mercoledì
20 Agosto 2025

Mezzo milione da Eni per proteggere l’arenile di cinque lidi da ingressioni marine

La giunta comunale approva un progetto di sistemazione della spiaggia emersa e sommersa

Sistemazione e ripascimento della spiaggia emersa e sommersa sia a protezione dal rischio potenziale di ingressione marina delle aree costiere, sia per la messa in sicurezza delle spiagge emerse: la giunta comunale di Ravenna ha approvato un progetto da 500mila euro (finanziato con fondi Eni) per aumentare le difese dall’ingressione marina delle località di Marina Romea, Punta Marina, Lido Adriano, Lido di Dante e Lido di Savio. Gli interventi – in accordo con la Regione Emilia-Romagna – prevedono l’utilizzo esclusivo di materiale sabbioso per la realizzazione di un argine in sabbia finalizzato alla protezione dell’entroterra e dell’arenile dalle eventuali ingressioni marine che si possono verificare durante la stagione invernale. Con tale soluzione progettuale sarà possibile provvedere anche al ripascimento dei singoli siti in quanto, in primavera, verrà stesa la barriera di sabbia realizzata a protezione.

Ancisi: «Cosa sta facendo il Comune per salvaguardare il Marchesato dal crollo?»

Il capogruppo di Lista per Ravenna chiede lumi in un question time. Il tetto è crollato e il Comitato acquisterà un telone a sue spese per salvare il salvabile

Il Crollo Del Tetto Del Marchesato 1
Il tetto del Marchesato crollato

Un passato eroico, un presente tragico. La situazione di Fabbrica Vecchia e soprattutto Marchesato viene descritta così da Alvaro Ancisi (LpRa) che commenta la decisione del Comitato per la salvaguardia dei due edifici di Marina di Ravenna relativa all’acqusito di un telone per coprire il tetto, crollato.

«Il Comune di Ravenna ha acquistato in questi ultimi anni la parte che gli mancava dell’intero complesso storico della Fabbrica Vecchia e del Marchesato». Si tratta delle prime testimonianze del porto di Ravenna. «La più antica immagine di quello che allora era Porto Corsini, nel nome del papa che lo aveva realizzato, è un acquerello del 1788 di Antonio Fedi, qui visibile in allegato, nello sfondo del quale svettano imponenti e solitari, tra acque, terre e cielo, i due fabbricati». Già il 19 gennaio Giancarlo Bazzoni, presidente del comitato  sorto a Marina di Ravenna nel 1979 per tutelare il complesso monumentale, lanciava l’allarme sul tetto del Marchesato, crollato. La Soprintendenza, risponendo ad un sollecito di Ancisi, trasmisre il 30 gennaio al sindaco  una lettera, in cui evidenziava “la necessità di porre con ogni sollecitudine opere provvisionali atte ad arrestare il degrado e ad evitare danni al bene tutelato, dandone immediata comunicazione a questa Soprintendenza”.

L’8 febbraio l’assessore ai lavori pubblici fece un sopralluogo al Marchesato e otto giorni dopo il presidente Bazzoni incontrò al riguardo anche l’assessore e la dirigente del Patrimonio, insieme alla capo gabinetto del sindaco. «Da allora le ripetute richieste, da parte del Comitato, di “sapere cosa stiano facendo” non hanno ottenuto risposta. Sollecitata il 15 maggio la Soprintendenza a far valere la propria autorità (, nessuna risposta ne è parimenti venuta». Così il Comitato Fabbrica Vecchia e Marchesato «ha comunicato di voler “acquistare a proprie spese un telone per coprire il tetto del Marchesato ed impedirne ulteriori crolli”, chiedendo “le necessarie autorizzazioni a collocare tale copertura”».

Ancisi chiede al sindaco in un question time se «il Comune “sta facendo” qualcosa per mettere in sicurezza dal crollo totale il Marchesato e quale ufficio tecnico ne abbia avuto l’eventuale incarico. In caso negativo, se il Comune abbia i soldi per comprare e sappia posare a regola d’arte un telone su quello che resta del tetto del Marchesato; in caso ancora negativo, se possa concedere al Comitato di cui sopra di accollarsene onere».

