venerdì
22 Agosto 2025

Il commissario Curcio: «Indennizzi? Ci sono più risorse che richieste…»

Sopralluogo a Faenza. «Avere i soldi non è sempre il primo problema, bisogna avere la capacità di spenderli»

Commissario Curcio e sindaco Isola

«Il tema delle risorse è un tema all’ordine del giorno. Però alcune volte il dibattito sulle risorse è quasi fuorviante, nel senso che si ragiona sulle risorse ma poi abbiamo delle cose urgenti che si possono fare anche con le risorse date. Come il tema degli indennizzi: non è un tema di risorse, abbiamo più risorse rispetto a quelle che noi oggi riusciamo a erogare. Quindi io credo che dobbiamo fare i passi giusti con le risorse che si hanno». Lo ha detto Fabrizio Curcio, neo commissario straordinario alla ricostruzione post alluvione in Emilia-Romagna in un punto stampa a Faenza rispondendo a una domanda sull’adeguatezza delle risorse stanziate.

«Abbiamo delle cose da fare che si possono fare con le risorse che ci sono – spiega Curcio – e ovviamente piani più ampi che hanno necessità di un ragionamento e di risorse più ampie. Ma oggi parliamo delle cose che possiamo fare subito sulle quali le risorse, credo, non manchino. Non è un tema di risorse se non riusciamo a partire con delle opere urgenti».

«Non è che avere i soldi è solamente il primo problema, poi dobbiamo avere anche la capacità operativa, tecnica e amministrativa di metterle a terra quelle risorse», conclude. (fonte Ansa.it)

Documentari, spettacoli, letture e incontri per l’80esimo Giorno della Memoria

La città si prepara a una serie di iniziative per commemorare la Shoah dal 26 gennaio al 3 febbraio

Shoah

Ricorrerà lunedì 27 gennaio l’8oesimo Giorno della Memoria, ricorrenza istituita per ricordare la Shoah, la deportazione e lo sterminio nei campi di concentramento di milioni di persone. Per l’occasione, il Comune di Ravenna ha collaborato con istituzioni e realtà del territorio per organizzare una serie di iniziative da domenica 26 gennaio a lunedì 3 febbraio.

Il primo appuntamento è per domenica 26 gennaio alle 18 nella sala Martini del Mar. Il museo ospiterà infatti un concerto gratuito del Conservatorio statale Giuseppe Verdi in collaborazione con l’Università europea di Roma. In programma interventi a cura di Gianluca Amatori, Justyna Pajak e Roberto Cantagalli. Theme from Schindler’s List (J. Williams), La vita è bella (Piovani), Six songs of the Holocaust (Epstein) sono solo alcuni dei brani proposti da Giulia Aurora Forlani, Emilia Fabbrica, Eleonora Zerbini, Marco Guidi, Beini Zou, Stefania Moramarco e il Tuba ensemble.

Per lunedì 27 gennaio, data ufficiale del Giorno della Memoria, sono tanti gli appuntamenti in programma: si parte alle 10, nell’atrio della stazione ferroviaria di Ravenna, dove si renderà omaggio alla lapide in memoria degli ebrei transitati per la stazione di Ravenna con destinazione Auschwitz, alla presenza del sindaco facente funzioni Fabio Sbaraglia e del presidente del Consiglio comunale Massimo Cameliani. La cerimonia sarà accompagnata da una lettura dedicata al tema della memoria a cura degli studenti del liceo classico Dante Alighieri. Alle 11 invece, al Cimitero di guerra a Piangipane, l’amministrazione comunale renderà omaggio ai Caduti della Brigata ebraica. Due gli incontri riservati alle scuole:  Alle 10, nella sala Corelli del teatro Alighieri (via Mariani 2), il coro “Giorgio Gaudenzi” della scuola primaria Mordani, accompagnato dal pianista Marco Pierfederici, presenta il progetto “Roberto Bachi, un compagno di scuola matricola n. 167973” fondato nel 2003 da Giorgio Gaudenzi, Danilo Naglia, Sergio Squarzina, Silvano Rosetti,  in collaborazione con Emilia Romagna Concerti. Alle 11.30 invece, alla scuola primaria Mordani- sono in programma letture, riflessioni, canti, attività di laboratori dal titolo “Memoria, memorie”, sul progetto Roberto Bachi.

