venerdì
04 Luglio 2025

Davanti al computer per 24 ore di fila per creare un’app per le guide turistiche

Un ravennate tra i cinque studenti di ingegneria del Politecnico che hanno vinto l’hackaton della Notte d’Oro: «Bella sfida»

In cinque attorno a un tavolo hanno smanettato per ventiquattro ore di seguito su cinque computer portatili programmando da zero un’applicazione per telefonini che si propone come collettore di guide per i turisti. E taaac, è arrivata la vittoria del concorso. Taaac è proprio il nome scelto da cinque 21enni per il team con cui hanno partecipato al primo hackaton di Ravenna svolto a Palazzo Rasponi in occasione della Notte d’Oro. Sono tutti al terzo anno di ingegneria informatica al Politecnico di Milano ed è lì che si sono conosciuti: Giovani Filaferro di Grado, Alberto Floris di Cagliari, Renato Legler di Bergamo, Benedetto Nespoli di Milano e Luca Falaschini di Ravenna. Con il ravennate abbiamo fatto una chiacchierata.

Cominciamo dal nome: Taaac?
«Viviamo a Milano ma nessuno di noi è di Milano e una delle cose che ci ha sempre fatto più ridere dei milanesi è quell’espressione che usano spesso».

Alle 9 dell’8 ottobre vi siete seduti davanti agli schermi e…?
«Il giorno prima c’era stato un incontro con gli organizzatori in cui avevamo avuto tutte le informazioni e le regole: progettare un’app dedicata al turismo, consegna del progetto entro le 9 della domenica, almeno un componente del team sempre presente nella stanza assegnata a noi e nient’altro».

Equipaggiamento tecnico?
«Ognuno con il suo computer».

Sapendo già qual era il tema siete arrivati con del lavoro fatto?
«Non era il senso della prova, sarebbe stato scorretto».

Il turismo è un tema a cui si era mai interessato qualcuno di voi?
«No, ma per uno sviluppatore di programmi è stimolante confrontarsi con temi nuovi».

Come sono state le 24 ore?
«Due di noi avevano già partecipato a un hackaton e sapevano cos’era ma per gli altri tre, tra cui io, è stata una novità: una bella prova, anche faticosa, ma un’esperienza positiva. Lavorare con una scadenza da rispettare è una bella sfida che nel mondo del lavoro sappiamo già sarà la normalità».

Mangiare e dormire?
«Colazione, pranzo, cena e spuntini vari sono stati forniti dagli organizzatori. Per riposarci un po’ avevamo pensato di portare dei sacchi a pelo ma li abbiamo dimenticati a casa e quindi ci siamo appoggiati agli zaini. Non è che abbiamo dormito molto: qualcuno si è fatto un paio d’ore e qualcuno è andato avanti a mini sonnellini».

Momenti difficili?
«Lavorare in squadra vuol dire dividersi i compiti ma ognuno ha le sue idee e in certi momenti bisogna poi confrontarsi e uscirne con una decisione».

La vittoria come è arrivata?
«Domenica mattina ogni team ha fatto la presentazione del progetto. Noi avevamo realizzato un prototipo funzionante sul telefonino: l’abbiamo collegato al maxischermo e abbiamo mostrato come funzionava».

I postumi della maratona si sono fatti sentire?
«Gli altri quattro erano ospiti da me a Ravenna, dopo pranzo siamo crollati tutti sul divano poi siamo tornati a Milano in treno e alle 9 di sera ero già a letto…»

E adesso che ne sarà di CiceroRa?
«Ci penseremo…».

Da grandi cosa volete fare?
«A me piace molto l’ambito della sicurezza informatica. L’anno prossimo dovrò scegliere la magistrale e deciderò. Altri del gruppo so che puntano già a un lavoro in America».

Quindi andare all’estero non fa paura?
«In questo momento lo sappiamo tutti che prima o poi potrebbe arrivareo il momento di lasciare l’Italia. All’estero ci sono proposte migliori economicamente, ma ultimamente in Italia le richieste di ingegneri informatici sono superiori ai nuovi laureati quindi è un campo in cui si può scegliere. Ma se a me capitasse l’occasione di andare all’estero andrei, so che sarebbe un’esperienza utile».

