L’ex grillino nel mirino di commenti su Facebook sulla pagina “La Sentinella ravennate”. La scelta del tribunale motivata dalla critica politica. Vandini commenta: «L’odio sociale non è critica politica ma bensì sottocultura data in pasto al mondo virtuale»

Il tribunale di Ravenna ha archiviato la denuncia per diffamazione presentata da Pietro Vandini, ex consigliere comunale del Movimento 5 Stelle e oggi candidato alle Regionali dell’Emilia-Romagna nella lista Bonaccini presidente in quota Italia in Comune, contro i commenti apparsi su Facebook in cui veniva definito codardo, persona inutile, malato da Tso e leccaculo per avere un lavoro. Erano tre le persone denunciate: due donne di 52 e 47 anni e un uomo di 73. I commenti erano apparsi nel marzo 2016 sul gruppo pubblico “La sentinella ravennate” amministrato da Elisa Frontini, una delle due denunciate che all’epoca dei commenti era candidata alle amministrative comunali e oggi è nella lista di Fratelli d’Italia. La linea difensiva (avvocato Carlo Benini) sosteneva che «dal momento in cui una persona accetta di diventare un politico o più in generale un personaggio pubblico, deve anche accettare che gli altri esercitino contro di lui il diritto di critica». L’archivizione è arrivata per mancata riferibilità dei soggetti: in buona sostanza non c’era la certezza che i denunciati fossero glia utori dei post.

Vandini ha commentato la sentenza con una lettera aperta di cui riportiamo alcuni passaggi: «In questi anni di attività ed attivismo politico ho subito parecchie parole scortesi, come del resto chiunque si impegni pubblicamente in politica, ma non è mai stato un problema. Ho sempre lasciato correre tranne in pochi casi (5 in oltre 10 anni direi), ovvero quando la mia attività politica non ha avuto nulla a che vedere con le offese che mi sono state rivolte; ho agito tutte le volte che si è cercato di denigrare la mia persona da un punto di vista etico, morale e professionale. Le persone da me accusate sono spesso le stesse che su facebook parlano di onore, di coraggio, di responsabilità e di onestà; sono le prime a puntare il dito verso gli errori o le azioni poco limpide di altri, secondo la loro visione del mondo ovviamente, ma se devono presentarsi in un tribunale per dire che non sono loro ad aver scritto ciò che io ho evidenziato nella denuncia non lo fanno. Tacciono e spariscono. Ecco perché non sono assolutamente rammaricato dall’esito processuale che rispetto a prescindere, ammetto però che sentire in aula le parole del loro avvocato mi ha lasciato di sasso. La critica politica deve essere costruita su argomentazioni e contenuti, non sulla mia persona; l’odio sociale non è critica politica ma bensì sottocultura data in pasto al mondo virtuale. Far passare concetti diversi significa contribuire allo svilimento del dibattito politico e all’abbassamento del livello culturale di una comunità. Ecco perché l’ho fatto e lo rifarò tutte le volte che sarà necessario, perché in fondo a me interessa davvero poco l’esito finale e se avessi voluto agire con più forza avrei coinvolto periti informatici».
Il cervese Andrea Corsini, assessore regionale al Turismo e in corsa con il Pd per il consiglio dell’Emilia-Romagna, assicura che l’ex allenatore della Nazionale Arrigo Sacchi sosterrà per Stefano Bonaccini alle elezioni del 26 gennaio. La precisazione di Corsini arriva a poche ore da un evento in cui l’ex ct di Fusignano presenterà il suo libro a Bologna, stasera 23 gennaio, in compagnia di Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, Adriano Galliani, già vicepresidente del Milan e senatore di FI, e Marino Bartoletti, giornalista, nel 2004 candidato sindaco civico a Forlì, sostenuto dal centrodestra.
La conferma ufficiale, ce ne fosse stato bisogno, arriva con una nota inviata ai giornali dalla Lega Romagna.
Il consiglio comunale di Ravenna all’unanimità ha approvato il conferimento della cittadinanza onoraria a Cesare Moisè Finzi, 90enne cardiologo ferrarese che vive a Faenza, vittima in gioventù delle leggi razziali e scampato alle deportazioni nel 1943. Finzi fu espulso dalla scuola italiana nel 1938 perché ebreo dopo le leggi razziali promulgate dal regime fascista in quell’anno. Il conferimento della cittadinanza onoraria avverrà al teatro Alighieri il 31 gennaio alle 10 e sarà il momento più significativo del corposo programma di eventi in occasione del Giorno della memoria, istituito per ricordare la Shoah: ogni anno il 27 gennaio, giorno in cui 75 anni fa avvenne la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, si intende commemorare le vittime dell’Olocausto. Alla cerimonia di consegna parteciperanno numerosi studenti delle scuole di Ravenna ai quali Finzi porterà la sua testimonianza, raccontando la sua vicenda personale.
Per scampare alla deportazione, che toccò invece ad alcuni suoi parenti di Bolzano, nel 1943 Finzi fuggì in treno dalla propria città con la sua famiglia e quella dello zio. In totale 10 persone di cui 6 bambini. L’intenzione era di recarsi nel sud Italia nella speranza di poter raggiungere rapidamente la zona dove erano già presenti le truppe anglo-americane. Era il 19 settembre e a causa del coprifuoco dovettero fermarsi a Ravenna e, non trovando posto nelle pensioni già affollate di soldati, il gruppo provò a suonare il campanello della famiglia Muratori il cui capofamiglia, pochi mesi prima, aveva incontrato lo zio. In quell’occasione promisero di aiutarsi in caso di necessità. I Muratori li accolsero tutti, dando loro da mangiare, da dormire e abiti pesanti per proseguire il viaggio. Per un anno continuarono ad aiutarli e proteggerli. Gino e Pina Muratori per questo gesto furono insigniti del titolo di “Giusti tra le Nazioni”, titolo che dopo la Seconda guerra mondiale viene riconosciuto ai non ebrei per aver salvato dal genocidio anche un solo ebreo, mettendo a rischio la propria vita.
La sezione operativa navale della guardia di finanza di Marina di Ravenna nella notte tra il 21 e il 22 gennaio ha intercettato una imbarcazione impegnata nella pesca abusiva di molluschi all’interno del canale Candiano. Alla vista dei militari i pescatori hanno abbandonato l’imbarcazione dandosi alla fuga a terra e facendo perdere le proprie tracce. A bordo sono rimaste 12 ceste di plastica per un totale tre quintali di vongole prima sequestrati, in quanto pescati in zone e tempi vietati, e successivamente reimmesse in mare, considerato lo stato ancora vitale. L’attrezzatura è sotto sequestro amministrativo: un natante da diporto di circa 3 metri dotato di un motore fuoribordo privo di segni identificativi, una motopompa barellabile nonché tutta l’attrezzatura utilizzata per la pesca. Sono in corso le ricerche e le indagini finalizzate ad identificare gli occupanti del natante.
Apre lunedì 27 gennaio a Ravenna un ristorante unico nel suo genere. Al Gabarè di via Travaglini 14 (zona Pala De André) ci si potrà infatti abbonare.

