dicembre alle 17.30, così come l’apertura dei 14 Capanni di Natale caratterizzati dal filone enogastronomico e della solidarietà. Rispetto al passato, però, non sarà più possibile brindare e assistere a concerti in piazza, per evitare assembramenti, ma una importante novità c’è. Ritorna infatti il concerto del primo dell’anno alle 18, al Teatro Alighieri, che vedrà protagonisti Emmanuel Djob & Gospel Reunion, con organizzazione a cura di “Christmas Soul”. I circa 700 posti gratuiti potranno essere prenotati a partire dal prossimo 15 dicembre.

In piazza San Francesco, i bambini e le famiglie saranno accolti dai volontari Advs nel tradizionale Villaggio del Natale in cui non mancheranno animazioni di vario genere, dolcetti, panettone e in brulé.
E da questa piazza sarà possibile ammirare il nuovo spettacolo di video mapping sulla facciata della basilica di San Francesco, a cura di Andrea Bernabini – Neo Visual Project, che riprende i 16 endecasillabi che illumineranno anche le vie Gordini, Diaz, Corrado Ricci, Mazzini, IV Novembre e Cavour.
Sulla facciata della basilica di San Vitale sarà riproposto invece l’apprezzato “Visioni d’eterno – Il dono dell’imperatrice”, seconda proposta della rassegna “Ravenna in luce” dal 18 dicembre al 9 gennaio.

Ben quattro le mostre in programma nel periodo natalizio. La più curiosa resta “Gli occhi e la mente. Un’epopea Pop”, a cura di Giuseppe Antonelli, allestita al Mar fino al 9 gennaio, che racconta la popolarità di Dante Alighieri e del suo poema. Una narrazione di parole, suoni e immagini, dal cinema alle canzoni, dalla pubblicità a fumetti, dal writing alla miriade di oggetti che riproducono la celebre icona del Poeta, fino alle visioni dell’arte contemporanea con nomi della scena internazionale.
Alla biblioteca Classense, fra il 17 e il 18 dicembre, inaugureranno poi “Il cammino dell’eroe: Dante, Alice e altri viaggiatori”, nel Corridoio Grande, a cura di Daniela Poggiali; e “Dante e Faruffini: il fascino del poeta su un pittore dell’800”, in Manica Lunga, a cura di Benedetto Gugliotta.
Al Museo Nazionale, invece, resterà aperta fino al 9 gennaio l’esposizione a cura di Emanuela Fiori “Al mio maestro piacque di mostrarmi. Gli artisti degli anni ’50 e i giovani della contemporaneità omaggiano Dante”.

Completano il ricchissimo cartellone, visite guidate, mercatini vari e i presepi allestisti nelle chiese e in altri luoghi della città.

Per il calendario completo www.turismo.ra.it per info e prenotazioni www.ravennaturismo.it e www.ravennaexperience.it

Covid, 1.633 casi in un giorno in regione. Muore col virus un ravennate di 63 anni

 

Sono 167 i nuovi casi di positività al Covid registrati in un giorno in provincia di Ravenna, senza nuovi ricoveri (su oltre 2.500 tamponi). La Regione ha comunicato il decesso con il virus di un uomo di 63 anni.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 460.131 casi di positività, 1.633 in più rispetto a ieri, su un totale di 36.174 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 4,5%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 586 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 422.779. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 23.542 (+1.040). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 22.780 (+1.027), il 96,8% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano sette decessi: uno in provincia di Modena (una donna di 86 anni), uno in provincia di Ferrara (un uomo di 70 anni), uno a Forlì (un uomo di 76 anni), uno in provincia di Ravenna (un uomo di 63 anni originario del ravennate ma deceduto a Rimini) e tre nel riminese (rispettivamente una donna di 86 anni e due uomini, di 80 e 88 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.810.

