Appuntamento lunedì e martedì su Rai Storia e Rai3 con interviste e riprese innovative
Ravenna e il suo patrimonio storico e artistico dichiarato dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità, sono ancora una volta al centro di due importanti documentari siglati dalla televisione pubblica italiana.
Rai Cultura, in collaborazione con il Mibac (Ministero per i beni e le attività culturali), ha infatti realizzato cinquantaquattro pillole e cinque documentari per raccontare la bellezza dei siti del Patrimonio Mondiale dell’Unesco e ben due puntate sono dedicate a Ravenna. Lunedì 17 dicembre alle 21 su Rai Storia è in programma il documentario dal titolo L’Interscambio Culturale (replica il 18 dicembre alle 9.30 e il 19 dicembre alle 17.30), con le interviste fatte nei principali monumenti Unesco della città di Ravenna.
Martedì 18 dicembre, invece, andrà in onda la puntata Monumenti paleocristiani di Ravenna, su Rai 3 alle 16 e su Rai Storia (ch 54) alle 21.05 (replica alle 24, e in replica il giorno seguente alle 9.30 e alle 14) che vede protagonista il nostro patrimonio, con riprese del tutto innovative degli esterni, ma in particolare degli interni e dei mosaici della Basilica di San Vitale, della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, del Battistero degli Ariani, del Battistero degli Ortodossi e del Mausoleo di Teodorico.
«Mi fa molto piacere – dichiara l’assessore al Turismo Giacomo Costantini – che gli obiettivi di Rai Cultura e del Mibac si siano focalizzati sulla valorizzazione del patrimonio Unesco di Ravenna».
Gli autori della Rai avevano preso contatti con il Comune di Ravenna ed effettuato le riprese nel mese di ottobre al nostro patrimonio Unesco con il supporto del personale locale.
Basket B / Senza l’infortunato Gay, i faentini ribattono colpo su colpo prima di cadere nel finale, ma restano comunque in corsa per qualificarsi alla Coppa Italia
Questa volta il cuore non basta alla Rekico, caduta in casa di una Super Flavor Milano dimostratasi quadrata e completa in ogni reparto. Faenza paga un black out nel terzo quarto e l’assenza di Gay, indisponibile per un problema muscolare, due situazioni che non si possono concedere a una simile formazione costruita per la promozione in A2. Da sottolineare c’è però la grande reazione caratteriale che ha permesso di ricucire il gap nell’ultimo quarto fino al -10. Una conferma dello spirito di questo gruppo ancora in piena corsa per la qualificazione alla Coppa Italia e uscito tra gli applausi anche dal PalaIseo.
L’approccio alla gara della Rekico è positivo, pur se già dalle prime azioni dimostra di soffrire la grande serata offensiva di Piunti, autore di 26 punti di cui 12 nel solo primo quarto. Milano prova il primo tentativo di fuga sul 18-11, ma la Rekico risponde colpo su colpo trascinata da Fumagalli, arrivando sotto 28-30 e fallendo in diverse occasioni il possesso della parità. All’intervallo i faentini sono in scia di Milano (28-32) poi al rientro in campo arrivano i problemi.
La Super Flavor si affida ai suoi tiratori trovando triple fondamentali con Scanzi e i soliti punti da sotto di Piunti (il pivot chiuderà con 46 di valutazione), mentre Faenza non riesce a segnare, trovandosi così ad inseguire 34-51. Il break non demoralizza i giocatori, bravi a riordinare le idee e a trovare le forze per ricucire il gap, ma Milano è cinica nel colpire sempre al momento giusto, segnando con tutti i suoi giocatori, orchestrati molto bene da Santolamazza e da Simoncelli. Nel finale la Rekico sfoggia tutto il proprio carattere portandosi fino al 64-74, costringendo coach Villa a chiamare molte volte il time out per far riordinare le idee ai suoi.
Iniziativa in piazza degli under 30 del sindacato agricoltori per dire #Stopaciboanonimo e sostenere in Europa l’indicazione obbligatorio in etichetta dell’origine del cibo
Continuano gli appuntamenti in città – domenica mattina in piazza del Popolo a Ravenna – e in tutto il territorio per raccogliere firme di sostegno alla proposta di legge europea
sull’indicazione obbligatoria dell’origine in etichetta per tutti i cibi. Si tratta della petizione #stopciboanonimo – Mangia originale, smaschera il tuo cibo, promossa dagli imprenditori under 30 di Coldiretti Giovani Impresa.
