giovedì
21 Agosto 2025

L’aeroporto di Forlì ha 29 mete e cerca passeggeri e imprese turistiche a Ravenna

Lo scalo è rinato dopo una pausa di otto anni e conta su quattro compagnie per collegamenti in Italia e in Europa: si lavora con i territori vicini per portare presenze e offrire collegamenti ai residenti. Si pensa a un autobus shuttle sulla Ravegnana. Sullo sfondo le polemiche sollevate da Rimini

Itaca LumiwingsL’aeroporto di Forlì ha bisogno di Ravenna. E la provincia ravennate può sfruttare il “Ridolfi” come moltiplicatore di visitatori e di opportunità per i suoi residenti. Il reciproco interesse economico dice che la sinergia potrebbe funzionare. Lo scalo può proporsi sul mercato come collegamento per la città d’arte, per le spiagge anche di Cervia e per le colline faentine. Il territorio può trovare nuove presenze ma anche aumentare la sua attrattività per cittadini e imprese che possono viaggiare con più facilità. Incoming e outgoing, dicono quelli che si occupano di turismo. Di questo si è parlato oggi, 14 giugno, nel corso di un incontro con la stampa tenuto dai dirigenti del “Ridolfi” e dai tre sindaci dei tre maggiori comuni della provincia. Lo scopo dichiarato è proprio quello di farsi conoscere sul territorio.

La pista di via Seganti è tornata operativa dal 30 marzo 2021 con un Catania-Forlì di Ego Airways: nuova società di gestione dopo otto anni di pausa per il fallimento del precedente gestore. Quattro le compagnie aeree presenti: entro settembre saranno attive le rotte per 29 destinazioni (9 in Italia e le altre in Europa).

Foto: Fabio Blaco
Foto: Fabio Blaco

La startup italiana Ego Airways effettuerà i voli su Brindisi, Cagliari, Comiso, Olbia e Lamezia Terme in Italia e su Ibiza, Mykonos, Barcellona, Londra e Parigi. La greca Lumiwings volerà in Italia a Trapani e a Palermo e collegherà Forlì a Lodz e alla Grecia. Air Dolomiti, compagnia italo-tedesca del gruppo Lufthansa, dal 21 giugno collegherà Forlì con Monaco di Baviera, hub strategico che consentirà di raggiungere oltre cento destinazioni europee e intercontinentali tra le quali gli Stati Uniti, il Giappone e la Corea del Sud. Air Horizont, vettore iberico-maltese, ha già ufficializzato le rotte di Bilbao e Amburgo e inizierà l’operatività da Forlì a metà luglio. Qui l’elenco completo.

Ravenna guarda al “Ridolfi” così come finora guardava al “Marconi” di Bologna o al “Fellini” di Rimini: scali di territori limitrofi che possono dare sviluppo al movimento turistico. «È evidente che per l’aeroporto di Forlì il nostro territorio è un bacino imprescindibile e rappresenta un aspetto determinante per il successo dell’operazione – dice Michele de Pascale, sindaco di Ravenna –. E viceversa per noi la relazione con i tre scali delle province limitrofe è fondamentale e auspichiamo che sempre di più si vada verso l’integrazione e la non competizione di queste tre importanti infrastrutture».

Foto 2Il riferimento è alle polemiche recenti sollevate da Rimini, soprattutto dalle associazioni di categoria, per la recente nascita della società InRomagna ospitata negli uffici del “Ridolfi”: si tratta di un cosiddetta Dmc (destination management company) nata dalla sinergia fra le Confcommercio e Confesercenti ravennati e forlivesi per vendere il prodotto locale. L’alleanza non include Rimini dalle parti del “Fellini” non l’hanno presa bene. È la “guerra dei cieli”, con Rimini che non ha certo brindando quando sono state concesse le autorizzazioni per riattivare lo scalo forlivese che dista appena 60 km. Ci si ritrova così con due società private a contendersi mercati e rotte per i rispettivi legittimi business.

Interpellato sul tema a margine dell’incontro odierno, il presidente della società Fa che gestisce il “Ridolfi” rifiuta categoricamente qualunque commento bollando il tutto come polemiche sollevate dai media senza fondamenti nella realtà dei fatti: «Non parliamo di Rimini come non abbiamo mai fatto dall’inizio della nostra avventura – dice Giuseppe Silvestrini –, non ci interessa alimentare polemiche. Nonostante questo riceviamo comunque critiche che non comprendiamo. Facciamo impresa e ci interessa solo questo». In ambito istituzionale si è ventilata la possibilità, che non dispiacerebbe al sindaco De Pascale, di arrivare a considerare Forlì e Rimini come due piste di uno stesso aeroporto. Vorrebbe dire evitare doppioni di destinazioni. «Se ci saranno le condizioni giuste verrà valutata qualunque cosa – sintetizza Silvestrni –. Siamo convinti che la parte nord della Romagna possa trarre benefici da un aeroporto in più e più vicino. C’è solo un problema: la Ravegnana». E poi il manager allarga le braccia: «Non posso costruirne una nuova».