Sempre il 27, alle 11, nella sala Nullo Baldini di via Guaccimanni 10 sarà la volta della proiezione per le scuole (su prenotazione a istorico@racine.ra.it) di “La strada per Dachau – proiezione del documentario “Kz Dachau”, prodotto in Germania nel dopoguerra con immagini storiche di repertorio inedite. L’introduzione e il commento saranno a cura di Alessandro Luparini, direttore Fondazione Oriani e di Giuseppe Masetti, direttore dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Ravenna. La proiezione verrà ripetuta alle 17, per tutta la cittadinanza, preceduta dal saluto dall’assessore del Comune di Ravenna Eugenio Fusignani. L’iniziativa è promossa dall’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Ravenna e dalla Fondazione Oriani.

Si prosegue il 29 gennaio (ore 21), con lo spettacolo di teatro “Impronte dell’anima”, della compagnia Teatro della ribalta, in scena al Rasi. Si tratta di uno spettacolo di teatro civile che racconta lo sterminio di persone disabili nel periodo nazista. L’evento rientra ne La Stagione dei Teatri, organizzata da Ravenna Teatro, ed è realizzato in collaborazione con Camst Group e Albergo del Cuore – Cooperativa San Vitale, il So.lco. Il 31 gennaio invece andrà in scena alle Artificerie Almagià lo spettacolo gratuito (prenotazione obbligatoria) “Quelle ragazze ribelli. Storie di coraggio” a cura del Teatro due mondi (ore 10.30). Verranno raccontate vicende di donne straordinarie, che hanno avuto la forza di far valere la propria personalità, le proprie idee, passioni e aspirazioni, lottando per difendere i diritti umani fondamentali.

Infine, Lunedì 3 febbraio, è in programma nella sala del Consiglio comunale la Consulta delle ragazze e dei ragazzi dedicata al Giorno della Memoria (0re 10.30). L’apertura dei lavori sarà affidata al sindaco facente funzioni Fabio Sbaraglia. Seguiranno riflessioni su odio, discriminazione, pregiudizio, bullismo con Nicoletta Bacco della Biblioteca Classense partendo dallo stimolo della lettura di brani dal libro “La stella nel pugno” di Robert Sharenow.

Oltre agli appuntamenti istituzionali, le biblioteche dell’Istituzione Classense propongono “Per non dimenticare”, un percorso bibliografico rivolto a ragazze e ragazzi scaricabile online oppure reperibile nelle biblioteche. La sezione Lettura della Biblioteca propone inoltre il percorso di lettura “Triangoli d’odio”, simbologia e semiologia dello sterminio.

Paolo Nori a teatro per raccontare l’idea di libertà attraverso la letteratura russa

Appuntamento giovedì 23 con una riflessione tra le vite e le opere di Daniil Charms e Iosif Brodskij

Paolo Nori La Libertà Primo Episodio

«Fare un discorso sulla libertà che, partendo da un principio e passando poi da uno svolgimento, sia in grado di giungere a una conclusione, che sia quindi in qualche modo finito o definitivo, non è possibile» così Paolo Nori introduce il suo ultimo spettacolo, in scena giovedì 23 gennaio (inizio ore 20.45), dal titolo La libertà. Primo episodio, un primo tentativo, la prima tappa di un percorso possibile.

Nori, laureato in letteratura russa, si racconta attraverso due figure straordinarie dell’ambito: Daniil Charms, tra i grandi autori russi del Novecento, e Iosif Brodskij, uno dei maggiori poeti russi del XX secolo, Premio Nobel per la letteratura nel 1987. Con le loro opere e la loro vita questi autori hanno cantato e incarnato, forse, quell’idea di libertà che l’avvocato anarchico Pietro Gori aveva espresso così: «Nostra patria è il mondo intero, nostra legge la libertà».