Nei banchetti dell’iniziativa è possibile informarsi e sottoscrivere l’iniziativa legislativa europea per introdurre una norma unica in tutta l’Unione, che obbligatoriamente indichi l’origine dei cibi, in tutti i Paesi membri dell’Unione Europea, mettendo fine alla mancanza di trasparenza e di informazioni ai consumatori e ridare identità e dignità ai prodotti alimentari.
Una battaglia che ha visto coalizzarsi un intero fronte europeo con Coldiretti affiancata da Fnsea, maggiore sindacato agricolo francese, la Ocu, principale associazione consumatori spagnola, Solidarnosc, lo storico sindacato Polacco, la Upa, i piccoli agricoltori di Spagna, Gaia, l’associazione degli agricoltori Greci, Green Protein, Ong svedese e ancora le italiane Slow Food, Fondazione Verde e Campagna Amica.
«L’obiettivo – spiega Michele Graziani, Delegato provinciale di Giovani Impresa – è far uscire dall’anonimato ciò che arriva sulle nostre tavole, superando le attuali incertezze per cui l’indicazione d’origine è obbligatoria, ad esempio, per la carne fresca ma non per i salumi o i ragù di carne, per la frutta fresca ma non per succhi e marmellate, per le uova, ma non per i derivati delle uova. Invitiamo tutti i cittadini a venirci a trovare muniti di carta di identità per poter aderire a questa battaglia di civiltà a tutela delle nostre produzioni di qualità e della sicurezza alimentare di tutti i consumatori».
Per l’occasione è possibile assaggiare una fetta di pandoro o panettone Made in Italy, realizzato con il grano Giorgione e tutti ingredienti italiani 100% contadini e certificati.
L’intervento, dal valore di 350mila euro, prosegue il risanamento del degrado della struttura sportiva iniziato nel 2017
Il Comune attuerà un nuovo intervento di risanamento delle infrastture dello stadio Benelli, che si aggiunge a quelli già avviato nel 2017, con l’esecuzione di manutenzioni straordinarie sui calcestruzzi della curva nord che hanno riguadagnato la totale agibilità della curva dei tifosi locali. L’opera, sempre dedicata alla manutenzione dei calcestruzzi, è stata approvata in questi giorni dalla giunta – su proposta dell’assessore ai Lavori Pubblici Roberto Fagnani – e riguarda le gradinate del parterre della tribuna coperta. Il costo dei lavori è valutato in 350mila euro.
In particolare saranno realizzati interventi di sabbiatura completa delle superfici, la preparazione dei supporti mediante la riprofilatura degli spigoli delle gradinate, la posa dell’impermeabilizzazione costituita da resina liquida con armatura sulle superfici verticali delle gradinate, le finiture colorate, di colori diversi, su tutte le superfici.
Per completare l’opera complessiva, che riguarda una superficie di circa 1400 metri quadri, si prevede un periodo di tempo di circa 3 mesi, compatibilmente con le attività sportive che si svolgono all’interno dello stadio comunale.
Lo stadio comunale di Ravenna è costituito da un anello di tribune in conglomerato cementizio armato con sottostanti servizi igienici e vani tecnici, che costituisce il nucleo originario dell’impianto sportivo.
Il primo progetto è del mese di agosto 1958 quando venne finanziata la costruzione con un importo 133 milioni di lire erogato dall’Istituto per il Credito Sportivo. Il terreno dove nacque lo stadio si trovava nella zona che allora si chiamava Borgo San Mama. Il progetto fu firmato dagli architetti Cerri e Giorgetti dello studio di progettazione Cgs di Roma e la costruzione venne ultimata nel 1966.
La struttura iniziale, conteneva all’incirca 6 mila spettatori e venne ufficialmente inaugurata il 29 settembre 1966 con una partita amichevole tra il Ravenna e la Juventus vinta per 3 a 0 dalla compagine torinese.
Nel 1970 lo stadio fu intitolato a Bruno Benelli, sindaco di Ravenna dal 1963 al 1968, durante il cui mandato l’impianto fu costruito.
