lunedì
06 Ottobre 2025

A Cervia il primo confronto pubblico tra i quattro candidati a sindaco

Candidati CerviaA un mese dal voto del 26 maggio, questa sera (venerdì 26 aprile) primo confronto pubblico tra i quattro candidati a sindaco di Cervia, dalle 18 al Pineto Piadineria e Ristoro di viale Matteotti 213 (in caso di maltempo all’hotel Rouge International, in Terza Traversa a Milano Marittima).

Si misureranno sui temi elettorali Massimo Medri (ex sindaco, in campo con il centrosinistra), Dino Cellini (Lega), Pierre Bonaretti (M5S) e Gianluca Gattamorta (È sinistra unita).

L’irriverente Tinin Mantegazza a Bagnacavallo: in mostra anche il suo pupazzo Dodò

Al Museo Civico delle Cappuccine fino a luglio più di 250 tra disegni, dipinti, pupazzi, fotografie, filmati e documenti

Tinin Mantegazza con il pupazzo DodòSi aprirà domani, sabato 27 aprile, alle 17.30 al Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo la prima grande mostra antologica dedicata alla straordinaria carriera artistica di un personaggio che con le sue invenzioni creative ha segnato la cultura italiana dal secondo Dopoguerra a oggi: Tinin Mantegazza.

La mostra Tinin Mantegazza. Le sette vite di un creativo irriverente, organizzata in collaborazione con la Fondazione Tito Balestra Onlus e Accademia Perduta/Romagna Teatri, prenderà il via con un intervento dell’artista e dei curatori e sarà animata dalle incursioni di numerosi amici di Mantegazza provenienti dal mondo dello spettacolo e dell’arte. A seguire verrà offerto nel chiostro del museo un aperitivo a base di prodotti e di vini del territorio.

Mostra5
Uno scorcio della mostra dedicata a Tinin Mantegazza

Illustratore, pittore, scenografo e scrittore, Mantegazza è un’instancabile mente creativa che nel corso degli anni ha saputo spaziare con vivacità e disinvoltura nel campo del giornalismo, della regia, della televisione, dell’animazione culturale e dell’organizzazione teatrale.

La mostra bagnacavallese, curata da Diego Galizzi e Flaminio Balestra, ripercorre le principali tappe del percorso dell’artista, offrendo una vasta selezione di opere e documenti in grado di ricostruirne gli svariati volti. Nel percorso espositivo, composto da più di 250 disegni originali, dipinti, pupazzi, fotografie, filmati e documenti, non mancano le testimonianze della sua graffiante critica sociale e politica, nonché delle sue realizzazioni più note al grande pubblico, come il celebre sig. Toto delle schede di approfondimento di Enzo Biagi o il pupazzo Dodò, protagonista del programma Rai per bambini L’Albero Azzurro.

Mostra4
Uno scorcio della mostra dedicata a Tinin Mantegazza

Ma oltre che artista Tinin Mantegazza è stato in prima persona un animatore culturale di fondamentale importanza per l’esplosione del fenomeno del cabaret milanese: «Io e Velia – ricorda Mantegazza – aprimmo nel 1960 una piccola galleria d’arte in via Lentasio, La Muffola. Esponevamo disegni e ceramiche con scarso senso degli affari, ma con un certo successo di pubblico soprattutto perché la sera ospitavamo artisti dello spettacolo più o meno noti e si consumava grappa delle Cinque Terre». Quell’esperienza, vissuta con «scarso senso degli affari», fu in realtà qualcosa di straordinario, che contemplava la frequentazione di artisti del calibro di Lucio Fontana, Rossello, Ceretti, Pericoli, e che la notte si animava con improvvisazioni musicali e teatrali degli emergenti Bruno Lauzi, Cochi e Renato, Giorgio Gaber, Enzo Jannacci.

All’alba del suo ottantottesimo compleanno Mantegazza continua, oggi come ieri, a regalare lampi della sua sorniona genialità, per questo la mostra del Museo delle Cappuccine non si limita a guardare al passato, ma si sforza di stare al passo con i suoi più recenti lavori di disegnatore e di scrittore, che licenzia incessantemente dalla sua casa-studio con vista sul porto di Cesenatico.