Davanti al computer per 24 ore di fila per creare un’app per le guide turistiche

Un ravennate tra i cinque studenti di ingegneria del Politecnico che hanno vinto l’hackaton della Notte d’Oro: «Bella sfida»

In cinque attorno a un tavolo hanno smanettato per ventiquattro ore di seguito su cinque computer portatili programmando da zero un’applicazione per telefonini che si propone come collettore di guide per i turisti. E taaac, è arrivata la vittoria del concorso. Taaac è proprio il nome scelto da cinque 21enni per il team con cui hanno partecipato al primo hackaton di Ravenna svolto a Palazzo Rasponi in occasione della Notte d’Oro. Sono tutti al terzo anno di ingegneria informatica al Politecnico di Milano ed è lì che si sono conosciuti: Giovani Filaferro di Grado, Alberto Floris di Cagliari, Renato Legler di Bergamo, Benedetto Nespoli di Milano e Luca Falaschini di Ravenna. Con il ravennate abbiamo fatto una chiacchierata.

Cominciamo dal nome: Taaac?
«Viviamo a Milano ma nessuno di noi è di Milano e una delle cose che ci ha sempre fatto più ridere dei milanesi è quell’espressione che usano spesso».

Alle 9 dell’8 ottobre vi siete seduti davanti agli schermi e…?
«Il giorno prima c’era stato un incontro con gli organizzatori in cui avevamo avuto tutte le informazioni e le regole: progettare un’app dedicata al turismo, consegna del progetto entro le 9 della domenica, almeno un componente del team sempre presente nella stanza assegnata a noi e nient’altro».

Equipaggiamento tecnico?
«Ognuno con il suo computer».

Sapendo già qual era il tema siete arrivati con del lavoro fatto?
«Non era il senso della prova, sarebbe stato scorretto».

Il turismo è un tema a cui si era mai interessato qualcuno di voi?
«No, ma per uno sviluppatore di programmi è stimolante confrontarsi con temi nuovi».

Come sono state le 24 ore?
«Due di noi avevano già partecipato a un hackaton e sapevano cos’era ma per gli altri tre, tra cui io, è stata una novità: una bella prova, anche faticosa, ma un’esperienza positiva. Lavorare con una scadenza da rispettare è una bella sfida che nel mondo del lavoro sappiamo già sarà la normalità».

Mangiare e dormire?
«Colazione, pranzo, cena e spuntini vari sono stati forniti dagli organizzatori. Per riposarci un po’ avevamo pensato di portare dei sacchi a pelo ma li abbiamo dimenticati a casa e quindi ci siamo appoggiati agli zaini. Non è che abbiamo dormito molto: qualcuno si è fatto un paio d’ore e qualcuno è andato avanti a mini sonnellini».

Momenti difficili?
«Lavorare in squadra vuol dire dividersi i compiti ma ognuno ha le sue idee e in certi momenti bisogna poi confrontarsi e uscirne con una decisione».

La vittoria come è arrivata?
«Domenica mattina ogni team ha fatto la presentazione del progetto. Noi avevamo realizzato un prototipo funzionante sul telefonino: l’abbiamo collegato al maxischermo e abbiamo mostrato come funzionava».

I postumi della maratona si sono fatti sentire?
«Gli altri quattro erano ospiti da me a Ravenna, dopo pranzo siamo crollati tutti sul divano poi siamo tornati a Milano in treno e alle 9 di sera ero già a letto…»

E adesso che ne sarà di CiceroRa?
«Ci penseremo…».

Da grandi cosa volete fare?
«A me piace molto l’ambito della sicurezza informatica. L’anno prossimo dovrò scegliere la magistrale e deciderò. Altri del gruppo so che puntano già a un lavoro in America».

Quindi andare all’estero non fa paura?
«In questo momento lo sappiamo tutti che prima o poi potrebbe arrivareo il momento di lasciare l’Italia. All’estero ci sono proposte migliori economicamente, ma ultimamente in Italia le richieste di ingegneri informatici sono superiori ai nuovi laureati quindi è un campo in cui si può scegliere. Ma se a me capitasse l’occasione di andare all’estero andrei, so che sarebbe un’esperienza utile».

