lunedì
07 Luglio 2025

Pattugliamenti notturni anti sciacallaggio, arrestato un uomo dopo una fuga in auto

Vettura sospetta intercettata dai carabinieri impegnati a sorvegliare le zone alluvionate ed evitare furti nelle case disabitate per gli allagamenti

20240926 141420Un uomo è stato arrestato dai carabinieri nella notte tra il 25 e il 26 settembre a Conselice perché al volante di una vettura ha tentato la fuga quando la pattuglia dei militari ha disposto l’alt. A bordo dell’auto – risultata noleggiata in una società del Nord Italia e ora sequestrata – un borsone con arnesi da scasso e guanti in lattice. Altri due uomini sono riusciti a fuggire a piedi. Stamani il giudice ha convalidato l’arresto e disposto il divieto di dimora nella provincia di Ravenna.

L’operazione è avvenuta nell’ambito dei servizi straordinari di controllo del territorio finalizzati soprattutto a prevenire e reprimere il fenomeno del cosiddetto sciacallaggio delle abitazioni al momento non occupate perché invase dall’acqua a seguito della recente alluvione. Sono impiegati giornalmente circa 20 equipaggi che controllano le principali vie di comunicazione, i centri colpiti dall’alluvione, le varie attività commerciali e le aree industriali.

I carabinieri in pattugliamento nelle campagne di Conselice, località che in questo caso non è stata raggiunta dalle inondazioni, hanno notato alcune manovre sospette di un’autovettura e hanno azionato i lampeggianti e invitato il conducente a fermarsi per fornire le sue generalità. L’autista ha iniziato una folle corsa per le vie periferiche di Conselice. Fino a quando i fuggitivi hanno bloccato l’auto e tentato la fuga a piedi, riuscita solo a due di loro.

Nel corso della stessa notte i carabinieri hanno sorpreso anche una coppia straniera che, dopo aver lasciato lo svincolo autostradale di Bagnacavallo, a bordo di un’auto con targa estera si aggirava nei pressi dell’abitato. Fermati e sottoposti al controllo: nascosto in un vano ricavato sotto il sedile del conducente, i militari hanno trovato un coltello a serramanico con lama di circa 10 cm. Ritenendo ingiustificato il porto dell’arma, i carabinieri hanno approfondito il controllo e hanno rinvenuto delle pinze in acciaio, forbici affilate ed una tronchese per la quale, anche in questo caso, i due non hanno saputo indicare il motivo del possesso. Denunciati per la violazione della legge sulle armi che vieta il porto di armi o oggetti atti ad offendere. Inoltre, è stato anche sequestrato il loro veicolo poiché privo di copertura assicurativa.

In provincia in dieci anni la retribuzione media giornaliera è calata del 7 percento

Al netto dell’inflazione è pari a 100 euro, 4 in meno della media regionale

Lavoro Ufficio

Dal 2012 al 2022 la retribuzione media giornaliera in termini reali (al netto dell’inflazione) in provincia di Ravenna è calata del 7 percento, pur rimanendo più alta della media italiana: 100 euro contro 99. Un dato però peggiore di quello medio regionale (104 euro, in calo del 4 percento rispetto al 2012). La retribuzione media giornaliera più alta in Italia è quella registrata a Milano (133 euro), la più bassa a Cosenza (70).

È quanto emerge dallo studio “I numeri dell’economia regionale” curato dal vicesegretario di Unioncamere Emilia-Romagna Guido Caselli, presentato a Bologna in occasione di un incontro col presidente dell’Abi Antonio Patuelli.

Gli unici che hanno visto le retribuzioni crescere sono i dirigenti (salite dell’8 percento in Emilia-Romagna, ndr), che però guadagnano ancora meno rispetto ai pari ruolo del resto del Paese, e il comparto dei servizi alle persone, «anche se le retribuzioni restano modeste», sottolinea Caselli nella sua relazione.

Mediamente gli uomini in Emilia-Romagna percepiscono una retribuzione che è del 38 per cento superiore a quella femminile. Nel 2012 il rapporto era al 41 per cento. I lavoratori con più di 50 anni guadagnano circa il 56 per cento in più di chi ha meno di 30 anni, un dirigente prende circa 6 volte lo stipendio di un operaio.