Foto 6E si torna sempre lì, sul tasto dolente. I collegamenti stradali Forlì-Ravenna. Perché il turista partito dalla Germania, dopo aver recuperato il suo bagaglio a Forlì, come arriva a vedere i mosaici di San Vitale? La domanda è per gli amministratori pubblici: «Stiamo lavorando all’ipotesi di autobus shuttle come quelli che da dieci anni servono Bologna – spiega De Pascale –. Sono la soluzione più competitiva per i costi. Ma in questo caso ogni località dovrà ragionare in autonomia: Faenza ad esempio è sulla linea ferroviaria. Per ora non c’è nulla di definito per gli autobus, anche perché servirà riavere un movimento di passeggeri tale da rendere sostenibile l’investimento privato». Per ora ci sono taxi, Ncc, cinque società di noleggio auto e autobus riservati nei casi di voli charter.

Covid, altra giornata senza morti in provincia: “solo” due le vittime in giugno

 

Sono 9 i casi di positività al coronavirus registrati in un giorno in provincia di Ravenna, su 325 tamponi (dati aggiornati alle 12 di oggi, 14 giugno). Si tratta di 4 maschi e 5 femmine; 6 asintomatici e 3 con sintomi; 8 in isolamento domiciliare e 1 ricovero.

Anche oggi, per il quinto giorno di fila, la Regione non ha comunicato decessi (solo 2 quelli registrati in giugno).

16 le guarigioni registrate in provincia.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 14 GIUGNO

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 385.821 casi di positività, 137 in più rispetto a ieri, su un totale di 8.111 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’1,7%, un valore non indicativo dell’andamento generale visto il numero di tamponi effettuati che la domenica è inferiore rispetto agli altri giorni. Inoltre, nei festivi soprattutto quelli molecolari vengono fatti prioritariamente su casi per i quali spesso è atteso il risultato positivo.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 463 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 364.569.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 8.018 (-327 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 7.665 (-330), il 95,6% del totale dei casi attivi.

Si è registrato un decesso, a Modena (un uomo di 68 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 13.234.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 62 (numero stabile rispetto a ieri), 291 quelli negli altri reparti Covid (+3).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Piacenza (+1), 6 a Parma (-1), 6 a Reggio Emilia (numero invariato rispetto a ieri), 12 a Modena (-1), 25 a Bologna (invariato), 1 a Imola (invariato), 2 a Ferrara (invariato), 2 a Ravenna (+1), nessuno a Forlì (come ieri), 2 a Cesena (invariato) e 5 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 23.598 a Piacenza (numero stabile rispetto a ieri), 28.402 a Parma (+35, di cui 11 sintomatici), 46.863 a Reggio Emilia (+6, di cui 6 sintomatici), 65.557 a Modena (+16, di cui 10 sintomatici), 82.248 a Bologna (+18, di cui 8 sintomatici), 12.632 casi a Imola (+5, di cui 3 sintomatici), 23.151 a Ferrara (+5, di cui 4 sintomatici), 30.469 a Ravenna (+9, di cui 3 sintomatici), 17.051 a Forlì (+7, tutti sintomatici), 19.637 a Cesena (+21, di cui 11 sintomatici) e 36.213 a Rimini (+15, di cui 11 sintomatici).

“Le arti” al tempo di Dante: prorogata la mostra e via agli incontri alla Classense

L’esposizione alla chiesa di San Romualdo resterà aperta fino all’11 luglio. Parte un ciclo di conversazioni

11«Visto il grande interesse suscitato», si legge in una nota inviata alla stampa, la mostra “Le Arti al tempo dell’esilio” è stata prorogata fino a domenica 11 luglio (una settimana di apertura in più del previsto).

Si tratta della mostra a cura di Massimo Medica allestita alla chiesa di San Romualdo (nel complesso della biblioteca Classense di Ravenna, in via Baccarini 7) che racconta il lungo peregrinare di Dante attraverso le opere d’arte più significative che ebbe modo di conoscere e vedere e che tanto influirono nel suo immaginario visivo per la scrittura della Commedia.