Al Biagetti Design Store un tributo al genio di Vico Magistretti

Giovedì 20 ottobre, dalle 18, al Biagetti Design Store di Ravenna, va in scena una serata da non perdere per tutti gli appassionati di architettura e design ma non solo.

Il prestigioso negozio di via Faentina 105, infatti, ospita un tributo a Vico Magistretti, designer, architetto e raffinato intellettuale milanese, a dieci anni dalla scomparsa, avvenuta il 19 settembre 2006. Si tratta di uno dei maestri del cosiddetto italian design, autore di icone che hanno fatto storia, all’insegna in particolare della semplicità, un elemento fondante per Magistretti, che ne parlava come della «cosa più complicata del mondo».

Durante la serata verrà presentata l’attività della “Fondazione studio museo Vico Magistretti”, nata nel 2010 con le finalità di tutelare e valorizzare l’archivio e il lavoro di Magistretti e con l’obiettivo di promuovere, a livello nazionale e internazionale, l’architettura e il design italiani. La fondazione ospita nella propria sede – in centro a Milano, nello studio dove Magistretti ha lavorato per più di sessant’anni – mostre di design e architettura e propone visite guidate, conversazioni e incontri sugli stessi temi nonché laboratori e attività educative per gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado.

Relatrice all’incontro di Ravenna sarà Margherita Pellino della stessa Fondazione, che avrà il compito anche di illustrare la consistenza e i materiali conservati dell’archivio e terrà inoltre un approfondimento sulla formazione e i primi lavori di Magistretti.

La serata terminerà con la proiezione del video “Dimmi di Vico”, con Patricia Urquiola e Stefano Boeri guide d’eccezione dello studio museo: l’architetto e la designer, nelle immagini, guidano infatti i visitatori negli ambienti dello studio, tra gli oggetti di cui Magistretti si era circondato durante i 60 anni di vita professionale passati in via Conservatorio e raccontano il luogo e la persona dal proprio punto di vista, attraverso la propria esperienza professionale, con i propri ricordi.

La partecipazione alla serata è a ingresso gratuito. L’evento è realizzato in collaborazione con De Padova, storico marchio milanese del design italiano.

Informazioni al numero di telefono 0544 461706.

Al Biagetti Design Store un tributo al genio di Vico Magistretti

Giovedì 20 ottobre, dalle 18, al Biagetti Design Store di Ravenna, va in scena una serata da non perdere per tutti gli appassionati di architettura e design ma non solo.

Il prestigioso negozio di via Faentina 105, infatti, ospita un tributo a Vico Magistretti, designer, architetto e raffinato intellettuale milanese, a dieci anni dalla scomparsa, avvenuta il 19 settembre 2006. Si tratta di uno dei maestri del cosiddetto italian design, autore di icone che hanno fatto storia, all’insegna in particolare della semplicità, un elemento fondante per Magistretti, che ne parlava come della «cosa più complicata del mondo».

Durante la serata verrà presentata l’attività della “Fondazione studio museo Vico Magistretti”, nata nel 2010 con le finalità di tutelare e valorizzare l’archivio e il lavoro di Magistretti e con l’obiettivo di promuovere, a livello nazionale e internazionale, l’architettura e il design italiani. La fondazione ospita nella propria sede – in centro a Milano, nello studio dove Magistretti ha lavorato per più di sessant’anni – mostre di design e architettura e propone visite guidate, conversazioni e incontri sugli stessi temi nonché laboratori e attività educative per gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado.

Relatrice all’incontro di Ravenna sarà Margherita Pellino della stessa Fondazione, che avrà il compito anche di illustrare la consistenza e i materiali conservati dell’archivio e terrà inoltre un approfondimento sulla formazione e i primi lavori di Magistretti.

La serata terminerà con la proiezione del video “Dimmi di Vico”, con Patricia Urquiola e Stefano Boeri guide d’eccezione dello studio museo: l’architetto e la designer, nelle immagini, guidano infatti i visitatori negli ambienti dello studio, tra gli oggetti di cui Magistretti si era circondato durante i 60 anni di vita professionale passati in via Conservatorio e raccontano il luogo e la persona dal proprio punto di vista, attraverso la propria esperienza professionale, con i propri ricordi.

La partecipazione alla serata è a ingresso gratuito. L’evento è realizzato in collaborazione con De Padova, storico marchio milanese del design italiano.

