Secondo Confartigianato in otto anni bruciati 65 milioni di euro di retribuzione. L’associazione: «Snellire le procedure burocratiche e prevedere reali incentivi alle ristrutturazioni»
La crisi dell’edilizia ravennate non riguarda solo le grandi aziende ma anche le piccole e medie: un intero comparto produttivo che sta soffrendo, con il dato occupazionale che nel lasso di tempo tra il 2008 e il 2016 è sceso del 58 percento. È quanto emerge dallo studio presentato questa mattina, 10 aprile, da Confartigianato provinciale. I dipendenti del settore erano – secondo i dati della Cassa Edile che raggruppa le aziende che hanno almeno un dipendente – 6.112 nel 2008. Al 31 dicembre dello scorso anno il dato è sceso a quota 2.558. In otto anni si stima che siano andati persi 65 milioni di euro di retribuzione. Calo simile, in termini percentuali, quello delle imprese che sono passate da 1.199 a 506. La crisi riguarda anche le amministrazioni comunali: prendendo in considerazione i Comuni di Ravenna, Faenza e Lugo gli oneri di urbanizzazione incassati sono diminuiti in media dell’82 per cento.
Ci sono poi problemi di Iva non incassata ma versata a causa del cosiddetto split payment che porta le amministrazioni a versare direttamente all’erario mentre le aziende appaltatrici continuano a pagare l’imposta ai fornitori. Ciò porta ad una riduzione di liquidità in un contesto in cui rispetto a cinque anni fa l’accesso al credito è in calo del 38,4 per cento.
Questo il quadro tracciato da Confartigianato che chiede di snellire le procedure dei Rue (regolamenti urbanistici edilizi) prevedendo «reali e tangibili incentivi all’adeguamento sismico e all’efficientamento energetico degli immobili esistenti». A parere di Confartigianato occorrono «incentivi fiscali con detrazioni sulle imposte comunali sugli immobili (Tasi e Imu). L’obiettivo è quello di far passare il messaggio che oggi ristrutturare casa burocraticamente è facile, e che gli incentivi statali (del 65 o 50 per cento) accompagnati da quelli urbanistici danno reali opportunità economiche». L’associazione chiede quindi «politiche serie e innovative».
L’associazione di categoria da parte sua promuove il servizio gratuito denominato “Via alla Gara”. Si tratta di un database aggiornato costantemente e dedicato alle imprese dell’edilizia che consente una ricerca veloce e dettagliata delle gare di specifico interesse. Attraverso l’accesso riservato per gli associati, sarà possibile consultare facilmente tutte le informazioni sui bandi, personalizzando la ricerca per Regione, importo, categoria Soa, nonché richiedere anche i bandi e/o gli esiti di gara in versione integrale.
Il piano industriale 2017-20 riguarda le attività in mare e a terra nel distretto italiano centro-settentrionale: l’offshore al largo di Ravenna è il fulcro
Eni è pronta a investire due miliardi di euro nei prossimi quattro anni per mantenere stabile la produzione di gas estratto in mare e a terra nel distretto italiano centro-settentrionale in cui l’attività al largo di Ravenna è il fulcro. Il Cane a Sei Zampe ha presentato oggi, alla biblioteca Classense, il piano industriale 2017-20 per il territorio che comprende Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo e Molise.
«Nel periodo di piano industriale – si legge nella nota diffusa da Eni – la produzione in quota Eni sarà stabile intorno ai 53mila barili di olio equivalente al giorno, tuttavia il potenziale dell’area consentirebbe di raddoppiare la produzione nel 2020, a fronte di ulteriori investimenti e di iter autorizzativi certi e celeri». L’obiettivo di Eni è puntare sulla produzione di gas italiano e, con il supporto di tutti gli stakeholder, tornare ai valori produttivi di dieci anni fa.
I vertici della società petrolifera hanno speso parole importanti per il territorio: «Ravenna conferma la sua importanza strategica in quanto, grazie a un network infrastrutturale già esistente e a un indotto di alto livello, è possibile produrre gas in modo competitivo e sostenibile».