Con la promozione in serie B del Ravenna, nel 1993, vennero fatti dei lavori di ampliamento, eliminando il fossato, innalzando le recinzioni ed aggiungendo alle due curve e alla tribuna distinti un ulteriore livello realizzato con tribune metalliche. La capienza massima raggiunta, era all’incirca di 12.000 posti, segnando il record di presenze di 11.518 spettatori nel match di Coppa Italia contro Juventus del 10 settembre 1998, cui seguì un incasso di circa 500 milioni di lire.
Rissa in viale Farini per una bicicletta rubata, coinvolti un gruppo di stranieri di origine nigeriana. Aggressione anche nei confronti di un poliziotto
Intervenuti per sedare una lite in viale Farini gli uomini della volate della Polizia di ravenna hanno arrestato un 33enne, IR, di origine nigeriana, residente in provincia di Padova, di fatto senza fissa dimora, per i reati di resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale, tentata estorsione e lesioni personali aggravate in concorso.
Verso le ore 20 di del 13 dicembre le Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico della Questura sono intervenute in viale Farini dove era stata segnalata la presenza di tre cittadini stranieri che discutevano animatamente.
Gli agenti hanno indivuato due persone, a terra, uno dei quali colpiva ripetutamente l’altro, mentre altri extracomunitari che si trovavano nelle immediate vicinanze si allontanavano frettolosamente. Quando i poliziotti hanno diviso i due uomini in lite, l’aggressore ha cercato ripetutamente di colpire uno degli agenti e nel dimenarsi per garantirsi una via di fuga gli ha procurato unA lesione. Alla fine però gli agenti hanno avuto la meglio, lo hanno bloccato e ammanettato.
La vittima dell’aggressione, un 38enne nigeriano, ha dichiarato agli agenti che aveva notato due uomini in possesso della sua bicicletta, che gli era stata sottratta qualche giorno prima, e pertanto aveva chiesto loro di restituirgliera, ma uno dei due aveva preteso la somma di 20 euro ma, al suo rifiuto, ne era nata una collutazione.
In considerazione di quanto accaduto l’aggressore è stato condotto in Questura e dichiarato in arresto per i reati di resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale, tentata estorsione e lesioni personali aggravate in concorso, poi l’uomo è stato trasferito nel carcere di Ravenna a disposizione della Procura della Repubblica.
Volley Superlega / Contro la lanciatissima Kioene, reduce dal successo sul Perugia, domani (domenica 16 dicembre, ore 18) i ravennati cercano la vittoria per ripartire dopo due ko di fila. Graziosi: «Ho fiducia nei ragazzi e nelle qualità del gioco che sanno esprimere»
Un muro della Consar
Padova domani, domenica 16 dicembre, in trasferta alla Kioene Arena (arbitri Rapisarda di Udine e Simbari di Milano), e poi la matricola Siena in casa: a questi due scontri diretti la Consar affida il doppio obiettivo da un lato di tornare a fare punti e aumentare il vantaggio sulla zona retrocessione, dall’altro di conquistare i punti necessari per chiudere l’andata tra le prime otto e guadagnare quindi l’accesso alla Coppa Italia di febbraio. Un traguardo che Ravenna, dal suo ritorno in A1, ha centrato, relativamente ai quarti di finale, solo due volte: nel 2014/15 quando arrivò al giro di boa al settimo posto con 19 punti (6-6) e nella scorsa annata, dove i punti acquisiti al termine dell’andata furono 20, con uno score di 6 vittorie e sette sconfitte.
Con sei potenziali punti da conquistare la Consar ha nel mirino un altro significativo obiettivo: chiudere l’andata a quota 21, ovvero col miglior punteggio al giro di boa in questi otto anni di A1 e SuperLega. Il coach Gianluca Graziosi scaccia via dalla testa questi conteggi e si concentra sulla gara: «Pensiamo a una partita alla volta; è già difficile prepararne una, figuriamoci due. Quindi concentriamoci su Padova e a Siena penseremo più avanti. Dobbiamo ripartire dal gran bel risultato di Veroli, contro il Sora, e dalle due partite perse ma ben giocate contro Perugia e Trento: e ora di rimetterci in marcia, sappiamo che per il nostro obiettivo è importante portare a casa qualcosa. Non ci nascondiamo le difficoltà della gara di Padova perché troveremo una squadra sicuramente in palla perché altrimenti non batti Perugia, però ho fiducia nei ragazzi e nelle qualità del gioco che sanno esprimere».