Vendemmia, effetto alluvione: Coldiretti stima 10-15 percento di prodotto in meno

Oltre alle inondazioni dei campi, vanno considerate anche piogge e grandinate di primavera e inizio estate

Vendemmia 2020Da un monitoraggio effettuato dai tecnici di Coldiretti Ravenna sembrerebbe confermata una perdita di prodotto non superiore al 10-15 percento per la vendemmia in provincia di Ravenna a causa dell’alluvione, ma con una tenuta produttiva importante per l’uva Trebbiano. Settimana decisiva con tutte le incognite legate a rallentamenti delle operazioni e alle conseguenze sulle rese legate ai fenomeni alluvionali del 18-19 settembre. Il maltempo, con le recenti intense piogge e le grandinate di primavera e inizio estate, ha messo e sta mettendo a dura prova il lavoro dei viticoltori – rileva Coldiretti – inoltre su alcune varietà l’eccesso di pioggia ha tagliato e “alleggerito” i grappoli.

«Se è pur vero che per un bilancio quantitativo definitivo i tempi sono ancora prematuri – spiega il direttore di Coldiretti Ravenna, Assuero Zampini – anche perché alcune zone della Bassa Romagna, pensiamo a Cotignola, Traversara, Mezzano, presentano vigneti al momento inagibili per via di importanti ristagni di acqua, è evidente che, complice anche la recente calamità, stiamo assistendo ad una conferma delle nostre previsioni, con una vendemmia migliore di quella del 2023 caratterizzatasi per un pesante calo del raccolto, ma anche quest’anno sicuramente non abbondante, fatto salvo per il Trebbiano che in pianura sembra tenere in termini di resa». In collina, dove la vendemmia è partita in anticipo anche sul 2023, il calo produttivo è sarebbe invece ben più contenuto.

Coldiretti, alla luce degli effetti del clima, da tempo ha presentato alle istituzioni comunitarie e nazionali un piano strategico con azioni concrete per il settore, a partire da finanziamenti per ricerca e investimenti volti a contrastare e mitigare gli effetti avversi dei cambiamenti climatici, con un ruolo centrale ricoperto dalle Tecniche di evoluzione assistita (Tea) e l’Agricoltura di precisione (Adp).

Tra le proposte avanzate dalla Consulta vitivinicola della Coldiretti anche una maggiore flessibilità nella gestione delle autorizzazioni al reimpianto allungandone la durata, delle risorse comunitarie destinate al settore, ad esempio con la possibilità di trasferire al bilancio successivo una percentuale delle risorse, l’istituzione di un fondo straordinario nazionale per le emergenze, misure di semplificazione burocratica e la possibilità di aprire alla promozione del vino e dei territori vitati con l’enoturismo anche all’interno dell’Ue.

La Regione ha speso 5 milioni per avere il Tour de France: «La ricaduta è stata 123»

I dati di una ricerca dell’Università di Parma e dello studio Sg Plus sugli effetti della gara ciclistica

Tour De France RavennaUna ricerca realizzata dallo studio Sg Plus in collaborazione con l’Università di Parma stima che l’indotto economico sul territorio dell’Emilia-Romagna grazie al passaggio del Tour de France sia stato di 124,3 milioni di euro a fronte di 5,1 milioni investiti dalla Regione con un contributo della Città Metropolitana di Bologna, i Comuni di Rimini, Cesenatico e Piacenza. Nei tre giorni di corsa (29-30 giugno e 1 luglio) quasi un milione e mezzo di tifosi sulle strade.

La ricerca è stata presentata stamani, 26 settembre, a Rimini.

Più di 1,4 milioni di persone hanno seguito in presenza le tre tappe dal 29 giugno al 1^ luglio tra Rimini, Cesenatico, Bologna e Piacenza. Di questi, quasi il 95% sono italiani (oltre il 31% da fuori regione) e il 5% stranieri (con un 1% da Usa e Canada), per un valore complessivo di 56,5 milioni di euro, considerando la spese per l’ospitalità, cui vanno aggiunte quelle extra (attività di tipo ricreativo, trasporti e altro) per 42 milioni di euro.

Secondo un’indagine che ha coinvolto i principali tour operator e bikehotel dell’Emilia-Romagna, si è trattato per il 30% di nuovi clienti che hanno partecipato a più tappe e che per il 60% hanno soggiornato esclusivamente in Emilia-Romagna.

Importanti anche i numeri della macchina organizzativa: oltre 4mila persone, considerando i 176 ciclisti in gara, uno staff di 840 persone a supporto degli atleti, 1.991 persone di Aso, l’ente organizzatore del Tour, oltre mille persone tra giornalisti, Forze dell’Ordine e personale per garantire il corretto svolgimento della manifestazione. Il tutto per un indotto sul territorio di 4,3 milioni di euro.