L’assunto da cui parte l’autore è che la teoria anarchica sia sostanzialmente basata sull’idea che l’essere umano sia buono, ed essendo un’idea difficilmente dimostrabile, l’unico modo per rivelare la sua forza è parlarne attraverso esempi, accompagnati dalle musiche originali composte da Alessandro Nidi che le esegue insieme a Alessandro Zezza, Andrea Coruzzi, Filippo Nidi.

I biglietti per lo spettacolo costeranno dai 15 ai 22 euro e possono essere prenotati telefonicamente allo 0544 4587690 durante gli orari di apertura della biglietteria (martedì-venerdì 9.30-12 mercoledì 17.30-19.30), su Vivaticket o via mail (teatrocomunalerussi@ater.emr.it).

Prende a calci un infermiere in ospedale ma il tribunale non convalida l’arresto

Il 21enne, appena dimesso da un ricovero a causa del consumo eccessivo di alcool, è stato fermato tempestivamente dai carabinieri. L’uomo però non è stato colto in flagranza e mancano video e immagini come testimonianza dell’aggressione

Carabinieri Auto Notte 1

Prende a calci un infermiere accusandolo di furto dopo essere stato dimesso da una notte di ricovero, i carabinieri lo arrestano ma il giudice decide di liberarlo, perché colto fuori flagranza e senza video e immagini a supporto delle accuse. La vicenda, riportata sulle pagine de Il Resto del Carlino in edicola oggi, si è svolta a Lugo, nella notte tra sabato 18 e domenica 19.

L’uomo, un 21enne di origine egiziana residente a Bagnacavallo ma senza fissa dimora, era stato ricoverato nella notte di sabato per esotossicosi causata dall’assunzione massiccia di alcolici. Il 21enne è stato dimesso nella prima mattinata di domenica, ma fin da subito è apparso irrequieto, lamentando la scomparsa di denaro dal suo portafoglio. L’allarme è poi scattato attorno alle 7.50, quando i sanitari dell’Umberto I hanno chiamato la centrale operativa dei Carabinieri perché il paziente si era scagliato contro uno degli infermieri, prendendolo a calci (per una prognosi iniziale di 5 giorni) e accusandolo del furto. L’uomo aveva poi iniziato a sbattere la testa contro il vetro dello sportello di accettazione, cercando di danneggiarlo. La pattuglia della Radiomobile è intervenuta tempestivamente sul posto, individuando subito il giovane, ancora in stato di agitazione e iracondo nei confronti del personale sanitario. Per lui è scattato immediatamente il fermo, e dai seguenti accertamenti è emersa una serie di precedenti (tra cui furto, ricettazione, porto d’armi e droga) che hanno portato a far scattare l’arresto per lesioni a personale esercente una professione sanitaria e la denuncia a piede libero per interruzione di pubblico servizio.

Ieri (lunedì 20 gennaio) l’udienza in tribunale, dove il fermo dell’uomo (difeso dall’avvocato Sara Scarpellini) non è stato convalidato. Secondo il giudice infatti l’arresto è stato eseguito fuori flagranza e mancavano le immagini dell’aggressione a supporto dell’accusa di una flagranza in differita (possibilità inserita lo scorso novembre con la legge salva-sanitari). La procura è intenzionata a fare ricorso in cassazione.

La Coppa Davis e la Billie Jean King Cup in mostra al Tennis Club Faenza

Si tratta dei due più importanti trofei per nazioni, entrambi vinti l’anno scorso dall’Italia

Davis Cup 2024

Sabato 8 febbraio la Federazione Italiana Tennis e Padel consegnerà al Tennis Club Faenza la Coppa Davis e la Billie Jean King Cup, i due più importanti trofei internazionali per nazioni, entrambi vinti alla fine dello scorso anno dalle nazionali azzurre maschile e femminile.

Il circolo di Via Medaglie d’Oro esporrà le due prestigiose coppe nei propri locali per tre giorni, fino alla mattina dell’11 febbraio. Tutti i cittadini potranno visitarle, ammirarle e casomai scattarsi una foto ricordo.

