lunedì
21 Luglio 2025

Il candidato Governatore del M5s è Simone Benini, consigliere comunale a Forlì

Ha ricevuto 335 preferenze durante le votazioni sulla piattaforma Rousseau

Simone BeniniSimone Benini sarà il candidato presidente per il Movimento 5 Stelle alle prossime Regionali in Emilia-Romagna.

È risultato il più votato sulla piattaforma on line Rousseau con 335 preferenze.

Benini ha 49 anni, è nato e vive a Forlì. Secondo la biografia diffusa dal Movimento Cinque Stelle, è un piccolo imprenditore attivo nel campo It, sistemista programmatore senior, esperto di sistemi informatici.

Politicamente, è legato alle energie rinnovabili, politiche rifiuti zero, sostenibilità ambientale applicata in ogni campo. È appassionato di apicultura ed è lui stesso apicoltore. Dal 2014 è consigliere comunale del M5s di Forlì, dove è stato riconfermato nel mandato a maggio di quest’anno. Durante il primo mandato è stato vice presidente della 2a Commissione Consiliare Programmazione, investimenti, urbanistica, ambiente, attività economiche.

«Saremo le sentinelle utili dei cittadini. Solo la nostra presenza permette di affrontare le sfide del futuro». Sono le prime parole, affidate a Facebook, di Simone Benini. «Sarà una bellissima sfida che affronteremo tutti insieme, piazza per piazza, mercato per mercato. Come abbiamo sempre fatto», scrive Benini, certo «che solo una forte presenza del M5s in Assemblea Legislativa metterà al centro i temi che interessano i cittadini e le sfide del futuro e non le solite lotte di potere tra partiti».

Benini cita «la difesa della sanità pubblica e dei beni comuni come l’acqua, la mobilità sostenibile, la lotta all’inquinamento, lo sviluppo di energie rinnovabili, le politiche rifiuti zero, l’agricoltura sostenibile e la difesa dei diritti dei lavoratori e dei piccoli e medi imprenditori e commercianti fino alla fondamentale lotta alla corruzione e alle infiltrazioni mafiose». (Ansa.it)

Ai funerali di Salvagiani il saluto in musica della Cherubini con il maestro Muti

L’orchestra giovanile eseguirà il notturno di Giuseppe Martucci al duomo di Ravenna durante la cerimonia per l’ex soprintendente di Ravenna Festival di cui fu tra gli ideatori

SalvagianiPer chi è stato tra gli ideatori del Ravenna Festival e poi per molti anni soprintendente della stessa kermesse, non poteva che esserci un saluto in musica nel giorno del suo funerale: alla cerimonia per Mario Salvagiani, alle 15 del 13 dicembre al duomo di Ravenna, sarà presente l’orchestra giovanile Cherubini diretta dal maestro Riccardo Muti. Per omaggiare il direttore dei teatri comunali di Ravenna dal 1972 al 1995, spentosi il 10 dicembre all’età di 89 anni, verrà eseguito il notturno di Giuseppe Martucci.

I venerdì del Mag: in darsena si parla di gallerie d’arte, fiere e collezionismo

Il 13 dicembre ospite Claudio Spadoni, storico e critico, ex direttore del Mar di Ravenna e Artefiera

RAVENNA 16/02/2015. MAR, ALLESTIMENTO DELLA MOSTRA "IL BEL PAESE" LÕITALIA DAL RISORGIMENTO ALLA GRANDE GUERRA, DAI MACCHIAIOLI AI FUTURISTISecondo appuntamento all’insegna dell’arte contemporanea con i venerdì di Magazzeno Art Gallery, lo spazio espositivo in darsena di città a Ravenna. Il 13 dicembre dalle 18 in via Magazzini Posteriori 37 si parlerà di gallerie, fiere e collezionismo insieme a Claudio Spadoni, storico e critico dell’arte, precedentemente direttore del Mar e Artefiera; Matteo Sbaragli, artista per anni legato con un contratto di esclusività ad Opera Gallery, una delle più importanti gallerie del mondo, che vanta 13 sedi come Parigi, New York, Dubai, Honk Kong e Seoul, per citarne alcune; Pavlos Mavromatidis , artista del gruppo CaCO3 e collezionista, ed infine Alessandra Carini, gallerista di Mag. Si cercherà di raccontare i meccanismi che regolano le gallerie d’arte e le fiere, i rapporti tra gli artisti, i galleristi e i collezionisti, per capirne gli intenti, le difficoltà ed anche le possibili evoluzioni future. A seguire piccolo aperitivo. L’ingresso è gratuito.

