domenica
20 Luglio 2025

Tasse, in provincia pesano fino al 61 per cento nel bilancio delle imprese

L’analisi della Cna sui tributi analizza le differenze tra Faenza, Ravenna, Lugo e Cervia. La Città del Sale è la più cara per le aziende

Attachment 2019 12 04T134029.456Una differenza di tassazione che varia da comune a comune, con complicanze per le imprese che da tempo chiedono un fisco trasparente e semplice, che non scoraggi l’iniziativa d’impresa. Il tema del confronto organizzato dalla Cna di Ravenna, è partito da questa richiesta e dalla necessità di un alleggerimento della pressione fiscale che pesa per il 59,1 per cento delle imprese. Non è mancata un’analisi dei Comuni ravennati. Per ognuno di loro è stato stimato il peso complessivo delle tasse e il “tax free day”, vale a dire il giorno in cui le aziende si “liberano” del peso fiscale e cominciano a lavorare per guadagnare.

Faenza , Ravenna, Lugo e Cervia: questi i territori presenti nell’analisi della Cna nazionale, presentata del responsabile Politiche Fiscali Claudio Carpentieri. Faenza è la città più virtuosa: al 14esimo  posto nazionale le tasse pesano per il 55,7 per cento e la “liberazione” è fissata al 21 luglio 2019. Segue Ravenna (58,6 per cento, tax free day al primo agosto, 55esima posizione). Al 59esimo posto troviamo Lugo (59,2 per cento, tax free day il 3 agosto) e, infine, Cervia dove il peso delle tasse arriva al 61,6 per cento e in cui i commercianti lavorano fino al 12 agosto per pagarla.  «È evidente – sottolinea la Cna – la differenza nella tassazione locale, non solo nei Comuni di quest’area: basti pensare che tra il primo e l’ultimo in classifica ci sono 62 giorni di distanza nel tax free day».

Tutto ciò «mette in evidenza l’esigenza di una tassazione più equa e di una semplificazione generale. Servono interventi di riduzione dell’Irpe, la riduzione e la completa deducibilità dell’IMU sugli immobili strumentali, una più omogenea attribuzione dei valori catastali, l’agevolazione dei passaggi generazionali delle imprese individuali e, infine un uso intelligente della fatturazione elettronica per sgravare le imprese degli oneri dei controlli»

È seguita la tavola rotonda con gli amministratori Locali, moderata da Massimo Mazzavillani, direttore della Cna di Ravenna che ha chiesto un commento ai dati dell’Indagine Cna. Per tutti e quattro i partecipanti al dibattito, la percezione della pressione fiscale è sempre negativa, nonostante l’impegno dei Comuni per mantenere bassa la parte di pertinenza locale. Occorre, però, essere trasparenti nei confronti di cittadini e imprese e dare riscontro di come vengono spese le risorse. Il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, ha affermato che nel 2020 non ci saranno incrementi nell’imposizione fiscale perché la disponibilità di risorse e le campagne di fundraising messe in campo sono sufficienti a sostenere il piano degli investimenti e a confermare la qualità dei servizi. Per il sindaco di Faenza, Giovanni Malpezzi, è importante proseguire con la politica di sobrietà iniziata da qualche anno, che ha permesso di ridurre il debito del Comune aumentando la qualità dei servizi offerti. Il sindaco di Lugo Davide Ranalli ha spiegato come l’impianto fiscale di un Comune non può essere incoerente con quello dei comuni vicini, soprattutto nel caso delle Unioni di Comuni: ogni azione va ponderata in una visione di insieme. Infine, il vicesindaco di Cervia, Gabriele Armuzzi, ha sottolineato l’importanza del confronto con le associazioni e le parti sociali in genere. Il Comune si impegna a non aumentare la pressione fiscale, ma attuerà una politica di razionalizzazione delle spese e di investimenti più consistenti per garantire alla cittadinanza servizi eccellenti.

