mercoledì
24 Settembre 2025

Targa System, in due mesi 59 multe per veicoli senza assicurazione o revisione

Dall’inizio dell’anno le sanzioni per queste omissioni sono 654. A renderle possibili la recente riorganizzazione del corpo di polizia locale

19 09 07 Targa SystemDall’inizio dell’anno sono 461 le sanzioni accertate per omessa revisione 193 quelle per mancata copertura assicurativa. I controlli, resi possibili grazie al sistema targa system – che permette alla pattuglia e agli uffici di controllare immediatamente se un automobilista sia o meno in regola con gli adempimenti – hanno portato nei soli mesi di luglio e agosto a 59 violazioni (52 per mancata revisione e  sette per l’assicurazione).

Con la recente riorganizzazione del corpo di polizia locale, con la quale sono state apportate modifiche alla struttura tenendo conto delle norme in tema di sicurezza urbana che hanno conferito nuovi e maggiori poteri al sindaco, è stata istituita l’Unità operativa Supporto operativo, al cui interno si annovera l’Ufficio strumentazione tecnica e controllo al trasporto pesante. Tutto il personale assegnato all’ufficio svolge una funzione prettamente tecnica rispetto al controllo su strada caratterizzato da particolare complessità utilizzando le strumentazioni in dotazione quali policy controller e targa system.

Vaccinazioni: sono 912 i bambini e gli adolescenti non vaccinati a Ravenna

I più piccoli rischiano di perdere il posto all’asilo, per le famiglie dei ragazzi è in arrivo una multa

Vaccini ObbligatoriMancano all’appello delle vaccinazioni obbligatorie 912 tra bambini (fascia 0-6 anni, 130 soggetti) e adolescenti (782 in tutto). Nei mesi scorsi le scuole avevano trasmesso all’Ausl l’elenco dei propri iscritti ed entro il 10 giugno i servizi vaccinali hanno segnalato alle scuole i pazienti inottemperanti.  L’Ausl ha richiamato le famiglie agli appuntamenti per le vaccinazioni e ora sta irrogando le sanzioni alle famiglie inadempienti.

Questa la situazione nel resto della Romagna: Cesena ha 1160 bambini e adolescenti non vaccinati, Forlì 809, Rimini arriva a 3.215. I bambini sotto i sei anni non vaccinati rischiano di perdere il posto negli asili mentre le famiglie dei più grandi arriverà una multa.

 

Perquisita la casa di un 17enne accusato di oltre 200 imbrattamenti sui muri

Riproduceva la sua firma “Haze” per marcare il territorio. Nella camera da letto decine di bombolette di vernice spray

IMG 20190906 160845Per oltre duecento volte, secondo le indagini della polizia locale, avrebbe riprodotto la sua firma “Haze” sui muri di edifici a Ravenna per marcare il territorio nella rivalità tra gruppi giovanili. Un 17enne italiano è accusato di imbrattamenti e stamani, 6 settembre, all’alba gli agenti dell’Ufficio polizia giudiziaria, su delega della procura dei minori di Bologna, hanno perquisito l’abitazione del minorenne. Nella camera da letto del giovane sono state ritrovate numerose bombolette di vernice spray e altri oggetti ritenuti compatibili con l’attività di imbrattamento.

Si tratta dell’ultimo degli interventi per imbrattamento che hanno impegnato la polizia locale negli ultimi mesi. Nel gennaio scorso due 19enni sono stati indagati  per aver tappezzato di scritte le vie di Ravenna e anche i muri del Tribunale. Risalgono invece a marzo le denunce scattate a carico di due minorenni accusati di aver imbrattato alcuni giochi installati presso il giardinetto pubblico di via Sant’Agata, per l’individuazione dei quali, fondamentali furono le immagini degli impianti di videosorveglianza presenti.

Calcio, un torneo per ricordare due dirigenti: «Un omaggio a tutti i volontari»

Sui campi del Mattei il primo memorial Amadori-Nannini. «Questo sport deve continuare a essere divertimento»

Calcio GiovanileUn torneo di calcio giovanile per ricordare due dirigenti, due volontari che nell’ombra  hanno dato molto, in particolare all’Unione Sportiva Ravenna Calcio. Si tratta di Giordano Amadori e Antonio Nannini, celebrati dal primo memorial a loro nome organizzato dal Cral E. Mattei domenica 8 settembre nei campi di via Lago di Garda 6, a Ravenna, con gli allievi (clase 2003/2004 di Ravenna, Alfonsine, Nonantola e Mattei).