La Kioene, senza Randazzo infortunato, ma con gli ex Torres e Polo, che ritrova coach Graziosi dopo l’esperienza di Potenza Picena in A2 nel 2014/15, ha vinto le ultime due partite e ha prodotto lo stesso bottino di Ravenna, che invece recupera Verhees dopo la distorsione alla caviglia destra rimediata alla vigilia della sfida con Trento: 4 vittorie su sei incontri in casa, un successo su 5 in trasferta. I precedenti totali, ben 64, che fanno di Padova-Ravenna una classica del campionato italiano, parlano di un grande equilibrio, con 34 vittorie di Padova e 30 di Ravenna. «E allora proveremo a ribaltare la legge dei grandi numeri e quindi cercheremo di andare noi in vantaggio nelle partite fuori casa; dovremo, però, migliorare nel cambio palla, il fondamentale nel quale nelle ultime partite abbiamo fatto più fatica. Questa settimana ci siamo allenati tanto e tutti i giorni su questo aspetto e quindi spero che riusciremo, anche con una ricezione a volte non perfetta – termina Graziosi – a mettere con frequenza e più facilità la palla a terra nel campo avversario».
Il ricordo della figura e dell’opera del sindaco di Ravenna dal 1963 al 1967, a cui saranno dedicate le iniziative comunali sull’educazione civica
A 50 anni dalla scomparsa, Ravenna ha ricordato la figura e l’opera di Bruno Benelli, educatore e maestro di professione, di fede repubblicana, che fu sindaco della città dal 1963 al 1967, avviando, in una fasce di rinascita della città, importanti iniziative di sviluppo nei settori dei servizi pubblici, della crescita economica, della formazione e della cultura. E lasciando come amministratore una forte e condivisa idea di comunità.
L’appuntamento è stato introdotto dal vicesindaco Eugenio Fusignani, che ha ricordato, «con grande emozione e commozione», come Benelli sia stato «un giovane sindaco colto e intelligente, le cui scelte hanno rappresentato una vera e propria pietra miliare e un punto di svolta rispetto alle azioni di tutte le amministrazioni che si sono succedute dopo la sua. Anche oggi, nell’agire della nostra amministrazione, ritroviamo la sua idea di comunità».
Antonio Patuelli ha ricordato che Bruno Benelli, oltre a essergli stato maestro alla scuola “Mordani” di Ravenna, gli rimane indimenticabile per avergli impartito i primi fondamentali insegnamenti di educazione civica e di diritto costituzionale, nonché di storia risorgimentale sui quali ha sviluppato e prosegue tuttora gli appassionati approfondimenti che rappresentano una linea di fondo nella sua esperienza culturale.
L’onorevole Gianni Ravaglia ha sottolineato che «non possiamo che ribadire come la moderna configurazione della città, il suo sviluppo economico, la cura dei suoi monumenti, la definitiva soluzione dell’atavica assenza di acqua potabile, un maggiore equilibrio nella dotazione dei servizi nei centri del forese e balneari, il nuovo centro universitario sono il risultato delle grandi idee e impegno che Bruno Benelli seppe indirizzare e organizzare con grande intelligenza, lungimiranza e maestria creativa»
Concludendo il convegno, il sindaco Michele de Pascale, ha sottolineato nuovamente l’attenzione del maestro Benelli – prima ancora che del sindaco – al tema dell’educazione civica. e ha annunciato che «Ravenna dedicherà a Bruno Benelli l’insieme delle attività che verranno portate avanti dalle scuole su questo importante fronte. È una decisione che segue perfettamente un filo conduttore che parte dall’impegno di questa città nel Risorgimento e nella Resistenza, continua con la più alta percentuale di voti per la Repubblica nel referendum del 2 giugno 1946 e la più alta affluenza alla prima elezione del Parlamento europeo e arriva a pochissimi giorni fa, quando siamo risultati tra le comunità italiane che hanno dato la maggior risposta in termini di adesioni alla proposta lanciata dall’Associazione nazionale dei Comuni per l’introduzione dell’educazione civica nelle scuole».
