lunedì
11 Agosto 2025

Le farmacie fanno gli straordinari: «Migliaia di tamponi al giorno. Ma in calo…»

Il presidente dell’ordine provinciale: «Serve una persona in più per gestire l’emergenza, ma un dipendente ogni 5 sedi è stato sospeso e non troviamo personale»

Tampone FarmaciaVolendo fare una stima, in provincia di Ravenna in media le farmacie stanno effettuando almeno ottomila tamponi rapidi al giorno.

Effetto del green pass, ovviamente, lo stesso che ci permette di guardare con una certa curiosità le decine di persone in fila, per esempio, la domenica sera sotto la pioggia fuori dalla farmacia comunale numero 8.

«Dopo i primissimi giorni di inevitabili disagi – commenta il presidente dell’ordine dei farmacisti della provincia di Ravenna, Domenico Dal Re – oggi possiamo dire che in provincia non ci sono particolari problemi per fare i tamponi, chi ne ha bisogno riesce a farlo, anche senza prenotarsi. Le farmacie si sono organizzate aumentando le ore di apertura, facendo tamponi già dalle 7 del mattino per chi ne ha bisogno per quel giorno lavorativo, alcune sono aperte anche alla domenica e sono aumentate in generale quelle che li fanno, che direi che sono il 90 percento del totale (sono circa 130 le farmacie tra pubbliche e private in provincia, ndr). E in media direi che si arriva a 70-80 tamponi al giorno. Nella nostra (a Classe, ndr) nei giorni di picco – che sono il lunedì, il mercoledì e il venerdì -possiamo arrivare anche quasi a 200».

Un impegno senza precedenti per le farmacie, in un periodo in cui si fa fatica a trovare dipendenti e 24 in provincia sono stati sospesi, avendo rifiutato il vaccino anti Covid. «In pratica abbiamo un dipendente sospeso ogni 5 farmacie e per fare i tamponi è necessario averne invece uno in più in ogni sede, in un periodo in cui farmacisti non se ne trovano: sempre meno se ne iscrivono all’università, meno ne escono per le difficoltà degli studi e non ne arrivano più neppure dal Sud, come succedeva di consueto. La scorsa estate ho cercato invano farmacisti da assumere».

Al momento il sistema però regge. «Con la chiusura delle farmacie del mare abbiamo personale da ridistribuire e cerchiamo di colmare il gap con ore di straordinario. Lo facciamo per spirito di servizio, perché ci è stato chiesto, consapevoli di dare una grande mano alla gestione della pandemia. Di essere protagonisti di uno screening di massa molto utile, perché ovviamente di positivi ne troviamo parecchi».

In questi ultimi giorni, però, la corsa al tampone sembra avere subito un rallentamento. «Rispetto a ottobre stiamo riscontrando circa il 10 percento di richieste in meno, la gente pian piano preferisce vaccinarsi. E d’altronde noi stessi, in farmacia, cerchiamo di convincere quelli ancora indecisi».

Poche, però, le farmacie che si sono rese disponibile per la vaccinazione anti Covid. «C’era il vincolo di dover contare su un minimo di persone disponibili al giorno, per non sprecare le dosi, e abbiamo un hub vaccinale che funziona alla perfezione, quindi non c’era bisogno davvero delle farmacie da queste parti. A differenza del vaccino antinfluenzale, che ci vedrà a disposizione per tutti coloro che vorranno farlo a pagamento».

La provincia di Ravenna 29esima in italia (prima in Romagna) per qualità della vita

Secondo il rapporto di Italia Oggi e La Sapienza di Roma. L’anno scorso era 51esima

Teatro Alighieri Ravenna IlluminatoRavenna è la 29esima provincia in Italia per qualità della vita, secondo il rapporto di ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, giunto alla 23esima edizione. L’anno scorso era al 51esimo posto.

A conquistare la vetta – citiamo un’agenzia dell’Ansa – è la provincia di Parma, seguita sul podio da Trento e Bolzano. Tutte del Sud le ultime. Quest’anno la maglia nera va a Crotone, preceduta da Napoli e Foggia (che era ultima lo scorso anno). A metà classifica Roma, che scivola al 54/mo posto (l’anno scorso era al 50/mo), seguita dalla prima provincia meridionale per qualità della vita, che è Matera.

