mercoledì
31 Dicembre 2025

Un “bosco” nella rotonda dell’autostrada: a Faenza nuovi 231 alberi

Foto Rotonda Autostrada 1Sono partiti stamattina, sabato 11 gennaio, i lavori di piantumazione di 231 alberi all’interno della rotonda situata all’ingresso faentino dell’autostrada A14 Bologna-Taranto.

Si tratta di un’iniziativa realizzata dal Servizio Ambiente e Giardini del Comune di Faenza in collaborazione con diversi gruppi di volontari che hanno manifestato interesse verso l’ambiente e intendono arricchire il verde della città, tramite la sottoscrizione di un nuovo patto di collaborazione.

Le associazioni coinvolte sono: l’Associazione “Fuori Dal Coro”; l’Associazione “Fatti D’Arte”; l’Associazione “Fronte Comune”; l’Associazione “Gruppo Di Acquisto Solidale Faenza”; l’Associazione “Piantiamola”; il gruppo “Friday For Future”; ”Gev”; ”Legambiente”; i Tecnici Servizio Giardini e tanti altri.

Oltre alla loro collaborazione, l’evento vedrà il contributo di Società Autostrade, della Provincia di Ravenna, della cooperativa vitivinicola “Caviro”, dell’Associazione degli Agricoltori e della Polizia Municipale, che sta regolamentando il traffico durante l’accesso alla rotonda per poter garantire e agevolare lo svolgimento dei lavori.

Ortopedico dell’ospedale di Lugo si licenzia a quasi 50 anni: «Troppa burocrazia»

Lo sfogo di Luigi Milandri è diventato virale sul web. «Ci hanno allontanato dai pazienti per compilare documenti. E gli stipendi sono i più bassi d’Europa»

MilandriÈ diventato virale sul web lo sfogo dell’ortopedico dell’ospedale di Lugo Luigi Milandri che si è licenziato a fine anno, pubblicando sui social una foto in cui si fa una flebo di antibiotici per poter lavorare (alcuni anni fa, quando era all’ospedale di Faenza) nonostante una grave infezione.

«Il 31 dicembre 2019 è stato il mio ultimo giorno di lavoro all’Usl della Romagna. Mi sono licenziato. Dopo undici anni», scrive Milandri. Undici anni, continua, di «abnegazione, sacrificio e passione».

«La più grande delusione – continua l’ortopedico, entrando nel merito delle sue motivazioni – è che nessuno (non mi riferisco ai colleghi) mi ha chiesto perché. Perché a quasi 50 anni con un bagaglio di esperienza e conoscenze da trasmettere ai più giovani ho deciso di mollare. E non sono il solo, negli ultimi cinque anni a Lugo, di quattro che eravamo nella fascia 40-50, tre se ne sono andati. Ma a nessuno interessa. Se esce uno di cinquant’anni ed entra uno di trenta, non è la stessa cosa. Al momento, il mio pensiero ed apprezzamento è per coloro che restano, che tengono duro garantendo un servizio sociale fondamentale. Perché 365 giorni all’anno 24h al giorno in Italia, negli ospedali, c’è un medico pronto ad aiutarvi, bravo o meno bravo, affabile o cinico, ma c’è».

«Io ho mollato – spiega Milandri – perché nell’ospedale pubblico una crescente burocratizzazione del lavoro ha progressivamente allontanato il medico dal paziente tenendolo inchiodato per ore al computer. Ho deciso di fare il medico per visitare, per stare in sala operatoria e non per compilare certificati Inps, Inail, chiudere cartelle e compilare schede DRG (diagnosis-related group), cartella elettronica, ecc. Se penso ai Natali senza scartare i regali con i miei figli, alle corse a Lugo o Faenza di notte con la nebbia per urgenze dopo avere lavorato dodici ore, tornando a casa alle 2 o 3 di notte e la mattina alle 8 puntuale in sala operatoria perchè la reperibilità non contempla il riposo il giorno successivo. Ai pasti regolarmente saltati, alla dilagante mancanza di rispetto da parte di un’utenza sempre più saccente ed arrogante. Tutto ciò è logorante. Molti potrebbero pensare che è remunerativo, non è così, gli stipendi dei medici in Italia sono tra i più bassi in Europa ed assolutamente inadeguati al grado di competenze, stress e logoramento psico-fisico che tale professione comporta. Ho scritto questo post perché avrei voluto gridare, con tutto il fiato che ho in corpo, queste cose a chi ‘governa’ la sanità in Italia ma non è possibile».