Stabile il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva (75, come ieri); 687 quelli negli altri reparti Covid (+13).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 3 a Piacenza (dato invariato rispetto a ieri); 4 a Parma (-1); 4 a Reggio Emilia (invariato); 6 a Modena (invariato); 20 a Bologna (+1); 6 a Imola (+1); 9 a Ferrara (invariato); 14 a Ravenna (-1); 3 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (invariato); 5 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 27.707 a Piacenza (+57 rispetto a ieri, di cui 30 sintomatici), 34.249 a Parma (+49, di cui 15 sintomatici), 53.584 a Reggio Emilia (+123, di cui 92 sintomatici), 76.184 a Modena (+281, di cui 118 sintomatici), 96.173 a Bologna (+355, di cui 202 sintomatici), 15.141 casi a Imola (+63, di cui 50 sintomatici), 27.999 a Ferrara (+115, di cui 33 sintomatici), 38.137 a Ravenna (+167, di cui 86 sintomatici), 21.503 a Forlì (+111, di cui 99 sintomatici), 24.075 a Cesena (+94, di cui  40 sintomatici) e 45.379  a Rimini (+218, di cui 128 sintomatici).

Covid, in terapia intensiva in Emilia-Romagna 3 persone su 4 non sono vaccinate

Lo rivela l’assessore regionale: «Al momento non c’è rischio zona gialla grazie ai dati degli ospedali»

Covid Terapia Intensiva«Non c’è rischio zona gialla in questo momento perché noi siamo all’8,4-8,5% sia dei reparti Covid sia delle terapie intensive, che hanno una soglia di guardia rispettivamente del 15 e del 10%. Siamo al di sotto di questi livelli di guardia pur con un’incidenza molto elevata, come del resto in tutta Italia».

Lo ha detto, a proposito della situazione del contagio in Emilia-Romagna, l’assessore alla sanità Raffaele Donini.

Che ha anche fornito un ulteriore dato (citiamo un’agenzia dell’Ansa): «Il 73-75% dei ricoverati in terapia intensiva sono persone non vaccinate».

 

Vaccini anti Covid: da lunedì 13 via alle prenotazioni anche per i bambini da 5 anni

Le somministrazioni partiranno dal 16 dicembre. «Ci auguriamo che gli emiliano-romagnoli continuino a fidarsi degli scienziati»

Vaccino Covid BambiniEmilia-Romagna pronta a partire con la vaccinazione anti Covid per i più piccoli, dopo il via libera arrivato dall’Aifa e le indicazioni della Struttura commissariale nazionale.

Lunedì 13 dicembre al via le prenotazioni per la fascia d’età 5-11 anni, e da giovedì 16 si inizierà a vaccinare. La platea interessata è di 240mila persone.

Si potrà prenotare tramite i consueti canali: sportelli Cup, Cupweb, Cuptel, Fascicolo sanitario elettronico, app Er Salute, farmaCUP; sono inoltre previste ulteriori modalità che le Aziende sanitarie comunicheranno sui rispettivi territori. Le somministrazioni saranno effettuate negli Hub e nei punti vaccinali, dove saranno individuati percorsi dedicati, anche con il coinvolgimento dei pediatri di libera scelta.

«Acceleriamo ancora con la campagna vaccinale, e questa fase è particolarmente importante per proteggere i più piccoli nel pieno della quarta ondata, che fa registrare proprio a scuola il maggior numero di contagi- afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Siamo pronti a partire per vaccinare nel più breve tempo possibile, mentre procede a pieno ritmo anche la somministrazione delle terze dosi già in corso per tutti i cittadini dai 18 anni in su che abbiano concluso il ciclo primario da almeno 5 mesi».

«Ci auguriamo- aggiunge l’assessore- che anche in questo caso gli emiliano-romagnoli, come hanno fatto finora, continuino a fidarsi degli scienziati e dei medici e scelgano per i propri figli la protezione che solo il vaccino è in grado di assicurare. Fondamentale in questa fase- chiude l’assessore – sarà il ruolo dei pediatri di libera scelta per il rapporto di fiducia che hanno con le famiglie e per il servizio che potranno fornire nella somministrazione dei vaccini».

Ravenna, all’Alighieri in gennaio torna anche la rassegna di teatro comico

Tre spettacoli, come quelli annullati nel 2020 per la pandemia. Protagoniste Maria Amelia Monti, Marina Massironi, Katia Follesa…

Maria Amelia Monti Marina Massironi1
Maria Amelia Monti e Marina Massironi

Parte in gennaio la rassegna di teatro comico organizzata al teatro Alighieri di Ravenna da Accademia Perduta/Romagna Teatri (in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune).

In cartellone tre spettacoli, cioè tanti quanti furono annullati nel 2020 per emergenza sanitaria, per i quali, pertanto, gli abbonati a quella stagione potranno confermare il proprio posto.

