mercoledì
10 Settembre 2025

«Fortissimo afflusso di pubblico», l’Ausl invita a non recarsi agli sportelli

Chi si è visto annullare una visita non deve in questo momento riprenotarla. L’invito è di telefonare o aspettare una comunicazione dell’Azienda

Cup 003In una nota inviata alla stampa l’Ausl Romagna denuncia un «fortissimo afflusso di pubblico ai propri sportelli, in particolare ai Cup» e precisa che, al momento, «non vi è alcuna motivazione per la quale gli utenti debbano recarsi di persona agli sportelli, soprattutto senza appuntamento, creando pericolosi assembramenti di persone».

L’Azienda nella nota ribadisce dunque alcuni punti.

«Chi ha avuto una prestazione annullata a seguito dell’emergenza Covid non deve, in questo momento, riprenotarla. Sarà cura dell’Azienda comunicare quando tali prestazioni riprenderanno e le modalità con le quali poterne usufruire;
le attività che si stanno ricominciando gradualmente ad erogare fanno riferimento a pazienti che hanno bisogno di prestazioni non ulteriormente procrastinabili, e questi pazienti vengono ricontattati direttamente dall’Azienda, e quindi non devono ritornare a prenotare; per le prestazioni attualmente erogate che richiedano una prenotazione, è sempre consigliato utilizzare il Cuptel o il Fascicolo Sanitario Elettronico, o ricontattare il relativo servizio sempre al telefono, senza recarvisi di persona; nei casi in cui sia indispensabile l’accesso di un utente allo sportello, è consigliabile prendere prima un appuntamento, in modo da scaglionare gli accessi ed evitare assembramenti».

Ecco i numeri di telefono o contatti dei Cup e di altri sportelli amministrativi della provincia di Ravenna.

Ravenna – 0544286616 – 17 – 18- 19 – 20 – 26; sportellounico.ra@auslromagna.it

Marina di Ravenna – 0544485791; segreterialab.lu@auslromagna.it

Mezzano – 0544485670; segreterialab.lu@auslromagna.it

Piangipane – 0544485750; segreterialab.lu@auslromagna.it

Roncalceci – 0544485710; segreterialab.lu@auslromagna.it

Sant’Alberto – 0544485690; segreterialab.lu@auslromagna.it

San Pietro in Vincoli – 0544485771; segreterialab.lu@auslromagna.it

Cervia – 0544917615; ce.sportellounico.ra@auslromagna.it

Russi – 0544586420 – 22; patrizia.brancaleoni@auslromagna.it

Faenza Palazzina 13 – 0546601586 – 7 – 8 – 9; sportellounico.fa@auslromagna.it

Faenza Centro Nord/Filanda – 0546602155; debora.bosi@auslromagna.it , mariacristin.fiorani@auslromagna.it

Casola Valsenio – 0546972955; fabrizia.alvisi@auslromagna.it

Solarolo – 0546612315; antonella.emiliani@auslromagna.it

Riolo Terme – 0546972815; patrizia.brancaleoni@auslromagna.it

Brisighella – 0546992615; patrizia.brancaleoni@auslromagna.it

Castel Bolognese – 0546652715; patrizia.brancaleoni@auslromagna.it

Lugo – 0545213415; sportellounico.lu@auslromagna.it

Lugo – Segreteria Lab Analisi – 0545214387 – 93; segreterialab.lu@auslromagna.it

Alfonsine – 0544864715; marcella.marconi@auslromagna.it

Bagnacavallo – 0545283015; antonella.fabbri@auslromagna.it

Conselice – 0545923215; simonetta.bacchini@auslromagna.it

Cotignola – 054543515; cristina.biolcati@auslromagna.it

Massa Lombarda – 0545983315; loretta.calderoni@auslromagna.it

Fusignano – 054553615; andrea.magnani@auslromagna.it

Castiglione – 0544485731; segreterialab.lu@auslromagna.it

Bagnara – 0545905502; segreterialab.lu@auslromagna.it

Villanova – 0545927456; segreterialab.lu@auslromagna.it

Voltana – 054572885; segreterialab.lu@auslromagna.it

Il presidente della Regione: «Se contagi non si alzano i ristoranti apriranno prima»

L’annuncio di Bonaccini: «Siamo al lavoro per l’apertura a giugno dei centri estivi per bambini»

Ristorante 3 2«Se tutto andrà come ci auguriamo quei tempi previsti, ad esempio il primo di giugno per bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti, potranno essere anticipati».

