domenica
17 Agosto 2025

La Ravenna che vince in Europa. Il sindaco: «Grandissimi ragazzi!»

E l’assessore Fagnani ha festeggiato ad Atene insieme a squadra e tifosi

Challenge Orduna

Naturalmente sono tante le reazioni “social” all’indomani della storica vittoria della Challenge Cup della Bunge. Si tratta della terza coppa europea per importanza nel campo della pallavolo maschile e Ravenna – grazie al Porto Robur Costa – torna ad alzarla ventuno anni dopo l’ultima volta. Così questa mattina, giovedì 12 aprile, è il Comune di Ravenna, tramite la propria pagina Facebook, a fare i complimenti ai giallorossi, pubblicando la foto (qui sopra) postata su Instagram dal capitano Santi Orduna.

Subito dopo l’impresa, invece, erano già arrivati i complimenti del Primo cittadino, il sindaco Michele de Pascale: «Campioni! La Challenge Cup è nostra dopo 21 anni. Grandissimi ragazzi!». E l’assessore allo Sport del Comune, Roberto Fagnani, ha partecipato alla festa direttamente ad Atene, dove era volato insieme a tifosi e squadra. «La notte di Atene – ha scritto sui social – si tinge di giallorosso».

La Bunge vince la Challenge Cup: Ravenna riscrive la storia in Europa dopo 21 anni

Volley / Grande impresa dei ravennati, che in casa dell’Olympiacos, davanti a 12mila spettatori, bissano il successo in quattro set dell’andata al termine di una bellissima prestazione di squadra. Il presidente Casadio: «I ragazzi sono stati bravi a non accontentarsi mai, a dare tutto fino alla fine. È stata una stagione splendida, emozionante e gratificante»

Pireo-Ravenna 1-3
(26-28, 25-23, 20-25, 18-25)
OLYMPIACOS PIREO: Rauwerdink 15, Bohme 10, Oivanen 11, Aleksiev 10, Petreas 5, Drzyzga 2, Stefanou (L); Christofidelis, Roumeliotakis 1, Zoupani 1, Stivachtis, Daridis (L), Andreadis, Tselios. All.: Munoz Benitez.
BUNGE RAVENNA: Poglajen 6, Georgiev 9, Orduna 2, Marechal 12, Diamantini 6, Buchegger 21, Goi (L); Vitelli 1, Raffaelli 11, Pistolesi, Gutierrez 4, Marchini (L). All.: Soli.
ARBITRI: Tillmann (Ung) e Steinmetz (Ger).
NOTE – Pireo: bs 23, bv 6, errori 6, muri 7, Ravenna: bs 23, bv 3, errori 11, muri 15. Spettatori: 11.800. Durata set: 32’, 31’, 30’, 23’ (tot. 116’).

Bunge Con La Challenge Cup Rid
L’esultanza dei giocatori, tecnici e dirigenti alla consegna della Challenge Cup

A venticinque anni di distanza Atene parla di nuovo ravennate. Nel ‘93 il Messaggero vinceva la Coppa dei Campioni, oggi la Bunge solleva la Challenge Cup, superando sul loro campo i greci dell’Olympiacos nel doppio confronto tenuto tra Pala De André e Peace and Friendship Stadium. Di fronte a una marea di tifosi biancorossi, che hanno riempito quasi per intero le tribune dell’enorme struttura (ben 12mila gli spettatori), Ravenna bissa il successo dell’andata con un altro splendido 3-1, frutto di una grandissima prestazione di tutto il gruppo. Dal palleggiatore Orduna, sempre lucido in regia, fino al bombardiere Buchegger, top scorer con 21 punti, passando per i centrali Georgiev (ben cinque muri) e Diamantini, per gli schiacciatori Marechal, Poglajen e Raffaelli (autore del muro decisivo nel terzo set) e per il libero Goi, capace in difesa di sollevare da terra ogni pallone, tutti i giocatori di Soli, compreso chi è entrato nell’ultima frazione (Vitelli, Marchini, Pistolesi e Gutierrez), hanno confermato ancora una volta, nella 43esima partita di una stagione durissima, di formare una squadra eccezionale, sotto ogni punto di vista. E così, dopo 21 anni, una coppa europea torna a Ravenna: era infatti dal ’97, dal Porto Area di Ricci che vinse la Cev Cup, che i tifosi bizantini attendevano una gioia così grande.

