venerdì
22 Agosto 2025

Altro focolaio in una residenza per anziani: 50 contagi alla casa di riposo Cavina

Si tratta di 36 degenti e 14 operatori della struttura privata di Lugo

Don Cavina LugoA “gonfiare” i dati dei contagiati di questi giorni in provincia di Ravenna è anche un altro focolaio in una residenza per anziani. Si tratta della casa protetta privata Don Carlo Cavina di Lugo.

A darne notizia è stato il sindaco Davide Ranalli.

Su 60 degenti, ben 36 sono risultati positivi al coronavirus. A questi si devono aggiungere anche 14 operatori, su 43 complessivi.

Sui 50 contagiati totali, fortunatamente, solo una persona è ricoverata, mentre gli altri sono asintomatici o con sintomi leggeri.

Ischemia critica: Maria Cecilia unico centro in Italia che usa l’aterotomo orbitale

La tecnologia permette la disostruzione delle arterie di gambe e piedi anche nei pazienti diabetici considerati “no option”, ovvero senza possibilità di risoluzione della patologia

Dott. Mariano Palena Maria Cecilia Hospital 02Il primo centro medico in Italia a utilizzare l’aterotomo orbitale, una tecnologia particolarmente indicata per il trattamento di problematiche ai vasi sanguigni connesse al diabete, è il Maria Cecilia di Cotignola, ospedale privato di alta specialità accreditato con il sistema sanitario nazionale.

L’aterotomo permette di trattare i vasi periferici e di intervenire anche nei pazienti considerati “no option”, ovvero quei pazienti che non hanno opzioni per la risoluzione definitiva della problematica ostruttiva. Questo dispositivo di ultima generazione, utilizzato tramite accesso mininvasivo, permette la disostruzione e la rivascolarizzazione delle arterie calcificate, rimuovendo le placche arteriose e rimodellando il vaso dall’interno attraverso la procedura denominata aterectomia.

In Italia si stima che il 10 percento della popolazione sia diabetico o diventerà diabetico nel tempo e che oltre il 25 percento di queste persone soffrirà di problematiche agli arti inferiori. Una delle patologie che affliggono gambe e piedi, in particolar modo nel paziente diabetico, è l’ischemia critica, ovvero una riduzione dell’afflusso di sangue causata dall’occlusione delle arterie.

Dott. Mariano Palena Maria Cecilia Hospital 01«L’aterotomo orbitale è costituito da una piccola fresa, che si attiva con un comando esterno, la quale permette in primis di raggiungere i vasi distali fino al piede – spiega il dottor Mariano Palena, coordinatore dell’area endovascolare al Maria Cecilia Hospital – e compie un lavoro selettivo all’interno del vaso: rimuove, infatti, la placca che ostruisce l’arteria senza ledere la parete dove invece non è presente. L’aterotomo orbitale offre un altro grande vantaggio: i detriti che si generano nella fase di rimozione della placca sono di dimensioni piccolissime e questo impedisce che si verifichino embolie distali».

Al Maria Cecilia Hospital è attivo il Centro per il trattamento del piede diabetico, coordinato dal prof. Luca Dalla Paola che applica un approccio multidisciplinare e utilizza le tecniche e gli strumenti più innovativi per individuare il percorso di cura ideale per il paziente con diabete.

Carradori (dg Ausl): «Non è previsto che l’ospedale di Lugo torni Covid Hospital»

Il dirigente è intervenuto in consiglio comunale per una seduta straordinaria sul tema sanità

Ospedale Umberto Lugo
L’ospedale di Lugo

Non è previsto che l’ospedale Umberto I di Lugo torni a essere Covid Hospital come la scorsa primavera. Lo ha affermato Tiziano Carradori, direttore generale dell’Ausl Romagna, intervento in consiglio comunale a Lugo per una riunione straordinaria dedicata alla sanità.

