giovedì
11 Settembre 2025

L’assessore allo Sport: «Non si può uscire in bici in gruppo. Faremo controlli»

Fagnani: «Chiedo alle associazioni sportive spirito di collaborazione»

BiciL’assessore allo Sport Roberto Fagnani si rivolge ai gruppi e alle associazioni sportive del territorio ravennate, nonché ai singoli appassionati, per ribadire il concetto che «i provvedimenti del Governo per il contenimento e il contrasto della diffusione del Coronavirus consentono l’attività motoria purché non in gruppo. In particolare l’uso della bicicletta, come si legge proprio sul sito del Governo, nella pagina dedicata ai quesiti più frequenti, è consentito per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza, nonché per raggiungere i negozi di prima necessità e per svolgere attività motoria, ma, lo ribadiao, non in gruppo».

Inoltre, interpretando lo spirito della norma, il raggiungimento dei luoghi nei quali fare attività motoria non deve comportare grossi spostamenti rispetto alla propria residenza, in quanto ciò vanificherebbe la ratio e l’efficacia del decreto, consentendo un affollamento nel medesimo luogo da parte di un numero elevato di persone.

«Mi rivolgo quindi sia alle numerose associazioni sportive del nostro territorio, ciclistiche e non, sia ai singoli appassionati della bicicletta e di altri sport – conclude Fagnani –, per richiamarli allo spirito di collaborazione e di responsabilità che hanno sempre dimostrato. Mi rivolgo a loro con un appello e nello stesso tempo mi corre l’obbligo di far presente che i controlli saranno numerosi e che comportamenti irresponsabili prevedono conseguenze penali, perché in gioco c’è la salute di tutti noi».

A Castel Bolognese chiusi dal sindaco tutti i parchi, le aree verdi e i cimiteri

Ordinanza di Luca Della Godenza: «Ci sono stati assembramenti di persone, stiamo a casa»

Della Godenza Castel BologneseIl sindaco di Castel Bolognese Luca Della Godenza chiude tutti i parchi pubblici, il parco fluviale, le aree verdi (comprese le aree di sgambamento cani) e i cimiteri del territorio comunale.

Lo annuncia sui propri canali social, annunciando di aver firmato una nuova ordinanza sull’emergenza coronavirus, perché « in questi luoghi ci sono stati assembramenti di persone».

«Oggi è più che mai – scrive il sindaco di Castel Bolognese –  necessario rimanere a casa e muoversi solamente per lavoro, necessità improcrastinabili o salute. So di chiedere un sacrificio a tutti voi, consapevole che il bel tempo invogli ad uscire, ma oggi dobbiamo rimanere a casa per fermare il diffondersi di questa malattia».

Il mondo dello sport ravennate (e non solo) piange Claudia Subini

Fu delegata provinciale di Federginnastica e coordinatrice di educazione fisica del Provveditorato agli Studi

Claudia SubiniÈ morta nella notte tra giovedì e venerdì Claudia Subini, dal 2013 delegato Coni di Ravenna, figura di riferimento di tutta l’attività promozionale e giovanile dello sport della provincia di Ravenna.

Avrebbe compiuto 67 anni nel prossimo ottobre.

Il Coni regionale – in tutte le sue espressioni – «piange una donna, una dirigente, una persona capace di idee nuove, di continui e proficui confronti con tutte le realtà territoriali, in grado inoltre di profondere tutte le energie possibili per il conseguimento di obiettivi e per la realizzazione dei progetti».

Insegnante di educazione fisica da metà degli anni Settanta in vari istituti scolastici ravennate, fu delegata provinciale della Federginnastica, nonché consigliera regionale della stessa federazione.

Inoltre per un ventennio, fino al 2016, assunse l’incarico di coordinatrice di educazione fisica del Provveditorato agli Studi – promuovendo senza soluzione di continuità incontri, convegni, gare nell’ambito scolastico e studentesco.

Il Coni nazionale nel 1999 le conferì la Stella di bronzo al merito sportivo e nel 2016 quella d’argento.