Lo ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, al Tgr Rai, spiegando che la riapertura «deve andare di pari passo con una curva epidemiologica che non torni a essere preoccupante».

Bonaccini ha detto anche che è possibile l’apertura a giugno dei centri estivi per i bambini: «Io mi auguro proprio di sì. Stiamo lavorando per questo e l’impegno sarà massimo proprio per garantire servizi alle famiglie. Stiamo discutendo – ha aggiunto – ormai è pronto un piano di intervento per cercare di capire come possiamo garantire da un lato sicurezza e dall’altro servizi che sono indispensabili nei prossimi mesi». (Ansa.it)

Il 9 maggio termina l’incarico del commissario all’emergenza coronavirus Venturi

L’ex assessore regionale: «Sono stati due mesi drammatici, ma ora la gestione del contagio è rodata»

Venturi In Conferenza Stampa 25 Febbraio
Sergio Venturi

Sabato, 9 maggio, il commissario ad acta all’emergenza Coronavirus in Emilia-Romagna, Sergio Venturi, cesserà il suo incarico. Una decisione maturata con il consolidarsi del rallentamento del contagio, culminato nella fine della fase acuta della crisi e nel passaggio a quella della ripartenza. Scelta condivisa con il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che lo aveva voluto in quel ruolo il 5 marzo scorso, anche per la concomitanza malattia dell’assessore Donini che ha preso il posto proprio di Venturi (assessore alla Salute nella scorsa legislatura) nella nuova giunta dell’Emilia-Romagna.

«La situazione di oggi in Emilia-Romagna non è nemmeno paragonabile a quella di due mesi fa – sottolinea Venturi – tanto che nelle ultime ore ho parlato di epidemia sotto controllo. Si è chiusa una fase, quella dell’emergenza, e se ne apre un’altra che guarda al ritorno alla normalità. Certo, una normalità diversa da quella a cui eravamo abituati prima del Covid: dovremo abituarci al distanziamento personale per ripartire in sicurezza. Ma proprio per questo ritengo siano venute meno le ragioni di una gestione commissariale e torna l’esigenza primaria che siano le istituzioni preposte a programmare e gestire questa nuova fase».

«Col presidente Bonaccini, l’assessore Donini, i direttori generali delle aziende sanitarie, i professionisti e tutti coloro che operano nella nostra sanità regionale abbiamo lavorato duramente ogni giorno per tornare alle condizioni che ci permettessero di ripartire. Siamo in uno scenario nuovo, finalmente. Il virus non è scomparso né sconfitto – prosegue Venturi -, non bisogna mollare adesso e bisogna continuare a rispettare le regole di prevenzione; ma si è già cominciato a riprogrammare la normale attività sanitaria ed è ormai pienamente rodata la gestione del contagio, che sono convinto possa continuare a scendere o rimanere entro limiti controllabili».

«Sono stati due mesi drammatici – ancora una volta rivolgo un pensiero soprattutto alle persone che hanno perso la vita e ai loro cari – nei quali però ho collaborato con donne e uomini straordinari, ognuno nel suo campo. Avrò modo da qui a sabato di ringraziare tutti, anche pubblicamente. Lo voglio però fare subito con il presidente Bonaccini per la fiducia che mi ha dato e con l’assessore Donini per la collaborazione reciproca: abbiamo fatto squadra, insieme a medici, infermieri e operatori davvero straordinari», conclude il commissario ad acta.

«In queste settimane abbiamo tutti avuto la riprova del fatto che Sergio sia una persona eccezionale – afferma Bonaccini -, prima ancora che un professionista e un amministratore pubblico serio e preparato. Nonostante scelte personali prese da tempo, ha accettato di rimanere a darci una mano non appena scoppiata l’emergenza sanitaria, diventando un punto di riferimento per l’intera comunità regionale e per tutti i cittadini, ai quali si è rivolto ogni giorno quasi prendendoli per mano e portandoli fuori da un periodo durissimo. Alle competenze tecniche e scientifiche spese nel coordinamento della gestione dell’emergenza, e al dovere di informare con trasparenza, ha aggiunto quel tratto di umanità che ha fatto sentire tutti meno soli. A Sergio va davvero il mio grazie, a nome di tutti gli emiliano-romagnoli».

