mercoledì
06 Agosto 2025

Container: con Arkas Line collegamenti settimanali con Turchia e Medio Oriente

La soddisfazione di Tcr dove in mattinata è attraccata la prima portacontainers della compagnia turca

Arkas
La portacontainers turca attraccata alla banchina Tcr

Nella mattinata di oggi, 10 marzo, è attraccata alla banchina di Tcr, Terminal Container Ravenna, porta adriatica del network Contship ltalia, la M/V Natalia A, nave portacontainer della compagnia armatoriale turca Arkas Line, che offrirà collegamenti settimanali da Ravenna per i porti di Istanbul, Gemlik, Pireo, Izmir, Beirut, Mersin, Aleksandria, Lattakia. “Siamo molto soddisfatti che un operatore dell’importanza di  Arkas Line abbia deciso di puntare sul Terminal TCR di Ravenna per sviluppare i propri traffici di container, offrendo importanti connessioni con Turchia, Libano, Egitto, Grecia e Siria” affermano il presidente di Tcr Giannantonio Mingozzi e di Sapir Riccardo Sabadini. “Tcr, dopo aver completato un ambizioso piano di investimenti volto al potenziamento delle capacità operative, è oggi in grado di offrire al mercato servizi di imbarco e sbarco sempre più efficienti ed un’ importante connettività intermodale.  Continua l’azione sinergica di TCR e dei propri azionisti Sapir e Contship Italia, tesa ad aumentare giorno dopo giorno la capacità di offrire servizi portuali competitivi e migliorare i  risultati nel settore del traffico container, confortati in questo dalla recente approvazione del progetto Hub portuale da parte del Cipe, che rappresenta un riferimento essenziale nella prospettiva di un nuovo terminal container in penisola Trattaroli” sottolineano Mingozzi e Sabadini. Una buona notizia anche a fronte del calo del traffico container registrato nel 2017 per il porto di Ravenna.

“Nei prossimi giorni – ricorda il Direttore Generale di Tcr Milena Fico – avremo il piacere di incontrare in visita al nostro Terminal il Dott Eugenio Domicolo, General Manager di Arkas Italia, con il quale valuteremo direttamente le prospettive di questa nuova collaborazione. Siamo orgogliosi di poter dare il nostro benvenuto ad Arkas Line, che per noi rappresenta un’importante occasione di sviluppo ed un ulteriore stimolo per il miglioramento delle nostre attività, rivolte alla competizione internazionale sul mercato dei container che ci vede attivi e fiduciosi.”

Nave portoghese bloccata in porto: gravi carenze negli impianti in sala macchine

Potrà rimettersi in navigazione solo quando saranno risolte tutte le criticità. Il commento della Capitaneria intervenuta: “Pronto ed efficace l’intervento dei Servizi tecnico-nautico del porto”

Porto
Un rimorchiatore al porto San Vitale – foto di repertorio

Una nave battente bandiera portoghese è stata bloccata al porto di Ravenna dopo che è risultata non in regola per quanto riguardava impianti e apparati in sala macchine. Lo comunica la Capitaneria di porto spiegando che nel corso dello svolgimento della manovra di uscita dal porto di Ravenna, un problema di natura tecnica intervenuto nell’apparato di propulsione ha determinato l’arresto del motore principale della nave, che è stata quindi affiancata ad una banchina. La nave era arrivata a Ravenna da Koper (Capodistria) con un carico di acciaio. Terminate le operazioni commerciali, dopo aver imbarcato un Pilota e con l’assistenza di un rimorchiatore, la nave aveva i niziato la navigazione nel canale portuale dirigendosi verso l’uscita, quando – per effetto di una perdita di acqua di raffreddamento dalla testata del motore – si è verificato il suo arresto. La Capitaneria di Porto ha dunque attivato le procedure di emergenza. Il Pilota che si trovava a bordo, con l’ausilio del rimorchiatore, ha immediatamente proceduto ad ormeggiare la nave in banchina, rimanendo in costante contatto con l’Ufficiale di Guardia della Capitaneria di Porto che dalla Sala Operativa ha diretto e coordinato le attività di assistenza di tutti i Servizi tecnico nautici intervenuti: la nave è stata posta in sicurezza e sono state subito ripristinate le normali condizioni di navigabilità del porto.
Come disposto in caso di eventi del genere dalle norme, la nave è stata sottoposta ad un’approfondita ispezione, estesa ad ogni sua parte, a cura di Personale specializzato della Sezione Tecnica e Sicurezza della navigazione della Capitaneria. Dai controlli sono emerse numerose carenze e deficienze, concentrate soprattutto negli impianti ed apparati situati in sala macchine. Nei confronti della nave è stato quindi adottato un provvedimento tecnico di detenzione che manterrà i propri effetti fino all’eliminazione di tutte le deficienze riscontrate, per consentire l’esecuzione degli interventi necessari al ripristino della funzionalità degli apparati, al termine dei quali la nave sarà comunque sottoposta ad un ulteriore controllo da parte del Personale della Capitaneria di Porto per certificarne il possesso degli standard di sicurezza e quindi l’idoneità alla navigazione. “Tale evento – commentano dalla Capitaneria ­ ha evidenziato la prontezza e l’efficacia del dispositivo integrato di assistenza ed intervento dei Servizi tecnico nautici del porto, diretto e coordinato dalla Capitaneria di Porto che consente da un lato di registrare la piena rispondenza delle norme in materia alle esigenze di tutela degli interessi connessi alla sicurezza della navigazione e dall’altro di affermare che l’implementazione delle misure previste è idonea a prevenire situazioni di rischio e quindi a diminuire la probabilità del verificarsi di eventi dannosi.”