Un percorso narrativo che ripercorre le tappe del suo esilio, iniziato nel 1302 lasciando la sua città natìa, Firenze, attraversando l’Italia tra Roma, Arezzo, Verona, Padova, Bologna, Lucca, Pisa e giungendo nel 1321 a Ravenna, suo “ultimo rifugio”.

Orario: dal martedì alla domenica 10-19, lunedì chiuso; ingresso intero 10 euro, ridotto 8. Prenotazioni visite guidate: tel.0544 482477- prenotazionimar@ravennantica.org.

Le conversazioni
Intanto, da martedì 15 giugno alla Classense si terrà un ciclo di conferenze intitolato “Conversazioni intorno alla mostra Le Arti al tempo dell’esilio” in cui verranno trattati alcuni temi dell’esposizione, sia dal punto di vista letterario che storico artistico.

Nel chiostro grande della Biblioteca Classense saranno infatti presentati sia il catalogo della mostra da parte del curatore Massimo Medica ma anche il libro di Laura Pasquini su Dante, “Pigliare occhi, per avere la mente” Dante, la Commedia e le arti figurative.

Seguiranno conferenze sulla scultura al tempo di Dante, tenuta da Emanuela Fiori; la pittura riminese del Trecento relatore Alessandro Giovanardi e, conclude il ciclo in Sala Muratori, Paola Frattaroli con il Corredo Funebre di Cangrande I della Scala.

A tutti i partecipanti verrà dato un coupon che dà diritto all’ingresso ridotto a 5 euro alla mostra (da presentare alla biglietteria entro l’ultimo giorno di apertura domenica 11 luglio).

Programma:

  • martedì 15 giugno 2021  ore 17.30,
    Chiostro Biblioteca Classense, Via Baccarini 3 Ravenna
    Laura Pasquini “Pigliare occhi, per avere la mente” Dante, la Commedia e le arti figurative (Carocci editore)
  • martedì 22 giugno 2021 ore 17.30,
    Chiostro Biblioteca Classense, Via Baccarini 3 Ravenna
    Emanuela Fiori Riflessioni sulla scultura ai tempi di Dante
  • venerdì 25 giugno 2021 ore 17.30,
    Chiostro Biblioteca Classense, Via Baccarini 3 Ravenna
    Massimo Medica Dante e le arti al tempo dell’esilio (Silvana Editoriale) Presentazione del catalogo della mostra
  • martedì 29 giugno 2021 ore 16.30,
    Chiostro Biblioteca Classense, Via Baccarini 3 Ravenna
    Alessandro Giovanardi Da Gilgamesh a Dante. La discesa agli inferi nella pittura riminese del Trecento
  • mercoledì 30 giugno 2021 ore 17.30
    Sala Muratori – Biblioteca Classense, Via Baccarini 5 Ravenna
    Paola Frattaroli Gli aspetti straordinari del corredo funebre di Cangrande I della Scala (i patterns, le fogge e la loro unicità)

Elezioni Ravenna, c’è anche il candidato sindaco dei comunisti

Si tratta del 62enne Alessandro Bongarzone, scelto da Rifondazione e Pci

BongarzoneSarà Alessandro Bongarzone, 62enne, romano di nascita, ravennate d’adozione, il candidato sindaco di Ravenna per la lista (unica) che Rifondazione Comunista e Partito Comunista Italiano hanno deciso di schierare alle prossime elezioni amministrative di ottobre.

«Si tratta di una decisione – si legge nella nota inviata alla stampa – maturata per offrire, dopo l’esperienza di Faenza, Russi, Lugo, Conselice e Fusignano anche agli elettori della sinistra ravennate un momento d’impegno e di rappresentanza nel futuro Consiglio Comunale che uscirà dalle urne in ottobre».

Rifondazione in particolare rivendica la scelta di lasciare Ravenna in Comune, la lista alternativa al Pd che si presentò cinque anni fa unendo tutti i partiti e le associazioni di quell’area, oggi «costretta all’immobilità dai cantori interni dell’alleanza a tutti i costi con de Pascale».

La scelta di candidare a sindaco di Ravenna Alessandro Bongarzone, vice presidente per Ravenna in Comune al consiglio territoriale di Mezzano, giornalista e sindacalista, un cattolico vicino a Dom Franzoni e all’esperienza dei Cristiano-Sociali di Pierre Carniti, da sempre impegnato nel sociale e nella politica attiva: prima nel Partito Comunista di Berlinguer e ora in Rifondazione Comunista, «rappresenta per i due partiti che stanno dando vita alla lista, la volontà di proseguire nell’impegno di attuare un programma per la città che abbia le persone, i loro bisogni e le loro aspirazioni al centro».

