sabato
19 Luglio 2025

Anche il colosso Ynap del ravennate Marchetti sospende le vendite di Dolce&Gabbana

La campagna promozionale di una sfilata della maison italiana a Shanghai ha sollevato accuse di razzismo, alcuni post di uno dei fondatori del marchio hanno fatto il resto: è partito il boicottaggio da parte dei vip e la messa al bando da molti siti di e-commerce

Anche il sito cinese di Ynap, il colosso Yoox Net-a-porter di cui il ravennate Federico Marchetti è stato fondatore e oggi amministratore delegato, ha sospeso le vendite dei prodotti griffati Dolce&Gabbana dopo l’incidente diplomatico tra la celebre maison di moda e il Paese orientale. Ynap si è quindi allineata a quanto già fatto da altre piattaforme e-commerce. Lo si apprende dalle pagine online de Il Sole 24 Ore dove si legge che “sebbene nessuno degli e-tailer abbia rilasciato dichiarazioni ufficialmente, fonti vicine alle aziende confermano la momentanea messa al bando”.

In buona sostanza ecco cosa è accaduto. Una serie di video realizzati per promuovere un’importante sfilata in programma a Shanghai per oggi, 23 novembre, ha sollevato accuse di razzismo contro la casa di moda. La critica è quella di aver utilizzato un linguaggio stereotipato offensivo per il mondo cinese. Il tutto aggravato dalla divulgazione di alcuni messaggi che Stefano Gabbana, uno dei fondatori del marchio, ha scambiato con un account di moda particolarmente seguito su Instagram: insulti e offese contro la Cina. D&G si è difesa parlando di hackeraggio. Ma a quel punto era ormai scattato il boicottaggio contro il marchio da parte di numerosi testimonial e vip.

Per metterci una pezza e chiudere il caso, Stefano Gabbana e Domenico Dolce hanno realizzato un video di scuse.

Marina di Cervia: il Tar conferma la decadenza della concessione

Il Tar conferma la decadenza della concessione: in corso il project financing per l’affidamento pluriennale del porto turistico

Il Tribunale Amministrativo riconoscendo la validità di tutti gli atti concessori e convenzionali tra il comune e l’ex gestore del porto ha ribadito gli inadempimenti nella gestione dell’impianto cervese, confermando la decadenza comminata e condannando Marina di Cervia al pagamento di tutte le spese processuali. Lo comunica l’amministrazione cervese.  Tre i ricorsi che pendevano al Tar del Lazio, competente in ,ateria: uno contro la decadenza e due derivati che riguardavano gli “indirizzi di gestione” e contro la decadenza dall’impianto di distribuzione carburanti del porto turistico.

»E’ una grande vittoria per l’amministrazione ma sopratutto per la città – dichiara il sindaco Luca Coffari – È anche in corso il Project Financing per l’affidamento pluriennale del porto turistico cervese che potrà garantire investimenti ed un rilancio strutturale di tutto il comparto. L’azione di decadenza era stata tra l’altro sostenuta non solo dalla Giunta, ma anche da tutto il Consiglio Comunale che approvò all’unanimità un ordine del giorno. Grazie a quel provvedimento ora il porto ha già da qualche anno una buona gestione con soddisfazione dell’utenza ed è migliorato significativamente. Il porto e turismo nautico sono un asset fondamentale per la crescita della nostra città e grazie anche alle opere pubbliche realizzate o in corso, tutta l’area avrà davvero un rilancio importante, creando un collegamento tra Il mare ed i magazzini del sale che potranno essere raggiunti agilmente via acqua dalle imbarcazioni».