Basket A2 / Domani, domenica 16 dicembre (ore 18), al Pala De André i ravennati sfidano i veronesi, spinti da cinque successi consecutivi. Mazzon: «Vogliamo una grande spinta dai nostri tifosi»
Il tecnico Andrea Mazzon con i suoi giocatori
Secondo match casalingo consecutivo per l’OraSì, che domani, domenica 16 dicembre, alle ore 18 dovrà vedersela con quella che, risultati alla mano, è assieme a Treviso la squadra più in forma dell’A2 Est. La Tezenis Verona, infatti, arriva a Ravenna sulla scorta di cinque vittorie consecutive che ne hanno rafforzato classifica e morale in modo esponenziale. Per ottenere un altro successo casalingo, quindi, servirà la migliore edizione possibile dell’OraSì, oltre al solito, grande apporto di un pubblico che anche in questa occasione riempirà il Pala De André in modo importante.
Ecco la presentazione del match da parte del coach Andrea Mazzon, che nella sua lunga permanenza a Verona conquistò una Coppa Korac, un secondo posto nella stessa manifestazione e una semifinale-playoff: «La partita con Verona rappresenta un altro passo verso la crescita tecnica e di mentalità che siano convinti ci porterà ad avere più ‘cinismo’ tecnico nel girone di ritorno. Non stiamo attraversando un grande periodo a livello fisico con influenze e infortuni, ma dobbiamo avere la capacità di non lasciar decidere alle nostre gambe e fare invece in modo che sia il cervello e solamente lui a comandare per noi. Siamo consci del livello della Scaligera, ma siamo anche consapevoli che con alcune scelte tattiche possiamo provare a metterli in difficoltà. Vorremmo tanto che ci fosse, come è successo contro Jesi, una grande spinta del Pala De André perché indubbiamente l’aiuto che la città di Ravenna sta dando ai ragazzi e davvero tangibile».
Il responsabile provinciale tra i promotori del comitato per l’ex ministro. L’assessore Fagnani: «Renzi resta un leader. Un nuovo movimento? Bisogna saper guardare anche oltre ai partiti…»
Maurizio Martina con l’assessore comunale Fagnani e il segretario provinciale Pd Barattoni
Nicola Zingaretti, il primo a candidarsi alla guida del Pd, è venuto a Ravenna tre volte negli ultimi mesi, l’ultima delle quali a presentare proprio la sua candidatura.
Sul palco il 27 novembre, in un Almagià gremito, con lui c’erano la vicepresidente della Regione, Elisabetta Gualmini, e il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, uno dei primi e più convinti sostenitori del governatore del Lazio alla corsa per la leadership del partito.
Il congresso si concluderà per gli iscritti il 2 febbraio, mentre il 3 marzo si terranno le primarie. Ma anche i sostenitori di Maurizio Martina, segretario dimissionario entrato in carica dopo le dimissioni di Renzi, si stanno organizzando sul territorio è hanno dato vita a un comitato ravennate.
Come noto, la candidatura dell’ex segretario che all’ultimo congresso si era presentato in ticket con Matteo Renzi è oggi invece insieme a Matteo Richetti, che ha ritirato la propria candidatura per appoggiare Martina.
Sul territorio le prime adesioni al comitato sono una ventina e tra questi troviamo persone che in passato avevano fatto scelte diverse, a riprova del tentativo di “rimescolare le carte” rispetto alle vecchie correnti. Tra questi ci sono il segretario provinciale Alessandro Barattoni con Giorgia Antonellini, Libero Asioli, Idio Baldrati, Mirta Battaglia, Michele Casadio, Matteo Cavicchioli, Sara Centarrì, Davide Coralli, Mirella Dalfiume, Enrico Golfieri, Laura Lanconelli, Danilo Manfredi, Bianca Maria Manzi, Michele Mazzotti, Micol Micheli, Raoul Minzoni, Giorgio Sagrini, Elisa Vardigli, Massimiliano Venturi.
«Di Maurizio Martina – dicono dal comitato – apprezziamo l’umanità, l’umiltà e la capacità di mettersi al servizio del Partito. Insieme a lui, a Matteo Richetti e tanti altri stiamo costruendo una mozione unitaria, plurale ed inclusiva, in grado di proseguire un percorso riformista rivolto verso il futuro. Siamo una squadra, vogliamo lavorare uniti e aperti per cambiare insieme».
