lunedì
07 Luglio 2025

Contributi dal Comune per chi installa antifurti e videocamere a casa

Stanziato un fondo da centomila euro per coprire fino al 50 percento delle spese sostenute da cittadini con Isee inferiore a 40mila euroCamera Cctv Equipment 430208

La giunta comunale di Ravenna ha approvato uno stanziamento di centomila euro per contribuire a parte delle spese sostenute dai cittadini in difficoltà economiche che vorranno dotare le proprie abitazioni e pertinenze di sistemi di sicurezza passiva a difesa da furti e intrusioni, o aggiornare quelli obsoleti. È il progetto “Casa Sicura”: soddisfatto il sindaco che così afferma di tenere fede a un impegno preso nel programma di mandato.

Il contributo riguarda le spese sostenute ad una data successiva alla pubblicazione dell’avviso per l’acquisto e l’installazione di mezzi finalizzati a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti derivanti da intrusioni di terzi mediante il ricorso a sistemi rientranti nelle seguenti tipologie: sistemi antifurto sonori o nebbiogeni; videosorveglianza; porte blindate o rinforzate; rilevatori di apertura e di effrazione sui serramenti. Il termine per la presentazione delle richieste decorre dal primo giugno 2021 sino alle 12 del 31 agosto 2021. Gli interventi e tutta la documentazione comprovante i lavori eseguiti nonché i relativi pagamenti dovranno essere conclusi e pervenire entro il 31 dicembre 2021, pena la mancata erogazione del contributo.

Possono accedere al contributo i cittadini residenti nel comune di Ravenna in possesso di attestazione Isee, in corso di validità, non superiore a 40mila euro. Per la medesima unità immobiliare, ovvero a favore del medesimo soggetto, è ammessa un’unica richiesta di contributo. Il contributo sarà erogato nella misura del 50 percento delle spese ammissibili, comprensive di Iva, e comunque non oltre l’importo massimo di 1.500 euro nel caso di Isee non superiore a 25mila euro e non oltre l’importo massimo di mille euro nel caso di Isee da 25mila a 40mila euro.

L’erogazione dei contributi avverrà secondo il posizionamento nella graduatoria delle istanze pervenute entro la data di scadenza e redatta sulla base dell’ISEE crescente sino all’esaurimento dello stanziamento in bilancio. Le domande collocate in graduatoria ma escluse dal contributo per esaurimento delle risorse finanziate saranno ritenute valide e prese in considerazione ai fini della partecipazione per l’anno seguente, qualora venga approvata la riedizione del progetto. L’erogazione del contributo assegnato avverrà, entro il 28 febbraio 2022 mediante bonifico sul conto corrente indicato dal richiedente al momento di presentazione dell’istanza di contributo.

La richiesta deve essere presentata mediante e-mail all’indirizzo Pec comune.ravenna@legalmail.it, o tramite raccomandata con avviso di ricevimento oppure consegnata a mano ed indirizzata a Comune di Ravenna, Piazza del Popolo n. 1, 48121 Ravenna; dovrà essere allegata copia di un documento d’identità. Le domande presentate a mezzo posta o a mano dovranno essere in busta chiusa e sulla busta dovrà essere riportato IL MITTENTE, L’OGGETTO DELL’AVVISO e consegnate all’Ufficio Archivio e Protocollo del Comune di Ravenna, Piazza del Popolo n. 1, 48121 Ravenna.

Riapre Mirabilandia. E dal 1° luglio anche il parco acquatico, chiuso dal 2019

Il parco, come da norme anti Covid, riaprirà i battenti il 15 giugno

34411902 2053680581511314 4437841942901948416 OIn linea con quanto inserito nell’ultimo decreto anti Covid, Mirabilandia si appresta ad aprire i battenti martedì 15 giugno. Giovedì 1° luglio, invece, aprirà i cancelli anche Mirabeach, il parco acquatico adiacente, che la scorsa stagione era rimasto chiuso a causa della pandemia.