E nell’abituale diretta delle 17.30 sul profilo Facebook della Regione, oggi pomeriggio insieme al commissario Venturi, che la farà regolarmente fino a sabato, parteciperà anche il presidente Bonaccini.

Ravenna, il mercato torna in piazza Sighinolfi, fuori dallo stadio

Le nuove ordinanze lo permettono. L’area sarà recintata da transenne

Mercato Covid Stadio Benelli RavennaLe bancarelle degli operatori commerciali del settore alimentare e dei produttori agricoli torneranno ad occupare da domani, 6 maggio, l’area del mercato cittadino di via Sighinolfi-piazza Zaccagnini.

Le nuove ordinanze della Regione Emilia-Romagna consentono la vendita di prodotti alimentari all’interno di strutture coperte o in spazi pubblici recintati. Quest’ultima soluzione consentirà, rispetto alla provvisoria collocazione dello Stadio Benelli, un ampliamento della zona di occupazione e il soddisfacimento delle legittime esigenze dell’intero organico degli operatori del settore alimentare e dei produttori agricoli.

Con l’impiego di apposite transenne sarà delimitata l’area interessata dal mercato e, grazie al coordinamento della Polizia locale, sarà impiegata un’associazione di volontariato per lo svolgimento dei servizi di assistenza e vigilanza degli ingressi, e dell’accesso delle persone.

Il mercato dovrà svolgersi nel rispetto delle misure a garanzia della prevenzione del contagio da Coronavirus: distanziamento interpersonale; ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani; utilizzo di mascherine e guanti “usa e getta” nelle attività di vendita; accessi regolamentati e scaglionati in funzione degli spazi disponibili, differenziando, dove possibile, i percorsi di entrata e di uscita.

In streaming dal museo un dj-set di Geo From Hell per raccogliere fondi per l’Ausl

Il 7 maggio alle 15 in collaborazione con il Comune di Ravenna e il Mar

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Geo From Hell in una foto di Andrea Bernabini

Il Comune di Ravenna e il Museo d’arte della città presentano “Ravenna alza il volume”, una raccolta fondi proposta dal dj ravennate (di fama internazionale) Andrea Georgiou, in arte Geo From Hell, per supportare l’impegno di Ausl Romagna contro il coronavirus.

Il 7 maggio alle 15 sarà protagnosta di un dj-set in diretta streaming nella cornice del Mar-Museo d’arte della città di Ravenna.

Un dj set di un’ora – spiega l’artista – ispirato alla bellezza di Ravenna e che, per questo, si svolge in uno dei monumenti che più lo affascinano.

Diverse realtà ravennati sostengono il progetto “Ravenna alza il volume” e hanno offerto la loro collaborazione, come Andrea Bernabini che con Matteo Bevilacqua è stato invitato da Geo From Hell, per la sua esperienza artistica, a realizzare le grafiche visive e il video del dj set.

La diretta verrà condivisa su tutti i canali social di Comune di Ravenna, Mar – Museo d’arte della città di Ravenna, Ravenna Cultura, Ravenna Tourism e degli artisti Geo From Hell e Andrea Bernabini, oltre che di Bronson Produzioni, Singita Miracle beach, BBK beach e Matilda disco.