Zingaretti con il sindaco di Ravenna de Pascale
E, un po’ a sorpresa, su Martina a questo punto potrebbe andare anche una parte dei voti dei cosiddetti renziani che erano pronti a sostenere l’ex ministro Marco Minniti il quale, però, come noto, ha ritirato la candidatura per motivi non ben chiariti, almeno ufficialmente. Ufficiosamente rumors insistenti parlano del fatto che Matteo Renzi non lo avrebbe di fatto sostenuto come lui si aspettava perché sarebbe pronto a dar vita a un nuovo soggetto politico. Voci, appunto.
Al momento restano le “truppe” dell’ex premier divise perché è stata annunciata in extremis anche la candidatura del ticket Giachetti-Ascani.
«Due amici – dice Roberto Fagnani, assessore comunale e renziano doc, punto di riferimento dei renziani in città che avevamo sentito poco dopo la Leopolda – ma sinceramente credo che dietro a una candidatura dovrebbe esserci prima un percorso che in questo caso non c’è stato. Personalmente ero pronto a sostenere Minniti e credo mi orienterò verso Martina, che conosco bene anche dall’ultimo congresso e che ha con sé persone dell’area riformista come Graziano Delrio. Sicuramente la mia scelta non potrà andare a Zingaretti, che mi pare come programma rappresenti un passo indietro per il Pd, non a caso è visto con interesse da certi ex e da parti meno riformiste. Certo, va detto che peggio di così un congresso non si poteva gestire, in un momento di tale crisi per il Paese noi siamo qui a parlare del nostro ombelico…».
Roberto Fagnani con Matteo Renzi
In questo ha però molte responsabilità lo stesso Renzi, che pare ambiguo. E di cui appunto si dice sia pronto a fondare un proprio partito. «Mi pare un’ossessione, Renzi sta facendo il senatore e sta facendo opposizione a questo governo, non si occupa di congresso. Resta secondo me un leader politico, anzi, l’unico vero leader politico in Italia, che ha fatto sicuramente degli errori ma si è caricato anche di responsabilità maggiori di quelle che effettivamente aveva. Ma il tempo sarà galantuomo».
Quindi, se dovesse come si dice fondare un nuovo soggetto, tutti pronti a seguirlo? «Adesso il tema non è all’ordine del giorno, ma è sicuramente vero che bisogna saper guardare oltre, i partiti sono in profonda crisi e il mondo economico e del lavoro è privo di punti di riferimento…».
Un po’ come Macron, insomma, che però non se la sta passando proprio benissimo… «Non possiamo pensare di essere avversari di Macron, se cade lui cade un’idea di Europa inclusiva. Ed è vero che lui è riuscito ad anticipare il crollo del partito Socialista e raccogliere consensi pur avendo fatto parte del governo Hollande».
Quindi par di capire il modello è En Marche e sul territorio stanno nascendo i comitati civici lanciati da Renzi alla Leopolda, già tre nel territorio ravennate e un quarto in procinto di nascere, ci dice Fagnani. Che viene quotidianamente contattato, ci racconta, da persone che ancora credono che Renzi possa rappresentare una risorsa cruciale.
A questo punto la domanda è d’obbligo: ma l’annuncio del nuovo soggetto lo farete a gennaio o dopo il congresso del Pd? «Al momento siamo concentrati sul congresso, siamo con entrambi i piedi dentro al Pd e siamo pronti a metterci dispozione del vincitore, anche se fosse Zingaretti, a differenza di quello che è accaduto dopo il risutato degli ultimi due congressi».