«Le misure sanitarie adottate anche quest’anno – si legge in una nota del parco – sono quelle che rispettano le indicazioni della Iaapa, l’organizzazione internazionale di riferimento per l’intero settore, e della Regione Emilia-Romagna. Protocolli che già la scorsa stagione hanno permesso di godere delle attrazioni, degli show e delle tante aree di Mirabilandia in modo sicuro e che prevedono: contingentamento degli ingressi e regolamentazione delle singole file, puntuali sanificazioni, obbligo di indossare mascherine per staff e visitatori, distanziamenti all’interno delle aree e accesso contingentato ai punti ristoro e shop».

«Promuoviamo da sempre il divertimento e siamo convinti che oggi più che mai ci sia bisogno di allegria e spensieratezza a ogni età – commenta Riccardo Marcante, direttore Ggnerale di Mirabilandia -. Quest’anno torniamo ad avere due parchi aperti, Mirabilandia e Mirabeach, per offrire tante possibilità di svago e rispondere alle esigenze di tutti. La priorità però rimane avere un’esperienza sana e sicura. Per questo motivo continuiamo ad adottare dei protocolli molto stringenti, che, come abbiamo testato lo scorso anno, garantiscono i più alti standard di sicurezza».

La stagione 2021 di Mirabilandia prenderà il via martedì 15 giugno (dalle 10 alle 18) e si concluderà lunedì 1° novembre.

Forza Italia (ancora) contro Donati: i vertici chiedono a Lega e FdI di ripensarci

Nuovo tentativo del senatore Aimi di riunire il centrodestra ravennate. «La candidatura di Ancarani rimane in campo»

Filippo DonatiContinua l’incredibile – è il caso di dirlo – pre-campagna elettorale del centrodestra ravennate, con il senatore Enrico Aimi, coordinatore regionale di Forza Italia, che chiede ancora «responsabilmente agli alleati (ossia Lega e Fratelli d’Italia, ndr), di ripensare al nome del candidato sindaco». Si tratta come noto di Filippo Donati, albergatore ravennate, convintamente in campo ormai da settimane, ma a cui Forza Italia non sembra rassegnarsi.

«Per i vertici nazionali e regionali di Forza Italia – si legge nella nota di Aimi – la candidatura a sindaco di Alberto Ancarani per Ravenna rimane in campo, anche per evitare di lasciare l’elettorato di centrodestra orfano di una figura di riferimento autentico. Dobbiamo uscire dalle ambiguità politiche. La coerenza, la storia, le battaglie condotte sul territorio, non sono un optional. Chiedo ancora responsabilmente agli alleati, di ripensare al nome del candidato sindaco, perché dobbiamo essere convintamente alternativi a Pd e 5 Stelle non solo a parole, ma anche nei fatti. In questi ultimi Ancarani si è conquistato i “galloni” sul campo, pagando anche un prezzo alto alla sua coerenza. Si può certamente ancora discutere e ragionare, ma su figure civiche o politiche (poco importa),  che abbiamo una storia adamantina di seria alternativa alle sinistre. Noi non siamo animati da fanatismo politico, e non siamo nemmeno “all’Ancarani o morte”, ma riteniamo che a Ravenna sia doveroso indicare un nome che con le sinistre non abbia nulla a che fare: né ieri, né oggi, né mai».

Con Ancisi e Lista per Ravenna ci sarà anche il Popolo della Famiglia di Adinolfi

Il movimento cattolico organizza già banchetti. Verso un polo civico con candidato il decano dell’opposizione ravennate

De Carli AdinolfiCi sarà anche il Popolo della Famiglia, il movimento politico ultracattolico fondato da Mario Adinolfi, alle prossime amministrative di Ravenna, in programma in ottobre.