Durante il periodo di apertura della mostra, nel chiostro del museo si svolgeranno diversi eventi speciali, che porteranno a Bagnacavallo personaggi del mondo del teatro per ragazzi e della televisione che hanno accompagnato Mantegazza nel corso della sua carriera, come Claudio Madia e Claudio Cavalli della trasmissione L’Albero Azzurro. Inoltre uno spettacolo del noto comico di Zelig Flavio Oreglio racconterà l’incredibile storia del cabaret.

La mostra Tinin Mantegazza. Le sette vite di un creativo irriverente sarà visitabile fino a domenica 7 luglio nei seguenti orari: martedì e mercoledì 15-18; giovedì 10-12 e 15-18; venerdì, sabato e domenica 10-12 e 15-19.

L’ingresso è gratuito.

Il Museo Civico delle Cappuccine è in via Vittorio Veneto 1/a a Bagnacavallo. Per informazioni sulla mostra e sul calendario degli eventi: www.museocivicobagnacavallo.it – 0545 280911-3.

 

La rinascita del Low Ponte, anche grazie al presidente onorario Fabio Bazzocchi

In Terza Categoria trionfo della prima squadra della storica società ravennate rilanciata da un ex giocatore malato di Sla

Low Ponte FestaIl Low Ponte, storica società calcistica ravennate, ha vinto il campionato con tre giornate di anticipo, segnando la cifra record di 100 gol in 31 partite al momento disputate. Un risultato sportivo importante ma non così degno di nota, se si considera che si tratta dell’ultima serie nazionale, la Terza Categoria. Ma che assume però un valore più importante a Ponte Nuovo, dove la società è stata rilanciata a inizio 2017 dopo alcuni anni di difficoltà economiche (la prima squadra fino a non troppi anni fa era impegnata in Eccellenza, quinta serie nazionale) da Fabio Bazzocchi, 48 anni da pochi giorni e dal 2010 costretto a convivere con la Sla (sclerosi laterale amiotrofica), malattia neurodegenerativa che gli impedisce qualsiasi movimento.

04 02 2017 Ravenna . Conf Stampa In Comune Società Sportiva Low Ponte , Sacchi , Bazzocchi , Ballardiini , Mandorlini ,
Arrigo Sacchi con Fabio Bazzocchi alla presentazione del nuovo Low Ponte in municipio nel febbraio del 2017

Bazzocchi – che comunica tramite messaggi e social network grazie a un software che legge il movimento degli occhi – è diventato così il presidente onorario della società, puntando prima di tutto sul settore giovanile e su valori come l’educazione e il rispetto, riuscendo però nel contempo a far rinascere anche la prima squadra, grazie a tanti amici tornati al Low Ponte proprio per il loro legame con Fabio, che al Low Ponte ci ha giocato e allenato per anni prima della malattia. E che ora ha contribuito a riportare, al momento, in Seconda Categoria.

 

Il Faventia termina la stagione con la partita casalinga contro l’Aski Ascoli

Calcio a 5 B / Domani, sabato 27 aprile, i biancazzurri affrontano al PalaCattani (ore 16) i marchigiani in un match che non ha obiettivi per le due squadre. Placuzzi: «Abbiamo gli stimoli per congedarci dal nostro pubblico nel migliore dei modi»

Faventia Time Out
Il tecnico Placuzzi e i giocatori del Faventia durante un time out

Ultima partita della stagione per il Faventia. La squadra di Placuzzi chiuderà il campionato domani, sabato 27 aprile alle ore 16, al PalaCattani contro il Futsal Aski Ascoli, neopromossa che ha conquistato la salvezza matematica nel turno precedente la sosta pasquale. Nessuna delle due contendenti avrà quindi obiettivi di classifica, ma viste le caratteristiche di entrambi gli organici, non mancherà lo spettacolo in campo. «Vogliamo chiudere la stagione con una vittoria – sottolinea il tecnico Davide Placuzzi – e faremo di tutto per vincere questa gara anche se purtroppo i tre punti non cambieranno la nostra classifica. Presenterò la formazione migliore dovendo però rinunciare agli squalificati Cavina e Karaja e darò spazio ai nostri giovani Pozzovivo e Matteuzzi, messisi in luce nell’ultima partita a Montesilvano. Il Futsal Aski è una delle poche squadre del girone che non ha stranieri nell’organico ed è stato bravo a ottenere la permanenza in B con largo anticipo, grazie al suo gioco. Nonostante la delusione per i mancati playoff, abbiamo gli stimoli per congedarci dal nostro pubblico nel migliore dei modi».