Un evento – scrivono gli organizzatori del Mattei – che vuole anche ricordare la passione per questo sport, «una passione ormai messa in secondo piano dai troppi interessi e dai troppi trucchi che ruotano attorno al mondo del calcio. Fare sport di base di puro settore è sempre più difficoltoso e molte volte si scambia l’educazione con debolezza o la passione con il dovere».

«Il calcio a livello giovanile sta diventando una sola ricerca di successo per ottenere denaro e fama – scrive il Mattei in una sorta di lettera-sfogo –, i tempi sono cambiati e sicuramente regrediti: oggi si vuole tutto e subito e se ottenere qualcosa vuole dire mettersi nelle mani e fidarsi di persone senza scrupoli dedite solo all’interesse personale, lo si fa, senza farsi troppi problemi sia da parte di alcune società che di alcuni genitori. Ormai la passione per questo gioco si sta disperdendo, sempre meno sono le persone che desiderano vedere a livello giovanile un calcio puro, oseremmo dire quasi innocente, fatto solo ed esclusivamente per divertimento».

«Chi perde il passato sicuramente perderà il futuro, per questo il Crem Calcio E. Mattei organizza questa giornata di sport: ricordando Giordano e Antonio desidera rendere omaggio a tutte quelle persone che hanno dedicato gratuitamente e tanto del loro tempo a questo meraviglioso sport».

Calcio, sarà Ravenna-Cesena anche in Coppa Italia. Al Benelli in gara secca

A pochi giorni dal derby in programma in campionato, sempre in casa giallorossa

Fumogeni Darsena Ravenna Fc
I tifosi giallorossi in Darsena in occasione della presentazione del Ravenna

Il derby tra Ravenna e Cesena già in programma quest’anno nel girone B del campionato di serie C di calcio, si replicherà anche in Coppa Italia.

Sono infatti stati comunicati gli accoppiamenti dei sedicesimi di finale e il 9 novembre al Benelli di Ravenna, in gara unica, si terrà lo scontro tra cugini giallorossi e bianconeri. La vincente affronterà, in un altro derby regionale, la vincente di Piacenza-Imolese.

Il derby di Coppa Italia arriverà a pochi giorni da quello di campionato, la cui gara di andata è in programma sempre a Ravenna il 27 ottobre.

Ubriaco su una moto sotto sequestro: arrestato dopo 5 anni per scontare 3 mesi

Un 55enne ebbe un incidente in via Ravegnana a Longana senza coinvolgere altre persone ma il veicolo non poteva circolare

PoliziaA cinque anni di distanza da un incidente stradale, in cui venne trovato ubriaco al volante di un ciclomotore che doveva essere sotto sequestro, un 55enne romeno residente a Ravenna è stato arrestato dalla polizia per scontare la pena di tre mesi ai domiciliari.

A fine maggio del 2014 l’uomo rimase coinvolto, in via Ravegnana all’altezza dell’abitato di Longana, in un sinistro stradale senza il coinvolgimento di altre persone: riportò gravi lesioni e fu trovato con un tasso di 2,39. I carabinieri accertarono che il ciclomotore era stato sottoposto, nel novembre 2013, a sequestro amministrativo da parte della polizia locale di Ravenna che lo affidò al 55enne per la custodia. Il romeno venne denunciato a piede libero per guida in stato di ebrezza, sottrazione o danneggiamento di cose sottoposte a sequestro, violazione colposa degli obblighi inerenti la custodia delle cose sequestrate e violazione dei sigilli.

All’esito dell’iter processuale, divenuta esecutiva la sentenza, l’ufficio Esecuzioni penali della procura della Repubblica di Ravenna ha emesso l’ordine di esecuzione della pena di tre mesi.

Il figlio le chiedeva continuamente soldi, la madre lo querela: arrestato 35enne

La donna è stata costretta anche a rinchiudersi in ufficio. L’uomo sarebbe un abituale assuntore di droga

PoliziaLa polizia lo ha arrestato giovedì sera, dopo averlo visto gridare dalla strada, fuori dalla casa dei suoi genitori, continuando a chiedere denaro alla madre. Poco prima si era presentato al lavoro della donna, costringendola a rinchiudersi impaurita in ufficio. Poi sono iniziate le telefonate e quindi le urla sotto casa, fino all’arresto.