In 1.200 hanno donato oltre 20mila euro per la campagna elettorale di Bonaccini

Il risultato della prima settimana del crowdfunding a sostegno del presidente uscente dell’Emilia-Romagna

Stefano BonacciniNella giornata di ieri, 10 gennaio, ad una settimana esatta dall’apertura del crowdfunding a sostegno della campagna elettorale di Stefano Bonaccini, la raccolta di fondi sul web ha superato i 20.000 euro (sono quasi 24.000 la mattina dopo).

Circa 1.200 donatori hanno risposto all’appello per sostenere il presidente uscente e ricandidato per la coalizione del centrosinistra alla guida della Regione Emilia-Romagna attraverso la piattaforma progressiveacts.eu.

Il crowdfunding prosegue all’indirizzo https://www.progressiveacts.eu/projects/stefano-bonaccini-presidente

«Ringrazio tutti i cittadini che con tante piccole donazioni stanno dimostrando di credere nella nostra proposta per costruire un’Emilia-Romagna ancora più forte e più giusta», ha dichiarato Bonaccini, aggiungendo: «Abbiamo scelto di raccogliere fondi in maniera trasparente e democratica, per un campagna nella quale parlo delle nostre proposte – come ho fatto fino ad oggi e come continuerò a fare, ogni giorno – e mai per lanciare offese o fake news. Andiamo avanti insieme».

Spacca finestrino e ruba dall’auto in sosta: individuato grazie alla dash cam

Denunciato un pluripregiudicato, al momento però irrintracciabile. Dopo il colpo si era fatto curare ferite a una mano al pronto soccorso

Polizia LocaleSono diverse le denunce registrate a Faenza negli ultimi mesi del 2019 per furti nelle auto parcheggiate, con i proprietari che si sono ritrovati il finestrino del proprio veicolo infranto.

L’autore potrebbe essere stato individuato dalla polizia locale che ha denunciato un pluripregiudicato del 1984, marocchino senza fissa dimora, al momento però irrintracciabile. Al momento a suo carico c’è un furto, aggravato, quello dello scorso novembre ai danni di una famiglia, derubata di un dispositivo elettronico mentre stava mangiando al ristorante Ponte Rosso.

Nel rompere il finestrino però il ladro ha attivato la dash camera di bordo dell’auto che lo ha ripreso durante la fuga. Gli agenti si sono messi così sulle tracce in particolare della mountain bike bianca utilizzata dal ladro, risalendo al proprietario che, messo alle strette, ha confessato di aver prestato quella sera la bici a un’altra persona. Il marocchino poi denunciato che, stando alla banca dati della Polizia locale, corrispondeva con la descrizione creata grazie alle immagini della telecamera di bordo.

L’uomo, inoltre, alcuni giorni dopo il colpo denunciato, risulta essersi rivolto al Pronto Soccorso per delle ferite alla mano destra che possono essere compatibili con la rottura del finestrino.

«Purtroppo – commenta in una nota la polizia locale faentina – in questi furti i danni economici più rilevanti risultano essere quelli che riportano i veicoli forzati, più delle cifre irrisorie sottratte. Si raccomanda pertanto, quando si parcheggia il veicolo, di aver cura di non lasciare in vista neppure le monete, evitando così di incoraggiare balordi di passaggio a colpi maldestri».

Elezioni, la giornata di Lucia Borgonzoni in provincia di Ravenna. Le foto

La candidata del centrodestra a Faenza, Bagnacavallo e Ravenna

Intensa giornata di campagna elettorale in provincia di Ravenna, quella di ieri (10 gennaio), per Lucia Borgonzoni, candidata del centrodestra alla presidenza della Regione alle elezioni del prossimo 26 gennaio.

Prima ha partecipato a un pranzo elettorale organizzato dalla Lega a Faenza (al ristorante Casa Spadoni), poi ha fatto visita ad Agrintesa e all’Associazione Romagnola Apicoltori di Bagnacavallo per completare la giornata con l’aperitivo organizzato da Alberto Ancarani di Forza Italia al centralissimo Caffè Nazionale di Ravenna.

