giovedì
11 Settembre 2025

La provincia di Ravenna conta ancora zero contagi, ma c’è un nuovo morto

Rilevati 32 guariti e sono a quota 180 le persone in quarantena con sorveglianza attiva

Diagnosi Covid 19Tendenza epidemica sempre confortante nel territorio ravennate che anche oggi oggi 1 maggio non  registra alcun caso positivo al Coronavirus. Da rilevare c’è solo un ennesimo decesso, un uomo di 75 anni.

D’altra parte si verificate ulteriori 32 guarigioni complessive, più 4 guarigioni cliniche di pazienti che effettueranno tamponi di negativizzazione.
Tuttora si contano 180 le persone che restano in quarantena e sorveglianza attiva in quanto contatti stretti con casi positivi o rientrate in Italia dall’estero.

Buono il trend di calo dei casi di infetti e di decessi anche in Emilia-Romagna con 208  casi di positività, in più rispetto a ieri, e 28 nuove vittime: 11 uomini e 17 donne. Salgono le nuove guarigioni, 259 in più rispetto a ieri (12.581 in totale) e continua il calo dei casi attivi, cioè il numero di malati effettivi a oggi: -79.  Scende anche il numero dei pazienti ricoverati negli altri reparti Covid (-34), e quelli in terapia intensiva (-9).
Da sottolineare che in regione e in particolare in Romagna, è Ravenna l’unica provincia a tenere una media di contagi vicinissima allo zero.

Addio a Tony Allen, col suo ritmo aveva incantato il pubblico del Ravenna Festival

Il grande batterista è morto improvvisamente a Parigi. Si era esibito nel luglio del 2017 a Palazzo San Giacomo di Russi

Tony Allen
Tony Allen al Ravenna Festival 2017

Sono in molti gli appassionati di musica afroamericana che ricordano il concerto di Tony Allen e la sua band a palazzo San Giacomo di Russi nel luglio del 2017 per il Ravenna Festival. Allen, di origine nigeriana, è scomparso in questi giorni a Parigi per un aneurisma all’età di 79 anni. Era considerato uno dei più grandi ed eclettici batteristi del mondo, creatore assieme a Fela Kuti dell’irresistibile sound dell’Afrobeat.

Ecco come lo trattegiava Roberto Valentino sulle pagine del nostro RD Cult, presentando il concerto del festival: «Tony Allen non è un batterista jazz come comunemente si intende, e nemmeno rock. È tutte le due cose insieme: è un concentrato di energia e di raffinatezze, di flessibilità e di precisione. Il ritmo dell’Afrobeat è questo. Tony Allen è partito dalle pulsazioni dell’Africa per riconsegnarle al mondo con una nuova potenza: nel suo drumming  c’è la vitalità e la forza primordiale di questi  ritmi e la voglia di sottometterli a nuove sperimentazioni, mescolandoli con suoni moderni. Dopo la collaborazione con Fela Kuti, la sua carriera lo ha portato ad intraprendere una ricerca ininterrotta tra le sonorità dell’Afrobeat originale ed  emancipazioni multidirezionali che spaziano dal Dub allo Space jazz, ma anche al pop come quello di Damon Albaran dei Blur».

“Riavvicinamenti culturali” il 1° maggio: diretta live e vivande a domicilio

Venerdi pomeriggio la “Lockdown Web Marathon”, collaborazione tra diverse realtà culturali e imprenditoriali

Rigolò Rock Band
La band ravennate Rigolò

Primo maggio a Ravenna con la “Lockdown Web Marathon”, grazie a una originale collaborazione di Bronson Produzioni, Akâmì Casa&bottega, Garage Sale e Brancaleone che uniscono le forze per invitare tutti a trascorrere il Primo maggio in lockdown online in loro compagnia, per superare le sfide di questi giorni di emergenza e passare una giornata spensierata e in allegria.
E così venerdì 1 maggio prende vita “Riavvicinamenti culturali – Market & Food dalle ore 12 e la Live Marathon dalle 14.30 alle 19.30.

L’idea, spiegano gli organizzatori, è quella di una piazza virtuale, un evento Facebook condiviso che porti nei salotti di tutti gli interessati una giornata dinamica, una maratona pomeridiana con dirette, talk e interventi musicali di amici, dj e artisti della scena locale, oltre a qualche special guest.
Gli organizzatori ci mettono la consegna a domicilio di cibo e bevande e il Market online del Garage Sale, attraverso i rispettivi canali social. Sarà come essere a un festival, ma a casa propria.