«Siamo estremamente emozionati per la possibilità di ospitare presso il nostro circolo due trofei tra i più importanti del mondo dello sport – dice l’avvocato Andrea Ciani, presidente del Tennis Club Faenza – È un onore che la Federazione Tennis e Padel ha riservato a pochissimi circoli sul territorio nazionale e permetterà a tutti i nostri ragazzi e agli appassionati di festeggiare dal vivo la vittoria delle squadre italiane in Coppa Davis e Billie Jean King Cup nel 2024. Coglieremo l’occasione per celebrare il tennis faentino, che ha trascorsi importanti in queste competizioni, in un evento che stiamo organizzando per sabato 8 febbraio al Circolo di Faenza».

Famosa al di fuori dagli ambienti del tennis anche per la sua straordinaria bellezza, la Coppa Davis è un trofeo che gira per il pianeta (assegnato alla nazione detentrice del titolo mondiale) dal lontano 1900, l’anno in cui venne istituito. Forse in pochi sanno che il torneo è intitolato al tennista statunitense Dwight Filley Davis, che nel 1899 ne progettò la formula iniziale. La Coppa e il suo piedistallo pesano complessivamente 105 chili, hanno un diametro di 107 centimetri e un’altezza di 110 centimetri. Nel 2024 la nazionale azzurra formata da Sinner, Berrettini, Musetti, Cobolli, Bolelli, Vavassori e capitanata da Volandri l’ha vinta per il secondo anno consecutivo, portando a tre i successi italiani nell’albo d’oro, dopo la storica vittoria ottenuta da Panatta e compagni nel 1976.

BJK Cup 2024

La Billie Jean King Cup è il trofeo istituito nel 1960 e assegnato alla nazionale femminile campione del mondo. Anch’essa è detenuta dall’Italia, che l’anno scorso l’ha conquistata con la squadra formata da Errani, Paolini, Cocciaretto, Bronzetti, Trevisan e capitanata da Garbin. Denominata in precedenza Federation Cup, è stata così ribattezzata nel 2020 in omaggio alla tennista statunitense Billie Jean King, oggi 81enne, in passato tra le fondatrici della Women’s Tennis Association e sostenitrice della lotta al sessismo nello sport. L’Italia ha vinto questa competizione cinque volte. E nel 2024, per la prima volta nella sua storia, il tennis italiano ha fatto la doppietta, trionfando a livello mondiale sia con la nazionale maschile che con quella femminile.

Falsi vaccini anti Covid, 98 persone a processo a Ravenna

Nel novembre 2021 l’arresto del medico Passarini, che ha patteggiato

Vaccinazione Anticovid Iniezione

È partito lunedì mattina al Tribunale di Ravenna il processo per 98 persone imputate di falso in concorso per vaccinazioni anti-Covid19 ritenute fasulle ed eseguite al solo scopo di ottenere il green pass.

Il principale accusato, il 67enne medico di base e ginecologo Mauro Passarini, originario di Bologna ma da tempo residente a Marina di Ravenna, in passato aveva già patteggiato due anni per falso legato appunto alle iniezioni fasulle; peculato per via della contestata appropriazione di fiale di vaccino Pfizer; ed evasione per avere parlato il 17 novembre 2021 a un giornalista uscendo di casa mentre si trovava ai domiciliari. La corruzione, contestatagli inizialmente e che avrebbe fatto lievitare la pena, era invece stata esclusa.

Passarini era stato arrestato il 10 novembre 2021: dopo qualche giorno di cella, era andato ai domiciliari per infine tornare completamente libero.

Le indagini, oltre a lui, avevano finito per tirare dentro 226 pazienti: tutti per falso in concorso. Nell’udienza preliminare del 3 maggio scorso, 24 erano stati condannati in abbreviato a pene comprese tra gli 8 e i 12 mesi; 17 erano stati prosciolti (per la precisione erano state pronunciate 11 assoluzioni in abbreviato e 6 non luogo a procedere nelle richieste di rinvio a giudizio). Quindi 98 erano stati appunto rinviati a giudizio. E infine gli altri avevano scelto di patteggiare pene tra i 5 mesi e i 6 mesi e 20 giorni che in molti casi erano state convertite in una sanzione pecuniaria tra 800 e 2.100 euro. (Ansa.it)