Il rapporto registra quest’anno la scalata dei grandi centri urbani del Centro-Nord, con Bologna che era 27ma lo scorso anno e ora è quarta, Milano, che guadagna ben quaranta posizioni (dalla 45ª alla quinta) e Firenze, da 31ma a sesta.

La qualità della vita viene definita “buona” o “accettabile” in 63 province su 107, lo scorso anno erano 60 su 107. Tradotto in termini di popolazione, 22 milioni 255 mila residenti (pari al 37,4% della popolazione italiana) vivono in territori contraddistinti da una qualità della vita scarsa o insufficiente, contro i 25 milioni 649 mila residenti della passata edizione, pari al 42,5% della popolazione.

Salita al primo posto della classifica nazionale Parma guida il drappello delle province dell’Emilia-Romagna, protagoniste di buone performance, che vede Bologna sfiorare il podio, al quarto posto e Modena e Reggio Emilia entrare tra le prime venti. Nel dettaglio la città ducale è balzata in testa dal 39/o posto ottenuto lo scorso anno mentre Bologna è passata dalla 27/a posizione del 2020 alla quarta. Modena si è arrampicata al 15/o posto (34/o lo scorso anno) e Reggio Emilia al 16/o dal dal 38/o. Posto numero 24 in lista per Ferrara (46/o nel 2020) , 29 per Ravenna (51/o nel 2020) , 37 per Forlì-Cesena (29/o nel 2020) e 43 per Piacenza (73/o nel 2020). Ultima in regione, la provincia di Rimini comunque passata al 61/o posto dal 68/o del 2021.

Trova un portafoglio con 290 euro fuori dalla scuola e lo riconsegna al proprietario

Il bel gesto di un ragazzo di terza media, grazie alla collaborazione dei volontari dei carabinieri

Portafoglio Don MinzoniUn bel gesto di coscienza civica, quello che ha permesso di restituire al legittimo proprietario un portafoglio con circa 300 euro in contanti e documenti.

Il ritrovamento è avvenuto sabato mattina nell’area transennata di via Cicognani, antistante la scuola media Don Minzoni di Ravenna, dove operano all’entrata e all’uscita della scuola i volontari dei carabinieri.

Uno studente di terza media ha trovato vicino al bar il portafoglio – con all’interno 290 euro, carta bancomat, una tessera Viacard, documenti sanitari e la patente – consegnandolo prontamente ai volontari dei carabinieri. Questi, insieme a una collaboratrice scolastica, hanno controllato il contenuto e sono riusciti a risalire al proprietario, contattandolo telefonicamente.

Proprietario che, arrivato poco dopo, una volta verificato che non mancasse nulla, ha dichiarato di aver perso il portafoglio la sera prima e ha poi regalato 20 euro come compenso allo studente che lo ha ritrovato.

Maratona città d’arte: Più di 10mila persone di corsa per le strade di Ravenna

Sul piano sportivo sia nella 42K che nella 21K migliorati i primati delle edizioni precedenti. Podio ad atleti e atlete del Kenya

Maratona 2021 Partenza
La partenza della Maratona Ravenna Citta d’Arte 2021 (foto Massimo Argnani)

Grande successo per l’atteso ritorno della Maratona Ravenna Città d’Arte, e lo si vede in particolare dai numeri con  10.551 iscritti complessivi all’evento nelle sue varie specialità e percorrenze, oltreché per l’entusiasmo dei partecipanti. Un dato straordinario se si considera il periodo di lenta e attenta ripartenza dopo le restrizioni sanitarie degli scorsi mesi e i dati attuali dei contagi Covid che richiedono ancora attenzione e prudenza.