Akâmì e Villaggio Globale verso la gestione della Rocca Brancaleone

Unica offerta alla prima apertura delle buste. Nell’associazione temporanea d’imprese anche la cooperativa San Vitale

Rocca BrancaleoneUna sola offerta per la gestione del punto ristoro della Rocca Brancaleone: è quella arrivata dalla società Jem – che gestisce il bar e il ristorante “Akâmì”  in Darsena Pop Up – in associazione temporanea di imprese con la cooperativa San Vitale e il Villaggio Globale. La prima apertura delle buste conteneva l’offerta dell’Ati in questione. La procedura non è ancora completata dal punto di vista formale. Bisognerà aspettare fine novembre, e i conseguenti tempi tecnici-amministrativi, per poter parlare di aggiudicazione definitiva.

Il bando per la gestione della Rocca prevedeva la gestione del punto ristoro, molto ampliato rispetto all’attuale, e la gestione del giardino della Rocca (tranne la parte del cinema) e l’organizzazione di eventi.

Villa Romana di Russi: riprendono gli scavi archeologici negli ambienti termali

Domenica visita guidata in compagnia degli specialisti della Soprintendenza. Le terme erano interrate dall’alluvione del 1996

A poco più di vent’anni dall’ultima campagna di scavi, sono riprese alla Villa Romana di Russi le indagini archeologiche mirate ad approfondire lo studio degli ambienti termali. Le terme, interrate dall’alluvione del 1996, resteranno visibili al pubblico solo fino al completamento dei lavori di scavo e consolidamento, previsti entro fine anno.

Domenica 25 novembre (ritrovo ore 14.30) i volontari della Pro Loco Russi accompagneranno eccezionalmente i visitatori all’interno del parco in compagnia degli archeologi incaricati dalla Soprintendenza, il Dott. Marco Bruni e la Dott.ssa Flavia Amato, che illustreranno strutture riscoperte e inedite oggetto della loro indagine. La prenotazione non è richiesta, ingresso regolato secondo norme di biglietteria.

La Trilogia d’Autunno torna a omaggiare il genio di Verdi

Al via la maratona musicale del Ravenna Festival che chiude la XXIX edizione, tra giovani interpreti e nuove tecnologie. Ideazione e regia di Cristina Mazzavillani Muti. In scena Nabucco, Rigoletto e Otello, al Teatro Alighieri fino al 2 dicembre

Nabucco Trilogia 2018
“Nabucco”, nuova produzione (foto Zani-Casadio)

«Perché ancora una volta Verdi? Ma perché non basta mai!».
Parola di Cristina Mazzavillani Muti, ancora una volta alla regia per la “Trilogia d’Autunno”, che conclude la XXIX edizione di Ravenna Festival con un trittico di capolavori. Nabucco, Rigoletto e Otello saranno in scena, sera dopo sera, dal 23 novembre al 2 dicembre, in una maratona lirica che indaga il genio di Giuseppe Verdi, trasformando il Teatro Alighieri di Ravenna in una vera e propria “fabbrica dell’opera” capace di dare corpo e voce a tre momenti chiave del percorso artistico e umano del compositore bussetano.
Al servizio di questa avventura nell’universo verdiano le invenzioni del team creativo, nutrite dalle più innovative tecnologie sceniche, e tre direttori d’orchestra che si alternano alla guida dell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”: Alessandro Benigni per Nabucco, il giovane iraniano Hossein Pishkar – allievo della III edizione dell’Italian Opera Academy di Riccardo Muti – per Rigoletto e Nicola Paszkowski per Otello.
Dal 2012 la Trilogia ha esteso il Festival oltre i tradizionali confini estivi; nel 2018 si rinnova il tributo a Verdi che aveva caratterizzato le prime edizioni e che questa volta si comporrà di due nuovi allestimenti – Nabucco e Rigoletto – e del ritorno dell’Otello applaudito già nel 2013.