Serie A / E’ durata solo sei partite l’esperienza del tecnico ravennate sulla panchina del Genoa. Fatale è stata la sconfitta per 3-0 a Udine, che ha seguito altri tre ko. Al suo posto la società rossoblù ha richiamato Juric
Andrea Mandorlini
Con una breve nota di cinque righe, pubblicata sul suo sito, questa mattina il Genoa ha comunicato l’esonero dell’allenatore ravennate Andrea Mandorlini, «sollevato dall’incarico – si legge – insieme ai suoi più stretti collaboratori, il vice Alberto Maresi e l’assistente Mauro Marini. La società esprime i propri ringraziamenti per la dedizione prestata, rivolgendo i migliori auspici per il proseguimento del percorso professionale». Ingaggiato dalla società rossoblù nel giorno della pesantissima sconfitta con il Pescara, datata 19 febbraio, Mandorlini aveva preso il posto di Juric, che tra l’altro è stato richiamato in panchina dalla dirigenza genoana. E dire che la sua esperienza era iniziata nel modo migliore, con la conquista di quattro punti in due partite (pareggio casalingo con il Bologna e vittoria a Empoli), ma poi sono arrivate quattro sconfitte di fila, a partire da quella del derby con la Sampdoria fino a quella di ieri a Udine, passando per il ko sul campo del Milan e quello rovinoso al ‘Marassi’ contro l’Atalanta (0-5). Si tratta del secondo esonero in due anni per il 56enne allenatore ravennate, che segue quello della scorsa stagione a Verona, quando è stato sostituito alla 15sima giornata da Delneri. Proprio nella città di Romeo e Giulietta Mandorlini aveva dato alla sua carriera una svolta molto positiva, centrando dal 2011 al 2013 due promozioni dalla Lega Pro alla Serie A, categoria quest’ultima in cui aveva condotto il Verona nelle annate 2014-15 e 2015-16.
Sequestrati otto chili di marijuana e 250 grammi di altre sostanze. Controllati i luoghi di ritrovo giovanili
I carabinieri di Faenza con la droga sequestrata
I carabinieri di Faenza hanno arrestato 12 spacciatori e ne hanno denunciati altri sette, tra cui un minorenne, in una maxi operazione antidroga. Sequestrati otto chili di marijuana, di cui uno e mezzo solo nell’ultimo fine settimana, e 250 grammi di varie sostanze tra le quali cocaina, hashish e droghe sintetiche. L’operazione – denominata “pusher” – è partita a gennaio con un monitoraggio delle piazze di spaccio di Faenza e delle città dei comuni limitrofi, concentrandosi in particolare in luoghi sensibili come scuole, sale giochi, discoteche e in generale nei posti di aggregazione giovanile.
Prezioso il supporto dei cittadini che hanno segnalato i “movimenti sospetti” in parcheggi e in luoghi specifici come parchi (il “Tassinari ” e il “Mita” in particolare). Nell’ultimo weekend venti militari dell’Arma con il supporto dei cani antidroga del nucleo Cinofili di Bologna hanno controllato a tappeto la città arrestando altri due pusher faentini e sequestrando più di un chilo e mezzo di marijuana. Tredici in totale gli assuntori segnalati alla Prefettura, di cui tre minorenni.
Poi costerà fino a 3 euro all’ora se lo si utilizzerà per soste lunghe più di due ore e mezza. Sbarre all’ingresso e all’uscita
Il nuovo parcheggio di piazza Baracca
Alla presenza, tra gli altri, dell’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani e dell’amministratore delegato di Azimut Stefano Di Stefano, oggi è stato inaugurato (in anticipo di qualche giorno rispetto alle previsioni) il nuovo parcheggio di piazza Baracca, in centro a Ravenna.
Per consentire agli utenti di assimilarne le nuove modalità di funzionamento è stato deciso di prevedere un primo periodo, fino all’1 maggio, di gratuità, con sosta massima di due ore e mezza (150 minuti) e utilizzo del disco orario.
Dal 2 maggio sarà invece in vigore una nuova tariffa, denominata tariffa A, che prevede la sosta a pagamento tutti i giorni feriali (dal lunedì al sabato compresi) dalle 8 alle 18.30. I primi 15 minuti sono gratuiti; allo scadere del 15° minuto si paga l’intero tempo trascorso dal momento dell’ingresso nell’area di sosta al costo di: 1,20 euro l’ora per i primi 30 minuti; 1,50 euro l’ora da 30 a 90 minuti; 1,80 euro l’ora da 90 a 150 minuti; allo scadere del 150° minuto inizia la tariffa di 3 euro l’ora.
Il taglio del nastro di piazza Baracca
Inoltre non sarà più prevista la possibilità di sosta gratuita per i residenti dalle 8 alle 9, dalle 12.30 alle 14.30 e dalle 19 alle 20; «i residenti – scrivono dal Comune – potranno comunque continuare a sostare gratuitamente nei parcheggi limitrofi loro destinati».
