Il pediatra: «Vaccinare bambini sani forse non è necessario. Ma il virus è cambiato»

Ceroni sul via libera alle somministrazioni per la fascia 5-11 anni: «Ora i figli contagiano i genitori. Sul farmaco aspetto gli studi»

Bimbo MascherinaCon tutta probabilità già da dicembre arriverà anche in Italia il via libera delle autorità alla vaccinazione anti Covid per i bambini dai 5 agli 11 anni (oggi la soglia minima è 12 anni di età). Una decisione che sta già agitando gli animi dei genitori e che rischia di provocare qualche scossone anche nell’ambito scientifico. Stanno facendo il giro del web, per esempio, le dichiarazioni del direttore dello Spallanzani, Francesco Vaia, che non vede «la necessità di vaccinare i bambini sani», dando ovviamente invece la priorità a quelli “fragili”.

«Non mi sento di dargli torto – commenta Ugo Ceroni, noto pediatra di Ravenna, nel consiglio dell’ordine dei medici della provincia -. Dal punto di vista del rischio della malattia quello che ha dichiarato è giusto e sarà complicato anche rispondere ai genitori che già ci chiedono perché dovrebbero vaccinare i propri figli sani per tutelare i 60enni che ancora non lo hanno fatto. Ma dal punto di vista generale della prevenzione, sicuramente vaccinare i bambini è una decisione giusta, visto che si stanno dimostrando veicoli del virus, molto più che in passato. Ora sono anche loro che lo attaccano ai genitori e non solo il contrario come capitava nei primi tempi».

Ceroni infatti sottolinea – foto di microscopia elettronica alla mano – come il virus sia cambiato nel tempo e ora riesca con più facilità a raggiungere anche i bambini, nonostante i pochi recettori dei più piccoli, rispetto agli adulti. «Questa accresciuta contagiosità chiaramente spaventa la comunità scientifica.

Al momento abbiamo un caso di positività pediatrica ogni 4-5: i bambini sono molto più contagiosi rispetto a un anno e mezzo fa e il timore è che l’ondata pediatrica possa provocare gravi danni tra la popolazione non vaccinata. Ecco che vaccinare i bambini delle elementari sarebbe un modo per togliere spazio al virus».

Ma cosa ne pensano i pediatri del vaccino che verrà somministrato ai bambini? «Dai primi dati sembra efficace, più che negli adulti, come prevedibile. E sicuro. Ma come successo anche per la fascia 12-18 anni, prima di dare un parere ai pazienti credo sia giusto analizzare gli studi, che ancora non sono stati pubblicati. Vogliamo vedere il numero e il tipo degli effetti collaterali, che mi aspetto comunque siano pochissimi, anche perché i bambini rispondono decisamente bene ai vaccini. Poi potremo esporci e consigliare il vaccino alle famiglie, come ho fatto personalmente nella fascia di età 12-18. Proprio l’altro giorno ho cercato di convincere, spiegandogli i rischi e i benefici, un ragazzino che si è presentato nel mio studio con molti dubbi perché i genitori erano divisi sul tema. Ho saputo che nei prossimi giorni andrà a vaccinarsi».

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