A finire in manette un 35enne ravennate, accusato di atti persecutori commesso ai danni dei propri genitori. Si tratta di un abituale assuntore di sostanze stupefacenti – sottolineano dalla polizia – che dal mese di aprile avrebbe reso impossibile la vita della madre, continuando a molestarla per ottenere del denaro. Tanto che la donna ha finito per querelare il figlio.

L’uomo è stato arrestato in flagranza di reato e portato in carcere, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Calcio, parla il mister del Ravenna: «Voglio il carattere prima del gioco»

Luciano Foschi: «Ogni anno il campionato di serie C diventa più difficile, dobbiamo salvarci»

Fumogeni Darsena Ravenna Fc
I tifosi in Darsena alla presentazione della squadra

Nonostante la stagione non sia iniziata con il piede giusto si respira un’atmosfera di grande entusiasmo e fiducia attorno al Ravenna Football Club, al suo terzo campionato di fila in Serie C.

Il pane del torneo si è infatti subito dimostrato molto duro, con le sconfitte contro la Fermana in trasferta e la Reggiana al “Benelli”. Questi due passi falsi non hanno però raffreddato il calore da parte della città, che nelle ultime settimane ha manifestato il proprio sostegno con il record di abbonati da quando c’è la gestione del presidente Brunelli (1.010 tessere sottoscritte, che hanno di gran lunga superato il precedente primato di 821) e la suggestiva presentazione al Darsenale, con un autentico bagno di folla a circondare i giallorossi.

Il cammino è appena cominciato e ci sono ancora 36 match da disputare in un girone che promette spettacolo ed emozioni, con la partecipazione di formazioni blasonate come Padova, Triestina, Vicenza e Piacenza e la disputa dei derby con Imolese, Rimini e, soprattutto, Cesena, molto sentiti dai tifosi.

Foschi
Il mister Foschi (a destra) con il suo secondo

Mister Luciano Foschi, come sarà questa stagione?
«Tutto l’ambiente è partito con grande entusiasmo, anche in virtù di quanto di buono costruito nello scorso campionato (concluso con i playoff, ndr). Il passato però è alle spalle e dobbiamo guardare a un oggi che ci presenta qualche problema. L’anno passato abbiamo iniziato il torneo con la rosa al completo, mentre adesso dobbiamo affrontare delle difficoltà rappresentate da alcuni calciatori infortunati e altri ancora non in condizione ottimale. In queste prime gare siamo scesi in campo con l’intenzione di giocare in un certo modo, che però non siamo riusciti a mettere in pratica. Sono però molto fiducioso per il futuro, perché sono convinto che se i ragazzi continuano a lavorare con questo impegno presto arriveranno anche i risultati».

È soddisfatto del gruppo a sua disposizione?
«Sì, perché anche se cambiato in buona parte, è stato costruito sulla falsariga di quello vecchio. La società mi appoggia e ha tesserato negli ultimi giorni la pedina che mancava (il centrocampista Filippo Lora, ndr). Ritengo che i dirigenti si siano mossi nel modo giusto, valutando tutte le opportunità, con equilibrio. Anche io sono d’accordo a non fare spese folli, pensando prima di tutto a non correre rischi dal punto di vista economico».

Cosa manca ancora al suo Ravenna?
«C’è più bisogno di accelerazioni in fase offensiva e in questo sono fondamentali gli inserimenti dei centrocampisti, facendo un po’ il lavoro che era in particolare di Maleh (oggi al Venezia, ndr). In questo ho fiducia nei giovani Mustacciolo, D’Eramo e Fiorani, ma devono mostrarsi meno timidi. È necessario che crescano in fretta, facendo emergere le loro qualità, diventando meno “soldatini” e più giocatori, senza limitarsi al classico “compitino”».

Cosa pensa di questo campionato?
«Ogni anno il livello della Serie C cresce e il girone B si presenta ancora più complicato da affrontare. Ci sono tante squadre ambiziose e la metà di esse punta alla promozione in B. Tolte queste, l’obiettivo delle altre è quello di salvarsi. Noi dovremo essere bravi a lasciarci alle spalle almeno cinque rivali, tutte agguerrite. Non sarà facile, perché il torneo è livellato e le difficoltà sono aumentate».