Godo a caccia del pronto riscatto nella dura doppia sfida casalinga con Nettuno

Baseball A1 / Domani, sabato 27 aprile, i rossoblù ospitano al “Casadio” la quotata formazione laziale: Gara1 alle ore 15.30, Gara2 alle 20.30. Recuperati Galeotti e Meriggi

58749230 10157201786392154 6777840855630741504 O
Una immagine del match disputato dal Godo Baseball contro Parma

In occasione della seconda giornata del campionato di Serie A1 il Godo Baseball giocherà sul diamante di casa di via Rivalona, al “Casadio”, dove affronterà la quotata Sipro Nettuno. Entrambi i match sono previsti domani, sabato 27 aprile: Gara1 inizierà alle ore 15.30, Gara2 “by night” alle 20.30. Reduce dalla doppia sconfitta contro Parma, la squadra rossoblù ha di fronte a sé una doppia sfida molto complicata contro un avversario che invece è spinto dai due successi sul Castenaso e che si presenta fra le favoriti al successo finale per continuare a onorare la tradizione vincente della città laziale, culla del baseball italiano.

«Il Nettuno ha un line up molto solido – spiegano i tecnici del Godo – composto da veri bombardieri. Si dovrà pertanto cercare di sfruttare al massimo le occasioni che si riuscirà a creare o che ci verranno concesse, cercando di essere nel contempo più determinati nel box di battuta, più attivi sulle basi e più attenti in difesa, in particolare sulla linea degli esterni». Per quanto riguarda il monte di lancio ci sarà da verificare le vere potenzialità del lanciatore straniero Jorge Hernandez, mentre è quasi certo il recupero completo di Matteo Galeotti come partente nella seconda partita. Per quanto riguarda il resto della squadra è quasi certo il recupero al 100% di Davide Meriggi e questo consentirà di poter disporre del massimo potenziale disponibile del line up godese

Tutti al Rasi per il Purgatorio. E per votare il logo delle celebrazioni dantesche

Chiamata pubblica per il nuovo spettacolo partecipato delle Albe e in vista del settimo centenario della morte del Poeta

Teatro Rasi Dsf5888Nuovo incontro operativo – lunedì 29 aprile dalle 20 al teatro Rasi di Ravenna – per chi desidera partecipare alla realizzazione di Purgatorio-Chiamata Pubblica per la Divina Commedia di Dante Alighieri, seconda parte del progetto teatrale La Divina Commedia: 2017-2021, di Marco Martinelli e Ermanna Montanari. Una coproduzione Ravenna Festival-Teatro Alighieri e Fondazione Matera-Basilicata 2019 in collaborazione con Teatro delle Albe-Ravenna Teatro, che sarà in scena nel programma del Festival dal 25 giugno al 14 luglio. Tutti i cittadini, senza limiti di numero, lingua o preparazione specifica, sono invitati a partecipare alla realizzazione della messa in scena.

E durante questo appuntamento della “Chiamata Pubblica” avverrà anche la votazione partecipata per la scelta di logo e naming di Ravenna nel VII Centenario della morte di Dante Alighieri.
Si potrà votare, presentando un documento di riconoscimento, tramite una scheda da introdurre in un’urna entro le 22. Saranno accettate le schede delle persone che entro quell’ora potrebbero trovarsi in fila. Lo scrutinio sarà pubblico e si svolgerà la sera stessa. Al termine dello spoglio sarà annunciato il vincitore, il progetto che avrà ottenuto il maggior numero di preferenze dalla giuria partecipata.

Per chi volesse approfondire le tematiche dantesche sono disponibili a questo link le registrazioni audio degli incontri del Cantiere Dante.

Altre informazioni sulla Chiamata Pubblica a questo link.

Dolcini in mostra al Mar, la curatrice: «Aveva uno sguardo autentico e consapevole»

Alessandra Dragoni ha curato con Gabriele Pezzi l’esposizione tratta da un archivio di migliaia di immagini del fotografo di Marina di Ravenna: un lavoro di meticolosa ricostruzione durato tre mesi. «Oggi il linguaggio visivo ci pervade, servono nuovi strumenti per decodificarlo»

07.Arrigo DolciniUn padre falegname che le ha trasmesso la passione per la fotografia, un percorso che l’ha portata a lavorare ad Amsterdam, a Milano e a creare a Ravenna lo studio My Camera e a curare diverse esposizioni fotografiche. «La fotografia fa parte della mia vita in maniera invasiva e ossessiva», dice oggi Alessandra Dragoni. È lei, insieme a Gabriele Pezzi, ad aver curato l’esposizione che inaugurerà il 27 aprile al Mar, con protagonista Arrigo Dolcini.