Uno studio per riportare in acqua il Moro di Venezia. Il mito di Gardini vive ancora

Dal 2008 l’Autorità portuale di Ravenna è proprietaria di uno dei cinque scafi voluti dal tycoon per la Coppa America di 25 anni fa: dal 2013 è esposto sul piazzale della sede dell’ente ma in autunno potrebbe diventare un nuovo ambasciatore della città

Marzo 2013: il Moro di Venezia di proprietà dell'Autorità portuale di Ravenna risale il Candiano e viene messo sulla banchina nel piazzale della sede dell'enteUn pezzo del mito del Moro di Venezia potrebbe tornare in mare fra qualche mese. L’Autorità portuale di Ravenna sta infatti studiando la possibilità di rimettere in acqua lo scafo di sua proprietà dal 2008 (pagato 70mila euro) e dal 2013 esposto nel piazzale della sua sede sulla banchina sinistra della darsena di città. Lo scafo contrassegnato dal numero velico Ita15 –  varato il 15 aprile 1991 a San Diego, terzo dei cinque voluti da Raul Gardini per la Louis Vuitton Cup del 1992 – ha bisogno di un intervento di manutenzione conservativa e così al presidente di via Antico Squero, Daniele Rossi, è balenata l’idea in testa: «Tenerlo dov’è ora lo espone comunque al deterioramento. Allora perché non trasformare la necessità in una opportunità per ridare vita a un simbolo così importante e ricco di memoria? Le barche sono fatte per stare in acqua, non sui piedistalli». Nella visione di Rossi – appassionato di vela «ma non ancora proprietario di una barca» – il Moro poi dovrebbe diventare una sorta di ambasciatore di Ravenna, del suo porto e della sua storia. Insomma un’operazione a metà tra la razionalità di ottimizzare le spese e l’emotività dei ricordi.

Marzo 2013: il Moro di Venezia di proprietà dell'Autorità portuale di Ravenna risale il Candiano e viene messo sulla banchina nel piazzale della sede dell'enteUna volta avuta l’idea, è cominciata la necessaria fase preliminare per stabilire la fattibilità: «Tutto è in fase embrionale, non voglio creare aspettative premature». Coinvolgendo esperti della vela che si stanno muovendo anche a titolo gratuito sull’onda dell’entusiasmo, sono stati già fatti un paio di sopralluoghi all’interno dello scafo e a breve verrà compiuta un’analisi ad ultrasuoni per capire lo stato di salute del mito: «Essendo un bene pubblico ci sono molte responsabilità in cui siamo meno flessibili di un eventuale privato». Le prime battute di questa operazione hanno messo subito in mostra l’alone quasi sacro che circonda queste cinque imbarcazioni. Per molti basta sentire pronunciare “morodivenezia” e la mente corre indietro nel tempo tra amarcord e nostalgia.

Solo a controlli fatti però si potrà stabilire se il Moro può scendere dal trespolo e a quali costi. Ecco, appunto, i costi. Questione non secondaria visto che trattasi di bene di proprietà pubblica: «Vorrei limitare il nostro intervento al minimo indispensabile – dice Rossi – e coprire i costi grazie a sponsor e sostenitori. Avendo ben chiaro che stiamo parlando di un oggetto prezioso, quindi non venga in mente a qualcuno di tappezzarlo di loghi aziendali». In totale al momento un conto a spanne parla di alcune decine di migliaia di euro.

E c’è già una previsione teorica sui tempi: se i test strutturali daranno esito positivo «e se saremo bravi a unire le forze potrebbe tornare in acqua a fine settembre, inizio ottobre», periodo in cui si svolgono alcune regate di blasone nell’alto Adriatico che potrebbero essere l’esordio per il Moro di Ap. Potrebbe sfilare addirittura in coppia con un gemello, il secondo dei cinque scafi oggi di proprietà di una società veneta la cui legale rappresentante è Serena Zanelli e attualmente l’unico dei cinque in acqua. Una coppia capace di creare un ponte ideale tra Ravenna e Venezia nel segno dell’impresa voluta e promossa da Gardini (formalmente la partecipazione in California fu come barca di un circolo veneziano). Un veicolo di promozione e attrazione turistica: per questo sono già informati gli assessorati competenti.