Il nuovo parcheggio è stato realizzato da Azimut, soggetto gestore dei parcheggi pubblici per conto del Comune; su un’area di 1.600 metri quadri, è perimetrato e dotato di 65 posti auto (9 in meno rispetto a prima ma con spazi adeguati, più grandi rispetto al precedente); ha ingresso e uscita separati, regolati da sbarre, e sistema di pagamento a consumo tecnologicamente avanzato mediante lettura automatica della targa dei veicoli in ingresso (senza emissione di biglietto) abbinato a un display indicante il livello di occupazione in tempo reale dei posti auto.
Il parcheggio è dotato di un sistema di videocontrollo. I due posti riservati alle persone con disabilità sono stati collocati esternamente alla perimetrazione del parcheggio a pagamento e più vicini all’ingresso della ztl per favorire l’accesso. Inoltre al margine esterno del parcheggio, sul lato est, sono stati realizzati 34 posti per ciclomotori e motocicli; sul lato sud un’area per il carico e scarico merci.
Allo spazio Pop Up anche un’officina per la manutenzione, dove chi vuole potrà anche «imparare il mestiere»
Turisti svizzeri al nuovo servizio bici di Darsena Pop Up
Da domani, martedì 11 aprile, sarà operativo in Darsena Pop Up, a Ravenna, il nuovo punto bici allestito dall’associazione “Naviga In Darsena” in collaborazione con “BiciDeltaPo”. Il servizio, attivo dalle 9 in poi, mette a disposizione 50 biciclette pensate per ogni esigenza: City Bike, Mountain Bike, Child Bike, Racing Bike, Graziella, Camel. Le bici potranno essere noleggiate per pedalate in centro storico e in città o verso il mare, magari sfruttando la banchina della Darsena di città.
Un secondo punto bici sarà allestito nel mese di giugno nel piazzale Aldo Moro, all’ imbocco del sottopasso, al servizio dei turisti in arrivo con i pullman. Tutti gli IAT della Città hanno ricevuto il materiale informativo e già i primi turisti si sono presentati quando il Punto Bici era ancora in fase di allestimento (nella foto: Michael e Lisa, dalla Svizzera, hanno inaugurato il servizio).
«Uno dei nostri associati curerà “l’officina”, annessa al Punto Bici, per la costante manutenzione delle biciclette, pronto ad insegnare il mestiere a qualcuno dei tanti ragazzi che frequentano l’ area; anche questo – dice Paolo Monduzzi presidente di Naviga in Darsena – è parte della filosofia che ci anima ogniqualvolta intraprendiamo una nuova iniziativa».
Le tariffe vanno dai tre euro per un’ ora ai dodici euro per 12 ore. Sono anche disponibili vari accessori: seggiolino porta bimbi, casco, zaino, giubbino.
Palazzo Merlato: «Richiesta della famiglia». Dal Pd filtra disappunto sulla scelta: il suo nome compare nell’inchiesta P2
Giordano Gamberini, gran maestro della loggia massonica Grande Oriente d’Italia dal 1961 al 1970
È stata rinviata a data da destinarsi la cerimonia di inaugurazione del ponte mobile a Giordano Gamberini. Secondo la nota arrivata da Palazzo Merlato il rinvio della cerimonia – prevista per oggi alle 15 – è arrivato su richiesta della famiglia Gamberini.
L’intitolazione del ponte a Gamberini ha però sorpreso non poco i vertici del Pd, tanto che nelle ultime ore ci sarebbe stato un giro di telefonate tra l’amministrazione e via della Lirica per chiedere lumi sulla scelta.
Gamberini è stata una figura di spicco della vita pubblica ravennate nel Novecento (morì nel 2003, a 88 anni) ma finì anche nelle carte dell’inchiesta P2, come abbiamo scritto in questo articolo. Da qui, un certo disappunto del partito verso la scelta dell’amministrazione comunale.
Alla cerimonia, oltre ai familiari, avrebbe dovuto partecipare il vicesindaco Eugenio Fusignani, Repubblicano, il primo massaro della Casa Matha Paolo Bezzi e lo storico Pietro Gamberini.