Una giornata all’insegna dello slogan “Liberiamo l’Emilia-Romagna”, con Borgonzoni che ha colto l’occasione anche per rispondere al centrosinistra che in questi giorni con sarcasmo l’ha presa di mira per una presunta gaffe: «Non ho mai detto che servirebbe l’assessorato al Turismo – ha dichiarato – ma che ne servirebbe uno che funzioni (come proverebbero anche diversi filmati pubblicati on line, ndr)». E per difendersi dai continui attacchi – come ha dichiarato – ha scherzosamente posato anche con l’attrezzatura da apicoltore duranta la visita di Bagnacavallo…

Ecco i Sardoni, i “nonni” delle Sardine pronti a scendere in piazza. Con Bonaga

Primo incontro pubblico del movimento lanciato da Daniele Perini. Ospite il filosofo bolognese

Sardoni RavennaE così dopo le Sardine è nato ufficialmente anche il movimento dei Sardoni, lanciato dal consigliere comunale Daniele Perini, noto anche per aver fondato l’associazione per la terza età Amare Ravenna. E alla terza età si rivolge anche questo nuovo progetto, nato di fatto ieri (10 gennaio) con la prima presentazione pubblica a Ravenna, alla presenza anche del filosofo Stefano Bonaga, volto noto anche al grande pubblico per la sua storia d’amore con Alba Parietti.

Bonaga
Stefano Bonaga alla sala Buzzi di Ravenna

«Noi Sardoni – è il manifesto del gruppo – ci presentiamo sulla scena della democrazia attiva come un caso paradossale di genitori e nonni adottati dai figli. Il loro esempio nelle piazze d’Italia ci ha rianimati. In una epoca di aumento dell’età media, questa conquista richiede una nuova funzione di responsabilità che la qualifichi come cittadinanza ancora attiva.
Il diritto al riposo dal lavoro non è in conflitto con il volere e potere contribuire al miglioramento del benessere della società. Nelle piazze le sardine hanno detto e ridetto che la Politica, la sua nobiltà ed efficacia, ha bisogno di tutti, giovani e vecchi. Noi Sardoni vogliamo arruolarci in questo movimento/esperimento e da oggi metteremo la nostra esperienza antica al servizio di nuove esperienze politiche, nel tentativo di migliorare il livello di civiltà e giustizia del nostro Paese».

Alla sala Buzzi alcune decine di Sardoni hanno partecipato alla prima riunione, arrivati anche da fuori Ravenna, con l’intenzione di scendere in campo e partecipare attivamente alla vita politica del Paese.

Anche la trap omaggia “L’infinito” di Giacomo Leopardi, con gli artisti del Mei

Il progetto del Meeting delle Etichette Indipendenti, che quest’anno torna a Faenza dal 2 al 4 ottobre

LeopardiIl Mei – Meeting delle Etichette Indipendenti omaggia i 200 anni de L’Infinito di Giacomo Leopardi.

Dopo lo spot del Mibact e della Rai trasmesso in tv con le voci di 22 cantautori e cantautrici, lo staff del Mei – che quest’anno si terrà a Faenza dal 2 al 4 ottobre – su idea del patron Giordano Sangiorgi e in collaborazione con il Lotostudio di Ravenna di Gianluca Lo Presti, ha voluto omaggiare il poeta con le voci di 30 tra cantautori, cantautrici, rock band, rapper e trapper del circuito “Indipendente ed Emergente” del Meeting.

Hanno aderito: Fabio Abate,  Alex Bevilacqua, Loredana Marino, Abbandono, Iacopo Ligorio & Le Canzoni Giuste, Simone Valeo, Antonio Pignatiello, NYA, Francis – Q, Rosetta Savelli, Angela Finotello, Andrea Seffusatti, Andrea Azzurra, Original Sicilian Style, Phomea, Monica P, Tonia Cestari, Alessandro Bellati, Valtura, Pindar, Malanova, Malpensa, Zois, Tizio Bononcini, Agnese Valle, Eleonora Bordonaro, Gemini, Davide Berardi, Mariangela  Ciurleo, Luca De Stefano e Lina Gervasi.

Dalle letture si otterrà una produzione finale da promuovere entro il mese di gennaio nei circuiti “indipendenti ed emergenti”, si legge in una nota del Mei.

Ventisei nuovi volontari per le ambulanze della Pubblica Assistenza

Cena Fine Corso 09 Gennaio 2020 (Grande)Il 9 gennaio sono stati consegnati gli attestati di partecipazione ai 26 che hanno terminato con successo il corso base per Aspiranti Volontari Trasporto e che ora hanno iniziato l’addestramento sulle ambulanze della Pubblica Assistenza.