Riapre lo storico ristorante di Lido Adriano: «Vogliamo tornare ai vecchi fasti»

“La Pritona” diventa “La Corte dei Golosi”, con pizza e specialità romagnole e venete. Ne parlano i nuovi titolari

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Uno dei primi sopralluoghi del nuovo titolare nell’area esterna dell’ex Pritona

Il ristorante “La Pritona” di Lido Adriano cambia volto e nome, preparandosi alla riapertura come “La Corte dei Golosi”. I gestori Danilo Cattapan e Orchidea Zanelli (coppia sul lavoro e nella vita e già esperti nel settore della ristorazione) si preparano a rilanciare uno dei locali simbolo di Lido Adriano con una proposta veneto-romagnola e una pizzeria tradizionale e gourmet: «La Pritona era famosa per le sue feste, i suoi matrimoni, la sua attitudine da “balera”. Puntiamo a riportare il locale ai suoi vecchi fasti – spiegano i titolari – anche la pizzeria fa parte dell’assetto originario e abbiamo deciso di riproporla con una bellissima zona di lavorazione a vista, con il forno al centro della sala».

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I nuovi titolari dell’ex Pritona, Danilo Cattapan e Orchidea Zanelli

Il ristorante aprirà i battenti il 1° febbraio, con una proposta pranzo che prevede un menù fisso per lavoratori (primo, secondo, contorno, acqua e vino a 16 euro), ma l’inaugurazione ufficiale (con buffet gratuito, musica, intrattenimento e, a seguire, cena su prenotazione) è prevista per sabato 15 febbraio. Per rimarcare la vocazione vivace e festaiola del ristorante, le serate con musica dal vivo saranno riproposte ogni fine settimana, con la collaborazione delle scuole di ballo del territorio.

Per quanto riguarda il menù, a tagliatelle, cappelletti e grigliate si affiancheranno “bigoi” all’anatra, baccalà mantecato e alla vicentina: «Io sono veneto e mia moglie emiliano-romagnola – spiega Cattapan -. la cucina del nostro locale vuole rispecchiare la nostra storia e la nostra identità. La formula è già rodata, è la stessa che proponevamo nel nostro precedente locale a Castel San Pietro. Ai ravennati piacerà la cucina veneta? Non lo sappiamo, ma ci proviamo. Dopotutto Ravenna era veneta un tempo e alcuni dei piatti forti del ristorante, come arrosti e bolliti, fanno parte di una tradizione condivisa». La pizzeria invece propone un impasto a lenta lievitazione (36 ore) nelle sue varianti più classiche e gourmet, come la specialità “oro verde”, con fiordilatte, mortadella e pistacchio. «Crediamo che in questa parte della città manchi una pizza come la nostra, sottile, croccante e abbondantemente farcita, qualcosa di diverso dalla solita proposta “napoletana” con cornicione altissimo e morbidissimo e poco condimento. Avremo anche la possibilità di servire pizze “giganti”, da 4 o 5 persone, l’ideale da condividere con gli amici per una serata di divertimento» commentano i titolari.

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La storica facciata con l’insegna della Pritona prima dei lavori di ristrutturazione

Anche la proposta delle bevande strizza l’occhio al Veneto, con un corner dedicato ai vari tipi di grappa e la qualifica di punto di rivendita Pedavena, con tutte le novità del birrificio bellunese alla spina.

Il locale di via Botticelli 4, famoso anche per i suoi ampi spazi, lavorerà a piena capienza, con un massimo di 300/350 coperti in estate e la possibilità di organizzare feste e eventi privati in sale riservate: «C’è una sala da 60 persone sempre allestita per compleanni e feste, dove è possibile diffondere musica e passare del tempo con i propri amici in un ambiente riservato. Pensando a eventi più grandi invece, c0me feste di laurea o cene aziendali, abbiamo a disposizione sale in grado di ospitare fino a 150 persone». Oltre alla ristrutturazione degli ambienti poi, cambierà anche l’ingresso: si entrerà alla Corte dei Golosi direttamente dal parcheggio e la zona antistante al ristorante sarà trasformata in un giardino.

