Dal 19 al 22 dicembre concerti e non solo. Il programma
I Ronin
Torna il “Festival delle Feste” di Bronson Produzioni, “Passatelli in Bronson”, tre giorni di musica che vuole unire la tradizione culinaria alle nuove tendenze dell’indie italico.
Nell’anteprima di giovedì 19 si potrà assistere (al Bronson Cafè) alla tavola rotonda dell’’Italia Music Export, ossia l’ufficio creato da Siae per supportare e promuovere la diffusione della musica italiana all’estero, accompagnata dall’inaugurazione della mostra “Bolé Wine presenta Giacomo Bagnara” e dallo showcase del cantautore cesenate Ugo Fagioli.
Venerdì 20, dalle 18, si entra nel vivo di Passatelli 9 al Bronson Café, dove verrà presentato il libro de I 400 Calci “Guida da combattimento ai mostri grossi”, con Nanni Cobretti e Wim Diesel, introdotti da Roby Rani, anche qui accompagnati dallo showcase di Alex Ferro.
Alle 20 ci si sposta all’adiacente Bronson Club per quattro live set. Dal rapper ravennate Max Penombra insieme ai Visioni di Cody (per presentare il loro album congiunto Quando esco voglio stare tranquillo), al cantautore veneto Luca Rebellato in arte Lvca (fresco del nuovo album Metto Amore Tolgo l’Illusione), dalla lanciatissima pop-singer HÅN (la cui recente partecipazione al Primavera Sound di Barcellona è stata molto apprezzata) alla ormai affermata post indie band romana WOW, che con il nuovo album Millanta Tamanta ha davvero dato prova di grande talento omaggiando la canzone d’autore italiana degli anni ’60.
Sabato 21 si riparte alle 18 al Bronson Café (sempre a ingresso libero) con due live al femminile che vedranno protagoniste il duo alt indie lo-fi ravennate In-versione Clotinsky e la bolognese Cristallo (ex Melampus).
Sul palco principale del Bronson, dalle 20, ecco invece la serata dal titolo “Italian Indie Rock Revenge”, con Sunday Morning, Clever Square, Eugenia Post Meridiem e Black Snake Moan. “Quattro band in fuga dal burnout digitale – si legge nella cartella stapa – decidono di imbracciare le chitarre e partire on the road. Cantano in inglese, guardando lontano verso un mondo senza confini e senza barriere”.
L’ultima giornata di domenica 22 inizia presto, alle 16 dal Bronson Café, dove Stefano Gilardino presenterà La storia del rock in Italia (Hoepli), scritto insieme a Roberto Caselli, e presentato da Francesco Farabegoli.
Dalle 17 il main stage del Bronson vedrà invece protagonisti dalle 17 il polistrumentista ravennate Christian Ravaglioli (collaboratore, tra i tanti, anche dei Calexico) che presenta il suo album Wilson, e un gran finale affidato ai Ronin di Bruno Dorella che chiudono al Bronson il loro tour italiano di presentazione del nuovo Bruto Minore.
Dal 20 al 29 dicembre sarà visitabile uno spazio normalmente inaccessibile e legato a una storia che arriva dal ‘500: all’interno per l’occasione il lavoro prodotto dal percorso partecipato per il piano di urbanistica generale
In occasione della mostra temporanea sul racconto del percorso partecipativo per la stesura del piano di urbanistica generale (Pug) venerdì 20 dicembre alle 14.30 sarà riaperta in via eccezionale la presunta cappella di san Giovanni in Decollato in piazza Unità d’Italia a Ravenna.
La storia di san Giovanni in Decollato ha origine nel 1576, quando una cappella di preghiera venne fatta costruire all’interno del Palazzo del Legato – l’attuale palazzo della Prefettura – e gestita dalla Compagnia della Buona Morte che aveva il compito di portare conforto ai condannati a morte. Quella in piazza Unità d’Italia è la presunta cappella, poiché studi successivi rivelano altri dettagli della sua storia: dettagli che verranno raccontati proprio durante l’inaugurazione del 20 dicembre con una visita guidata a cura dell’Unità operativa Progettazione urbanistica, che ha raccolto testimonianze e tracce della storia e delle evoluzioni del piccolo spazio. La mostra resterà aperta nella giornata di venerdì 20 dalle 14.30 alle 16.30, nelle giornate di sabato 21, domenica 22, venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 dicembre dalle 11 alle 13. L’iniziativa si realizzerà anche grazie alla collaborazione dell’associazione Ava, che si è offerta di supportare le aperture con cittadini volontari; l’ingresso è gratuito.
