lunedì
01 Settembre 2025

Vaccini: ripartono le prenotazioni per la fascia di età 75-79 anni

L’Ausl riprogramma gli appuntamenti dal 29 marzo al 3 aprile

Access Adult Blur 261628La Regione Emilia-Romagna fa sapere che continua la prenotazione del vaccino contro il coronavirus per la fascia di età 75-79 anni che si era aperta ieri mattina, 15 marzo.

Dopo la decisione di ieri di Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, di sospendere in via precauzionale e temporanea le vaccinazioni contro il Covdi-19 con AstraZeneca, l’assessore alle Politiche per la salute dell’Emilia-Romagna Raffaele Donini interviene per chiarire che le prenotazioni per la campagna vaccinale proseguono in tutta la regione. Le modalità di prenotazione sono regolarmente disponibili attraverso i consueti canali, dalle farmacie al Cup passando per Fascicolo sanitario elettronico e call center delle aziende sanitarie.

«Tutti coloro che si erano prenotati ieri (15 marzo, ndr) ed avevano ricevuto la data di somministrazione del vaccino con Astrazenaca in questa settimana – si legge in una nota dell’Ausl Romagna – saranno ricontattati dall’Azienda attraverso un Sms che gli comunicherà il nuovo appuntamento per la settimana dal 29 marzo al 3 aprile».

Prosegue come da programma la vaccinazione agli ultra 80enni e alle persone con patologie gravi ed estremamente vulnerabili, perché la loro vaccinazione prioritaria è in programma con i prodotti forniti da Pfizer e Moderna.

«Idrossiclorochina pericolosa, i vaccini sicuri: un medico non può dire certe cose»

L’intervento di Andrea Casadio, giornalista e dottore, dopo la nostra intervista a Luca Graziani

AndreacasadioRiceviamo e pubblichiamo una replica a Luca Graziani, dottore che si è scagliato contro mascherine e vaccini anti Covid, da noi intervistato settimana scorsa, da parte di Andrea Casadio, giornalista, reporter e autore televisivo, che può vantare anche una laurea in Medicina a Bologna, con dottorato in Neuroscienze, grazie ai quali ha insegnato e fatto ricerca alla Columbia University di New York.

Quando ho letto l’intervista al dottor Luca Graziani sul Covid, sono saltato sulla sedia: quel medico ha messo in fila una sequenza di affermazioni sgangherate, approssimative e false, contrarie a quel che dice la scienza, che sarebbero ammissibili se dette da qualcuno che non sa, ma che sono inaccettabili da un uomo di scienza quale lui dovrebbe essere. Il dottor Graziani afferma che “solo gli imbecilli sono sicuri di ciò che dicono”. Allora lo confesso, sono un imbecille, perché sono certo di una cosa: mi fido di quel che dice la scienza, la quale offre una conoscenza e una verità che si costruisce passo dopo passo, esperimento dopo esperimento, e diventa sempre più piena. E qual è la verità sul Covid? Le cose sono state chiare fin dal primo momento.