Carradori ha ribadito quanto già evidenziato anche in altri incontri istituzionali, e cioè l’impegno dell’attuale direzione a valorizzare l’ospedale di Lugo come importante tassello della rete ospedaliera dell’Ausl Romagna. «Il presidio ospedaliero di Lugo risponde al 90 percento delle esigenze di salute del bacino territoriale di riferimento, mentre il restante 10 percento è costituito da prestazioni per le quali è appropriata la centralizzazione dei pazienti in strutture di livello superiore. L’’Umberto I’ rappresenta un elemento di governo dell’offerta di salute distrettuale e tale continuerà ad essere». Il direttore ha assicurato che nella struttura torneranno le specialità che temporaneamente erano state spostate per far fronte all’emergenza.

Sul fronte degli incarichi, Carradori ha spiegato che «al momento del nostro insediamento, il primo luglio, abbiamo trovato 55 primariati vacanti (a livello romagnolo, ndr): stiamo lavorando per coprirli poiché vogliamo superare tutte le situazioni di interim e facenti funzioni. È chiaro che ci vorrà del tempo. Questo riguarda ovviamente anche l’ospedale di Lugo per quanto riguarda sia la direzione medica che i primariati».

Quindi il punto sulle progettazioni ospedaliere: già operativo il Laboratorio a risposta rapida mentre il pronto soccorso è stato attrezzato con una nuova diagnostica radiologica; terminato entro l’anno il Padiglione D (circa 5 milioni di euro) con nuova Dialisi, Otorino, Oculistica, endoscopia digestiva. Sono inoltre previsti interventi di ampliamento e riorganizzazione del Pronto soccorso, per la conversione di 4 posti letto in terapia semintensiva e l’implementazione di ulteriori 4 posti di terapia intensiva portando la dotazione totale a 10, cui seguirà la completa ristrutturazione del reparto. Sono inoltre in fase di progettazione opere per la riorganizzazione e ristrutturazione di alcune sedi di servizi territoriali quali la neuropsichiatria infantile, il consultorio e il centro di salute mentale, oltre alla seconda Casa della Salute.

Medico senza abilitazione in un team del Maria Cecilia Hospital, 13 a processo

Laureato in Croazia ma non poteva esercitare la professione in Italia dove era anche senza permesso di soggiorno: faceva parte della squadra del professor Pappone nell’ospedale privato accreditato di Cotignola

Maria Cecilia Hospital
Il Maria Cecilia Hospital di Cotignola

Per diversi anni un medico croato senza abilitazione all’esercizio della professione in Italia e senza permesso di soggiorno ha fatto parte della squadra di una ventina di persone guidata dal professor Carlo Pappone, luminare di cardiologia di fama internazionale, nel reparto di Aritmologia del Maria Cecilia Hospital di Cotignola, ospedale privato accreditato con il sistema sanitario nazionale. Per la procura di Ravenna questo equivale alle accuse, a vario titolo, di lesioni personali, esercizio abusivo della professione e falso. L’udienza preliminare si è conclusa ieri, 29 ottobre, e come riportano i quotidiani locali Resto del Carlino e Corriere Romagna è arrivato il rinvio a giudizio per tredici persone, tra medici e personale amministrativo della struttura che fa capo alla Gvm.

Come già precisò l’azienda sanitaria al tempo dell’apertura delle indagini, il 52enne croato (laureato nel suo Paese di origine) non era un dipendente del Maria Cecilia. Secondo le indagini sarebbe stato presente in sala operatoria in almeno un centinaio di interventi, alcuni svolti in prima persona pur non figurando nelle cartelle cliniche. L’inchiesta si aprì partendo dalla lettera lasciata da un 37enne medico che si suicidò in un albergo di Lugo.

Focolaio all’ospizio Pallavicini-Baronio: 30 positivi tra anziani e operatori

Una persona ricoverata in ospedale. Gli altri in isolamento nella struttura. I casi sono emersi dai tamponi mensili previsti dal protocollo regionale. In via Grado in totale 80 ospiti e 85 membri del personale

Anziana DeambulatoreFocolaio di coronavirus nella casa di riposo per anziani Pallavicini-Baronio di Ravenna, struttura privata accreditata con il sistema sanitario: 30 positività su 165 persone, nello specifico si tratta di 16 degli 80 ospiti e 14 operatori su 85. Per una sola anziana, già gravata da patologie pregresse, è stato disposto il ricovero in ospedale. Tutti gli altri, asintomatici, rimangono in isolamento nella struttura di via Grado. Tra il personale si registrano casi di febbre.