Il PdF (rappresentato sul territorio da Mirko De Carli) sta già presentando la propria proposta nei banchetti organizzati al mercato e in centro a Ravenna e farà parte della possibile nuova mini-coalizione civica che sta nascendo attorno a Lista per Ravenna. Non è da escludere che a candidarsi sindaco, se non si troveranno altre alleanze, sarà proprio il suo storico rappresentante, il decano dell’opposizione ravennate Alvaro Ancisi.

A far parte della coalizione ci sarà anche la Lista del Mare (capeggiata da Massimo Fico), già presentatasi alle amministrative del 2011, proprio nel polo civico con Ancisi.

Alle ultime elezioni del 2016 invece Lista per Ravenna si presentò in alleanza con il centrodestra, sostenendo Massimiliano Alberghini, che poi perse il ballottaggio con Michele de Pascale.

Basket femminile, Faenza in finale play-off: in palio la serie A1

Si parte il 6 giugno, contro San Giovanni Valdarno

Finale Faenza
L’immagine realizzata dalla società per celebrare la finale play-off

C’è una squadra della provincia di Ravenna in finale play-off, con in palio il massimo campionato nazionale.

Si tratta dalla E-Work, formazione di basket femminile di Faenza, che dopo aver concluso al primo posto nel proprio girone al termine della stagione regolare di serie A2, ieri sera (26 maggio) ha conquistato la finale play-off battendo in gara 2 le siciliane dell’Alma Patti.

La sfida finale partirà con gara 1 domenica 6 giugno a Faenza, contro San Giovanni Valdarno.

Vaccini: dal 28 maggio si possono prenotare anche gli over 50 non registrati

Con gli over 40 si partirà dal 3 giugno. L’assessore: «Entro l’estate vaccinati tutti coloro che lo vorranno»

INIZIO VACCINAZIONI COVID RAVENNA VACCINODAY 27 DICEMBRE 2020Un’ulteriore accelerazione della campagna vaccinale in Emilia-Romagna, con due importanti novità per la fascia dei 50-54enni e per quella dei 40-49enni, introdotte dalla Regione in accordo con le Aziende sanitarie e i Medici di medicina generale, coordinati nell’ottica di ottimizzare tempi e organizzazione.

I cittadini tra i 50 e i 54 anni, quindi nati tra il 1967 e il 1971, che si sono già registrati sul portale regionale ma non hanno ancora un appuntamento fissato con il proprio medico di famiglia – una netta minoranza, peraltro, rispetto a chi la data della somministrazione ce l’ha – stanno ricevendo un sms dalle Aziende sanitarie con l’indicazione delle modalità attraverso cui prenotarsi, a partire da ieri (26 maggio): si tratta di circa 46mila persone.

Da venerdì 28 maggio, invece, chi – sempre appartenente alla stessa fascia d’età – non si è ancora registrato sul portale regionale, potrà prenotarsi attraverso i consueti canali disponibili: sportelli dei Centri Unici di Prenotazione (Cup), farmacieche effettuano prenotazioni Cup; online attraverso il Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse), l’App ER Salute, il CupWeb (www.cupweb.it); oppure telefonando ai numeri previsti nell’ Azienda Usl di appartenenza per la prenotazione telefonica.

In entrambi i casi le vaccinazioni saranno effettuate nei centri vaccinali delle Aziende sanitarie.

Stesso schema, con due date fissate, anche per la fascia d’età 40-49 anni, quindi i nati dal 1972 al 1981: da giovedì 3 giugno riceveranno l’sms dalla propria Azienda sanitaria di appartenenza coloro che si sono già candidati alla vaccinazione sul portale regionale, con l’indicazione della data della vaccinazione; venerdì 4 giugno sarà la volta dei 40-49enni che ancora non si sono registrati, e potranno prenotarsi a partire da quel giorno con le modalità tradizionali, e cioè i consueti canali disponibili.