Fin dal primissimo articolo scientifico sul COVID-19, dal titolo “Caratteristiche cliniche dei pazienti infettati dal nuovo coronavirus del 2019 a Wuhan, in Cina”, scritto dai medici cinesi che avevano osservato e curato i primi malati al mondo, e pubblicato a gennaio 2020 sulla prestigiosa rivista scientifica inglese Lancet, è stato ben chiaro quale sia il meccanismo d’azione del virus, come si sviluppi la malattia e come si possa curare. Difatti, i medici cinesi scrivono nero su bianco che il “nuovo coronavirus del 2019” (che poi avrebbe preso il nome di SARS-Cov-2) entra nel nostro organismo per via aerea attraverso il naso e la bocca, arriva nei polmoni e qui, ora sappiamo, attraverso la sua proteina spike (spina) si lega ai recettori ACE-2 sulla membrana delle cellule dei nostri alveoli polmonari, penetra dentro di esse, si replica generando nuove copie del virus che riempiono la cellula fino a farla scoppiare, poi i nuovi virus prodotti invadono la cellula vicina, e così via, distruggendo a poco a poco le pareti degli alveoli. Questo danno cellulare progressivo richiama nei polmoni un gran numero di cellule immunitarie, denominate macrofagi, che cominciano a secernere sostanze chiamate citochine, le quali attirano in loco altri macrofagi che fagocitano cellule morte e virus, che rilasciano altre citochine le quali richiamano altre cellule, e così via. Nei casi più gravi i macrofagi secernono una “tempesta di citochine”, che provocano una super-infiammazione polmonare – in pratica gli alveoli si riempiono di siero, quel liquido trasparente che fuoriesce anche dalle nostre ferite -, i polmoni smettono di ventilare, così il sangue nei polmoni ristagna, e se il sangue ristagna si innescano fenomeni di coagulazione, cioè si formano trombi all’interno dei vasi polmonari.

Questo dicevano i medici cinesi, e suggerivano che per curare questa nuova malattia bisognava somministrare farmaci antinfiammatori come l’ibuprofene o il cortisone nei casi più gravi, per smorzare la super infiammazione polmonare; anticoagulanti come l’eparina per prevenire la trombosi; e tanto tanto ossigeno, anche intubando i pazienti se necessario, perché questi pazienti respirano male.

Questa è la cura per il COVID-19, descritta fin dal primo articolo pubblicato al mondo. Da allora non abbiamo cambiato ma solo raffinato la terapia. Studiando le epidemie in corso, si è capito che ogni 100 infetti di CoVID-19 circa 50 restano asintomatici, ma sono portatori del virus, gli altri 50 si ammalano e di questi 15 devono andare in ospedale, 5 finiscono in terapia intensiva e 1 o 2 ogni 100 muoiono, soprattutto i vecchi. Mentre i pazienti con sintomi più lievi – una febbriciattola e poca tosse – possono essere curati con tachipirina e ibuprofene, e guariscono praticamente da soli, i casi più gravi necessitano di una terapia più massiccia con cortisone e intubazione, ma qualcuno nonostante tutto muore. Questa è la cura.

Migliaia e migliaia di scienziati e di medici di tutte le università e gli ospedali del mondo hanno pubblicato ricerche scientifiche sempre più accurate e perfezionato questa terapia. Ed ecco che arriva il dottor Luca Graziani, from Ravenna, che sostiene di aver trovato lui la vera terapia che le grandi case farmaceutiche ci nascondono, a base di idrossiclorochina, vitamine e ossigeno, e mi raccomando niente tachipirina. A parte che l’ossigeno lo si usa fin dal primo momento, che la tachipirina si usa solo nei casi più lievi per abbassare la febbre, vorrei fare notare al dottor Graziani che l’idrossiclorochina – un farmaco usato per la cura della malaria molto tossico e che possiede anche blande proprietà antinfiammatorie e per questo era stato proposto per la cura del Covid da un simpatico medico francese, Didier Raoult, poi espulso dall’ordine dei medici perché aveva barato sui dati – ormai è dimostrato che non fa nulla contro il Covid, anzi ne aumenta la mortalità. Le vitamine contro il Covid  sono solo acqua fresca. Graziani sostiene che nessuno dei pazienti da lui curati è morto, e mi viene il sospetto che lui abbia curato solo persone che sarebbero guarite da sole, che fortunatamente col Covid ci sono.