Le positività sono emerse dai tamponi effettuati a tutti il 26 ottobre, appuntamento con lo screening mensile previsto da maggio dai protocolli regionali per le Cra. I risultati, a causa dell’intasamento ai laboratori Ausl di Pievesestina, sono arrivati scaglionati: i primi sono stati comunicati il giorno dopo mentre gli ultimi solamente stamani, 29 ottobre, a distanza di tre giorni dal test. Il 2 novembre un nuovo giro di tamponi per tutti.

Intanto la struttura si sta riorganizzando in collaborazione con l’Igiene pubblica. I positivi sono stati isolati, è stato creato un nucleo per chi era stato in stanza con loro e quindi sono contatti a rischio e il resto per chi è negativo. Intanto l’attività del centro diurno che accoglieva altre 14 persone è stata sospesa.

La coordinatrice Ilda Renzelli ha voluto informare personalmente i familiari di tutti i positivi: «Ho trovato una reazione che mi ha stupito, sono stati comprensivi e disponibili. E tanta disponibilità lo sto vedendo anche nel personale sano che continua a lavorare collaborando». Renzelli non nasconde il senso di frustrazione di fronte a questi numeri: «Abbiamo formato gli operatori e siamo convinti di aver seguito alla lettera tutte le disposizioni, non abbiamo mai risparmiato su dispositivi di sicurezza e procedure. Ma i test dicono che questo non è bastato per tenere il virus fuori dalla struttura. Stiamo indagando per individuare come è entrato, soprattutto per capire come evitare che succeda di nuovo».

Per spiegare l’ingresso del virus nei locali di via Grado le ipotesi più accreditate sono due: tramite uno degli operatori o durante la visita di un familiare degli ospiti. «Anche per queste ultime abbiamo rispettato le direttive regionali. Una persona sola, solo su appuntamento, con doppia intervista, misurazione della febbre e igienizzazione degli ambienti».

La polizia locale di Cervia apre un canale Telegram per aggiornamenti e info utili

Il comandante: «Abbiamo uno strumento in più a disposizione di tutti»

PLCervia TelegramLa polizia locale di Cervia ha creato un canale su Telegram, la piattaforma di messaggistica simile a Whatsapp ma consultabile via browser e via app con la possibilità di ricevere messaggi senza il ricorso ai cosiddetti “gruppi”. Due gli obiettivi dell’iniziativa: fornire notizie e aggiornamenti in tempo reale sul proprio territorio, ma anche pubblicare contenuti di interesse generale su argomenti specifici (dalle ultime novità sulle normative covid-19, al codice della strada). Il canale si chiama “Polizia Locale Cervia News”: è sufficiente cercarlo su Telegram e fare tap su “Unisciti” per iscriversi al canale e rimanere aggiornati.

«È sempre alta la nostra attenzione verso i cittadini – commenta il Comandante della Polizia Locale di Cervia Sergio Rusticali – Abbiamo infatti una importante funzione di Polizia di Prossimità, riconosciuta anche dalla Legge Regionale Emilia-Romagna, che cerchiamo di assolvere in modo sempre più efficiente, a partire dalla nostra presenza costante sul territorio al fianco di cittadini e turisti. Grazie al nostro Ufficio Formazione e Innovazione che lavora anche su queste tematiche, ora abbiamo uno strumento in più a disposizione di tutti».

Terzo giorno con oltre 90 nuovi contagi in provincia. Restano 4 in terapia intensiva

Le persone con sintomi sono più della metà ma 85 si trovano in isolamento domiciliare senza bisogno di ricovero

Test Sierologici OptTerzo giorno consecutivo in provincia di Ravenna con un aumento quotidiano di contagi da coronavirus superiore a novanta casi. Per oggi, 29 ottobre, le autorità sanitarie ne hanno comunicati 91, dopo due giornate consecutive con 96. I nuovi positivi di oggi sono 42 asintomatici e 49 con sintomi; 85 in isolamento domiciliare e 6 ricoverati. Nel dettaglio sono stati così individuati: 50 da contact tracing; 26 per sintomi; 3 per test volontari; 5 per categorie professionali; 4 per rientri dall’estero (2 Romania, 1 Regno Unito e 1 Canada); 3 per test pre ricovero per altre ragioni. Non sono stati comunicati decessi. Si tratta di diagnosi fatte sul territorio ma non necessariamente a persone residenti nel territorio.