Il primo appuntamento in programma vedrà le note attrici Maria Amelia Monti e Marina Massironi protagoniste dello spettacolo Il marito invisibile, scritto e diretto da Edoardo Erba (il 25 gennaio); seguirà (il 28 febbraio) Drusilla Foer con Eleganzissima, un recital anche musicale; chiuderanno la rassegna il 15 marzo Katia Follesa e Angelo Pisani con Finchè social non ci separi, divertente analisi di ciò che può accadere all’interno di una coppia nel rinfacciarsi reciprocamente difetti e mancanze…

Biglietti. Gli abbonati alla stagione del 2020 potranno confermare il proprio posto da sabato 11 a sabato 18 dicembre e da lunedì 3 a sabato 8 gennaio (festivi esclusi), anche confermare telefonicamente allo 0544 249244.

La vendita dei biglietti invece si aprirà il 13 gennaio, anche on line.

Dal Comune 200mila euro per la pista d’atletica di Marina di Ravenna

Sarà ripristinato il manto per ottenere nuovamente l’omologazione da parte della federazione

21 12 02 Pista Atletica Marina Di RavennaLa pista di atletica leggera dell’impianto sportivo “Mirella Pino” di via del Marchesato a Marina di Ravenna sarà ristrutturata. Il progetto definitivo ed esecutivo per un impegno di spesa di 200mila euro è stato approvato dalla giunta del Comune di Ravenna.

I lavori di manutenzione straordinaria consentiranno di ripristinare il manto per restituire a tutta la struttura sportiva la sua valenza in termini sia sportivi sia aggregativi, ottenendo nuovamente l’omologazione da parte della Federazione di atletica leggera.

«Si tratta di un impianto sportivo inserito in un contesto di ampio respiro e di notevoli potenzialità e immerso nel verde – spiega l’assessore allo Sport Giacomo Costantini –. Rappresenta, quindi, una struttura davvero importante non solo per l’utilizzo da parte delle realtà sportive ravennati, ma anche perché avrà le caratteristiche per tornare ad essere un luogo di attrazione per allenamenti di squadre italiane e straniere che possono trascorrere a Marina di Ravenna i loro ritiri, coniugando attività fisica e turismo».

Allo stato attuale la pista presenta segni di ammaloramento del manto sintetico che ne preclude un utilizzo in sicurezza. Realizzata con tappetino in materiale sintetico prefabbricato risulta comunque essere ben ancorata al sottofondo esistente. Per questo l’intervento sarà di tipo conservativo effettuato mediante spruzzatura di una mescola di resina poliuretanica ad alta resistenza ai raggi Uv, agli agenti atmosferici e all’azione meccanica delle scarpette chiodate, antisdrucciolo, antiriflesso.

Oltre alla manutenzione del manto della pista di atletica, l’impianto necessita anche di una manutenzione delle attrezzature di cui deve essere dotato per essere classificata in base alla circolare Fidal come “impianto promozionale” nel quale si potranno svolgere manifestazioni studentesche e giovanili. Pertanto durante i lavori è prevista anche la manutenzione delle fosse dei salti, delle diverse pedane per i lanci del peso, del disco e del martello, del giavellotto.

Una vita da gourmet: «Quello che posso permettermi lo spendo per vino e ristoranti»

La parola a un critico gastronomico e sommelier: «In Romagna ci vorrebbe un Amerigo. Ecco i miei piatti e locali della vita»

Ravagnan
Ravagnan con Moreno Cedroni, chef de La Madonnina del
Pescatore, due Stelle Michelin a Marotta di Senigallia

Da bambino non mangiava, oggi fa il critico gastronomico. «Da piccolo mi stavo ammalando, mi hanno salvato i quadrucci in brodo della Gnaffa, trattoria a Sala di Cesenatico, dove mio padre, a cui devo tutta la mia crescita culturale in questo campo, mi portava ogni giorno. Oggi invece posso solo dire che tutti i soldi che posso permettermi li spendo in ristoranti e degustazioni di vino».

Esperienze che sono diventate curriculum per Raffaello Ravagnan, cervese, noto ai frequentatori di locali della zona probabilmente per le sue accurate recensioni sul gruppo Facebook da ventimila iscritti “MRD – Mangiare Ravenna e dintorni”.