Dolcini, nato nel 1908, a partire dalla fine degli anni ’40, svolge l’attività di fotografo principalmente a Marina di Ravenna in uno studio che è anche negozio di pellicole (Foto Nettuno) e racconta i cambiamenti della località nell’immediato Dopoguerra. La Classense nel 2007 ha acquisito migliaia di immagini che sono state sottoposte all’attenzione di Dragoni: «Ho scoperto l’esistenza della fototeca della biblioteca qualche anno fa, lavorando ad un progetto su Antonioni. Qualcuno deve aver intercettato la mia passione per l’archivio fotografico e così mi è stato illustrato l’archivio Dolcini. Da lì è nato il progetto di farne una mostra che avesse lo scopo di valorizzare e far conoscere il patrimonio della fototeca».

04. Arrigo DolciniDragoni spiega che la passione per la fotografia le è stata passata da suo padre: «Aveva una camera oscura e per circa vent’anni ha fotografato nel tempo libero. Era un bravissimo falegname e ho ereditato da lui il concetto di lavorare divertendosi e anche la mia prima attrezzatura». Negli anni Ottanta «abitavo ad Amsterdam dove lavoravo come archivista in un’agenzia di stampa che distribuiva materiale fotografico a giornali, quotidiani e case editrici mentre studiavo la camera oscura ed il ritratto». In Olanda «la fotografia intesa come arte e ricerca era già molto diffusa e praticata ed ho imparato molto e capito che quella della fotografia sarebbe stata la mia strada». Oggi, «pur considerandomi un’autodidatta posso dire senza falsa modestia di avere una vasta esperienza. Dagli archivi olandesi all’esperienza milanese come fotografa e photoeditor all’Accademia di belle Arti di Ravenna con Guido Guidi; un percorso che comprende più scuole e che mi consente di cimentarmi anche con la fotografia di altri».

Dragoni dice di amare la fotografia «di quello che conosco, ogni volta rivestito da un sentimento diverso: attrazione, timore, curiosità e il caso che gioca sempre un ruolo importante. Amo molto le committenze e sono pronta a cimentarmi nel paesaggio ma prediligo i dettagli ed il ritratto». I progetti personali «possono essere anche diversi tra loro e cambiano con l’andare del tempo: l’esperienza e la vita li influenzano. In questo momento è la memoria il soggetto sul quale rifletto di più con le mie fotografie, e poi ho iniziato anche a fotografare il centro di Ravenna, cosa che mi è sempre risultata difficile, in precedenza».

02. Arrigo DolciniPer scegliere le foto della mostra sono serviti tre mesi di lavoro. Dragoni ha visionato l’intero archivio e parlato con le poche persone rimaste che hanno conosciuto Arrigo Dolcini: «La nipote Laura, figlia del fratello Renato, e Pericle Stoppa sono stati di grandissimo aiuto, fondamentali nel ricostruire la vita e il lavoro di Arrigo». Per quanto riguarda la scelta delle immagini, «ci è voluto molto rigore per selezionare 90 immagini da un gruppo di 12mila. Non è stato semplice ricostruire una carriera da un archivio recuperato per caso in un mercatino dell’usato». Dolcini aveva «una forte inclinazione all’umano. Non aveva velleità autoriali. Nonostate ciò, il suo guardare, ripulito dai doveri delle committenze, è frutto di uno sguardo autentico e consapevole». Insieme alla mostra uscirà un libro edito da Danilo Montanari nel quale Dragoni e Sabrina Ragucci illustreranno la fotografia di Dolcini e di come la si possa paragonare a quella dei maestri a lui contemporanei. Tra i nomi citati quelli di Diane Arbus, August Sander, Garry Winogrand. Al tempo «la fotografia “a portata di mano” era ancora una novità, dove i soggetti si offrono con naturalezza e con un certo ingenuo stupore, e penso sia questa la caratteristica che più mi ha stimolato durante lo studio dell’archivio».