Un’altra affermazione del dottor Graziani è francamente ridicola: lui sostiene che le mascherine fanno male perché ci fanno respirare l’anidride carbonica tossica che espiriamo e ci alterano il microbiota. Se fosse vero, i nostri poveri chirurghi che indossano anche otto ore al giorno le mascherine dovrebbero operare indossando maschera e bombole ad ossigeno come un sub, perché è noto che ogni giorno decine di chirurghi muoiono asfissiati, accasciandosi sui pazienti che stanno operando. Per non parlare poi del fatto che, inalando batteri intestinali, i chirurghi convivono per tutta la loro vita con una noiosa cacarella cronica, la famosa “diarrea del chirurgo”.

Poi il dottor Graziani dice che non si fida, finché non facciamo le autopsie su pazienti non sappiamo di che cosa sono morti. Ora, dato che ogni malato grave di polmonite da Covid vomita per giorni un liquido nerastro composto di siero, muco e sangue coagulato, e poi muore, direi che non c’è troppo bisogno di fare un’autopsia per capire di che cosa è morto. Ma forse lui non ne ha mai visto uno. E poi si dà il caso che io conosca bene il medico che ha effettuato decine di autopsie sui morti da Covid di Bergamo, e anche lui non ha dubbi.

Inoltre, il dottor Graziani dice che non si vaccina e pronuncia la solita litania sui vaccini che non sono sicuri che sono stati sperimentati troppo in fretta che non sappiamo che cosa contengono. Tutte boiate. Con uno sforzo senza precedenti i nuovi vaccini contro il Covid sono stati sviluppati e sperimentati in breve tempo su decine di migliaia di persone, e gli studi scientifici pubblicati dimostrano che sono sicuri ed efficaci, il tutto rigorosamente documentato. Se volete vi posso fornire una ricchissima bibliografia scientifica.

A questo link un articolo sul caso Astrazeneca, alla vigilia della sospensione, a cura sempre di Casadio: “Quello che vi hanno detto sui problemi di Astrazeneca è falso: ecco i veri numeri sull’efficacia”

Infine, una questione di metodo. I medici come il dottor Graziani sostengono di essere delle specie di Galileo che hanno scoperto una verità contraria al dogma. Ebbene, in scienza funziona così: se hai una teoria prima devi mostrare le prove che la confermano, e poi puoi aprire bocca. Invece questi medici dicono: “le mascherine fanno male e uccidono”, oppure “i vaccini sono inutili”, ma non hanno una sola prova di quel che dicono. Galileo sosteneva che la Terra girava attorno al sole e aveva le prove, mentre la Chiesa sosteneva che era il Sole a ruotare attorno alla Terra, ma non ne aveva. In questa storia i veri Galileo sono gli scienziati che fanno ricerca e che scoprono i vaccini, invece i medici come il dottor Graziani sono come la Chiesa medievale, che si basava sulla fede cieca e non sulla verità sperimentale. E qui, mi spiace, ma faccio un appello: se è vero che la medicina è una scienza che si basa sul metodo sperimentale e non una fede, un medico non può esprimere “opinioni” senza fondamento scientifico e pericolose, non può sostenere che nessuno muore di Covid, basta saperlo curare, perché questa è una frase offensiva per tutti quelli che di Covid sono morti vomitando il loro sangue; non può invitare le persone a non indossare le mascherine perché questo mette in pericolo la vita di molti; e non può invitare a non vaccinarsi, perché questa non è libertà di scelta, ma fideismo oscurantista.

L’Ordine dei Medici deve prendere posizione e intervenire. Sennò, non si capisce bene cosa ci stia a fare.

Casse di colmata, processo sui fanghi: in appello assoluzione per tutti i 6 manager

La procura contestava la creazione di discariche abusive con la permanenza dei materiali dragati dai fondali oltre i termini autorizzati e chiedeva un anno e mezzo per dirigenti ai vertici di Ap, Sapir e Cmc. Erano già arrivate altre tre prescrizioni

Tutti assolti in appello i sei imputati del processo per i reati ambientali contestati nell’ambito della creazione di otto casse di colmata per fanghi di dragaggio del porto di Ravenna. “Il fatto non costituisce reato”, hanno affermato i giudici. Alla sbarra c’erano figure di vertice dell’Autorità portuale che ha appaltato i lavori, della Cmc che li ha eseguiti e della Sapir che ha concesso in affitto i propri terreni per le casse. L’accusa chiedeva un anno e mezzo per tutti sostenendo che la permanenza oltre i termini concessi dalle autorizzazioni avesse trasformato i sedimenti in rifiuti speciali e le casse in discariche abusive.