Il valore economico immediato generato dalla partenza del Tour de France considera anche gli investimenti sostenuti dagli Enti locali per l’adeguamento infrastrutturale e per le attività di comunicazione e di promozione pari a 1,5 milioni di euro. Infine, è stato calcolato anche il gettito fiscale generato dall’evento (Iva e imposta di soggiorno): 20 milioni di euro.

Altissima l’audience televisiva con 150 milioni di spettatori in Europa per 185 milioni di ore viste in diretta per “Le Grand Départ”, a cui si è aggiunta un’analoga visibilità sui social: 13,7 milioni di fan, 1,5 milioni di impressions e 14 milioni di interazioni durante le tappe italiane. Un’esposizione mediatica in grado di generare un valore differito nel tempo, che la ricerca ha stimato in via prudenziale, sulla base di statistiche esistenti in letteratura e di ricerche analoghe, in 124 milioni di euro per quanto riguarda gli effetti della visibilità televisiva (l’8% degli italiani e il 4% degli stranieri che hanno visto il Tour visiteranno l’Emilia-Romagna) e in 31,7 milioni di euro considerando la visibilità social (1,75% degli italiani e 0,75% degli stranieri).

Cifre a cui vanno aggiunti i 20,5 milioni derivanti dall’attrattività dell’evento in sé, considerando una rilevazione sulla base di questionari dalla quale risulta che il 15,6% degli spettatori italiani e il 46,6% di quelli stranieri hanno dichiarato una propensione molto forte a tornare in Emilia-Romagna. Può infine essere calcolato in 0,6 milioni l’indotto differito nel tempo derivante dagli eventi collaterali al Tour, mantenendo le medesime percentuali dei questionari, con il 15,6% degli italiani e il 46,6% degli stranieri che ritorneranno in regione.

Traversara prova a rialzarsi: distribuzione della posta e ambulatori medici mobili

La frazione di Bagnacavallo a una settimana dal crollo dell’argine del Lamone. Intanto a Villanova l’acqua nei campi defluisce normalmente senza bisogno di idrovore

Postina Traversara 3Nelle frazioni del comune di Bagnacavallo colpite dall’alluvione una settimana fa, prosegue l’opera di tutte le forze in campo e alcune situazioni critiche stanno rientrando.

A Villanova:

  • il Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale ha comunicato di aver spento tutte le pompe: nelle ultime zone allagate ora l’acqua sta defluendo normalmente.

A Traversara:

  • il 27 settembre il tratto di via Torri dalla statale San Vitale a via Ca’ del vento sarà chiusa al traffico per consentire lo svolgimento delle operazioni di pulizia. I residenti di via Torri potranno accedere da via Ca’ del vento;
  • sono stati ripristinati alcuni servizi essenziali: Poste Italiane ha messo a disposizione una postina che ha distribuito la posta arretrata al centro civico; l’Ausl fornisce un servizio di assistenza sanitaria negli ambulatori mobili allestiti in piazza don Modanesi e aperti ogni giorno dalle 8 alle 20; il 30 settembre sarà possibile effettuare anche la vaccinazione antitetanica per i residenti che ne avessero necessità.
  • nella serata di ieri mercoledì 25 settembre ha concluso il proprio servizio la colonna mobile della Protezione civile della Regione Lombardia, alla quale vanno i ringraziamenti e la gratitudine dell’amministrazione comunale e di tutta la popolazione bagnacavallese.

Volontari:

  • è attiva la piattaforma www.volontarisos.it: il punto di ritrovo da venerdì 27 settembre è spostato nella zona artigianale di Bagnacavallo, in via Cà del vento 25-27.
  • attivata la piattaforma online “Se ti serve” che mette in relazione domanda e offerta di beni o servizi a titolo gratuito fra privati, facilitando la donazione di oggetti e la messa a disposizione di servizi.

Donazioni e ospitalità:

  • si raccomanda la massima attenzione a eventuali truffe effettuate da privati, la raccolta fondi ufficiale è quella avviata dal Comune per le popolazioni colpite, per la quale è possibile donare nelle seguenti modalità: Satispay, PagoPa, bonifico bancario all’Iban IT 80Z0627013199T20990000280 – Causale “Raccolta fondi emergenza alluvioni Bagnacavallo”.  Alla stessa raccolta fondi aderisce la festa “San Michele per l’alluvione”. L’Amministrazione comunale vigilerà su raccolte che non sono collegate a quella ufficiale e stanno comparendo sui social e su altri canali.
  • l’appello del Comune per individuare privati che possano offrire ospitalità temporanea o mettere a disposizione appartamenti sfitti per chi è rimasto senza casa.