Sestetti iniziali I due tecnici confermano i sestetti dell’andata. Fernando Munoz Benitez disegna il suo Olympiacos con il palleggiatore Drzyzga, l’opposto Oivanen, gli schiacciatori Aleksiev e Rauwerdink, i centrali Petreas e Bohme e il libero Stefanou, che in difesa si alterna con Daridis. Sul fronte Bunge Fabio Soli risponde con Orduna al palleggio in diagonale con Buchegger, Marechal e Poglajen bande, Georgiev e Diamantini al centro e Goi in seconda linea.

Primo set A dare un sussulto alla partita ci pensano Buchegger e Poglajen, che spingono la Bunge sul 5-7, ma Aleksiev a muro pareggia subito il conto: 8-8. Si prosegue con una fase senza break fino a quando l’Olympiacos non torna in vantaggio grazie a Oivanen: 16-15. Marechal trova il tocco avversario del contro-sorpasso (16-17) e Buchegger a muro mette a terra il 19-21: time out Munoz Benitez. Georgiev ferma anche lui gli avversari per il +3 ravennate (19-22), ma i greci realizzano un filotto di quattro punti di fila sul turno al servizio di Drzyzga (due ace per il polacco) che li riporta avanti: 23-22. Buchegger annulla il primo set ball, Aleksiev sbaglia l’attacco regalando il 24-25 e la Bunge ne approfitta per chiudere alla seconda occasione, grazie alla schiacciata sull’asticella di Oivanen: 26-28.

Secondo set Il centrale tedesco Bohme realizza due muri di fila per il 4-1 dei padroni di casa, che si allontanano sull’8-4 con Aleksiev. Georgiev a muro e Buchegger al servizio riportano sotto la formazione di Soli (8-7), che viene distanziata prima da Rauwerdink (11-7) e poi da Bohme: 13-8 e il tecnico giallorosso ferma il match. Georgiev, due volte a muro, e Buchegger riducono a una sola lunghezza lo svantaggio (17-16), mentre Diamantini e Marechal fermano gli attacchi dei greci, con la Bunge che mette la freccia: 20-21. Buchegger non sbaglia la palla del 21-23, ma sul più bello i ravennati si bloccano e subiscono un parziale di 4-0, chiuso da un ace di Rauwerdink, che pareggia il conto dei set: 25-23.

Terzo set Aleksiev e Rauwerdink in battuta spediscono l’Olympiacos subito sul 6-1, Diamantini e un’infrazione degli avversari riducono il gap: 7-5. I greci accelerano di nuovo (11-7) e un ace di Bohme li spinge +5 (15-10), con Soli che chiama time out. Raffaelli, entrato al posto di Marechal, tira fuori dal cilindro un servizio vincente (15-12) e Buchegger chiude un lungo scambio per il -2: 17-15. È ancora l’austriaco a colpire due volte di fila, riportando l’equilibrio in campo (18-18), poi è Georgiev a muro a far compiere il sorpasso alla Bunge: 18-19. Goi in difesa è protagonista di autentiche prodezze in difesa, Buchegger e Raffaelli colpiscono a ripetizione ed è proprio lo schiacciatore toscano a piazzare il muro decisivo per il 20-25 dei ravennati. Vinto questo set esplode la gioia dei giocatori e dei tecnici, che festeggiano la vittoria della Challenge Cup.

Quarto set Il tecnico Soli manda in campo Pistolesi, Vitelli, Marchini e Gutierrez, ma la differenza non si vede, con la Bunge che conduce 7-12 grazie al muro di Raffaelli. Georgiev imita il compagno respingendo l’attacco degli avversari (10-16), i greci rosicchiano qualche punto (14-18), ma Gutierrez li ricaccia indietro: 14-20. Georgiev mette a terra la palla del 17-24 e al secondo match point chiude lo stesso centrale bulgaro (18-25), dando il via ai festeggiamenti, con i giocatori, i tecnici e i dirigenti che vanno a ricevere l’applauso dei tifosi giallorossi presenti nel palazzetto ateniese.