Operazione recupero

Ma le novità non finiscono qui, perché scatta anche un’operazione recupero nei confronti di tutti i cittadini che, pur potendo già vaccinarsi perché appartenenti a classi di età, professionali o di rischio per le quali la campagna è aperta, ancora non si sono fatti avanti per prendere appuntamento: potranno farlo direttamente dal proprio medico di medicina generale, telefonando per fissare la data della somministrazione, che appunto sarà in carico ai medici di base. Medici che, attraverso le anagrafiche a loro disposizione, potranno anche decidere di accelerare il percorso, contattando direttamente i propri pazienti non ancora vaccinati.

«Diamo un’ulteriore accelerazione alla campagna vaccinale, integrando sempre più il lavoro delle Aziende sanitarie e dei medici di medicina generale, per utilizzare al meglio tutti i canali disponibili e ottimizzare tempi e organizzazione- ha sottolineato l’assessore regionale Donini in conferenza stampa -. Un’operazione messa in campo anche come prospettiva per il futuro, continuando ad investire nella medicina territoriale. Andiamo avanti con la tabella di marcia prefissata per le classi di età fino ai 40anni, semplificando anche le procedure con l’introduzione di queste novità, e cerchiamo di recuperare con tutti i mezzi possibili anche i cittadini che non si sono ancora fatti avanti per la somministrazione del vaccino. Entro fine giugno – ha aggiunto Donini – completeremo tutte le vaccinazioni dei 50-59enni e in presenza di giuste quantità di dosi, entro l’estate tutti gli emiliano-romagnoli che lo vorranno saranno vaccinati”.

Andamento campagna vaccinale

L’assessore ha anche fatto il punto sull’andamento della campagna vaccinale: alle ore 12 di ieri (26 maggio) in Emilia-Romagna risultavano somministrate oltre 2 milioni 463mila dosi, con il 96,2% utilizzate rispetto a quelle consegnate: “Siamo tra le Regioni che tengono meno dosi in frigo, ma per tenere questo passo- ha fatto presente Donini- occorrono rifornimenti appropriati, contiamo già in questi giorni su nuovi arrivi di vaccini”.

Per quanto riguarda le vaccinazioni per classi di età, gli ultraottantenni sono già stati vaccinati nella quasi totalità; per la fascia 75-79enni si è raggiunto l’86% per la prima dose; 70-74enni: superato l’80%; 65-69enni: 75% prima dose; 60-64enni: 63% della prima dose effettuata.

Covid, “solo” quattro morti in tutta la regione. E si svuotano gli ospedali

 

Sono 18 i casi di positività al coronavirus registrati in 24 ore in provincia di Ravenna (dato aggiornato alle 12 di oggi, 26 maggio). Si tratta di 8 maschi e 10 femmine; 9 asintomatici e 9 con sintomi; 18 in isolamento domiciliare e nessun ricovero.  I tamponi eseguiti sono stati 1.016.

Oggi la Regione non ha comunicato decessi per la provincia di Ravenna mentre sono state 56 le guarigioni.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 26 MAGGIO

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 382.766 casi di positività, 224 in più rispetto a ieri, su un totale di 23.538 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dello 0,9%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 507 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 352.065.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 17.534 (-287 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 16.736 (-239), il 95,4% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano quattro nuovi decessi, di cui 1 a Modena (un uomo di 70 anni), 1 in provincia di Bologna (un uomo di 72 anni), 2 nel ferrarese (una donna di 72 anni e un uomo di 78). Nessun decesso a Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 13.167.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 109 (-7 rispetto a ieri), 689 quelli negli altri reparti Covid (-41). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 3 a Piacenza (-1), 12 a Parma (numero invariato rispetto a ieri), 13 a Reggio Emilia (-2), 18 a Modena (invariato), 36 a Bologna (invariato), 4 a Imola (-1), 5 a Ferrara (-2), 3 a Ravenna (-1), 2 a Forlì (invariato), 4 a Cesena (invariato) e 9 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 23.479 a Piacenza (+11 rispetto a ieri, di cui 5  sintomatici), 27.997 a Parma (+46, di cui 26 sintomatici), 46.598 a Reggio Emilia (+22, di cui 13 sintomatici), 65.124 a Modena (+22, di cui 13 sintomatici), 81.703 a Bologna (+46, di cui 31 sintomatici), 12.555 casi a Imola (+4, di cui 2 sintomatici), 23.053 a Ferrara (+2, di cui 1 sintomatico), 30.210 a Ravenna (+18, di cui 9 sintomatici), 16.779 a Forlì (+12, di cui 10 sintomatici), 19.330 a Cesena (+24, di cui 16 sintomatici) e 35.938 a Rimini (+17, di cui 12 sintomatici).