Accanto a Cristina Muti, il light designer Vincent Longuemare, il visual designer Paolo Micicché, il visual designer e video programmer Davide Broccoli e Alessandro Lai per i costumi; Alessandro Baldessari cura invece il sound design del Nabucco. Tutti impegnati alla guida “creativa” di sistemi tecnologici all’avanguardia, per la generazione di suoni, luci e proiezioni affascinanti e per certi versi sbalorditivi, ma anche per una messa in scena flessibile e funzionale all’allestimento di tre diverse opere sullo stesso palcoscenico in una sequenza alternata e continua.

Rigoletto Trilogia 2018
“Rigoletto”, nuovo allestimento (foto Zani-Casadio)

Si rinnova inoltre il ruolo del palcoscenico dell’Alighieri come trampolino e palestra per giovani interpreti e cantanti al debutto nel ruolo: è il caso, ad esempio, del Nabucco trentenne Serban Vasile o di gran parte del cast di Otello, a partire da Elisa Balbo, Mikheil Sheshaberidze e Luca Micheletti, per la prima volta nei panni – rispettivamente – di Desdemona, Otello e Iago. Il Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” è preparato da Martino Faggiani e Massimo Fiocchi Malaspina, mentre Elisabetta Agostini guida il Coro Voci Bianche Ludus Vocalis.

Patrimonio vivente che ha reso l’italiano la lingua per eccellenza della musica e del teatro, l’opera lirica rimane una delle eccellenze della nostra cultura per il pubblico straniero; un pubblico che ha premiato la Trilogia con la presenza di oltre 1500 spettatori, in particolare da Paesi Bassi, Germania, Francia, Inghilterra, Finlandia e Svezia – dove il Festival è stato presentato all’inizio di quest’anno. Assieme alle folte presenze proveninti da diverse parti d’italia e ai melomani ravennati, la Trilogia del Festival alza il sipario già con il “tutto esaurito”, vantando così una importante influenza sull’economia turistica della città anche “fuori stagione”.

La Trilogia offre inoltre l’occasione di continuare il dialogo con il mondo della scuola, aprendo le porte del teatro a 1.600 studenti delle medie e superiori e a universitari, che hanno assisito alle prove generali in programma. Si è inoltre rinnovata anche per quest’anno la collaborazione con l’Istituto Tecnico Morigia-Perdisa: tre classi terze della sezione grafica dell’Istituto sono state invitate a prendere parte all’esperienza, da una parte con una serie di incontri-lezione con lo staff di Ravenna Festival sui temi della grafica e della comunicazione web, dall’altra con la possibilità di assistere alle prove a teatro diventandone testimoni in diretta su Instagram.

Otello Trilogia 2018
“Otello”, riallestimento (foto Zani-Casadio)

Non poteva che essere Nabucco ad aprire la Trilogia (23, 27, 30 novembre), l’opera con cui Verdi nel 1841 risorge dalle avversità del destino e riprende in mano la propria vita, di uomo e di musicista. È in quella partitura che si gettano le basi del successo irresistibile di Rigoletto (in scena il 24 e 28 novembre e l’1 dicembre), primo tassello del trittico “popolare” e tra tutte l’opera prediletta dall’autore. E, in fondo, anche dell’estremo rinnovamento che in Otello (in scena il 25 e 29 novembre e il 2 dicembre) germoglia dal verbo shakespeariano, approdo inevitabile della “parola scenica” verdiana.

Tornano anche gli incontri (a ingresso libero) con il musicologo e voce di Radio Tre Guido Barbieri, protagonista del dialogo di sabato 24 novembre (alle 10.30 alla sala Corelli del teatro) dedicato all’incombente presenza del potere nel teatro di Verdi. Con il titolo “Ragion di stato e ragione d’amore” la conversazione di Barbieri approfondirà un tema presente in ognuna delle ventisette opere del catalogo verdiano dove emerge il conflitto tra un individuo e un potere collettivo (sacro, civile, politico o “di genere”) che brutalmente impedisce la realizzazione dei suoi desideri.