Il candidato – sostenuto in questo dai due partiti – si è già dichiarato disponibile ad allargare la coalizione a tutte quelle forze, associazioni, cittadini «che credono ancora che la politica sia lo strumento per costruire il futuro fondato su una crescita – ambientalmente, socialmente e culturalmente – sostenibile come unica alternativa alla barbarie fondata sullo scialo nei consumi e sullo scarto delle persone».

Basket femminile, Faenza torna in A1 dopo nove anni

Con il calore del pala Bubani, tornato a ospitare il pubblico, la squadra di coach Sguaizer vince gara-3 della finale playoff contro Valdarno

0B56C345 FB7E 4652 8016 661BBA224158Faenza torna nel massimo campionato della pallacanestro femminile dopo nove anni. Trascinata dal calore del pala Bubani, tornato a ospitare il pubblico, l’Ework ha vinto gara-3 contro San Giovanni Valdarno (71-47) e conquistato la promozione.

Esulta il sindaco Massimo Isola su Facebook: “Incredibili, stupende ragazze! Non ho parole, solo gioia allo stato puro. Un sogno diventato realtà partita dopo partita risvegliando l’orgoglio di tutta Faenza. Oltre alle giocatrici i miei complimenti all’allenatore Diego Sguaizer, allo staff tecnico, al presidente Mario Fermi e a tutta la dirigenza: talento, passione e competenze che hanno fatto la differenza».

La cronaca del match dal sito della squadra.

Covid: 13 nuovi casi, il totale settimanale in provincia è 73, come a settembre

In tutta le regione le positività sono 123 e tre morti

Per il territorio provinciale di Ravenna oggi, 13 giugno, si sono registrati 13 nuovi casi di positività al Sars-Cov-2: si tratta di 2 asintomatici e 11 con sintomi, tutti in isolamento domiciliare senza bisogno di ricovero. Nel dettaglio sono stati accertati così: 9 da contact tracing, 1 per sintomi, 3 con test privati. I tamponi eseguiti sono stati 832. Oggi la Regione non ha comunicato decessi. I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel Ravennate sono 30.460. Con i 13 casi odierni, la settimana in provincia di Ravenna si chiude con un totale di 73 nuovi casi, sui livelli di settembre.

In tutta l’Emilia-Romagna oggi sono stati accertati 123 casi su un totale di 10.346 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dello 1,2 percento. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 32,5 anni.

Sui 52 asintomatici, 31 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 2 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 9 con gli screening sierologici, 2 tramite i test pre-ricovero. Per 8 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nei territori vede Cesena con 24 casi, Bologna con 19 nuovi casi, Parma con 20, Ravenna con 13, Circondario di Imola e Ferrara con 10 ognuno, Reggio Emilia e Modena con 7, Forlì con 5, infine Piacenza e Rimini con 4 casi.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 8.345 (-168 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 7.995 (-167), il 95,8% del totale dei casi attivi.

Si registrano tre nuovi decessi, di cui 1 in provincia di Piacenza (una donna di 89 anni di Gossolengo), 1 in provincia di Parma (un uomo di 71 anni) e 1 in provincia di Bologna (un uomo di 58 anni). In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 13.233.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 62 (+2 rispetto a ieri), 288 quelli negli altri reparti Covid (-3). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: zero a Piacenza (invariato), 7 a Parma (+1), 6 a Reggio Emilia (numero invariato rispetto a ieri),13 a Modena (invariato), 25 a Bologna (+2 rispetto a ieri), 1 a Imola (invariato), 2 a Ferrara (invariato), 1 a Ravenna (invariato), nessuno a Forlì (come ieri), 2 a Cesena (invariato) e 5 a Rimini (invariato).

«Anche l’ambiente attorno ai confini del Parco è importante per la sua immagine»

L’architetta Aida Morelli è la nuova presidente dell’ente che tutela il Delta del Po in Emilia-Romagna: dal Recovery Fund arriveranno 30 milioni di euro (altri 25 alla parte veneta)

Valle Della Canna, Stato Canale Circondariale, 7.8.17«Guardare un canneto, in particolare nel periodo invernale quando è di colore marrone, è un’emozione unica perché vedi la vita della natura». L’architetta Aida Morelli potrà ammirare più di un canneto nel suo nuovo ruolo: da inizio maggio è la presidente del Parco del Delta del Po. «Per me che mi occupo da sempre di progettare spazi verdi e del rapporto tra ambiente e persone, questo incarico è un sogno».