Un tempo lontano rispetto ad oggi in cui il digitale ha reso tutti un po’ fotografi inflazionando il mezzo. Dragoni comunque “assolve” l’epoca contemporanea: «Non credo si possa attribuire alla tecnica o alla tecnologia il modo di intendere la fotografia. In un certo senso trovo positiva questa inflazione. Il linguaggio visivo ci pervade e dobbiamo attrezzarci per decodificarlo. Più persone avranno accesso alla fotografia più diventerà importante studiarla, creare strumenti per comprenderla e comprenderne il fondamentale contribuito alla cultura contemporanea. La fotografia compie quest’anno 180 anni, è giovane e possiamo ancora recuperare per conoscerne la storia».

Torna Madra in centro a Ravenna, con le bancarelle degli agricoltori

Madra4Domenica 28 aprile torna l’XI edizione di Madra, la mostra-mercato agricolo domenicale di Ravenna. Si potrà curiosare e acquistare i frutti della terra fra le bancarelle all’insegna dei sapori e della stagionalità dei prodotti del territorio.

Madra è promossa dalle organizzazioni agricole Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri e si svolge sotto i portici di via Mario Gordini e via Corrado Ricci (dalle 10 alle 19). Proporranno la loro merce le bancarelle di decine di agricoltori locali con l’esposizione/vendita dei prodotti di stagione.

Continua inoltre l’iniziativa “Il buono della terra al ristorante”, che vede coinvolti molti ristoranti del centro i quali propongono una degustazione di piatti preparati con i prodotti di Madra e vini del territorio.

Romano Prodi parla di Europa al teatro Socjale di Piangipane

Lectio magistralis dell’ex Presidente del Consiglio, venerdì 3 maggio dalle 20.30

Romano Prodi Giornata Autonomia 2014L’ex Presidente del Consiglio e della Commissione Europea Romano Prodi è atteso al teatro Socjale di Piangipane, dove venerdì 3 maggio (dalle 20.30) terrà una lectio magistralis sul tema “Unione Europea: le ragione di una scelta, la prospettiva per il futuro. La storia della sua costituzione, la situazione attuale, le necessità per il suo futuro”.

Oltre al “Professore”, saranno presenti il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale; il presidente della fondazione Teatro Socjale, Tiziano Mazzoni, e il consigliere regionale Gianni Bessi.

Informazioni al 327 6719681.

Dall’ospedale di Ravenna un’operazione al ginocchio in diretta per 500 chirurghi

Delicato intervento del professor Alberto Belluati in “live surgery” per la correzione di una frattura in un 54enne veneto

D6baba739947569a44e8b3ecc718ffe3 XL
Il professor Belluati in live surgery

Doppio appuntamento “chirurgico-formativo” per il professor Alberto Belluati, direttore dell’ortopedia dell’Ospedale “Santa Maria delle Croci” di Ravenna. Che, nei giorni scorsi ha prima effettuato un delicato intervento chirurgico al ginocchio, trasmesso in live surgery in collegamento col convegno dell’associazione “A.O. Trauma” in corso a Verona. Poi, giusto il tempo di inforcare l’auto e trasferirsi da Ravenna a Verona, per una sessione di insegnamento direttamente coi discenti.

È il secondo anno consecutivo che il professor Belluati opera in live surgery. Quest’anno l’intervento eseguito è stato di correzione di una bruttissima frattura in un paziente veneto di 54 anni: una frattura esposta a causa di un incidente occorso oltre due mesi fa e trattato per ben due volte,  in altri ospedali, senza significativo successo, col rischio, per il paziente, di conservare una grave deformità della gamba. L’intervento è durato  circa 90 minuti:  la frattura, che risultava non guarita, è stata riaperta  e fissata in posizione e allineamento corretto, sostituendo il fissatore esterno con placche posizionate con tecnica mini-invasiva. Anche il paziente stesso  ha potuto seguire l’operazione  sui monitor delle ultratecnologiche sale dell’Ortopedia ravennate. «Nonostante la complessità del caso  tutto si è risolto correttamente e il paziente è stato dimesso in quarta giornata – spiega il professore -. Ringrazio tutto il personale  medico,  anestesisti e ortopedici, e il personale infermieristico grazie al quale abbiamo ancora una volta evidenziato il valore, a livello nazionale, del nostro reparto».