Numeri utili:

  • 334 2192758 (attivo dalle 8 alle 18) è il numero per segnalazioni, richieste di interventi tecnici e ripristini, disponibilità di abitazioni;
  • 800 072525 è il numero verde della Polizia Locale riservato solamente alle emergenze.

«Il fiume mi ha demolito un parte di casa a Traversara e l’assicurazione copre poco»

Il racconto di una 64enne che vive nella frazione di Bagnacavallo da quando è nata e ha visto l’onda di piena abbattere una parte dell’abitazione ristrutturata dopo due allagamenti a maggio 2023: «Finora solo 5mila euro dalla protezione civile, i rimborsi sulla piattaforma Sfinge sono impossibili»

WhatsApp Image 2024 09 24 At 21.03.36 (2)«Vivo sotto l’argine del Lamone a Traversara da quando sono nata, 64 anni fa, nella casa che era dei miei genitori e fino al 2023 non ho mai visto una tracimazione del fiume. Poi è successo tre volte in un anno e mezzo, l’ultima è crollato l’argine e non so se avrò ancora una casa perché la piena ne ha abbattuto una parte e il resto è da capire se reggerà». Piera Alboni è in pensione e vive nella frazione di Bagnacavallo che ha vissuto più duramente l’ultima alluvione. La sua abitazione è in via Torri, a poche centinaia di metri da dove la mattina del 19 settembre si è rotta la sponda del corso d’acqua. «Non ero in casa dalla sera prima. Verso le 22.30 è passata la protezione civile a dirci di evacuare, è stato difficile convincere mio marito, ma alla fine ce l’ho fatta. Siamo usciti di casa con il cane e il gatto e nient’altro. Il servizio di allerta è stato tempestivo e forse ci siamo salvati la vita facendo così, ma non so che vita abbiamo adesso».

La coppia di coniugi si è spostata da un’amica a Marina di Ravenna, dove è tuttora ospite, con la previsione, o forse la speranza, di dover fare i conti solo – si fa per dire – con il terzo allagamento da maggio 2023. «Anche quella volta dovemmo andare via di casa e andammo da mia cugina a Granarolo». Stavolta invece è proprio crollato l’argine: «Nello stesso punto dove un anno fa c’erano state le tracimazioni e l’argine si era indebolito. Avevano fatto dei lavori per rinforzarlo, ma non hanno resistito».

WhatsApp Image 2024 09 24 At 21.03.36 (1)Nel paese abitano circa cinquecento persone. Secondo le informazioni rese note dalla Regione ieri, 25 settembre, una ventina di case hanno riportato danni: alcune sono state demolite dall’impeto dell’acqua e altre saranno da demolire. Dovrà essere definita esattamente una zona rossa per l’emissione delle relative ordinanze. Se l’abitazione di Piera potrà salvarsi al momento è difficile dirlo: «Andranno fatte le valutazioni degli ingegneri. In questo momento possiamo solo vedere che si è formata una buca piena d’acqua accanto all’edificio e forse le fondamenta stanno subendo danni».

Da quando le acque sono defluite, Alboni e il compagno stanno portando via da casa un po’ di vestiti e di cose: «Prima di tornare a casa ho cercato di immaginarmi lo scenario peggiore possibile, per essere preparata. Ma non è bastato, è tutto molto peggio, sembra ci sia stata la guerra». I vigili del fuoco hanno concesso un’agibilità parziale delle stanze rimaste solo per prelevare gli effetti personali.