Le dichiarazioni del dopo-gara
Luca Casadio (presidente Porto Robur Costa): «Faccio un grande ringraziamento a tutto il gruppo: a chi lo ha costruito, a Soli e al suo staff, ai giocatori, a coloro che lavorano per la squadra e al Pala De André. È un gruppo che fin dall’inizio ha mostrato un grande valore e che anche in campionato ha raggiunto risultati eccezionali, tornando a disputare i playoff scudetto, dove ha reso la vita difficile a un top team come Perugia. I ragazzi sono stati bravi a non accontentarsi mai, a dare tutto fino alla fine, come è successo ad Atene. È stata una stagione splendida, emozionante e gratificante. Ma io voglio ricordare anche tutte le persone che hanno contributo ad arrivare fino a questo punto: dirigenti, sponsor, tecnici e giocatori che in passato hanno fatto parte di questa squadra, permettendo a essa di compiere dei passi importanti verso questi successi. Quando siamo nati, il nostro obiettivo era quello di riportare Ravenna in Serie A e ci siamo riusciti. Raggiunto questo traguardo, ce ne siamo posto un altro altrettanto ambizioso, quello di entrare nell’élite del volley italiano ed europeo, e siamo riusciti anche in questo. Sono contento per la città, che ha risposto alla grande in tutti questi mesi, dimostrando che la pallavolo fa parte del suo Dna».

Ravenna torna a vincere una coppa europea, 21 anni dopo

Volley, grande impresa della Bunge ad Atene, davanti a 12mila spettatori: trionfo in Challenge Cup

Esultanza Finale Bunge A PireoA venticinque anni di distanza Atene parla di nuovo ravennate. Nel ‘93 il Messaggero vinceva la Coppa dei Campioni, oggi la Bunge solleva la Challenge Cup – terza competizione europea di pallavolo maschile per club – superando sul loro campo i greci dell’Olympiacos nel doppio confronto tenuto tra Pala De André e Peace and Friendship Stadium.

Di fronte a una marea di tifosi biancorossi, che hanno riempito quasi per intero le tribune dell’enorme struttura (ben 12mila gli spettatori), Ravenna bissa il successo dell’andata con un altro splendido 3-1, frutto di una grandissima prestazione di tutto il gruppo.

Ravenna torna a festeggiare in Europa a 21 anni di distanza dal trionfo in Cev Cup. Nella sezione sport la cronaca della partita e le dichiarazioni del presidente Luca Casadio.

Volley, la Bunge vince anche in Grecia: Ravenna alza una coppa europea dopo 21 anni

La squadra di Soli batte 3-1 l’Olympiacos anche in trasferta come al Pala De Andrè. Il presidente: «Siamo nell’élite del volley»

bunge challenge cupA ventuno anni di distanza dall’ultimo alloro continentale (nel 1997 il Porto Area batté a Ginevra il Netas Istanbul nella finale di Coppa Cev) la Ravenna della pallavolo alza di nuovo una coppa europea. La Bunge solleva la Challenge Cup superando stasera, 11 aprile, ad Atene l’Olympiacos Pireo dopo la vittoria nella gara di andata una settimana fa. A venticinque anni di distanza Atene parla di nuovo ravennate: nel 1993 il Messaggero vinceva la Coppa dei Campioni nella capitale greca.

Di fronte a una marea di tifosi biancorossi, che hanno riempito quasi per intero le tribune dell’enorme struttura (ben 12mila gli spettatori), Ravenna bissa il successo dell’andata con un altro splendido 3-1, frutto di una grandissima prestazione di tutto il gruppo. Dal palleggiatore Orduna, sempre lucido in regia, fino al bombardiere Buchegger, top scorer con 21 punti, passando per i centrali Georgiev (ben cinque muri) e Diamantini, per gli schiacciatori Marechal, Poglajen e Raffaelli (autore del muro decisivo nel terzo set) e per il libero Goi, capace in difesa di sollevare da terra ogni pallone, tutti i giocatori di Soli, compreso chi è entrato nell’ultima frazione (Vitelli, Marchini, Pistolesi e Gutierrez), hanno confermato ancora una volta, nella 43esima partita di una stagione durissima, di formare una squadra eccezionale, sotto ogni punto di vista.