Un tema, quello dell’esercizio del potere, che si concentra sul simbolo del leone – la cui iconografia ha attraversato tradizioni culturali e religiose diversissime fra loro, legandosi a significati complessi, stratificati e talvolta contraddittori – promessa di vittoria in Nabucco (il leone di Giuda sconfiggerà gli assiri e distruggerà la città di Babilonia), che richiama la potenza della famiglia Gonzaga che ha governato la città di Mantova nel Rigoletto, e assurge a simbolo della città di Venezia, che nel leone di San Marco si riconosce, in Otello.
E non mancano le sue presenze a Ravenna, dove emerge innanzitutto nello stemma della città; ma anche nei mosaici di Galla Placidia, San Vitale, Sant’Apollinare in Classe, alla Rocca Brancaleone, sulla corazza del Guidarello e nella cattedra d’avorio dell’arcivescovo Massimiano.
E tornano a Ravenna, con una presentazione organizzata dal Museo Nazionale di Ravenna in omaggio alla Trilogia, anche i leoni che impreziosiscono i pregiatissimi tessuti bizantini del IX-XI secolo deposti nella tomba di San Giuliano a Rimini nel Medioevo; domenica 2 dicembre, alle 11, i drappi da San Giuliano saranno riposizionati all’interno del percorso espositivo del museo, dopo il restauro a cura di intesa Sanpaolo (ingresso libero in occasione dell’iniziativa Mibac#domenicaalmuseo).

Saranno 26 le telecamere nella zona stazione: i punti in cui verranno installate

Dal sottopassaggio alla basilica: gli occhi elettronici saranno ad altissima risoluzione ed equipaggiate in funzione anti vandalismi

Camera Cctv Closed Circuit Television 96612Sono state rese note dal vicesindaco Eugenio Fusignani e dall’assesore Roberto Fagnani le zone in cui saranno installate le telecamere ai Giardini Speyer. Nel dettaglio li occhi elettronici saranno collocati in via Pallavicini, a breve distanza dall’uscita del sottopasso ferroviario; in via Carducci, all’inizio del complesso condominiale Isola San Giovanni, circa a metà del complesso per riprendere anche l’accesso/uscita di via Monghini, verso la fine del complesso per controllare chi prosegue su via Carducci; in via San Giovanni Bosco di fronte al civico 14 per controllare sia la viabile che l’accesso al giardino Amadesi; nei pressi della basilica di San Giovanni Evangelista per il controllo dell’area verde dei Giardini Speyer; in viale Farini all’intersezione con piazza Farini per riuscire a controllare sia i movimenti dei Giardini Speyer che quelli del piazzale prospiciente la stazione ferroviaria.

“I punti di ripresa previsti – spiega Fagnani – sono 26, con telecamere di tipo fisso ad altissima risoluzione, equipaggiate in conformazione antivandalo e dotate di illuminatore a infrarossi per una migliore visione notturna, con una copertura fino a 50 metri. Tutte le immagini saranno visionabili sia dagli operatori della sala di controllo del comando di Polizia municipale che dagli operatori della sala controllo della Polizia di Stato e dei Carabinieri”.

La Bassa Romagna approva il regolamento del corpo unico di polizia municipale

Sono101 gli articoli di cui è composto. Tra i temi più importanti segnalati quello della sicurezza e dell’educazione civica nelle scuole

Polizia MunicipaleIl regolamento di polizia locale delle Bassa è stato approvato. Composto da 101 articoli, è in sostanza un documento che ha lo scopo di recepire e sintetizzare in regole comuni, uniformi su tutto il territorio della Bassa Romagna, le mutate esigenze di una società interessata da un processo di costante e continua trasformazione. Il regolamento nasce per disciplinare diverse casistiche e ambiti di intervento, compatibilmente con le leggi e i regolamenti esistenti, in materia di sicurezza urbana, convivenza e coesione sociale.