Quale sarà la strada da percorrere?
«Dobbiamo riproporre la mentalità dell’anno scorso, calandoci il prima possibile in questa realtà e fare del nostro meglio. Se per salvarci sarà necessario utilizzare tutte e 38 le partite, le utilizzeremo. Se saremo capaci raggiungere l’obiettivo in anticipo, allora proveremo a fare qualcosa in più, a toglierci altre soddisfazioni. In ogni caso, sarà necessario essere molto bravi».

Quest’anno la “quota derby” è aumentata con la sfida con il Cesena. Poi in più si sono aggiunte le emiliane Modena, Reggiana e Piacenza. È uno stimolo in più?
«È ovvio che i derby sono molto sentiti, soprattutto dai tifosi, e noi ci teniamo a fare bella figura. Il fatto di giocare simili gare ci deve dare una spinta in più a dare del nostro massimo, in quanto per noi i tifosi sono fondamentali. Loro ci sono sempre vicini, ci danno tanto calore, ed è giusto che vedano una squadra che lotta sempre. Finora siamo stati bravi a portarli allo stadio e continueremo a impegnarci perché la domenica successiva ci sia sempre almeno uno spettatore in più a sostenerci».

Quale sarà la qualità principale del Ravenna?
«Il carattere, senza dubbio. Anche prima del gioco, se necessario. In C l’aspetto agonistico è decisivo e in questo dobbiamo ancora crescere tanto. Io lavoro per vedere una squadra combattiva, che ci crede e non si arrende fino all’ultimo minuto».

Lei ha firmato un contratto che la lega alla società per altri due anni: cosa si aspetta, dal punto di vista personale, da questa esperienza?
«Innanzitutto ringrazio i dirigenti per l’opportunità di poter lavorare su un progetto a lunga scadenza. Spero di ripagarli con il mio impegno, facendo rendere al massimo la squadra e lanciando giovani calciatori in prima squadra. So bene come è il calcio, che il passato non conta, e so quindi che bisogna riguadagnarsi la fiducia giorno per giorno. Questo è il mio unico obiettivo: fare bene il mio lavoro».

Il fascismo visto dalle colonie per l’infanzia in riviera: una mostra e un libro

Tra pedagogia e architettura di regime: progettazione e funzionamento delle strutture. Inaugurazione il 7 settembre alla biblioteca Trisi

413 (3)Le colonie per l’infanzia sulla riviera romagnola e il progetto di fascistizzazione della gioventù, tra pedagogia e architettura di regime, sono al centro di una mostra alla biblioteca “Fabrizio Trisi” di Lugo all’interno di un progetto di rete degli Istituti storici di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. L’esposizione sarà visitabile fino al 18 settembre: inaugurazione sabato 7 settembre alle 10 nella sala Codazzi della biblioteca. In questa occasione sarà presentato il volume omonimo, pubblicato dall’editore Longo di Ravenna.

Nella mostra sono presi in esame diversi organismi coinvolti nella progettazione e nel funzionamento delle colonie per l’infanzia, i rapporti fra le strutture centrali e quelle periferiche del Partito nazionale fascista e dell’amministrazione statale e locale, gli aspetti architettonici degli edifici adibiti a colonia e il lavoro del personale – medici, direttrici, vigilatrici – impegnato a rafforzare la “razza italiana” e a trasmettere ai giovani ospiti l’ideologia fascista. Il volume – con saggi di Roberta Mira, Simona Salustri, Luca Rossi, Valter Balducci, Giancarlo Cerasoli e Laura Orlandini – affronta il tema delle colonie per l’infanzia durante il periodo fascista da diverse angolature.

All’inaugurazione parteciperanno l’assessora alla Cultura del Comune di Lugo Anna Giulia Gallegati, il direttore dell’Istituto per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea in Ravenna e provincia Giuseppe Masetti, la direttrice della biblioteca Luciana Cumino, la curatrice del volume Roberta Mira, Laura Orlandini e altri autori. La mostra sarà vistabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19 e il sabato mattina dalle 9 alle 12.30. Per ulteriori informazioni scrivere a trisi@comune.lugo.ra.it. e a Istituto Storico Ravenna: istorico@racine.ra.it.