Contemporaneamente si stava svolgendo il convegno annuale della “A.O. Trauma Foundation” una società scientifica che raggruppa e forma tutti i traumatologi del mondo. In molti Stati partecipare ad un corso “A.O. Trauma” è elemento indispensabile per  accedere al titolo di specialista in ortopedia e traumatologia. E ora anche in Italia tutti i medici ortopedici in formazione  partecipano  ad un corso base di “A.O. Trauma”. Alla settimana convention, con oltre 500 ortopedici presenti: 250 specializzandi di tutti le università italiane e per il resto specialisti già attivi, suddivisi fra  un corso avanzato, due corsi master  su gomito e non consolidazione delle fratture, più un corso master sul ginocchio con esercizi su cadavere. Proprio di quest’ultimo corso  è stato presidente  il professor Belluati, che così sintetizza: «È da poco tempo che in Italia  si riescono a effettuare esercizi pratici su preparati anatomici; all’esterno è alla base della scuola di medicina, noi anche  se in ritardo  ci stiamo adeguando. Nel corso in oggetto in particolare si sono trattate le deformità post-traumatiche  attorno al ginocchio, e nei tre giorni di attività sia istruttori che discenti si sono dimostrati molto appassionati nella loro formazione. Sono stato molto felice, dopo la trasmissione della live surgery, di recarmi sul posto personalmente per una sessione di formazione».

Dal vicesindaco Fusignani allo storico Stella, i ravennati in corsa per Strasburgo

Ecco i candidati locali, che trovano posto solo nelle liste di Lega, Più Europa, Fratelli d’Italia, Europa Verde e Popolo della Famiglia. Si vota il 26 maggio

Parlamento EuropeoChiuse e presentate ufficialmente le liste per le elezioni Europee del 26 maggio, si può procedere alla conta dei ravennati in lizza per un seggio al Parlamento di Strasburgo, anche se in alcuni casi è facile immaginare che si tratti innanzitutto di cosiddette “candidature di servizio” a liste per cui il 4 percento della soglia di sbarramento è un obiettivo non scontato.
Come noto, quello delle Europee è un sistema proporzionale che prevede la scelta del candidato da parte dell’elettore, il quale può esprimere da una a tre preferenze.

Eugenio Fusignani
Eugenio Fusignani

Tra le personalità locali più di spicco compare senza dubbio il vicesindaco di Ravenna, il repubblicao Eugenio Fusignani, quinto in ordine di apparizione della lista Più Europa che unisce Emma Bonino e Italia in Comune capeggiata dall’ex grillino Federico Pizzarotti e, appunto, i Repubblicani.
Stuzzicata anche da un commento di www.ravennaedintorni.it che ipotizzava ironicamente una futura possibile alleanza anche alle amministrative tra forze che ora sono all’opposizione, la sezione ravennate di Italia in Comune ha tenuto a precisare: «Italia in Comune e Più Europa hanno condiviso un percorso comune che li vede concorrere unitamente per le prossime elezioni europee. Questo accordo è frutto di una condivisione di intenti, su una programmatica visione comune su temi importanti e delicati come l’ambiente, l’economia, le politiche per il lavoro, lo sviluppo eco-sostenibile e la regolamentazione dei flussi migratori, per citarne alcuni. È però importante sottolineare come questi accordi si fermino appunto, per come dovrebbero essere gli accordi politici, a una condivisione di programmi e non vanno in alcun modo a “dilagare” sulla scelta delle persone. La candidatura del vicesindaco Fusignani fra le fila di Più Europa non sottintende pertanto alcun tipo di accomunamento a Ravenna fra Italia in Comune e il Pri».

Gabriele Padovani
Gabriele Padovani

Più semplice la situazione in casa del Popolo della Famiglia candidato con il proprio simbolo e che nel Nord Est vede in lista il ravennate Mirko De Carli, coordinatore del partito proprio nel nord Italia.

Per Fratelli d’Italia, una candidatura di netta impronta di destra, anche ideologica, è quella dello storico ravennate Gianfranco Stella, autore di numerosi volumi in cui ha raccontato la Resistenza come un movimento dove non sono mancati autori di efferati delitti e che sono finiti anche al centro di vicende giudiziarie proprio per la portata della denuncia di presunti crimini commessi dai partigiani.