Il riferimento normativo complessivo è il testo unico 152/2006 che richiama sostanzialmente tutte le precedenti disposizioni. I depositi erano partiti nel 2008, le scadenze più recenti risalivano alla fine del 2012 ma altre erano precedenti. In totale circa tre milioni di metri cubi di materiale (volume equivalente circa a 30mila Tir) conferito nelle casse in momenti diversi nel corso del tempo.

Per tre degli imputati si è trattato della conferma della sentenza di primo grado del 2019, per gli altri tre invece il ribaltamento rispetto alle condanne ricevute. Le assoluzioni che hanno modificato la prima sentenza hanno riguardato l’ingegnere Galliano Di Marco (presidente di Ap dal 2012 al marzo 2016, in primo grado per lui un anno e quattro mesi), Dario Foschini (amministratore delegato della Cmc dal 2009 al marzo 2015, nove mesi al primo processo), Maurizio Fucchi (vicepresidente della Cmc dal 2011 al giugno 2014, condanna a nove mesi). Per loro era stato deciso anche l’obbligo di provvedere al recupero e smaltimento dei fanghi.

Hanno visto confermata l’assoluzione Alfredo Fioretti (vicepresidente della Cmc fino al 2017 e poi presidente), Matteo Casadio e Roberto Rubboli (presidente e amministratore delegato di Sapir dopo il 2011). Per altre tre persone era arrivato l’avviso di fine indagini ma a chiudere i loro fascicoli ci aveva pensato la prescrizione: Giuseppe Parrello (presidente Ap dal 2003 al 2012), Giordano Angelini (presidente Sapir dal 2001 al 2011) e Guido Leoni (vicepresidente Cmc fino al 2011). Il decimo e ultimo indagato era Massimo Matteucci, presidente della Cmc: la morte nel 2017 aveva concluso le sue vicende giudiziarie. Già in primo grado erano state dissequestrate le casse e restituite alla proprietà, venendo respinta la richiesta di confisca dei terreni avanzata dalla procura.

Vaccino AstraZeneca sospeso, l’Ausl annulla gli appuntamenti del 16 marzo

Per quanto riguarda over 75 e categorie professionali. L’assessore: «Si arrivi presto a una decisione definitiva»

Vaccino Astrazeneca 1«Mi auguro che il Governo e la comunità scientifica italiana e europea giungano al più presto ad una determinazione definitiva che garantisca la prosecuzione del piano vaccinale in modo efficace e nella massima sicurezza».

Lo dice l’assessore regionale alla Sanità dell’Emilia-Romagna, Raffaele Donini, commentando lo stop deciso per tutta Italia alle vaccinazioni con AstraZeneca.

Intanto a seguito della temporanea sospensione in via precauzionale e temporanea da parte dell’Agenzia Nazionale del Farmaco, Ausl Romagna invita  tutti i cittadini over 75 e quelli appartenenti alle categorie professionali, che erano prenotati per la giornata di domani (martedì 16 marzo) a non presentarsi al punto vaccinale.

«L’Azienda sta provvedendo ad informare i cittadini prenotati – si legge in una nota dell’Ausl – anche attraverso Sms e, grazie alla collaborazione con le Prefetture Locali, anche gli appartenenti alle Forze dell’Ordine. Sono stati inoltre informati tutti i medici di Medicina Generale perché provvedano a sospendere la vaccinazione del Personale Scolastico. Scusandoci per il disguido, seguiranno nei prossimi giorni ulteriori aggiornamenti».