Informazioni al numero di telefono 0544 461706.

Anche l’ex sindaco di Roma Marino a Ravenna per il no al referendum

A sostenere le ragioni del sì è atteso invece il ministro Martina  

L’ex sindaco di Roma Ignazio Marino, appena prosciolto per il caso degli scontrini, ha ripreso il suo impegno anche politico, avviando un tour in tutta Italia per sostenere le ragioni del no al referendum costituzionale di dicembre.

In Romagna sarà a Forlì, a Rimini e, venerdì 21 ottobre, dalle 17.30, alla Sala Buzzi di via Berlinguer 11 a Ravenna, per una serata dal titolo “Un no che unisce: Roma, l’Italia, la Costituzione”. La conversazione partirà dal suo recente libro “Un marziano a Roma”, (Feltrinelli, 2016).

 Si parlerà di riforma costituzionale con un esponente di caratura nazionale anche il giorno dopo, sabato 22 ottobre, alle 10.30 nel corso di un incontro che si terrà nella Sala Strocchi di via Maggiore 71, a Ravenna. I contenuti della riforma che saranno oggetto del referendum del 4 dicembre prossimo, verranno illustrati dal sindaco Michele de Pascale e dal ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina. Un incontro come evidente che cercherà di approfondire in questo caso le ragioni del sì.

Violenta lite in pizzeria, denunciato 29enne ripreso dalle telecamere

Prima si è lamentato per il bagno, poi se l’è presa con un cliente
e alla fine ha tirato anche due fioriere contro le vetrine

Ha fatto scalpore e molto discutere a Faenza, città in cui la convivenza con la comunità rom non è semplice, una violenta lite in una pizzeria di via Saviotti (quartiere Borgo) andata in scena domenica 25 settembre e con protagonista appunto un 29enne rom, ora identificato e denunciato dai carabinieri dopo una ventina di giorni di indagini.

Almeno una quindicina di persone sono state chiamate a portare la loro testimonianza in caserma e anche grazie alle immagini delle videocamere del bar adiacente (qui ne pubblichiamo due diffuse dagli stessi carabinieri), i militari sono stati in grado di ricostruire la dinamica della vicenda.

Tutto sarebbe quindi nato con il 29enne che, dopo essere andato in bagno nonostante gli fosse stato detto che era fuori servizio, si è lamentato con il titolare della pizzeria per la mancanza di un asciugamano. I clienti in fila alla cassa gli hanno quindi chiesto di moderare i toni, ma il 29enne in tutta risposta ha alzato le mani contro uno di questi – un 56enne di Imola, colpito da un pugno – innescando così una colluttazione proseguita all’esterno, di fronte anche a famiglie con bambini.

Prima di andarsene, il 29enne ha anche lanciato due fioriere del bar vicino contro la vetrina, colpendo un divanetto e sfiorando il 56enne, poi ricorso alle cure del pronto soccorso dove gli sono state medicate ferite giudicate guaribili in 15 giorni.

Il 29enne è stato quindi arrestato per violenze, lesioni e danneggiamento e gli è stato contestato anche il reato di clandestinità non avendo rispettato l’ordine emesso dal questore lo scorso febbraio di lasciare l’Italia.

Dopo la spiaggia, il wi-fi gratuito sui lidi arriva anche nei centri abitati

Oltre 20mila i nuovi utenti che si sono registrati in estate

Si estende anche nei luoghi di aggregazione dei nove lidi ravennati la navigazione gratuita su internet, Onda libera, la rete WiFi che già consente di navigare a costo zero negli oltre 200 stabilimenti delle spiagge di Ravenna. Il servizio è erogato da Acantho, la società di telecomunicazioni del Gruppo Hera; Onda libera è promosso dalla Cooperativa Spiagge di Ravenna e con il contributo del Comune di Ravenna.