Il museo di Ravenna apre un nuovo ingresso. E mette in mostra un’opera di Banksy

Terminati i lavori di restauro del piano terra. Il quadriportico della Loggetta visitabile gratuitamente

06 MARSi sono conclusi i lavori di restauro del piano terra al Mar – Museo d’Arte della città di Ravenna che, dopo mesi di chiusura dovuta alla pandemia, ha riaperto al pubblico con la proroga della mostra dedicata al fotografo Paolo Roversi e che da oggi (26 maggio) inaugura un nuovo ingresso con accesso dai giardini pubblici, attraverso la storica facciata cinquecentesca della Loggetta Lombardesca.

Per l’occasione viene presentato il riallestimento di una parte delle collezioni permanenti con opere di Mirko ed Emilio Greco, oltre alle nuove acquisizioni delle opere di Banksy e Barbara Longhi.

Con l’idea di ripopolare le sale del museo, che per diversi mesi sono rimaste senza il loro pubblico, il percorso espositivo, a cura di Giorgia Salerno, responsabile del coordinamento culturale del museo e conservatrice, affronta il tema della presenza e assenza, e porta in scena diversi soggetti che raffigurano donne, uomini e personaggi che vivono all’interno del museo. Diverse sono le opere in dialogo fra loro, testimoni della storia di questi spazi, come l’opera di Mirko, Prigione, rimando al tema dell’oppressione e alla ricerca di libertà, o la giovane donna ritratta da Emilio Greco, opera riattribuita nel corso dello stesso allestimento perché precedentemente indentificata dagli archivi storici come di anonimo. È un viaggio nell’arte del Novecento che spazia dal figurativismo al ricordo dell’arte pop e del Dadaismo, con le opere di Giorgio Morigi, Carlo Leoni, Domenico Matteucci, Enrico Baj, Giorgio Gregori, Giampiero Poggiali Berlinghieri, Demos Ronchi e giunge fino ad anni più recenti con l’installazione di Erich Turroni.

HdrplNell’ottica di valorizzare e incrementare le collezioni, e di rimodulazione degli spazi espositivi, vengono inoltre presentate le ultime acquisizioni, con Barbara Longhi, Sacra Famiglia con San Giovannino e Santa Elisabetta, acquistata lo scorso luglio e non ancora presentata al pubblico, e con Banksy, Il lanciatore di fiori, in comodato di lunga durata presso il Mar. Si amplia così il patrimonio del museo con una pittrice legata al territorio, fra le poche donne artiste del Cinquecento italiano, e con il più noto fra gli street artist internazionali del XXI secolo.

«Un’apertura dal grande valore simbolico, oltre che funzionale – afferma il sindaco di Ravenna Michele de Pascale -. Dopo tanti mesi di chiusura dei luoghi di cultura il nostro Museo d’Arte si apre due volte alla città con un secondo ingresso verso i Giardini pubblici, uno spazio non solo per accogliere cittadini e cittadine per la fruizione delle opere, ma per divenire luogo di scambio, dialogo e partecipazione».