Dopo gli allagamenti di maggio dell’anno scorso la villetta era stata ristrutturata: pavimenti, impianto elettrico, arredi. Un intervento di alcune decine di migliaia di euro: «Finora abbiamo avuto solo i cinquemila euro iniziali dalla protezione civile». Il cosiddetto Cis, contributo di immediato sostegno. E il resto dei rimborsi? «La piattaforma Sfinge è una bufala. I tecnici che devono fare le perizie giurate sconsigliano di presentare le domande perché si possono avere i contributi solo se non ci sono abusi edilizi. Ma basta una finestra diversa o una piccola differenza e bisognerebbe fare una sanatoria che rischia di costare più dei rimborsi ottenibili, visto che gli arredi non sono compresi». Piera era una delle poche che aveva anche una polizza di assicurazione. Magra consolazione: «Si sono aggrappati a ogni cavillo per riconoscerci il meno possibile. Ci hanno detto che la parola “alluvione” non era compresa e alla fine abbiamo avuto diecimila euro. Mi chiedo che senso abbia chiedere alla gente di fare polizze se poi le compagnie usano ogni pretesto per fare il loro interesse?». Un nipote di Piera ha lanciato una raccolta fondi online sulla piattaforma Gofundme a questo link.

La domanda della nipotina Frida di sei anni invece mette Piera di fronte a un futuro difficile da decifrare: «Mi ha telefonato dal Lussemburgo dove vive e mi ha chiesto dove verrà a trovarmi la prossima volta in cui sarà in Italia». La risposta al momento non è certa: «Il sindaco di Bagnacavallo parla di voler ricostruire altrove. Mio marito dice che non vuole più vivere sotto al fiume e lo capisco, è un discorso logico. Ma in questo paese ci sono nata e cresciuta, come faccio a spostarmi a 64 anni?».

Oltre 30 milioni di danni per le cooperative braccianti a seguito delle alluvioni

Secondo le prime stime, le inondazioni di settembre hanno aggiunto 300mila euro al conteggio. I ristori del 2023 non sono ancora stati completamente elargiti

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I danni alle Cooperative Agricole Braccianti associate a Legacoop Romagna provocati dalle alluvioni del maggio 2023 ammontavano a circa 30 milioni di euro. L’alluvione del 19 settembre, tenendo conto in questa prima fase, solo delle colture, aggiunge altri 300mila di danni, portando il totale a oltre 30,3 miloni di euro. A questo dato andranno aggiunti i costi legati alla rimessa in opera dei terreni (rimozione limo e detriti, recupero della coltivabilità del terreno, utilizzo di colture più povere adatte al terreno così colpito e, quindi, di minor valore), per una quantificazione precisa dei quali bisognerà attendere ancora alcuni giorni.

Tutto questo si somma al fatto che, dopo 16 mesi dalle precedenti alluvioni, non si è ancora concluso il percorso del risarcimento dei danni per le Cab: dei 30 milioni di euro quantificati a seguito dell’emergenza del 2023 infatti, 12,3 milioni sono destinati al risarcimento delle Cab, per garantirne la ripresa, ma fin’ora sono stati percepiti unicamente 5,23 milioni, mentre 7,05 restano in attesa di erogazione.

Da segnalare in particolare il ritardo imponente del Fondo Agricat, finanziato con parte dei premi destinati agli agricoltori dalla PAC, che ancora non ha liquidato le posizioni relative al 2023. L’unico risarcimento erogato per intero risulta ancora ad oggi essere quello relativo alla Riserva di crisi della Unione Europea.

«Stiamo parlando di una realtà importantissima per l’economia del nostro territorio – comunicano da Legacoop – il patrimonio delle 7 Cooperative Agricole Braccianti della provincia di Ravenna è pari a 12mila ettari ed è un bene accumulato in 140 anni di lavoro da generazioni di cooperatori; gli addetti sono 619, di cui 360 soci lavoratori.  Rispetto agli interventi per fare fronte a questa nuova emergenza, al di là della decisione del Governo di mettere a disposizione risorse per i primi interventi di immediato sostegno restiamo in attesa di prese di posizione più precise e serie.  L’agricoltura romagnola ha subito colpi durissimi da questi eventi calamitosi e se è vero, come è vero, che si tratta di un fiore all’occhiello per l’intera economia nazionale, è necessario vedere, finalmente, interventi concreti per fronteggiare questi danni immani: risarcimenti che, lo ribadiamo, dopo 16 mesi dall’alluvione del maggio 2023, sono arrivati in misura minimale e non sufficiente, ben lontana da quel cento per cento promesso dal Governo all’indomani del primo drammatico evento alluvionale».