Nella gara regina, sui 42 Km della Hoka Maratona alla partenza si sono presentati ben 1.304 iscritti, numero che si incrementa nella Ravenna Half Marathon 21K con i suoi 2.360 partenti. A impressionare sono poi i 5.500 che si sono ritrovati all’ex Ippodromo Candiano per la Martini Good Morning Ravenna per un’autentica festa che ha coinvolto famiglie e amici, aperta dal sindaco Michele de Pascale e dall’assessore allo Sport e Turismo del Comune di Ravenna Giacomo Costantini che hanno percorso insieme alla città tutti i 10 Km fino all’arrivo di Via di Roma. A completare il quadro i 1.107 iscritti della Conad Family Run e le 280 coppie cane-padrone della Frutta Bau Dogs & Run, i due eventi andati in scena sabato 13 novembre.

E in un weekend di numeri straordinari non potevano mancare i record nelle prove sportive, con tutti i quattro primati precedenti migliorati e sempre grazie ad atleti del Kenya. Nella 42K, vittoria per il keniano Langat Elkana che ha fermato il cronometro a 2.10.33, migliorando di 9” il record stabilito dal connazionale Japhet Kosgei nel 2019. A completare un podio maschile della 42K tutto keniano, Kemboi Rotich Kenneth al secondo posto e Bernard Kiptoo Koech al terzo. Nuovo primato anche nella competizione femminile con la vittoria della keniana Shyline Jepkokir Toroitich in 2.29.17. Sul secondo gradino del podio la rumena Liliana Maria Dragomir, mentre al terzo posto l’italiana Camilla Spagnol.
Passando alla mezza maratona, altri due primati abbattuti. Nella 21K maschile successo per il keniano Rodgers Maiyo in 1.03.46, seguito da Edwin Kibet Kiptoo, anch’egli nativo del Kenia. Gradino più basso del podio per l’italiano Andrea Argnano in 1.10.00. Ultimo dei quattro record di giornata abbattuti quello della gara femminile con la vittoria di Veronicah Njeri Maina, anch’essa keniana, in 1.11.42 seguita da Edwin Kibet (Kenya) e da Hodan Mohamed Mohamud (Italia).

Tutti i risultati ufficiali della giornata sono disponibili sul sito https://tds.sport.

Sfiorano i cento i contagi in provincia e si conta una vittima di 77 anni

A Ravenna – sempre seconda per numero di positivi in Regione – si segnala anche un terzo ricoverato in terapia intensiva

Coronavirus TestNel ravennate oggi si sono registrati 96 casi nuovi casi di conatagi al Coronavirus in più di ieri rispetto a 1.770 tamponi eseguiti. L’nfezione riguarda 44 pazienti di sesso maschile e 52 pazienti di sesso femminile; 30 asintomatici e 66 sintomatici; 95 in isolamento domiciliare e 1 ricovero. Nel dettaglio: 60 per contact tracing; 25 per sintomi; 11 per test privati.
I tamponi eseguiti sono stati 1788. Oggi la Regione ha comunicato 1 decesso: una paziente di sesso femminile di 77 anni. Si possono stimare in circa 34 le guarigioni.
I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 35709.

In Emilia-Romagna sono stati rilevati 676 casi positivi in più rispetto a ieri, su un totale di 20.707 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dello 3,2%. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 40,7anni.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 109 nuovi casi e Ravenna con 96; seguono Forlì (81), Rimini (68) e Ferrara (62), poi Cesena (59), Modena (56), Reggio Emilia (54). Quindi Imola (44), Parma (31) e infine Piacenza con 16 casi.

Oggi si sono registrati 9 decessi: tre a Piacenza (3 donne di 82, 85 e 91 anni), uno a Parma (una donna di 73 anni), 2 a Bologna (un uomo e una donna di 87 anni), uno a Imola (una donna di 62 anni), uno a Ravenna (una donna di 77 anni) e infine uno a Rimini (un uomo di 83 anni). In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.664.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 40 (+1 rispetto a ieri), 397 quelli negli altri reparti Covid (+10 rispetto a ieri). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 4 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 4 a Parma (invariato); 4 a Reggio Emilia (invariato); 3 a Modena (invariato); 13 a Bologna (-1); 2 a Imola (invariato); 4 a Ferrara (+1), 3 a Ravenna (+1); 1 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (invariato), 1 a Rimini (invariato).