Per Bronson, Akamì, Brancaleone e Garage Sale questa è una prova e anche un’opportunità per prepararsi a un domani che ancora oggi rimane incerto, cercando di continuare con i progetti che sempre più non si vogliono abbandonare, abbracciando nuove sfide. Saranno in diretta i seguenti artisti: Moder, Rigolò, RYF, Titta – Il Dottore dell’Amore, Giacomo D’Attorre (dei Clever Square), Matteo Scaioli, The Nude/Simone Ricci, Rudy Gatta (poetry reading), Void Of Sleep, Alex Ferro, Hernandez&Sampedro, Codeczombie, WoWo (dj set), ToffoloMuzik (dj set), Beerschool by BrewDog Bar Bologna e altri ancora da annunciare.
Varie le proposte per il food and drink tra pic-nic e cibo giapponese.

Squalo muore incastrato in una rete al largo di Cervia. L’appello degli esperti

Il centro Cestha di Marina di Ravenna: «La verdesca è a rischio estinzione ma si trova nei supermercati»

Squalo Cestha
Lo squalo al centro Cestha di Marina di Ravenna

Un esemplare di quasi due metri di verdesca è morto andandosi a incastrare da solo in una nassa per le seppie al largo di Cervia.

Lo rivelano gli esperti del centro Cestha di Marina di Ravenna che hanno provato a salvarlo, inutilmente, parlando di un «rarissimo ma non improbabile fatto» accaduto il 30 aprile.

«Poiché Cestha è centro ricerche e non un semplice centro di recupero – si legge nella pagina Facebook del centro –, la magra consolazione è che l’esemplare, verrà ora analizzato e potrà fornire importantissimi dati sulla sua specie e contribuire alla ricerca che il nostro team porta avanti da anni sugli squali in Adriatico».

Cestha coglie l’occasione per ricordare «che la verdesca è uno squalo a rischio estinzione, ma poiché è ancora consumato come alimento (lo troviamo in tranci nel banco surgelati) non ne è ancora vietata la pesca. Le nostre scelte al momento della spesa possono contribuire a proteggere questi splendidi animali».

Da lunedì mascherine obbligatorie in tutta la regione. Riaprono parchi e biblioteche

Nella nuova ordinanza del presidente Bonaccini anche il via libera per seconde case e attività fisica

Woman Wearing Face Mask 3869390Mascherine obbligatorie in Emilia-Romagna nei locali aperti al pubblico e nei luoghi all’aperto, laddove non sia possibile mantenere il distanziamento di un metro. Possibilità di raggiungere le seconde case per le attività di manutenzione, ma anche di praticare l’allenamento e l’attività motoria e sportiva all’aperto, solo in forma individuale. Riapertura di parchi e giardini (ma non le spiagge), biblioteche (per la sola attività di prestito, non di consultazione) e cimiteri.

È quanto prevede – a partire da lunedì 4 maggio – la nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, le cui disposizioni si applicano a tutto il territorio regionale, compresa la provincia di Piacenza, che in base al provvedimento viene riallineata al resto del territorio regionale.

L’atto definisce anche le modalità di organizzazione del trasporto pubblico locale, per far fronte alla riapertura di parte delle attività produttive, garantendo sempre la sicurezza sanitaria.

Restano le norme sul distanziamento sociale, così come gli spostamenti per lavoro, salute e assoluta e comprovata urgenza definiti nel Decreto governativo. Fare la spesa sarà consentito in ambito provinciale e la visita ai “congiunti”, così come definiti sempre nel provvedimento governativo, in quello regionale. A questo riguardo, viene specificato che il territorio della Repubblica di San Marino va considerato per gli spostamenti in ambito provinciale, territorio della provincia di Rimini, e per quelli in ambito regionale, territorio della regione Emilia-Romagna.

Restano sospese le visite agli ospiti delle strutture sociosanitarie residenziali per persone non autosufficienti

Seconde case, camper, roulotte
Da lunedì 4 maggio sarà dunque possibile raggiungere seconde case, camper e roulotte di proprietà per compiere le necessarie attività di manutenzione. Un’opportunità che si affianca a quella già concessa per imbarcazioni e velivoli di proprietà. Anche in questo caso ci si potrà spostare solo nell’ambito della stessa provincia, individualmente e rientrando in giornata alla propria abituale abitazione.