Le associazioni di Romagna Faentina a sostegno della presa di posizione di Isola

«Il fattore tempo è parte sostanziale, cruciale e decisivo nella ai drammi che hanno vissuto la Romagna e il nostro territorio»

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«A seguito degli avvenimenti accaduti nei giorni scorsi, che seguono le due alluvioni del 2023, riteniamo che la messa in sicurezza del territorio, dei cittadini e delle imprese sia una priorità da perseguire con la massima determinazione. Il fattore tempo è parte sostanziale, cruciale e decisivo della risposta del sistema istituzionale ai drammi che hanno vissuto la Romagna e il territorio Faentino. Ci sono opere non più procrastinabili e che non possono essere ricomprese nelle vie ordinarie dei procedimenti amministrativi. La straordinarietà di quanto accaduto è in tutta evidenza nei danni che sono inflitti al sistema territoriale con una cadenza e una violenza distruttiva che non ha precedenti, ma di cui occorre prendere, in fretta, atto». Con queste parole, le Associazioni di Categoria della Romagna faentina si schierano al fianco del sindaco Massimo Isola, supportando la sua decisione di intervenire tempestivamente sulle criticità della città senza aspettare le autorizzazioni ministeriali e le tempistiche burocratiche (ne parliamo qui).

La comunicazione porta le firme di AGCI Emilia Romagna, Confcooperative Romagna, Confimi Romagna, Confindustria Romagna, Confcommercio Ascom Faenza, Confesercenti Ravenna-Cesena, Cna Area Faentina, Confartigianato Ravenna, Coldiretti Ravenna, Cia Romagna, Confagricoltura Ravenna, Copagri Ravenna.

L’intervento di Ouidad Bakkali sulla cittadinanza diventa virale

La deputata porta a Roma la sua storia: «La mia esperienza è quella di migliaia di bambini»

Durante la discussione in Parlamento della mozione del Partito Democratico che ha anticipato la proposta di legge sulla riforma della cittadinanza (di cui Ouidad Bakkali è prima firmataria), la deputata è intervenuta a per sottolineare l’importanza di garantire diritti a chi contribuisce attivamente alla crescita del nostro Paese.

Nel suo discorso, Bakkali ha condiviso la sua esperienza personale: arrivata in Italia a soli 2 anni, ha ottenuto la cittadinanza italiana a 23, testimoniando in prima persona le difficoltà e l’attesa che molti giovani vivono oggi. Ha evidenziato l’urgenza di un cambiamento che rifletta una società sempre più inclusiva e giusta, un tema centrale nel cuore di tanti cittadini come dimostra il successo della raccolta di firme per il referendum e il grande interesse che si è generato sul web per le sue parole.

«Le mie note biografiche – ha detto nell’intervento diventato virale in poche ore – rappresentano la storia di migliaia di bambini in Italia e sulla cittadinanza i bambini non sono tutti uguali: voi pensate solo a mandare in galera le persone che non vi piacciono. Noi, invece, costruiamo politiche affinché i bambini siano tutti uguali. La vostra ipocrisia e ideologia si scontra con la mia faccia che rappresenta la narrazione che svaluta continuamente i nuovi italiani che nascono e crescono in Italia, un Paese che non si accorge di loro e che viaggiano in ultima classe per quanto riguarda diritti sociali, civili e politici. La mozione del PD pensa all’Italia di oggi e vuole preservare il futuro dove tutti i giovani partecipano insieme, senza cittadini di serie A e B. Quelle persone che, a differenza di quanto affermate, ottengono la cittadinanza dopo 15 anni, non dopo 10. Bisogna parlare con rispetto della popolazione straniera che vive in questo Paese: rappresentano l’8% del Pil e non sono solo braccia o schiavi, ma sono portatori di diritti in quanto persone. La cittadinanza come concetto premio a cui pensa il governo è fallimentare e discriminante.»

Cambio al vertice della squadra mobile: arriva Verdecchia, Cagnini all’Anticrimine

Dopo otto anni la squadra mobile della polizia a Ravenna ha un nuovo capo: Verdecchia, 34 anni, arriva dalle Volanti di Piacenza

squadra mobile ravennaLa squadra mobile della polizia di Ravenna ha un nuovo dirigente. Alla questura di viale Berlinguer arriva Paolo Verdecchia, 34 anni, originario di Martinsicuro (Teramo). Laureato in Giurisprudenza all’Università di Teramo con il master di specializzazione in professioni legali, Verdecchia è funzionario di polizia dal 2019, ha diretto negli ultimi tre anni le volanti della questura di Piacenza.

20170111Verdecchia prende il posto del vicequestore Claudio Cagnini che dopo otto anni alla Mobile ravennate è stato incaricato della direzione della divisione Anticrimine, ufficio di cui il questore si avvale per l’adozione delle misure di prevenzione nei confronti dei soggetti ritenuti socialmente pericolosi.   Cagnini svolgerà anche le mansioni di portavoce del questore e responsabile delle relazioni esterne per la questura.