I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel Ravennate, aggiornati alle 12 di oggi, sono dunque 2.744, di cui circa 1700 guariti e 96 deceduti.

La distribuzione dei casi tra i diciotto comuni della provincia è la seguente:
1.089 Ravenna
459 Faenza
227 Lugo
196 Cervia
114 Alfonsine
100 Russi
84 Bagnacavallo
63 Castelbolognese
46 Fusignano
45 Cotignola
44 Brisighella
40 Conselice
36 Massa Lombarda
28 Solarolo
22 Riolo Terme
21 Sant’Agata sul Santerno
8 Bagnara
3 Casola Valsenio
119 residenti fuori provincia

Allargando il punto di vista alla dimensione regionale, in Emilia-Romagna dall’inizio dell’epidemia si sono registrati 52.038 casi di positività, 1.545 in più rispetto a ieri, su un totale di 21.860 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 7,1 percento. Dei nuovi contagiati, sono 741 gli asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 43 anni.

Sui 741 asintomatici, 243 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 54 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 9 per screening sierologico, 25 con i test pre-ricovero. Per 410 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede quella di Bologna con 349 nuovi casi (di cui 44 nel comprensorio di Imola), quindi Reggio Emilia (288), Modena (283), Piacenza (159), Parma (140),  Rimini (108), Ravenna (91), Forlì-Cesena (85), Ferrara (42).

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 19.713 (1.484 in più di quelli registrati ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 18.536 (+1.425 rispetto a ieri), il 94% dei casi attivi.

Si registrano 8 nuovi decessi: 3 in provincia di Modena (3 donne, una di 94 e 2 di 80 anni), 2 in provincia di Parma (1 donna di 94 e 1 uomo di 72 anni), 2 in provincia di Bologna (1 uomo di 94 anni e 1 donna di 87 anni) e 1 in quella di Piacenza (1 donna di 65 anni). Dall’inizio dell’epidemia i decessi complessivi in Emilia-Romagna sono 4.601.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 123 (+4 rispetto a ieri), 1.054 quelli in altri reparti Covid (+55). Sul territorio, le 123 persone ricoverate in terapia intensiva sono così distribuite: 9 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 12 a Parma (dato invariato), 6 a Reggio Emilia (invariato), 17 a Modena (+1), 47 a Bologna (+4), 4 a Imola (invariato), 6 a Ferrara (invariato), 4 a Ravenna (invariato), 8 a Forlì (+1), 2 a Cesena (-1) e 8 a Rimini (lo stesso dato di ieri).

Le persone complessivamente guarite salgono a 27.724 (+53 rispetto a ieri).

E con il nuovo Dpcm il pub irlandese si trasforma in un’osteria…

La scelta dello storico MacGowan di Ravenna, che resta aperto dal mercoledì alle domenica dalle 13 alle 18

MacgowanCon il nuovo Dpcm che impone ai locali la chiusura alle 18, i più danneggiati sono stati per forza di cose i pub abituati a restare aperti solo la sera, fino a notte inoltrata.

A Ravenna uno di questi è senza dubbio il MacGowan, storico pub irlandese di via Renato Serra che era solito restare aperto fino a ben oltre la mezzanotte.

Ora la decisione di continuare, cambiando proposta: «trasformiamo il pub in una osteria», annuncia il titolare. Con apertura dalle 13 alle 18, dal mercoledì alla domenica (sabato 31 l’apertura sarà addirittura anticipata alle 9, con la trasmissione delle partite di rugby).

«Il MacGowan Pub diventa Osteria al Gambero Rosso, o se più vi aggrada: Red Shrimp Pub».