Come nella migliore tradizione romagnola, la consegna è stata allietata da una cena a base di carne alla brace preparata dai cuochi del Cral.

A febbraio inizieranno i nuovi corsi base per diventare sia Volontario Sociale che Volontario Trasporto: per informazioni è possibile contattare l’associazione al numero 0544 400888 o via mail a info@pubblicaassistenza.ra.it.

Carenza infermieri, l’Ausl risponde al sindacato: «A Natale assenze per malattia»

ospedale, ausl genericaRiceviamo e pubblichiamo le precisazioni della direzione dell’Ausl Romagna sul tema sollevato, anche sul nostro sito, dal sindacato Nursind.

«Nelle giornate del 25 e 26 dicembre – si legge nella nota dell’Ausl – si è verificata l’improvvisa assenza per malattia di infermieri del 118. Per il giorno 25 l’assenza dell’infermiere ha riguardato l’orario pomeridiano di una delle sette ambulanze operative sul territorio di Ravenna e zone limitrofe; nell’impossibilità di sostituirlo in tempi utili con altri infermieri, si è provveduto ad aggiungere sull’ambulanza un autista soccorritore dedicandola al trasporto di pazienti non gravi. Nella giornata del 26 l’assenza è stata invece sostituita con un coordinatore infermieristico esperto di centrale operativa. In nessuna delle due giornate la situazione ha apportato alcun nocumento al servizio né tantomeno alla sicurezza degli utenti».

«È invece estremamente strumentale la ricostruzione dell’episodio di Faenza – continua la nota dell’Ausl –. Alla chiamata di soccorso, classificata come codice di massima criticità (rosso avanzato) sono state inviate in contemporanea auto-medica ed ambulanza con infermiere. Il primo mezzo giunto sul posto è risultata l’automedica (in 3 minuti) con arrivo dell’ambulanza entro ulteriori 2 minuti e nessuna problematica è derivata dal leggero sfasamento di arrivo dei mezzi di soccorso per quanto attiene il trattamento sanitario al paziente pediatrico. Pur ribadendo con chiarezza che, nei fatti, nessuna privazione o penalizzazione viene “subita” dai cittadini ravennati relativamente all’attuale assetto organizzativo dell’auto-medica, la Direzione sta comunque valutando ulteriori eventuali misure organizzative. Sul tema invece della sicurezza dei lavoratori, l’Azienda sta procedendo con una serie di interventi mirati ad accrescerla ulteriormente».

«Il Bricofer al centro commerciale Le Maioliche non chiude, ma si ristruttura»

I vertici del Gruppo Cofra intervengono per fare chiarezza dopo le voci sui social di questi giorni sul punto vendita faentino

New Esterno Bricofer Maioliche«Il Bricofer del centro commerciale Le Maioliche non è chiuso né chiuderà nelle prossime settimane. Il punto vendita, come già annunciato, sta affrontando una ristrutturazione completa per rendere più funzionali e organizzati i propri spazi». Con queste parole i vertici del Gruppo Cofra intendono tranquillizzare quanti, nei giorni scorsi, si sono interrogati sui social network sul destino del grande punto vendita faentino.

«Nonostante il punto vendita sia attualmente aperto e non siano in programma chiusure straordinarie, alcuni scaffali parzialmente vuoti e i lavori in corso hanno preoccupato diversi nostri soci e clienti che, sul web, si sono interrogati su di una possibile cessazione dell’attività – continuano i vertici del Gruppo -. Invece la realtà è ben diversa e, anzi, ci teniamo a sottolineare che il Bricofer delle Maioliche è un fiore all’occhiello del nostro Gruppo e questi lavori, programmati da tempo, intendono proprio valorizzare e rendere ancora più attrattivo un negozio che, ogni anno, è il punto di riferimento per gli acquisti di centinaia di migliaia di persone»

Il Gruppo Cofra, oltre ai due negozi a marchio Bricofer di Faenza (l’altro è quello storico in via Volta), conta sul territorio provinciale 8 supermercati a marchio Cofra-Conad, 1 bar ConSapore-Conad e 1 Petstore-Conad. Il fatturato aggregato del Gruppo supera i 57 milioni di euro per un totale di 40.000 soci e 275 dipendenti.

Dogane Ravenna, i sindacati denunciano: «Problemi d’organico, mancano 32 lavoratori»

Cgil, Cisl e Uil: «Con la Brexit non è cambiato nulla. Servizi a rischio nell’unico scalo della regione»

Dogana 2 2Cgil, Cisl e Uil denunciano problemi d’organico mai risolti alle Dogane del porto di Ravenna.