Il questore Lucio Pennella ha accolto il nuovo arrivato e ha espresso le più sentite congratulazioni a entrambi i dirigenti per il nuovo incarico e un augurio di buon lavoro.

La presidente della Regione approva lo strappo del sindaco di Faenza

Massimo Isola pronto a fare i lavori senza le autorizzazioni e Irene Priolo lo appoggia: «Ha la nostra comprensione e sostegno politico e tecnico»

Elena Zannoni Irene Priolo Federico Settembrini
Elena Zannoni, a sinistra, durante un sopralluogo con la presidente della Regione Priolo

La presidente facente funzioni della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo, approva la “disobbedienza istituzionale” annunciata dal sindaco di Faenza, Massimo Isola, che intende procedere con lavori di messa in sicurezza senza attendere le autorizzazioni e ha promesso rimborsi a fondo perduto dal Comune agli alluvionati. «Il sindaco Isola ha ragione – ha detto Priolo ieri, 25 settembre, durante un sopralluogo a Castel Bolognese alla diga Steccaia dove il Senio ha tracimato la notte tra il 18 e il 19 settembre –. Siamo con lui e lo stiamo sostenendo con tutte le azioni possibili. Ha fatto bene ad adottare misure immediate. Siamo con lui come Regione, ha tutta la nostra comprensione e sostegno politico e tecnico».

Priolo ha portato il caso Faenza anche all’attenzione del generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario per la ricostruzione dopo l’alluvione del 2023: «Gli ho detto di definanziare dal Pnrr gli interventi che il sindaco vuole fare in somma urgenza e che non può fare come fondi dal Pnrr. Così potrà operare pienamente».

Isola, con un post su Facebook, ha ringraziato «i tanti sindaci, amministratori e cittadini che mi hanno chiamato e scritto per trasmettermi sostegno e solidarietà».

Quella di Priolo, però, al momento è l’unica uscita pubblica a favore del primo cittadino manfredo. Di segno opposto le dichiarazioni di Elena Zannoni, sindaca di Lugo e compagna di partito.

La mossa di Isola viene invece replicata da Francesco Tassinari, sindaco di Dovadola (Forlì-Cesena) e presidente dell’Unione dei Comuni della Romagna forlivese, civico eletto anche con l’appoggio del centrodestra: «Ho scritto una lettera via Pec alla Regione per chiedere di fare i lavori per conto mio – sono le parole riportate dal quotidiano Il Resto del Carlino –. Abbiamo un paio di strade lesionate e impraticabili con aziende agricole e attività di agriturismo. Ebbene, dopo un anno e mezzo non hanno iniziato nemmeno la progettazione dei lavori, sebbene i fondi ci siano, circa 300mila euro. Non posso permettermi di lasciarle ancora chiuse. Più tempo si aspetta e peggio è. Condivido ciò che dice il sindaco di Faenza, anche se un Comune così grande può permettersi di progettare per conto proprio, noi no».

Dalla prosa al comico: ecco i protagonisti della stagione del Comunale di Cervia

Trentadue appuntamenti a partire dal 14 novembre

Ugo Dighero Un Pianeta Ci Vuole
Ugo Dighero e Daniele Ronco in “Un Pianeta Ci Vuole”

Con la stagione 2024/25 del teatro Walter Chiari di Cervia si conferma la pluriennale e virtuosa collaborazione tra l’Amministrazione comunale e il Centro di Produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri con la direzione artistica di Claudio Casadio e Ruggero Sintoni. Grazie a questo consolidato rapporto il palcoscenico del teatro cervese ospiterà (a partire dal 14 novembre) una molteplicità di linguaggi che comporranno un corposo programma di ben trentadue appuntamenti tra Prosa e Incontri con gli Artisti, Drammaturgia Contemporanea e Teatro per Famiglie e Scuole, comicità e tradizionali rappresentazioni in lingua vernacolare.