«Il museo – aggiungono l’assessora alla Cultura Elsa Signorino e il presidente del Mar, Mauro Brighi -, che svolge un ruolo primario con l’organizzazione delle mostre dantesche nel VII centenario della morte di Dante, sarà nel corso dell’anno protagonista di altre e diverse attività, come il riallestimento della collezione dei Mosaici Moderni e Contemporanei presso il piano terra, attualmente occupato dalla mostra di Paolo Roversi, prolungata a causa della pandemia al 6 giugno. Un museo deve saper valorizzare il proprio patrimonio e rispondere alle esigenze del pubblico, sempre più attento e differenziato, offrendo nuovi stimoli culturali».

«Da diversi anni lavoriamo per rendere il Mar un luogo aperto a tutti, accessibile da ogni punto di vista, fisico e culturale – dichiara infine Maurizio Tarantino, direttore del Mar, della Biblioteca Classense e dirigente per le politiche e attività culturali – e l’apertura del nuovo ingresso sui giardini pubblici offre l’opportunità di godere di un museo, di un luogo di cultura, come uno spazio pubblico dalla quale apprendere ma anche in cui ritrovarsi, anche semplicemente per leggere un libro o passeggiare davanti alle opere d’arte. In questa direzione, il quadriportico del museo sarà visitabile gratuitamente e sarà possibile farsi trasportare dalle opere per continuare la visita all’interno. Diversi, inoltre, saranno gli eventi in programma realizzati fra i giardini pubblici e il chiostro del museo come il Purgatorio, spettacolo realizzato da Ravenna Manifestazioni e la terza mostra dantesca, Un’Epopea Pop, che da settembre si snoderà in tutti gli spazi espositivi».

Un assessore boccia la cordata che vuole il Ravenna: «Meritiamo di meglio»

Baroncini (Ambiente) commenta su Facebook la notizia di una trattativa in corso che vede coinvolto anche un esponente del Popolo della Famiglia

Vanacore ArezzoL’assessore comunale di Ravenna Gianandrea Baroncini, titolare delle deleghe Ambiente e Volontariato per la giunta De Pascale, boccia la cordata di imprenditori, sportivi e sostenitori che sarebbero intenzionati a rilevare la proprietà del Ravenna Fc dopo la retrocessione in serie D. «No ad avventurismi ed avventurieri, abbiamo già dato. Ravenna e la sua gente meritano di meglio», scrive il politico esponente di Articolo 1 in un commento sulla pagina Facebook di Ravenna&Dintorni sotto al post con cui abbiamo dato notizia delle trattative. «Va bene lo sconforto e il disorientamento da retrocessione, comprensibile anche la rabbia dei tifosi – è la premessa dell’assessore – ma no ad avventurismi ed avventurieri, abbiamo già dato. Ravenna e la sua gente meritano di meglio!».

Annullato l’imbarco di esplosivi diretti a Israele, revocato lo sciopero al porto

Il 3 giugno è previsto l’attracco di una nave diretta a Ashdod. Un’agenzia marittima si muove per spedire un container che potrebbe contenere armi poi rinuncia. I sindacati annunciano il fermo poi lo cancellano

Tcr ContainerI lavoratori della Compagnia portuale di Ravenna e della Tcr, società del gruppo Sapir che ha in gestione il terminal container, hanno proclamato uno sciopero per il 3 giugno che avrebbe riguardato in via esclusiva le operazioni di banchina e le pratiche amministrative per l’imbarco di materiale bellico destinato alle parti in causa nel conflitto tra Israele e Palestina. Due ore dopo l’annuncio, una volta saputo che non è più prevista quella spedizione, lo sciopero è stato revocato.

Il 3 giugno attraccherà alle banchine Tcr la nave Asiatic Liberty dell’armatore Zim diretta al porto israeliano di Ashdod, una toccata definita dal calendario delle rotte e che si terrà in ogni caso.