Il presidente della Porto Robur Costa, Luca Casadio, non contiene la gioia: «Faccio un grande ringraziamento a tutto il gruppo: a chi lo ha costruito, a Soli e al suo staff, ai giocatori, a coloro che lavorano per la squadra e al Pala De André. È un gruppo che fin dall’inizio ha mostrato un grande valore e che anche in campionato ha raggiunto risultati eccezionali, tornando a disputare i playoff scudetto, dove ha reso la vita difficile a un top team come Perugia. I ragazzi sono stati bravi a non accontentarsi mai, a dare tutto fino alla fine, come è successo ad Atene. È stata una stagione splendida, emozionante e gratificante. Ma io voglio ricordare anche tutte le persone che hanno contributo ad arrivare fino a questo punto: dirigenti, sponsor, tecnici e giocatori che in passato hanno fatto parte di questa squadra, permettendo a essa di compiere dei passi importanti verso questi successi. Quando siamo nati, il nostro obiettivo era quello di riportare Ravenna in Serie A e ci siamo riusciti. Raggiunto questo traguardo, ce ne siamo posto un altro altrettanto ambizioso, quello di entrare nell’élite del volley italiano ed europeo, e siamo riusciti anche in questo. Sono contento per la città, che ha risposto alla grande in tutti questi mesi, dimostrando che la pallavolo fa parte del suo Dna».

Ex Salesiani, altri tremila mq ristrutturati: 18 mesi di lavori costati 2,3 milioni

Il 13 aprile il Palazzo Don Bosco apre le porte ai cittadini in anteprima. L’obiettivo di Faventia Sales è completare il recupero del complesso entro il 2020

A diciotto mesi dall’avvio del cantiere, con un investimento di circa 2,3 milioni di euro, vengono riconsegnati alla città di Faenza altri tremila metri quadrati del complesso ex Salesiani. Venerdì 13 aprile alle 18 Faventia Sales apre le porte in anteprima di Palazzo Don Bosco, dove sono da poco terminati i lavori di restauro del primo e secondo piano. Si tratta della prima occasione per la cittadinanza di vedere il lavoro svolto, in attesa che gli spazi vengano destinati ai diversi utilizzi.

«Questa è solo una tappa, ma una tappa molto importante e strategica della road map che il consiglio di amministrazione di Faventia Sales si è dato per giungere nel 2020 a conclusione del suo mandato con il recupero del complesso quasi ultimato – ha dichiarato il presidente Andrea Fabbri –. Una ristrutturazione parsimoniosa e bella per Faventia Sales e per Faenza, di cui speriamo i faentini possano andare fieri, fatta con un progetto attento e tarato sugli obiettivi del complesso, che unisce l’attenzione ai dettagli architettonici (riuso dell’esistente e materiali semplici) a funzionalità capaci di favorire l’incontro, lo stare insieme, l’aggregazione».

La visita dei locali sarà accompagnata da un aperitivo, ma soprattutto dalla tradizionale “bandega” di fine cantiere, con relativa grigliata. Interverranno il presidente di Faventia Sales e i rappresentanti della compagine societaria Faventia Sales: Andrea Fabbri, il sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi, il vescovo della Diocesi di Faenza Mario Toso, oltre che la Fondazione Banca del Monte e la Banca Crédit Agricole e rappresentanti dello studio di architettura Magaze, che ha redatto il progetto.

Si faceva regalare alimenti davanti al supermercato e li rivendeva agli anziani

Arrestato 28enne: spinte e tentata rapina del telefonino di un cliente che voleva chiamare il 112 perché stanco delle richieste

Chiedeva l’elemosina ai clienti che uscivano dal supermercato dicendo che aveva fame e quando riceveva in dono generi alimentari li nascondeva in una nicchia nel muro per rivenderli ad alcuni anziani. È una circostanza scoperta dai carabinieri a proposito di un 28enne nigeriano in occasione del suo arresto per tentata rapina e molestie nel tardo pomeriggio del 7 aprile. I militari sono intervenuti su richiesta di un cliente che era stato pressato in maniera insistente dall’africano e quando l’uomo si era deciso a voler chiamare le forze dell’ordine il giovane ha tentato di impedirglielo con spinte e testate e infine di strappargli il telefono. Ai carabinieri che hanno individuato il nascondiglio degli alimenti che poi rivendeva ha risposto che non mangia pasta, latte e formaggio. Il 28enne è comparso davanti al giudice che ha convalidato l’arresto e fissato la data dell’udienza.