Dal prossimo anno, se tutto andrà a buon fine, inizierà a fare l’ispettore per una guida gastronomica. «Tra le più importanti, forse la più importante in Italia», ci dice al tavolo di un bar.

«Ho iniziato scrivendo recensioni sul forum di Baltazar – racconta –, dove mi ha notato Alberto Cauzzi, tra i più grandi critici italiani, che mi ha portato a scrivere su Passione Gourmet, che considero il sito più importante d’Italia nel settore. L’enogastronomia è diventata il mio lavoro quasi per caso, dopo i 40 anni, prima in una piadineria, poi perfino da sommelier in un ristorante come il Tracina di Cesenatico. Il fatto che me lo abbia chiesto uno chef cresciuto in cucine stellate, alla mia età, senza esperienza, è stato come un miracolo».

WhatsApp Image 2021 11 24 At 12.27.55Cosa cerchi in un ristorante?
«Sostanzialmente l’emozione. E l’emozione è nel piatto. Ma chi sostiene che la cucina conta al 50 percento e la sala per l’altro 50 non ha tutti i torti. In fondo non si va al ristorante per fame, ma per vivere un’esperienza a tutto tondo. Ed è bello mangiare in posti che ti fanno sentire bene».

Com’è il mestiere del critico?
«L’unico in cui devi pagare tu (ride, ndr). Non fai altro che dire agli altri cosa non va. Ma credo sia un modo per far crescere il movimento: non serve a nulla sentirsi dire sempre e solo che è tutto buono. La critica invece ti dà l’imbeccata per capire come migliorarti».

Perché Ravenna non ha ristoranti stellati?
«È un po’ una caratteristica della città romagnola, non ne hanno neppure Forlì e Cesena».

Ma Ravenna è l’unica provincia senza, in regione.
«Questo è un caso sicuramente più peculiare e i più maliziosi potrebbero dire che la colpa è anche dei ravennati…».

Quali sono però i locali per cui vale la pena fare un viaggio, in provincia?
«Nel cervese almeno tre: la cruderia Al Porto su tutti, poi le Ghiaine e Camì, che io considero cervese (è a Savio di Ravenna, ndr). A Ravenna, invece, più che altro ci sono tante pizzerie (sorride, ndr). Se voglio andare al ristorante preferisco girare verso Rimini, in direzione opposta. A parte Borroni e l’Alexander di cui mi hanno sempre parlato bene, ma che non ho ancora avuto modo di provare, nel Ravennate c’è però una grande eccezione: Irvin Zannoni. Posso dire di averlo quasi scoperto: lo incontrai anni fa che lavorava in una pizzeria di Cesenatico e avevo notato che ci sapeva fare, ma non immaginavo così tanto. L’ultima cena che ho avuto modo di provare (al Boca Barranca di Marina Romea, ndr) è da stella piena. E poi, in provincia, c’è il Faentino, dove cambia tutto. È una fucina di tante realtà, a partire da ‘O Fiore Mio, fino a Remo Camurani (di Ca’ Murani, ndr), protagonista di una cucina di tradizione, che è la più difficile da fare. Di “vere” trattorie ne conto sulle dita di una sola mano e tra queste sempre a Faenza c’è anche Manueli».

Quali sono i parametri da rispettare quindi per una “vera” trattoria?
«La ricerca della materie prime e l’attenersi alle tipicità delle ricette. L’ultima mia scoperta è l’osteria Al Bel Fico di Pennabilli. Quella ideale invece è in provincia di Bologna: Amerigo. Parliamo di un signore che per fare il gelato quasi quotidianamente scende alla stalla a prendere il latte di vacca bianca modenese e lo manteca in una macchinetta non professionale di 30 anni fa. Ci vorrebbe un Amerigo in Romagna…».

Qui l’istituzione è invece la Casa delle Aie…
«Ci siamo passati tutti, è un pezzo di cuore di ogni cervese e non solo. A fronte di un numero così elevato di coperti è però difficile fare qualità e quindi complicato rispettare i “miei” parametri. Ma la Casa delle Aie non deve piacere a me, deve piacere alla gente. E piace tanto. I ragazzi che la gestiscono sono bravissimi, oltre che attenti al sociale».

A proposito di tradizioni: parliamo di cappelletto…
«Dico solo che non va al ragù, “muore” in brodo. I miei preferiti in zona erano tre: Spiedomania a Ravenna non c’è più; Parini non cucina più al ristorante. Rimane quello dell’Onda Blu di San Mauro Mare, condito con delicate e sopraffine materie dell’Adriatico».