 

Rigenerazione urbana, bando da 21 milioni di euro stanziato dalla Regione

I progetti possono riguardare il risanamento di alloggi esistenti o la realizzazione di nuovi, da attuare preferibilmente attraverso il recupero di edifici inutilizzati o in seguito all’abbattimento di quelli vecchi

Casa AcquistoLa Regione ha stanziato 21 milioni di euro da destinare a progetti di rigenerazione urbana, architettonica e ambientale, che migliorerà e amplierà l’offerta di alloggi di edilizia residenziale sociale e pubblica, attraverso il recupero e la realizzazione di nuove abitazioni, la messa in sicurezza degli edifici esistenti e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici. La Giunta ha infatti approvato una ‘manifestazione di interesse’ rivolta ai Comuni con una popolazione superiore a 50 mila abitanti, per individuare quattro proposte progettuali che richiedono un contributo tra 5 e 5,5 milioni di euro ciascuna. Cifra a cui si aggiungerà una quota di cofinanziamento da parte di soggetti locali, pubblici e/o privati, non inferiore al 20% del contributo richiesto.

I progetti possono riguardare il risanamento di alloggi esistenti o la realizzazione di nuovi, da attuare preferibilmente attraverso il recupero di edifici inutilizzati o in seguito all’abbattimento di quelli vecchi. Le proposte dovranno anche contribuire ad incrementare la qualità urbana dei quartieri degradati e caratterizzarsi come strumento per migliorare e risolvere le situazioni di disagio abitativo e sociale. Tra le caratteristiche edilizie richieste sono comprese la messa in sicurezza delle componenti strutturali degli immobili, tramite interventi di adeguamento o miglioramento sismico, efficientamento impiantistico, energetico, e l’abbattimento delle barriere architettoniche.

«La casa è un bene primario- spiega il presidente della Regione con delega alle Politiche abitative, Stefano Bonaccini- e tutti devono poter contare su un alloggio stabile e dignitoso. Per questo abbiamo messo a punto un programma straordinario destinato a prevenire il disagio abitativo, aumentando l’offerta di alloggi a prezzi accessibili e migliorando lo stato di quelli già esistenti da destinare alle persone più fragili economicamente, perché senza un’abitazione stabile e dignitosa le famiglie rischiano l’esclusione sociale».

A Classis 52mila visitatori in un anno. Ravennantica: «Tra i primi 100 in Italia»

I biglietti stimati inizialmente erano 60mila. «Ma le previsioni di incasso sono state comunque rispettate»

Foto1 Esterno Classis

Arriva il primo bilancio del museo Classis Ravenna, inaugurato un anno fa: il museo archeologico di Classe ha visto l’ingresso di poco più di 52mila visitatori. Di questi, i paganti sono stati 31.038 (il 60%) mentre 21.186 (40%) sono  stati i biglietti emessi a titolo gratuito. L’incidenza delle gratuità sul dato complessivo – si legge nel comunicato della fondazione Ravennantica – è largamente al di sotto del 48% della media nazionale e in linea con i musei che vantano le migliori percentuali.

Inevitabile è tuttavia il confronto sui paganti rispetto a quanto preventivato lo scorso anno: erano stimati 60mila biglietti, ne sono arrivati meno. La Fondazione però assicura che le previsioni di entrata – pari a 226mila euro – sono state rispettate. Nel dettaglio: « Sono stati incassati 148.640 euro da biglietti; 11.450 euro da visite guidate; 36.246  euro da book-shop;  29.664 euro da affitto sale. Ciò è stato possibile grazie ad una spesa media per ogni visitatore che si è rivelata superiore alla previsione stimata dal rapporto Cles pari a euro 3,5 e che si è assestata, invece, a 3,76 euro». Il comunicato sottolinea anche «apprezzamento unanime degli addetti ai lavori e le lusinghiere recensioni della stampa specializzata». In ogni caso Classis è tra «i primi cento musei più visitati d’Italia nel quale, per quanto riguarda l’Emilia Romagna, figurano attualmente soltanto il MAMbo e la Pinacoteca Nazionale di Bologna oltre al Complesso della Pilotta di Parma che, peraltro, consta di tre realtà: la Galleria Nazionale, il Teatro Farnese ed il Museo Archeologico Nazionale».