Sarà possibile effettuare le donazioni ad AUSL Romagna dal 7 maggio al 17 maggio attraverso Paypal attraverso questo link:  https://www.auslromagna.it/come-fare-per/donare

 

Scuola, Cgil: «Troppi tagli in passato, ora servono investimenti per ripartire»

La segretaria della Flc: «La didattica a distanza non può diventare la regola»

La didattica a distanza, che sta accompagnando da settimane le lezioni, rappresenta una risposta a una situazione emergenziale. La Flc Cgil ringrazia gli insegnanti e il personale Ata che, nei 44 istituti presenti in provincia di Ravenna, da subito si sono attivati per garantire la vicinanza agli studenti in questo momento difficile e inedito. Non tutte le famiglie erano attrezzate per rispondere all’emergenza e i Dirigenti scolastici di ogni grado di istruzione hanno distribuito centinaia di device oltre che 489 schede Sim agli studenti degli istituti secondari del territorio: 74 Sim sono state distribuite dal polo tecnico-professionale di Lugo, 75 dall’Itip Bucci di Faenza, 76 dall’Ip Persolino Strocchi di Faenza, 77 dall’Ips Olivetti-Callegari di Ravenna, 78 dall’istituto alberghiero Tonino Guerra di Cervia, 79 dall’istituto alberghiero Artusi di Riolo Terme.

Sono stati assunti inoltre, a tempo determinato, 6 assistenti tecnici per gli istituti comprensivi (che includono infanzia, primaria e medie) della provincia: 3 assegnati all’area Faenza-Lugo e 3 alla zona Ravenna-Cervia. «La Flc condivide questa scelta che ha permesso di avviare e implementare, con ad esempio la predisposizione dei device, la didattica a distanza – spiega Marcella D’Angelo, segretaria generale della Flc Cgil Ravenna -; da tempo il nostro sindacato si batte per introdurre questa importante figura professionale anche nelle scuole del primo ciclo, ad oggi , infatti, sono previste solo nella scuola secondaria di secondo grado. Avere in organico assistenti tecnici anche negli istituti comprensivi migliora i percorsi didattici e l’offerta formativa; adesso speriamo che anche il Ministero se ne renda conto e metta a regime queste figure che sono imprescindibili per proporre una scuola moderna e al passo con le nuove tecnologie».

La scuola a settembre: aule, didattica e organici
«La ripresa delle attività scolastiche a settembre – commenta D’Angelo – dovrà essere accompagnata da una serie di investimenti. Bisognerà intervenire sugli edifici scolastici, anche perché attualmente nella nostra provincia la media è di 25-26 alunni per classe e le nostre strutture non offrono, nella maggior parte dei casi, aule particolarmente spaziose».

Marcella D’Angelo si sofferma anche sulla didattica e gli organici: «La didattica a distanza non è e non può essere considerata la condizione normale, ma è la risposta che i docenti stanno egregiamente fornendo in questa situazione inaspettata ed eccezionale. Può essere sicuramente complementare alla didattica in classe, ma non può in alcun modo sostituirla né si può pensare di parlarne con superficialità. La ministra Azzolina strumentalizza l’emergenza spettacolarizzando negativamente la scuola e i suoi lavoratori, attraverso una sorta di “the show must go on”».

«La scuola sta andando avanti – dice Marcella D’Angelo – solo attraverso lo spirito di responsabilità degli attori protagonisti: docenti e Ata, che con il lavoro in remoto, nell’anormalità della didattica a distanza, riescono a garantire il diritto allo studio. In questa situazione d’inedita emergenza stanno affiorando, purtroppo, tutte le criticità della scuola pubblica, martoriata da anni di tagli agli organici e alle risorse. Il prossimo 8 maggio terremo un incontro, sempre a distanza, con l’Ufficio scolastico territoriale per fare il quadro della situazione degli organici. A livello regionale avremo nella scuola 53.086 posti in organico, comprensivi degli insegnanti di sostegno. Si prevede che gli studenti in Emilia Romagna saranno circa 500.000 con una riduzione di circa 700 unità rispetto all’anno in corso. L’organico previsto del personale scolastico non sarà però in grado di garantire l’avvio delle lezioni, che sarà caratterizzato da importanti disposizioni per rispondere all’emergenza dettata dalla pandemia. Servono investimenti ingenti per potenziare sia gli organici che le strumentazioni in dotazione agli istituti. La scuola – conclude Marcella D’Angelo – è chiamata ad affrontare una grande sfida e dal ministero devono arrivare risposte concrete, non retorica populista. Servono investimenti in personale docente e Ata in modo da consentire la didattica in presenza e per evitare gli assembramenti».