Il percorso partecipativo a cui è dedicata la mostra si è concluso recentemente con la consegna del documento di proposta ai tecnici del Comune. L’obiettivo della mostra è quello di rendere pubblici gli esiti del percorso che ha coinvolto i cittadini nell’elaborazione del nuovo piano, quale strumento di governo e pianificazione del territorio. Si tratta di un’occasione unica per tutti i cittadini che potranno scoprire un luogo storico della città in una nuova veste. L’intento, infatti, è quello di sperimentare direttamente uno dei temi centrali di Ravenna Pug, la rigenerazione urbana, perciò il percorso si conclude con la riapertura di un luogo “insolito” della città grazie a un riuso temporaneo, con l’obiettivo che questa pratica venga maggiormente adottata, riconosciuta e sostenuta, soprattutto alla luce della nuova legge in materia urbanistica.
Dal 1 gennaio 2020 un unico soggetto per oltre mille imprese che danno lavoro a 50mila dipendenti e producono un fatturato aggregato di 25 miliardi
Maggioli, Ferrari e Maremonti
Le assemblee di Confindustria Romagna e Confindustria Forlì-Cesena, riunite in Fiera a Cesena, hanno approvato la fusione tra le due territoriali.
Nasce così dal 1° gennaio 2020 un unico soggetto in rappresentanza di oltre mille imprese romagnole, che danno lavoro a 50 mila dipendenti producendo un fatturato aggregato di 25 miliardi di euro.
Il progetto aveva già avuto il via libera dai rispettivi Consigli direttivi un mese fa, e oggi si conclude il percorso iniziato il 28 ottobre 2014 dalle assemblee delle tre territoriali romagnole di Confindustria, che aveva trovato un’importante tappa intermedia con la nascita di Confindustria Romagna attraverso la fusione tra Rimini e Ravenna il 1° ottobre 2016, per volontà e iniziativa degli allora presidenti Paolo Maggioli e Guido Ottolenghi.
Si apre ora una fase transitoria che si concluderà con l’assemblea del 2021, e sarà guidata da Paolo Maggioli alla presidenza. Andrea Maremonti affianca gli altri vicepresidenti elettivi in carica nelle due associazioni al momento della fusione, mentre il nuovo Consiglio Generale transitorio è composto dalla somma dei due precedenti Consigli in carica. La direzione generale di Confindustria Romagna resta affidata a Marco Chimenti.
«La fine di questo 2019 vede finalmente realizzati progetti a cui abbiamo dedicato tempo, energie e passione – spiegano Maggioli e Maremonti -. Il 2020 vedrà la nostra famiglia allargata muoversi in un contesto in evoluzione, a partire dal rinnovo del governo della regione: noi continueremo a fare il nostro lavoro con lo spirito che ci ha sempre contraddistinto, continueremo a far sentire la nostra voce che da oggi è più forte, ma sarà sempre garbata. Con questo anno si chiude un capitolo importante, e siamo pronti ad aprirne uno nuovo da protagonisti, con entusiasmo e grinta».
«Si conclude oggi il percorso verso la fusione di Confindustria Romagna e Forlì- Cesena, un progetto importante che porterà alla nascita di un soggetto di rappresentanza più forte e strutturato, al servizio di un territorio che ha un vivace e solido tessuto industriale – ha commentato la vicepresidente di Confindustria per l’organizzazione, Antonella Mansi – Mettendo a fattor comune le competenze e le conoscenze le imprese potranno contare su servizi migliori e su una maggiore capacità di far sentire la loro voce. Più forti insieme conservando le proprie preziose diversità».
«La fusione deliberata oggi – ha dichiarato il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari – è di straordinaria importanza: il sistema della rappresentanza imprenditoriale si unisce, grazie ai valori comuni e alla visione unitaria che esprimono le imprese della Romagna. Oggi abbiamo una grande responsabilità: dare risposte sempre più efficaci alle imprese dei nostri territori. L’interesse di tutti gli imprenditori è costruire un ambiente più competitivo e più favorevole all’impresa e allo sviluppo del territorio. La Romagna vanta imprese d’eccellenza, produzioni e servizi di grande qualità, un territorio ricco di potenzialità che con la nuova Confindustria Romagna potranno svilupparsi in modo ancora più deciso ed efficace».