Mentre è tuttora in corso l’installazione dell’hot spot in piazza Marradi a Casalborsetti, il servizio di wi fi è già in funzione da agosto nelle seguenti località: Marina Romea (Piazza Italia); Porto Corsini (via Lamone 18); Marina di Ravenna (Piazza Marinai d’Italia, 17); Punta Marina Terme (Casetta della Proloco nel Parco, Via della Fontana, Viale dei Navigatori) Lido Adriano (piazza Vivaldi); Lido Di Dante (piazzetta Lungomare); Lido Di Classe (giardini pubblici tra viale Caboto e viale Fratelli Vivaldi); Lido Di Savio (Viale Romagna);

Oltre 20.000 i nuovi utenti che si sono registrati durante i mesi estivi per ascoltare musica, guardare film, controllare la posta e chattare sotto l’ombrellone, con una media di oltre 4.000 accessi al giorno.

«Siamo soddisfatti dei risultati sull’utilizzo di Onda libera durante l’estate scorsa ottenuti anche grazie all’alleggerimento delle modalità di accesso – commenta l’assessore a Ravenna digitale Massimo Cameliani . Come annunciato, abbiamo esteso il wi fi ai centri abitati dei nove lidi, privilegiando le zone più frequentate. Quello di coprire l’arenile e i luoghi di aggregazione dei lidi, che vedono presenze di persone anche nel periodo invernale, era un nostro obiettivo cui abbiamo fatto fronte con una spesa di 14.493 euro per gli impianti».

Dal 2014 ad oggi le registrazioni al servizio Onda Libera hanno raggiunto quota 65.000 utenti complessivi, in egual numero tra uomini e donne. Sono invece gli utenti tra i 20 e i 40 anni, i maggiori utilizzatori del servizio, seguiti dagli over 40 e dagli under 20. La fascia oraria più utilizzata per navigare è quella dalle 10 alle 15, con oltre un migliaio di utenti connessi contemporaneamente. Inoltre l’87% degli utenti si è connesso a Onda Libera, ripetutamente durante la stagione estiva.

Per accedere al servizio ci si può registrare tramite social network (Facebook, Twitter, Linkedin) o, in alternativa, digitare nell’apposito spazio del portale di autentificazione il proprio numero di cellulare. In quest’ultimo caso riceverà direttamente via SMS il codice identificativo e la password d’accesso. In particolare, durante la scorsa estate per accedere al servizio, i vacanzieri hanno utilizzato principalmente Facebook (51%), e come device hanno navigato tramite smartphone (90,08%).

Dopo la spiaggia, il wi-fi gratuito sui lidi arriva anche nei centri abitati

Oltre 20mila i nuovi utenti che si sono registrati in estate

Si estende anche nei luoghi di aggregazione dei nove lidi ravennati la navigazione gratuita su internet, Onda libera, la rete WiFi che già consente di navigare a costo zero negli oltre 200 stabilimenti delle spiagge di Ravenna. Il servizio è erogato da Acantho, la società di telecomunicazioni del Gruppo Hera; Onda libera è promosso dalla Cooperativa Spiagge di Ravenna e con il contributo del Comune di Ravenna.

Mentre è tuttora in corso l’installazione dell’hot spot in piazza Marradi a Casalborsetti, il servizio di wi fi è già in funzione da agosto nelle seguenti località: Marina Romea (Piazza Italia); Porto Corsini (via Lamone 18); Marina di Ravenna (Piazza Marinai d’Italia, 17); Punta Marina Terme (Casetta della Proloco nel Parco, Via della Fontana, Viale dei Navigatori) Lido Adriano (piazza Vivaldi); Lido Di Dante (piazzetta Lungomare); Lido Di Classe (giardini pubblici tra viale Caboto e viale Fratelli Vivaldi); Lido Di Savio (Viale Romagna);

Oltre 20.000 i nuovi utenti che si sono registrati durante i mesi estivi per ascoltare musica, guardare film, controllare la posta e chattare sotto l’ombrellone, con una media di oltre 4.000 accessi al giorno.

«Siamo soddisfatti dei risultati sull’utilizzo di Onda libera durante l’estate scorsa ottenuti anche grazie all’alleggerimento delle modalità di accesso – commenta l’assessore a Ravenna digitale Massimo Cameliani . Come annunciato, abbiamo esteso il wi fi ai centri abitati dei nove lidi, privilegiando le zone più frequentate. Quello di coprire l’arenile e i luoghi di aggregazione dei lidi, che vedono presenze di persone anche nel periodo invernale, era un nostro obiettivo cui abbiamo fatto fronte con una spesa di 14.493 euro per gli impianti».