Marzo 2013: il Moro di Venezia di proprietà dell'Autorità portuale di Ravenna risale il Candiano e viene messo sulla banchina nel piazzale della sede dell'enteSul tavolo di Rossi c’è anche la questione della futura gestione, in caso il progetto vada avanti. L’intenzione del presidente è di evitare compiti operativi ai propri uffici. Tra le varie soluzioni ipotizzate c’è la costituzione di un consorzio che coinvolga le realtà della vela ravennate a partire dai circoli fino alle eccellenze cantieristiche e professionali.

Visto il percorso a ostacoli per arrivare all’obiettivo, la soluzione più remunerativa non sarebbe stata la vendita? «Finché ci sono io alla presidenza il Moro non si vende. Così come non si vende il Gonfalone del Comune. Può anche non servire ma non si vende perché è un simbolo con un valore importante per la città e i simboli non si vendono».

Terza allerta meteo per le alte temperature fino alla mezzanotte di lunedì

Le raccomandazioni sulle misure di autoprotezione soprattutto per bambini e anziani: non uscire dalle 12 alle 18

Si susseguono le allerte meteo per il caldo estremo. Dalla mezzanotte di oggi, infatti, domenica 25 giugno, alla mezzanotte di domani, lunedì 26, sarà attiva nel territorio del comune di Ravenna l’allerta meteo numero 53, per temperature estreme, emessa dall’Agenzia regionale di protezione civile e da Arpae Emilia Romagna. L’allerta è gialla. Si tratta della terza allerta consecutiva per le alte temperature per le quali si prevede un’attenuazione nelle 48 ore consecutive, mentre nella giornata di domenica è in corso anche quella per temporali.
Le raccomandazioni, sono sempre le stesse:
Si raccomanda di mettere in atto le opportune misure di autoprotezione, fra le quali, in questo caso:
• non uscire nelle ore più calde, dalle 12 alle 18, soprattutto ad anziani, bambini molto piccoli, persone non autosufficienti o convalescenti;
• in casa, proteggersi dal calore del sole con tende o persiane e mantenere il climatizzatore a 25-27 gradi (se si usa un ventilatore non indirizzarlo direttamente sul corpo);
• bere e mangiare molta frutta ed evitare bevande alcoliche e caffeina (in generale, consumare pasti leggeri);
• indossare abiti e cappelli leggeri e di colore chiaro all’aperto evitando le fibre sintetiche (se in casa c’è una persona malata, fare attenzione che non sia troppo coperta).

 

Il Pdf contro la Love Parade a Marina in programma per la Notte Rosa

Il consigliere Baldini: “Probabile che ci si dovrà trovare transessuali seminudi e spettacoli osceni in mezzo alle famiglie”

Muccassassina
Un’immagine tratta dal profilo Facebook di Muccassassina cui è affidata l’animazione della Love Parade

“Non è ammissibile che si portino a Marina di Ravenna degli spettacoli osceni, mascherati dietro la celebrazione dell’amore”. Marcello Baldini, consigliere territoriale per il Popolo della Famiglia, si scaglia con decisione contro la decisione di far esibire assieme a Paola Turci anche uno spettacolo stile “Love Parade” a Marina di Ravenna, nel contesto della notte rosa. “Nella delibera di giunta che ha finanziato l’evento non era chiaro l’intento, anche se trattandosi dell’animazione di Muccassassina, era prevedibile dove si sarebbe andati a parare”, osserva Baldini, “quindi ora è probabile che a Marina ci si dovrà trovare transessuali seminudi e spettacoli osceni in mezzo alle famiglie con i bambini”. Non è ammissibile, secondo il consigliere, che in maniera semi nascosta le istituzioni finanzino iniziative di questo tipo con soldi dei cittadini. “La giunta deve intervenire a garantire la pubblica decenza, vigilando su quello che potrà succedere, con il suo avallo”, conclude Baldini, riservandosi altre proteste a nome del partito che rappresenta.

Fabbrica Vecchia: il Comitato compra un telone per il tetto crollato

La denuncia del presidente: “Comune e Autorità portuali immobili”. Un nuovo sollecito anche alla Soprintendenza

Il Crollo Del Tetto Del Marchesato 1
Il tetto del Marchesato crollato

Dopo il crollo del tetto del Marchesato, a Marina di Ravenna, nulla si è mosso tanto da far parlare il Comitato Comitato Fabbrica Vecchia di “immobilismo e le tattiche dilatorie del Comune e dell’Autorità Portuale”. E così il comitato per evitare che la struttura venga definitivamente compromessa ha deciso di “acquistare a proprie spese un telone per coprire il tetto del Marchesato ed impedirne ulteriori crolli”. Pertanto questo Comitato chiederà, alla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, al Comune e all’Autorità di Sistema Portuale, le necessarie autorizzazioni a collocare tale copertura.

“In data 15 maggio – fanno sapere il presidente Giancarlo Bazzoni – il Comitato ha sollecitato la Soprintendenza a intervenire ancora presso il Comune in virtù di quanto affermato a gennaio, ossia che “[…] gli enti pubblici territoriali nonché ogni altro ente ed istituto pubblico hanno l’obbligo di garantire la sicurezza e la conservazione dei beni culturali di loro appartenenza”. Nella lettera inviata il 15 maggio peraltro il Comitato denuncia come l’edificio sia ora luogo di bivacco e, cosa forse ancor più grave, come siano stati visti giovani salire sul tetto pericolante del complesso con grave pericolo per la loro incolumità.

 

12mila euro di multa per quattro lavoratori in nero a nota discoteca

 

Il locale deve regolarizzarli per non rischiare la sospensione delle attività

Poliziamarina
Controlli in corso in una discoteca d Marina. Trovati 4 lavoratori su 11 in nero

Venerdì notte amaro per una nota discoteca di Marina di Ravenna dove oltre un terzo dei lavoratori sono risultati in nero. I controlli sono iniziati verso l’1,30 di notte e proseguiti fino all’alba e hanno constato che era tutto a posto per quanto riguardava la sicurezza dei lavoratori le licenze, uscite di sicurezze, l’attenzione a non somministrare bevande alcoliche ai minori. La nota dolente, riporta la Polizia, riguardava appunto il personale di servizio: 4 lavoratori su 11 sono risultati in nero ovvero senza un contratto di lavoro regolare. Gli Ispettori del lavoro hanno quindi elevato quattro sanzioni da 3.000 euro per ciascun lavoratore decretando la sospensione della attività da martedì prossimo sino alla regolarizzazione di tali lavoratori.

L’attività di controllo è stata effettuata con il coordinamento della Divisione di Polizia Amministrativa della Questura ed il concorso degli investigatori della Squadra Mobile, del personale della Polizia Municipale, dell’Ispettorato del Lavoro e dell’Arpae di Ravenna.

Allarme bomba in piazza del Popolo per uno zainetto incustodito

Sono intervenuti i carabinieri che hanno recintato e fatto evacuare la zona

RAVENNA 24/06/17. ZAINO ABBANDONATO SULLA COLONNA DI S. APOLLINARE IN PIAZZA DEL POPOLO, ARTIFICIERI LO FANNO ESPLODERE
Lo zaino abbandonato sulla colonna di Sant’Apollinare

Nuovo (falso) allarme bomba a Ravenna. Nella serata di sabato notte, infatti, uno zaino lasciato incustodito sulla base di una delle colonne ha reso necessario l’intervento dei Carabinieri e degli artificieri per far brillare la borsa che non conteneva materiale esplosivo. L’area era stata recintata, la piazza evacuata come sempre accade in questi casi per poter permettere lo svolgimento delle operazioni, che sono proseguite fino all’una circa, nella massima sicurezza.

Commercio abusivo: multe per 60mila euro e sequestri per 9mila

Controlli a Lido Adriano, Punta Marina e in centro a Ravenna della Polizia Municipale

Controlli a Lido Adriano e Punta Marina della Polizia Municipale per commercio abuisvo: l‘operazione, nella quale sono stati impiegati trenta agenti in borghese e in divisa, ha consentito di rintracciare undici cittadini ExtraUe dediti al commercio abusivo itinerante, che sono stati accompagnati al Comando per ulteriori accertamenti. Al termine delle procedure di identificazione, sono state tre le persone denunciate per varie irregolarità ai sensi della normativa sull’immigrazione. Si tratta di giovani originari del Senegal e del Bangladesh.

In centro storico, invece, un uomo di cittadinanza senegalese, è stato multato nei pressi di Piazza Duomo per la vendita non autorizzata di articoli di bigiotteria ed è stato indagato per violazione della normativa sull’immigrazione. Complessivamente, rendono noto dalla Municipale, sono state contestate sanzioni per un importo di oltre 60.000 Euro con contestuali sequestri di merce, circa 1.800 pezzi (bigiotteria, borse, portafogli, bandane, cinture, occhiali, cappelli, accessori per cellulari quali powerbank, auricolari, cuffie, casse usb, bastoni per selfie), per un valore stimato di oltre 9mila euro e sequestro penale di alcuni puntatori laser non conformi alle disposizioni del Ministero della Salute.

Le azioni di contrasto proseguiranno, secondo piani prestabiliti, nelle prossime settimane.

Nuova allerta meteo per il caldo e per il rischio temporali

Attiva da mezzanotte di sabato 24 giugno fino alla mezzanotte di domenica 25

Hot WeatherMentre è in corso un’allerta meteo per temperature estreme, arriva l’avviso che aggiunge il rischio temporali per la giornata di domenica. Il Comune fa infatti sapere che dalla mezzanotte di  sabato 24 giugno alla mezzanotte di domenica 25 sarà attiva nel territorio del comune di Ravenna l’allerta meteo numero 52, per criticità idrogeologica per temporali e temperature estreme, emessa dall’Agenzia regionale di protezione civile e da Arpae Emilia Romagna. L’allerta è gialla.
L’allerta completa si può consultare sul portale Allerta meteo Emilia Romagna.
Si raccomanda di mettere in atto le opportune misure di autoprotezione, fra le quali, in questo caso:
– fissare gli oggetti sensibili agli effetti del vento e della grandine o suscettibili di essere danneggiati;
– non uscire nelle ore più calde, dalle 12 alle 18, soprattutto ad anziani, bambini molto piccoli, persone non autosufficienti o convalescenti;
– in casa, proteggersi dal calore del sole con tende o persiane e mantenere il climatizzatore a 25-27 gradi (se si usa un ventilatore non indirizzarlo direttamente sul corpo);
– bere e mangiare molta frutta ed evitare bevande alcoliche e caffeina (in generale, consumare pasti leggeri);
– indossare abiti e cappelli leggeri e di colore chiaro all’aperto evitando le fibre sintetiche (se in casa c’è una persona malata, fare attenzione che non sia troppo coperta).

L’abito? Di bambù, soia o loto. Alla scoperta delle eco-fibre

Non solo cotone, le proprietà dei tessuti naturali per l’abbigliamento e la casa: traspiranti e anallergici

Bambu
Pianta di bambù

Condurre un corretto stile di vita vuole dire non solo mangiare sano, ma anche vestirsi o circondarsi di tessuti naturali, se possibile anche biologici. Per quanto riguarda l’abbigliamento, il pensiero va subito al cotone, alla seta, alla lana e al lino, e forse pochi sanno che si possono realizzare camicie e capi vari con eco-fibre quali bamboo, soia e fibra di latte. «Il bamboo – racconta Valentina Nicolucci del negozio Tatami di Ravenna – è considerato l’eco-fibra del 21esimo secolo grazie alle sue mille virtù: è traspirante e molto assorbente e anallergico. Grazie a un bio-agente presente all’interno della struttura molecolare garantisce un’alta protezione antibatterica, anti-acari, anti-tarme. Per questi motivi, il bamboo tiene freschi per lungo tempo in estate evitando i cattivi odori. In più è anche resistente ai raggi UV». I tessuti in fibra di soia sono invece molto soffici e brillanti, piacevoli al tatto, tanto da essere talvolta descritti come il “cashmere vegetale”. Come il bamboo, la soia è dotata di qualità antibatteriche, poco infiammabili, traspiranti, permeabili all’aria, solidi al colore e in grado di bloccare le radiazioni UV. Un tessuto molto rispettoso dell’ambiente, in quanto biodegradabile. La fibra di latte è altamente biologica, in quanto la sua produzione riduce notevolmente la produzione di anidride carbonica, quanto l’uso di combustibili fossili. Una fibra comoda, morbida, rinfrescante, ecologica e salutare per la pelle, otre a essere un migliore isolante termico rispetto alla lana, in quanto è molto traspirante e assorbe bene l’umidità. Possiede inoltre un alto potere batteriostatico (superiore al 99,9 per cento) ed è biodegradabile. «Da settembre avremo un’interessante novità – aggiunge Nicolucci -, il tessuto fatto con i fiori di loto che sembrano un mix di lino e seta grezza, con una trama irregolare, morbido, resistente alle pieghe e notevolmente traspirante. Un tessuto, già utilizzato per ricavare gli abiti dei monaci buddisti, particolarmente adatto alla realizzazione di giacche per la primavera-estate».
Anche per la biancheria per la casa, è possibile prestare attenzione e fare scelte mirate che vadano ben oltre le tanto utilizzate fibre sintetiche che si caricano staticamente e attirano molta più polvere rispetto a quelle di origine naturale. Grande attenzione deve essere prestata al letto. «Se proprio non si riesce a comprare un materasso biologico – afferma Laura Beltrami di Cugini Toccasana di Alfonsine -, può essere di aiuto un coprimaterasso imbottito in tencel, tessuto biologico  frutto della lavorazione della cellulosa estratta dalla polpa dell’albero di Eucalipto, traspirante e impermeabile che agisce anche da termoregolatore, creando un ambiente alla giusta temperatura e mai umido. A causa delle allergie varie che sempre di più colpiscono le persone, sono invece caduti un po’ in disgrazia i tessuti di una volta, anche se la pura lana vergine, il cotone o il lino biologico vanno benissimo per coperte, trapunte o lenzuola. Anche per i guanciali è meglio preferire fibre naturali, in quanto i materiali sintetici dove ristagna l’umidità possono creare problemi di cervicale e affili. Un aiuto, in tal senso, può venire dai guanciali biologici con pule di miglio, farro o canapa che hanno anche proprietà antinfiammatorie. Per i più ricercati, ci sono anche quelli ripieni di fiori di lavanda che consentono anche l’aromaterapia». Nel bagno, l’ideale sono le spugne in cotone biologico o gli asciugamani in lino. Tessuti che ben si adattano anche alla cucina per tovaglie e strofinacci. «Da non trascurare sono poi le tende – conclude Beltrami -, che spesso ritroviamo in tutte le stanze. In particolare, chi soffre di allergie deve prediligere quelle in lino, in quanto i materiali sintetici attira-polvere sono i primi da eliminare per non incorrere in problematiche più gravi».

La biblioteca torna in spiaggia per i bambini fino ai 6 anni

La rassegna di Nati per leggere “Un bagno di libri” si svolge dal 26 giugno al 28 luglio in vari bagni dei lidi ravennati

Boy Reading On The Beach“Un bagno di libri”, la rassegna di Nati per Leggere in spiaggia, promossa dall’Istituzione Biblioteca Classense, torna per l’ottavo anno negli stabilimenti balneari per coinvolgere i bambini e le bambine da 0 a 6 anni nella lettura. In tutti i bagni sarà possibile prendere in prestito i libri messi a disposizione dalla biblioteca Ada Ottolenghi e da Casa Vignuzzi e leggerli sotto l’ombrellone.

Ecco il calendario dei primi appuntamenti:
BAGNO FEDERICO, Punta Marina, Lunedì dalle 17 alle 18

26 giugno, 3,10, 17, 24 luglio

 

BAGNO NARIZ Punta Marina, Martedì dalle 17 alle 18

27 giugno, 4, 11, 18, 25 luglio
BAGNO ADRIA , Casal Borsetti , Martedì dalle 17 alle 18

27 giugno; 4, 11, 18, 25 luglio
BAGNO VELA Punta Marina Mercoledì dalle 10 alle 11

28 giugno, 5, 12, 19, 26 luglio
BAGNO SOTTOMARINO Marina di Ravenna, Mercoledì dalle 17 alle 18

28 giugno, 5, 12, 19, 26 luglio
BAGNO PARADISO, Marina di Ravenna, Giovedì dalle 17 alle 18

29 giugno, 6, 13, 20, 27 luglio

 

BAGNO VENTAGLIO, Casal Borsetti, Giovedì dalle 17 alle 18

29 giugno, 6, 13, 20, 27 luglio

 

BAGNO KAMALA Punta Marina, Giovedì dalle 17 alle 18

29 giugno, 6, 13, 20, 27 luglio
BAGNO PERLA, Punta Marina, Venerdì dalle 17 alle 18

30 giugno, 7, 14, 21, 28 luglio

 

 

Per altre informazioni: www.classense.ra.it. / Pagina FB /bibliotecaclassenseravenna

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