Di notte hanno scassinato la porta di ingresso di una paninoteca in centro storico a Ravenna e hanno arraffato 65 euro in monete dal registratore di cassa ma quando sono usciti c’erano i poliziotti della squadra volante ad attenderli e sono finiti in manette. Un 24enne e un 31enne georgiani, residenti a Faenza, sono accusati di furto aggravato in concorso e porto di armi o oggetti atti ad offendere. L’arresto è avvenuto alle 3 della notte tra il 21 e il 22 gennaio. L’intervento tempestivo della polizia è avvenuto grazie alla chiamata al 112 fatta dai residenti in via Zirardini dove ha sede il locale Girobussola. Gli agenti erano intervenuti sul luogo segnalato da tre direzioni diverse, chiudendo così ogni possibile via di fuga ai due ladri che, vistisi scoperti cercavano di nascondersi fra le auto in sosta. Oltre ai soldi avevano un palanchino di 47 cm e una tronchese. L’esercizio commerciale segnalato aveva il comando elettrico della saracinesca danneggiato e la porta d’ingresso con evidenti segni di effrazione mentre al suo interno il registratore di cassa si presentava con il cassetto aperto e privo del cassettino portamonete.
Come ventilato nei giorni scorsi le Sardine si ritroveranno sabato 25 gennaio al Papeete di Milano Marittima.
È stata discussa in consiglio comunale di Ravenna e di fatto accolta dalla giunta (con l’assessore Roberto Fagnani che ha promesso di attivarsi con l’Autorità Portuale per studiare insieme come realizzare gli interventi richiesti) l’interrogazione che Rudy Gatta (Pd) aveva depositato lo scorso 20 novembre per far diventare la zona della darsena una palestra a cielo aperto per il podismo.
Un 13enne è stato travolto da un’auto mentre stava andando a scuola in bicicletta.