Ha riaperto il ristorante all’aeroporto Francesco Baracca di Villa San Martino, a Lugo.
Si chiama “Le nuvole” e domenica è stato inaugurato alla presenza anche del sindaco Davide Ranalli. «La nuova gestione – ha dichiarato – darà nuovo slancio a questo luogo identitario della nostra città».
Il locale ha riaperto con una nuova veste, “nuova cucina, nuovi arredi”, sottolineano i titolari. Il locale propone pasta fatta in casa, menù di carne o pesce.
Il ristorante sarà aperto per tutto il periodo natalizio con il pranzo di Natale e il cenone di San Silvestro. Per prenotazioni e contatti 329 2213786.
Prevendite fino a sabato in via della Lirica. La gara sarà trasmessa in diretta su Sportitalia
Sale la febbre da derby a Ravenna, così come a Forlì. Le due squadre di basket delle rispettive città si sfideranno infatti in una partita che mai in passato è stata così importante.
L’Orasì Ravenna infatti si trova solitaria al comando del girone Est del campionato di A2, con due punti di vantaggio proprio sui cugini dell’Unieuro Forlì.
L’appuntamento con il derby è per domenica 22 dicembre all’ora di pranzo, le 12, al Pala De André di Ravenna, con diretta televisiva su Sportitalia.
Circa 700 i biglietti riservati ai tifosi del Forlì, di cui oltre 200 già venduti in prevendita nei primi due giorni della settimana. Prevendita che, a Ravenna, prosegue fino a sabato direttamente alla sede della società, in viale della Lirica 21: giovedì dalle 10 alle 17.30; venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18; sabato dalle 10 alle 13.
Negli stessi orari sarà anche possibile sottoscrivere il nuovo abbonamento lanciato dalla società per le ultime sette partite casalinghe, quelle del girone di ritorno, e le tre della nuova fase ad orologio con sfide con squadre del girone Ovest. In tutto dieci partite, quindi, a 170 o 125 euro, a seconda del settore e senza considerare le varie scontistiche previste in base all’età o per particolari categorie.
La precisazione dopo i timori di Legambiente per l’urbanizzazione al quartiere ex Anic che prevede anche un nuova strada per ridurre il traffico fra le case
«L’intervento della bretella – scrive l’ufficio stampa di Palazzo Merlato – servirà a rendere più scorrevole e sicura la circolazione e a ridurre il flusso dei mezzi pesanti in ambito urbano; gli spazi del frutteto sociale (dove il sindaco impugnò la vanga con gli studenti del Friday for future) non sono interessati dal tracciato della prevista nuova bretella, come confermato dalla progettazione preliminare presentata al Comune dal soggetto privato cui competerà la realizzazione dell’opera stradale». La previsione urbanistica risale al Piano strutturale comunale approvato nel 2007 e al Piano operativo comunale 2010 – 2015. La realizzazione dell’intervento e dei comparti che lo riguardano seguirà naturalmente tutti i percorsi autorizzativi e amministrativi previsti dalla legge.
Il patto di collaborazione a suo tempo ha individuato come area per la realizzazione del frutteto sociale la zona verde di proprietà comunale compresa tra il retro delle case popolari di via Patuelli, gestite da Acer per conto del Comune, e la linea ferroviaria, pari a circa 2.300 metri quadri.
A stretto giro di posta dopo la precisazione del Comune è arrivata la controreplica del circolo Matelda di Legambiente: «La posizione emersa dall’associazione rispetto la possibilità che la strada passasse all’interno del frutteto Sociale è scaturita dal rendering reso pubblico da Ravenna & Dintorni del 5 dicembre in prima pagina. Indipendentemente dal fatto che la strada passi o meno su quell’area riteniamo assurda l’urbanizzazione in previsione e l’inadeguatezza della bretella».