È concesso – sempre in ambito provinciale – anche l’accesso ai locali di qualsiasi attività sospesa, per lo svolgimento di lavori di vigilanza, manutenzione, pulizia e sanificazione nonché per ricevere in magazzino beni e forniture

Riaprono parchi e giardini pubblici, sì all’attività fisica e all’allevamento e addestramento di animali
Riaprono i parchi e i giardini pubblici, ma i sindaci potranno disporre la temporanea chiusura di aree in cui non sia possibile garantire il rispetto del divieto di assembramento o delle distanze di sicurezza di un metro.

Viene invece confermato il divieto di accesso a spiagge e arenili, sia in concessione che liberi, compresa la battigia.

È consentita l’attività motoria e sportiva all’aperto come ciclismo, corsa, equitazione, pesca sportiva e caccia di selezione. Anche in questo caso, però, solo in ambito provinciale, in forma individuale e nel rispetto della distanza di sicurezza di due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro negli altri casi.

Via libera anche all’allenamento in forma individuale di atleti professionisti e non professionisti riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano, dal Comitato Italiano Paralimpico e dalle rispettive Federazioni, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento in strutture a porte chiuse, anche per gli atleti di discipline sportive non individuali.
Sono consentiti l’allevamento o l’addestramento di animali assicurando il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

Cimiteri
Anche i cimiteri potranno riaprire e saranno le amministrazioni comunali a dettare orari e modalità di accesso.

Biblioteche
Per la sola attività di prestito (non dunque di consultazione), l’ordinanza consente la riapertura delle biblioteche. Consegna e restituzione dei volumi dovranno essere organizzate in modo da evitare qualsiasi rischio di contagio.

Trasporto pubblico
Dal 4 maggio, i servizi di trasporto pubblico – su ferro e gomma – dovranno tenere conto della accresciuta domanda di mobilità, legata alla riapertura di parte delle attività produttive. In particolare, l’offerta del servizio ferroviario regionale dovrà essere aumentata del 50% rispetto a quella attuata fino al 3 maggio, attestandosi su un valore del 60% rispetto ai servizi effettuati nel periodo pre-emergenza.

La rimodulazione graduale dell’offerta dei servizi ferroviari e su gomma verrà costantemente monitorata per garantire adeguati livelli di servizio.
Allo stesso tempo, le società di trasporto dovranno predisporre adeguate misure per la sicurezza sanitaria, a partire dalla sanificazione e igienizzazione dei locali e dei mezzi di trasporto – almeno una volta al giorno – informando gli utenti sui corretti comportamenti da tenere. Più in generale: dovranno essere adottate misure organizzative per garantire il rispetto del distanziamento interpersonale e ogni possibile forma di contatto nella salita e discesa dal mezzo di trasporto, negli spostamenti all’interno delle stazioni, delle autostazioni, nelle aree destinate alla sosta dei passeggeri e durante l’attesa.
Sugli autobus sarà sospesa l’attività di bigliettazione a bordo da parte degli autisti e incentivata la vendita di biglietti con sistemi telematici e self-service; i passeggeri potranno salire e scendere sia dalla porta centrale che da quella posteriore, evitando il contatto tra chi sale e chi scende e saranno adottati accorgimenti per la separazione della postazione di guida.

Bagnari (Cia): «Abbiamo scoperto che l’agricoltura non è un optional»

Il direttore romagnolo della Confederazione Italiana Agricoltori: «Ora servono investimenti in competenze, formazione e tecnologie»

Abbiamo chiesto un intervento da Mirco Bagnari, da qualche mese direttore per la Romagna della Cia, la Confederazione italiana agricoltori, dopo un mandato come consigliere regionale per il Pd e dopo essere stato sindaco (molto amato) di un importante centro agricolo come Fusignano. È stato quindi naturale chiedergli di raccontarci cosa abbiamo scoperto che non sapevamo prima sull’agricoltura, in particolare del nostro territorio, in questa crisi. Cosa può cambiare in futuro? Di che tipo di attenzioni avrà bisogno il settore? E anche, alla luce delle questioni sul tappeto per la manodopera, può cambiare e come il lavoro e l’impresa agricola?

19 12 19 Bagnari Alla Direzione Cia Romagna
In piedi, il direttore della Cia Mirco Bagnari

Abbiamo innanzitutto scoperto che l’agricoltura non è un optional bensì una cosa fondamentale. Se si chiama “settore primario” un motivo c’è e ora lo scopriamo. L’agricoltura è quella che produce il cibo di cui ci nutriamo, cibo di qualità soprattutto se paragonato a prodotti provenienti da altre zone del globo, magari a prezzo più basso ma con molta meno sicurezza e con un impatto ambientale enorme.