Ravenna, giovane si butta dalla finestra: il marito accusato di tentato omicidio

La moglie ricoverata al Bufalini. Secondo i carabinieri l’uomo avrebbe tentato di accoltellarla

Carabinieri Tentato Omicidio
I carabinieri sul luogo del tentato omicidio, domenica a Ravenna

Un trentenne di origine straniera è stato fermato ieri pomeriggio (4 maggio) dai carabinieri a Ravenna con l’accusa di avere cercato di accoltellare la giovane moglie, connazionale, inducendola così a lanciarsi dalla finestra del loro appartamento del centro storico.

L’episodio si è verificato verso le 17 di domenica. La giovane, dopo un volo di circa cinque metri, è caduta sulla stradina sottostante ed è stata poi ricoverata all’ospedale Bufalini di Cesena: non sarebbe in pericolo di vita.

Via Cairoli Caduta
Le ambulanze giunte in centro per soccorrere la donna

In seguito agli accertamenti dei militari del nucleo operativo coordinati dal Pm di turno Angela Scorza, l’uomo è stato raggiunto da un fermo di indiziato di delitto per tentato omicidio aggravato e portato in carcere in attesa di convalida. È accusato anche di maltrattamenti in famiglia e di abusi ripetuti nei confronti della consorte. (Ansa.it)

Cervia, il capogruppo in consiglio comunale lascia il Pd: «Mi hanno imbavagliato»

Dimissioni con polemica per Antonio Emiliano Svezia, che continuerà però a sostenere il sindaco Massimo Medri. La replica: «Siamo stupiti e speriamo possa ripensarci»

Svezia
Antonio Emiliano Svezia

Stanno facendo molto discutere a Cervia, e non solo, la scelta del capogruppo in consiglio comunale di andarsene dal Pd, sbattendo la porta.

Antonio Emiliano Svezia ha spiegato le proprie motivazioni in un lungo post su Facebook. Il motivo principale è stato quello – scrive – «di essere stato impossibilitato, nell’ultimo periodo, a svolgere il ruolo di capogruppo del Pd per il quale sono stato eletto il 17 giugno scorso».

«I vertici del partito di fatto mi hanno impedito di intervenire pubblicamente, contrariamente a quanto era stato concordato anche con le forze politiche di opposizione, individuando altri consiglieri del Pd per la presentazione di un ordine del giorno strategico sul tema dell’ospedale di Cervia», scrive Svezia. Uno sgarbo istituzionale «ingiustificabile» secondo Svezia, «non degno di un partito che si definisca democratico e che a tutti i livelli locali e nazionali pone al centro della propria politica il rispetto delle istituzioni e dei ruoli assegnati tramite elezione alle diverse persone che lo rappresentano, come il sottoscritto, che ricordo si trovano in consiglio comunale per occuparsi dell’interesse pubblico dei cittadini e non per rispondere a logiche di partito oramai anacronistiche».

Svezia quindi resterà in consiglio comunale, ma in un altro gruppo, sempre a sostegno del sindaco Medri, che indicherà, dice, a breve. «Continuerò a rappresentare i cittadini del Comune in cui sono stato eletto, con le stesse motivazioni, con l’obiettivo di diffondere con il medesimo entusiasmo quanto di buono è stato realizzato nel Quartiere Savio. Continuerò il mio impegno nel campo progressista, sostenendo i lavoratori, le fasce più deboli e contrastando le diseguaglianze sociali».

All’indomani del suo sfogo, è arrivata la replica, affidata a una nota di consiglieri comunali e segretario del Pd di Cervia, che si dicono stupiti, «in quanto il dialogo all’interno del partito è giornaliero, abbiamo chat dove ogni giorno la discussione è attiva, e ogni settimana si svolgono riunioni, ad oggi video-riunioni, con i consiglieri, i segretari, gli iscritti per affrontare le tematiche più spinose e di attualità. In questo partito – continua la nota del Pd – non è mai mancato il confronto, neppure in questa fase. Le preconsiliari, riunioni in preparazione dei Consigli comunali sono state sempre condotte per il Pd dallo stesso Svezia, che, in qualità di Capogruppo, ha partecipato ai diversi tavoli di crisi attivati dal Sindaco, senza nessuna limitazione, di nessun tipo. Crediamo e siamo convinti che in un Partito sia ben accetto il contributo di tutti, che vadano rispettati i ruoli, ma senza che questi possano essere utilizzati per limitare il contributo di altri consiglieri. Ci chiamiamo Partito Democratico e qui tutti possono contribuire attivamente e costruttivamente per il bene della città. Il Pd non è composto da una unica voce, ma da tante che rappresentano la moltitudine dei suoi elettori. Apprezziamo la sua volontà di rimanere in maggioranza e sostenere Sindaco e Giunta. Antonio ha svolto un buon lavoro e speriamo possa ripensare alla scelta fatta».