Il ravennate che vent’anni fa inventò il bike sharing: 80mila chiavi in circolazione

Fulvio Tura a fine anni Novanta lanciò le bici gialle e rosse nella sua città. Il servizio ora è in altre 130 località italiane e il fondatore è diventato il collaboratore della startup asiatica Obike che ha portato le bici condivise a flusso libero

BicirosseSe non puoi batterli, unisciti a loro. Un vecchio adagio che Fulvio Tura, dopo vent’anni nel campo dei pedali, ha preso alla lettera. L’imprenditore ha lanciato alla fine degli anni Novanta “C’entro in Bici”, il primo servizio di biciclette pubbliche, quello che oggi si chiama “bike sharing”. Con gli inglesismi sono arrivati gli asiatici che hanno cannibalizzato il mercato e spazzato via la concorrenza, fatta di piccoli artigiani locali che non potevano competere con l’economia di larga scala del Sol Levante. Ora Tura collabora con loro.

Il progetto “C’entro in Bici” a Ravenna era il servizio delle biciclette pubbliche rosse (per i cittadini) e gialle (per i turisti) che funzionavano con le chiavi distribuite nei negozi e uffici turistici. È nato così: «Era la fine degli anni Novanta – ricorda Tura – e studiavo dei progetti pensati per i negozianti. Da poco era stato aperto l’Ipercoop e qualche commerciante mi aveva chiesto un’idea per non subire la concorrenza della grande distribuzione. L’idea mi è venuta in spiaggia». Nello specifico, Tura ha pensato ad una chiave universale – distribuita nei negozianti e non replicabile – che potesse aprire tutte le biciclette pubbliche nelle rastrelliere di “C’entro in Bici”. Inizialmente le biciclette distribuite a Ravenna erano una ventina, poi sono via via aumentate perché il servizio era piaciuto subito ad amministrazione e città. Così il progetto si è allargato anche in altre città in Italia. Più di 130 i Comuni e che si sono rivolti a Tura per esportare l’idea. «Oggi ottantamila italiani hanno la chiave che apre queste biciclette e che avevo fatto studiare alla Cisa. Il brevetto era mio, quindi insieme al Comune abbiamo fatto piuttosto in fretta a metterlo in piedi», dice l’imprenditore con un certo orgoglio. Non tutto, però, è stato rose e fiori: «L’esperienza nella maggior parte dei territori che l’aveva è terminata dopo poco tempo». La colpa non era ancora delle startup asiatiche ma di un certo modo di fare politica: «L’amministratore di turno lanciava il servizio di bici pubbliche perché magari andava di moda. Poi arrivava il successore, oppure cambiava il colore della giunta, e allora portare avanti un servizio lanciato da un altro, con costi di manutenzione, sembrava poco conveniente dal punto di vista politico. Così veniva semplicemente abbandonato». Nonostante tutto, in qualche comune il progetto sopravvive ancora.

Dall’Asia hanno invaso il mercato delle biciclette pubbliche in tempi recenti e in tutta Europa le piccole aziende, che non possono permettersi di competere con questi colossi, hanno chiuso bottega. «Potevo cambiare mestiere – dice Tura – e in fondo un tempo mi reinventavo ogni quattro anno. Oggi però di anni ne ho 60 e forse non è il caso, così ho contattato la ditta chiedendo se erano interessati a venire a Ravenna. Non lo erano: città troppo piccola per i loro volumi. Le cose sono cambiate però quando ho prospettato loro un progetto su tutta la riviera romagnola». Così Tura oggi fa manutenzione e gestisce la distribuzione delle bici di O-Bike, la ditta che ha lanciato il free floating a Ravenna (vedi pagina 12). «Hanno bisogno di qualcuno che svolga questo servizio e che conosca il territorio», spiega l’imprenditore che in questi giorni è impegnato con la distribuzione delle biciclette anche in altri comuni della riviera. Sul rischio furti e danneggiamenti sostiene che «fa parte del rischio di impresa. Di solito nei primi tempi può capitare che le bici vengano rubate o danneggiate. Però se vengono utilizzate è un costo che viene ben assorbito dai bilanci».

Anas asfalta la rotonda: chiuse Ravegnana e statale Adriatica

Le modifiche alla viabilità in vigore per due notti consecutive

Rotonda

Il servizio Mobilità e viabilità del Comune di Ravenna ha disposto il divieto di transito nel tratto di via Ravegnana tra l’incrocio con la statale 16 Adriatica e quello con via Cella dalle 20.45 di oggi, mercoledì 11 aprile, alle 5.15 di domani, giovedì 12, e negli stessi orari tra giovedì 12 e venerdì 13. Ciò per consentire l’intervento di asfaltatura della rotonda tra Ravegnana e Adriatica, a cura di Anas.