Un’altra cosa che abbiamo scoperto è che avere “snobbato” l’agricoltura anche dal punto di vista lavorativo è stato sbagliato e ora, purtroppo forzatamente, si ritorna a cercare lavoro in questo settore. Però attenzione: l’agricoltura non può essere solo un serbatoio di compensazione nei momenti di crisi di altri ambiti, sia perché servono competenze e sia perché, soprattutto nelle nostre zone, gelate e siccità rischiano di non avere prodotto in certe colture da poter raccogliere.

Le questioni, quindi, sono molto più complesse e articolate, soprattutto per la Romagna, di quanto semplicisticamente vengono comunicate in molte situazioni. In ultimo, ma non meno importante: basta con le notizie scoop e ad effetto per cui gli agricoltori sono inquinatori e delinquenti. I nostri agricoltori vanno tutelati perché col loro lavoro curano anche il territorio e devono essere messi nelle condizioni di poter lavorare nel rispetto della legalità.

Servono quindi investimenti in competenze, formazione e tecnologia e le aziende del settore, falcidiate dalle emergenze climatiche e dai danni di vario genere che si sono abbattuti su di loro (cimice asiatica, gelate, siccità, Covid19) non sono in grado di farlo con le proprie forze. Serve adeguato supporto. Poi c’è il tema del come vogliamo veramente dare spazio adeguato sul mercato ai prodotti del territorio. Non si tratta di un generico “prima i nostri prodotti” ma si tratta di dare dignità e spazio almeno pari sugli scaffali ai prodotti del territorio, che sono di qualità e che, a proposito del famigerato km Zero, hanno un impatto molto minore su trasporti, inquinamento, ecc…

Su tutto questo deve esserci spazio sul mercato e opportunità per dare dignità e reddito adeguato altrimenti le imprese non possono continuare ad andare avanti e rischiano di diventare preda di speculazioni e predazione da parte di soggetti che fanno dell’illegalità il proprio mestiere.

Mi chiedete della manodopera: come accennavo sopra la questione della manodopera è complessa ed articolata: per quest’anno dovremo valutare definitivamente nelle prossime settimane gli effetti delle calamità climatiche che si sono abbattute in questi ultimi tempi e di più lunga durata (pensiamo anche alla cimice asiatica) e capire qual è il fabbisogno effettivo e creare le condizioni , anche per il futuro, perché domanda ed offerta si incontrino nel modo corretto. Ogni organizzazione ha creato la propria piattaforma e questo va bene ma serve un ruolo di coordinamento e non solamente di “gregario” del pubblico da questo punto di vista.

Cambiamenti climatici e necessità di sempre maggior sicurezza ci fanno anche capire che il tema dei big data e dell’introduzione crescente della tecnologia nelle aziende agricole (non a caso i provvedimenti di impresa 4.0 con l’ultima legge di stabilità del Governo sono stati estesi anche all’agricoltura) non è una questione del futuro ma è questione dell’oggi. Dopo il sostegno in termini di liquidità che serve ora e subito, per le imprese serve un piano forte di risorse per investimenti in tecnologia e competenze e per l’introduzione sempre maggiore dell’agricoltura di precisione nelle aziende.

La nave Grande New York per la prima volta a Ravenna: guarda il video dell’attracco

Il cargo della flotta Grimaldi ha toccato le banchine del Tcr il 29 aprile. Al T&C invece è ferma in attesa la Grande Detroit

1La nave Grande New York del gruppo Grimaldi Lines, gigante del mare da oltre duecento metri di lunghezza e un’altezza paragonabile a un palazzo di circa 15 piani per il trasporto di veicoli, ha fatto scalo per la prima volta al porto Ravenna nella giornata di ieri, 29 aprile. L’ingresso e l’attracco alla banchina del Tcr, con due rimorchiatori, sono visibili dal video in fondo alla pagina girato dalla cabina di comando: 22 secondi in timelapse che riassumo quanto accaduto in circa 90 minuti. La Grande New York è ora a Monfalcone ma nei prossimi giorni dovrebbe fare di nuovo tappa nel Candiano.

La nave è operativa dal 2018 e, come si legge sul sito dell’armatore napoletano, «può trasportare 6.700 Ceu (Car Equivalent Unit) o in alternativa quattromila metri lineari di merce rotabile e 2.500 CEU. La Grande New York è munita di quattro ponti mobili che la rendono una nave estremamente flessibile e capace di imbarcare qualsiasi tipo di carico rotabile (auto, furgoni, camion, trattori, autobus, scavatrici, ecc.) fino a 5,2 metri di altezza».