La volontà espressa dal Ministero dei Beni Culturali, dal Comune di Ravenna e dalla Regione Emilia-Romagna, in fase di attuazione dell’Accordo di Valorizzazione, di promuovere e proporre con un biglietto integrato il circuito Classiario, «in questo primo anno ha già conseguito risultati molto interessanti. Le potenzialità però, sono di ampio margine e potranno concretizzarsi efficacemente allorché il sistema di digitalizzazione delle biglietterie al quale si sta dedicando Ravennantica avrà completamente preso avvio».

Sul versante della didattica museale, per esempio, «circa 5mila presenze delle 52mila complessive sono riferibili ai laboratori realizzati per le scolaresche e per le famiglie. Questo risultato pur rappresentando un dato ragguardevole, è però suscettibile di un aumento sostenuto in considerazione del fatto che, quest’anno, si è potuto disporre delle aule didattiche solo dal 15 maggio. Ora che si può disporre da subito delle nuove aule didattiche e che, conseguentemente, si è potuto avviare per tempo la promozione dei laboratori , è lecito attendersi risultati molto superiori in linea con l’esperienza significativa maturata da Ravennantica».

Infine, il successo più rilevante del Museo Classis – secondo i promotori – «si è manifestato con tutta la sua forza nella capacità di sviluppare collaborazioni a livello locale, regionale e nazionale instaurando e rafforzando rapporti sinergici con realtà museali, culturali e istituzionali tali da portare a compimento processi che consentono di entrare in circuiti culturali e turistici di grande rilevanza». Vanno letti in questo senso gli accordi di collaborazione sottoscritti con il Mann di Napoli e con il Sistema dei Parchi della Val di Cornia ai quali si sono aggiunti, da ultimo, il Museo del Delta di Comacchio e Il Mic di Faenza.

«Alla soddisfazione derivata dall’alto numero dei visitatori – dice il presidente di Ravennantica, Giuseppe Sassatelli – va affiancata anche la soddisfazione, non meno importante sul piano squisitamente culturale. L’offerta innovativa del nuovo Museo di Classe sia nella sua impostazione di fondo (Museo della città e del territorio) che nei suoi apparati espositivi ha catturato l’interesse di tanti visitatori che hanno avuto così la possibilità di approfondire un segmento importante della storia della città e del suo territorio, accrescendo in primo luogo le proprie conoscenze, ma collegandole anche al resto del patrimonio storico e archeologico della città, in una sinergia e con un intreccio che aprono scenari affatto nuovi sul piano della valorizzazione del nostro patrimonio culturale e anche su quello della crescita culturale dei cittadini». Michele de Pascale parla di  eccellenti risultati in termini di numero di visitatori e di apprezzamento della stampa» che «confermano con nostra grande soddisfazione, il valore dell’investimento e la qualità del disegno originario. Non si tratta di un punto di arrivo, ma del raggiungimento di un traguardo parte di un percorso di visione, ampio e ambizioso, che vedrà il museo proiettarsi nel tempo sempre con nuovi progetti e servizi, come ad esempio la promozione e la proposta del circuito Classiario nel suo insieme attraverso un biglietto integrato che raggiungerà la sua completa espressione grazie al sistema di digitalizzazione delle biglietterie al quale RavennAntica sta lavorando».

La Berkan B scivola ancora verso il fondo, allarme di Ap: «Rischia di ribaltarsi»

La procedura di appalto per la rimozione è in corso ma non si può aspettare, così Autorità portuale ha affidato ad una ditta riminese il rinforzo di cavi e pali di sicurezza

2019 02 10 Berkan5 Ph Cristiano Mazzoli

Il relitto della motonave Berkan B si è inclinato ancora e mette a rischio la sicurezza della navigazione. Lo hanno rilevato durante un sopralluogo i tecnici di Autorità portuale, lo scorso 22 novembre. Circostanza confermata tre giorni dopo, quando si è proceduto ad un’analisi più approfondita della situazione. La Capitaneria di Porto è stata immediatamente avvisata ma la situazione dal punto è apparsa complicata: il bando di gara per la rimozione del relitto è stato pubblicato ma si è ancora nella fase burocratica dell’affidamento dell’appalto. Peccato che i tempi stringano: Ap osserva in un documento che «la tempistica necessaria per la conclusione della procedura» non è «compatibile con l’esigenza di intervenire urgentemente per assicurarsi che il relitto non si sposti ulteriormente dalla posizione attuale».

Così l’ente ha chiesto alla Procura (attualmente il relitto è sotto sequestro) il permesso di eseguire operazioni di rinforzo sotto la sorveglianza della Capitaneria. Nulla osta immediatamente concesso il 28 novembre. L’inclinazione della motonave riscontrata fa presupporre il rischio di scivolamento verso il centro del canale Piombone, «fino a forzare i pali di ritegno precedentemente infissi, che potrebbero pertanto perdere stabilità ed inclinarsi, oltre all’eventualità che il relitto possa ribaltarsi». Così Ap ritiene necessario potenziare le strutture di contenimento del relitto con il rinforzo dei cavi di sicurezza che attualmente lo assicurano . I lavori costeranno 39mila euro, una cifra che essendo inferiore a 40mila euro permette procedure di affidamento più snella. Sarà l’Ecotec di Rimini ad occuparsi dell’operazione.

Ponte sullo Scolo Canala di via Romea Nord: partiti i lavori

Il progetto prevede la sostituzione del ponte esistente con una nuova struttura mista in acciaio e calcestruzzo

Schermata 2019 12 04 Alle 11.38.24Sono partiti nella mattinata del 3 dicembre i lavori di demolizione e ricostruzione del ponte sullo scolo Canala in via Romea nord, che comporterà un investimento di 600mila euro. In base alla durata contrattuale dei lavori, è previsto che l’intervento sia ultimato entro il 10 aprile. Il ponte è in zona Bassette, a servizio della via Romea nord, strada comunale di collegamento tra la strada statale 309 – direzione Romea e la viabilità di scorrimento veloce interno alla città, utilizzata per la maggior parte da un traffico di tipo pesante.

Il progetto prevede la sostituzione del ponte esistente con una nuova struttura mista in acciaio e calcestruzzo; dopo la demolizione e il risanamento delle spalle, si procederà con tutte le opere necessarie alla ricostruzione del nuovo ponte, che sarà costituito da un sistema di travi in acciaio e una soletta in calcestruzzo. Si provvederà poi al rifacimento della pavimentazione in conglomerato bituminoso, all’installazione di nuovi guard rail e al rifacimento della segnaletica stradale orizzontale.

La realizzazione dell’intervento comporterà un miglioramento della viabilità e della sicurezza stradale. Nell’ambito dello stesso intervento sarà anche demolito il ponticello situato circa 100 metri prima, sempre su via Romea Nord, verso via Bacci. Il manufatto si trova su unex scolo consorziale dismesso; pertanto, dopo la demolizione, sarà rinterrato e sarà realizzato un nuovo pacchetto stradale.

In allegato lo schema delle deviazioni in atto durante i lavori.

Presunti abusi su una ragazzina di 13 anni: arrestato il convivente della madre

A scoprire che la giovane era stata vittima di atti sessuali è stato il padre naturale che poi ha denunciato tutto ai carabinieri

CarabinieriUn uomo di circa cinquant’anni è stato arrestato dai carabinieri di Faenza con l’accusa di aver abusato la figlia della convivente, di soli 13 anni. I fatti risalgono a circa un anno fa quando l’uomo era andato a convivere con la compagna e la ragazza. Dopo circa un anno – secondo quanto ricostruito dal Resto del Carlino di Ravenna che riporta la notizia – la giovane aveva chiesto di andare a vivere con il padre naturale. E’ stato proprio lui, cercando di capire quali fossero i problemi della figlia, a scoprire i presunti abusi e ha denunciare il fatto ai carabinieri che hanno arrestato il faentino.