Cerimonia in piazza, seminario sulla sicurezza sul lavoro: i 31 anni della Mecnavi

Il 13 marzo ricorre l’anniversario della tragedia a bordo della gasiera Elisabetta Montanari al porto di Ravenna, dove persero la vita 13 lavoratori

Mecnavi 2016 Manifesto 2607
Il manifesto dietro cui sfilarono migliaia di ravennati dopo la tragedia della Mecnavi, nel 1987

Il 13 marzo ricorrono 31 anni dalla tragedia della Mecnavi, che si consumò a bordo della motonave gasiera Elisabetta Montanari, nei cantieri del porto di Ravenna, e che costò la vita a 13 lavoratori rimasti asfissiati. I caduti saranno ricordati in una cerimonia commemorativa, in programma per martedì 13 marzo alle 9.30 in piazza del Popolo, alla quale interverranno il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, il sindaco di Bertinoro Gabriele Antonio Fratto (diverse vittime erano infatti di Bertinoro) e il segretario generale Uil di Ravenna, Riberto Neri, a nome delle tre confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil.

La celebrazione proseguirà venerdì 16 marzo, dalle 9 alle 13, nella sala D’Attorre, in via Ponte Marino 2, dove si terrà il seminario formativo dedicato ai rappresentanti della sicurezza nazionale e territoriale (RLS-RLST-RLS di sito), sul tema “Il mestiere di RLS alla ricerca dell’efficacia del ruolo”, inteso a riflettere sull’importanza della sicurezza nei luoghi di lavoro e, in particolare, sulle azioni dei rappresentanti per la sicurezza e degli organismi coinvolti.

I lavori si apriranno con gli interventi dei RLS; seguiranno i contributi di Stefano Toderi, del dipartimento di Psicologia dell’Alma Mater Università di Bologna, sul tema “Una riflessione per la comprensione del ruolo di RLS”; di Marco Broccoli, dirigente medico dell’Ausl della Romagna, sede di Ravenna, su “Quando RLS e organo di vigilanza si incontrano”; di Andrea Marchetti per Cgil-Cisl-Uil del Servizio informativo rappresentanti per la sicurezza della provincia di Ravenna (Sirs) su “Il sostegno delle organizzazioni sindacali ai RLS”.

Il Sirs di Ravenna, come da protocollo aggiornato il 13 marzo del 2017, supporta l’attività dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza ed è composto da Cgil, Cisl e Uil, Provincia di Ravenna, Dipartimento di Sanità pubblica dell’Azienda Usl della Romagna – Spsal (Servizio prevenzione e sicurezza in ambienti di lavoro) di Ravenna, Inail Ravenna.