Della stessa famiglia di navi e della stessa proprietà anche la Grande Detroit (di dimensioni quasi dimezzate) che si trova in sosta a Ravenna da una decina di giorni, attraccata al T&C in attesa della ripresa di traffici sulle autostrade del mare.

Covid, un solo nuovo contagio in provincia di Ravenna. Ma anche un altro decesso

 

In Emilia-Romagna, dall’inizio dell’epidemia da coronavirus si sono registrati 25.436 casi di positività, 259 in più rispetto a ieri. I test effettuati hanno raggiunto quota 182.857 (+5.992).

Importante il dato sulle nuove guarigioni, che sono 2.519 (12.322 in totale) e quello sul forte calo dei casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: -2.299, passando dagli 11.862 registrati ieri ai 9.563 odierni.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi 30 aprile sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Il forte aumento dei casi di guariti è dovuto in particolare al riallineamento dei flussi informatici all’Ausl di Reggio Emilia, con il caricamento di dati relativi all’ultima settimana, con 801 pazienti senza sintomi e 1.355 con doppio tampone negativo. Dati recepiti oggi dal sistema regionale. Va anche considerata l’esecuzione di un numero rilevante di tamponi di controllo a una popolazione numerosa, sempre in provincia di Reggio Emilia, che coincideva temporalmente con il picco di fine marzo con un elevato indice di negativizzazione; infine, sempre nel reggiano, la sistematizzazione dei contatti telefonici e informatici continui con i pazienti positivi, organizzata in squadre di varie decine di persone, che ha consentito di rilevare in modo sistematico la fine dei sintomi e quantificare il numero dei pazienti che, pur in attesa di tampone, sono già clinicamente guariti perché stabilmente asintomatici. Pertanto, il numero complessivo inviato dall’Ausl di Reggio Emilia va considerato come cumulativo dell’ultima settimana di rilevazione.

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, arrivano complessivamente a 6.402, -1.886 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 206 (-20). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-381).

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 12.322 (+2.515): 3.453 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 8.869 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 39 nuovi decessi: 21 uomini e 18 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.551.

I nuovi decessi riguardano 5 residenti nella provincia di Piacenza, 6 in quella di Parma, 11 in quella di Reggio Emilia, 4 in quella di Modena, 4 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 3 in quella di Ferrara, 1 in quella di Ravenna (un uomo di 89 anni), 4 in quella di Forlì-Cesena (1 nuovo decesso nel forlivese), 1 nel riminese. Nessun nuovo decesso da fuori regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.062 a Piacenza (69 in più rispetto a ieri), 3.157 a Parma (13 in più), 4.660 a Reggio Emilia (47 in più), 3.657 a Modena (27 in più), 4.040 a Bologna (63  in più), 376 le positività registrate a Imola (1 in più), 921 a Ferrara (3 in più). In Romagna sono complessivamente 4.563 (36 in più), di cui 982 a Ravenna (1 in più), 891 a Forlì (11 in più), 685 a Cesena (9 in più), 2.005 a Rimini (15 in più).

Ravenna, tutti in fila al parco, con mascherina, per il mercato contadino – FOTO

Riaperto nella nuova sede della pista di pattinaggio di via Vicoli

In tanti si sono messi in fila nel pomeriggio di oggi, 30 aprile, al parco di via Vicoli, dove (all’interno della pista di pattinaggio) ha riaperto il mercato contadino solitamente collocato in piazza della Resistenza nei giorni di lunedì e giovedì e in viale Farini il martedì.

Gli operatori di entrambi i mercati saranno presenti nei pomeriggi di lunedì e giovedì, dalle 15.30 alle 19.30.

L’accesso dei clienti avviene da via Ugo Foscolo ed è regolamentato in modo da garantire il distanziamento.

 

In casa aveva 1 chilo e mezzo di cocaina e 35mila euro in contanti: arrestato

In manette per spaccio un facchino 54enne di una cooperativa che lavora al porto di Ravenna

CocainaLa Squadra Mobile della polizia ha arrestato ieri mattina (29 aprile) a Ravenna un facchino di una cooperativa che lavora al porto, sorpreso a casa con un chilo e mezzo di cocaina e circa 35mila euro in contanti, di cui non ha saputo giustificare la provenienza.

Gli agenti hanno trovato la droga nascosta nella mansarda dell’abitazione dell’uomo, un 54enne siciliano domiciliato a Ravenna, nell’ambito di una perquisizione disposto nel corso dell’attività di contrasto allo spaccio della polizia.

Gli agenti dell’antidroga hanno sequestrato anche quattro bilance elettroniche di precisione e materiale per il confezionamento della cocaina.

Flashmob di estetisti e acconciatori: «Fateci aprire». Il sostegno della Cna

Proteste per la riapertura il 1° giugno. «A rischio un’impresa su tre»

parrucchiere generica
parrucchiere generica

«Fin dalla conferenza stampa di domenica 26 aprile del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in cui si annunciava la riapertura delle imprese dei servizi alla persona al 1° giugno, la Cna di Ravenna si è schierata al fianco di estetisti e acconciatori – dichiara Massimo Mazzavillani, direttore della Cna di Ravenna – e così abbiamo deciso di sostenere e promuovere #FateciAprire tra i nostri associati di questa categoria. La riapertura fissata al 1° giugno rischia di mettere in ginocchio l’intero settore, con perdite dal 40 al 70 percento degli incassi e il pericolo di perdere una impresa su tre. La protesta di estetisti e acconciatori, inoltre, rispetta tutte le misure attualmente in vigore per contenere il contagio e allo stesso tempo dà voce e dignità a una categoria che, al momento, sembra essere stata dimenticata».

Partita da un’idea di Francesca Flamigni, titolare di un centro estetico a Forlimpopoli, l’iniziativa ha raccolto in poche ore l’adesione di numerosi imprenditori della provincia di Forlì-Cesena, e in pochissimi giorni si è allargata prima alle province vicine e poi a tutta Italia.

Lunedì 4 maggio, alle ore 10, i titolari di centri estetici e saloni di acconciatura parteciperanno al flashmob per chiedere tutti insieme di anticipare la riapertura delle imprese di queste categorie rispetto al 1° giugno. Dopo aver indossato i dispositivi di protezione, estetisti e parrucchieri si fotograferanno con un cartello con su scritto #FateciAprire. Le foto saranno poi pubblicate sui profili social, sul gruppo Facebook ufficiale del flashmob “Riapertura estetiste e acconciatori” e sulla pagina Facebook CNA Benessere Ravenna.

 

 

“Echi d’anima”, come rimettersi in ascolto per un nutrimento spirituale

L’iniziativa, che prevede l’invio di un audio quotidiano, è promosso dall’ufficio cultura della diocesi di Ravenna-Cervia

Faro Echi AnimaIl 1° maggio si apre l’inziativa “Echi d’anima” una proposta dell’Ufficio Cultura della Diocesi di Ravenna-Cervia che quotidianamente propone un breve audio che intende offrire una parola che possa nutrire l’anima e sostenere lo sguardo verso sé e il mondo che ci circonda.

«Il desiderio è quello di creare una “comunità in ascolto” – precisa Barbara Piani, Direttrice dell’Ufficio Cultura e consulente filosofica – e nasce da questo desiderio l’idea di offrire dei brevi contributi d’ascoltare. L’ascolto è il primo senso che ognuno di noi ha sperimentato ancora quando abitava nel grembo materno ed è tramite l’ascolto che il mondo nel quale alla nascita ci troviamo immersi non è così sconosciuto e ostile. Abbiamo voluto concentrarci su questo canale sensoriale perché dopo ciò che abbiamo vissuto in questo tempo di pandemia, tutti noi siamo chiamati a “rinascere” al mondo. Ritornare all’ascolto significa mettersi in contatto con il nostro nucleo più originario per recuperare quella passività dell’ascoltare, unica via che ci ha permesso di pronunciare le prime parole, parole nuove. In questo tempo abbiamo bisogno di parole generatrici e di nuovi sguardi. Per farlo dobbiamo nutrirci di parole antiche sagge, visionarie, poetiche, coraggiose».

Ogni giorno, a rotazione, Barbara Piani, Francesca Masi, Elisabetta Marchetti, Don Rosino Gabbiadini, Beatrice Minotta, Giovanni Gardini e la monaca Anastasia di Gerusalemme, condivideranno un esercizio filosofico e spirituale, ciascuno a partire dalla propria storia ed esperienza di vita.
Chi desiderasse ricevere gli audio potrà iscriversi alla chat inviando un sms al 347 7617954. Il gruppo che si verrà a creare contemplerà come unica possibilità quella della ricezione.

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