La decisione dello sciopero – comunicata dai sindacati di categoria Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti – era arrivata dopo aver saputo che un’agenzia di spedizioni marittime stava prendendo in considerazione l’uso di quel viaggio per spedire un container Imo 1.4D (classificazione internazionale che fa riferimento agli esplosivi e quindi include anche armi da guerra o loro componenti ma non solo).

L’annuncio dello sciopero è stato diffuso ufficialmente dai sindacati nel primo pomeriggio di oggi, 25 maggio, ma R&D apprende da fonti qualificate che già nella mattinata l’agenzia di spedizioni aveva comunicato alla Tcr l’intenzione di rinunciare all’imbarco. Non sono state fornite motivazioni particolari. Non si può escludere che la rinuncia sia arrivata di fronte al clima di protesta montato tra le maestranze locali. Allo stesso modo non è da escludere che la stessa agenzia possa utilizzare uno dei prossimi collegamenti via mare con lo Stato ebraico: oltre che Ashdod, anche Haifa è collegata abitualmente con Ravenna.

Il container in questione attualmente si trova nel nord Italia. Le merci con quella classificazione Adr non possono essere stoccate al porto di Ravenna. La procedura quindi prevede che il container arrivi scortato via terra solo quando la nave è in banchina e si proceda al carico diretto con le gru in una parte della nave idonea al tipo di merce.

Il 3 giugno, all’ora prevista per l’arrivo del container, i lavoratori della Cooperativa Portuale e della Tcr avrebbero organizzato un presidio di protesta nel parcheggio antistante l’ingresso dello stesso terminal. Anche questo è stato annullato. Nei giorni scorsi sulla vicenda era intervenuta anche la Sapir: il terminalista a maggioranza pubblica controlla il 30 percento della Tcr.

Covid, “solo” 161 nuovi casi in un giorno in tutta l’Emilia-Romagna

 

Sono 15 i nuovi casi di positività al coronavirus registrati in 24 ore in provincia di Ravenna (dati aggiornati alle 12 di oggi, 25 maggio). Si tratta di 9 maschi e 6 femmine; 3 asintomatici e 12 con sintomi; 15 in isolamento domiciliare e nessun ricovero.

I tamponi eseguiti sono stati 1.068. Oggi la Regione non ha comunicato decessi per la provincia di Ravenna, mentre sono state comunicate 59 guarigioni.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 25 MAGGIO

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 382.544 casi di positività, 161 in più rispetto a ieri – dato mai così basso dal 2 ottobre scorso, in cui erano 162 -, su un totale di 22.728 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dello 0,7%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 848 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 351.559.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 17.822 (-697 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 16.976 (-658), il 95,2% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano dieci nuovi decessi, di cui 1 in provincia di Piacenza (una donna di 60 anni), 1 a Reggio Emilia (una donna di 70 anni), 2 nel modenese (entrambe donne, di 63 e 92 anni), 4 in provincia di Bologna (un uomo di 58 anni, residente a Imola ma deceduto a Bologna, e 3 donne, di cui 2 di 80 anni – una deceduta a Imola –, e una di 86), 1 nel ferrarese (un uomo di 68 anni) e 1 a Rimini (un uomo di 72 anni). Nessun decesso a Parma, Ravenna, Forlì-Cesena. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 13.163.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 116 (-7 rispetto a ieri), 730 quelli negli altri reparti Covid (-32). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 4 a Piacenza (-3), 12 a Parma (+1), 15 a Reggio Emilia (-1), 18 a Modena (-1), 36 a Bologna (invariato rispetto a ieri), 5 a Imola (-1), 7 a Ferrara (-1), 4 a Ravenna (invariato), 2 a Forlì (invariato), 4 a Cesena (invariato) e 9 a Rimini (-1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 23.468 a Piacenza (+5 rispetto a ieri, di cui 4  sintomatici), 27.951 a Parma (+13, di cui 3 sintomatici), 46.576 a Reggio Emilia (+13, di cui 9 sintomatici), 65.103 a Modena (+26, di cui 15 sintomatici), 81.658 a Bologna (+33, di cui 22 sintomatici), 12.551 casi a Imola (+5, di cui 1 sintomatico), 23.051 a Ferrara (+7, di cui 5 sintomatici), 30.192 a Ravenna (+15, di cui 12 sintomatici), 16.767 a Forlì (+12, di cui 8 sintomatici), 19.306 a Cesena (+19, di cui 15 sintomatici) e 35.921 a Rimini (+13, di cui 9 sintomatici).