Attentato di Nizza, l’assessora scampata agli spari di Parigi: «Il cuore ha tremato»

Bakkali: «Profonda pietà per le vittime. Questo è terrorismo, questi sono criminali, non musulmani»

Acca4
Ouidad Bakkali, assessora all’Istruzione del Comune di Ravenna

«Quando mi è giunta notizia dell’attacco a Nizza il mio cuore ha tremato, come sempre fa dall’attacco di Parigi del 2015.
Tremano il cuore, le gambe e un po’ di quella paura che non se n’è mai andata completamente ricompare per qualche istante». A scrivere è Ouidad Bakkali, assessora del Comune di Ravenna che nel 2015 era a Parigi, a pochi metri dagli spari degli attentati.

Ora commenta un nuovo attacco, quello di queste ore a Nizza, dove sono state uccise tre persone.

«Profonda pietà per le vittime, per le loro famiglie e per le loro comunità – continua la Bakkali, in un post su Facebook –. Disprezzo e miseria per questi criminali fanatici. Non cadete nella trappola anche voi: questo è terrorismo, questa è violenza, odio. Non sono certo musulmani questi, nessuna fede può essere accostata a questa violenza e a questo odio».

«Per i musulmani nel mondo oggi è Natale, Eid al Mawlid – termina l’assessora, cresciuta in una famiglia musulmana – e in questo giorno che solitamente il mondo musulmano dedica alla preghiera e alla carità verso i bisognosi dobbiamo rispondere a questa chiamata vile alla guerra tra popoli e culture unendoci ancora di più, gli uni agli altri, contro il terrorismo e la violenza».

Inaugurato il “nuovo” aeroporto di Forlì. A gestirlo anche imprese ravennati

Si parte con il volo per Monaco di Baviera, in arrivo anche quelli per Sicilia e Sardegna. Al check-in anche le gigantografie di Ravenna, Cervia e Faenza

Inaugurazione Aeroporto RidolfiUna pista di duemila e cinquecento metri, oltre venti piazzole per i voli executive, otto gate, sette desk di check-in con le gigantografie di Ravenna, Cervia, Cesenatico, Faenza e Bagno di Romagna.

È la seconda vita dell’aeroporto “Luigi Ridolfi” di Forlì, che torna sui radar di tutto il mondo.

Fermo da più di sette anni – l’ultimo volo era stato il 29 marzo 2013 – lo scalo romagnolo ha ora tutte le carte in regola per tornare alla piena operatività.

L’inaugurazione del “nuovo” aeroporto Ridolfi si è svolta questa mattina, con il taglio del nastro al terminal.

Presente il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, col il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini, il presidente di Forlì Airport, Giuseppe Silvestrini, il vescovo della diocesi Forlì – Bertinoro, Monsignor Livio Corazza, e, collegati da remoto, la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, e il direttore generale Enac, Alessio Quaranta.

«Abbiamo consegnato 12 milioni di euro a Parma per l’allungamento della pista – spiega Bonaccini – e vogliamo confermare anche per Forlì la stessa cifra. Si tratta di un investimento necessario per uno scalo che si prende oggi una bella quota di rischio, in un momento che suggerirebbe il contrario. Ma questa è l’Emilia-Romagna, la forza della nostra terra, altrimenti non potremmo competere con altri territori e garantire un’alta qualità di vita. Ringrazio quindi chi fa un investimento così straordinario in momento così difficile- chiude il presidente -, gli imprenditori che ci mettono la faccia. Vi siamo grati, se l’aeroporto Ridolfi avrà una prospettiva sarà infatti un bene per tutta l’Emilia-Romagna».

La piena operatività dell’aeroporto è stata ufficializzata lo scorso 28 ottobre con la consegna da parte di Enac – Ente nazionale per l’aviazione civile – dell’ordinanza che contiene il regolamento per la gestione dello scalo da parte della società romagnola Forlì Airport srl (la quota maggioritaria della società è di Gvm, colosso della sanità privata che guida il Maria Cecilia di Cotignola, mentre partecipa con una piccola quota anche Cmc di Ravenna).