Dal calcio al rugby, tutti i risultati e il programma delle partite del weekend. In Serie D cade la Ribelle, esulta l’Alfonsine. Nel basket preziosa affermazione della Rekico Faenza, nel volley di Serie C femminile il Cervia espugna Ozzano e nel rugby Faenza batte Imola
Il giallorosso Ivan Graziani ha realizzato il secondo gol
CALCIO
SERIE D
Girone D (30esima giornata) Ravenna-Castelvetro 5-0 Reti: 9’ pt Selleri, 13’ pt Graziani, 25’ pt Innocenti, 7’ st Mandorlini, 48’ st aut. Mandelli Vedi articolo nella sezione sport
Correggese-Ribelle 3-2 CORREGGESE: Francabandiera, Ghizzardi (43′ st Rota), Corbelli, Bertozzini, Berni, Di Maio, Dianda, Davoli, Sciamanna, Bovi (8′ st Macrì), Pittarello (41′ st Spezzani). A disp.: Consol, Zuccolini, Okpebholo, Garlappi, Sereni, Aracri. All.: Benuzzi.
RIBELLE: Carroli, Perini, Maraldi (35′ st Rufini), Dall’Ara, Dal Compare, Camorani, Alberighi (20′ st Mancini), Bisoli, Bernacci (28′ st Federico), Seck, Rizzitelli. A disp.: Donini, Ciurlanti, Piscopo, Petricelli, Rigoni, Colonnello. All.: Groppi.
ARBITRO: Paolucci di Lanciano.
RETI: 23’ pt Maraldi, 39’ pt Bovi, 7’ st Bisoli, 12’ st Di Maio, 27’ st Dianda.
NOTE – Amm. Di Maio, Dianda, Maraldi, Seck e Bernacci. Espulso al 41′ pt Piscopo dalla panchina.
Girone F (30esima giornata) Alfonsine-Civitanovese 3-0 ALFONSINE: G. Lombardi, Rosetti (26’ st N. Lombardi), Magliozzi, Bamonte, Chamangui, Bertoni, Ricci Maccarini (31’ st Bajrami), Manuzzi (25’ st Magri), Salomone, Innocenti, Tosi. A disp.: Calderoni, Fantinelli, Molossi, Sarto, Di Domenico, Farina. All.: Candeloro.
CIVITANOVESE: Busato, Paolucci, Domenella, Cesca, Olivieri, Lelli (5’ st Fabbri), Mancinelli (32’ st Silla), Speranza, Maresca (26’ pt Acatullo), Marengo, Rapagnani. A disp.: Schiavoni, Serantoni, Pietrella, Cerchia, Salvati, Perugini. All.: Scoponi.
ARBITRO: Di Graci di Como.
RETI: 1’ pt e 6’ pt Tosi, 27’ st Bamonte.
NOTE – Amm. Bamonte, Paolucci e Domenella.
ECCELLENZA
Girone B (34sima giornata) Sampierana-Faenza 1-1
Reti: 15’ st Lanzi (S), 39’ st Fontana (F) Cervia-Faro 3-0 Reti: 41’ pt Bondi, 44’ pt Cortesi, 32’ Candoli Classe-Massa Lombarda 0-0
Podismo / Il vincitore manca per 4 secondi il primato della corsa, mentre nella femminile vince la bresciana Gotti, che mette a segno il secondo miglior crono degli ultimi 14 anni. Grande spettacolo anche nella 5.000, vinta da Bernardi e Valentina Facciani
La pattuglia dei maratoneti a Russi
La 41ª edizione della Maratona del Lamone passerà alla storia non solo per il record battuto di partecipanti (741 al via, ma più di 800 iscritti) che, uniti agli oltre 150 della 5.000 per Russi, alle 156 Promesse di Romagna, all’esercito dei podisti che hanno preso parte al nordic walking e alle camminate ludico-motorie di 10 e 3 km, portano il totale a oltre 2.500 atleti al via, ma anche per gli straordinari risultati tecnici che ha offerto, con grandi riscontri cronometrici e primati personali abbattuti.
Pronostici rispettati nella gara regina della competizione, la maratona maschile, che per il 14° anno di fila si conferma terreno di caccia preferito degli atleti africani. Vince il keniano Mungai Kagia, alla sua prima Maratona del Lamone, con un tempo (2.16’13”) superiore di soli 4 secondi al record della corsa, stabilito da Kipkering nel 2008. Secondo posto per il marocchino Tariq Bamaarouf, e terzo posto per Mohamed Hajjy, al quarto podio consecutivo a Russi dopo le vittorie del 2014 e 2016 e il terzo posto del 2015. Giù dal podio il connazionale Youness Zitouni, vincitore dell’ultima Maratona di Ravenna. Nessuna sorpresa nemmeno nella gara femminile. L’attesa Laura Gotti ha messo tutte in fila, chiudendo con un 2.49’40” che oltre ad essere il suo nuovo personale è anche il secondo miglior crono degli ultimi 14 anni, dopo il 2.45’55” segnato da Monica Carlin nel 2007. La bresciana ha preceduto la riminese Federica Moroni e la sorpresa maltese Attard Pulis.