E la tagliatella al ragù?
«È nata pure una confraternita, da queste parti, per stabilire la migliore. Ognuno ha la sua, dalla zona di Santarcangelo, con Zaghini e Renzi, in giù. Io ne dico due: quella delle Ghiaine e quella di Goffredo, alla gastronomia Cervia Carni, dove è consigliabile il tagliolino però, perché sono un po’ troppo larghe».

Il piatto della vita?
«Quello di una serata magica: il rognone con spugnole accompagnato dal barolo 2004 del cavalier Accomasso, al Povero Diavolo di Piergiorgio Parini. Ma anche il baccalà o le “parti nobili” del maiale di Paco Morales, in Spagna: ricordo ancora l’appiccicume sulle labbra…».

I ristoranti della vita, invece?
«In ordine sparso, gli stessi Povero Diavolo, epoca Parini, e in Spagna i locali di Morales e Quique Dacosta, così come in Belgio ho un gran ricordo di In De Wulf. Per tornare in Italia sicuramente ci metto Amerigo, Uliassi e poi il Canto, a Siena, per citare l’insalata di Paolo Lopriore».

Quanto è arrivato a spendere per una cena?
«Al Noma (locale di culto di Copenaghen, ndr) non ricordo perché pagai in corone, ma da Teverini, un paio di volte, con un vino importante, ho passato i 400. Probabilmente mi è capitato anche di arrivare verso i 500, ma sono sempre soldi spesi benissimo».

E le porzioni piccole, come contestano molti alle grandi cucine?
«Quello delle porzioni è un limite culturale soprattutto romagnolo. Posso assicurare che io e tanti altri appassionati come me non siamo mai usciti dal ristorante con la fame, Anzi…».

Ora i pediatri possono prescrivere anche spettacoli di teatro a bambini e genitori

Al via il nuovo progetto di promozione sostenuto dalla Regione. Quattro i comuni coinvolti in provincia di Ravenna

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Zuppa di Sasso di Tanti Cosi Progetti, tra gli spettacoli in calendario

I più piccoli potranno andare a teatro con la ricetta “illustrata” del pediatra. In ventuno comuni dell’Emilia-Romagna (tra cui quattro in provincia: Ravenna, Russi, Conselice e Cotignola), i bambini e le bambine dai 3 agli 8 anni, assieme ai loro accompagnatori, potranno recarsi negli spazi teatrali con un voucher fornito da medici e farmacisti.

È il progetto di welfare culturale “Sciroppo di Teatro” (“una medicina eccezionale per potersi emozionare”, come recita il claim) lanciato da Ater Fondazione per riavvicinare i bambini e i loro genitori all’offerta culturale.

Dal teatro di figura alla narrazione, dal nuovo circo alla danza, i giovanissimi potranno assistere a spettacoli tratti da una selezione di titoli regionali e nazionali (a questo link il calendario completo, con una quindicina di appuntamenti in provincia di Ravenna)

Il progetto, sperimentale, nato da un’idea di Silvano Antonelli, direttore della compagnia teatrale Stilema di Torino, ha preso corpo in Emilia-Romagna grazie a una proposta lanciata da Ater ai 34 Comuni soci. Ventuno di essi hanno aderito immediatamente, dando vita alla rete che si completa con la collaborazione tra gli Assessorati regionali alla Cultura, alla Sanità e al Welfare, le organizzazioni sindacali e le associazioni scientifiche dei pediatri (Fimp e CIPe, Acp e Sip) e le farmacie aderenti a FederFarma e AssoFarm.

I pediatri e le farmacie che operano nei comuni coinvolti nella sperimentazione e che espongono la locandina “Sciroppo di teatro”, possono fornire, già a partire da dicembre, ai bambini e alle bambine di età compresa tra i 3 e gli 8 anni, lo “Sciroppo di teatro”, che è in realtà un libretto, impreziosito dalle illustrazioni di Matteo Pagani, nel quale è inserito anche un bugiardino che contiene le indicazioni per la somministrazione e l’assunzione di questa “medicina”: tre “ricette”, ognuna delle quali corrisponde a un biglietto, al prezzo di 2 euro, per ogni bambino e per ciascun accompagnatore, che potranno assistere in questo modo a 3 spettacoli.