Per esempio, in materia di convivenza civile, vengono promossi il rispetto della dignità della persona e la promozione della pari opportunità, il soccorso di persone e animali in situazione di disagio o pericolo, il rispetto degli spazi destinati a cittadini con ridotta mobilità. Si parla anche di condomini, nei cui regolamenti è opportuno prevedere “la possibilità di gioco libero dei bimbi negli spazi comuni”.

Ampio spazio è dato inoltre alla collaborazione tra la Polizia locale e chiunque intenda adoperarsi per la sicurezza collettiva, dal controllo di vicinato agli assistenti civici, fino agli amministratori dei Comuni del territorio. Il regolamento prevede inoltre la possibilità in cui, in tutti i casi in cui viene elevata una sanzione amministrativa pecuniaria, è applicabile a discrezione dell’ente pubblico una sanzione sostitutiva consistente in una prestazione di pubblica utilità che abbia valenza educativa per il trasgressore e a favore della collettività.

“Prima della creazione del corpo unico di Polizia locale, molti Comuni dell’Unione non erano dotati di un proprio regolamento di Polizia locale e pertanto l’applicazione sui territori risultava difforme e disomogenea – spiega la comandante Paola Neri -. Questo regolamento si pone come strumento di disciplina dei comportamenti e delle attività che influiscono sulla vita della comunità, al fine di salvaguardare la convivenza civile, la sicurezza dei cittadini, la più ampia fruibilità dei beni comuni e di tutelare la qualità della vita e dell’ambiente. È uno strumento amministrativo democratico la cui utilità è ribadita anche nel recente Decreto sicurezza, il quale richiama la necessità di recepire all’interno dei regolamenti di polizia urbana i contenuti del decreto stesso”.

Il regolamento è stato approvato con 18 voti favorevoli (Partito Democratico, La Sinistra per Fusignano, Vivi Bagnara, Insieme per Santagata, Con i cittadini), 4 voti contrari (Lista civica XMassa, Forza Italia, Lega Bassa Romagna, Per la Buona Politica) e nessun astenuto. Assenti MoVimento 5 Stelle e Bellalfonsine.

“Ci sono temi che, per la loro importanza, valicano l’appartenenza politica e uniscono gli schieramenti, per quel fine ultimo che si chiama bene comune – ha sottolineato il sindaco referente Daniele Bassi -. Tra questi temi vi sono sicuramente l’educazione civica e la sicurezza: lo abbiamo visto anche a livello nazionale, con la proposta dell’Anci di reintrodurre nelle scuole l’Educazione civica come materia, una proposta che ha avuto consensi trasversali e unanimi. Qui, in Bassa Romagna, ci impegniamo per migliorare il più possibile la convivenza civile e il rispetto dei diritti del cittadino, e questo regolamento è uno strumento che anticipa i tempi e disciplina azioni a vantaggio tanto degli agenti quanto dei cittadini. È un peccato vedere che certe forze politiche, pur di rivendicare posizioni ostruzionistiche, abbiano votato contro un testo che tutela la sicurezza urbana. Forse avrebbero preferito continuare a discutere ancora, tra slogan velleitari e pretestuosi battibecchi a mezzo stampa, senza mai arrivare a nessuna conclusione; noi abbiamo preferito fare qualcosa di concreto oggi”.

Lavori al passaggio a livello: via Naviglio chiusa cinque giorni, traffico deviato

Dal 26 novembre manutenzione al binario. I veicoli in entrambi i sensi di marcia dovranno passare sulle strade comunali Galavotti e Boncellino

Pl Naviglio BagnacavalloIl passaggio a livello sulla strada provinciale 8 Naviglio a Bagnacavallo resterà chiuso per cinque giorni, dal 26 al 30 novembre, per lavori di manutenzione eseguiti da Rete ferroviaria italiana. Per consentire l’intervento il traffico stradale sarà temporaneamente deviato su itinerari alternativi, concordati con il Comune di Bagnacavallo e segnalati. Nessuna ripercussione sulla circolazione dei treni sulla linea Castel Bolognese-Ravenna.