Per difendersi il circolo tira in ballo il nostro settimanale e allora ci sembra doveroso fare una precisazione a servizio dei lettori. È vero che abbiamo pubblicato due rendering del Pua in copertina e all’interno del numero 841 (potete vederli nelle foto in questa pagina e potete sfogliare il giornale in versione integrale a questo link) ma da nessuna parte è stato scritto che il tracciato della bretella andrà a cementificare il frutteto sociale. Questa è stata una libera interpretazione di Legambiente: nel comunicato del 17 dicembre in cui sollevava le perplessità sull’urbanizzazione l’associazione non ha fatto cenno a R&D come fonte delle sue valutazioni e solo ora, nel comunicato di oggi 18 dicembre, «chiede di poter avere accesso ai dettagli della pianificazione, così da poter puntualmente verificare la natura dei progetti». I rendering sono documenti ufficiali e il Comune non li smentisce – non è in discussione l’ipotesi della bretella e la sua posizione – ma precisa che non si andrà a toccare i 2.300 mq di frutteto sociale.
Parla il volto storico di Forza Italia a Ravenna, candidato alle Regionali di gennaio: «L’Emilia-Romagna cresce? Non grazie al Pd, ma nonostante…»
Alberto Ancarani con Silvio Berlusconi
Alberto Ancarani, avvocato, classe 1982, è ormai il volto storico di Forza Italia a Ravenna, un volto che sarà messo a disposizione del partito anche nella tornata del 26 gennaio con la sua candidatura a capolista per la provincia di Ravenna.
Il tutto in un frangente a dir poco difficile del partito, alleato a due forze in grande esplosione come la Lega e Fratelli d’Italia.
Ancarani, è andato a sentire Salvini a Ravenna? «Io non faccio parte della Lega, vado a eventi di quel partito solo quando c’è la mia candidata alla presidenza, Lucia Borgonzoni. In quel caso c’era solo Salvini».
Ma le piace lo stile di Salvini che sta appunto personalizzando molto la campagna elettorale su di sé, anche nella comunicazione? «Ogni metodo che porti a battere la sinistra, se è utile, a me piace».
Ma in fondo, perché i cittadini dell’Emilia-Romagna dovrebbero aver voglia di cambiare una Regione che è nelle prime posizioni di tutti gli indicatori economici e relativi alla qualità dei servizi erogati? «Il punto è che queste classifiche sono ottime nonostante il Pd, non grazie a chi governa la regione. Abbiamo bisogno di avere più libertà, di liberarci dal Pd e dai suoi modi di governare, dai dirigenti della sanità al controllo che hanno sulle associazioni di categoria. Gli indici non sono necessariamente un vanto di chi governa, ci si può chiedere invece perché non siano più alti, se non ci sia invece qualcuno che frena la crescita. La prospettiva va ribaltata».
Ma quindi di chi è il merito? Dobbiamo pensare che gli emiliano-romagnoli in quanto tali siano migliori di altri? «Noi abbiamo una serie di requisiti di partenza che con un’ulteriore immissione di energia ci potrebbero far mettere la freccia di sorpasso in maniera ancora più intensa. In generale, il ricambio nella classe dirigente, il fatto di togliere certezze a chi è abituato ad avere il potere è un’operazione salutare sempre».
Tra le critiche che vi vengono fatte c’è però proprio quella della Borgonzoni, considerata candidata debole, senza esperienza. Lei come la pensa? «Non solo la ritengo la candidata giusta, ma mi chiedo anche: quali esperienze aveva Bonaccini cinque anni fa quando fu eletto? Aveva fatto l’assessore comunale e il consigliere regionale. Borgonzoni è senatrice ed è stata anche sottosegretario di Stato. In cosa questa esperienza può valere meno di quella di Bonaccini di cinque anni fa?».
Dicono che non conosca la regione… «La Borgonzoni non avendo fatto la presidente della Regione negli ultimi 5 anni e non essendo consigliera uscente probabilmente conosce meno dettagli di qualcuno che negli ultimi dieci anni se n’è occupato. Del resto, aveva altri incarichi. Tutto qui».
Il momento è difficile per Forza Italia. Le fanno paura le liste civiche e in particolare le nuove forze che andranno nella Lista Bonaccini? «Non mi preoccupano Italia Viva, Italia in Comune o quelle realtà lì. Noi siamo una forza di centrodestra liberale non sovranista e ci candidiamo a governare con i sovranisti. Mi pare un punto di equilibrio che funziona, come dimostrano le alleanze sui territori. Puntiamo a un elettorato più attento, che non si accontenta di annunci e programmi del “tutto e subito” che tagliano un po’ con l’accetta i problemi. Il nostro è un approccio più riflessivo, che non vuole risposte semplici a problemi complessi. Oggi abbiamo alcune difficoltà, dovute a uno “sbiadimento” del marchio e la mia scelta di metterci la faccia è un messaggio per dire che vogliamo ridare tono a quei colori, ci stiamo lavorando».