Alle ore 12 sono state somministrate complessivamente 7.084.214 dosi; sul totale,  3.526.556 sono le persone che hanno completato il ciclo vaccinale. I richiami effettuati per terze dosi hanno raggiunto quota 271.824.

Celebrato il cinquantennale del premio Guidarello per il giornalismo

Fra i premiati Maria Latellla, Franco Fubini, il ravennate Carlo Raggi e “ad honorem” il generale dei Carabinieri Teo Luzi. Le FOTO dell’evento

Gruppo Guidarello 2021
Foto di gruppo dei premiati e dei membri della giuria del Guidarello 2021 (foto di Massimo Argnani)

Celebrata al Teatro Alighieri di Ravenna la cinquantesima edizione del Premio Guidarello per i giornalismo, fondato a inizio anni ’70 da Walter Della Monica e Sergio Zavoli e a fine anni ’80 entrato sotto l’egida di Confindustria, rilanciato quindi sul piano nazionale nel nuovo millennio con la presidenza della giuria affidata a Bruno Vespa e per i riconoscimenti sul piano locale al professore dell’Alma Mater di Bologna, Roberto Balzani.

Fra i riconoscimenti assegnati per questa speciale edizione del premio ravennate, quello alla giornalista televisiva di SkyTG24 Maria Latella, al vicedirettore del “Corriere della Sera” Federico Fubini, al cronista ravennate Carlo Raggi e, premiato ad honorem come rappresentante dei Carabiniere, il generale dell’Arma Teo Luzi.

Ecco un estratto dal saluto introduttivo del presidente di Confindustria Romagna Paolo Maggioli.
«Quelli del Guidarello sono cinquant’anni portati bene: in questo tempo il premio è cambiato, è cresciuto, si è evoluto, come è logico e naturale che sia. Ma lo ha fatto senza mai tradire le sue origini.
Sono soprattutto due le radici che ci ricollegano, oggi, al pomeriggio del 26 febbraio 1972, quando nella sala consiliare di Palazzo Merlato furono premiati i giornalisti Marco Goldoni e Hans Metzler, per quella prima edizione del 1971. Quelle due radici, forti e salde, sono la Romagna e il turismo – che qui in Romagna è nato nella sua accezione moderna.
E proprio per recuperare queste radici, dal 2010 è stata introdotta la sezione turismo, che premia voci illustri di questa leva fondamentale dell’economia del Paese e della Romagna.

Gli ingredienti dell’entusiasmo e dell’energia di cinquant’anni fa sono intatti: cultura, arte, bellezza, creatività, dinamismo intellettuale, voglia di riscossa, di tornare a crescere.
Sono le risorse che stiamo convogliando, tutti insieme, nei nuovi progetti che possono davvero far fare alla nostra Romagna quel salto di qualità che merita, e che è nelle sue gambe, per affermarsi tra le aree più avanzate d’Europa.
Siamo a Ravenna, città che ha tutte le carte in regola per diventare la capitale della transizione energetica.
siamo convinti che il territorio abbia un potenziale da vero protagonista nello sviluppo sostenibile, dal punto di vista ambientale ed economico.

Questa sera ricorderemo un collega e mecenate – come è stato più volte definito in questi giorni – che nella sua persona incarnava proprio cultura, turismo e industria, e ha avuto l’intuizione di portare il premio su questo palco: Paolo Passanti, presidente dell’associazione prima e di Federturismo poi, che nel 1986 ha preso in mano il premio per rilanciarlo, rispondendo alle sollecitazioni del suo ideatore, Walter Della Monica.
E’ grazie a loro due se questa sera siamo qui, e ad entrambi va la nostra più sincera gratitudine.
Con il tempo il Guidarello si è intrecciato inevitabilmente alla cronaca – coerentemente con il mestiere nobile e antico che rappresenta – ed è stato uno specchio dei tempi e del loro cambiamento.