Arrivano i samurai per sconfiggere le cimici che stanno divorando i frutteti

Un tipo particolare di vespa verrà introdotto per arginare i danni del patogeno asiatico causa di perdite ingenti

Vespa Samurai 24Per fermare l’invasione della cimice asiatica che sta creando danni massicci all’agricoltura, in particolare ai frutteti, arriva il via libera alla diffusione della vespa samurai, nemica naturale dell’insetto che ha già devastato ciliegi, albicocchi, peschi e ora anche peri, kiwi, meli e piante da vivai.

Ad annunciare la misura di contrasto – dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Dpr 102 del 5 luglio 2019 che introduce le norme necessarie a prevedere i criteri per l’immissione sul territorio di specie e di popolazioni non autoctone – è il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, intervenuto quest’oggi, 6 settembre, all’inaugurazione del Salone del Biologico (Sana) di Bologna.

«È un importante primo passo nella lotta a questo insetto che sta causando danni ingentissimi alla nostra frutticoltura – afferma Coldiretti Ravenna – ma è importante che ora si vada avanti tempestivamente anche con i risarcimenti alle aziende che hanno subito gravissime perdite e per questo occorre, come peraltro ribadito dal Presidente Prandini, che sia subito garantito un significativo rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità, perché la cimice è, a tutti gli effetti, una calamità».

La situazione, al momento, è pesantissima in tutto il Nord Italia, Emilia Romagna compresa. E proprio il Governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, questa mattina in visita all’azienda vivaistica Dalmonte Guido & Vittorio di Brisighella, ha confermato il totale appoggio istituzionale agli agricoltori nella lotta alla cimice. «Riteniamo molto positivo che Bonaccini abbia assunto pubblicamente l’impegno di portare all’attenzione della Conferenza Stato-Regione la necessità di concedere deroghe per consentire ai frutticoltori la difesa fitosanitaria – afferma il direttore Coldiretti Ravenna Assuero Zampini –. La cimice, infatti, rappresenta un flagello che mina l’intera filiera frutticola e mette a rischio migliaia di posti di lavoro non solo in agricoltura, ma in tutto l’indotto a monte e a valle della produzione».

Un flagello, quello provocato dal patogeno giunto dall’Asia, che martedì prossimo sarà al centro della riunione convocata d’urgenza dal Tavolo Verde provinciale con l’obiettivo di stilare una road map delle priorità da mettere in campo, documento che sarà poi consegnato al Prefetto di Ravenna, dichiaratosi già disponibile ad incontrare gli agricoltori e soprattutto a sostenere ad ogni livello le richieste del mondo agricolo locale.

Hera conferma: differenziata mischiata nel camion di raccolta. Chiesti provvedimenti

La multiutility ringrazia il cittadino che ha filmato l’operatore colto in fallo – dopo aver già segnalato la cosa al telefono – e si rivolge alle cooperative a cui ha affidato l’appalto perché intervengano sul personale

Rifiuti: assegnati due appalti su treHera si è rivolta alle aziende a cui ha appaltato la raccolta differenziata dei rifiuti e ha chiesto provvedimenti nei confronti dell’operatore che è stato filmato da un cittadino mentre svuotava due contenitori di tipologia diversa (carta e organico) nello stesso camion all’alba del 24 agosto scorso nella zona artigianale di Castiglione (qui il video dell’accaduto).

«Riguardo all’episodio documentato – scrive la multiutility in un comunicato – confermiamo il fermo intendimento di isolare e reprimere i comportamenti evidenziati, del tutto estranei alle indicazioni fornite dall’azienda alle cooperative che hanno avuto l’affidamento di parte dei servizi di raccolta». L’appalto è in mano una cordata di cooperative che fanno capo alla Ciclat.

Era stato Gianluca Benzoni, consigliere territoriale di Lista per Ravenna, a divulgare il video ricevuto da un cittadino che di sua iniziativa aveva deciso di appostarsi per girare un video della raccolta dopo aver già segnalato telefonicamente la cosa proprio a Hera ottenendo in risposta rassicurazioni sulle disposizioni per la raccolta: «Desideriamo ringraziare il cittadino – scrive Hera – per la segnalazione e confermare l’impegno costante e quotidiano per una raccolta differenziata di qualità, in coerenza con i rilevanti investimenti realizzati sul territorio verso la sostenibilità e l’economia circolare».