Covid: 216 nuovi casi, l’11,2 percento dei tamponi. Un decesso

La diffusione del contagio sul territorio registra un aumento dei posti letto occupati in terapia intensiva

IMG 4656In provincia di Ravenna da oggi, 15 marzo, ci sono 216 persone in più che hanno contratto il Covid: 87 asintomatici e 129 con sintomi; 209 in isolamento domiciliare e 7 ricoverati. I dati sono degli esiti dei tamponi giunti nelle 24 ore precedenti al mezzogiorno e fanno  riferimento a 1.924 tamponi per un tasso di positività dell’11,2 percento. Il totale delle positività da inizio epidemia è 23.254. La Regione ha comunicato il decesso di una paziente di 93 anni (in totale 851) e 34 guarigioni (75 percento dei contagiati).

Nella regione Emilia-Romagna dall’inizio dell’epidemia si sono registrati 302.148 casi di positività, 2.822 in più rispetto a ieri, su un totale di 15.767 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sui tamponi fatti da ieri – del 17,9%, in linea con quella dello scorso lunedì – non è indicativa dell’andamento generale, poiché il numero di tamponi eseguiti la domenica è inferiore rispetto agli altri giorni. Inoltre, nei festivi soprattutto quelli molecolari vengono fatti soprattutto su casi per i quali spesso è atteso il risultato positivo.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 760 nuovi casi, seguita da Modena (575). Poi Rimini (338), Cesena (224), Ravenna (216); seguono Reggio Emilia (189), Ferrara (164), Forlì (125), Parma (120), Imola (73) e, infine, Piacenza (38).

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 11.956 tamponi molecolari, per un totale di 3.699.201.A questi si aggiungono 3.811 tamponi rapidi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.023 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 222.718.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 68.293 (+1.738 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 64.456 (+1.584), il 94,4% del totale dei casi attivi.

Si registrano 61 nuovi decessi. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 11.137.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 373 (+9 rispetto a ieri), 3.464 quelli negli altri reparti Covid (+145). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 10 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 21 a Parma (+1), 33 a Reggio Emilia (+4), 78 a Modena (-3), 115 a Bologna (+7), 31 a Imola (-2), 32 a Ferrara (-1), 18 a Ravenna (+1), 5 a Forlì (+1), 7 a Cesena (+1) e 23 a Rimini (numero invariato rispetto a ieri).

Continua intanto la campagna vaccinale che in questa fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, in maggioranza già immunizzati, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dagli 85 anni in su; proseguono le prenotazioni per quelle dagli 80 agli 84 anni, iniziate l’1 marzo. Poi il personale scolastico e universitario e le forze dell’ordine. Da oggi, lunedì 15 marzo, in tutta l’Emilia-Romagna sono aperte le prenotazioni per il vaccino dei cittadini dai 75 ai 79 anni (i nati dal 1942 al 1946). In partenza anche le chiamate delle Aziende sanitarie alle persone “estremamente vulnerabili”, cioè affette da patologie critiche. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 596.367 dosi; sul totale, 192.599 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Elezioni Ravenna, in corsa anche i “no vax”. Panizza candidato del Movimento 3 V

Il consigliere uscente del Gruppo Misto si presenta alla guida del partito della “libera scelta vaccinale”

Emanuele PanizzaIl Movimento 3 V si presenterà anche alle elezioni amministrative di Ravenna. Lo annuncia lo stesso partito, rendendo noto anche il candidato sindaco.

Si tratta di Emanuele Panizza, 49enne consigliere comunale uscente del Gruppo Misto (entrato a Palazzo Merlato in quota CambieRà, la lista civica “grillina”, sostituendo la dimissionaria Michela Guerra a inizio 2018).

Il 3 V è invece il movimento politico di riferimento dei cosiddetti “no vax”, da cui cerca saltuariamente di prendere comunque le distanze dichiarandosi esclusivaemnte per la libera scelta e contro l’obbligo vaccinale. Al momento comunque sul sito del Movimento campeggia lo slogan “Io non mi vaccino perché” e le stesse 3 V stanno a rappresentare le parole “Vaccini Vogliamo Verità”.

Il Movimento si autodefinisce «il partito politico che opera con il solo intento di perseguire il bene comune, cioè il benessere di tutti i cittadini, in armonia con l’ambiente e con ogni forma di vita» ed è stato attivo anche in diverse campagne contro la tecnologia 5G, che Panizza ha portato anche nelle aule di Palazzo Merlato.

I 3 V continuano anche a manifestare nelle varie città della Romagna (Ravenna compresa) contro le misure anti Covid.

Il Movimento si è presentato alle ultime elezioni regionali, ottenendo nel febbraio del 2020 circa 11mila voti e lo 0,5 percento delle preferenze (comunque più delle tre liste di estrema sinistra che si presentarono al voto).

Laura Pausini candidata agli Oscar con “Io sì”: «Ancora non ci credo»

Il brano del film The Life Ahead ha già vinto un Golden Globe e ora è in gara alla categoria miglior canzone originale

107737220 3808102412538797 4271759418153337414 OSolarolo potrebbe festeggiare un premio Oscar. La cantante Laura Pausini, nata nel piccolo comune ravennate 46 anni fa, è infatti candidata all’edizione 2021 dei prestigiosi premi cinematografici alla categoria miglior canzone originale con “Io sì”, composta per The Life Ahead.

Il brano di Pausini ha già vinto un Golden Globe. «Ancora non ci credo – scrive la cantante sui social -. Poter far parte di un progetto così speciale come “The Life Ahead” con Edoardo Ponti e Sophia Loren è stato per me uno dei regali più grandi che la vita potesse farmi. E ora sapere che sono nominata agli Oscar va oltre qualunque desiderio o aspettativa potessi sognare. Voglio ringraziare l’Academy per aver accolto la canzone e il messaggio che porta con sé».

Impennata di casi Covid a Longastrino, screening a tappeto tra gli abitanti

Tamponi rapidi gratuiti per i residenti della località suddivisa tra i comuni di Argenta e Alfonsine (650 sul lato ravennate)

Tampone Covid 19A Longastrino, località divisa tra i comuni di Alfonsine e di Argenta, sono stati registrati molti casi di positività al Covid e, per questo motivo, l’Ausl di Ferrara e l’Ausl Romagna hanno deciso di eseguire uno screening di tamponi rapidi gratuiti per tutta la popolazione (circa 650 nella parte alfonsinese e altrettanti nel Ferrarese). I tamponi vengono eseguiti oggi, 15 marzo,  nella scuola materna di via XI Aprile 1945 8/A. Dalle 12 alle 16 i cognomi con lettera A-M, dalle 16 alle 20 i cognomi con lettera M-Z. È necessario presentarsi con la tessera sanitaria e non occorre nessuna prescrizione.

Il sindaco di Alfonsine, Riccardo Graziani, Invita tutti i cittadini a sottoporsi al controllo, indipendentemente dal fatto che siano residenti del comune di Argenta o del comune di Alfonsine. «Invitiamo a partecipare anche i familiari dei bambini della scuola materna che non siano residenti a Longastrino, in modo da contrastare l’avanzare dei contagi nella comunità».

I tamponi saranno eseguiti anche nella giornata di domani 16 Marzo in orari che saranno comunicati non appena possibile.

Incendio nel parco della Vena del Gesso, bruciato un ettaro di bosco

Sul monte Rontana il vento forte ha spinte le fiamme, vigili del fuoco al lavoro per tre ore

Un ettaro di bosco nel parco della Vena del Gesso nel comune di Brisighella è andato in fumo per un incendio nella giornata di ieri, 14 marzo. L’allarme per le squadre dei vigili del fuoco di Faenza e Casola è scattato verso le 13. Il fuoco, aiutato dal forte vento, ha interessato la vegetazione lungo il versante del monte Rontana, dalla parte del sentiero “degli Alpini” (che sale fino agli scavi del vecchio abitato medievale). Molti gli alberi ad alto fusto bruciati, il rogo ha raggiunto la strada. In circa tre ore i pompieri hanno avuto ragione delle fiamme. Sul posto erano presenti anche i carabinieri, i carabinieri forestali di Brisighella e il personale del Comune.

Allerta meteo gialla per vento per tutto il 15 marzo

Bollettino della protezione civile

Fino alla mezzanotte di lunedì 15 marzo sarà attiva nel territorio del comune di Ravenna un’allerta meteo gialla per vento, emessa dalla protezione civile e da Arpae. Si raccomanda di mettere in atto le opportune misure di autoprotezione, fra le quali, in questo caso, sistemare e fissare gli oggetti sensibili agli effetti del vento o suscettibili di essere danneggiati.

Al bar 36 anziani per un allenamento di biliardo, ora 23 hanno il Covid

Hanno tutti più di 70 anni, attività permessa in zona rossa perché la federazione la considera di “preminente interesse nazionale”

Biliardo Boccette Goriziana 2Si sono ritrovati in 36 in un bar per un allenamento di biliardo, consentito anche in zona rossa perché la federazione ha indicato il “preminente interesse nazionale” per la categoria, e ora ce ne sono 23 positivi al Covid, tutti 70-80enni. È successo il 3 marzo a Ponte Nuovo, la notizia è riportata da Il Resto del Carlino nell’edizione di oggi, 14 marzo. Per il bar è arrivato un provvedimento che impedisce di ospitare altri allenamenti.

La questione dell’interesse nazionale chiesto alle federazioni per definire quali sport possono praticarsi aveva già creato un paradosso a livello giovanile che avevamo raccontato in questo articolo.

Covid: con altri 330 casi si chiude la settimana con più contagi da inizio epidemia

Il record giornaliero corrisponde al record settimanale: tra l’8 e il 14 marzo 1.649 nuovi positivi, il 7 percento del totale in un anno

DRIVE THROUGH TAMPONE COVID PARCHEGGIO PALA DE ANDR RAVENNALe persone in provincia di Ravenna che oggi, 14 marzo, hanno ricevuto una diagnosi di positività al coronavirus sono 330, il numero giornaliero più alto da quando è iniziata la pandemia (erano stati 328 tre giorni fa). E così la settimana che si chiude è quella con più contagi in assoluto da un anno a questa parte (1.649, addirittura il 7,2 percento dei 23mil casi totali). Crescono anche i posti letto occupati in terapia intensiva (17, la metà di quelli disponibili). Altri due decessi con il totale che arriva a 850.

A livello regionale invece i nuovi casi di oggi sono 3.023 su un totale di 24.909 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sui tamponi fatti da ieri è del 12,1%, come sempre nei festivi non indicativa della tendenza generale a causa del minor numero di tamponi fatti. Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus in Emilia-Romagna si sono registrati 299.339 casi di positività. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 41,4 anni.

Sui 1.458 asintomatici, 771 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 76attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 88 con gli screening sierologici, 16 tramite i test pre-ricovero. Per 507 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 870 nuovi casi, seguita da Modena (450), Ravenna (330), Rimini (299), Reggio Emilia (243), Parma (228), Ferrara (183), Cesena (147), Forlì (143), Imola (93) e Piacenza (37).

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 883 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 221.695.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 66.568 (+2.089 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 62.883 (+2.012), il 94,4% del totale dei casi attivi.

Si registrano 51 nuovi decessi. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 11.076.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 364 (+10 rispetto a ieri), 3.321 quelli negli altri reparti Covid (+67).

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