Torna a Bagnacavallo la Madonna di Dürer del ‘400, fino a 50 anni fa nel monastero

L’opera del maestro di Norimberga era custodita fino al 1969 nel monastero delle suore Clarisse Cappuccine e poi venne venduta al collezionista Luigi Magnani. Resterà in esposizione fino al 2 febbraio

Roffi Galizzi Madonna Durer 1A distanza di cinquant’anni la Madonna del Patrocinio di Albrecht Dürer, capolavoro che il maestro di Norimberga dipinse attorno al 1495, è tornata a Bagnacavallo nella stessa sede in cui si trovava custodita fino al 1969, l’ex monastero delle suore Clarisse Cappuccine in via Vittorio Veneto, oggi museo civico. Il dipinto (48x36cm) resterà in esposizione al pubblico fino al 2 febbraio (ingresso libero).

La presentazione ufficiale al pubblico del temporaneo ritorno della tavola di Dürer si terrà sabato 14 dicembre alle 17 alla chiesa di San Girolamo, di fronte al museo. Dalle 18.30 sarà possibile ammirare l’opera nella sala didattica al piano terra (per l’occasione il museo resterà aperto fino alle 23). L’accesso sarà limitato a trenta persone per volta, per garantire la sicurezza. Al piano superiore sarà visitabile la mostra di incisioni “Albrecht Dürer. Il privilegio dell’inquietudine” con oltre 120 opere provenienti da collezioni pubbliche e private italiane.

Galizzi Madonna DurerIl dipinto venne scoperto nel 1961 dal sacerdote-studioso Antonio Savioli dopo che, a memoria d’uomo, era sempre stato davanti agli occhi delle monache di clausura bagnacavallesi come anonimo oggetto di devozione. L’improvviso interesse mediatico e della comunità scientifica intorno a quel dipinto rappresentò allo stesso tempo un motivo di turbamento per le monache, che si ritrovarono inconsapevolmente custodi di un vero e proprio tesoro, ma soprattutto, come ricordano le cronache dell’epoca, si ritrovarono a non saper più come fare «per rispondere alle numerosissime richieste di visionare l’opera che giungono loro da ogni parte d’Italia e dall’estero». Anche per questo motivo la comunità maturò l’idea di alienare la preziosa tavola, progetto che si concretizzò all’inizio del 1969 con la vendita al collezionista-mecenate Luigi Magnani. In quella data la Madonna del Patrocinio lasciò così per sempre Bagnacavallo.

Arrivo Madonna DurerAd accogliere l’opera d’arte oggi, 12 dicembre, c’erano Diego Galizzi, direttore del museo civico delle Cappuccine di Bagnacavallo e curatore dell’evento, Raffaella Zama, storica dell’arte e studiosa di Dürer, la sindaca di Bagnacavallo Eleonora Proni e Stefano Roffi, direttore scientifico della Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo, luogo di conservazione della tavola.

Questi gli orari di apertura al pubblico in seguito: martedì e mercoledì 15-18; giovedì 10-12 e 15-18; da venerdì a domenica 10-12 e 15-19. Chiuso il lunedì, Natale, l’1 e il 7 gennaio, aperto il 26 dicembre e il 6 gennaio. Ingresso libero.

Sbagliano strada sui monti, 4 escursionisti recuperati dopo una notte sotto la neve

Disavventura per un gruppo di quattro ravennati: uno è stato ricoverato per un principio di ipotermia

CNSAS 03Hanno sbagliato strada nel tentativo di raggiungere il bivacco “Due Aceri” sul monte Pizzocolo di Toscolano Maderno (Brescia) e sono stati costretti a passare la notte all’aperto sotto la neve. Quattro escursionisti di Ravenna (due diciottenni, un diciannovenne e una quarantaduenne) sono stati recuperati nella mattinata odierna, 12 dicembre, dopo quattro ore di ricerche partite quando alle 6 il gruppo ha dato l’allarme. Tre sono rimasti illesi, uno è stato ricoverato per un principio di ipotermia.

Quando hanno chiamato i soccorsi, l’elicottero non poteva raggiungerli a causa delle nevicate in corso e la Centrale ha inviato il Soccorso alpino e i Vigili del fuoco. Una volta raggiunti, sono stati stabilizzati e dotati di teli, solette termiche e tutto il necessario per scaldarli. Infine sono stati imbragati e accompagnati a valle in sicurezza, nonostante le condizioni meteorologiche pessime a causa della neve che cadeva fitta.

Fiom boccia proposta contratto aziendale Marcegaglia: «No a premi legati a malattie»

Riguarderà 800 persone in via Baiona, Cgil invita i lavoratori a votare no al referendum per approvare l’ipotesi d’accordo raggiunta tra l’azienda siderurgica e i sindacati Fim e Uilm: «Chi farà dieci giorni di malattia in un anno no navrà i 625 euro del risultato»

Marcegaglia Ravenna Centro ServiziIl nuovo contratto aziendale Marcegaglia per i lavoratori dello stabilimento di Ravenna, circa ottocento persone, potrebbe escludere il premio di risultato di 625 euro annui per gli occupati che faranno più di dieci giorni di malattia, mentre finora era determinato esclusivamente in base alla produttività. È la sintesi fatta da Fiom-Cgil che si schiera contro questa ipotesi di accordo e invita i lavoratori a fare altrettanto ora che sono chiamati al referendum per approvare o meno il nuovo contratto (si vota il 12, 13, 14, 16 e 17 dicembre). Sulla base di questa ipotesi l’azienda ha già raggiunto un accordo con Fim e Uilm.

Il 31 dicembre del 2018 è scaduto il contratto aziendale per gli ottocento lavoratori distribuiti in due distinte società: la Marcegaglia Ravenna, che rappresenta la realtà produttiva, e Marcegaglia Carbon Steel, che si occupa delle operazioni di carico e scarico delle materie in banchina. «Le due società sono state costituite a fine del 2018 per volontà dell’azienda», fa sapere Fiom. Se il documento verrà respinto, le parti potranno riaprire le trattative per giungere a un nuovo accordo.

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A sinistra Ivan Missiroli, segretario della Fiom Cgil Ravenna, e a destra Samuele Lodi, segretario regionale della Fiom Cgil

«Siamo contrari a questa piattaforma – commentano i segretari della Fiom Cgil dell’Emilia Romagna e di Ravenna, rispettivamente Samuele Lodi e Ivan Missiroli –. Lo riteniamo peggiorativo rispetto al contratto precedente. Innanzitutto perché riteniamo sbagliato che il peso maggiore del premio di risultato si sposti da un principio collettivo a uno individuale. Ciò creerà delle forti disparità di trattamento considerando che i lavoratori, che faranno più di dieci giorni di malattia nel corso dell’anno, non percepiranno i 625 euro che prima erano determinati esclusivamente in base alla produttività».

Marcegaglia Ravenna AereaIn questi giorni la Fiom-Cgil sta facendo dei volantinaggi per rivendicare le proprie ragioni e per chiedere ai lavoratori di bocciare l’ipotesi di accordo. «Nessuno vuole attaccare le sigle sindacali che hanno firmato questa ipotesi di accordo – ha specificato Lodi –, hanno fatto una scelta legittima che sosterranno e su cui si confronteranno nel momento in cui i lavoratori si esprimeranno nel referendum. La critica della Fiom è indirizzata in maniera molto forte e decisa all’azienda, perché legare il premio di risultato all’elemento della malattia, e in maniera così preponderante, è una decisione oltremodo grave. Altro aspetto, ancora più preoccupante, è il premio legato all’infortunio. Lo ritengo assolutamente sbagliato, soprattutto in Italia dove la sicurezza dei lavoratori è una vera emergenza. Sulla sicurezza vengono spese tante parole e iniziative, poi però devono seguire azioni coerenti e questo accordo non va nella direzione giusta».

A Voltana un albero di Natale fatto all’uncinetto. Tra le “artiste” anche una 93enne

Volta Natale UncinettoÈ stato inaugurato domenica 8 dicembre nel piazzale antistante la chiesa di Voltana un albero di Natale ricoperto di formelle all’uncinetto.