Sembra di capire che quindi temete soprattutto gli alleati nelle urne… «Io cerco voti nel non voto, chi ha lasciato Forza Italia per la Lega o Fratelli d’Italia è evidente che si pone in una prospettiva con connotati meno liberali e più sovranisti».
Dato il meccanismo elettorale, per lei l’elezione sarà difficile. E le preferenze, si sa, sono legate indissolubilmente al successo innanzitutto della lista. Cosa la spinge dunque in questa avventura? «Innanzitutto voglio dare il mio contributo alla vittoria del centrodestra e anche al mio partito. Il fatto che i dirigenti storici ci mettano la faccia proprio in questo momento mi sembra un segnale importante, stiamo lavorando per ridare lustro al marchio…».
Crede davvero nella vittoria? «Ci sono motivi per essere molto ottimisti».
Cosa ne pensa delle Sardine? «Non credo alla sponteità dei capi delle Sardine, ma a quella della povera gente che è andata in piazza. Va però anche detto che in piazza c’è andata gente che comunque sarebbe andata a votare per Bonaccini o per una lista in appoggio o comunque a sinistra».
Però alla compagna di Berlusconi, Francesca Pascale, piacciono… «La compagna di Berlusconi non è una dirigente di Forza Italia. Personalmente non sono d’accordo con lei, del resto non sono nemmeno sovranista, ma ritengo ugualmente ci siano le condizioni per allearsi».
E la Nutella? La mangia nonostante le nocciole turche? Sembra ormai questo un tema scottante… «A me piace moltissimo spalmata sulla piadina romagnola. Al di là della provocazione, riconosco che la campagna elettorale è molto spostata su temi nazionali e dovrebbe invece essere anche su temi del quotidiano amministrativo. Cosa ne pensiamo dell’Ausl della Romagna? Del sistema della raccolta dei rifiuti? Se ne sta parlando poco e in parte me ne dispiaccio. Ma è anche vero che questi sono temi forse per addetti ai lavori».
Quanto può favorirvi il fatto di aver incentrato parte della campagna su temi nazionali e in particolare sul futuro del governo nazionale?
«Personalmente sarei felicissimo di vincere in Emilia-Romagna e contemporaneamente mandare a casa il governo giallorosso. A patto naturalmente che poi non ne torni uno gialloverde…».
Questionario a un campione di 62 attività tra bar e ristoranti della provincia
Un campione di 60 pubblici esercizi della provincia di Ravenna è stato intervistato da Confesercenti con un questionario e per il 62 percento i consumi nei bar e ristoranti per le festività alle porte resteranno invariati rispetto al 2018, il 25 percento ritiene che diminuiranno e il 13 percento pensa che invece saranno in crescita.
«Il centro studi – spiega Danilo Marchiani, presidente della Fiepet Confesercenti Ravenna – ha chiesto anche come si stanno preparando alle festività, il 55 percento ha risposto “bene”; il 42 percento “si potrebbe fare meglio” e solo il 3 percento ha risposto “male”. Nello specifico delle ricorrenze più significative per il pranzo di Natale le prenotazioni sono già a ottimo punto e si prevede di poter raggiungere il tutto esaurito e anche per il cenone di Capodanno l’affluenza si prospetta fin da ora buona. Il piatto più gettonato saranno i cappelletti in brodo e più in generale le pietanze tradizionali. Per le bevande, il cenone e i pranzi natalizi saranno prevalentemente accompagnati da vini. Poca richiesta, invece, per pranzi e cene vegetariane, per lo champagne e per bevande superalcooliche».