Dal 2014 ad oggi le registrazioni al servizio Onda Libera hanno raggiunto quota 65.000 utenti complessivi, in egual numero tra uomini e donne. Sono invece gli utenti tra i 20 e i 40 anni, i maggiori utilizzatori del servizio, seguiti dagli over 40 e dagli under 20. La fascia oraria più utilizzata per navigare è quella dalle 10 alle 15, con oltre un migliaio di utenti connessi contemporaneamente. Inoltre l’87% degli utenti si è connesso a Onda Libera, ripetutamente durante la stagione estiva.

Per accedere al servizio ci si può registrare tramite social network (Facebook, Twitter, Linkedin) o, in alternativa, digitare nell’apposito spazio del portale di autentificazione il proprio numero di cellulare. In quest’ultimo caso riceverà direttamente via SMS il codice identificativo e la password d’accesso. In particolare, durante la scorsa estate per accedere al servizio, i vacanzieri hanno utilizzato principalmente Facebook (51%), e come device hanno navigato tramite smartphone (90,08%).

Dopo la spiaggia, il wi-fi gratuito sui lidi arriva anche nei centri abitati

Oltre 20mila i nuovi utenti che si sono registrati in estate

Si estende anche nei luoghi di aggregazione dei nove lidi ravennati la navigazione gratuita su internet, Onda libera, la rete WiFi che già consente di navigare a costo zero negli oltre 200 stabilimenti delle spiagge di Ravenna. Il servizio è erogato da Acantho, la società di telecomunicazioni del Gruppo Hera; Onda libera è promosso dalla Cooperativa Spiagge di Ravenna e con il contributo del Comune di Ravenna.

Mentre è tuttora in corso l’installazione dell’hot spot in piazza Marradi a Casalborsetti, il servizio di wi fi è già in funzione da agosto nelle seguenti località: Marina Romea (Piazza Italia); Porto Corsini (via Lamone 18); Marina di Ravenna (Piazza Marinai d’Italia, 17); Punta Marina Terme (Casetta della Proloco nel Parco, Via della Fontana, Viale dei Navigatori) Lido Adriano (piazza Vivaldi); Lido Di Dante (piazzetta Lungomare); Lido Di Classe (giardini pubblici tra viale Caboto e viale Fratelli Vivaldi); Lido Di Savio (Viale Romagna);

Oltre 20.000 i nuovi utenti che si sono registrati durante i mesi estivi per ascoltare musica, guardare film, controllare la posta e chattare sotto l’ombrellone, con una media di oltre 4.000 accessi al giorno.

«Siamo soddisfatti dei risultati sull’utilizzo di Onda libera durante l’estate scorsa ottenuti anche grazie all’alleggerimento delle modalità di accesso – commenta l’assessore a Ravenna digitale Massimo Cameliani . Come annunciato, abbiamo esteso il wi fi ai centri abitati dei nove lidi, privilegiando le zone più frequentate. Quello di coprire l’arenile e i luoghi di aggregazione dei lidi, che vedono presenze di persone anche nel periodo invernale, era un nostro obiettivo cui abbiamo fatto fronte con una spesa di 14.493 euro per gli impianti».

Dal 2014 ad oggi le registrazioni al servizio Onda Libera hanno raggiunto quota 65.000 utenti complessivi, in egual numero tra uomini e donne. Sono invece gli utenti tra i 20 e i 40 anni, i maggiori utilizzatori del servizio, seguiti dagli over 40 e dagli under 20. La fascia oraria più utilizzata per navigare è quella dalle 10 alle 15, con oltre un migliaio di utenti connessi contemporaneamente. Inoltre l’87% degli utenti si è connesso a Onda Libera, ripetutamente durante la stagione estiva.

Per accedere al servizio ci si può registrare tramite social network (Facebook, Twitter, Linkedin) o, in alternativa, digitare nell’apposito spazio del portale di autentificazione il proprio numero di cellulare. In quest’ultimo caso riceverà direttamente via SMS il codice identificativo e la password d’accesso. In particolare, durante la scorsa estate per accedere al servizio, i vacanzieri hanno utilizzato principalmente Facebook (51%), e come device hanno navigato tramite smartphone (90,08%).