Rfi fa sapere che i lavori, che prevedono anche la riasfaltatura della strada in corrispondenza del passaggio a livello, produrranno vantaggi anche in termini di migliore comfort per le auto nella fase di attraversamento.

Il transito dei veicoli sarà deviato come segue: tutti i veicoli provenienti dalla Sp 8 Naviglio (A14 – Faenza – Cotignola) e diretti alla statale 253 San Vitale devieranno sulla Sc Galavotti, poi sulla Sc Boncellino fino all’incrocio con la San Vitale; tutti i veicoli diretti a Cotignola, Faenza, A14 seguiranno il percorso inverso.

Il vicesindaco ammette l’errore dei vigili: il pittore in strada non andava cacciato

Chi non chiede soldi è estraneo alle disposizioni del regolamento comunale che impongono di dotarsi di una segnazione di inizio attività. Ancisi: «Il comandante della Pm si scuserà a nome dell’amministrazione. Spero che vadano anche gli assessori che erano presenti quando gli agenti sono intervenuti

PittoreLa polizia municipale di Ravenna ha commesso un errore ad allontanare il pittore che nei giorni scorsi dipingeva una tela 50×60 su un cavalletto in piazza del Popolo. Lo ammette il vicesindaco con delega alla Pm, Eugenio Fusignani, in consiglio comunale dove risponde a un’interrogazione presentata dal consigliere Alvaro Ancisi (Lpr).

I vigili hanno applicato il regolamento comunale che prevede l’interruzione della performance e l’allontanamento degli artisti di strada sorpresi per la prima volta senza Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), con eventuale sanzione in caso di recidiva. Nel caso specifico invece quella regola non era da applicare. «Fusignani ha confermato quanto avevo dimostrato – riassume il decano dell’opposizione –: gli artisti su strada che non chiedono soldi a nessuno neppure ad offerta libera, sono estranei alle disposizioni di qualsiasi regolamento comunale: ragion per cui non devono presentare al Comune nessuna Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), come invece è stato costretto a fare il pittore, né sottoporsi alla Tosap (Tassa di occupazione di spazi e aree pubblici) se utilizzano attrezzi della loro arte, nel caso un cavalletto».

Il vicesindaco ha anche informato i consiglieri che il comandante della polizia municipale, Andrea Giacomini, si è già attivato per contattare il pittore, incontrarlo e porgergli le scuse dell’amministrazione comunale. «Ho detto a mia volta di poter facilitare il contatto, auspicando che all’incontro siano presenti anche gli assessori Gianandrea Baroncini, Ouidad Bakkali e Valentina Morigi, che l’artista riconoscerà in quanto presenti in strada al momento del controllo dei vigili».

Ancisi auspica che l’episodio sia l’occasione «per prendere atto, anche e soprattutto, che culturalmente gli artisti su strada o di strada non sono, anche se “poveri”, un’arte povera, bensì una risorsa della città degna di rispetto e considerazione. Io stesso ho scoperto in ritardo che il pittore allontanato, insieme al gemello pittore a sua volta, è stato oggetto, tra il 10 e il 17 di questo novembre, di una mostra pregevole, intitolata appunto “Gemelli d’arte”, avvenuta nella galleria Ni Art di Felice Nittolo, in via Anastagi».

Auto in fiamme dopo lo scontro con un camion, muore la persona alla guida

L’incidente sulla variante della statale 16 Adriatica: strada chiusa in entrambe le direzioni

Un scontro tra un’auto e un camion a Savio, sulla variante della statale 16 Adriatica, ha innescato un incendio che ha avvolto la vettura causando la morte della persona al volante. Una seconda persona è rimasta lievemente ferita. L’incidente è avvenuto nelle prime ore del pomeriggio di oggi, 22 novembre. L’identità della vittima al momento non è stata ancora divulgata. Per consentire l’intervento dei soccorsi la strada è chiusa in entrambe le direzioni. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco e 118, anche la polizia stradale.