Oggi, domani chissà. La sensazione è che anche sul territorio, e anche in vista delle amministrative, la strada per il centrosinistra sarà sempre più articolata…
Volley A2 femminile / Domani, sabato 15 dicembre (ore 20.30), le biancorosse ospitano la capolista con l’obiettivo di tornare al successo. Caliendo: «Non possiamo sperare che gli avversari ci regalino qualcosa»
Il gruppo della Conad durante un timeout
Ultima partita prima di Natale al PalaCosta per la Conad, reduce in campionato da due sconfitte consecutive: una onorevole in casa con Perugia al tiebreak, l’altra senza possibilità d’appello per 3-0 a Torino. L’Olimpia Teodora, superata da Cutrofiano, si trova ora a occupare una settima scomoda posizione nella classifica del girone. Anche in Coppa Italia mercoledì sera non è andata bene a Orvieto, dove le biancorosse, sia pure lottando, hanno mancato il passaggio ai quarti. Il prossimo dei sei match restanti alla fine della prima fase di campionato di A2 capitan Bacchi e compagne lo disputeranno domani, sabato 15 dicembre, alle ore 20.30 (arbitri Proietti e Rossetti), al PalaCosta contro Trento, attuale capolista. La Delta Informatica è una compagine dotata di una fisicità importante che sta dimostrando da inizio torneo. Finora ha perso solo due volte: alla prima d’andata a San Giovanni in Marignano e all’ottava giornata in casa contro Perugia.
Durante l’estate scorsa La Delta Informatica Trentino ha confermato alla guida Nicola Negro e alcuni elementi del sestetto base della passata stagione: la palleggiatrice Elisa Moncada, la centrale Silvia Fondriest, il posto 4 Alessia Fiesoli, con Ilenia Moro libero. Sono state poi inserite tre giocatrici di peso a rafforzare l’organico: l’opposto Gloria Baldi, la banda americana Deja Mc Clendon e la centrale Eleonora Furlan. Al PalaCosta la Conad non teme però alcun avversario e capitan Lucia Bacchi suona la carica, spronando così le compagne: «Bisogna avere sempre fame di fare risultato, lottare su ogni pallone e difendere alla morte. Ogni partita è difficile e va affrontata come se fosse quella determinante per la stagione».
Nello Caliendo, il tecnico dell’Olimpia Teodora a cui in settimana la società di via Trieste ha rinnovato tutta la sua stima e fiducia, alla vigilia dell’incontro con la nuova capolista di turno, è deciso e combattivo: «Dobbiamo continuare a giocare, a lottare e a dimostrare che ci siamo e crediamo in quello che facciamo. Questa è la cosa più importante. Sappiamo che sabato giocheremo contro una squadra forte, attualmente prima in classifica, che di sicuro non verrà a Ravenna per farci il regalo di Natale. A casa loro ci fu Fiesoli che ci fece particolarmente male con i suoi 25 punti, nel frattempo Trento è cresciuta tanto e ora può vantare molti elementi in stato di grazia, tra cui l’altro posto 4, l’americana Mc Clendon, e l’opposto Baldi. In Coppa Italia hanno vinto mercoledì sera con Caserta e di sicuro saranno molto cariche. Noi dovremo esserlo più di loro perché giochiamo in casa e perché sappiamo che deve arrivare il nostro momento. Non possiamo stare ad aspettare l’evolversi degli eventi o augurarci che gli avversari ci regalino qualcosa. È il momento di dimostrare che vogliamo lottare e che non meritiamo questa classifica. Soprattutto dobbiamo imparare a chiudere i set, perché purtroppo questa difficoltà è un aspetto che si è ripetuto troppo spesso. Ci sono state molte situazioni in cui ci siamo trovati a rimontare e ad avere anche un buon vantaggio ma poi non siamo riusciti a concludere a nostro favore. Non si tratta assolutamente di una questione di rendimento fisico, in quanto le ragazze stanno bene e il lavoro in palestra dal punto di vista fisico è ottimale. Dobbiamo perciò sbloccarci mentalmente e credere nelle nostre grandi potenzialità».
Biglietteria Ingresso: biglietto intero 10 euro, ridotto 8 euro, ragazzi dai 12 ai 18 anni 5 euro. I bambini sotto i 12 anni entrano gratuitamente.
Classifica: Delta Informatica Trentino 21 punti, Bartoccini Gioiellerie Perugia 20, Canovi Coperture Nolo 2000 Sassuolo 20, Omag S. Giov. in Marignano 17, Barricalla CUS Torino 15, Cuore Di Mamma Cutrofiano 14, Conad Olimpia Teodora Ravenna 12, Sorelle Ramonda Ipag Montecchio 8, Sigel Marsala 5 (Barricalla CUS Torino e Omag S. Giov. in Marignano una partita in meno).