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Il logo del nuovo ristorante

 

Infine, tra le novità della gestione, anche un bar indipendente dal ristorante e aperto tutto il giorno (dalle 6.30 a mezzanotte) che da marzo sarà accessibile a tutti (clienti de La Corte dei Golosi e non) per colazioni, merende, aperitivi e apericene.

Per info: https://www.lacortedeigolosi.it/

È in programma l’incontro in Regione sulla crisi della Lafert di Fusignano

I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil si confronteranno con l’assessore regionale al Lavoro Giovanni Paglia giovedì 23 gennaio

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A seguito dell’assemblea con i lavoratori e dello sciopero del 15 gennaio i rappresentanti sindacali di Cisl, Cgil e Uil saranno a Bologna giovedì 23 gennaio per un incontro con l’assessore regionale al Lavoro Giovanni Paglia. Sarà il primo confronto a livello regionale dopo l’annuncio dei vertici di Lafert di voler chiudere lo stabilimento di Fusignano, dove lavorano 60 persone. La fabbrica era stato incorporata a inizio 2023 per la fusione all’interno della stessa Lafert, che ha sede a San Donà di Piave e a sua volta fa parte della multinazionale giapponese Sumitomo.

Martedì 21 gennaio è in programma una nuova assemblea dei lavoratori in vista dell’incontro in Regione. «Domani ci confronteremo con le lavoratrici e i lavoratori sulle prossime azioni da intraprendere – spiegano i sindacalisti Davide Tagliaferri, Paolo Biffi e Mattia Spagnoli, rispettivamente di Cisl, Cgil e Uil -. Nei giorni scorsi si sono svolte le prime due ore di sciopero, nell’ambito del pacchetto di 24 ore disposto per rispondere alla decisione dei vertici aziendali. Faremo anche una nuova valutazione della situazione nella speranza che l’incontro in programma in Regione possa portare a qualche risultato positivo per i lavoratori e le famiglie coinvolte».

A Faenza arriva la prima Half Marathon: 21 chilometri tra le bellezze della città

I runner iscritti alla gara sono 820, a cui si aggiungono i partecipanti al percorso non competitivo

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Grande attesa per la prima edizione della Faenza Half Marathon, la mezza maratona che si terrà tra le vie della città del Niballo domenica 26 gennaio.
L’evento è stato organizzato da Overcome Team Ssd, con il patrocinio del Comune di Faenza: «Un’idea nata e realizzata da un gruppo di amici in primis, e di professionisti poi, che si sono uniti dare alla luce questo ambizioso progetto, anche grazie alla collaborazione del Comune» commentano dall’organizzazione.

Il percorso prevede un totale di 21.097 chilometri nei quali verranno attraversati tutti i punti più importanti e storici della città. La partenza e l’arrivo si terranno nel cuore di Faenza, in piazza del Popolo e, dopo lo start, si incontreranno tutti i principali quartieri faentini: si parte dal ponte romano per entrare nel Borgo Durbecco e Porta delle Chiavi, per tornare poi in città zona Borgotto e attraversare la parte nord di Faenza. Si correrà poi superando la zona sportiva della Graziola e si uscirà per un breve tratto dai quartieri cittadini, per rientrare dalle Bocche dei Canali e si arrivare a Porta Montanara. Infine, si correrà per lo storico Stradone, passando davanti al monumento del Fontanone e si rientrerà in centro al ventesimo chilometro, attraversando Porta Imolese. L’ultimo chilometro sarà un rettilineo diretto a piazza del Popolo.

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«Sarà una gara veloce, con lunghi rettilinei completamente piatti e strade larghe. L’occasione ideale per provare un Personal Best sulla distanza Half Marathon – commentano gli organizzatori -. La gara, inserita nel Calendario Nazionale Fidal (Federazione Italiana di Atletica Leggera ndr), omologata Fidal Bronze Categoria A, ha tutte le carte in regola per diventare un appuntamento fisso nel calendario sportivo nazionale. Abbiamo limitato gli iscritti al numero di 820, numero raggiunto ormai da tempo dopo una campagna di informazione capillare. Oltre a tanti atleti del circondario, a Faenza arriveranno runner dalla Lombardia, dalle Marche e da altre regioni d’Italia».