«Priorità da rivedere: più verde e meno centri commerciali o palazzetti dello sport»

 

Abbiamo chiesto un intervento sul “dopo coronvirus” anche a Sabina Ghinassi, critica d’arte e tra le altre cose ideatrice del progetto “Appunti per un terzo paesaggio” e del “Deriva Festival” che si occupa proprio degli spazi verdi urbani e del loro possibile impiego anche artistico.

1 Sabina Ghinassi«Il botanico Stefano Mancuso in alcune interviste rilasciate durante l’emergenza Covid ha detto che, a causa di questa forzata quarantena, siamo stati costretti a comportarci come piante, ci siamo fatti un’idea più dettagliata del nostro ambiente, siamo stati più attenti alle risorse disponibili (programmazione spesa settimanale con lista, time table familiare). Così, chiusi tra le pareti della nostra casa, l’abbiamo guardata e vissuta con più cura, abbiamo creato zone per tutti, smartworking dei genitori, Dad dei figli, abbiamo pulito gli angoli più remoti e oscuri, aggiustato elettrodomestici rotti con l’aiuto di qualche tutorial on line, gestito l’accumulo compulsivo di oggetti spesso inutili seguendo, anche inconsapevolmente, il magico Potere del Riordino di Marie Kondo. Abbiamo scoperto che di molte di quelle cose non ne avevamo bisogno, come scrive Naomi Klein ne Il Mondo in fiamme. Contro il capitalismo per salvare il clima (Feltrinelli 2019). Siamo stati costretti a comprare meno e, se l’abbiamo fatto tramite corriere, ci siamo sentiti mortalmente in colpa.

Abbiamo seminato in vasetti sui davanzali, sui terrazzi, sui balconi, in giardini e orti. Secondo Coldiretti, da quando hanno riaperto i vivai l’acquisto di semi e piante è aumentato vertiginosamente.

Abbiamo comunicato di più e in modo più essenziale e profondo e, come le piante, abbiamo attivato, paradossalmente, un senso di comunità forte, anche locale, di prossimità (di relazione tra vicini prima ignorati) ma anche su larga scala, di vicinanza intellettuale e culturale, seguendo in video qualcuno che, in un altro momento, avremmo visto in una sala conferenze con un impeccabile dress code, dopo tre ore di treno e taxi, e che invece adesso parla dalla sua biblioteca, magari un po’ disordinata come la nostra.

Siamo stati i protagonisti di un silenzio rumoroso, fatto di pensieri, ricordi, fotografie, storie e ricette dei nonni; abbiamo ritrovato materiale emotivo che avevamo perso di vista mentre correvamo nella nostra ruota da criceti compulsivi.

Siamo stati costretti a sperimentare, nostro malgrado, una sorta di Crown Shyness, il fenomeno per il quale in alcuni boschi le chiome degli alberi tendono a non toccarsi. Sulle motivazioni del fenomeno esistono varie teorie, unite comunque dalla convenienza di “comunità” (parassiti che non riescono a diffondersi da un albero all’altro, necessità di permettere alla luce di arrivare al sottobosco per nutrire altre specie vegetali in relazione semi simbiotica con l’albero e altro ancora) esattamente come la distanza sociale alla quale siamo stati sottoposti per tutelare la nostra “comunità”. Quando ricominceremo a toccarci lo faremo con timidezza anche noi.