Il vincitore della Maratona del Lamone Mungai Kagia
Tornando alla gara maschile, gli attesi protagonisti si sono messi subito in luce divisi in due gruppi, ma poco distanti, con davanti il keniano Samson Mungai Kagia ed Hajjy, seguiti dagli altri 2 marocchini Bamaarouf e Zitouni, mentre gli italiani Armuzzi, Del Priore, Serasini e Velatta sono stati più guardinghi. Tra le donne invece si mette in evidenza Attard Pulis, spaventando le favorite Laura Gotti e Moroni, che però gradualmente ricuciono il divario. A metà strada tra gli uomini Mungai Kagia transita in 1.07’10”, con un margine di 5” sul campione in carica ed 1’20” su Bamaarouf, mentre nel settore rosa Moroni (1.23’55”), precede di un solo secondo Gotti, mentre la maltese accusa 28”. Davanti c’è gara sino al 34° km, fiutando il nuovo record del percorso (2.16’09”), ma Hajjy alla quinta 42 km dell’anno rifiata, lasciando solo il 33enne degli Altipiani, che non si scoraggia, tanto che nell’ultimo tratto, anche spinto dalla veemente rimonta di Bamaarouf, continua nell’azione e sul traguardo il suo crono è più alto rispetto a quello di Kipkering (2008) di soli 4”. Stupisce anche Bamaarouf, che inanella il nuovo personale issandosi al quarto posto di sempre, mentre Hajjy (a 2’20”), riesce a salire sul podio per il quarto anno consecutivo. Dietro a Zitouni (a 5’05”), il cesenate adottivo Del Priore, in 2.30’27” sigla il personale e si colloca primo tra gli italiani, davanti a Velatta, D’Innocenti e gli altri romagnoli Gurioli (2.42’12”), Di Nunzio (2.45’50”), Serasini (2.46’47”), Focchi, Nuti, Casadei e Lolli, il quale si aggiudica la graduatoria M50-55, al pari di Gardelli (Over 60), che ha festeggiato la 200ª 42 km in carriera. Kagia è il quarto keniano ad imporsi in piazza Farini dopo Mutai, Kipchumba e Kipkering e al Kenya appartengono i tre migliori crono della Maratona del Lamone.
La vincitrice della maratona, la bresciana Laura Gotti
Le 110 donne partite si sono inchinate alla bresciana Gotti, autrice di una seconda metà d’autore, portando il proprio nuovo limite a 2.49’40” e distanziando la riminese Federica Moroni di 7’09”, la Attard Pulis di 9’50”, la longianese Samantha Graffiedi di 22’42”, mentre la debuttante Elisa Zannoni, chiude in 3.18’23”.
Anche la 5.000 per Russi ha presentato un parco atleti di assoluto valore e ha regalato la vittoria in volata alla stellina della Sacmi Avis Imola Simone Bernardi, che ha chiuso col tempo di 14’47”, quarto miglior crono di sempre, davanti ad Alberto Della Pasqua (giunto con 7” di ritardo), e a Luca Facchinetti, Gianluca Borghesi e Vadym Shtypula, vincitore della scorsa edizione, e tra le donne a Valentina Facciani, portacolori della Calcestruzzi Corradini, dopo una corsa sempre in testa, chiusa in 17’16”, anche questo uno dei migliori tempi della manifestazione, a scapito di Nadiya Chubak (seconda a 49”) e Silvia Laghi, terza.
Incidente stradale: l’uomo era alla guida del mezzo mentre percorreva via Prada. Il secondo decesso in due giorni per incidenti con mezzi agricoli
Un uomo di 82 anni, Amedeo Ciani, è morto stamani, 10 aprile, a Pezzolo di Russi finendo in un fosso mentre era in strada alla guida di un trattore agricolo, non lontano dal suo campo. L’incidente è avvenuto poco prima delle 10 in corrispondenza della curva tra via Viazza e via Prada. Secondo la Municipale di Russi, intervenuta per i rilievi, il trattore – che trainava un erpice – sarebbe finito con le ruote sul cordolo del fosso, sbilanciandosi e ribaltandosi. L’uomo abitava a Russi, insieme alla moglie.