A realizzare le centinaia di quadri necessari a ricoprire un telaio di ferro alto più di sei metri sono state oltre trenta volontarie (Club delle Cucitrici), tra cui anche una signora di 93 anni.

Nel corso dell’inaugurazione, inoltre, in poco più di un’ora sono stati raccolti 425 euro che, come annunciato, saranno devoluti a Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori).

L’idea è una novità per la provincia di Ravenna ma si sta diffondendo in tutta Italia dopo che è stata messa in pratica lo scorso anno a Trivento, un piccolo comune molisano che, postando l’evento su Facebook, ha ottenuto grande notorietà.

Fino al 6 gennaio è poi attivo un concorso per il selfie più creativo e originale, info alla pagina Facebook di VoltaNatale.

Una piscina, mille nuovi abitanti, meno auto: così può cambiare l’ex villaggio Anic

Approvato un piano urbanistico attuativo (Pua) per 21 ettari al quartiere San Giuseppe, resterà valido fino al 2024. Previsti un centro sportivo e la bretella per togliere traffico da viale Mattei. I progettisti indicano la Défense di Parigi come esempio negativo da evitare: area futuristica che si svuota a fine giornata perché non ha alloggi

Urban ModificataDSe il piano urbanistico attuativo (Pua) appena approvato dalla giunta comunale di Ravenna sarà portato davvero a termine, entro i prossimi cinque anni il quartiere San Giuseppe (ex villaggio Anic) cambierà completamente volto, allargandosi e disponibile ad ospitare mille nuovi abitanti. Il Pua riguarda una superficie totale di 216mila metri quadrati a cavallo di due grandi lotti: il più grande è il comparto Agraria, ovvero 138.330 metri quadri tra via dell’Agricoltura e via Bisanzio, in cui sarà realizzata un’urbanizzazione prevalentemente residenziale; a completare l’opera di urbanizzazione 77.670 metri quadri tangenti a via Mattei, destinati in questo caso non soltanto a case e appartamenti ma anche a servizi. Il progetto prevede tra l’altro una nuova viabilità di connessione a nord di via Sant’Alberto e il completamento della viabilità di circuitazione a sud. Non una questione di poco conto: la mancata realizzazione della bretella stradale in zona fa sì che via Mattei sia utilizzata a completamento della circonvallazione sud con una quantità di traffico che la rende meno sicura e anche con mezzi pesanti che, pur se non potrebbero, la attraversano. Va tenuto in considerazione inoltre che tale via avrebbe un aggravio ulteriore di mezzi in transito, rispetto ad oggi, dopo la realizzazione dell’opera di urbanizzazione prevista dal Pua. La stessa relazione tecnica ritiene il completamento della circuitazione sia un obiettivo fondamentale perché in questo modo via Mattei tornerebbe a “riconfigurarsi come mera strada urbana, vivibile e percorribile”.

SangiuseppeBDel resto l’intenzione è proprio quella di fare del quartiere San Giuseppe un quartiere più integrato con la città, facendogli superare la sua “condizione storica di ambito marginale” a cui lo ha condannato la separazione con la linea ferroviaria e la vicinanza al Polo Chimico, in funzione del quale era nato. La situazione ora è cambiata: il Prg del 1993 ha portato alcuni servizi utili ai residenti della zona, e il prossimo step è la realizzazione del grande parco sportivo polivalente che vedrà associato ai già esistenti campi da tennis e baseball impianti calcistici ed una piscina coperta a cui è legato a doppio filo la stessa realizzazione dell’intero comparto. Proprio in funzione della nuova struttura che sorgerà in via Bisanzio (con un investimento da 4 milioni di euro e i cui lavori dovrebbero partire nel 2020) è stata firmata la convenzione (in forza dei cosiddetti articoli 18) che ha permesso al Comune di progettare il Pua. Un parco sportivo pensato per tutta la città e per il quale vale la pena – scrivono i tecnici – realizzare “un insediamento residenziale di equilibrata consistenza e densità”. Lo scopo del piano urbanistico in altre parole è quello di creare non una zona solo di servizio ma in cui si possa vivere. Viene citato come esempio negativo la Defense di Parigi, il futuristico quartiere della Ville Lumière che, però, si svuota alla fine della giornata, quando i lavoratori tornano a casa. L’obiettivo è quello di evitare questo destino al quartiere ravennate e perciò sono ipotizzati anche servizi per l’infanzia e una casa di riposo che si aggiungono a quelli già presenti in loco. “L’abbinamento che al momento appare ideale – si legge nella relazione – sarebbe quello di dislocare l’uno vicino all’altro una struttura di accudimento per i bambini, un asilo privato, ed una struttura in grado invece di dare assistenza agli anziani”. Altre attività suggerite suggerite sono quelle di servizi legati al benessere. “In alternativa rimarrebbe sempre possibile organizzare strutture più ordinarie ad uffici, piccoli laboratori, ambulatori medici e spazi per l’artigianato alla persona”.

SangiuseppeAIl comparto Romea è diviso in due zone. Quello sud prevede un insediamento commerciale con 2.500 metri quadri di superficie di vendita (a cui aggiungerne un migliaio per magazzini e locali di servizi) associati ad un insieme di negozi di vicinato e pubblici esercizi, di circa 250 metri quadri ognuno che costituiscono “ un’area articolata su più spazi commerciali puntuali”. Il sub comparto Romea/nord viene considerato più adatto ad insediamenti di natura terziaria ma anche qui è prevista una superficie commerciale da 1.500 metri quadri dove però il piano prevede altre attività a forte impronta sociale, vale a dire i servizi per bambini, anziani e più in generale alla persona di cui abbiamo parlato poche righe più in alto. Attenzione in questo senso viene riservata anche in via Chiavica Romea, ultimo baluardo prima della zona industriale e nella quale sono state inserite quote di residenza per ricercare “una condizione che allontani questa zona dal pericolo di essere percepita come un cul de sac marginale e priva di significati propri di qualche rilievo. Strutture di eccellenza ed un’equilibrata presenza di residenza (si parla di alloggi per circa ottanta nuovi residenti) paiono essere gli ingredienti ottimali per scongiurare effetti negativi sul quartiere”. Alloggi previsti, quindi, per una ottantina di residenti. In linea generale, comunque, il sub-comparto Romea pur se diviso in due è quello maggiormente rivolto al resto della città.

SangiuseppeCResta da analizzare il sub comparto Agraria, che rappresenta il più grande (da solo copre il 63 percento) del Pua ed è invece destinato ad ospitare i nuovi abitanti del quartiere San Giuseppe e in cui saranno riqualificate le aree verdi. Sorgeranno qui alloggi per un totale di 336 abitazioni che potranno ospitare circa 840 nuovi residenti. A questi alloggi si aggiungono 5000 quadri di superficie di vendita così divisi: 1.500 ad uso non alimentare, mille che potranno invece ospitare un supermercato, mille per i negozi (se ne stimano quattro) e il resto diviso tra uffici, ambulatori ed altri spazi dedicati al terziario. Il Pua dopo la sua approvazione in giunta e il necessario passaggio in consiglio comunale rimarrà valido per cinque anni: dovrà essere attuato entro la fine del 2024.

A Bagnacavallo la Madonna del Patrocinio di Durer, 50 anni dopo

Dal 14 dicembre al 2 febbraio al Museo Civico, un tempo monastero, dove fino al 1969 il dipinto era custodito

Albrecht Dürermadonna5La Madonna del Patrocinio di Albrecht Durer torna a Bagnacavallo dopo 50 anni, protagonista di un focus nelle sale del Museo Civico, un tempo monastero delle suore Clarisse cappuccine dove fino al 1969 il dipinto era custodito e venerato nel segreto della clausura.

La tavola del Maestro di Norimberga sarà visibile dal 14 dicembre al 2 febbraio.

Già da settembre 2019 (e fino al 19 gennaio 2020) le sale del Museo Civico ospitano la mostra “Albrecht Durer, il privilegio dell’inquietudine2, progetto espositivo sulla produzione grafica di Durer, con oltre 120 opere provenienti da collezioni pubbliche e private italiane.