Hera ricorda infine che è sempre a disposizione per raccogliere e risolvere eventuali criticità. Per segnalazioni rivolgersi al Servizio Clienti 800 999500 (cittadini) e 800 999 700 (attività), numeri gratuiti da rete fissa e mobile, operativi dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 22 e il sabato dalle 8 alle 18. In alternativa è possibile effettuare segnalazioni tramite Il Rifiutologo, la app gratuita per smartphone e tablet che copre l’intero territorio raggiunto dai servizi di Hera.

«La mia corsa in Islanda tra ghiacci, cascate e tempeste di sabbia lavica»

L’impresa di Alberto Marchesani all’ultramaratona Fire and Ice: «È stato brutale, ho avuto paura»

Marchesani Medaglia«Per un bel po’ credo che non farò più nulla del genere». È particolarmente provato, Alberto Marchesani, a poche ore dalla conclusione della sua ultima avventura (podistica) estrema, l’ultramaratona “Fire and ice”, tra il ghiaccio e i vulcani dell’Islanda. Sei tappe in sei giorni, 250 chilometri complessivi, da compiere in autosufficienza alimentare, ossia facendosi bastare in pratica quello che si porta addosso, nello zaino, tra cibo liofilizzato e calorie prestabilite.

Una corsa simile a quella che Marchesani – 41enne ravennate d’adozione, noto in città per la sua cooperativa di comunicazione, Tuco, e per essere stato nello staff di Ravenna 2019 ai tempi della candidatura a Capitale europea della Cultura – ha completato nel deserto dell’Oman come “regalo” per i suoi 40 anni. «Ma in Islanda è stata molto più dura, è stato devastante, brutale», ci racconta al telefono poche ore dopo il ritorno in Italia.

Marchesani Islanda
Marchesani durante la corsa in Islanda

Così Marchesani non si è potuto godere i paesaggi mozzafiato per cui la corsa è celebre, essendo spesso alle prese con tempeste di sabbia – «sabbia lavica, che non ti fa vedere nulla» – raffiche di vento, pioggia, nottate trascorse nel sacco a pelo, bagnato, a non più di 4-5 gradi, e soprattutto alcuni problemi fisici. «Al termine della terza tappa ho sentito molto male alla gamba sinistra (prima di partire Marchesani aveva invece problemi alla destra, ndr), era gonfia, sono andato dal dottore nel campo base e forse mi sarei dovuto subito ritirare». Invece Marchesani ha continuato il giorno dopo la corsa, aiutato dal paracetamolo, che arrivava a chiedere urlando a ogni “check” della corsa. «È stata una giornata che non dimenticherò mai, ho concluso la tappa in 12-14 ore, non ricordo, mi sono anche perso, non vedevo più le bandierine che delimitavano il percorso e ho avuto paura. All’arrivo ero talmente fuori di me che non ho pensato né a mangiare, né a cambiarmi, mi sono addormentato…».

E il giorno dopo ha ripreso la maratona, che ha terminato poi verso metà classifica, anche se il risultato in questi casi è l’ultima cosa che conta. «Eravamo 45 all’inizio, poi in 5-6, forse una decina, si sono ritirati. Io invece mi sono reso conto che non ho il senso del limite, ma ho avuto paura, è stato un po’ come sfidare la sorte».

«Il paesaggio – continua – ogni giorno ti ricorda come l’essere umano non conti nulla, tra distese di sabbia lavica che ti brucia la faccia, cascate che ti fanno un continuo casino nella testa… Ho corso sempre in solitudine e non ho mai visto nessun’altra persona, nessun altro essere vivente lungo il percorso a parte noi che correvamo. Tanto che ricordo di aver urlato, impaurito, come se avessi visto un orso, quando alla quarta o quinta tappa ho visto invece alcune persone che facevano trekking, non ero più abituato alla presenza umana». Oltre a quella dei suoi compagni di corsa, con cui si è poi finalmente potuto rilassare, dopo la tappa finale, in una sauna vicino al circolo polare artico. «Ricordo – scherza – di aver sentito l’odore più brutto della mia vita, quello di quando sono salito per ultimo nel pullman con quaranta persone che avevano appena finito l’ultimo chilometro dell’ultima tappa di un’ultramaratona…».

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