Per questo, abbiamo voluto dedicare il premio ad honorem all’Arma dei Carabinieri che, insieme a tante altre istituzioni, ha aiutato il Paese in questi ultimi venti mesi a fronteggiare la pandemia, con presenza sui territori, umanità e spirito di servizio.
Parallelamente, è proseguito il contrasto alle minacce criminali, anche alla luce dei nuovi fronti di rischio aperti proprio da virus: attacchi cibernetici e problemi di ordine pubblico.
E sulla stessa logica, stasera ascolteremo giornalisti che questo periodo buio lo hanno raccontato sulla carta stampata, in radio e in tv: sono stati una bussola che ci ha aiutato ad orientarci nella confusione di quel periodo».

Stabili a quota 83 i nuovi positivi nel ravennate e nessuna vittima

Restano due i pazienti ricoverati in terapia intensiva. In regione riscontrati 682 contagi in più (2,4%)

Tamponi CoronavirusPer il territorio provinciale di Ravenna oggi si sono registrati 83 nuovi casi di infezione al Covid su 2.197 tamponi eseguiti.
Si  tratta di 40 pazienti di sesso maschile e 43 pazienti di sesso femminile; 24 asintomatici e 59 sintomatici; 81 in isolamento domiciliare e 2 ricoveri. Nel dettaglio: 56 per contact tracing; 23 per sintomi; 4 per test privati. Oggi la Regione non ha comunicato decessi. Si possono stimare in circa 44 le guarigioni. I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 35.613.

In ambito regionale i contagi rilevati oggi risultano 682 in più rispetto a ieri, su un totale di 28.366 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dello 2,4%. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 44,3 anni.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 126 nuovi casi e Ravenna con 83; seguono Cesena (69), Forlì (68) e Rimini (67), poi Modena (60), Reggio Emilia (59), Parma (51). Quindi Ferrara (42), Imola (36) e infine Piacenza con 21 casi.

D’altra parte si registrano 7 decessi: due a Parma (due uomini di 90 e 70 anni), uno a Reggio Emilia (un uomo di 79 anni), 1 a Bologna (un uomo di 87 anni), uno a Imola (un uomo di 78 anni), uno a Forlì (un uomo di 79 anni e uno a Cesena (una donna di 72 anni).In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.655.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 39 (-3 rispetto a ieri), 388 quelli negli altri reparti Covid (+26 rispetto a ieri) Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 4 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 4 a Parma (-1); 4 a Reggio Emilia (-1); 3 a Modena (invariato); 14 a Bologna (-1); 2 a Imola (invariato); 3 a Ferrara (+1), 2 a Ravenna (invariato); 1 a Forlì (-1); 1 a Cesena (invariato), 1 a Rimini (invariato).

Per quanto riguarda la campagna vaccinale in Emilia-Romagna, alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 7.074.290 dosi; sul totale,  3.524.798 sono le persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Le terze dosi fatte sono arrivate a 265.077.

Pagelle green Legambiente, Ravenna bocciata per l’uso (non) efficiente del suolo

Il rapporto Ecosistema Urbano analizza 18 indicatori che riguardano aria, acque, rifiuti, mobilità, energia e ambiente. Il rating del 2020 è in discesa

Ciminiere FumoNel 2020 segnato dall’emergenza pandemica, i capoluoghi italiani non migliorano le loro performance ambientali. È il quadro che emerge dal rapporto “Ecosistema Urbano 2021”, realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e “Il Sole 24 Ore”.

Il report prende in considerazione 105 capoluoghi e tiene conto di 18 indicatori riguardanti sei componenti (aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia) per stilare una classifica delle performance ambientali delle città: a fronte di un punteggio massimo teorico di 100, la media percentuale totalizzata dai centri urbani nel 2020 rimane ferma al 53,05, identica a quella della scorsa edizione. Ravenna è al 51esimo posto con 53,8 punti. La posizione è la stessa del 2019 ma il punteggio è sceso da 54,4. Complice la pandemia, diminuisce un po’ ovunque l’utilizzo del trasporto pubblico, un andamento che in regione si conferma soprattutto a Ferrara, Ravenna, Forlì e Cesena. L’Emilia-Romagna risulta fra le regioni con il maggior tasso di incidentalità e il maggior numero di morti, con Ravenna tra le città con il più alto tasso di auto ogni 100 abitanti.