Sul fronte dirigenziale la professoressa Subini è stata per due quadrienni anche vicepresidente del comitato provinciale Coni e soprattutto dal 2011 al 2016 presidente del Panathlon Ravenna, riuscendo a dare nuovo e più incisivo impulso alla vita del Club.

Le letterine dei bimbi di seconda elementare al 118: «Grazie per il vostro coraggio»

L’insegnante Davide Solaroli ha consegnato la busta con i messaggi dei suoi alunni ai medici di Lugo

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Davide Solaroli consegna le letterine dei propri alunni al 118 di Lugo

Bambini di seconda elementare ringraziano medici e infermieri dell’ospedale per il loro lavoro in questa emergenza legata alla diffusione del coronavirus. Succede, tra le altre città, anche a Lugo, dove Davide Solaroli, insegnante di italiano della classe 2^A della Scuola Primaria “Garibaldi” (nonché candidato a sindaco alle ultime Amministrative) ha consegnato le letterine dei suoi alunni a medici, infermieri e autisti del 118.

Si tratta dell’esito di un progetto realizzato a distanza da Solaroli, partito dalla storia di  “un piccolo virus ribelle” che verrà sconfitto grazie alla gentilezza.

Da questa storia – racconta Solaroli – è poi nata l’idea dei bambini di mettere in pratica gli insegnamenti in essa contenuti, scrivendo ed inviando realmente biglietti gentili, inviati on line al proprio “maestro”, che le ha stampate e portate al 118. «I primi destinatari che insieme hanno scelto – si legge nella nota di accompagnamento consegnata ai medici dallo stesso Solaroli – siete proprio Voi che vivete e affrontate questo periodo drammatico ogni giorno in prima linea».

Questo è invece il contenuto delle letterine dei bambini: «Grazie per il vostro coraggio. Grazie per la vostra pazienza. Grazie per la vostra professionalità. Grazie per la vostra calma. Grazie per la vostra disponibilità. Grazie per la vostra umanità. Non tutti gli eroi indossano il mantello, alcuni ad esempio indossano un camice oppure una divisa. E finché ci sarete voi, noi sappiamo che andrà tutto bene».

“Coccole a distanza”: video interattivi e laboratori per i bambini di nidi e materne

Il progetto del Comune per mantenere la relazione tra insegnanti e piccoli alunni

Disegno AndràtuttobeneIl Comune di Ravenna lancia il progetto “Coccole a distanza” mettendo a disposizione video interattivi con letture, giochi e laboratori per i bambini a casa da scuola.

Tutto il materiale è disponibile a questo link.

“La relazione tra insegnanti e piccoli alunni dei nidi e delle scuole d’infanzia comunali non si è mai interrotta – scrive il Comune di Ravenna –, per la volontà reciproca di mantenere vivo il dialogo affettivo, attraverso le voci delle insegnanti e la familiarità di oggetti, esperienze, capaci di attivare sentimenti, emozioni, memoria e fantasia. Grazie al filo diretto con le chat dei genitori si è instaurata una modalità di contatti quotidiani, basata sulla condivisione di materiali di gioco e didattici pensati e realizzati per un intrattenimento ludico e creativo dei bambini».

Si tratta soprattutto di video che propongono letture di storie positive e familiari, filastrocche anche di sensibilizzazione alle buone prassi raccomandate in questo periodo per proteggere la loro salute (“misurare le distanze di una gamba”, come starnutire, come lavarsi le manine ecc..), oppure indicazioni pratiche per attività laboratoriali come gli origami, la “ricetta” per la pasta di sale o il didò casalingo, la creazione di piccoli oggetti con materiale povero, reperibile anche a casa.

Coronavirus, in farmacia solo per “effettiva necessità”. Le regole da rispettare

Un vademecum concordato con gli ordini professionali verrà affisso nei punti vendita del territorio

SedeA partire dai prossimi giorni, le farmacie del territorio ravennate affiggeranno, ad uso dei clienti, un vademecum legato alle informazioni essenziali sui comportamenti da adottare a causa del coronavirus: un’iniziativa volta a garantire la migliore protezione possibile al pubblico ed agli operatori.