Sul posto sono intervenuti, oltre alla polizia municipale, i vigili del fuoco e il 118: il medico ha constatato il decesso sul posto. Si tratta del secondo incidente con la stessa dinamica nell’arco di due giorni: ieri infatti a perdere la vita è stato un 58enne a Voltana.
Il deputato del Pd e membro della commissione Affari Istituzionali è a Lugo per parlare di Costituzione. FI: «Non ha titolo per farlo». Spadoni (Civici per Ravenna): «Iniziativa inappropriata»
Gianni Cuperlo
Gianni Cuperlo al Compagnoni di Lugo non piace all’opposizione della città e nemmeno al consigliere provinciale dei Civici per Ravenna Gianfranco Spadoni. Il deputato del Pd è all’istituto tecnico in qualità di membro della commissione Affari Istituzionali e Interni. La scuola lo ha invitato a parlare nella giornata di oggi, lunedì 10 aprile, dei prinicipi fondamentali della Costituzione.
La mossa non è piaciuta a Forza Italia: secondo Fabrizio Dore, capogruppo lughese, Cuperlo non ha «alcun titolo istituzionale, non essendo nemmeno un membro del governo, per venire a parlare agli studenti sui principi della Costituzione. E ancor meno senza che vengo invitato un esponento di altra parte politica per un sacrosanto contradditorio». Per Dore si tratta di «indottrinamento comunista» e «prepotenza politica», facendo notare che il sindaco di Lugo Andrea Ranalli è schierato a fianco di Cuperlo nella mozione Orlando. Il forzista aggiunge: «Se fose venuto un parlamentare di Forza Italia a scuola senza contradditorio sarebbe stato forse accolto in maniera così tranquilla?».
Toni più concilianti quelli di Gianfranco Spadoni, consigliere provinciale dei Civici per Ravenna, che ritiene comunque «sconveniente e inappropriato l’utilizzo di un istituto scolastico per un’iniziativa affidata ad un relatore politico, oltretutto particolarmente impegnato nelle primarie del partito al quale appartiene». Per Spadoni sarebbe stato «più opportuna la presenza di un relatore di chiara fama possibilmente non manifestamente legato a partiti politici».
Parla la responsabile Valentina Stoppa. In dieci anni il tasso di disoccupazione provinciale è più che raddoppiato
Il Centro per l’Impiego
Quando ha cominciato a lavorare al centro per l’impiego il tasso di disoccupazione provinciale era del 4,3 per cento. Era il 2004. Gli ultimi dati, relativi al 2015, arrivano all’8,9 per cento. Valentina Stoppa oggi è la responsabile del centro per l’impiego di Ravenna, e traccia un quadro non troppo ottimista del mondo del lavoro: «I dati del 2016 sono in attesa di validazione, saranno pronti a maggio, ma dal mio osservatorio posso dire che la ripresa ancora non la vedo, al massimo ci sono leggerissime variazioni».
La difficoltà maggiore è quella di incrociare la richiesta del mercato del lavoro con i profili altamente qualificati: «Mentre figure generiche riescono a trovare più facilmente un impiego, chi ha un certo tipo di carriera fatica a reinserisi». Anche per questo è importante la formazione, elemento su cui il centro per l’impiego sta spingendo molto in questi ultimi anni: «Se dovessi dare un consiglio a una persona che ha la necessità di trovare un impiego è quella di rimanere attivo investendo in corsi, noi abbiamo iniziato un percorso di consulenza in questo senso». Si tratta, spiega la responsabile, di un elemento importante dal punto di vista psicologico ma anche da quello pratico: «Prendiamo una persona che ha sempre fatto l’impiegato. Le competenze necessarie oggi per lavorare in uno studio di contabilità, non sono le stesse di dieci anni fa, per questo bisogna aggiornarsi. Aiutiamo anche chi vuole cambiare settore di lavoro, reinventandosi. Tutto per aumentare la propria spendibilità sul mercato del lavoro».
L’abolizione dei voucher non ha finora prodotto grandi scossoni: «L’offerta da parte delle persone è rimasta la stessa, anche perché chi cerca lavoro di solito continua a farlo se viene pagato in voucher. Forse dal punto di vista della richiesta di lavoro qualcosa cambierà ma lo vedremo tra un paio di mesi, con l’avvio della stagione turistica».