Capitolo qualità dell’aria: in generale tutte le città emiliano-romagnole sono da bollino rosso sia per gli sforamenti delle polveri sottili (Pm10), che per ozono e biossidi di azoto.

Anche sul fronte delle energie rinnovabili scarse performance in Emilia-Romagna (valore calcolato sulla potenza installata su edifici pubblici/1000 abitanti), con Parma, Piacenza, Modena e Ravenna che si pongono nel livello 0-4,6 KW/1000 ab.

Per quanto riguarda poi l’uso efficiente di suolo, troviamo Ravenna al centesimo posto. Una nota dolente anche sulla raccolta differenziata: se a livello nazionale cala la produzione di rifiuti, con una media che si ferma a 514 kg pro-capite, in Emilia Romagna ben 6 città superano ancora i 650 Kg/abitante: Reggio Emilia, Piacenza, Cesena, Modena, Ravenna e Rimini.
Guardando alle piste ciclabili, nel 2020 Ravenna è al settimo posto.

A Ravenna riapre l’ex galleria Ninapì: in mostra le sculture di Mirella Saluzzo

Si tratta dell’atto di nascita della Fondazione Sabe,
in via Pascoli, con la direzione artistica di Pasquale Fameli. La personale “Fuori asse” resterà aperta fino al 19 febbraio.

1) Mirella Saluzzo Sabe Sabato 13 novembre, a partire dalle 11.30, si aprono per la prima volta i battenti della Fondazione Sabe per l’Arte, che fa il suo debutto con la mostra personale “Fuori asse” dell’artista Mirella Saluzzo, a cura di Elena Di Raddo (aperta fino al 19
febbraio, il giovedì, venerdì e sabato dalle 16 alle 19).

Il nuovo spazio espositivo – che nasce all’inter no di un edificio ottocentesco completamente rimodernato a pochi passi dal Mar, in via Giovanni Pascoli 31, dove una volta sorgeva la galleria d’arte Ninapì – intende porsi punto di riferimento per la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea, con una particolare attenzione alla scultura.

La mostra inaugurale presenta, infatti, otto sculture recenti dell’ar tista Mirella Saluzzo (Alassio, 1943): «forme fluide modellate a partire da sottili lastre di alluminio, un materiale flessibile e luminoso che l’artista incurva con un movimento scultoreo paragonabile – come scrive la curatrice Elena Di Raddo nel testo critico che accompagna la mostra – a quello proprio dell’arte giapponese dell’origami».
La mostra sarà accompagnata da un programma di attività collaterali che comprende dibattiti, conferenze, proiezioni e incontri con artisti, critici e studiosi attivi sul territorio nazionale.

La neonata Fondazione Sabe per l’arte è presieduta da Norberto Bezzi e dalla stessa Mirella Saluzzo (artista nata in Liguria ma che vive e lavora tra Ravenna e Milano) e si avvale della consulenza di un comitato scientifico coordinato da Francesco Tedeschi, docente di storia dell’ar te contemporanea presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e composto dai professori Claudio Marra, Federica Muzzarelli e Gian Luca Tusini dell’Università di Bologna, cui si aggiunge Claudio Spadoni, ex direttore del Museo d’Arte della città di Ravenna. La direzione artistica è affidata a Pasquale Fameli, critico d’ar te e studioso dell’ateneo bolognese. La Fondazione si dedica inoltre alla catalogazione delle opere di Mirella Saluzzo e alla
costituzione di una biblioteca specializzata sulla scultura contemporanea.

2) Mirella Saluzzo SabeMirella Saluzzo, ligure di nascita, dopo gli studi superiori si iscrive all’Accademia di Brera, dove entra in contatto con i protagonisti della scena artistica milanese. Partita da una ricerca pittorica incentrata sul ripensamento dell’eredità formale e cromatica delle avanguardie storiche, l’artista si avvia già a metà degli anni Ottanta verso una ricerca plastica incentrata sull’impiego di lastre di alluminio che caratterizzerà, da lì in avanti, le sue sue creazioni artistica.

La mostra è ad ingresso è libero con certificazione verde Covid19 e mascherina.

Per ulteriori informazioni: info@sabeperlarte.org e www.sabeperlarte.org.