Anche Anas ha emesso una propria ordinanza, che prevede negli stessi giorni e orari: la chiusura della statale 16 Adriatica dal chilometro 151 al chilometro 156, con istituzione dell’uscita obbligatoria agli svincoli più prossimi all’area interdetta; la chiusura del ramo di svincolo in direzione Venezia/Ferrara, in uscita dalla E45/E55 al chilometro 250 + 565; l’interdizione al transito dei mezzi pesanti superiori alle 5 tonnellate nei tratti di statale 16 Adriatica in direzione nord dal chilometro 157 + 050 al chilometro 147 + 500 e in direzione sud dal chilometro 147 + 500 al chilometro 154 + 700.

Anas informa di aver concordato le attività di gestione del traffico e le deviazioni con la Polizia stradale e il servizio Mobilità e viabilità del Comune, nonché con la Polizia municipale, che forniranno anche il necessario supporto operativo alla gestione delle chiusure e della viabilità.

Con il coltello in una scuola elementare, bambino minaccia la compagna di banco

L’episodio in un istituto del Lughese. La famiglia della vittima ha informato le forze dell’ordine

Scuola Elementare Bambini GenericaUn bambino avrebbe minacciato la compagna di banco con un coltello da cucina durante l’orario scolastico. L’episodio – riportato dal Resto del Carlino in edicola oggi, mercoledì 11 aprile – si sarebbe verificato in una scuola elementare di un comune della Bassa Romagna lughese.

Accortasi di quanto stava accadendo, è stata l’insegnante a precipitarsi tra i banchi per “disarmare” il bambino. La bambina vittima delle minacce è invece naturalmente scoppiata in un pianto e i suoi genitori avrebbero successivamente informato dell’accaduto le forze dell’ordine.

Il questore: nel 2017 i furti denunciati in provincia sono calati del 7 per cento

I dati diffusi in occasione della festa della polizia. In totale gli interventi sono stati 3.169, 30.500 le persone controllate dagli agenti

La festa della polizia di Stato, che oggi ha celebrato l’anniversario numero 166, è stata l’occasione per fare il punto sugli interventi del 2017.  Il questore Rosario Eugenio Russo nell’analisi della situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica nella provincia di Ravenna ha illustrato l’attività di prevenzione e repressione dei reati con particolare riguardo ai reati predatori. In totale gli interventi sono stati 3.168 e 30.500 le persone controllate. Al 113 sono arrivate 45.486 telefonate, con 5.210 richieste di intervento e 32mila veicoli controllati.

Gli arresti sono stati 159, il 38 per cento in più del 2016; 846 le denunce. I furti sono in calo del sette per cento, le rapine del 10,9. per cento. Per quanto riguarda il traffico di droga, sono stati sequestrati 45 chilogrammi di eroina, 4,5 chilogrammi di cocaina, 1,5 chilogrammi di hashish e 3 chili di marijuana, oltre a 47.470 euro di denaro contante di provenienza dallo spaccio di stupefacenti.

Sono stati irrogati 173 fogli di via con divieto di ritorno a Ravenna per tre anni a persone pericolose non residenti nel nostro territorio, mentre 167 sono le persone sottoposte ad avviso orale.  Dieci gli ammonimenti  sia per episodi di violenza domestica che per atti persecutori. Gli esercizi pubblici chiusi su ordine del questore, per ragioni di sicurezza pubblica, sono 11 mentre 125 sono stati i controlli amministrativi nei confronti di esercizi pubblici.

La Polizia Stradale, ha contestato oltre 12.300 infrazioni di cui 127 per guida in stato di ebrezza, ritirato 242 patenti di guida e rilevato 272 incidenti stradali con 185 feriti e sei persone decedute. Da ultimo, il questore ha ricordato l’impegno silente della divisione di polizia amministrativa e sociale, al cui interno è incardinato l’ufficio immigrazione.