Le congratulazioni del presidente de Il Terzo Mondo al senatore Toni Iwobi

Charles Tchameni Tchienga scrive al leghista: “Non condivido le posizioni della Lega, ma credo sia doveroso congratularmi con lei”

Tchameni
Charles Tchameni Tchienga, presidente Il terzo mondo Onlus

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Charles Tchimeni Tchienga, presidente de Il Terzo Mondo Onlus, e da tempo attivo in città in iniziative di beneficenza e in generale in progetti di integrazione, che interviene su una notizia che ha fatto molto discutere in questi ultimi giorni: l’elezione del primo senatore nero d’Italia, eletto tra le file della Lega Nord. Come forse ricorderanno, anche il noto giocatore di calcio Balotelli era intervenuto sul caso in modo a dir poco critico, per usare un eufemismo. Il tenore della lettera del ravennate d’adozione Tchienga è invece di tutt’altro tenore:

“Anche se in materia di immigrazione non condivido assolutamente alcune scelte e/o prese di posizioni della Lega, ritengo sia doveroso congratularmi con Lei, per questo suo brillante risultato politicamente ottenuto, che è il frutto del suo impegno in politica che dura da 25 anni.
Onorevole Toni Iwobi, oggi nel bene come nel male, lei innova la storia del Senato della Repubblica Italiana per via del colore nero della sua pelle e del sangue africano che scorre in lei.
Rimango convinto Onorevole che il modello di migrazione che lei sotto I colori Leghisti oggi rappresenta istituzionalmente è altamente ostile all’integrazione stessa.  Anche un immigrato regolare che lavora in regola rispettando scrupolosamente le regole e le leggi non riesce ad integrarsi nella vostra politica d’ integrazione (Es. la Bossi-Fini attuale).
Auspico che con la sua nuova carica istituzionale lei possa girare l’italia per confrontarsi con I cittadini della sua stessa posizione di migrante per approfondire e capire le loro difficoltà rispetto alle politiche di migrazioni sostenute e difese dalla sua Lega.
Come traguardo raggiunto, capisco la sua grande emozione. Di nuovo CONGRATULAZIONI.”
Charles Tchameni Tchienga
Presidente Il Terzo Mondo Onlus

Arte visionaria e bellezza nella Vienna di inizio Novecento

Conversazione alla Casa Matha degli studiosi Maria Rita Bentini e Alberto Giorgio Cassani sulle innovative intuizioni artistiche di Klimt, Schiele, Wagner e Moser

Klimt Mar Ravenna
Gustav Klimt, Nudo di donna, Museo d’arte della città di Ravenna

Arte e architettura di inzio secolo a Vienna sono il tema di una conversazione a due in programma oggi, sabato 10 marzo, alle 17.30, alla Casa Matha di Ravenna. Protagonisti dell’incontro gli studiosi Maria Rita Bentini, docente all’Accademia di Belle Arti di Bologna e di Ravenna e Alberto Giorgio Cassani, docente all’Accademia di Belle Arti di Venezia e di Ravenna.

La conferenza intitolata “1918. Bellezza e abisso. Klimt, Schiele, Wagner, Moser” racconta per l’appunto di quattro grandi intelletuali e artisti viennesi che all’inizio del Novecento hanno formulato radicali novità per l’avvenire. Artisti che hanno creato nuove visioni e cambiato il volto della città, facendo della capitale asburgica un’eccezionale crocevia della modernità. Poi la fine: scompaiono infatti nello stesso anno, il 1918, Gustav Klimt e Egon Schiele, così come l’architetto Otto Wagner e il poliedrico Koloman Moser. Le loro opere (insieme a quelle dell’architetto Joseph Olbrich) non raccontano tuttavia della fine ma della bellezza e del nuovo oltre la fine stessa.

Non manca in questa straordinaria avventura culturale un legame con Ravenna, che conserva ancora oggi una frammento di tale ricerca di bellezza: un disegno di Gustav Klimt acquistato subito dopo questo anno criciale, su suggerimento del Soprintendente Giuseppe Gerola, da Vittorio Guaccimanni come Direttore dell’Accademia di Belle Arti, oggi visibile nelle collezioni del Museo d’arte della città.