Ma come torneremo alle nostre città? Come le vorremo le nostre città? Dopo averle viste vuote e bellissime, senza inquinamento, dopo che, a prescindere da analisi varie, fake news, post verità e verità lampanti, ci siamo resi conto che siamo fragili elementi inseriti in un grande ecosistema complesso che si sta slabbrando gradualmente per la perdita di biodiversità. Certo una relazione con Globale, ma il Globale parte dal locale. Ogni grande sistema integrato, come il mondo, è fatto di piccoli nodi e ogni nodo è fondamentale. Viviamo in territori e contesti urbani fragili che si dimostrano incapaci di adeguarsi ai cambiamenti climatici in atto e se è vero che la questione ambientale è globale, è vero anche che ha forti ricadute locali, come è accaduto nel 2019 a Venezia. In Italia noi abbiamo una caratteristica, il policentrismo urbano, che è insieme limite ma soprattutto risorsa, perché può rendere i luoghi e le nostre vite più leggeri, rapidi, esatti, visibili, molteplici e coerenti, come suggeriva Italo Calvino nelle Lezioni americane. Se lo decidiamo possiamo agire in modo più concreto di altre nazioni, solo in apparenza più forti di noi. Possiamo essere leggeri come l’uccello che sfrutta le correnti d’aria per volare, rapidi nell’identificare il ritmo perfetto, esatti nello stabilire gli obiettivi, visibili nel riusare le immagini già usate in un nuovo contesto in grado di cambiarne il significato, molteplici nella consapevolezza che viviamo in un sistema di reti e di relazioni, coerenti nell’iniziare e nel finire ciò che si è intrapreso.

Il momento perfetto per modificare il paradigma e accompagnare il cambiamento è questo. Non è una rivoluzione: in realtà in alcuni settori la trasformazione è già iniziata, ma ora può accelerare, diventare rapida. Pensiamo all’idea di città, al flusso di persone che necessariamente si modificherà, allo smartworking che consente ad aziende e ad amministrazioni di svolgere in modo forse anche più concentrato e professionale il lavoro per una parte del tempo, a una scuola che, pur non cambiando la sua vocazione di socializzazione, potrebbe alternare momenti di didattica a distanza a momenti frontali, dilatando gli orari su tutto il giorno, a classi che potrebbero essere meno numerose con un’attenzione più personale per ogni studente. E anche se, secondo le previsioni, il primo effetto sulla mobilità sarà quello di un aumento del trasporto privato, si potrebbe innalzare la quota di piste ciclabili, seguendo e dirigendo i flussi (includendo la relazione città-campagna), incentivare ulteriormente la mobilità elettrica, il riciclo dei rifiuti, digitalizzare tutto il territorio, ampliare gli spazi verdi creando corridoi e alberature, riusare il costruito, riabitare ciò che è stato abbandonato, usare il preverdissement, densificare cancellando la cementificazione del territorio, sostituire l’asfalto con pavimentazioni drenanti, rinaturalizzare i bacini fluviali, guardare il territorio attraverso una relazione di cura e ripristino, rispettandone l’identità, le caratteristiche, il genius loci, la varia umanità, le storie. Il che non significa chiudersi in un sistema rigido e vernacolare, ma mettersi in ascolto dell’identità mobile di un territorio, accettando di poter cambiare in corso d’opera ciò che si era deciso. Questo si potrebbe tradurre in una revisione delle priorità che ci si era dati nel pre-covid. Per fare un esempio, ci sarà sicuramente bisogno di azioni di manutenzione e consolidamento del territorio, ma non ci sarà bisogno, almeno nell’immediato, di grandi centri commerciali o palazzetti dello sport. Ci sarà bisogno di un nuovo tipo di buona edilizia sociale accessibile anche a chi non si può permettere un ritiro dorato nella villa con piscina. Ci sarà bisogno di una terrazza dove si possa sperimentare un orto domestico o un piccolo giardino, di avere più verde a disposizione, per passeggiare o per farsi una corsa, per portare i bambini a giocare e fare un pic nic o, più semplicemente, per vedere i rami di un albero dalla finestra. Ora queste sono le priorità, cose semplici e preziose.

In realtà, per queste priorità, la Roadmap c’è già e basta seguirla: sono i 17 Obiettivi Sostenibili per il 2030 dell’ONU, la Carta di Bologna e il New Green Deal della Comunità Europea. Abbiamo già scritto tutto, ora le parole devono prendere per mano le cose e renderle concrete.