Nel centrodestra, però, senza dubbio parte favorita la Lega di Salvini che in questo momento viene data da tutti i sondaggi come primo partito in Italia. Il riferimento per i salviniani locali è Gabriele Padovani, faentino, noto ai più per aver sfiorato la vittoria alle ultime amministrative a Faenza, quando Malpezzi del Pd si affermò al ballottaggio con qualche centinaio di voti di scarto.

Fatou Lo Boro
Fatou Lo Boro

Nel campo opposto della sinistra, bisogna andare a cercare nella lista Europa Verde che mette insieme i Verdi e Possibile per trovare un nome ravennate, che è quello di Fatou Lo Boro, origini senegalesi, cittadinanza italiana, militante di Possibile, così come il marito l’ex parlamente e avvocato Andrea Maestri che invece non è candidato.

Nessun nome ravennate né per il Pd né per la nuova lista La Sinistra che include Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista. Altre formazioni, come Potere al Popolo, non si presenteranno invece alle elezioni.

In compenso i ravennati, chiamati a votare nella circoscrizione Nord-Est che include Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, dovrebbero trovare una ventina di simboli sulla scheda, tra cui quelli di estrema destra già noti come Forza nuova e Casapound, quello di estrema sinistra con falce e martello, il Partito Comunista di Rizzo, ma anche novità come il Partito animalista, il popolo Partite Iva o la candidatura di un singolo Lamberto Roberti.

Ci sarà naturalmente anche il Movimento 5 Stelle che però non ha nomi ravennati in lizza.

Festival Subsidenze 2019: artisti internazionali al lavoro sui muri della Darsena

Nuovi murales in vista per Ravenna ma anche workshop, visite guidate in notturna e in bicicletta e una mostra aperta tutta l’estate al Magazzeno Art Gallery

Ericailcane Murales
Il murales di Ericailcane in Darsena

Torna a Ravenna il festival dedicato alla street art, “Subsidenze”, realizzato dall’associazione culturale Indastria, in compartecipazione con l’assessorato alle Politiche Giovanili, che vedrà in città alcuni importanti nomi della scena internazionale a lavorare su muri del quartiere Darsena.

Nei giorni successivi a Pasqua sarà quindi al lavoro Ericailcane, nome noto a livello internazionale e autore peraltro del magnifico murales realizzato in occasione di “Ravenna 2019”.
In questa occasione è invece chiamato a dipingere i muri di via Gulli 249 A-B, così come la colombiana Bastardilla, da tempo impegnata sul tema della condizione femminile nel suo Paese di origine. Basik, che si è sempre distinto per la capacità di lettura e contaminazione delle opere d’arte, invece sarà all’opera in via Gulli 253 con un omaggio al grande (e quanto mai discusso in città) Grande Ferro R di Burri. In tutti e tre i casi si tratta di complessi di case popolari Acer (che si trovano lungo il canale Lama, di fronte al Pala De André, ndr).

Nemo’s lavorerà invece in via Grado 19 dove chissà se appariranno gli uomini nudi, sciolti, degradati che contraddistinguono tanto del suo lavoro. Andrà così ad arricchirsi un panorama già importante per Ravenna che sarà messo in particolare risalto durante la visita guidata in nottura proposta il 27 aprile per la “Notte d’oro di Primavera“, alle 21 e poi il 25 maggio nella pedalata organizzata in occasione della festa di vicinato “Gullinsieme”.

Ma gli eventi collaterali non si esauriranno qui e nei prossimi mesi vedranno anche workshop, in particolare quello con Basik riservato a ragazzi dai 7 ai 16 anni che lavoreranno sul container che è sede dell’associazione “Ra-dici”.
E il 14 giugno ci sarà l’inaugurazione di una mostra al Magazzeno Art Gallery (Mag) che resterà aperta fino a settembre e durante tutta l’estate grazie al gruppo di guide turistiche riminesi Cultipole sarà possibile partecipare a visite guidate alla Ravenna dei Murales, un modo per scoprire un lato contemporaneo della capitale del mosaico.

Come per le passate quattro edizioni, la direzione artistica del festival è di Marco Miccoli che, insieme ad Alessandra Carini del Mag, vuole in qualche modo anche rispondere alla provocazione di recente lanciata da Ivan Simonini sulla valorizzazione dell’arte contemporanea in città.

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi