Medico senza abilitazione in un team del Maria Cecilia Hospital, 13 a processo

Laureato in Croazia ma non poteva esercitare la professione in Italia dove era anche senza permesso di soggiorno: faceva parte della squadra del professor Pappone nell’ospedale privato accreditato di Cotignola

Maria Cecilia Hospital

Il Maria Cecilia Hospital di Cotignola

Per diversi anni un medico croato senza abilitazione all’esercizio della professione in Italia e senza permesso di soggiorno ha fatto parte della squadra di una ventina di persone guidata dal professor Carlo Pappone, luminare di cardiologia di fama internazionale, nel reparto di Aritmologia del Maria Cecilia Hospital di Cotignola, ospedale privato accreditato con il sistema sanitario nazionale. Per la procura di Ravenna questo equivale alle accuse, a vario titolo, di lesioni personali, esercizio abusivo della professione e falso. L’udienza preliminare si è conclusa ieri, 29 ottobre, e come riportano i quotidiani locali Resto del Carlino e Corriere Romagna è arrivato il rinvio a giudizio per tredici persone, tra medici e personale amministrativo della struttura che fa capo alla Gvm.

Come già precisò l’azienda sanitaria al tempo dell’apertura delle indagini, il 52enne croato (laureato nel suo Paese di origine) non era un dipendente del Maria Cecilia. Secondo le indagini sarebbe stato presente in sala operatoria in almeno un centinaio di interventi, alcuni svolti in prima persona pur non figurando nelle cartelle cliniche. L’inchiesta si aprì partendo dalla lettera lasciata da un 37enne medico che si suicidò in un albergo di Lugo.

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