La conversazione di Bentini e Cassani, attraverso le immagini, si muoverà tra pittura, disegno, grafica, architettura e sarà l’occasione per attraversare quella che è stata definita da Eric Kandel, Premio Nobel per la Medicina nell’anno 2000, The age of insight: un’età di intuizioni profonde, inedite, decisive per il futuro.
L’incontro, promosso dalla Società Dante Alighieri – Comitato di Ravenna, è aperta alla città, con ingresso libero

Oltre 50mila euro per l’autonomia abitativa delle donne vittime di violenza

Fondi dalla Regione, saranno coinvolti Ausl, Centro per l’impiego, Acer, servizi sociali e Linea Rosa

La giunta, su proposta dell’asses

Bakkali
Ouidad Bakkali

sora Ouidad Bakkali, ha approvato il progetto denominato A.D.A (Autonomia donne abitativa) che prevede l’investimento di 56.160 euro, ottenuti grazie al bando della Regione Emilia-Romagna che sta investendo importanti risorse sulle politiche a contrasto della violenza di genere. Grazie a queste risorse verrà formata un’equipe composta da un operatore dei servizi sociali, uno dei servizi educativi e uno dell’associazione Linea Rosa Onlus che, con l’eventuale coinvolgimento di altri servizi, ad esempio Ausl, Centro per l’impiego, Acer,  prenderanno in carico le donne vittime di violenza in situazione di disagio abitativo, sole o con figli, per costruire un percorso di autonomia articolato. I contributi saranno utilizzati per sostenere il percorso di autonomia al suo avvio, nel momento in cui le difficoltà e gli oneri sono maggiori; sarà quindi possibile redigere con le donne un progetto di autonomia abitativa attraverso l’acquisto di arredi, il pagamento di caparre o alcune mensilità di affitto.

“Questo progetto – afferma l’assessora Bakkali – si pone l’obiettivo di offrire alle donne vittima di violenza, che hanno scelto di iniziare un percorso di rinascita per se stesse e per i propri figli, un’opportunità di indipendenza e autodeterminazione. Questo è un aiuto tangibile perché si sentano nuovamente capaci di essere protagoniste attive della propria vita. Questo progetto, per il quale ringrazio la Regione Emilia-Romagna è una risposta concreta a questo fenomeno contro il quale la retorica non è più sufficiente. Al fianco dell’immenso lavoro fatto da Linea Rosa nella gestione del nostro Centro Anti violenza vanno strutturate politiche che permettano l’autosufficienza di queste donne per un’uscita definitiva dalla violenza”.

La delibera indica anche i criteri operativi per l’individuazione delle beneficiarie: stato di avanzamento del progetto in uscita dalla violenza, ovvero donne che abbiano già intrapreso azioni concrete nel percorso di uscita dalla violenza; possibilità di sostenere in futuro le spese ordinarie per la gestione di un alloggio; disponibilità a vivere in contesti di cohousing; disponibilità di risorse personali ed emotive appropriate per affrontare il percorso di autonomia; disponibilità ad aderire al percorso di autonomia.

Riberto Neri riconfermato alla guida della Uil provinciale

Neri
Riberto Neri

Durante il XVII congresso del sindacato di via Le Corbusier confermato anche il tesoriere e i due membri della segreteria Palmarini e Sama

Riberto Neri riconfermato alla segreteria provinciale della Uil, posizione che occupa dalla metà degli anni Duemila, al termine dei lavori XVII Congresso Territoriale della UIL di Ravenna sul tema: “Fisco e Pensioni. Per una nuova Politica dei Redditi”. Inoltre è stata eletta la nuova Segretaria Confederale di cui fanno parte: Daniela Brandino, Paolo Palmarini (riconfermato), Filippo Spada e Carlo Sama (riconfermato).

All’incarico di Tesoriere è stato riconfermato Mauro Martignani.

Sangue di Giulia sui jeans di Matteo, dna di un altro uomo sotto le unghie di lei

Diciassettesima udienza / Audizione del direttore tecnico della sezione di genetica forense della polizia scientifica, consulente dell’accusa: tracce genetiche sul bastone che ha colpito la donna

RAVENNA 01/12/2017. PROCESSO CAGNONI PER OMICIDIO BALLESTRI
La pubblica accusa

Su un paio di jeans di Matteo Cagnoni trovati nella casa dei genitori a Firenze ci sono tracce di sangue della moglie Giulia Ballestri, sotto almeno quattro unghie delle mani della donna c’è dna maschile che non è del marito e non è dell’amante Stefano Bezzi ma il dna di Cagnoni è insieme al sangue della vittima sul bastone dell’aggressione. La genetica forense entra nel processo che vede alla sbarra il 53enne per l’omicidio della 39enne, trovata senza vita il 19 settembre 2016 nella villa disabitata di proprietà della famiglia dell’uomo in via Padre Genocchi a Ravenna: nella 17esima udienza davanti alla corte d’assise è stata ascoltata Alessandra La Rosa, direttore tecnico capo biologo della prima sezione di genetica forense della polizia scientifica di Roma e consulente dell’accusa.

Il bastone
Nella villa è stato trovato un bastone di 55 cm di lunghezza e 6 cm di diametro che per gli esperti di botanica è pino domestico come quelli che erano stati abbattuti nella villetta dei coniugi al mare e come quello che era accatastato nella cantinetta dell’abitazione familiare in via Giordano Bruno. Sopra c’è il sangue di Giulia e il dna del marito. C’è anche un altro dna maschile ma in quantità ritenute minime. La Rosa risponde alla domanda del pm Cristina D’Aniello dicendo che la quantità di tracce di dna maschile di Cagnoni è compatibile con il rilascio che si avrebbe impugnando il ramo come arma per colpire una persona.

I pantaloni
A Firenze, nella villa dove vivono i genitori di Matteo e dove l’imputato è andato il giorno stesso dell’omicidio (16 settembre) e dove è stato arrestato all’alba del 19 settembre, la polizia ha sequestrato un paio di jeans su cui sono state isolate tracce ematiche riconducibili alla vittima. La compatibilità statistica è elevatissima, come spiega La Rosa.

La scheggia di legno
Nella tasca anteriore del pantalone, insieme ad alcune monete, c’è una scheggia di legno compatibile con il tipo di bastone ritrovato nella villa dell’omicidio. Sulla scheggia c’è il sangue di Giulia. Diverse schegge dello stesso tipo, ma non sporche di sangue, si trovano anche nel baule di una delle due auto dei coniugi, la Chrysler Voyager che di solito usava la donna e che resta in sosta per sette minuti davanti alla villa di via Genocchi nel pomeriggio prima dell’omicidio.

La maniglia dell’auto
C’è sangue di Giulia sulla maniglia del pianale nel bagagliaio della Mercedes Classe C che Cagnoni usa per andare da Ravenna a Firenze nel pomeriggio del 16 settembre, cioè poche ore dopo che secondo gli inquirenti è avvenuto l’omicidio.

Le impronte
Nella cantina del massacro ci sono numerose impronte lasciate dall’assassino. Due in particolare sono molto evidenti e mostrano il palmo delle mani, su uno spigolo del muro e su un lato di un frigorifero. Il sangue è quello di Giulia, per la genetista incaricata dall’accusa. Le minuzie delle impronte corrispondono a quelle di Cagnoni, secondo la polizia scientifica di Bologna ascoltata nelle udienze passate.

I cuscini
Nella casa di Firenze vengono recuperati due cuscini verdi all’interno di una cantinetta in disordine: secondo gli investigatori sono quelli che mancano da due poltroncine nel salotto al piano rialzato della villa dell’omicidio. I due cuscini sono sporchi di macchie scure: l’esame del dna dice che è sangue di Giulia.

Le unghie
Sotto quattro unghie delle mani della vittima ci sono tracce consistenti di dna maschile (in quantità minore anche sotto altre dita): non c’è compatibilità con quello del marito e nemmeno con quello dell’amante. Su questo aspetto ci si aspettava battaglia dalla difesa ma così non è stato: l’avvocato Giovanni Trombini si è limitato a sottolineare la circostanza. È plausibile che ci tornerà quando verrà raccolta la deposizione del consulente della difesa per la genetica.

La ruota panoramica torna in darsena a Ravenna, aperta fino a mezzanotte

L’appuntamento è dal 17 marzo al 6 maggio

RUOTA
Una veduta della darsena di Ravenna con la ruota panoramica appena installata

Con l’arrivo della primavera torna in Darsena a Ravenna la ruota panoramica. Da sabato 17 marzo a domenica 6 maggio cittadini e turisti avranno così la possibilità di ammirare dall’alto il canale Candiano e perdere lo sguardo tra lo skyline del centro storico.

La ruota sarà aperta dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 23 nei giorni feriali; dalle 10 a mezzanotte nei giorni festivi e prefestivi.

Lavori all’asfalto: senso unico alternato su un tratto faentino della via Emilia

Il cantiere chiuderà il 14 aprile, interventi anche in altri tratti della Tosco-Romagnola, in particolare del Forlivese

CantiereLavori di riasfaltatura sulle strade statali comporteranno diversi tratti di senso unico alternato. Da lunedì 12 marzo, weekend esclusi, partiranno i lavori. Il tratto che interessa la provincia di Ravenna è quello faentino della via Emilia (tra il km 51,5 e il 101,98). Lavori anche sulla Tosco-Romagnola nel tratto forlivese (a partire da Osteria Nuova). La conclusione dei lavori è prevista entro il 14 aprile 2018.

Anas raccomanda prudenza nella guida e ricorda che l`evoluzione della situazione del traffico in tempo reale è consultabile anche su tutti gli smartphone e i tablet, grazie all`applicazione “Vai” di Anas, disponibile gratuitamente in “App store” e in “Play store”.

Il 23 marzo l’interrogatorio di Matteo Cagnoni

La pubblica accusa rinuncia all’audizione di 80 testi in lista e chiude l’istruttoria con 78 testimoni ascoltati. Il 53enne dermatologo imputato per l’omicidio volontario della 39enne moglie Giulia Ballestri risponderà alle domande delle parti.

Matteo Cagnoni sarà interrogato il prossimo 23 marzo. Il 53enne noto dermatologo ravennate, imputato per l’omicidio volontario pluriaggravato della 39enne moglie Giulia Ballestri, risponderà alle domande delle parti nel corso della diciannovesima udienza del processo cominciato il 10 ottobre scorso davanti alla corte d’assise di Ravenna. L’uomo è in carcere in custodia cautelare dal 19 settembre del 2016, il giorno stesso in cui la polizia ritrovò il cadavere della donna nella cantina della villa disabitata in via Padre Genocchi di proprietà della famiglia Cagnoni.

Nel corso dell’udienza odierna, 9 marzo, si è conclusa l’istruttoria della pubblica accusa dopo l’audizione di 78 testimoni in cinque mesi di dibattimento: il pubblico ministero Cristina D’Aniello ha comunicato la rinuncia complessiva ad altri ottanta testi già ammessi in lista (una sessantina quelli della difesa).

Nella prossima udienza, la diciottesima in programma il 16 marzo, verranno sentiti due consulenti della parte civile della famiglia Ballestri, un altro testimone dell’accusa per cui la difesa si è opposta alla rinuncia e verrà riascoltata Adriana Ricci, la 82enne custode della casa del delitto che ha chiesto di poter deporre nuovamente dopo essere stata indagata per falsa testimonianza per le dichiarazioni rese il 2 febbraio. Il pm ha reso noto quando comunicato dal legale difensore dell’anziana alla polizia giudiziaria e cioè che il 16 febbraio scorso la madre dell’imputato, Vanna Costa, avrebbe telefonato a Ricci offrendole i propri avvocati per difendersi dall’accusa di falsa testimonianza. Il sostituto procuratore ha voluto sottolineare che Costa ha presentato diverse certificazioni mediche per un decadimento cognitivo che non le permette di poter essere interrogato ma questo non le avrebbe impedito di offrire la difesa dell’amica.

Voragine in via Faentina: anche questa mattina grossi disagi al traffico di Fornace

Solo nelle ultime ore la riasfaltatura è stata completata e nel pomeriggio, secondo quanto scrive la multiutility, la “circolazione dovrebbe tornare regolare”

La zona della voragine riasfaltata
La zona della voragine riasfaltata

Grossi disagi e rallentamenti al traffico anche questa mattina a Fornace Zarattini a causa della voragine che si è aperta ieri . Un intervento complesso per chiudere una voragine di due metri che si era creata nella mattinata a causa del cedimento di una condotta fognaria. Nella giornata di ieri è stata riparata la condotta, si sperava che anche il traffico fosse regolare già in mattinata ma non è andata così. La riasfaltatura, necessaria, si è conclusa solo questa mattina, 9 marzo.

Le squadre della multiutlity hanno svolto tutte le operazioni per risanare la condotta e ripristinare le normali condizioni di funzionamento della stessa. Già da ieri sera la conduttura era rientrata in funzione. Nel pomeriggio di oggi – scrive la stessa Hera in una nota – la circolazione dovrebbe tornare alla normalità.

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