Lugo, il bilancio di previsione 2020 prevede investimenti per sei milioni di euro

Proseguiranno i restauri della Rocca Estense, Villa Malerbi, Museo Baracca, Casa Rossini e Teatro Rossini. Attenzione anche all’edilizia scolastica

Attachment 2019 12 03T195449.644Attenzione alla riqualificazione del centro e alla viabilità, senza dimenticare la scuola, l’ambiente, lo sport e la cultura. Sono gli obiettivi del bilancio di previsione 2020-2022 del Comune di Lugo. Il bilancio è stato presentato in conferenza stampa martedì 3 dicembre nel Salone Estense della Rocca alla presenza del sindaco di Lugo Davide Ranalli, dell’assessora alla Cultura Anna Giulia Gallegati e dell’assessore alla Scuola Luigi Pezzi.

Il Comune di Lugo prevede di sostenere 6.077.898 euro di investimenti nel 2020, tra risorse riferite a investimenti del 2020 e riguardanti investimenti di competenza degli anni precedenti ma che si finiranno nel 2020.Gli investimenti riguarderanno la manutenzione straordinaria di immobili comunali, interventi per la sicurezza sismica di edifici pubblici e storici e scuole, manutenzione delle strade e del verde e realizzazione dei nuovi bacini di laminazione.

Tra i punti previsti dal Documento unico di programmazione c’è la riqualificazione del centro storico e del patrimonio cittadino. Proseguiranno i restauri della Rocca Estense, Villa Malerbi, Museo Baracca, Casa Rossini e Teatro Rossini. Inoltre, sono in programma la progettazione degli interventi di adeguamento sismico del campanile del complesso di San Domenico e al centro sociale “Il Tondo”, il completamento dei lavori di rifacimento di piazza Savonarola e la manutenzione straordinaria degli impianti di riscaldamento e centrali termiche, compreso quella di Voltana. In programma anche interventi per la messa in sicurezza della copertura dell’ala nord di Palazzo Rossi e l’ampliamento degli impianti di videosorveglianza. Si prevedono inoltre 500mila euro di investimento per Acer, che saranno usati per la manutenzione dell’edilizia popolare.

Attenzione anche all’edilizia scolastica con investimenti per la scuola di San Potito, l’elementare di San Bernardino e la materna Capucci. In programma anche la ristrutturazione della palestra della scuola media “Francesco Baracca”, l’adeguamento sismico della palestra della scuola media “Silvestro Gherardi” e la realizzazione degli impianti di prevenzione incendi nel plesso scolastico di Voltana.

Particolare cura sarà dedicata alla manutenzione del sistema di viabilità. In programma la manutenzione delle strade e della segnaletica, oltre alla realizzazione dei percorsi casa/scuola per una rete di piste ciclabili e percorsi promiscui che colleghi le scuole del territorio. Sono previste, inoltre, la conclusione del fosso a Lugo Sud e la realizzazione dei bacini di laminazione a Lugo Sud e a Lugo Nord.

Il Comune di Lugo non dimentica la cultura con la tutela e la valorizzazione dei suoi beni e delle attività connesse. Proseguirà il progetto di restauro e digitalizzazione dei fondi archivistici “Balilla Pratella” e “Francesco Baracca”, in collaborazione con l’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna (Ibacn). È prevista entro la fine del 2020 la riapertura del Teatro Rossini, interessato da interventi antisismici e di restauro. Sono tante le iniziative in programma per rendere Lugo ancora più viva. È previsto, ad esempio, il consolidamento del rapporto con Ravenna Manifestazioni per implementare la stagione musicale anche nel periodo estivo, portando stabilmente a Lugo un festival di levatura internazionale come il Ravenna Festival. Si porterà poi avanti lo sviluppo della proposta culturale della scuola di musica Malerbi. Continuerà, infine, il sostegno all’associazionismo locale per l’organizzazione di rassegne culturali di grande qualità come Lugo Music Festival, Scrittura Festival, Caffè letterario, Lugo contemporanea, Lugo Land e altre, così come continuerà l’organizzazione del cinema estivo in centro.

Per quanto riguarda le politiche giovanili e lo sport, infine, continuerà il sostegno alle tante società sportive del territorio per l’organizzazione delle manifestazioni, così come per l’adeguamento degli impianti sportivi. Sarà ulteriormente valorizzato il ruolo della Consulta dello Sport e confermata la realizzazione della Giornata dello Sport, quale momento di riconoscimento e messa in valore degli atleti locali e dei risultati raggiunti. Per quanto riguarda le azioni di promozione urbana, oltre alla collaborazione con l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna per la valorizzazione del territorio, sarà portato avanti il rapporto con il consorzio AnimaLugo e con le associazioni economiche e di volontariato, per la realizzazione di molti eventi di qualità. Per quanto riguarda il debito del Comune, dal 2014 è stato ridotto del 30%, passando da 1.360 euro per abitante del 2014 a 890,91 euro del 2019. Non sono inoltre previsti incrementi di imposte e tasse.

Stanziati all’Ausl Romagna 242.500 euro per combattere le dipendenze patologiche

In Emilia-Romagna nel 2018 erano 32.628 persone in carico ai servizi dipendenze, la maggior parte per droga e alcol

Sergio VenturiL’Ausl Romagna beneficerà di un contributo di 242.500 euro (un quarto dello stanziamento totale) messo a disposizione della Regione Emilia-Romagna per finanziare progetti biennali destinati alla qualificazione organizzativa e professionale dei Servizi Dipendenze patologiche. Ad assegnarli la Giunta regionale, che con una recente delibera ha approvato la ripartizione delle risorse sul territorio. Sono molteplici gli ambiti di intervento: prevenzione e riduzione del danno, differenziata per tipologia e per età; facilitazione dell’accesso ai servizi di cura, in particolare per le persone più fragili; riqualificazione professionale delle équipe, per promuovere la diffusione di conoscenze e competenze aggiornate.

«Le caratteristiche dei consumi e dei consumatori sono cambiate negli anni, e hanno richiesto, da parte nostra, la capacità di fornire risposte adeguate- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. Proprio per far fronte a questo scenario così complesso, nel 2016 abbiamo varato il nuovo ‘Programma regionale per le dipendenze patologiche’. Uno strumento che, oltre a confermare le azioni già adottate per la prevenzione, il trattamento delle persone, la riduzione dei rischi correlati all’uso e la riduzione del danno, mette in campo percorsi differenziati per popolazione e tipo di dipendenza. Fondamentale- aggiunge l’assessore- è il lavoro di rete tra le istituzioni e il territorio, che nel tempo abbiamo rafforzato e diversificato».

In Emilia-Romagna, nel 2018, erano 32.628 le persone in carico ai Servizi Dipendenze; un numero in aumento rispetto all’anno precedente (+ 2,2% sul 2017). Sul totale, il 58,7% era seguito per problemi di droga, il 33,2% per dipendenza da alcol, il 3,9% per tabacco e il 4,3% per gioco. Le età più rappresentate sono, per le droghe, la fascia 18-50 anni; per l’alcol e il gioco 41-50 anni; per il tabacco 51-60 anni.

Agli arresti domiciliari, esce per vedere le luminarie: arrestato di nuovo un 24enne

Il fratello ha tentato di coprirlo, poi è emersa la verità: il giovane era andato in piazza del Popolo per ammirare le luci di Natale

LuminarieEra uscito perché era curioso di ammirare le luminarie in centro ma lo spirito natalizio sarebbe meglio tenerlo a freno quando si è agli arresti domiciliari. Invece quel 24enne non ha resistito e, nonostante la misura restrittiva, ha fatto un salto in piazza del Popolo perché era – come ha raccontato ai carabinieri che lo hanno visto arrivare di corsa – curioso di guardare le luci natalizie. Quando i carabinieri hanno suonato a casa, era presente il fratello minore che ha provato a coprirlo dicendo che era andato a gettare l’immondizia. Ma poi è stato lui stesso ad evitare di continuare la bugia spiegando cosa era andato a fare. L’Arma lo ha arrestato ed è stato celebrato il rito direttissimo, in cui è stato convalidato l’arresto.