Avvocati, magistrati, consulenti e periti per sei ore nella villa del massacro

L’incidente probatorio, a un mese dall’assassinio, sul luogo del delitto
Il noto dermatologo Matteo Cagnoni resta in carcere

Per sei ore nella villa del massacro, indossando tute e calzari per non contaminare l’ambiente: i magistrati dell’accusa, gli avvocati della difesa e della famiglia della vittima e poi tutti i consulenti e i periti nominati dalle parti.

È cominciato così ieri, 17 ottobre, a un mese esatto dall’assassinio, l’incidente probatorio nell’ambito delle indagini che vedono il dermatologo 51enne Matteo Cagnoni in carcere da un mese con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato della 39enne moglie Giulia Ballestri.

Gli esiti sono attesi entro un paio di mesi: l’attenzione si concentra su alcuni elementi che potrebbero essere prove decisive di un futuro processo. Proprio questo lo scopo dell’incidente probatorio: cristallizzare le prove raccolte finora per evitare contestazioni sulla loro validità scientifica o il deterioramento delle tracce.

Secondo quanto si apprende oggi dalle pagine dei quotidiani Resto del Carlino e Corriere Romagna, i punti sotto la lente sono diversi. Le impronte e le orme insaguinate lasciate in vari punti della casa, in particolare quella di una mano su un vecchio frigorifero e quella di una scarpa: il sangue è quello di Giulia? La mano è quella del marito? La scarpa è la stessa trovata a casa dei genitori di Cagnoni messa ad asciugare? E poi due cuscini con probabili tracce di sangue, l’auto del medico arrestato e del padre, il materiale prelevato da sotto le unghie della vittima per il Dna, il bastone di legno di 55 cm di lunghezza e 6 di diametro usato per uccidere la donna, il telefono di Giulia, il computer del medico.

Qui sotto una gallery con il sopralluogo degli inquirenti.

Oltre venti chili di marijuana in casa, nei guai marito e moglie

Scoperta una vera e propria officina della droga a Marina Romea

Uno strano viavai nei paraggi di alcune villette di Marina Romea ha destato l’attenzione dei carabinieri che hanno poi notato una famiglia rientrare in auto in una delle abitazioni “incriminate”, all’apparenza disabitata. Nel vialetto di casa i carabinieri sono stati investiti da un forte odore di marijuana e, una volta fatta irruzione nella casa, hanno trovato sul tavolo della cucina, in una scodella da insalata circa 400 grammi di infiorescenze di marijuana già essiccate e pronte all’uso. Nella tavernetta, invece, appese a dei fili, intere piante di canapa indiana, e parti di esse, per un peso totale di oltre 20 chili, messe ad essiccare. Una vera e propria piccola officina di sostanza stupefacente, in cui “lavoravano” moglie e marito. L’uomo è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di droga, la donna invece solo indagata per concorso e dovrà rispondere davanti al giudice di questa piccola attività familiare.

Lite all’incrocio per la precedenza Minacce con pistola finta: denunciato

A casa di un pensionato 64enne i carabinieri hanno trovato anche due armi vere regolarmente denunciate

All’incrocio è scappiata la lite tra due automobilisti per una precedenza e uno dei due ha minacciato l’altro con una pistola e si è dato alla fuga. I carabinieri della stazione di Campiano hanno denunciato per i reati di minacce aggravate e porto di oggetti atti ad offendere un 64enne pensionato forlivese.

Poco prima di mezzogiorno del 16 ottobre al 112 veniva segnalato l’episodio in via Lunga, dalle parti di Campiano. Visionate le immagini delle telecamere presenti in zona, i carabinieri riuscivano ad individuare la vettura del fuggitivo e a identificarne il conducente. I militari procedevano alla perquisizione personale e dell’auto: venivano rinvenuti e sequestrati una pistola a salve priva di tappo rosso, una scatola di munizioni calibro 9 a salve ed un coltello a serramanico della lunghezza 20,5 cm che si trovavano nel cruscotto. La successiva perquisizione domiciliare permetteva rinvenire e sottoporre sequestro amministrativo due pistole calibro 7.65 e una mezza scatola di munizioni regolarmente detenute, oltre che di una carabina ad aria compressa di libera vendita. Alla denuncia penale seguirà la segnalazione alla prefettura per il ritiro del titolo autorizzativo alla detenzione delle armi.

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