Ravenna, cuoco sorpreso a casa con la droga: arrestato

Il 40enne fermato per un controllo, aveva manifestato immotivati segni di nervosismo

Droga CuocoLa polizia ha arrestato un 40enne, cuoco ravennate, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Rintracciato sabato pomeriggio nei dintorni di via Marche, a Ravenna, aveva manifestato immotivati segni di nervosismo. Per questo gli agenti hanno provveduto a perquisire la sua abitazione, ritrovano all’interno della camera da letto diversi involucri nascosti.

Complessivamente sono stati sequestrati circa 50 grammi di cocaina, quasi cinque etti di hashish, quasi otto etti di marijuana e 42 grammi di mannitolo, oltre a due bilance elettroniche di precisione e materiale per il confezionamento della droga.

Gli uomini della Squadra Mobile, nella circostanza, hanno inoltre proceduto al sequestro della somma di 220 euro, ritenuta provento dell’attività illecita.

Un altro giorno senza nuovi casi, ancora complimenti dal commissario regionale

Venturi: «Ravenna si presenta alla fase di ripartenza con il vestito della festa». C’è il 71esimo morto ma è comunque il numero più basso tra le province in Emilia-Romagna

La provincia di Ravenna registra oggi, 4 maggio, un’altra giornata senza nuovi contagi da Covid-19 ed è la terza volta che accade dal 24 aprile. Da quel giorno in totale l’aumento è stato di 30 e oggi le positività sono 986. Numeri che portano il commissario regionale per l’emergenza, Sergio Venturi, a fare ancora una volta i complimenti al territorio: «Ravenna si presenta al primo giorno della ripartenza per la fase 2 con il vestito della festa per una situazione molto positiva».

Il dato negativo è dato da un nuovo decesso, il 71esimo connesso al territorio dall’inizio dell’epidemia a fine febbraio ma è comunque la provincia in regionale con il numero più basso di decessi. La persona che ha perso la vita è un 90enne.

Si registra una nuova guarigione completa e il totale diventa 498, mentre altre due persone sono guarite clinicamente e dovranno sottoporsi ai tamponi di negativizzazione. Sono 139, invece, le persone che restano in quarantena e sorveglianza attiva in quanto contatti stretti con casi positivi o rientrate in Italia dall’estero.

Altri milioni di mascherine gratuite dalla Regione per i cittadini

Conclusa la seconda distribuzione, con 350mila dispositivi per Ravenna

Woman Wearing Face Mask 3869390Si è conclusa oggi (4 maggio) la distribuzione ai Comuni dei 4 milioni di mascherine gratuite e di qualità certificata per i cittadini dell’Emilia-Romagna, voluta dalla Regione, la seconda nelle ultime settimane.

E si sta già lavorando a una terza distribuzione fra due settimane, con altri 4 milioni di mascherine, sempre gratuite, per i cittadini.

Con l’ordinanza firmata il 30 aprile dal presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, da oggi (4 maggio) l’uso della mascherina è obbligatorio in Emilia-Romagna nei locali aperti al pubblico e “nei luoghi all’aperto laddove non sia possibile mantenere il distanziamento di un metro”. La nuova fornitura ai territori vuole poi essere un ulteriore incentivo a utilizzare i dispositivi di protezione individuale di fronte alla graduale riapertura di numerose attività produttive e della mobilità collegata, sempre da oggi.

La ripartizione dei 4 milioni di mascherine è avvenuta anche in questa caso sulla base della popolazione residente. Nei Comuni della provincia di Bologna sono arrivate 910mila mascherine e 410mila foglietti istruzioni; in quella di Ferrara 310mila e 98mila foglietti; in quella di Forlì-Cesena 354mila e 111.500 foglietti; in quella di Modena 630mila e 259.500 foglietti; in quella di Piacenza 258mila mascherine e 81mila foglietti; in quella di Parma 406mila e 130.500 foglietti; in quella di Ravenna 350mila e 112.500 foglietti; in quella di Reggio Emilia 478mila e 150mila foglietti; in quella di Rimini 304mila e 90.500 foglietti.

Con questi 4 milioni di mascherine, altre 500mila sono state consegnate alle aziende del trasporto pubblico locale.

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