Il nuovo progetto si concentra su tre aspetti: momenti salienti, protagonisti e vicissitudini della storia di quel piccolo dipinto, scoperto nel ’61 e venduto nel 1969 al collezionista-mecenate Luigi Magnani; la ricostruzione della storia conservativa del dipinto; l’indagine storico-artistica sulla tavola, di una qualità tale da configurarla come una prova di assoluto valore dell’artista. (Ansa.it)

Un «cucciolo di maiale» tra i prodotti congelati di un supermercato. L’Enpa critica

L’associazione: «Ci vorrebbe un minimo di rispetto per quello che è stato un essere vivente»

Maiale Enpa
La foto postata su Facebook dall’Enpa di Ravenna

«Un cucciolo di maiale», tra i prodotti congelati di un supermercato. La segnalazione arriva dalla sezione di Ravenna dell’Enpa e riguarderebbe un punto vendita di Mezzano.

Nella targhetta identificativa, scrive l’Enpa, ci sarebbe scritto “porchetta di suino confezionato sotto vuoto…. nato in Olanda, allevato in Olanda, macellato in Italia”.

«A nostro parere – si legge nel post dell’associazione animalista – non occorre essere degli “invasati animalisti” per definire inquietante e raccapricciante l’esposizione della povera bestiola. Riteniamo che, seppur destinati all’alimentazione, si debba avere un minimo di rispetto per quello che è stato un essere vivente. Ci viene da supporre che, pur di vendere quanto più possibile, non si esiti ad accantonare non solo il buon gusto, ma anche ogni forma di etica e di morale. Siamo del parere che se si vuole commercializzare un prodotto sia indispensabile recare un minimo di rispetto a quanti possono vedere ciò che si espone pubblicamente».

Cervia, si rompe l’impianto di riscaldamento del teatro: rinviati gli spettacoli

Ecco le variazioni di programmazione che interesseranno gli appuntamenti in cartellone fino al 21 dicembre

Teatro CerviaSi è rotto l’impianto di riscaldamento del teatro comunale Walter Chiari di Cervia e continuano le variazioni di programmazione, già resesi necessarie nei giorni scorsi e che interesseranno tutti gli spettacoli in cartellone fino a sabato 21 dicembre.

Per la rassegna “Favole” Gianni e il gigante della compagnia Teatro delle Briciole andrà in scena sabato 18 gennaio alle ore 21; Il sogno di Tartaruga de Il Baule Volante andrà in scena sabato 8 febbraio alle ore 21; Valentina vuole di Progetto g.g. andrà in scena sabato 7 marzo alle ore 21.

Per la nuova rassegna “Stand Up”, l’appuntamento inaugurale con Ruggero de i Timidi e lo spettacolo Stand Up and Songs previsto per domenica 15 dicembre, è stato spostato a giovedì 30 gennaio alle ore 21.

Per la rassegna di prosa, lo spettacolo Quartet, interpretato da Giuseppe Pambieri, Cochi Ponzoni, Paola Quattrini ed Erica Blanc, andrà in scena, come già comunicato, mercoledì 22 e giovedì 23 gennaio alle ore 21; il consueto Incontro con gli artisti avrà luogo, come sempre, il secondo giorno di permanenza della compagnia in città, in questo caso giovedì 23 gennaio alle ore 18.

Per quanto riguarda le rappresentazioni di teatro dialettale, la compagnia Caveja Ravgnana andrà in scena venerdì 7 febbraio alle ore 21, mentre la Jarmidied di Rimini, inizialmente programmata venerdì 13 dicembre, salirà sul palcoscenico venerdì 28 febbraio alle ore 21.

È morta a 113 anni la donna più anziana d’Italia. Era nata nel 1906 a Brisighella

Anna Benericetti abitava a Forlì da oltre 50 anni e da giugno era diventata la decana del nostro Paese

313.0.969525925 Kjf U3140424397732l5B 593x443@Corriere Web SezioniÈ morta a 113 anni (e quasi nove mesi) la donna più anziana d’Italia. Si tratta di una brisighellese, Anna Benericetti, deceduta ieri (11 dicembre) in ospedale a Forlì, dove si era trasferita e abitava (insieme alla figlia e al genero) da oltre 50 anni.

Di lei ne parla anche Wikipedia, ricordando come l’Università di Bologna abbia fatto dei test su di lei e sulla sua famiglia nell’ambito degli studi sulla longevità.

Aveva tre figli, otto nipoti e 14 pronipoti. Dallo scorso giugno, a seguito della morte di Maria Giuseppa Robucci, è diventata decana d’Italia.

I funerali – scrive il Carlino – si terranno il 13 dicembre alle 10.30 a Regina Pacis, a Forlì.

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