Il vademecum è stato concordato con l’Ordine dei Medici e con l’Ordine dei Farmacisti.

Nel dettaglio:

– tutti gli utenti sono invitati a recarsi in farmacia solo in caso di effettiva necessità;

– nel caso di sintomi da raffreddamento, febbre, difficoltà respiratorie, i pazienti sono invitati a chiamare il medico per consigli; entrate in farmacia solo se il medico vi dice che potete farlo, coprendovi naso e bocca con una mascherina o, in caso di mancanza di mascherina, con un fazzoletto di carta monouso. Lo stesso vale per i familiari delle persone con sintomi.

– Per gli anziani che hanno difficoltà a recarsi in farmacia o per persone con sintomi da raffreddamento e difficoltà respiratorie, o comunque sottoposti a quarantena, è attivo un servizio di consegna domiciliare gestito dalla Croce Rossa.

– L’ingresso degli utenti può essere limitato per evitare l’eccessiva vicinanza: il farmacista è tenuto a regolare gli afflussi, e, in caso di necessità, a chiedere agli utenti di non entrare, o di uscire dai locali. Collabora con questa semplice regola evitando di spingere, o di avvicinarsi a meno di un metro agli altri utenti in fila.

– Rispettate sempre la distanza, anche dal banco della farmacia e nel contatto con il farmacista, evitando di sporgervi troppo sui banconi.

– Alcuni servizi, come il servizio CUP o le autoanalisi, subiranno limitazioni, nel rispetto del decreto ministeriale.

Coronavirus, «fortissima attenzione a S. Zaccaria». Appello del sindaco ai residenti

Sulla base dell’indagine dell’Ausl e i relativi provvedimenti di isolamento e sorveglianza

Coronavirus OspedaleNell’ambito dell’indagine epidemiologica svolta dal dipartimento di Sanità pubblica di Ravenna dell’Ausl Romagna, che ha intercettato i contatti stretti dei pazienti risultati positivi al coronavirus attivando i relativi provvedimenti di isolamento e sorveglianza attiva, è emerso in particolare che una fortissima attenzione è necessaria nella frazione di San Zaccaria (Ravenna).

Lo comunica il sindaco Michele de Pascale.

«La raccomandazione – scrive il Primo cittadino – di seguire in maniera molto rigorosa le disposizioni vigenti per tutta la cittadinanza (e cioè la massima limitazione dei contatti interpersonali, la permanenza al proprio domicilio se non strettamente indispensabile, il rispetto assoluto della quarantena e delle relative modalità per coloro che si trovano in tale situazione) è dunque particolarmente forte per i residenti in quel territorio: tutto questo per garantire il più possibile la sicurezza del singolo e per contenere la diffusione delle esposizioni al coronavirus, elemento importante per tutti ma in particolare per i soggetti più deboli come le persone anziane e/o affette da patologie croniche».

Coronavirus, ridotte le corse di autobus e treni

Nuova ordinanza del presidente della Regione Bonaccini che recepisce le indicazioni del nuovo decreto

Autobus RavennaA partire da oggi, 13 marzo, in Emilia-Romagna sarà attuata una riduzione dei servizi di trasporto pubblico sia ferroviario che su gomma.

Lo stabilisce una nuova ordinanza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che recepisce le indicazioni introdotte dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri firmato nella serata dell’11 marzo.

Per quanto riguarda il trasporto su gomma, le Agenzie della mobilità provvederanno a osservare una riduzione delle corse con le modalità applicate durante il periodo delle vacanze scolastiche.

Riduzioni delle corse anche per il servizio ferroviario regionale. L’ordinanza prevede una riprogrammazione delle corse da parte dell’operatore Trenitalia-TPER, che dovrà garantire le necessità di spostamento dei cittadini in particolare dei pendolari nell’ore nelle ore di punta.

In particolare, sulle linee principali o nelle ore di punta dovrà essere garantito un treno ogni ora, mentre per le linee secondarie nelle ore di minore intensità di traffico si assicurerà almeno un treno ogni due ore.

La Regione – assicura in una nota – «monitorerà le ripercussioni della riprogrammazione dei servizi di mobilità riservandosi di richiedere, se necessarie, modifiche al piano di riduzione del servizio».

La programmazione è visibile o consultabile sui siti web di Trenitalia e di Tper.

Per quanto riguarda invece il trasporto pubblico non di linea come il servizio taxi e il servizio di noleggio con conducente, l’ordinanza raccomanda agli Enti locali, ciascuno per la propria area di competenza, di rimodulare l’offerta di servizio, sentite anche le organizzazioni di categoria, prevedendo anche riduzioni dello stesso sulla base delle effettive esigenze, garantendo in ogni caso i servizi minimi essenziali.

Covid-19, positivo operatore del Medical Center. L’azienda: «Era a casa da giorni»

L’uomo è residente a Bologna. Il reparto e le aree di sua pertinenza sono stati messi sotto controllo e isolati e si sta provvedendo all’igienizzazione e sanificazione

Corona VirusUn operatore del Medical Center di Ravenna è risultato positivo al Covid-19. Lo rende noto la direzione del day surgery con poliambulatorio del gruppo Gvm. L’uomo è domiciliato a Bologna dove, secondo le informazioni divulgate dall’azienda sanitaria privata, si trova dal 6 marzo, lontano dal lavoro in isolamento precauzionale per via di alcuni sintomi compatibili con una infezione da nuovo coronavirus. Oggi, 12 marzo, è arrivato l’esito del tampone con la conferma della positività.

Il reparto e le aree di pertinenza dell’operatore sono stati messi sotto controllo e isolati dalla Direzione Sanitaria e, in queste ore, si sta provvedendo all’igienizzazione e sanificazione. Si stanno inoltre effettuando i necessari controlli sui pazienti e sul personale sanitario entrato in contatto con l’operatore.

Si tratta quindi del decimo caso riconducibile alle strutture del gruppo privato Gvm nel Ravennate. Vale la pena ricordare che questo caso non rientra tra i dieci nuovi diagnosticati oggi in provincia di Ravenna perché nella distribuzione geografica per province in regione fa fede il luogo in cui viene riscontrata la positività, quindi Bologna, dove peraltro l’uomo è anche residente.

Covid-19, al Maria Cecilia 6 dei 10 nuovi casi: 4 pazienti, un medico e un operatore

L’ospedale privato accreditato aveva già registrato sei positività. Nessuno dei degenti è in terapia intensiva, il personale era già a casa in via precauzionale

0000076701Altri casi di positività al Covid-19 nell’ambito dell’ospedale privato Maria Cecilia di Cotignola. Si tratta di quattro pazienti ricoverati e due membri del personale, un medico e un operatore. I sei fanno parte dei dieci nuovi casi diagnosticati in provincia di Ravenna oggi, 12 marzo. Nei giorni scorsi nella stessa struttura ospedaliera erano già emersi sei casi (cinque pazienti e un medico)

Una nota diffusa dalla clinica accreditata con il servizio sanitario nazionale fa chiarezza sulla situazione interna. «Abbiamo segnalato l’11 marzo all’Ausl quattro pazienti ricoverati, la cui situazione necessitava di approfondimenti. L’esito dei tamponi effettuati, pervenuto nel primo pomeriggio di oggi 12 marzo, ha confermato la positività. Si tratta di due uomini, un paziente di 80 anni della provincia di Ferrara ricoverato in Chirurgia Vascolare e uno di 84 anni della provincia di Ravenna ricoverato in Aritmologia, e di due donne di 69 e 88 anni – rispettivamente della provincia di Ferrara e Ravenna – ricoverate nel reparto del Piede Diabetico». I pazienti, già spostati precauzionalmente in area separata dagli altri degenti, non sono in terapia intensiva, e le loro condizioni sono stabili.

Per quanto riguarda il personale invece sono arrivati oggi gli esiti dei tamponi su un medico, già in quarantena domiciliare in via precauzionale dalla mattina del 6 marzo, e su un secondo operatore che dal 3 marzo non frequenta la struttura ospedaliera, a seguito di una variazione delle condizioni di salute registrata quando si trovava già presso il proprio domicilio.

Il Maria Cecilia Hospital ribadisce che aveva già adottato tutte le disposizioni previste dalla normativa nazionale e regionale, «compresa la creazione di un rigido Triage intraospedaliero all’ingresso con misurazione della temperatura tramite termometro ad infrarossi, anamnesi epidemiologica e clinica, oltre all’igienizzazione delle mani per utenti e personale sanitario». Per evitare la diffusione di contagi «tutte le aree e i reparti sono sempre sottoposti a disinfezione e igienizzazione totale e permane la disposizione di accesso di un solo visitatore per singolo paziente negli orari di visita».

A Lugo ospedale Covid, a Faenza anticipate le lauree degli infermieri: 14 candidati

Ausl e Regione stanno delineando il piano per fronteggiare la diffusione dei contagi con strutture allestite e altre pronte per dare supporto

89229588 10159761704218747 3400939749911822336 NL’ospedale di Lugo è stato individuato nel piano della Regione Emilia-Romagna come ospedale Covid che, insieme a quello di Riccione, per l’Ausl Romagna affiancherà gli hub di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena in caso di necessità nella gestione dell’emergenza coronavirus. Lo si apprende da un comunicato divulgato da Bologna nella serata di oggi, 12 marzo.

Intanto il commissario regionale Sergio Venturi, ex assessore alla Salute richiamato per seguire la delicata situazione quando il suo successore Raffaele Donini è risultato positivo al tampone, ha annunciato che il 23 e 24 marzo ci saranno le sessioni di laurea anticipate dei corsi di Scienze infermieristiche. Tra i candidati anche 14 studenti della sede dell’Università di Bologna a Faenza. L’anticipo è stato richiesto per immettere nuovo personale nel sistema sanitario. Al momento sono previste 133 tesi nei vari atenei regionali (comprese quelle faentine).

Da Via Aldo Moro arriva il quadro regionale per fronteggiare la diffusione del contagio. Quasi 1.290 posti letto sono già allestiti in Emilia-Romagna: di questi, 211 sono per la terapia intensiva e 1.079 per gli acuti (all’interno di reparti di malattie infettive, pneumologie e medicine). Ad oggi, il piano – uno strumento di programmazione in continua evoluzione, sulla base delle esigenze epidemiologiche e assistenziali – prevede di poter arrivare sino a 539 posti letto di terapia intensiva per i pazienti in condizioni più gravi e a 3.120 posti per acuti. Vale la pena ricorda che al 12 marzo i ricoveri in rianimazione sono 112.

Il piano messo a punto dalla Regione prevede 5 livelli di saturazione progressivi dei posti letto a favore dei ricoveri di pazienti Covid. Il livello 1 è legato all’utilizzo di letti già esistenti per l’isolamento di pazienti diagnosticati; nel livello 2 i medesimi pazienti possono essere ricoverati in coorti, cioè spazi dedicati a persone con la stessa malattia; il livello 3 prevede l’espansione di reparti e strutture dedicate in macroaree ad hoc, trasferendo e sospendendo attività già programmate e differibili, meno urgenti, in modo da creare nuove disponibilità. Nel livello 4, c’è l’utilizzo della rete regionale con trasferimento di pazienti dagli ospedali più saturi a quelli che hanno maggiore disponibilità.

Il livello 5, infine, indica la creazione di ospedali o padiglioni interamente dedicati a pazienti Covid: si intendono strutture di dimensioni medio-piccole (indicativamente 150-200 posti letto) dotate di terapia intensiva e, eventualmente, di aree semintensive. È opportuno che in queste sedi non siano svolte attività non trasferibili e non “isolabili” (come trapianti, emodinamica e altre discipline di alta specialità).

Covid-19: altri 10 casi in provincia, 41 totali. Dimessi 3 ricoverati: sono guariti

I nuovi pazienti sono quattro donne e sei uomini, hanno età compresa fra 40 e 92 anni: tre a casa sotto osservazione, tre in ospedale ma non gravi, quattro erano già in una struttura privata

Ospedale Di RavennaContinua la crescita dei casi di positività alla Covid-19 (malattia causata dal nuovo coronavirus) diagnosticati in provincia di Ravenna. Il totale alle 12 di oggi, 12 marzo, è 41 persone. L’aumento rispetto allo stesso orario di ieri è di dieci casi. Ma aumentano anche le guarigioni: tre dei pazienti precedentemente ricoverati in ospedale, nelle ultime ore sono stati dimessi e risultano clinicamente guariti. Vanno ad aggiungersi ai due giovani di 18 e 21 anni che erano risultati i primi a superare la malattia (i 5 guariti sono compresi nel totale di 41).

Dei dieci nuovi casi odierni, 4 sono donne (età 63, 68, 87 e 92) e 6 sono uomini (età 40, 55, 64, 65, 80 e 83). Tre sono in isolamento domiciliare in quanto privi di sintomi o con sintomi lievi, tre sono ricoverati all’ospedale di Ravenna comunque in buone condizioni, mentre gli altri risultano ricoverati in una struttura privata del territorio. Tre di essi risultano residenti fuori dal territorio provinciale di Ravenna, mentre per gli altri sono al vaglio contatti con casi già noti.

Tre dei nuovi casi fanno riferimento al comune di Cervia. Si tratta di una coppia di 64enni marito e moglie, lui ricoverato all’ospedale di Ravenna, lei in isolamento e sotto osservazione a casa. Il terzo è il 40enne residente fuori città, ma che ha un domicilio anche nella città di Cervia. «Sono subito state applicate le normali prassi e l’Ausl Romagna si è prontamente occupata dell’indagine epidemiologica e di isolare le persone che hanno avuto contatti con i tre casi – fa sapere il sindaco Massimo Medri -. Il numero di contagiati accertati nella nostra città sale in soli tre giorni a cinque. Invitiamo tutti i cervesi a stare a casa, a fare affidamento solo su fonti istituzionali e ufficiali, e a seguire scrupolosamente le indicazioni divulgate in questi giorni dal Ministero». Sei dei nuovi casi fanno riferimento all’ospedale privato Maria Cecilia di Cotignola.

In Emilia-Romagna sono complessivamente 1.947, 208 in più rispetto a ventiquattro ore prima. Passano da 6.640 a 7.600 i campioni refertati. Per quanto riguarda il quadro complessivo della regione, ci sono 811 persone (41 percento) in isolamento a casa perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 112 (8 in più rispetto a ieri). E salgono a 43 (ieri erano 38) le guarigioni. Crescono anche i decessi di pazienti con coronavirus, passati da 113 a 146: 33, quindi, quelli nuovi, che riguardano 22 uomini e 11 donne; per dieci delle persone decedute erano note patologie pregresse, in qualche caso plurime, mentre per le altre sono in corso approfondimenti epidemiologici.

In regione la provincia con il numero più alto di casi (vale non la provincia di residenza ma quella in cui è stata fatta la diagnosi) resta Piacenza con 679 (15 in più rispetto a ieri). Poi Parma 430 (52 in più), Rimini 312 (67 in più), Modena 190 (27 in più), Reggio Emilia 123 (9 in più), Bologna 122, di cui 42 del circondario imolese (complessivamente 14 in più, tutti a Bologna), Forlì-Cesena  33 (di cui 22 a Forlì e 11 a Cesena, complessivamente 9 in più, di cui 4 a Cesena e 5 a Forlì),  Ferrara 17 (5 in più rispetto a ieri).

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