È morto nel sonno il fotografo e musicista Marco Trinchillo, della band Amycanbe

Aveva 41 anni ed era originario di Cervia

Amycanbe
Una foto promozionale degli Amycanbe. Marco Trinchillo è l’ultimo a destra

È morto nel sonno nei giorni scorsi, a soli 41 anni, il musicista e fotografo cervese Marco Trinchillo.

“Trinca” era molto noto in particolare per i suoi Amycanbe, gruppo di rock alternativo con alla voce la cantante ravennate Francesca Amati (nel video qui sotto è alla batteria).

Negli anni è poi diventato anche un fotografo apprezzato. A ricordarlo, tra i tanti, è proprio un’agenzia con cui stava lavorando, Parallelozero.

«Marco – si legge in un post sui profili social – era un professionista la cui sensibilità, l’umiltà, l’entusiasmo e la tenacia ci hanno resi orgogliosi di lavorare con lui e ci avevano fatto immaginare un lungo percorso di crescita insieme, che purtroppo è stato interrotto nel modo più doloroso».

Ma sono tantissimi quelli che in queste ore lo stanno ricordando con dolore, tra musicisti, fotografi e compagni d’infanzia di Cervia, città che aveva poi lasciato per trasferirsi nella vicina Cesenatico.

Il ritorno della maratona di Ravenna, tra green pass e “controllori”

Il weekend più atteso dei runner: l’Expò per la prima volta all’Almagià, partenze anche dall’ex ippodromo, premiazioni al Mar e “virtual edition”

Maratona Di Ravenna

Dopo l’annullamento del 2020, torna la maratona internazionale di Ravenna, organizzata da Ravenna Runners Club. Dopo l’apertura dell’Expò Marathon Village – quest’anno in versione più ridotta nel rispetto delle normative sanitarie vigenti – perla prima volta all’Almagià, sabato 13 novembre il teatro principale diverrà invece l’area dell’ex ippodromo Candiano. In programma al mattino la “Conad Family Run,” manifestazione ludico-motoria da 2 km aperta a tutti. A seguire, alle 12 circa, il via della maratonina a sei zampe con cani e padroni.

Domenica 14 è la volta della corsa vera e propria nelle varie versioni e percorsi: si parte alle 9 con la 3 km riservata ai disabili che prenderà il via da Porta Serrata. Alle 9.15, davanti al Mar, il Museo d’Arte di via di Roma, lo start alla prima delle ondate di concorrenti della Hoka Maratona di Ravenna Città d’Arte 42K e della Half Marathon 21K. Alle 9.45 dall’ex Ippodromo, per evitare assembramenti, il via alla “Martini Good Morning Ravenna 10K”.
All’arrivo, previsto per tutte le distanze in via di Roma, le premiazioni ufficiali sul palco allestito nel giardino davanti al Mar.

A qualche giorno dal via – numeri quindi in aggiornamento visto che sarà possibile iscriversi fino a sabato – erano già oltre 3.300 gli iscritti alle due gare competitive da 42 e 21 Km, in rappresentanza di ben 42 nazioni. A questi si devono aggiungere i 5 mila che si erano già registrati per la 10 Km e tutti coloro che prenderanno parte alle altre manifestazioni del weekend. Numeri inferiori a quelli del 2019 in epoca pre-Covid ma fin quasi sorprendenti se si considera il periodo e i dati fatti registrare nelle scorse settimane dalle altre grandi manifestazioni podistiche.

Il percorso è stato variato e rinnovato rispetto al 2019, ma si snoderà ancora una volta tra le vie della città per toccare tutti gli otto monumenti Unesco, ma anche la Tomba di Dante e la zona Darsena, per poi allungarsi verso Classe toccando la Basilica di Sant’Apollinare e successivamente prenderà la direzione di Punta Marina Terme prima del rientro verso Ravenna.

Già da sabato 13 sono previste importanti limitazioni al traffico e alla sosta dove si svolgono gli eventi della manifestazione.