Assalto in profumeria, cancello strappato dal muro con un Suv: «Come un terremoto»

Da Sabbioni in viale Alberti bottino superiore a ventimila euro ma ancora da quantificare nei dettagli. Un vicino di casa ha segnato la targa del veicolo

«Sembra che abbia tirato il terremoto». Così Maurizio Sabbioni, titolare dell’omonima catena di profumerie di Ravenna con quindici punti vendita in tutta la Romagna, descrive l’ultimo furto subìto. Nel mirino dei ladri è finito il negozio in viale Alberti a Ravenna nella notte tra il 21 e il 22 novembre. Per entrare e fare razzia di profumi, i malviventi sono passati dal retro legando una cavo al cancello di sicurezza che protegge la porta e strappando la protezione dal muro con l’uso di un Suv. La parete è danneggiata in maniera profonda. È in corso l’inventario per quantificare cosa è stato portato via: «Posso fare una stima a spanne, credo che saremo tra 20 e 30mila euro di valore dei prodotti».

Il negozio era ben fornito in vista del black friday e dell’imminente periodo natalizio e i ladri sono andati dritto sullo scaffale dei profumi, i prodotti più costosi: «Non hanno perso tempo in altri punti del negozio, è facile immaginare sapessero come muoversi. Avranno impiegato 5-6 minuti». Probabile che nei giorni precedenti siano avvenuti dei sopralluoghi fingendosi clienti ma il negozio non ha telecamere di videosorveglianza.

Per le indagini potrebbe essere utile la testimonianza di una persona che abita nelle vicinanze: dalla finestra di casa è riuscito a vedere il modello del veicolo, un Bmw X3, e annotare la targa. La catena Sabbioni aveva subito un danno pesante pochi mesi fa, in agosto, quando venne svaligiato il magazzino di Mezzano.

Un impiegato di Faenza tra i 10 concorrenti del nuovo reality di cucina su Rai 2

Il 37enne Marco Pagani selezionato tra tremila aspiranti a “Il ristorante degli chef”. Nella prima puntata ha conquistato il pass con dei ravioli ripieni di polpa di coniglio

Il Ristorante Degli Chef
Marco Pagani, concorrente al reality Rai “Il ristorante degli chef”

C’è un ravennate, il 37enne impiegato Marco Pagani di Faenza, tra i dieci concorrenti che fanno parte de “Il ristorante degli chef”, il nuovo programma di Rai 2 tra talent e reality dove bisogna dimostrare non solo di essere ottimi cuochi ma anche di saper gestire un locale.

Nella prima puntata (martedì 20 novembre) ottanta concorrenti, selezionati tra le oltre tremila candidature arrivate da tutta Italia e non solo, si sono affrontati a colpi di ricette sotto gli occhi dei giudici Andrea Berton, Philippe Léveillé e Isabella Potì. Pagani non ha mai abbandonato la speranza di lavorare in cucina e si è distinto con i suoi “Ravioli del sogno”, ripieni di polpa di coniglio, zucca e prugna.

Chef Berton Potì Léveillé Creditfoto Gianluca Saragò Bb
I giudici del talent di Rai Andrea Berton, Philippe Léveillé e Isabella Potì

Il premio finale è la possibilità di formarsi nella scuola internazionale di cucina italiana Alma, un luogo di eccellenza che ha visto nascere e crescere nel corso della sua lunga storia i più affermati chef, diventando un passaggio obbligato e fondamentale per chiunque sogni di lavorare nel mondo della cucina.

Il programma è prodotto da Rai2 in collaborazione con Nonpanic. “Il ristorante degli chef” è la versione italiana di “Kitchen Owners – Duenos de la Cocina”, prodotto e distribuito dall’argentina Telefe.

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