Cristina Mazzavillani Muti lascia il Festival. De Pascale: «Sorpresi dalla scelta»

Il sindaco scrive alla madrina della manifestazione artistica ravennate: «Non siamo pronti a questo cambio ma è colpa nostra. Continua a darci consigli»

Cristina E Riccardo Muti
Cristina Mazzavillani con il Maestro Riccardo Muti

La notizia, pubblicata dai quotidiani locali, è arrivata questa mattina: Cristina Mazzavillani Muti ha lasciato la presidenza del Ravenna Festival. Lo ha fatto con una lettera inviata ai dipendenti della manifestazione in cui scrive che  «dopo 31 anni di meraviglioso lavoro insieme a servizio della nostra bella amata Ravenna», la moglie del maestro Riccardo Muti ha deciso di ritirarsi «e lasciare a voi, peraltro bravissimi e collaudatissimi, la responsabilità del futuro di altri 30 anni e più del nostro celebrato Ravenna Festival, ormai riconosciuto nel mondo, ma soprattutto utile allo sviluppo culturale, politico, sociale della nostra città».

Il sindaco Michele de Pascale ha scritto una lunga lettera all’ormai ex presidentessa del Festival: «Non ti nascondo  – scrive il primo cittadino – che siamo tutti dispiaciuti per la tua decisione e anche preoccupati per il percorso futuro del Festival e più in generale dell’offerta culturale di Ravenna. In primo luogo perché in questi trentuno anni con il tuo lavoro hai cambiato la nostra città, rendendola migliore e aprendo strade che parevano impraticabili».

Segue un excursus storico in cui si legge che negli anni Novanta «Ravenna ha riscoperto le potenzialità del proprio patrimonio artistico, archeologico e turistico e della creatività dei suoi cittadini. Tu hai avuto lo straordinario merito di aver saputo comprendere questa enorme potenzialità e di aver cambiato la città, accendendo su di lei i riflettori e accendendo la fiamma della cultura, della musica, del teatro e della poesia. Hai contribuito a dare vita ad una Ravenna consapevole della sua ricchezza e grandezza, non solo collocate nel passato, e di come la nostra storia possa essere fonte di straordinaria ispirazione, anche per la produzione artistica contemporanea. E così grazie a te Ravenna ha cambiato volto, è divenuta uno dei palcoscenici più prestigiosi al mondo, in grado di attirare sempre di più l’attenzione del turismo internazionale colto e amante dell’arte».

E  ora? De Pascale spiega che la città è preoccupata «non perché non abbia fiducia nella straordinaria squadra che hai voluto con te per il nostro Festival e nelle relazioni internazionali che sono state costruite, ma perché tu sei la madre del Festival, la sua anima e quel fil rouge di continuità che fa sì che tanti eventi straordinari diversi tra loro abbiano una radice comune e un’identità unica. In questi ultimi anni ci è stato evidente che avevi scelto dapprima di lasciare la direzione artistica, poi di affidare la regia di una delle opere della Trilogia d’Autunno, ma tutti abbiamo fatto un po’ finta di nulla, sperando che questo momento potesse avvenire fra qualche anno, anche se avevamo intuito che si stava avvicinando. Siamo convinti che proprio per il lavoro straordinario che hai fatto, non ci troviamo davanti ad un evento, il Festival, che inizia e si conclude con il lavoro della sua ideatrice, a differenza di altri; perché hai saputo fare crescere grandi professionalità e creare relazioni internazionali che si sono radicate in città». Però – dice il sindaco – «non siamo pronti, questa notizia ci ha colto di sorpresa e la responsabilità non è tua, ma nostra che non ci siamo preparati come dovevamo: quindi ti chiedo a nome di tutti i cittadini di Ravenna di fare in modo che i tuoi occhi continuino ad osservarci e la tua mano ad indirizzarci, qualche volta anche sgridandoci se dovessimo abbassare il livello della nostra ambizione».