Nell’ultimo anno sono stati accompagnati alla frontiera 18 xtracomunitari con gravi precedenti penali. Nei 12 mesi trascorsi sono stati elaborati e consegnati 10.671 permessi di soggiorno ed emessi 303 decreti di rigetto per mancanza dei requisiti. In provincia oggi sono regolarmente soggiornanti 31.752 cittadini extracomunitari. Attualmente sono presenti nelle strutture di accoglienza della Provincia 1218 profughi richiedenti asilo distribuiti in 60 strutture sparse su tutto il territorio.

In chiusura della cerimonia sono state consegnate le ricompense al valore civile e per merito di servizio agli appartenenti alla polizia di Stato che si sono particolarmente distinti in servizio.  Il questore ha anche voluto ricordare il sostituto commissario Nicoletta Missiroli e l’agente Pietro Pezzi, morti in un incidente stradale mentre erano a bordo della volante.

Ai loro familiari sono stati consegnati  dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella le medaglie d’oro al valor civile alla memoria. Inoltre a Roma, il capo della polizia, prefetto Franco Gabrielli, ha consegnato ai familiari di due pergamene attestanti la “Promozione al Merito Straordinario alla Memoria”, la cui motivazione è stata letta nel corso della cerimonia svoltasi in prefettura.

Sicurezza: telecamere più efficienti a Massa Lombarda grazie alla nuova fibra ottica

Gli occhi elettronici che presidiano la cittadina sono una trentina. Il sindaco: «Investiremo ancora in questa direzione»

Telecamera Massa Lombarda
Una delle telecamere installate a Massa Lombarda

Ultimata a Massa Lombarda, pochi giorni fa,  l’ulteriore copertura del territorio con oltre tre chilometri di fibra ottica, che vanno a potenziare la struttura già presente. Un intervento che  ha permesso di installare una telecamera ad alta definizione nella zona di piazza Mazzini, a ridosso dell’abside recentemente ristrutturato. Una telecamera identica è stata posizionata all’altezza della rotatoria di viale Zaganelli con via Piave, in fregio al centro culturale “Carlo Venturini”. Una terza telecamera tiene ora monitorata 24 ore al giorno via Vittorio Veneto alla confluenza di via dei Lombardi, in pieno centro storico.

Oltre a ciò, l’Amministrazione comunale ha scelto di dotare di fibra ottica la zona che comprende anche il parco giochi Millepiedi, permettendo in tal modo agli utenti del parco di poter utilizzare gratuitamente la connessione internet. La stessa opera è stata realizzata a beneficio del centro giovani Jyl.

Per il sindaco Daniele Bassi, «questa è l’espressione concreta di impegni a suo tempo assunti e concretizzati con determinazione, in coerenza con la scelta di creare le migliori condizioni di accesso Wi-Fi gratuito nei luoghi pubblici di maggiore aggregazione, oltre al consolidamento della videosorveglianza a beneficio dei nostri concittadini e della loro percezione di sicurezza, di cui hanno pienamente diritto. Continueremo questo impegno, privilegiando in tal senso l’utilizzo delle risorse a disposizione. Ad oggi, Massa Lombarda è presidiata in modo capillare da una rete di oltre 30 telecamere, tutte digitali e ad alta definizione».

Rapina al distributore di benzina con un machete: arrestati due giovani

Per fuggire avevano utilizzato un’auto rubata poco prima a Ravenna. L’autore materiale del colpo va in carcere, ai domiciliari il complice

I carabinieri di Lugo hanno individuato e sottoposto a fermo i presunti autori di una rapina avvenuta al distributore Eni di Cotignale del 6 aprile scorso. Si tratta di  due cittadini di nazionalità marocchina di 24 e 22 anni, residenti rispettivamente a Bagnacavallo e Castel Bolognese. I due avrebbero anche rubato  un’auto a Ravenna, utilizzandola poi per la fuga dall’area di servizio.

Arrivati al distributore di Cotignola a bordo del veicolo rubato, mentre uno dei giovani si faceva consegnare l’incasso giornaliero (circa 500 euro) minacciando la titolare con un machete, il complice lo attendeva in auto pronto a dileguarsi velocemente dopo il colpo. I due sono stati arrestati qualche ora dopo a Lugo e il gip ha applicato al 24enne la misura detentiva della custodia cautelare in carcere per entrambi i reati e al complice 22enne gli arresti domiciliari presso la propria abitazione, poiché ritenuto responsabile del solo furto del mezzo.

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