Presidente, cominciamo parlando di soldi. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) prevede uno stanziamento di 55 milioni di euro per il Parco del Delta del Po, inserito dal Governo tra i 14 siti strategici di attrazione culturale. Come spenderete i 30 milioni assegnati alla parte da 50mila ettari che ricade in Emilia-Romagna?
«Intanto diciamo che i fondi non sono ancora a disposizione. C’è fiducia e al tempo stesso preoccupazione, ma una preoccupazione positiva perché avremo la disponibilità di risorse importanti. Al momento è prematuro fare piani di spesa. Sono presidente da inizio maggio, sto dedicando il mio tempo proprio per conoscere il personale e il parco».

Come sono i rapporti con l’ente Parco della Regione Veneto?
«Io sono una ferma sostenitrice del parco unico che così avrebbe lo status di parco nazionale e consentirebbe tutta un’altra promozione. L’esempio a cui dobbiamo guardare sono i grandi parchi americani. Se restiamo un parco regionale avremo sempre meno opportunità, meno visibilità: nelle guide e nei report finiremo sempre alla voce “altri parchi”».

La parte veneta ha già ottenuto il riconoscimento Unesco e lo stesso è successo per la zona ferrarese. E il resto?
«Questo sarà uno dei miei obiettivi. Il Veneto avrebbe dovuto fare il coordinamento ma tutto si è fermato. Voglio riaprire i discorsi: se non arriveremo al riconoscimento complessivo per me sarà da considerare un fallimento».

Stato Valle Canna 6.8.17Nella sua visione come immagina il ruolo del Parco del Delta?
«La missione è la conservazione della natura e l’integrazione con le persone. Per troppo tempo chi abita e lavora nel parco ha subìto il suo peso senza apprezzarne i vantaggi. Il primo impegno che mi sono presa è di incontrare i proprietari delle aree. Tutti si preoccupano di chi usa il parco per scopi ricreativi, dai tartufai agli escursionisti, ma pochi pensano a chi possiede vaste superfici e imprese, dagli agriturismi ai coltivatori. È con loro che devo ragionare se voglio ampliare le aree naturali».

Intendete allargare le zone protette?
«Si possono fare delle valutazioni per alcuni luoghi in collaborazione con gli imprenditori per uno scambio di interesse reciproco. Magari ci sono delle aree di prato che hanno un valore per la vegetazione che ospitano e per tutelare quelle si può pensare di concedere di coltivare diversamente altre aree».

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Aida Morelli

Si parla di parco fluviale diffuso dei Fiumi Uniti con diversi progetti partecipati. Può essere una nuova stazione del Delta?
«Acqua e natura stanno sempre bene insieme. Ma gli ampliamenti del perimetro del parco hanno senso se gli ambienti sono compatibili, non è più tempo di confini calati dall’alto. L’istituzione Parco deve dialogare: come incontrerò gli agricoltori allo stesso modo incontrerò i sindaci che avranno proposte».

Perché a volte chi fa progettazione di interventi in zone del parco ha la sensazione che l’ente sia invadente e troppo rigido?
«Il parco non è cattivo, bisogna comprendere le sue ragioni. Non siamo in concorrenza ma è evidente che nell’apprezzamento dell’ambiente gioca un suo ruolo anche lo spazio che circonda all’esterno i confini del parco. Anche le aree fuori dal parco devono avere un certo decoro e tenere conto dell’impatto paesaggistico. Percorrere la Romea per me è una grande emozione ma questo può succedere se pensiamo che anche intorno alle aree protette ci siano nuclei di naturalità. Ad esempio penso che sarebbe bellissimo realizzare delle aree di sosta lungo la statale dove potersi fermare in sicurezza senza intralciare il traffico e senza rischiare vandalismo alla natura. Era qualcosa che andava fatto anche quando è stata rifatta via Baiona, è stata un’occasione persa».

Qual è la funzione di un parco naturale nel 2021?
«Faccio un paragone con i musei di scienze naturali. Non sono più una raccolta di scheletri ma sono qualcosa di interattivo dove fare esperienze. Sono l’evoluzione della camera delle meraviglie che avevano i ricchi nel ‘700: il coccodrillo impagliato e l’uovo gigante per stupire gli ospiti. Nello spazio naturale che abitiamo in queste zone abbiamo una percentuale di biodiversità tra le più elevate in assoluto. Ma dobbiamo metterci in testa che la Terra se la cava benissimo anche senza l’uomo: per conservare i suoi ambienti dobbiamo intervenire in uno spazio limitato».