«Complessivamente – aggiunge la responsabile Fiepet-Confesercenti Ravenna, Chiara Venturi – la percezione è positiva. Nella gestione quotidiana delle attività viene segnalato l’aumento degli avventori ma con diminuzione della spesa media. Tale aspetto, in parte può essere correlato ad una diminuzione dei consumi ed in parte alle abitudini alimentari dei clienti, sempre meno orientati a pranzi con diverse portate. Come già fatto in altre occasioni, i titolari di bar e ristoranti evidenziano la preoccupazione per tutto quanto ruota attorno all’economia border line o addirittura sommersa: agriturismi, circoli e home restaurant come alternativa “di comodo” alle regole e tributi che gravano sui pubblici esercizi. Si tratta di situazioni diventate numerose e soprattutto in diretta concorrenza con imprese dello stesso tipo, con un carico fiscale ben più elevato. Serve porre maggiore attenzione rispetto a quanto fatto fino ad ora».
Il ferrarese Domenico Battaglia rappresenta il movimento 3V (Vaccini Vogliamo Verità) il 26 gennaio
Domenico Battaglia
In sei province dell’Emilia-Romagna, tra cui anche Ravenna e le altre due della Romagna – il Movimento 3V (Vaccini Vogliamo Verità) ha raggiunto il numero di firme necessario per la presentazione delle liste alle prossime elezioni regionali del 26 gennaio. Ai più noti candidati a presidente dell’Emilia Romagna – Bonaccini (Pd), Borgonzoni (Lega), Benini (M5s) – si aggiunge il medico ferrarese Domenico Battaglia. Il movimento no vax è convinto che nei prossimi giorni raggiungerà l’obiettivo delle firme anche a Parma e Modena.
M3v fa notare che i 5 Stelle hanno nominato il loro candidato grazie a poche centinaia di click sulla piattaforma Rousseau mentre sono già cinquemila i cittadini che si sono fisicamente recati nei comuni o nei banchetti allestiti sul territorio regionale per far autenticare la propria firma e garantire a la presenza sulla scheda. «Emergenza vaccini e salute sono al centro del programma di Movimento 3V (qui il pdf completo), ma, nel rispetto delprincipio di precauzione e a tutela di ogni forma di vita e dei diritti umani, sono inoltre stati fissatiobiettivi ben precisi su ambiente, infrastrutture, alimentazione, agricoltura, famiglia, scuola epartecipazione».
Il progetto per la zona è stato presentato durante una partecipata assemblea dal sindaco e dagli assessori. «Ridiamo alla località l’immagine che merita»
Il sindaco Medri in assemblea
Una veste tutta nuova per Milano Marittima nord, modifiche alla viabilità con la tanto attesa pista ciclabile in viale Matteotti, più parcheggi vicino al centro della località, sistemazione della pineta colpita in luglio dalla tromba marina, proseguimento della fascia retrostante i bagni: sono solo alcuni dei progetti per la città giardino illustrati ieri sera dal Sindaco e dalla Giunta all’assemblea pubblica organizzata dal Consiglio di zona. Molto affollata la sala della Scuola Mazzini, dove si è svolto l’incontro tra i cittadini e il sindaco Massimo Medri, oltre agli assessori Michele Fiumi ed Enrico Mazzolani, supportati dai tecnici del settore Programmazione e gestione del territorio. Erano presenti anche la delegata al Verde Patrizia Petrucci e il delegato al controllo del territorio Glauco Bonanomi.
«Il nostro obiettivo – ha detto Medri – è quello di realizzare progetti importanti per Milano Marittima, per ridare alla località l’immagine di qualità che merita, per i turisti, per i residenti e per gli operatori economici. Alcuni interventi saranno realizzati nell’immediato, altri verranno progettati nel 2021 e tutti vanno incontro alle sollecitazioni che ci sono pervenute dal Consiglio di zona».
E’ stato l’assessore Mazzolani insieme al Sindaco a illustrare il progetto della pista ciclabile sul Matteotti e della conseguente nuova viabilità, che dovrebbe prendere il via entro Pasqua. La pista ciclabile, realizzata dal lato della pineta, dal centro arriverà alla Diciannovesima Traversa. Di conseguenza, il viale Matteotti diventerà a senso unico in entrata (da Ravenna a Cervia) e il viale Due Giugno a senso unico in uscita (da Cervia a Ravenna). Tutte le traverse dal centro alla Colonia Varese, strategiche per spostarsi tra i due viali, saranno completamente sistemate e, per permettere una circolazione fluida, saranno rivisti i sensi di marcia. La Terza Traversa, per esempio, diventerà a doppio senso, mentre le altre diventeranno a senso unico.