Calcio C / Domani, sabato 15 dicembre (ore 20.45, diretta su Sportitalia), i giallorossi affrontano in terra veneta gli ambiziosi biancorossi. Foschi: «Vogliamo fare punti per avvicinarci alla quota teorica della salvezza»
Il tecnico Luciano Foschi assieme al vice Montanari
Sarà un Ravenna FC arrabbiato, quello che domani sera, sabato 15 dicembre (ore 20.45 diretta su Sportitalia, arbitro Camplone di Pescara) affronterà al “Menti” i biancorossi del Vicenza, dopo le ultime due sconfitte con Pordenone e Virtus Verona. Se tra i tifosi si celebrerà un’altra tappa di un gemellaggio ormai consolidato, l’agonismo in campo si farà sentire, in quanto i biancorossi veneti vorranno riscattare l’inaspettato stop contro il Gubbio.
Il Lanerossi Virtus Vicenza, che in classifica precede di un punto i giallorossi, sono ripartiti in estate dopo il fallimento della precedente società grazie all’intervento di Renzo Rosso, ex patron del Bassano, che ha rilevato la proprietà e fuso le due squadre. Una fusione che si rispecchia nell’organico, che vede, infatti, un’ossatura formata da giocatori ex Virtus, il capitano Bizzotto, i centrocampisti Zonta e Bianchi, l’attaccante Razzitti su tutti. Un organico rinforzato dagli inserimenti di alcuni elementi di lusso per la categoria: non si può non citare Giacomelli, attuale capocannoniere del girone, o Rachid Arma, ma anche Alessio Curcio o Andrea Mantovani. Una rosa dal nobilissimo DNA strutturata per ambire alla cadetteria. Partita particolare per Tommy Maistrello, in giallorosso nella scorsa stagione e, soprattutto, per il capitano Tommaso Lelj, vicentino DOC e tifoso del “Lane”.
Foschi, che dovrà assistere al match dagli spalti a causa della squalifica rimediata contro la Virtus Vecomp Verona, potrà contare tra i pali su Giacomo Venturi che si è ristabilito dopo i problemi di Pordenone. Unico assente Maleh che sta continuando nelle terapie di recupero dall’infortunio che lo ha tenuto fuori causa nell’ultimo periodo. La voglia di riscatto traspare anche dalle dichiarazione del tecnico giallorosso nella conferenza stampa pre partita: «I ragazzi sono arrabbiati – spiega Luciano Foschi – perché si sono resi conto che la sconfitta di martedì è dipesa da noi e hanno voglia di giocare il prima possibile per riscattarsi. Affrontiamo una squadra molto forte, che punta alla B, questo ci deve dare una grande motivazione, proprio perché non sarà semplice, ma noi non ci vogliamo fermare, anzi vogliamo tornare prima possibile a fare punti per raggiungere la quota teorica della salvezza alla quale mancano 17 punti. La prima tappa per fare questi punti è Vicenza e noi, appunto, dobbiamo sfruttare questa tappa per fare punti».
In occasione dell’uscita del suo libro “Orizzonti selvaggi”, l’esponente del Pd dialogherà con Michele de Pascale lunedì sera
In occasione dell’uscita del suo ultimo libro “Orizzonti selvaggi”, Carlo Calenda dialogherà con il sindaco Michele de Pascale. L’incontro aperto a tutti si terrà lunedì 17 dicembre alle ore 20.45 presso la sala Strocchi di via Maggiore 71 a Ravenna.
Il libro dell’ex ministro per lo sviluppo economico indaga le ragioni della crisi dell’Occidente, nel tentativo di ricostruire un pensiero politico credibile, capace di riavvicinare e mobilitare ancora le coscienze. I cambiamenti, spiega Calenda, sono di tale portata da non consentire improvvisazione e, per non far cadere il paese spaventato tra le braccia del populismo, le élite devono tornare a svolgere il loro ruolo. Immergersi nelle paure dell’oggi e definire i contorni dei nostri orizzonti selvaggi sono i primi passi per ricostruire un pensiero politico credibile, capace di coinvolgere e mobilitare i cittadini.
Carlo Calenda è stato ministro dello Sviluppo economico con delega al commercio internazionale dal 2016 al marzo del 2018 prima con il governo Renzi e poi con il governo Gentiloni. Dirigente d’azienda, è rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unione europea.