Non è quindi tollerabile che accadano episodi come quello dell’autunno 2019 nella Valle della Canna con una moria di uccelli per la diffusione di botulino dovuto al ristagno dell’acqua.
«Quando perdiamo degli animali dobbiamo registrare un segno meno nella presenza, ma non solo a livello numerico. Il danno per il valore della migrazione è enorme: parliamo di anatidi che partono dall’Africa in coppie con le uova giù in grembo per andare a nidificare nel nord europa. È stato un problema di gestione grave».


La scheda 1 / Ha progettato il parco dei diritti per i bambini di Cervia, ecco chi è la nuova presidente

Dal 30 aprile l’architetta ravennate Aida Morelli, 65 anni, è presidente del Parco del Delta del Po dell’Emilia-Romagna (incarico della durata di 5 anni). Socia fondatrice dello studio Arc Lab di Ravenna, Morelli si occupa di progettazione ambientale. Per 15 anni è stata delegata provinciale della Lipu. Del Delta se ne occupò già a fine anni ’90 quando è stata coordinatrice di un progetto Life con 500 milioni di lire a disposizione: 30 ettari nell’area di Volta Scirocco, a nord di Mandriole, hanno visto migliorare la classificazione nel parco. Morelli ha progettato il bosco di Fusignano e più di recente il parco dei diritti dei bambini a Cervia.

La scheda 2 / 54mila ettari tutelati dal 1988
Il parco regionale del Delta del Po dell’Emilia-Romagna è stato istituito nel 1988. Si estende per un totale di 54mila ettari (13mila l’estensione del parco in Veneto) che ricadono in nove comuni nelle province di Ferrara e Ravenna (oltre al capoluogo tocca Alfonsine e Cervia). Il paesaggio è contraddistinto da valli e zone umide protese verso il mare dove crescono esemplari di vegetazione e risiedono rare specie faunistiche: le Oasi di Bosco­forte e Punte Alberete, le pinete secolari di San Vitale e Classe cantate da Dante e Boccaccio, le antiche saline di Cervia, luogo prediletto da stormi di fenicotteri rosa. Sino al 2011 il parco era gestito da un consorzio composto dalle due Province di Ferrara e Ravenna e dai nove Comuni. Dal 2012 la gestione delle aree protette in Emilia-Romagna è affidata all’ente di gestione per i parchi e la biodiversità. I sindaci dei nove comuni costituiscono la Comunità del parco che indica il comitato esecutivo presieduto da Aida Morelli. Per il parco lavorano 17 persone a tempo indeterminato. Al 30 giugno è in scadenza la proroga del direttore generale.

Dante Alighieri manganellato, vaccinato e questuante: le provocazioni di Fulcro

Blitz dell’artista a Ravenna dove ha lasciato tre installazioni che reinterpretano le cantiche della Divina Commedia

Lo street artist noto con il nome M_Fulcro è passato da Ravenna installando le sue interpretazioni delle tre cantiche della Divina Commedia riviste attraverso gli occhi della pandemia che ci ha colpiti nell’ultimo anno. L’artista ha abbinato ad ogni opera alcuni versi delle rispettive cantiche da cui ha preso ispirazione per la realizzazione dei lavori. All’inferno Dante è preso a manganellate, al Purgatorio viene vaccinato e in Paradiso si ritrova a chiedere l’elemosina.

Tornano i Corti: 8 sere di proiezioni all’aperto, in gara 77 opere da 30 nazioni

La pandemia ha annullato l’edizione 2020 e ora sposta il festival dal teatro Rasi all’arena del Sole di Lido di Classe: si comincia il 19 giugno

CinemaTorna Corti da Sogni, il festival internazionale di cortometraggi di Ravenna intitolato a Antonio Ricci. La ventunesima edizione, saltata nel 2020 per la pandemia, si terrà dal 19 al 26 giugno all’arena del Sole di Lido di Classe. Nell’arco di otto giornate (ingresso a 2 euro per ogni giornata del Festival) si contenderanno la vittoria, nelle sezioni in concorso, 77 opere provenienti da 30 nazioni. La manifestazione è organizzata dal circolo Sogni in collaborazione con il Comune di Ravenna, con la Uicc, con il sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e con la collaborazione dell’associazione Solaris.

I corti finalisti, selezionati sugli oltre duemila lavori pervenuti agli organizzatori, vedono rappresentati i Paesi di: Austria, Finlandia, Repubblica Ceca, Lituania, Francia, Germania, Svizzera, Irlanda, Turchia, Iran, India, Usa, Palestina, Canada, Cina, Arabia Saudita, Corea del Sud, Perù, Italia, Lussemburgo, Belgio, Israele, Inghilterra, Spagna, Australia, Moldavia, Russia, Brasile, Taiwan. A questo sito tutte le informazioni su opere in concorso e premi.

«Il festival riprende il percorso iniziato nel 2000 e proseguito ininterrottamente fino al 2020 – commentano gli organizzatori -. L’anno scorso, la pandemia ha reso impossibile lo svolgimento della manifestazione che era in larga parte già organizzata. A distanza di più di un anno siamo ora pronti per la ventunesima edizione che proporrà le tradizionali sezioni in concorso. Per cause di forza maggiore saremo in una nuova location che, temporaneamente, sostituirà il Teatro Rasi che tanto ci ha regalato in questi anni e ci ha fatto sentire in famiglia grazie a Ravenna Teatro. Da sabato 19 giugno il festival approda in una delle ultime arene cinematografiche a due passi dal mare. Grazie all’ospitalità dell’associazione Solaris e ai gestori dell’arena Giorgio Pellicciari e Omero Canali, per la prima volta presentiamo un’edizione che si svolgerà con le proiezioni sotto le stelle».

La 21esima edizione vedrà inoltre riproporsi la collaborazione con il Nightmare Film Festival grazie alla quale verranno proiettati alcuni dei più apprezzati cortometraggi della scorsa edizione della manifestazione dedicata al cinema di genere. Altra importante collaborazione che si ripropone è con Cinemaincentro con la quale affrontare l’importante tema della rinascita del cinema dopo il difficilissimo periodo delle sale chiuse a causa dell’emergenza sanitaria.

Nonostante le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, l’impegno e i laboratori scolastici del circolo Sogni non si sono fermati. Dalle scuole elementari fino alle superiori, sono stati coinvolti tantissimi bambini e ragazzi che si sono avvicinati ai segreti del cinema e ora sono protagonisti del festival come giurati. Saranno loro a decretare i vincitori nelle sezioni Film School, Mitici Critici e Mitici critici Kids.

Sub muore per un malore al Giglio, canoista si ribalta e annega nel Mincio

Nella stessa giornata un 69enne e un 61enne ravennati sono deceduti durante attività sportivo-ricreative in due diverse località lontano dal territorio di origine

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Immagine di repertorio

Due ravennati sono le vittime di due diversi incidenti avvenuti in ambito sportivo-ricreativo nella giornata di ieri, 12 giugno, lontano dal territorio di origine dei due. All’isola del Giglio in Toscana un malore è stato fatale per un 69enne impegnato in attività subacquea, le acque del fiume Mincio in Veneto hanno inghiottito un 61enne a bordo di una canoa.

Il primo incidente è avvenuto in tarda mattinata nelle acque della nota isola toscana. Un subacqueo di 69 anni, residente a Cervia, ha accusato un malore in fase di risalita da un’immersione. Secondo una prima ricostruzione l’uomo sarebbe arrivato in superficie mostrando già i segni del malore, i colleghi hanno tentato di rianimarlo mentre attendevano l’arrivo dei soccorsi ma per il sub non c’è stato niente da fare.

Nel comune di Valeggio nel tratto del fiume Mincio che segna il confine tra Lombardia e Veneto una canoa con due uomini a bordo si è improvvisamente rovesciata, poco dopo essere entrata in acqua a sud di Borghetto. Un passante si è tuffato per soccorrerli. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco. Uno dei due è deceduto, l’altro è stato soccorso e portato in ospedale. La vittima è un uomo di 61 anni ravennate.

Covid: in provincia 3 nuovi contagi, in regione zero decessi dopo sette mesi

Nelle terapie intensive ravennati un solo posto letto occupato da pazienti positivi

In tutta le regione Emilia-Romagna nelle ventiquattro ore precedenti al mezzogiorno di oggi, 12 giugno, non si sono registrato decessi per Covid. Non accadeva da sette mesi. E i nuovi casi di contagio sono 105 (lo 0,6 percento dei tamponi fatti) di cui solo tre in provincia di Ravenna. Numeri che ribadiscono ancora una volta il miglioramento della situazione. Dal lunedì 14, come noto, l’Emilia-Romagna sarà in zona bianca.

Per il territorio provinciale di Ravenna i tre casi sono tutti asintomatici: due individuati da contact tracing e uno per rientro dall’estero. I tamponi eseguiti sono stati 1112. I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 30447.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 385.561 casi di positività, 105 in più rispetto a ieri, su un totale di 17.168 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dello 0,6%. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 33,9 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 21 nuovi casi e Parma con 20, quindi Cesena e Modena con 14, Reggio Emilia (10), Forlì (8), seguite da Piacenza (6), infine Ravenna (3), Rimini (3), Ferrara (3) e Circondario Imolese (3).

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 8.513 (-191 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 8.162 (-160), il 95,8% del totale dei casi attivi.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 60 (-1 rispetto a ieri), 291 quelli negli altri reparti Covid (-30). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: zero a Piacenza (invariato), 7 a Parma (+1), 6 a Reggio Emilia (numero invariato rispetto a ieri),13 a Modena (invariato), 23 a Bologna (-3), 1 a Imola (invariato), 2 a Ferrara (invariato), 1 a Ravenna (invariato), nessuno a Forlì (come ieri), 2 a Cesena (+1) e 5 a Rimini (invariato).

Cinema all’aperto: Bagnacavallo inaugura la stagione, a Ravenna dal 2 agosto

Le arene estive in provincia di Ravenna nel 2021 saranno otto. Quest’anno non ripartirà a Milano Marittima, sostituita da un negozio. Ecco il programma

Arena Carmine Lugo
L’Arena del Carmine di Lugo

Con l’arrivo dell’estate partono come consuetudine anche le arene cinematografiche all’aperto. Un settore, quello del cinema, fortemente condizionato dalla pandemia, con l’uscita dei film rallentata a causa dei mesi di chiusura forzata delle sale e i posti a sedere ridotti per poter rispettare le disposizioni anti Covid.

Anche per via di queste difficoltà, c’è chi ha alzato bandiera bianca, come l’Arena Mare di Milano Marittima: i titolari ci comunicano di aver cessato l’attività e che al posto del grande schermo nascerà un negozio. Con quella di Cervia già chiusa, l’unica arena in funzione in zona sarà quella di Pinarella.

A pochi chilometri di distanza l’Arena del Sole di Lido di Classe, nel comune di Ravenna, che inaugurerà la stagione con un’anteprima il 18 giugno (con tanto di sonorizzazione dal vivo), prima di ospitare, dal 19 al 26, la nuova edizione del festival di cortometraggi Corti da Sogni. Dal 27 giugno partirà poi la programmazione normale.

A Ravenna gli appassionati di cinema all’aperto dovranno invece aspettare il 2 agosto quando partirà il cartellone della Rocca Brancaleone, fino a pochi giorni prima occupata dal Ravenna Festival. «Vista anche la stagione pandemica – commenta l’organizzatore, Alberto Beltrani di Cinamaincentro – ci siamo accontentati di una stagione ridotta, come l’anno scorso». Saranno una quarantina le serate in programma, fino a metà settembre.

Bagnacavallo Al CinemaGli stessi operatori di Cinemaincentro organizzano inoltre la stagione (da almeno 70 serate) dell’Arena del Carmine di Lugo – che partirà il 24 giugno con un nuovo omaggio al produttore lughese Italo Zingarelli e al suo … continuavano a chiamarlo Trinità – e quella di Massa Lombarda, al via invece a inizio luglio con una trentina di serata di proiezioni in programma.

La prima arena a partire in assoluto sarà però quella delle Cappuccine di Bagnacavallo, già il 12 giugno. In questo caso sono previste più di 80 serate di cinema (ecco la prima parte del programma), con possibili recuperi a settembre, a cura del cinecircolo FuoriQuadro, per conto del Comune.

Subito dopo (si parte il 15 giugno con Il grande Lebowski) l’appuntamento è con il cineclub Raggio Verde, a Faenza, dove in attesa della riqualificazione della storica Arena Borghesi (che sarà pronta nel 2022), le proiezioni tornano nella piazza della Molinella, oltre quaranta, tra nuove uscite, film a tema dantesco, recuperi e documentari (il programma è su Facebook in questa pagina).

Da segnalare anche il caso di Russi, dove l’arena del Jolly è potuta ripartire grazie alla raccolta fondi che ha consentito l’acquisto in tempi record di un nuovo schermo di proiezione (l’obiettivo era duemila euro, ne sono stati raccolti 5mila).

Infine, quest’anno tornerà anche Cinema Divino, la rassegna itinerante che unisce film alle degustazioni. Si parte il 29 giugno da Casa Spadoni, a Faenza.

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