A Bagnacavallo il concerto-tributo a Springsteen, contro il morbo di Parkinson

Al Goldoni anche lo storico giornalista musicale Massimo Cotto

Massimo Cotto
Massimo Cotto

Sabato 4 dicembre torna, per la 12esima edizione italiana, il concerto di beneficenza Light of day.

L’appuntamento è dalle 20.30 al teatro Goldoni di Bagnacavallo.

L’evento organizzato dall’Associazione Nebraska, con la collaborazione del Comune di Bagnacavallo, ha visto come protagonisti negli anni passati musicisti di caratura internazionale, raccogliendo cifre importanti per l’omonima fonazione impegnata nella lotta al morbo di Parkinson.

Quest’anno a condurre lo spettacolo sarà lo storico giornalista e scrittore Massimo Cotto, noto in particolare per le sue trasmissione radiofoniche.

La parte musicale sarà inaugurata da un set unplugged dei Sunset radio, band ravennate pop-punk.

Il set principale sarà dedicato alle “canzoni di speranza e redenzione di Bruce Springsteen” con lo spettacolo “Dream of life” che vedrà sul palco una super band alle prese con la produzione musicale del rocker del New Jersey. Ad avvicendarsi alla voce saranno Daniele Tenca, Diego Mercuri, Carlo Ozzella, Lorenzo Semprini e Renato Tammi, accompagnati da Marco Ferri (batteria), Andrea Montecalvo (basso), Diego Alloj (sax), Fabrizio Flisi (fisarmonica) e Alessio Raffaelli (piano).

Un concerto che partirà dai brani più storici di Springsteen fino ad arrivare alla produzione più recente. Il tutto intervallato da alcuni interventi di Cotto.

Per gli ultimi biglietti rimasti, al costo di 25 euro interamente devoluti in beneficienza alla Light of day foundation, è possibile contattare il seguente numero telefonico: 338 8897725.

Per ulteriori informazioni: http://www.assonebraska.com

Arrigo Sacchi lunedì 6 dicembre alla Casa Matha di Ravenna

 

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Arrigo Sacchi

L’ex allenatore del Milan dei record e della Nazionale italiana di calcio, il fusignanese Arrigo Sacchi, sarà lunedì 6 dicembre alla Casa Matha di Ravenna.

Sacchi sarà intervistato (dalle 17.30) dal giornalista sportivo Stefano Ravaglia. Per l’occasione verrà presentata la riedizione aggiornata del libro “Novecento attorno a Sacchi”, le cui vendite finanzieranno anche l’Ageop (Associazione genitori ematologia oncologica pediatrica).

Gestione dei rifiuti, la provincia e il comune di Ravenna i peggiori in regione

Flop raccolta differenziata. L’unico territorio premiato in zona da Legambiente è Riolo Terme

Raccolta DifferenziataQuella di Ravenna è l’ultima nella classifica delle province dell’Emilia-Romagna per gestione dei rifiuti (con il 57,4 percento di raccolta differenziata e 290,8 kg di indifferenziato pro capite, contro una media regionale rispettivamente di 72,5 perecento e 177,5 kg), così come quello di Ravenna è ultimo nella speciale graduatoria dei comuni capoluogo della regione, con il 61,3 percento di differenziata e 270,8 kg di indifferenziato pro capite.

È il desolante risultato del dossier di Legambiente, presentato all’Ecoforum 2021. I dati di riferimento sono quelli del 2020, gli ultimi disponibili, forniti da Arpae.

In provincia quindi l’anno scorso non si è riusciti a raggiungere nemmeno l’obiettivo del 65 percento di raccolta differenziata fissato in Italia per il 2012, si è smaltito il doppio di quanto prevede il Piano regionale e nessun comune ha applicato la tariffa puntuale.

L’unico comune della provincia a essere premiato da Legambiente è Riolo Terme, terzo in regione per l’aumento della raccolta differenziata in un anno. Con il 16 percento in più, Riolo raggiunte il 75,3 percento complessivo, primo comune della provincia, unico a riuscire a superare la soglia del 70 percento insieme a Massa Lombarda (71,8). I peggiori della provincia invece non arrivano nemmeno al 50: si tratta di Cervia (47,5 percento) e Casola Valsenio (49,5).

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