Dentro al nuovo mercato coperto: le foto della riqualificazione costata 13 milioni

Dal 5 dicembre la struttura sarà aperta tutti i giorni dalle 8 a mezzanotte: una dozzina di punti vendita/ristoro curati dal gruppo Molino Spadoni e uno spazio a disposizione di Coop

Dopo anni di attesa, ecco il nuovo mercato coperto in centro storico a Ravenna. Visita riservata alla stampa stamani, 3 dicembre: dall’interno dell’edificio del 1920 arrivano le foto di questa pagina che svelano in anteprima la riqualificazione costate 13 milioni di euro a carico di Coop Alleanza 3.0 e Molino Spadoni. Il 5 dicembre alle 10.30 ci sarà l’apertura per il pubblico  e da quel giorno porte aperte tutti i giorni dalle 8 a mezzanotte.

Per quanto riguarda il lato gastronomico, la parte del leone la farà il gruppo Molino Spadoni che nel nuovo mercato coperto metterà in mostra tutte le sue eccellenze (tra cui spicca la Mora romagnola allevata in collina), in una dozzina di punti vendita/ristoro diversi, dove si potrà acquistare per portare a casa oppure consumare sul posto. Si va dalla macelleria con grande griglia alla pescheria, dalla birra fresca alla piadina, dal banco salumi ai formaggi, dalla pizza alla pala al ristorante più classico, dallo spazio “succhi, estratti e centrifughe” alla pasticceria e alla pasta fresca. Accanto a tutto questo 230 metri quadrati a disposizione di Coop, con ortofrutta biologica, salumi, latticini, surgelati e poi prodotti non alimentari come telefonia, lampadine, complementi per la cucina, la casa e cancelleria. E a completare l’offerta, anche l’inserimento del rinomato marchio Caffè Pascucci, che gestirà il bar-caffetteria-gelateria.

Al piano superiore un angolo libreria (gestito ovviamente da librerie.coop), temporary shop e uno spazio per eventi e spettacoli, che Ravenna Festival ha già promesso di sfruttare durante la prossima edizione della prestigiosa rassegna.

Bassa Romagna, le imprese: «L’Unione ha ancora molto da fare per il territorio»

Dopo le dimissioni di Ranalli le aziende intervengono chiedendo che venga data «piena attuazione al patto per lo sviluppo del territorio»

Davide RanalliPreoccupazioni per un possibile rallentamento nel percorso di crescita del territorio individuato nel Patto Strategico per lo sviluppo sottoscritto nell’aprile dello scorso anno. Il tavolo dell’imprenditoria della Bassa Romagna esprime le sue perplessità dopo le dimissioni di Davide Ranalli, sindaco di Lugo, dalla carica di presidente dell’Unione e si augura che «al più presto venga ricomposto a pieno il quadro istituzionale». Molto – dicono le imprese – «è ancora da fare per dare piena attuazione al Patto per lo sviluppo del territorio e delle sue aziende».

In particolare, «l’adeguamento degli strumenti urbanistici alle nuove disposizioni regionali, la semplificazione di procedimenti burocratico-amministrativi fra cui il regolamento di igiene, la sicurezza, la riqualificazione commerciale dei centri storici, il riutilizzo di aree artigianali dismesse a seguito di mappatura puntuale del territorio, la promozione di dialogo fra le aziende agroindustriali e produttori agricoli locali, il welfare, la formazione professionale, la promozione turistica e la governance dell’Unione sono solo alcuni dei temi indicati dal Patto per lo sviluppo sui quali è necessario l’impegno costante delle Istituzioni, alcuni solo in parte finora affrontati».

In una fase caratterizzata da una congiuntura economica ancora difficile,, il Tavolo dell’imprenditoria ritiene quindi «sia necessario accelerare l’attuazione delle scelte e dei progetti contenuti nel Patto per lo sviluppo, promuovendo anche politiche attive di incentivazione all’innovazione e allo sviluppo, e che per fare questo occorra un assetto istituzionale coeso e determinato per la sua realizzazione».

In questi giorni il tavolo dell’imprenditoria della Bassa Romagna ha effettuato il cambio alla guida: il coordinamento passa dal settore della Cooperazione, rappresentato da Raffaele Gordini di Confcooperative, al settore Commercio, rappresentato dal responsabile sindacale di Confcommercio Ascom Lugo Luciano Facchini.

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