Si rinnova il comitato per l’imprenditoria femminile, la presidente è Bandoli

Il ruolo dell’organo della Camera di Commercio è tradurre in progetti le necessità delle imprenditrici del territorio. Nel Ravennate un’azienda su cinque è al femminile

20210524 111610Si rinnova il comitato per l’imprenditoria femminile (Cif) della Camera di commercio di Ravenna per il triennio 2021-24. La nuova presidente è Antonella Bandoli, eletta all’unanimità. Elena Zannoni sarà la vice. Il Cif di Ravenna è stato uno dei primi ad essere costituito in Italia, fin dalla fine degli anni novanta. Il suo ruolo è quello di sviluppare iniziative, avanzare proposte e tradurre, in progetti ed azioni, le aspettative e le necessità delle donne imprenditrici del territorio.

Bandoli è amministratrice e direttrice creativa di Matitegiovanotte, impresa di comunicazione orientata all’innovazione. Eletta in rappresentanza del settore industriale, Bandoli vanta un bagaglio ricco di esperienze con tappe in molte imprese italiane e multinazionali: da Nike a Cinti, da Seac a Reebok, da Fila a Mares, da Bata a Skechers, da New Balance a Illy, fino ad arrivare a Wieden+Kennedy (NL), Hogarth e Inferno (UK e USA).

Zannoni, eletta in rappresentanza del settore della cooperazione, è coordinatrice della provincia di Ravenna per Legacoop Romagna ma ricopre anche alcuni ruoli in imprese: presidente del Caa Legacoop, membro del cda di Demetra Formazione, del Caf Romagna e di Tuttifrutti.

Queste le priorità nell’agenda della neo presidente: orientamento all’imprenditorialità delle giovani generazioni, anche in collaborazione con il mondo della scuola, accesso al credito, internazionalizzazione, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, sostegno all’occupazione. Bandoli ha sottolineato l’importanza di agire in maniera collegiale.

In provincia di Ravenna, al 31 dicembre 2020, un’impresa su cinque è femminile (21,2 percento, nel 2011 era 20,9). La percentuale è pari alla media regionale ma di un punto inferiore alla media nazionale. Si tratta di aziende dove la partecipazione femminile – per quota di capitale sociale o per incarichi tra amministratori – è superiore al 50 percento. I dati diffusi dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio dicono che il 67,8 percento sono imprese individuali ma risultano in consistente crescita le donne che scelgono come forma giuridica la società di capitale (+3,1 percento). Le attività si concentrano, in particolare, nei settori del Commercio (il 26,6 percento), dell’Agricoltura (14,2), dei Servizi (13,6), dell’Alloggio e ristorazione (13,1), del Manifatturiero (6,6) e dell’Immobiliare (6). Esaminando i dati degli scenari al 31 marzo 2020 e 31 marzo 2021 si nota un certo miglioramento in alcuni settori come la manifattura, le costruzioni e l’immobiliare.

Questa la squadra che compone il Cif di Ravenna, oltre a Bandoli e Zannoni: Alice Branzanti (Commercio), Claudia Cuppi (commercio), Laura Cenni (Agricoltura), Stefania Malavolti (Agricoltura), Anna Maria Minguzzi (Agricoltura), Loredana Buscaroli (Artigianato), Nicolina Cirelli (Artigianato), Giulia Gallamini (Industria), Corinna Armuzzi (Consumatori), Daniela Brandino (Organizzazioni Sindacali).

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