sabato
13 Settembre 2025

Il gelo minaccia i campi e il contadino mette le ruote al falò per scaldare le viti

Il tentativo di un agricoltore di Solarolo: tutta notte sul trattore tra i filari con un atomizzatore che soffia aria riscaldata da una catasta di legna in fiamme sul rimorchio. E il presidente della Provincia scrive alla ministra per chiedere indennizzi dallo Stato

Burning Campfire 1002747Ha dato fuoco a una catasta di legna su un rimorchio e ha passato una notte nei campi a trainarlo con un trattore su e giù tra i filari delle viti per scaldare l’aria e salvare le piante dalla morsa del gelo. È lo stratagemma messo in atto da un agricoltore di Solarolo (guarda il video in fondo alla pagina) per salvare l’annata da questo aprile con anomale temperature notturne sotto zero che stanno distruggendo le gemme delle coltivazioni già sbocciate dopo una primavera arrivata con largo anticipo al termine di un inverno mite.

Il contadino solarolese ha fatto squadra con il vicino di podere per tenersi aggiornati a vicenda sull’andamento delle temperature e quando il freddo si è fatto troppo pungente ha provato il tutto per tutto. Con la consapevolezza che è stato un tentativo che non ha garanzie di successo. Ma prima di arrendersi, tanto vale provarci.

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Foto di repertorio

In alcune porzioni del terreno l’imprenditore agricolo utilizza i cosiddetti sistemi anti-brina: acqua nebulizzata sulle piante perché si congeli lentamente restando a zero gradi, temperatura tollerabile per la coltura. Ma le notti della Bassa si stanno rivelando più fredde.

Data la vasta estensione della coltivazione sarebbe inutile spargere piccoli falò a terra, come già si è visto fare in altre occasioni nelle nostre campagne. Allora il contadino solarolese ha provato a replicare l’effetto prodotto da macchinari specifici con quello che aveva a disposizione. L’atomizzatore che di solito si usa per la diffusione degli insetticidi è stato agganciato al trattore completamente vuoto per aspirare aria calda dal falò sul rimorchio e soffiarla ai lati per raggiungere i filari. Ogni 7 minuti il passaggio dallo stesso punto, tranne quando era necessaria una sosta tecnica per fare il pieno di legna.

In una notte l’agricoltore ha percorso 60 km, facendone 12 all’ora nella speranza che fosse la velocità giusta: non troppo veloce perché il calore si sarebbe disperso e non troppo lento perché il calore avrebbe bruciato le foglie.

La gravita dell’emergenza che sta vivendo il comparto agricolo ravennate per le gelate notturne è confermata anche dalla lettera che il presidente della Provincia, Michele de Pascale, ha inviato oggi 17 aprile alla ministra per l’Agricoltura, Teresa Bellanova: «Gelate così forti che i sistemi attivi di difesa come anti-brina, ventoloni e reti non sono stati efficaci – si legge nella missiva –. Per pesche, albicocche, susine e kiwi i danni arrivano a toccare il cento per cento del raccolto». De Pascale scrive alla ministra anche per affrontare il tema delle polizze assicurative: «Molte compagnie hanno ridotto le disponibilità di questi prodotti nei loro portafogli, la copertura è limitata ed esclude il gelo, molti imprenditori sono alle prese con difficoltà burocratiche per il Covid-19». Il presidente chiede interventi dello Stato a indennizzare i produttori.

Coronavirus, 6 nuovi casi: negli ultimi 40 giorni è successo solo un’altra volta

C’è anche il decesso di un uomo di 65 anni che era ricoverato da oltre un mese. Ma l’Ausl registra anche 18 guarigioni cliniche e dieci complete

Woman Wearing Face Mask 3973873È una giornata con dati positivi nella lotta contro il coronavirus in provincia di Ravenna: alle 12 di oggi, 17 aprile, i casi diagnosticati sono 910 e cioè 6 in più rispetto alla stessa ora di ieri. Una aumento così basso era capitato solamente un’altra volta negli ultimi quaranta giorni. Le sei persone sono due donne e 4 uomini. Un paziente è seguito a domicilio mentre gli altri sono ricoverati ma non in terapia intensiva. Si tratta di pazienti che hanno avuto contatti stretti con casi già accertati.

La Regione oggi ha comunicato anche un altro decesso: si tratta di un 65enne ricoverato da oltre un mese. Ma si sono verificate anche 18 guarigioni cliniche e 10 guarigioni complete.

Sono 334 le persone in quarantena e sorveglianza attiva in quanto contatti stretti con casi positivi o rientrate in Italia dall’estero.

Complessivamente i casi ravennati sono così distribuiti tra i comuni (Bagnara è l’unico senza casi):
407 Ravenna
123 Faenza
65 Lugo
58 Cervia
48 Russi
31 Bagnacavallo
28 Alfonsine
21 Castelbolognese
18 Fusignano
15 Cotignola
11 Massa Lombarda
10 brisighella
8 Conselice
8 Riolo Terme
6 Solarolo
3 Sant’agata Santerno
2 Casola Valsenio
48 residenti al di fuori della provincia

La Oss del centro disabili: «Ospiti ammassati, mai fatti tamponi, abbiamo paura»

Lo sfogo di una operatrice che ha contattato la nostra redazione: la struttura accoglie 15-20 adulti autistici o problematici, per il personale mascherine disponibili solo di recente

Infermieri 2«Andiamo al lavoro tutti giorni con la paura di portare il Covid-19 tra i disabili ospitati nella struttura senza saperlo. Si sta pensando solo alle case di riposo e purtroppo nessuno fa niente per i centri dedicati agli adulti problematici: non abbiamo mai visto un tampone in tutto questo periodo». È lo sfogo di una operatrice socio-sanitaria (Oss) di un centro di Ravenna che ha contattato la nostra redazione perché «sento il bisogno di urlare la mia paura e rabbia, come quella di tanti miei colleghi. Siamo un ramo della sanità e del sociale dimenticati nelle mani del Signore».

L’Oss che ci scrive – la chiameremo Giulia – ci dice che solo di recente il personale ha a disposizione le mascherine. Nelle fasi iniziali dell’emergenza coronavirus queste mancavano ed era stata una di loro a cucirne alcune come soluzione alternativa: «Siamo trenta Oss e dieci educatori e nessuno mai ci ha fatto un tampone. Per di più quando ci sono le malattie arrivano le sostituzioni come succede ovunque e giustamente non sappiamo chi e come è messo. Le cooperative ci dicono che dobbiamo stare tranquilli e utilizzare i Dpi ma abbiamo soltanto mascherine e guanti».

Nel centro sono accolti maggiorenni autistici o con disabilità, alcuni sono sempre stati residenti lì e altri invece lo sono diventati per questioni di sicurezza: «Circa 15-20 pazienti. Non possono andare a casa, non possono vedere i loro genitori e parenti. Con la loro malattia o la loro gravità di salute, trovarsi rinchiusi e non capire il perché non è facile».

Giulia teme per la mancanza del fondamentale distanziamento sociale: «Spesso succede che sono tutti ammassati in un salone di circa 25-30 mq e mi chiedo la cosiddetta distanza di sicurezza lì dentro dove stia. A volte è proprio un affollamento. Mi auguro veramente tanto che questo Covid non ci tocchi, ma ho veramente molto paura. Ci rassicurano di stare tranquilli ma io non posso perché a casa ho figli anch’io. Ma a nessuno dei capi questa cosa interessa tanto».

L’operatrice coonclude con tutto il suo sconforto: «Siamo dimenticati dal Comune e dalla Sanità. Mi fa rabbia sentire che ci si preoccupa soltanto delle case di riposo. I centri residenziali per i disabili, per psichiatrici, per ragazzi problematici che fine fanno?».

Nelle farmacie mascherine gratis esaurite in poche ore, distribuiti 35mila pezzi

Nel comune di Ravenna le hanno ritirate circa settemila persone. Lo stock era la metà della disponibilità assegnata dalla Regione al capoluogo. Ancora disponibili quelle a pagamento a prezzi calmierati

Attachment (3)In poche ore le farmacie nel comune di Ravenna, pubbliche e private, hanno esaurito la dotazione di mascherine gratuite messe a disposizione dalla Regione. La distribuzione è cominciata oggi, 17 aprile, e a fine mattinata era già conclusa. Si trattava di 35mila mascherine, divise in lotti da 5 pezzi: ogni utente poteva richiedere un lotto solo quindi si può ipotizzare che circa settemila persone si siano recate nell’arco della mattinata nelle farmacie del Ravennate.

Lo stock di 35mila pezzi è la metà di quelle assegnate dall’Emilia-Romagna al Comune di Ravenna (175mila in totale alla provincia). L’altra metà era stata distribuita dalla protezione civile e dalle associazioni di volontariato alle persone più bisognose e in difficoltà.

La società Ravenna Farmacie che riunisce i negozi pubblici e l’Ordine dei farmacisti ricordano che sono disponibili nelle varie farmacie – pubbliche e private – mascherine in tutto uguali a quelle regionali, vendute a prezzi contenuti (che potranno anche calare ulteriormente nei prossimi giorni, se il mercato all’ingrosso consentirà un adeguato approvvigionamento). Chi avesse bisogno di mascherine può tranquillamente recarsi nelle farmacie e riceverle, senza problemi di quantità e avendo la garanzia che si tratta di dispositivi qualitativamente garantiti.

Occupazione in crescita in provincia di Ravenna nel 2019, prima del coronavirus

I dati Istat elaborati dalla Camera di Commercio: tasso di disoccupazione al 4,6 percento, mai così basso dal 2012

Istat Dati Occupazione Aprile 2019Prima dell’emergenza Covid-19, nel complesso l’anno 2019 è stato caratterizzato in provincia di Ravenna da un aumento dell’occupazione e da un calo della disoccupazione, a cui si è associata una diminuzione del numero degli inattivi. Ma già nel 2019, prima dell’emergenza, la cassa integrazione in provincia di Ravenna aveva iniziato la sua risalita.

Secondo i dati Istat sulle Forze-Lavoro ed elaborati dalla Camera di commercio di Ravenna, a fine dicembre 2019 la popolazione attiva è risultata pari a 184,1 mila unità, di cui 175,6 mila occupati e quasi 8,5 mila disoccupati. Per quanto riguarda l’andamento tendenziale del mercato del lavoro, per le forze di lavoro (o popolazione attiva) si è registrato un aumento di 1,8 mila unità rispetto al 2018 (+1%), riconducibile interamente all’incremento degli occupati. Infatti, al di là delle ampie oscillazioni stagionali, nella media dei dodici mesi, l’occupazione in provincia di Ravenna è aumentata di quasi 4 mila unità, con un incremento percentuale, rispetto alla media del 2018, pari a +2,3.

Le dinamiche però appaiono differenziate fra i settori di attività. L’occupazione sale nel commercio/turismo (+3,6%), negli altri servizi (+5,1%) e nel comparto dell’agricoltura provinciale (+0,8%). I settori che invece hanno fatto registrare una riduzione degli occupati sono quello delle costruzioni, in calo del -7,3% sull’analogo periodo precedente, ed il comparto dell’industria in senso stretto, con una contrazione pari a -1% in termini relativi.

L’andamento tendenziale mette inoltre in evidenza che i disoccupati sono calati e si sono ridotti di 2,2 mila unità, pari al -20,5%, in termini di variazione percentuale. Analizzando le componenti di genere, per gli uomini, si riscontra la seguente dinamica: la popolazione maschile attiva è calata di 0,5 mila componenti (-0,5% in termini relativi); piccolo incremento per il numero degli uomini occupati (+0,6%), a cui si è accompagnata però una notevole riduzione di quelli disoccupati di 1,1 mila unità, pari a -25,6%. Per la componente femminile, le forze di lavoro sono cresciute di 2,2 mila unità (+2,7%), frutto di un aumento delle donne occupate, +3,4 mila (+4,4%) e di un calo di quelle in cerca di occupazione, -1,1 mila unità, con un decremento pari a -17,3% in termini relativi.

Gli andamenti sopra descritti portano a concludere che si è ridotto il tasso di disoccupazione complessivo, dal 5,8% del 2018 al 4,6% dell’anno in esame (a fronte di una media regionale nel 2019 del 5,5 e in Italia del 10); così pure quello maschile, in questo caso dal 4,2% al 3,1% e quello femminile che si è portato al 6,3% ed era 7,9% l’anno precedente.

Il tasso di disoccupazione aveva ripreso la discesa e, nella media del 2019, ha raggiunto il minimo rilevato dal 2012. Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione giovanile di prima fascia (15-24 anni), in provincia di Ravenna è calato, passando dal 29,1% del 2018 al 19,9% del 2019, con ben nove punti percentuali in meno; in Italia, da 32,2% a 29,2%. Per l’Emilia-Romagna, questo tasso di disoccupazione giovanile di prima fascia ha fatto registrare un trend in leggera crescita, in quanto è aumentato dal 17,8% del 2018 al 18,5% dell’anno in esame, per effetto della crescita della componente maschile.

Da mettere in evidenza però anche l’altra faccia della medaglia: nel corso del 2019 e già prima degli effetti della pandemia, la cassa integrazione guadagni è tornata a correre in provincia di Ravenna, rispetto al 2018. Per quanto riguarda l’analisi dei dati tratti dall’Osservatorio dell’Inps, in provincia di Ravenna le ore complessive di cassa integrazione autorizzate nel 2019 sono state 1.695.706, con un aumento, rispetto al 2018, del +118,7%. Il trend di crescita rilevato in regione e complessivamente in Italia, è stato pari, rispettivamente, a +38,4% e +20,2%. Nella nostra provincia, le ore autorizzate sono state concentrate nell’industria in senso stretto e nell’edilizia. Per quanto riguarda la tipologia, l’aumento è principalmente connesso alla elevata crescita delle ore di Cig straordinaria, il cui incremento è a tre cifre: +196,9% rispetto all’anno 2018. A questo proposito occorre anche ricorda che sulla Cig straordinaria ha influito una recente variazione delle norme a livello nazionale: con il D.L.109 del settembre 2018, è stata reintrodotto il trattamento straordinario di integrazione salariale “per crisi aziendale qualora l’azienda abbia cessato o cessi l’attività produttiva e sussistano concrete prospettive di cessione dell’attività con conseguente riassorbimento occupazionale…….ecc..”, che era stata eliminata alcuni anni prima con la riforma degli ammortizzatori sociali operata dal Jobs Act. Il cambio di normativa sicuramente avrà avuto il suo peso; certo è che l’aumento al ricorso alla straordinaria è risultato molto più elevato in provincia di Ravenna che in Emilia-Romagna (+61,7%) e complessivamente in Italia (+31,2%). E molto spesso oggi la Cig straordinaria è l’anticamera della Naspi, la nuova indennità di disoccupazione. Rispetto all’anno precedente, l’aumento delle ore autorizzate per la ordinaria in provincia di Ravenna è pari a +22,7%; +19,7% in regione e + 10,2 per l’Italia. In calo invece le ore autorizzate in deroga per tutti e tre i territori.

Il crocifisso a Faenza in processione su un camioncino: preghiere dagli altoparlanti

Sabato 18 aprile la tradizionale festa nel santuario dei frati cappuccini

Attachment (12)Sabato 18 aprile, in occasione della tradizionale festa del Crocifisso che si celebra ogni anno nel santuario dei frati cappuccini di Faenza la domenica dopo Pasqua, il crocifisso sarà portato per le vie della parrocchia nonostante l’emergenza coronavirus.

Non sarà però ovviamente possibile per i fedeli seguire la processione a piedi o comunque scendere in strada.

Il crocifisso sarà trasportato su un camioncino, accompagnato dal parroco Giorgio Busni, annunciato dagli altoparlanti che trasmetteranno preghiere e canti. I fedeli potranno salutare l’immagine sacra dalle finestre e dai balconi delle proprie case.

La processione partirà alle 15.30 dalla chiesa dei cappuccini, in via Canal Grande, e attraverserà tutte le strade della parrocchia. La conclusione è prevista per le 17.

Il commissario per l’emergenza: «Progettare in fretta passeggiate con i bambini»

Venturi invita a ricominciare dai più piccoli: «Perché non pensare a un genitore che accompagna il proprio figlio fuori per una camminata?»

Venturi In Conferenza Stampa 25 Febbraio
Sergio Venturi

«Sarebbe utile progettare rapidamente una bella passeggiata all’aria aperta con i bambini». È il commissario ad acta per la gestione dell’emergenza Coronavirus in Emilia-Romagna, Sergio Venturi, a lanciare la proposta nel corso dell’ultima sua quotidiana diretta su Facebook, nel corso della quale fornisce i numeri di malati, guariti e morti, ma risponde anche alle domande di giornalisti e cittadini.

«Quelli che più fanno fatica oggi sono i bambini, perché non possono uscire da soli. Loro soffrono perché hanno bisogno di giocare e credo sia giusto ricominciare da loro – dice Venturi –. E se si può portare fuori il cane, perché non pensare anche a un genitore che accompagna il proprio figlio fuori per una camminata? Se lo meriterebbero, i bambini. Così come un bel regalo dai propri nonni: in fondo stanno facendo un sacrificio per non infettare i nonni…».

La discoteca Indie per la “fase 2” pensa alla momentanea trasformazione in drive-in

Tutti in auto a guardare film e ascoltare concerti? L’incognita è legata ai costi

Drive In IndieIn tutto il mondo, tra progetti concreti e altri in divenire, sembra stia tornando di moda il “drive in” con molti locali pubblici che per gestire la ripartenza dopo l’isolamento forzato e garantire la distanza tra le persone stanno pensando di allestire un servizio da godere restando in auto.

In provincia di Ravenna a lanciare l’idea è in particolare la discoteca Indie Club di Cervia.

«Le discoteche saranno chiuse a lungo, ci hanno suggerito di reinventare temporaneamente la nostra attività», commenta lo staff  su Facebook, lanciando il “Drive-INdie”. In particolare i gestori della discoteca mettono a disposizione i grandi parcheggi e si dicono pronti a fornire un servizio di bar e ristorazione tra le auto e anche ad allestire un palco per esibizioni live. La grande incognita resta quella legata invece ai costi per lo schermo cinematografico e le proeizioni.

«Ora non ci rimane che approfondire un piano economico che sia sopportabile, almeno sopra lo zero, non ci interessa più di tanto fare vero business in questo momento, non è il nostro settore, sarebbe un ripiego temporaneo per dare un servizio e tenerci attivi».

La sfida degli organizzatori della maratona di Ravenna: «Un km di corsa in casa»

Per partecipare sarà necessario scattarsi una foto con il pettorale realizzato per l’occasione

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Il pettorale da stampare per partecipare al contest della Maratona di Ravenna

Ravenna Runners Club, l’associazione che organizza la Maratona di Ravenna Città d’arte (in programma il prossimo 8 novembre) in questo periodo di emergenza e isolamento forzato lancia una nuova iniziativa per coinvolgere i tanti runner costretti a casa.

Si tratta di un concorso, #IOCORROACASA, per una sfida «di corsa dal salotto alla cucina… e ritorno!» come sottolinea lo slogan coniato appositamente.

La partecipazione è aperta a tutti, in un contesto totalmente ludico e volontario. Basterà stampare il pettorale realizzato per il contest (qui sopra), disponibile su tutti i canali social e web della Maratona di Ravenna. Per chi non ha a disposizione una stampante, il pettorale si potrà anche riprodurre a mano.

La sfida sarà questa: percorrere un km all’interno del proprio appartamento, fra le mura di casa oppure, per i più fortunati, nel giardino o nella terrazza della propria abitazione. Dopo aver percorso almeno un km sarà sufficiente scattarsi una foto con pettorale e tenuta da runner e pubblicarla sul proprio profilo Facebook o Instagram taggando @maratonaravenna e inserendo l’hashtag #iocorroacasa.

Ravenna, è morto Giuliano Gamberini, patron della concessionaria Sva

Suo anche l’investimento per i parchi commerciali Teodorico e Teodora, in fase di costruzione

Giuliano GamberiniÈ morto a 78 anni dopo una lunga malattia Giuliano Gamberini, storico imprenditore ravennate.

Patron della concessionaria automobilistica Sva di via Trieste, Gamberini lascia la moglie e tre figli, tra cui quello che è attualmente presidente dell’impresa di famiglia, Gianmarco (Ad è invece la sorella Cristina).

Tra gli ultimi investimenti di Gamberini anche quello per il nuovo parco commerciale Teodora, in fase di realizzazione vicino alla stessa Sva (e al Teodorico, sempre un suo investimento), con anni di ritardo rispetto alle intenzioni.

Il video della Pubblica Assistenza: «Sempre più stanchi, ma non molliamo»

A quasi due mesi dall’inizio dell’emergenza la Pubblica Assistenza Città di Ravenna racconta la sua sfida al Covid-19. «Una lotta quotidiana vissuta in prima linea per aiutare il prossimo – si legge in una nota inviata alla stampa – e per supportare in ogni modo tutto il settore sanitario messo così duramente alla prova dal virus e da tutte le circostanze legate a questa situazione».

Un racconto condensato in un breve video – qui sotto – della durata di poco più di un minuto, dal titolo “La nostra forza siete voi” pubblicato anche sui canali social della Pubblica Assistenza.

Il testo del video sottolinea la grande stanchezza con la quale si trovano a convivere ormai da qualche tempo gli operatori e i volontari dell’organizzazione, ma anche l’intenzione di non abbassare la guardia e di “non lasciare indietro nessuno” garantendo il proprio apporto, soprattutto nei confronti delle fasce più deboli della popolazione.

Nel video messaggio emerge infine l’importanza del sostegno morale che tutta la cittadinanza sta facendo avvertire durante ogni singolo giorno in questo momento così delicato.

Calcio, sospesi definitivamente campionati e tornei del calcio giovanile “prof”

La decisione della Figc nazionale, in attesa di quelle dei comitati regionali e della Lega Dilettanti

Saluto Finale

La Figc ha definitivamente sospeso tutti i campionati e i tornei giovanili nazionali e interregionali organizzati dal Settore Giovanile e Scolastico e dalla Divisione Calcio Femminile.

La decisione della federazione calcistica riguarda le società professionistiche (e le fasi nazionali dilettanti) e quindi in provincia di Ravenna solo di fatto il Ravenna Fc.

Ma si tratta di un provvedimento che potrebbe fare da apripista ad altri riguardanti il calcio e il calcio a 5 giovanile a livello locale che spetteranno invece alla Lega Nazionale Dilettanti e ai rispettivi comitati regionali.

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