A QUESTO LINK IL CALENDARIO GIORNO PER GIORNO

La stagione di prosa sarà composta da sei spettacoli: da un classico intramontabile come Plaza Suite con l’affiatatissima coppia Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio, alla black comedy inglese con il clamoroso successo di Joe Orton Il malloppo, interpretato da un “tris d’assi” quali Gianfelice Imparato, Marina Massironi e Valerio Santoro, fino al grande Teatro di Molière con l’adattamento di L’Avaro immaginario realizzato da Enzo Decaro. Faranno parte della rassegna anche titoli che prendono ispirazione da grandi riferimenti musicali, come lo spettacolo dedicato a Raffaella Carrà – Fiesta con Fabio Canino – e l’omaggio alla storia della radio di Parlami d’amore, un viaggio tra parole, tenerezza e ironia, con Mario Incudine. Chiuderà la rassegna lo spettacolo di Bruno Fornasari N.E.R.D.s – sintomi, diventato un “cult” della “commedia crudele” ed esilarante che parte dalla famiglia come rassicurante paradigma di una società sana per raccontarci il rovescio della medaglia.

Con tutti i protagonisti del cartellone si confermano gli incontri con gli artisti, realizzati in collaborazione con il Cral del Comune di Cervia e ospitati negli spazi del ridotto a ingresso gratuito, nel secondo giorno della loro permanenza in città.

In scena anche l’intrattenimento leggero del cartellone comico: da temi di puntuale attualità partono Ugo Dighero e Daniele Ronco per raccontarci di modi alternativi con cui affrontare il presente in Un pianeta ci vuole; seguiranno Raffaello Tullo, componente della Rimbamband che tanto successo e apprezzamento hanno ottenuto a Cervia nella scorsa stagione, in Contrattempi moderni, e il monologo Vernice fresca, del noto e vulcanico comico bolognese Duilio Pizzocchi.

Le “favole”, che accompagneranno i bambini e le loro famiglie in un percorso di scoperta e magia, saranno programmate nei sabati antecedenti il Natale, in fascia oraria serale, proponendo alcune delle più qualificate esperienze del Teatro Ragazzi italiano.

Teatro D'Inverno BLUSH
Blush

Dopo il consenso e seguito registrato nelle più recenti Stagioni, si conferma, anche nel 2024/25, teatri d’inverno, il cartellone più “giovane” del Comunale espressamente dedicato alla nuovissima drammaturgia, alla valorizzazione di professionisti emergenti, all’esplorazione e approfondimento di argomenti del presente. Tre i titoli: Blush (un testo già acclamato al Fringe Festival di Edimburgo), con Arianna Cremona e Claudio Righini, che riflette sulle vittime della malattia, tutta contemporanea, del revenge porn, seguito dal monologo Figli di Abramo con Stefano Sabelli, un “blockbuster” del teatro di narrazione incentrato su vita e dinastia di Abramo, Patriarca e Profeta comune all’Ebraismo, al Cristianesimo e all’Islam. Conclude la “trilogia” dedicata al contemporaneo la produzione di Accademia Perduta/Romagna Teatri Gramsci Gay. Il protagonista Mauro Lamantia si muove tra due personaggi: il fondatore del Partito Comunista Italiano e Nino Russo, un vandalo che ha deturpato un murales raffigurante il volto di Gramsci sul carcere di Turi.

Info di biglietteria

Rinnovo abbonamenti prosa, comico e favole: da sabato 12 a giovedì 24 ottobre (festivi esclusi) dalle ore 10 alle ore 13. È possibile effettuare il rinnovo anche telefonicamente da lunedì 14 a mercoledì 23 ottobre.

Nuovi abbonamenti da sabato 26 a giovedì 31 ottobre dalle ore 10 alle ore 13. Si effettuano nuovi abbonamenti fino al giorno di rappresentazione del primo spettacolo di ogni rassegna (nei giorni e negli orari di apertura della Biglietteria). Non si effettuano Abbonamenti per gli spettacoli di Teatri d’Inverno.

Formula “Plus”: al momento del rinnovo o acquisto di un abbonamento a una qualsiasi rassegna della Stagione 2024/25 del Teatro Walter Chiari si potranno acquistare, al prezzo promozionale di 15 €, i biglietti dei 3 spettacoli della rassegna Teatri d’Inverno.

Biglietti. Prevendite di tutti gli spettacoli sabato 9 novembre dalle ore 10 alle ore 13 e dal giorno antecedente la data di ogni rappresentazione (festivi esclusi e a eccezione degli spettacoli della rassegna Favole, per i quali la biglietteria aprirà alle ore 20 delle sere di rappresentazione). Nelle sere di spettacolo la Biglietteria aprirà un’ora prima dell’orario di inizio.

Prenotazioni telefoniche tel. 0544 975166.

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