Con l’avvento della Brexit altre realtà vicine hanno portato a casa bandi di concorso regionali o di area vasta per l’assunzione di un numero considerevole di nuovi posti di lavoro, «eppure – secondo la Fp Cgil Cisl FP e Uil Pa – qualcuno ha pensato che in Emilia-Romagna non ci fossero evidenti necessità sotto il profilo della carenza d’organico e che la realtà portuale così importante come quella ravennate, ancora una volta, non rientrasse nelle strategie politiche dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli».

Le azioni politiche intraprese  in altri territori, ultime in Liguria e Piemonte,  sembrano avere la meglio quando si tratta di  garantire nuovi assunzioni attraverso bandi di concorso a loro riservati. «Si vuole nascondere la naturale identità di un Ufficio portuale come quello ravennate», spiegano i sindacati territoriali: «Non si comprendono le difficoltà a volere riconoscere il ruolo e l’importanza amministrativa di questa sede, della sua dimensione produttiva in ambito doganale e settore accise e dell’interesse strategico Regionale, Nazionale e Europeo».

«L’ennesima dimostrazione del disinteresse più totale dei vertici dell’Agenzia alle problematiche di questo ufficio territoriale, ben diretto  da un Dirigente di ruolo – malgrado sia contemporaneamente incaricato anche alla Direzione degli Uffici di Forlì e Bologna –  è rappresentata dal bando che l’Agenzia ha pubblicato la scorsa estate riservando a Ravenna solo 12 posti, mobilità a cui si poteva accedere solo se già in servizio presso una pubblica amministrazione e solo in possesso di determinati requisiti e autorizzazione preventiva dall’ente di appartenenza a potersi trasferire».

Le 12 unità lavorative corrispondono al numero di dipendenti andati in pensione o trasferiti dalle dogana di Ravenna solo negli ultimi 18 mesi, rivelano i sindacati. «Il bando comunque è fermo al palo da mesi con buona pace degli interessati. Ma il dato più preoccupante è quello che arriverà a conclusione del 2020, infatti l’UDM rimarrà con 57 unità di ruolo in servizio – di cui una parte impegnati stabilmente presso i presidi di fabbrica – con una conseguente carenza di almeno 32 lavoratori. In questo senso – concludono Cgil Cisl e Uil –  se si vogliono sostenere i servizi, sarebbe auspicabile che tutte le istituzioni politiche, le associazioni di categoria, l’Autorità di sistema, facessero fronte comune per favorire l’attivazione di percorsi destinati ad incrementare la dotazione organica della struttura, garantendo la salvaguardia della piena operatività territoriale e il rilancio del sistema doganale ravennate».

Ritrovati in Toscana due palloncini liberati nel cielo alla Nott de Bisò di Faenza

Uno in un bosco, l’altro su un ulivo: i “proprietari” invitati a partecipare al Palio del Niballo come spettatori

NottbisoOgni anno la notte del 5 gennaio, in occasione della “Nott de Bisò”, dalla piazza del Popolo di Faenza vengono lanciati 60 palloncini con i colori dei 5 rioni della città e del Gruppo Municipale  con attaccato un messaggio di auguri e di invito alle prossime manifestazioni del Palio del Niballo di Faenza.

Chi troverà infatti il palloncino avrà diritto a 2 biglietti d’ingresso al Torneo della Bigorda d’Oro o al Palio del Niballo.

Notizia di queste ore è che ne è stato trovato uno in un bosco a Paganico, in provincia di Grosseto, e un altro su un ulivo nel comune di Gaiole in Chianti, in provincia di Siena.

Le persone che hanno ritrovato i palloncini hanno contattato gli Uffici del Palio come da istruzioni riportate sul cartoncino e potranno assistere gratuitamente al Torneo della Bigorda d’Oro del 13 giugno oppure al Palio del Niballo del 28 giugno.

Negli anni scorsi erano stati ritrovati palloncini nelle più svariate località, sia in Italia che all’estero (ad esempio Croazia e Francia), anche in ragione della direzione del vento.

Non tutti le persone che hanno avuto la fortuna di trovare  il palloncino sono sempre riusciti a passare da Faenza: in questi casi l’Ufficio Palio provvede all’invio di un gotto della Nott de Bisò a ricordo del ritrovamento e come saluto da parte della città di Faenza.

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