A questa operazione si collega poi l’intervento di un privato, che per recuperare una sua vecchia colonia a Milano Marittima nord realizzerà la ciclabile sul Matteotti dalla Diciannovesima Traversa a Savio, con una nuova rotatoria all’ingresso della località.
Sempre entro Pasqua verrà sistemata la via Jelenia Gora, dove sarà realizzata una ciclabile e verranno riorganizzati i parcheggi. Al Circolo Tennis, nell’area di pineta dove sono caduti gli alberi in luglio, è previsto un parcheggio a secco (senza asfalto). Saranno oltre 150 in più i parcheggi nelle immediate vicinanze del centro.
Per quanto riguarda la pineta, che diventerà un parco urbano, entro la primavera sarà fatta la pulizia nei 30 ettari colpiti dalla tromba marina del 10 luglio. Poi si procederà con il rimboschimento: in gennaio uscirà il bando internazionale per reperire il miglior studio di progettazione, che dovrà prevedere, oltre al rimboschimento, il recupero dei manufatti esistenti nell’area e l’aumento di 40 ettari di bosco nella zona Bassona. Il progetto sarà scelto con un percorso partecipativo.
Oltre a questi lavori previsti per i prossimi mesi, sono stati annunciati anche gli interventi già in programma per i prossimi anni. Il sindaco ha infatti annunciato che è stato ottenuto un contributo per continuare il nuovo lungomare fino alla Colonia Varese. L’intervento verrà fatto per stralci e il progetto esecutivo sarà discusso con le realtà locali. Anche per il parcheggio davanti allo stadio è prevista una nuova veste: nel 2021 sarà sistemato e verrà rifatto il viale Ravenna, con la ciclabile, fino al centro, con l’inserimento di un’illuminazione ad alta tecnologia.
Accanto agli interventi strutturali, per la località sono previste misure per garantire la sicurezza e mantenere il decoro, oltre a un nuovo Piano strategico del commercio, con l’obiettivo di mantenere alto il livello delle attività, e nuovi eventi di richiamo internazionale, in collaborazione con il Ravenna Festival, come annunciato dall’assessore alle Attività produttive e alla Cultura Michele Fiumi.
Sarà realizzata nell’area adiacente via Pietro da Rimini. La vecchia sede sarà convertita a casa famiglia per anziani
Con una delibera immediatamente eseguibile il Consiglio Comunale, nella seduta di ieri pomeriggio, ha approvato con venti favorevoli, un contrario e quattro astensioni la realizzazione della nuova scuola materna di San Michele nell’area adiacente via Pietro da Rimini. La nuova sede, che sostituirà l’attuale, sarà sempre intitolata a Maria Grazia Zaccagnini, figlia di Benigno, che, giovanissima, perse la vita a san Michele in un incidente stradale.
I repubblicani di San Michele, che hanno sempre sostenuto questa soluzione, apprezzano l’atto comunale con una dichiarazione di Giannantonio Mingozzi e Massimo Cimatti: «Il voto del consiglio e gli impegni assunti anche in ordine alla ristrutturazione della attuale sede che non va abbandonata ed alle problematiche di parcheggio e stradali che vanno risolte per migliorare l’accesso al nuovo edificio». Gli esponenti del Pri ringraziano anche la capogruppo in consiglio Chiara Francesconi che «ha seguito tutto l’iter della delibera e che ha sottolineato l’opportunità di riconvertire l’attuale edificio in struttura per anziani; infine i repubblicani sono concordi con l’assessore Federica Del Conte circa l’opportunità di istituire anche una sezione “primavera” che potrebbe soddisfare le richieste di molte famiglie della zona».
Appesi alla serranda alla chiusura: il gesto del negozio in via Faentina condiviso su Fb da centinaia di persone
Sacchetti con pizza, pane e brioches lasciate appese fuori dalla serranda del negozio “per chi ne ha bisogno”. Il gesto, descritto con una foto e poche righe, è di Coccinella Bio, forno pasticceria (che fa anche caffetteria e ristorazione) di via Faentina. Un post che è stato immediatamente condiviso da centinaia di persone su Facebook. Tali gesti di solidarietà nelle ultime settimane sembrano aumentare: a Cervia un uomo ha appeso al cancello le nespole che raccoglie, meritando il plauso del sindaco. Anche il Caffé Letterario, a ottobre, aveva lanciato un’iniziativa simile a quella di Coccinella Bio.