Infine, da sottolineare come tutti i partecipanti dovranno esibire il green pass e la presenza dei “race controller”, runner incaricati dall’organizzazione che correranno insieme agli atleti nel percorso dei 42K e che aiuteranno a mantenere le giuste distanze, evitando che i partecipantisi avvicinino tra di loro o non rispettino le linee guida dettate dalle autorità competenti.

Tra i tanti modi con i quali verrà raccontato il grande evento di Hoka Maratona di Ravenna la conferma anche della diretta streaming. Le telecamere seguiranno costantemente la corsa e rilanceranno il segnale che verrà trasmesso in tempo reale sulle official fan page Facebook e YouTube di Maratona di Ravenna Città d’Arte, oltre che sul sito maratonadiravenna.com.
A queste, si aggiungeranno un’altra serie di pagine social che riprenderanno e diffonderanno la diretta sul web, garantendo così una copertura vastissima dell’evento e dando l’occasione a tante persone di assistere alla manifestazione attraverso qualsiasi device
La maratona potrà contare anche su una “virtual edition”, all’indirizzo http://virtualravenna.realbuzzevents.com.

Il pediatra: «Vaccinare bambini sani forse non è necessario. Ma il virus è cambiato»

Ceroni sul via libera alle somministrazioni per la fascia 5-11 anni: «Ora i figli contagiano i genitori. Sul farmaco aspetto gli studi»

Bimbo MascherinaCon tutta probabilità già da dicembre arriverà anche in Italia il via libera delle autorità alla vaccinazione anti Covid per i bambini dai 5 agli 11 anni (oggi la soglia minima è 12 anni di età). Una decisione che sta già agitando gli animi dei genitori e che rischia di provocare qualche scossone anche nell’ambito scientifico. Stanno facendo il giro del web, per esempio, le dichiarazioni del direttore dello Spallanzani, Francesco Vaia, che non vede «la necessità di vaccinare i bambini sani», dando ovviamente invece la priorità a quelli “fragili”.

«Non mi sento di dargli torto – commenta Ugo Ceroni, noto pediatra di Ravenna, nel consiglio dell’ordine dei medici della provincia -. Dal punto di vista del rischio della malattia quello che ha dichiarato è giusto e sarà complicato anche rispondere ai genitori che già ci chiedono perché dovrebbero vaccinare i propri figli sani per tutelare i 60enni che ancora non lo hanno fatto. Ma dal punto di vista generale della prevenzione, sicuramente vaccinare i bambini è una decisione giusta, visto che si stanno dimostrando veicoli del virus, molto più che in passato. Ora sono anche loro che lo attaccano ai genitori e non solo il contrario come capitava nei primi tempi».

Ceroni infatti sottolinea – foto di microscopia elettronica alla mano – come il virus sia cambiato nel tempo e ora riesca con più facilità a raggiungere anche i bambini, nonostante i pochi recettori dei più piccoli, rispetto agli adulti. «Questa accresciuta contagiosità chiaramente spaventa la comunità scientifica.

Al momento abbiamo un caso di positività pediatrica ogni 4-5: i bambini sono molto più contagiosi rispetto a un anno e mezzo fa e il timore è che l’ondata pediatrica possa provocare gravi danni tra la popolazione non vaccinata. Ecco che vaccinare i bambini delle elementari sarebbe un modo per togliere spazio al virus».

Ma cosa ne pensano i pediatri del vaccino che verrà somministrato ai bambini? «Dai primi dati sembra efficace, più che negli adulti, come prevedibile. E sicuro. Ma come successo anche per la fascia 12-18 anni, prima di dare un parere ai pazienti credo sia giusto analizzare gli studi, che ancora non sono stati pubblicati. Vogliamo vedere il numero e il tipo degli effetti collaterali, che mi aspetto comunque siano pochissimi, anche perché i bambini rispondono decisamente bene ai vaccini. Poi potremo esporci e consigliare il vaccino alle famiglie, come ho fatto personalmente nella fascia di età 12-18. Proprio l’altro giorno ho cercato di convincere, spiegandogli i rischi e i benefici, un ragazzino che si è presentato nel mio studio con molti dubbi perché i genitori erano divisi sul tema. Ho saputo che nei prossimi giorni andrà a vaccinarsi».

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi