«Verosimilmente – annota l’Ausl – hanno contratto la malattia in contatti fuori dalla provincia»
Sono tre i nuovi 3 casi di coronavirus accertati in provincia di Ravenna, «si tratta di una paziente di 43 anni e di due pazienti maschi di 62 e 66 anni – precisa una nota della Provincia –. Tutti e tre hanno verosimilmente contratto la malattia in contatti extra provinciali. Due di essi, un uomo e una donna sono a domicilio, in quanto privi di sintomi o con sintomi molto leggeri; l’altro paziente uomo è ricoverato in Malattie infettive sebbene le sue condizioni non siano gravi».
«Come per i casi precedenti va ribadito che anche questi pazienti sono seguiti con la massima attenzione dal Dipartimento di igiene pubblica dell’Ausl Romagna – prosegue il comunicato stampa – e che sono già stati attivati tutti i protocolli previsti in simili circostanze. Il dipartimento ha infatti svolto l’indagine epidemiologica individuando tutte le persone che hanno avuto contatti stretti con i pazienti, e per le quali sono stati presi i provvedimenti dovuti a loro tutela e al fine del contenimento della diffusione della malattia».
Si registrano complessivamente 475 casi lievi e 75 pazienti in terapia intensiva, 27 le guarigioni. A Ravenna 3 nuovi positivi
In Emilia-Romagna sono complessivamente 1.180 i casi di positività al Coronavirus, 170 in più rispetto all’aggiornamento di ieri pomeriggio. E passano da 3.604 a 4.344 i campioni refertati. Si tratta di dati disponibili e accertati alle ore 12, sulla base delle richieste istituzionali.
Anche oggi si tratta di persone che in circa la metà dei casi hanno richiesto un ricovero ospedaliero, le altre hanno sintomi modesti o addirittura assenti che non richiedono cure ospedaliere: 475 sono infatti i pazienti che stanno rispettando il previsto isolamento nella propria abitazione.
Sono 75 le persone ricoverate in terapia intensiva (11 in più rispetto a ieri). Salgono a 27 le guarigioni, 26 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e una dichiarata guarita a tutti gli effetti perché risultata negativa in due test consecutivi.
Purtroppo, però, crescono anche i decessi, passati da 48 a 56. Degli 8 nuovi decessi, due riguardano cittadini lombardi di 81 e 85 anni, poi un paziente bolognese di 85 anni e cinque pazienti piacentini con età comprese tra i 71 e 91 anni. Tutti avevano patologie pregresse, mentre sono in corso approfondimenti epidemiologici sull’uomo di Bologna.
In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che si riferiscono sempre non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 528 Piacenza (49 in più rispetto a ieri), 276 Parma (47 in più), 113 Rimini (9 in più), 97 Modena (15 in più), 70 Reggio Emilia (22 in più), 62 Bologna (13 in più), 15 Forlì-Cesena (8 in più), 13 Ravenna (3 in più), 6 a Ferrara (4 in più rispetto a ieri).
Restano serrati come in precedenza cinema e teatri, limitazioni allo sport, a locali ed esercizi commerciali. La domenica di sole ha spinto tanti ravennati a raggiungere il mare
Le nuove misure restrittive del decreto governativo per contrastare la diffusione del coronavirus (vedi l’elenco completo e dettagliato) hanno aggiunto, alle chiusure dei luoghi ed eventi di cultura già disposte in precedenza, anche a Ravenna, la serrata di monumenti, musei e biblioteche.
Riepilogando le nuove restrizioni valide a Ravenna pert tutto marzo, fino al 3 aprile, sono vietati:
– convegni, congressi, manifestazioni, eventi, spettacoli di qualsiasi natura, inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato;
– l’apertura dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, comprese le biblioteche;
– le attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione;
– gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato. Resta comunque consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, o all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus Covid-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori.
– le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi, centri diurni.
Mentre sono consentite però con limitazioni:
– le attività di ristorazione e bar, con obbligo, a carico del gestore, di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione:
– per le altre attività commerciali all’aperto e al chiuso, il gestore deve garantire l’adozione di misure organizzative tali da consentire un accesso con modalità contingentate o comunque idonee ad evitare assembramenti di persone, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro tra i visitatori.
File di auto da Ravenna per raggiungere il mare
Viste le circostanze, con questa domenica soleggiata e dalle temperature miti, centinaia di ravennati, hanno lasciato casa e la città e raggiunto il mare per una passeggiata sui moli di Marina di Ravenna e in spiaggia, magari per la colazione e il pranzo negli stabilimenti balneari già aperti. E qualcuno ne ha approfittato per una partita a calcetto o racchettoni.
Per quanto riguarda la chiusura di spazi ed eventi culturali e artistici il ministro della cultura Enrico Franceschini stamane ha dichiarato: «Da oggi in tutta Italia saranno chiusi cinema, teatri, concerti, musei. Una scelta necessaria e dolorosa. Ma la #cultura può arrivare nelle case. Chiedo alle tv di programmare musica, teatro, cinema, arte e a tutti gli operatori culturali di usare al massimo i loro social e siti.
Sospese alcune attività in ospedale per affrontare l’emergenza coronavirus. Avvisati gli utenti per aggiornare gli appuntamenti
Vista l’emergenza crescente contro la diffusione del coronavirus l’Ausl Romagna ha disposto per precauzione di rinviare alcune attivita di cura e prevenzione non urgenti per consentire al personale medico di concentrare spazi ed iniziativa di assistenza all’eventuale evolversi dei contagi da Covid-19. L’obiettivo è anche quello di contenere e alleggerire al massimo gli accessi agli ospedali.
Per i prossimi giorni «la Direzione Ausl ha deciso una sospensione dell’attività chirurgica non urgente e procrastinabile, così come di alcune attività ambulatoriali a loro volta non urgenti, in particolare alcune determinate tipologie di prestazioni, ad esempio, odontoiatriche, di otorino, broncoscopiche… Con lo stesso fine si è deciso inoltre un rallentamento delle attività di screening oncologico per un periodo di due settimane».
Le misure sono già operative e l’Ausl sta avvisando tutti gli utenti interessati che saranno poi ricontattati per la ricalendarizzazione della prestazione.
Inoltre da lunedì 9 marzo, l’attività delle Commissioni medico legali operanti nell’intero territorio aziendale subirà le seguenti modifiche.
– L’attività delle Commissioni patenti sarà limitata alle persone che hanno patenti scadute e usufruiscono già della proroga della Motorizzazione o patenti in scadenza nei prossimi 15 giorni. Verranno a breve fornite indicazioni per recuperare gli appuntamenti annullati e permettere nel contempo la richiesta di proroga alla Motorizzazione.
– L’attività delle Commissioni invalidi verrà rallentata distanziando opportunamente gli appuntamenti a visita.
– L’apertura al pubblico delle Segreterie invalidi e patenti è sospesa: continueranno ad essere attivi i contatti telefonici che saranno opportunamente potenziati con modalità che saranno rese note a breve.
Mentre da martedì 10 marzo, l’accesso a tutti Punti Prelievo per eseguire prelievo ematico ordinario, avverrà esclusivamente dietro prenotazione. Non sarà pertanto più possibile l’accesso diretto, se non per richieste di prelievo urgente e per eseguire il dosaggio del tempo di Quick per pazienti in Terapia anticoagulante orale.
Nulla cambia per i prelievi speciali (ad esempio curve glucidiche in gravidanza), già a prenotazione obbligatoria.
La prenotazione può avvenire secondo i consueti canali, privilegiando se possibile il Cuptel 800 00 22 55 e il Cupweb.
Il decreto del Governo “confina” Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e, in Romagna, il territorio di Rimini
Le aree di contenimento rafforzato, “chiuse” per limitare i contagi da coronavirus, che corrispondono alla regione Lombardia e altre 14 province dell Nord Est del Paese
Dall’8 marzo e fino al 3 aprile, entrano in vigore tutte le misure restrittive disposte dal Governo per decreto indirizzate a contenere la diffusione del coronavirus. Oltre all’intera regione Lombardia, le norme riguardano 14 provincie italiane del Nord Est, dal Piemonte alle Marche, fra cui cinque nell’Emilia Romagna: Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Rimini. Per un totale di oltre 16 milioni di persone residentei.
I provvedimenti prevedono un “giro di vite” per quasi tutte le iniziative pubbliche e private che implicano la concentrazione delle persone, anche all’aperto. In queste zone controllate – denominate anche “aree di contenimento rafforzato” – si fa divieto di entrata e uscita se non per rilevanti ragioni di salute, familiari o di lavoro e trasporto merci.
Da queste misure particolarmente limitative è esclusa la provincia di Ravenna per cui invece valgono le regole e le raccomandazioni che sono estese in tutta Italia. Ecco una sintesi di queste limitazioni generali tratte dal decreto governativo e dalla ordinanza della Regione Emilia-Romagna.
EVENTI E ASSEMBRAMENTI DI PERSONE
Annullati congressi, riunioni, meeting e eventi sociali in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità; è sospesa ogni altra attività convegnistica o congressuale;
– sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, compresi quelli cinematografici e teatrali svolti in ogni luogo, pubblico o privato;
– sono sospese le attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche o locali assimilati, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione;
– restano chiusi monumenti, musei, gallerie d’arte e istituti di cultura;
– lo svolgimento delle attività di ristorazione e bar può avvenire solo con obbligo a carico dell’esercente di far rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro;
– è raccomandata in tutte le altre attività commerciali l’adozione di misure per contingentare gli accessi, sempre nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro;
ATTIVITÀ ED EVENTI SPORTIVI
– sono sospesi eventi e competizioni sportive; resta comunque consentito lo svolgimento degli stessi, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, solo in impianti utilizzati a porte chiuse, cioè senza la presenza di pubblico, ma sotto il controllo di personale medico delle società per controllare il rispetto delle norme per la riduzione del rischio di contagio; in ogni caso deve essere garantito il rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro;
– sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi, centri diurni.
SCUOLE E ISTRUZIONE
– sono sospesi – per ora fino al 15 marzo – tutti i servizi educativi e le attività didattiche e formative nelle scuole e negli istituti di ogni ordine e grado, nonché la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi professionali, anche regionali, master, università per anziani, e corsi svolti dalle scuole guida, ferma restando la possibilità di svolgere attività a distanza;
sono esclusi dalla sospensione i corsi di specializzazione in medicina e di formazione specifica in medicina generale, oltre alle attività di tirocinio per le professioni sanitarie;
– sono sospesi i viaggi di istruzione, le iniziative di scambio culturale e gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche;
alla riapertura delle scuole, la riammissione degli studenti assenti per malattie per più di 5 giorni potrà avvenire solo con certificato medico;
i dirigenti scolastici attivano, per tutta la durata della sospensione delle attività, modalità di didattica a distanza anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità;
le università e le istituzioni assicurano, se necessario, il recupero delle attività formative, nonché di quelle curriculari e di ogni altra prova; le assenze degli studenti causate dalla sospensione non sono computate ai fini dell’eventuale ammissione ad esami finali nonché ai fini delle relative valutazioni;
SPAZI SOCIO-SANITARI
Vige divieto assoluto di mobilità dall’abitazione o dimora per le persone in quarantena
– è vietato agli accompagnatori dei pazienti permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione dei pronto soccorso, salve specifiche indicazioni del personale sanitario;
– l’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, Rsa, hospice, strutture riabilitative e residenziali per anziani autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione;
LAVORO E ATTIVITÀ IMPRENDITORIALI
– non vi sono restrizioni per lamobilità dei lavoratori e delle merci né all’interno del Paese né tra il nostro Paese e gli altri. Chi deve spostarsi per ragioni di lavoro, anche fra le province e all’interno di esse, lo può fare.
È quindi garantito il diritto a lavorare per chi è in buona salute, non presenta sintomi né debba rispettare il periodo di quarantena. Con l’avvertenza che si tratti sempre di spostamenti per ragioni di lavoro o di necessità.
– il lavoro agile può essere applicato dai datori di lavoro per tutta la durata dell’emergenza anche in assenza degli accordi individuali previsti per legge;
qualora sia possibile, si raccomanda ai datori di lavoro di favorire la fruizione di periodi di congedo ordinario o ferie;
RELIGIONE E CERIMONIE
– l’apertura dei luoghi di culto è consentita solo con l’adozioni di misure organizzative per evitare assembramenti e nel rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro; sono sospese le cerimonie civile e religiose, compresi i funerali;
INFORMAZIONE E PREVENZIONE
l decreto governativo stabilisce anche le «misure di informazione e prevenzione sul territorio nazionale».
Si impone l’applicazione delle seguenti misure:
Il personale sanitario si attiene alle appropriate misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria previste dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità e applica le indicazioni per la sanificazioni e la disinfezione degli ambienti previste dal Ministero della Salute;
è fatta espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie di evitare di uscire di casa fuori dai casi di stretta necessità;
si raccomanda di limitare, ove possibili, gli spostamenti ai casi strettamente necessari;
ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (37.5°) è fortemente raccomandato di non uscire, limitando i contatti sociali;
nelle scuole e negli uffici pubblici sono affisse le tabelle con le informazioni igienico sanitarie per la prevenzione;
i sindaci e le associazioni di categoria promuovono la diffusione delle informazioni per la prevenzione;
è raccomandato ai Comuni e agli altri Enti Territoriali e alle associazioni culturali e sportive di offrire attività ricreative individuali alternative a quelle collettive, promuovendo e favorendo le attività all’aperto senza creare assembramenti;
negli uffici pubblici, negli uffici aperti al pubblico e nelle aree di accesso alle strutture sanitarie sono messe a disposizione di utenti e visitatori soluzioni disinfettanti per le mani;
nello svolgimento di procedure concorsuali e pubbliche sono adottate misure per ridurre i contatti ravvicinati garantendo la distanza interpersonale di un metro ai partecipanti;
le aziende di trasporto pubblico anche a lunga percorrenza adottano interventi straordinari di sanificazione dei mezzi;
chiunque nei 14 giorni antecedenti la data di pubblicazione del decreto abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zona a rischio epidemiologico, è tenuto a comunicarlo alla Asl di appartenenza.
Nel decreto sono inoltre indicate le prescrizioni e le procedure a cui devono attenersi gli operatori di sanità pubblica che entrano in contatto con le persone che richiedano l’intervento delle Asl o delle strutture mediche o che siano sottoposte a sorveglianza.
Si stabilisce che le persone in sorveglianza in caso di comparsa dei sintomi avvertano il medico di base e l’operatore di sanità pubblica preposto al coordinamento; indossino la mascherina chirurgica; rimangano nella propria stanza con la porta chiusa garantendo un’adeguata ventilazione naturale in attesa del trasferimento in ospedale, ove necessario.
Infine si fissano le regole per il «monitoraggio delle misure», affidato al Prefetto che si può avvalere della collaborazione delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco e delle forze armate.
Il locale, ideato e gestito da Cristiano Ricciardella e Mascia Ferri, propone piatti gustosi e salutari
Di questi tempi e in un fine settimana dalla movida decisamente sottotono si presenta come una “buona” notizia, peraltro inaspettata, l’apertura di “Serafina”, bar gourmet e lounge restaurant, in centro a Ravenna, su via Mariani, di fronte al teatro Alighieri.
Cristiano Ricciardella e Mascia Ferri
Il locale, che rilancia uno spazio chiuso ormai da diverso tempo, nasce da un’idea e conterà sulla gestione da Cristiano Ricciardella e Mascia Ferri, già alla guida dello Chalet dei Giardini Pubblic e altri locali nel complesso del Cinemacity e, probabilmente, la prossima estate del Bagno Ondina a Marina di Ravenna.
“Serafina” promette buone cose a tavola in un ambinte amichevole e confortevole: dai servizi di caffetteria agli aperitivi, ma soprattutto propone una ristorazione di qualità a pranzo con un ricco buffet gustoso e salutare, e a cena anche con la pizza gourmet.
Il locale è aperto tutti i giorni, escluso il riposo del lunedì, dalle 7.30 a mezzanotte.
Cresce la diffusione del coronavirus in Emilia Romagna, ora a quota 1010 ammalati. Nel ravennate sono 10
Ecco l’aggiornamento del quadro regionale dell’emergenza coronavirus in regione. In Emilia-Romagna sono complessivamente 1.010 i casi di positività al Coronavirus, 140 in più rispetto all’aggiornamento di ieri pomeriggio. Un aumento inferiore a quello registrato ieri, quando erano saliti di 172. E passano da 3.136 a 3.604icampioni refertati. Si tratta di dati disponibili e accertati alle ore 12 di oggi, sulla base delle richieste istituzionali.
Si conferma anche oggi che si tratta in maggioranza di persone che presentano un quadro clinico non grave, con sintomi modesti o addirittura assenti. 409 sono infatti i pazienti che non necessitano di cure ospedaliere e quindi sono acasa, dove rispettano l’isolamento previsto; 64 i pazienti ricoverati in terapia intensiva (12 in più rispetto a ieri).
Aumentano, passando da 17 a 25, il numero delle guarigioni, 24 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e una dichiarata guarita a tutti gli effetti perché risultata negativa in due test consecutivi.
Purtroppo, però, sale anche il numero dei decessi, passati da 37 a 48. Di questi, sei sono cittadini lombardi.
Degli 11 nuovi decessi, 6 riguardano il piacentino: si tratta di 4 uomini, rispettivamente due di 72 anni, uno di 74 e uno di 99 anni e 2 donne di 85 e 93 anni; 3 del parmense, due uomini di 73 e 78 anni e una donna di 88 anni; un uomo del modenese di 85 anni e un uomo del riminese di 89 anni.
La grande maggioranza delle persone decedute aveva patologie pregresse, a volte plurime; per tre decessi sono invece ancora in corso gli approfondimenti epidemiologici.
In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che si riferiscono sempre non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 479 Piacenza (53 in più rispetto a ieri), 229 Parma (49 in più), 104 Rimini (11 in più), 82 Modena (9 in più), 48 Reggio Emilia (4 in più), 49 Bologna (8 in più rispetto a ieri, di cui 20 nell’imolese 3 in più rispetto a ieri e riconducibili al cluster di Medicina), 7 Forlì-Cesena (3 in più rispetto a ieri), 10 Ravenna (2 in più rispetto a ieri), 2 a Ferrara (1 in più rispetto a ieri).
I due nuovi casi positivi di Ravenna riguardano pazienti già ricoverati per patologie pregresse al Maria Cecilia Hospital di Cotignola. «Gli ammalati sono seguiti dal Dipartimento di igiene pubblica dell’Ausl Romagna – si legge in una nota stampa delle provincia – mentre si sta svolgendo l’indagine epidemiologica, anche sulla scorta delle informazioni assunte dalla Direzione della struttura sanitaria di Cotignola, individuando tutte le persone che hanno avuto contatti stretti con i pazienti, e per le quali sono stati presi i provvedimenti dovuti a loro tutela e al fine del contenimento della diffusione della malattia. Allo stesso tempo l’Ausl è in stretto contatto con la Direzione della clinica anche per condividere eventuali misure preventive interne alla struttura stessa».
«Situazione sotto controllo, per ora nessun sintomo fra i bambini e le famiglie coinvolte». Il problema della circolazione di notizie false e infondate
A seguito dell’ansia e dallo sconcerto provocato in tante famiglie ravennati dalla notizia diffusa stamane – in taluni casi su internet con modi e termini non autorevoli e non verificati – sul contagio da coronavirus di una pediatra che esercitava la libera professione medica in un ambulatorio della città, ha deciso di intervenire sul caso il sindaco di Ravenna Michele di Pascale con alcune puntuali precisazioni.
«In merito al caso della pediatra di libera scelta risultata positiva al Covid-19, mi preme sottolineare che il Dipartimento di sanità pubblica di Ravenna dell’Ausl Romagna, in collaborazione con la Pediatria di Comunità, ha già provveduto ad effettuare tutte le indagini epidemiologiche previste dal protocollo e a contattare tutti soggetti e le famiglie dei bambini che sono venuti in contatto con la paziente nei giorni scorsi, attivando per loro la sorveglianza sanitaria a domicilio. Nessuno di questi ha per ora manifestato alcun sintomo della malattia.
Vanno rassicurate le famiglie dei pazienti della dottoressa che, invece, non sono state contattate, non essendo venute in contatto con lei dopo il momento della sua “esposizione” al virus. Più in generale va chiarito che, come emerso dall’indagine epidemiologica, la paziente è entrata in contatto col coronavirus fuori provincia, e quando ha fatto rientro nel ravennate le scuole erano già state chiuse per provvedimento regionale.
Sono informato che su questo caso stanno girando messaggi vocali e fake news (alcuni li ho ricevuti anche personalmente).
Invito fermamente tutti i cittadini a non condividere notizie non verificate e non apprese sui canali ufficiali (miei, del Comune o dell’azienda sanitaria). Ringrazio invece gli organi di stampa, per avere trasmesso informazioni corrette e accertate.
In questo momento delicato è fondamentale non alimentare panico e confusione, abbiamo fiducia negli uffici di sanità pubblica. In caso di dubbi o chiarimenti, vi esorto a chiamare i numeri a disposizione (il numero verde regionale 800 033 033 oppure il 112), evitando di far circolare notizie false e infondate».
Si tratta di due persone anziane ricoverate per altre patologie, provenienti da Parma e Piacenza. Isolate le aree dei reparti coinvolti
Contagio coronavirus per due pazienti ricoverati alla clinica Maria Cecilia Hospital di Cotignola. Si tratta di due persone assistite per altre patologie provenienti da province dell’Emilia-Romagna segnate dalla diffusione della malattia.
«La Direzione di Maria Cecilia Hospital, Ospedale di Alta Specialità accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale – si legge in una nota stampa del gruppo GVM – ha richiesto in data 6 marzo, in via precauzionale all’Ausl Romagna di effettuare accertamenti su due pazienti ricoverati che presentavano sintomatologia sospetta al virus CoViD -19. L’esito dei tamponi effettuati pervenuto nella mattina del 7 marzo, ha confermato la positività dei due pazienti. Si tratta di uomo di 92 anni proveniente dalla provincia Parma, ricoverato nel reparto di Cardiologia, e di un uomo di 79 anni proveniente dalla provincia Piacenza ricoverato nel reparto di Neurochirurgia. Entrambi i pazienti sono in condizioni stabili e non si trovano in terapia intensiva».
«Le aree del reparto nel quale erano ospitati sono state completamente isolate, e la parte restante dei reparti è stata messa immediatamente dalla Direzione dell’ospedale sotto controllo – precisa il comunicato – Si è proceduto prontamente a igienizzare e sanificare tutti gli ambienti. In queste ore, si stanno effettuando i necessari controlli sul personale sanitario entrato in contatto con i pazienti. Le visite dei famigliari sono ammesse in ragione di una persona al giorno nel rispetto delle direttive sanitarie in vigore».
I piccoli sono isolati a casa, sotto il controllo degli operatori sanitari dell’Ausl
foto di repertorio
C’è anche una una pediatra fra gli ultimi casi dei contagiati a Ravenna dal coronavirus, che è risultata positiva all’esame del tampone. Subito sono scattate le misura di sicurezza dell’Ausl per isolare i piccoli pazienti recentemente visitati dalla dottoressa che esercita autonomamente la professione in un ambulatorio della città. Come riportato dai quotidiani locali si tratta di una ventina di bimbi in quarantena a casa, assieme naturalmente alle famiglie, sotto controllo del personale medico per verificare eventuali sintomatologie che facciano presagire di avere contratto la malattia. A quanto pare la pediatra dovrebbe aver utilizzato in ambulatorio, durante le visite, tutte le protezioni igieniche del caso e questo fa sperare che il rischio di contagio rispetto ai suo pazienti sia stato estremamente limitato.
Sei vetture commercializzate in provincia di Ravenna a clienti che non sospettavano nulla
Con una tecnica collaudata riusciva a duplicare documenti e targhe di veicoli di proprietà di ignari cittadini e poi li applicava su auto rubate e le vendeva. Riciclaggio e sostituzione di persona sono i reati di cui deve rispondere un 37enne di Taranto arrestato dalla polizia stradale di Ravenna al termine di un’indagine iniziata nel 2017 e conclusa il 3 marzo scorso con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare. L’uomo è ai domiciliari in Puglia.
L’indagine ha avuto inizio quando in provincia di Ravenna sono stati sequestrati alcuni veicoli risultati essere cloni di altri veicoli regolarmente circolanti. A seguito degli accertamenti tecnici effettuati sui veicoli sequestrati, gli investigatori della polstrada di Ravenna hanno accertato che gli stessi altro non erano che autovetture oggetto di furto in altre zone d’Italia. Grazie allo stratagemma il 37enne è riuscito a commercializzare in provincia di Ravenna sei autovetture, senza che gli acquirenti potessero accorgersi della reale provenienza del veicolo.
La corsa si fermerà nella località costiera per il terzo anno consecutivo: itinerario da Brescia a Brescia passando per Roma
1000 MIGLIA 2018
È attesa a Cervia il 13 maggio la 38esima edizione della Mille Miglia, la corsa con 400 auto d’epoca in gara. È il terzo anno consecutivo che la gara fa tappa nella località costiera ravennate. Il programma e l’itinerario sono stati presentati a Brescia il 4 marzo. La prestigiosa gara prenderà il via mercoledì 13 maggio da Brescia: le auto costeggeranno il Lago di Garda, attraversando Desenzano e Sirmione, passeranno per Villafranca di Verona, Mantova, Ferrara e Ravenna, fino al traguardo di tappa a Cervia-Milano Marittima.
Il giorno successivo da Cervia la corsa scenderà fino a Roma,per poi proseguire verso Parma e tornare a Brescia dove tutto ebbe inizio 93 anni fa, con la prima Coppa delle 1000 Miglia. Anticiperanno il passaggio delle vetture storiche le auto iscritte al Ferrari Tribute to 1000 Miglia e al Mercedes-Benz 1000 Miglia Challenge, le gare di regolarità riservate alle vetture delle Case di Maranello e Stoccarda,
1000 MIGLIA 2018
400 gli equipaggi che rappresenteranno 33 Paesi e 5 continenti: Austria, Australia, Belgio, Canada, Svizzera, Repubblica Ceca, Germania, Danimarca, Emirati Arabi Uniti, Francia, Liechtenstein, Regno Unito, Gibilterra, Grecia, Hong Kong, Italia, India, Israele, Giappone, Lussemburgo, Principato di Monaco, Messico, Olanda, Nuova Zelanda, Polonia, Repubblica Argentina, Russia, Svezia, Singapore, Slovacchia, San Marino, Ungheria, Stati Uniti. Il Paese più rappresentato sarà l’Italia con il 30% di partecipanti. I Paesi Bassi sono al secondo posto, con il 17% degli accettati, seguiti da Germania (11%) e Regno Unito (9%). Il numero di Paesi e le percentuali indicate potrebbero comunque mutare nel momento in cui saranno resi noti nomi e nazionalità di alcuni equipaggi che non sono ancora stati svelati.
Tra le vetture la Casa automobilistica più rappresentata è Alfa Romeo con 68 vetture, seguita da FIAT con 63, Lancia 49, Jaguar 45, Porsche 38, Mercedes-Benz e Austin Healey con 27,Aston Martin 26, Ferrari e Bugatti con 20. Tra le accettate, le vetture che hanno partecipato ad almeno una delle ventiquattro edizioni della 1000 Miglia di velocità disputatasi dal 1927 al 1957 sono 85 e gli equipaggi in lista d’attesa, pronti a sostituire eventuali defezioni, sono circa 200. Anche in questo caso, la marca più rappresentata è Alfa Romeo con 53 automobili; al secondo posto, con 32 vetture, c’è Lancia e quindi FIAT con 31, Jaguar 29, Mercedes-Benz 21, Ferrari e Bugatti 19, Porsche 18, Austin Healey 15 e Aston Martin 14.