Oltre alla mezza maratona, è previsto un percorso non competitivo in collaborazione con CSEN Ravenna Comitato di Faenza: un percorso di 8 km aperto a tutti, che si può percorrere correndo o camminando. Una breve distanza che permette a tutti di avvicinarsi all’attività fisica di partecipare a un’esperienza di sport, salute e divertimento insieme a familiari e amici. Il percorso parte ed arriva in piazza del Popolo, con i primi 7 chilometri condivisi con i partecipanti alla gara competitiva prima di svoltare a sinistra per viale Baccarini e infine rientrare nel centro storico. È possibile iscriversi alla “8Km Family Run” online o alla sede della Palestra Overcome (Faventia Sales ex Salesiani via S. G. Bosco 1 – Faenza) sabato 25 (dalle 16 alle 19) e domenica 26 (dalle 7 alle 9) nella sede della Palestra Overcome.

Un progetto culturale per aiutare gli adolescenti nella «società della performance»

L’idea di “Tlon” nasce dai filosofi e scrittori Maura Gangitano e Andrea Colamedici, ospiti all’auditorium Corelli venerdì 24  gennaio

Maura Gancitano E Andrea Colamedici

Ripartono in Bassa Romagna gli incontri del progetto «Ti ascolto», per approfondire tematiche legate al ritiro sociale e all’adolescenza. Il primo appuntamento è in programma venerdì 24 gennaio all’auditorium «Arcangelo Corelli» di Fusignano (20.30). Interverranno i filosofi e scrittori Maura Gancitano e Andrea Colamedici, ideatori di Tlon, un innovativo progetto culturale che mette insieme una scuola di filosofia, una casa editrice e una libreria-teatro. Il titolo della serata è «Essere adolescenti nella società della performance».
Nell’incontro (gratuito e a ingresso libero) Gancitano e Colamedici approfondiranno il tema della società della performance e della cornice socio-culturale all’interno della quale crescono gli adolescenti d’oggi, analizzando le «richieste performanti» cui sono sottoposti i ragazzi e le problematiche che spesso generano, in particolare per quanto attiene al senso di inadeguatezza, alla paura del giudizio e alla messa in discussione del valore di sé, con esiti che possono sfociare anche nel ritiro sociale. Si rifletterà, in particolare, su come sono cambiate le nostre relazioni e sulla condizione di disagio di chi sente di non avere il proprio posto nel mondo.
L’iniziativa si inserisce all’interno delle azioni di sostegno e cura delle relazioni familiari promosse dal Centro per le famiglie in collaborazione con i servizi sociali dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e i servizi sanitari del territorio.
L’obiettivo è sensibilizzare la comunità e le famiglie in merito alle difficoltà e alle problematiche tipiche dell’adolescenza, sviluppando sul territorio una conoscenza più approfondita di questa fase della crescita e la capacità di intercettare precocemente i segnali di disagio. La serata si affianca a una serie di azioni legate alla prevenzione del ritiro sociale, tra le quali lo sportello «Ti ascolto» che è attivo al Centro per le famiglie dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna.
Si tratta di uno spazio di ascolto e di consulenza tematico, che prevede percorsi gratuiti di supporto psicoeducativo rivolti a famiglie, preadolescenti e adolescenti, insegnanti, educatori e operatori che lavorano con i ragazzi.

Restano pochi giorni per visitare «Fango, acqua e arte» alle pescherie della Rocca

La mostra chiuderà domenica 26 con una visita guidata e un aperitivo a cura di Strada dei vini e dei sapori del Sangiovese