Dopo sette anni e mezzo di stop il Ridolfi si prepara così al suo primo volo di linea in programma per martedì 1^ dicembre, quando il velivolo di Air Dolomiti decollerà da Monaco di Baviera alle 17.50 per poi atterrare a Forlì alle 19 e poi ripartire verso la città tedesca alle 19.40.

Oltre ad Air Dolomiti – società italiana controllata dalla tedesca Lufthansa –, il cui volo inaugurale Forlì-Monaco di Baviera sarà poi in calendario cinque giorni la settimana, sono altre tre le compagnie impegnate ad assicurare i voli: Ego Airways, società italiana sorta nel 2019 – in attesa della certificazione operativa – che intende collegare la Romagna con  Sardegna, Sicilia e altre località del Sud Italia, Lumiwings, compagnia greca, base per collegamenti con l’Europa orientale e nel periodo estivo con i centri turistici del mar Egeo, e la maltese Air Horizont che sposterà da Saragozza a Forlì il suo hub.

Nell’ultima settimana in provincia quasi un quinto dei contagi di tutta la pandemia

Ma in Emilia-Romagna i ricoverati sono circa un quarto di quelli di inizio aprile

Infermiere CovidNella settimana dal 22 al 28 ottobre, in provincia di Ravenna sono stati diagnosticati poco più cinquecento nuovi casi di coronavirus, cioè quasi il 20 percento degli oltre 2.600 contagi individuati in totale in otto mesi di pandemia (quasi 1.700 sono guariti e 96 sono morti).

Basta questo a rendere l’idea dell’impennata che ha preso la curva del Covid anche nel nostro territorio.

Da sottolineare anche l’aumento dei tamponi: in regione (il dato provinciale non è fornito) nello stesso periodo ne sono stati fatti quasi 114mila, su un totale di 1.531.311 effettuati da inizio pandemia.

L’ultimo dato disponibile, aggiornato al 27 ottobre, dice che tra i diciotto comuni ravennati ci sono attualmente 686 persone positive, i cosiddetti casi attivi: il 7 percento sono ricoverati (ma solo 4 persone in terapia intensiva) e gli altri stanno smaltendo la malattia in isolamento domiciliare perché con sintomi lievi o asintomatici (questi ultimi sono poco più della metà).

Può essere utile allargare lo sguardo alla dimensione regionale e confrontarla con marzo per capire l’effettiva incidenza del Covid in questo periodo. Al 28 ottobre in Emilia-Romagna c’erano oltre 18mila casi attivi: lo 0,6 percento in terapia intensiva (119 persone che occupavano il 19 percento dei posti disponibili) e il 5,6 percento in altri reparti (999).

Tra la fine di marzo e l’inizio di aprile a livello regionale si è arrivati ad avere oltre quattromila ricoverati di cui quasi quattrocento in rianimazione.

Ravenna, lo chef dell’Acciuga apre il terzo locale: un “laboratorio” in via Faentina

Lavori quasi terminati nella nuova “pasta fresca” di Salbaroli, con possibilità di pranzare sul posto

Laboratorio 81Sta per aprire in via Faentina, a Ravenna, il terzo locale dello chef Matteo Salbaroli dell’osteria “L’Acciuga”, che già nel 2018 aveva inaugurato anche “Cucina del Condominio”.

Si tratta di “Laboratorio 81”, la cui insegna è già ben visibile, affacciata sulla trafficata strada, nell’edificio noto anche per aver ospitato in passato il Blockbuster di Ravenna.

Sarà un laboratorio di pasta fresca e prodotti artigianali, dove si potrà consumare sul posto, con la possibilità di sfruttare anche lo spazio esterno.

Con il nuovo Dpcm ovviamente non si potrà al momento cenare, ma sarà attivo comunque un servizio di consegna a domicilio e take away.

Il locale sarà anche attivo come tradizionale negozio di “pasta fresca”: qui infatti verrà prodotta quella che verrà poi servita anche negli altri due ristoranti, oltre a pane e dolci.

I lavori nel locale stanno per essere ultimati e l’apertura è prevista durante la prossima settimana.

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