Ercole Drei, Busto Di Wally Toscanini, Anni 20 Del ‘900, Terracotta, 49x39x20 Cm PH Sergio Goglia
Restano pochi giorni per visitare «Fango, acqua e arte», la mostra scultorea di Tullo Golfarelli, Domenico Rambelli, Ercole Drei e Angelo Biancini che si chiuderà domenica 26 gennaio con una visita guidata speciale in collaborazione con la Strada del sangiovese. L’esposizione ospitata dalle pescherie della Rocca di Lugo, sarà ancora visitabile (a ingresso gratuito) nelle giornate  di giovedì 23 e venerdì 24 gennaio (dalle 15.30 alle 18.30), e poi sabato 25 e domenica 26 dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30. La visita illustrata dell’ultimo giorno è in programma alle 16.30 e sarà tenuta dai due curatori Sergio Baroni (collezionista, gallerista e antiquario) e Massimiliano Fabbri (direttore del museo Baracca), in collaborazione con Claudia Giuliani (capo delegazione del Fai Ravenna) e Alfonso Panzetta (docente all’Accademia di Belle Arti di Bologna).
L’evento è in collaborazione con la galleria Baroni Milano e la delegazione Fai – Fondo per l’ambiente italiano di Ravenna e il Gruppo Fai di Lugo.
Sempre nel pomeriggio di domenica 26 gennaio, fin dalle 15.30, è previsto un piccolo aperitivo per i visitatori, a cura di Strada dei vini e dei sapori del Sangiovese (Strada della Romagna), facente parte della rassegna «Sulla buona Strada», che illustra itinerari del territorio abbinati a prodotti e vini Dop e Igp locali.
«Fango, acqua e arte» fa parte del progetto «Matrice» e si connette al patrimonio della città di Baracca, che custodisce non solo il capolavoro dello scultore faentino Domenico Rambelli dedicato al cavaliere del cielo lughese, ma anche la commovente lapide funeraria di Francesco Balilla Pratella, realizzata dallo stesso Rambelli a partire dall’ Ex Libris del celebre musicista, anch’esso lughese.
Il progetto espositivo va però oltre la figura di Rambelli, stimolando un confronto tra artisti provenienti dallo stesso ambito geografico ma appartenenti a stagioni differenti, con rimandi al contesto politico, sociale e culturale in cui le opere stesse sono state prodotte, dal Risorgimento al ventennio fascista, fino alla Liberazione (vedi il monumento di Biancini ad Alfonsine).
Il dialogo tra i quattro artisti infatti vuole mettere in luce il contesto storico-geografico dell’arte in Romagna nel primo Novecento, dal cenacolo faentino da cui emerse Domenico Baccarini (oltre che Drei e Rambelli, rappresentanti di questa fucina di talenti) all’altrettanto fervida realtà lughese, centro niente affatto periferico e scuola di molti altri artisti, a partire dalla straordinaria vicenda della famiglia Visani che attraversa un intero secolo di arte tra scultura, pittura, disegno, fotografia e architettura.

Antonio Tenisci in dialogo con Nevio Galeati per presentare “La tomba divina”

L’autore abruzzese sarà ospite del 54esimo ciclo di incontri del centro relazioni culturali, in una serata condotta dal direttore artistico del contest Mondadori “GialloLunaNeroNotte”

Antonio Tenisci
Antonio Tenisci

Schermata 2025 01 20 Alle 10.41.21È il 1519 e Papa Leone X affida ai fidati inviati Pietro Bembo e Mario Perusco la delicata missione di riportare a Firenze le spoglie di Dante Alighieri. Ma Ravenna, gelosa custode del Sommo Poeta, si oppone, trasformando il recupero delle ossa in una corsa contro il tempo tra misteri, complotti e segreti inconfessabili celati nel convento francescano. “La tomba divina” è l’ultimo romanzo di Antonio Tenisci, un avvincente intrigo storico che sarà presentato venerdì 24 gennaio (ore 18) nella sala D’Attorre di via Ponte Marino 2. L’incontro, a ingresso libero, nasce nell’ambito del 51° ciclo di Incontri del Centro relazioni culturali, e sarà condotto da Nevio Galeati, che ha già recensito il romanzo nell’ultima puntata della sua rubrica sul nostro settimanale R&D.

Antonio Tenisci. scrittore di Ortona, ha  già pubblicato romanzi di successo come La Congiura dei Cardinali  (Leone Editore 2023), Akhenaton l’eretico (2018), tradotto anche in Repubblica Ceca. Le sue opere hanno ricevuto premi prestigiosi, tra cui il Premio dell’Editoria Abruzzese, e alcuni suoi racconti sono stati adattati per il teatro.

 

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