mercoledì
02 Luglio 2025

Ancisi (Lpr) vuole aprire le scatole cinesi della società pubblica delle case popolari

Il consigliere comunale di opposizione riprende la lettera di denuncia di alcuni dipendenti di Acer e chiede i bilanci

L’azienda pubblica Acer che gestisce quasi cinquemila case popolari in provincia di Ravenna è al centro di una interrogazione presentata dal consigliere comunale Alvaro Ancisi (Lpr) per fare luce su alcuni aspetti come bilanci, assunzioni e fusioni partendo da una segnalazione recapitata a Palazzo Merlato a fine settembre e firmata “Dipendenti Acer” (il testo integrale dell’interrogazione di Ancisi è scaricabile dal link in fondo alla pagina).

Collegandosi ai contenuti di quella denuncia, il decano dell’opposizione è convinto che la questione più importante riguardi i bilanci di Mpr, la società di scopo creata da Acer per le manutenzioni degli stabili e già definita dallo stesso Ancisi nel 2013 «un carrozzone-bis inventato da Acer»: «Composta da Acer e dalle solite note cooperative di sinistra, è in piedi dal 2004, le hanno affidato tutte le manutenzioni senza la doverosa gara d’appalto, non si sa quanti dei nostri soldi ci abbiano buttato dentro». A gennaio 2013 Acer dispose la liquidazione per incorporazione della sua società e Ancisi all’epoca diceva: «Viene liquidata non si sa con quanti dei nostri soldi ai soci privati, gli unici che ci guadagnano sempre, e si vantano di “diminuire i costi aziendali ed amministrativi e semplificare il funzionamento interno”. Ma hanno pagato due inutili direttori, due inutili presidenti, due inutili consigli di amministrazione». Il consigliere di opposizione fa presente che dal bilancio 2013 di Acer si ricava solo che «le spese generali hanno subito un incremento di circa 440mila euro per effetto dei costi derivanti dalla fusione per incorporazione della società Mpr, a fronte dei quali solo in parte si registrano ricavi corrispondenti».

La lettera dei dipendenti, portata all’attenzione dell’opinione pubblica da Ancisi, punta l’attenzione anche su alcune assuzioni che sarebbero state fatte «a totale discrezionalità, anche se c’era una graduatoria in essere a seguito di un concorso». Una circostanza che avrebbe portato all’apertura di un fascicolo di indagine dopo la denuncia di una una concorsista in ottima posizione in graduatoria. Per questo la guardia di finanza avrebbe già fatto visita agli uffici di Acer.

«A prescindere dalla severa riprovazione politica sullo sciagurato meccanismo di scatole cinesi con cui la gestione delle case popolari pubbliche è stata per lungo tempo intricata con società quali Mpr e Luma, il problema di fondo, da sottoporre a stretta verifica di legittimità, è come sia stata possibile, ai sensi del codice civile che non pare ammetterla, la fusione per incorporazione di società di diritto privato in un ente pubblico qual è Acer, stante inoltre il quadro normativo europeo che disciplina le esigenze di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica».

Funzionario di Ap agli arresti domiciliari Lui parla di atti falsi e denuncia i vertici

Tensioni all’Autorità portuale: la dirigenza aveva assunto una guardia giurata per impedire l’accesso all’uomo

Pare sia arrivata la parola fine per il clima di disagio che il personale dell’Autorità portuale di Ravenna stava vivendo da alcune settimane in sede: dopo che la dirigenza aveva richiesto la presenza fissa di una guardia giurata a piantonare l’ingresso per impedire l’entrata a un funzionario che si era reso protagonista di alcune situazioni ritenute non consone a una condotta professionale (e per questo addirittura già querelato da una collega, da un sindacalista e da un dirigente), nelle ultime ore è arrivata la disposizione degli arresti domiciliari per la stessa persona.

A innescare le tensioni tra i corridoi del palazzo ci sono i comportamenti che l’uomo sta tenendo ormai da alcuni mesi: numerose email dai contenuti a volte anche diffamatori inviate agli indirizzi di lavoro di tutti gli assunti, sms e telefonate frequenti anche notturne sui cellulari di alcuni superiori o raggiungendo i loro familiari nelle rispettive abitazioni con frasi che possono prestarsi a interpretazioni minatorie, aggressioni verbali giudicate piuttosto violente. Il 14 settembre scorso l’episodio che pareva potesse essere il culmine nell’escalation: nel piazzale dell’Ap il funzionario è stato arrestato (e successivamente rilasciato) dai carabinieri chiamati da un sindacalista che ha denunciato un’aggressione fisica nei suoi confronti (circostanza smentita dall’accusato). Domenica 2 ottobre invece la vigilanza dell’edificio ha richiesto l’intervento della polizia perché l’uomo avrebbe scavalcato la recinzione: i poliziotti l’hanno trovato con dei documenti in borsa che sono stati sequestrati. La situazione era già stata segnalata al ministero e alle autorità competenti finendo anche all’ordine del giorno di una recente riunione.

Dal canto suo, il funzionario (che i vertici di Ap considerano sospeso dalla sua attività fino ad eventuali provvedimenti disciplinari più pesanti) ritiene che alcuni responsabili di Ap abbiano commesso presunte irregolarità e sostiene che il suo sarebbe solo il tentativo di un’operazione pulizia per portare all’attenzione della magistratura queste condotte. Anche le tante email mandate ai colleghi, seppure farcite di frasi espresse con riferimenti piuttosto distanti dalla routine lavorativa, sarebbero state solo una iniziativa personale per stimolare la volontà di denunciare. Sull’episodio del 2 ottobre dice di aver attivato la procedura speciale per l’ingresso in orario extra lavorativo, come consentito ai capi area. Una circostanza che semberebbe smentita dai fatti.

Per difendere le proprie affermazioni e collaborare al ripristino della legalità che a suo giudizio sarebbe stata compromessa in più circostanze, l’uomo (ritenuto da diversi colleghi come una figura che nel corso degli anni ha dato prova di valide qualità professionali guadagnandosi credito anche fuori dal contesto ravennate) ha presentato una dettagliata denuncia con la sua ricostruzione dei fatti non solo per quanto riguarda le denunce a suo carico ma anche presentando profili di illegittimità di altri (almeno quattro persone denunciate), allegando anche atti e documenti provenienti dagli uffici di via Antico Squero. Secondo la sua versione dei fatti ci sarebbero gli estremi per ritenere falsi alcuni atti ufficiali. Sarà quindi ora la magistratura a valutare quel materiale ed eventualmente aprire un fascicolo d’indagini qualora ritenuto penalmente rilevante.

Funzionario di Ap agli arresti domiciliari Lui parla di atti falsi e denuncia i vertici

Tensioni all’Autorità portuale: la dirigenza aveva assunto una guardia giurata per impedire l’accesso all’uomo

Pare sia arrivata la parola fine per il clima di disagio che il personale dell’Autorità portuale di Ravenna stava vivendo da alcune settimane in sede: dopo che la dirigenza aveva richiesto la presenza fissa di una guardia giurata a piantonare l’ingresso per impedire l’entrata a un funzionario che si era reso protagonista di alcune situazioni ritenute non consone a una condotta professionale (e per questo addirittura già querelato da una collega, da un sindacalista e da un dirigente), nelle ultime ore è arrivata la disposizione degli arresti domiciliari per la stessa persona.

A innescare le tensioni tra i corridoi del palazzo ci sono i comportamenti che l’uomo sta tenendo ormai da alcuni mesi: numerose email dai contenuti a volte anche diffamatori inviate agli indirizzi di lavoro di tutti gli assunti, sms e telefonate frequenti anche notturne sui cellulari di alcuni superiori o raggiungendo i loro familiari nelle rispettive abitazioni con frasi che possono prestarsi a interpretazioni minatorie, aggressioni verbali giudicate piuttosto violente. Il 14 settembre scorso l’episodio che pareva potesse essere il culmine nell’escalation: nel piazzale dell’Ap il funzionario è stato arrestato (e successivamente rilasciato) dai carabinieri chiamati da un sindacalista che ha denunciato un’aggressione fisica nei suoi confronti (circostanza smentita dall’accusato). Domenica 2 ottobre invece la vigilanza dell’edificio ha richiesto l’intervento della polizia perché l’uomo avrebbe scavalcato la recinzione: i poliziotti l’hanno trovato con dei documenti in borsa che sono stati sequestrati. La situazione era già stata segnalata al ministero e alle autorità competenti finendo anche all’ordine del giorno di una recente riunione.

Dal canto suo, il funzionario (che i vertici di Ap considerano sospeso dalla sua attività fino ad eventuali provvedimenti disciplinari più pesanti) ritiene che alcuni responsabili di Ap abbiano commesso presunte irregolarità e sostiene che il suo sarebbe solo il tentativo di un’operazione pulizia per portare all’attenzione della magistratura queste condotte. Anche le tante email mandate ai colleghi, seppure farcite di frasi espresse con riferimenti piuttosto distanti dalla routine lavorativa, sarebbero state solo una iniziativa personale per stimolare la volontà di denunciare. Sull’episodio del 2 ottobre dice di aver attivato la procedura speciale per l’ingresso in orario extra lavorativo, come consentito ai capi area. Una circostanza che semberebbe smentita dai fatti.

Per difendere le proprie affermazioni e collaborare al ripristino della legalità che a suo giudizio sarebbe stata compromessa in più circostanze, l’uomo (ritenuto da diversi colleghi come una figura che nel corso degli anni ha dato prova di valide qualità professionali guadagnandosi credito anche fuori dal contesto ravennate) ha presentato una dettagliata denuncia con la sua ricostruzione dei fatti non solo per quanto riguarda le denunce a suo carico ma anche presentando profili di illegittimità di altri (almeno quattro persone denunciate), allegando anche atti e documenti provenienti dagli uffici di via Antico Squero. Secondo la sua versione dei fatti ci sarebbero gli estremi per ritenere falsi alcuni atti ufficiali. Sarà quindi ora la magistratura a valutare quel materiale ed eventualmente aprire un fascicolo d’indagini qualora ritenuto penalmente rilevante.

«Una volta il bar era luogo di dibattito, oggi è una vetrina per turisti»

Com’è cambiata l’anima dei caffè e dei loro clienti a Ravenna? Le riflessioni di intellettuali cresciuti discutendo della vita al bancone

«Siamo stati sfrattati dalla nostra stessa città, il bar era un luogo di incontro tra persone diverse, di confronto tra generazioni, ora è un posto per i turisti dove noi ravennati ci sentiamo estranei». Nino Carnoli, esperto di comunicazione e frequentatore dei bar ravennati dal secondo dopoguerra si fa portavoce di una protesta silenziosa. Trovarsi al bar per parlare di politica, di calcio, del mondo e della vita. Giocare a carte e trascorrere qualche ora in compagnia. Fino a non tanti anni fa il bar era il centro della vita cittadina. L’antropologo Marc Augé aveva descritto i bar italiani come i luoghi del “rapporto superficiale su cui è basata la società di una piccola realtà, dove tutti conoscono tutti”.

Nel giro di qualche anno però la trasformazione dei luoghi di incontro è profondamente mutata. «Ravenna sta perdendo una parte della sua bellezza e tutti se ne fregano – tuona lo scrittore Dedi Baroncelli -. I bar diurni chiudono i battenti per lasciare posto a locali da spritz. Una volta il bar era un luogo di meditazione, di pensiero, di scrittura e soprattutto di conversazione. Il centro è attraversato continuamente da camion che riforniscono i negozi, anche se sarebbe vietato entrare in centro dopo le 10, ma tant’è… Oggi alla bellezza e allo stare insieme tranquillamente si preferisce il commercio, a costo di far entrare nei vocabolari parole orrende come ‘aperi-cena’. Ma se nessuno dice niente, si vede che va bene così».

«Ravenna era una città di porto, oggi si è rivolta al turismo – continua Carnoli – questo va benissimo, ma significa che i luoghi che prima erano abitati dai cittadini oggi sono pensati per il turista. Piazza del Popolo era negli anni ‘30 un luogo di commercio di terre e bestiame, in cui si incontravano uomini provenienti dalla campagna e dai borghi per fare la compravendita, che veniva siglata da una stretta di mano, poi era rimasto come luogo di incontro e di dibattito in cui, nei tavolini dei bar o a cavallo di una bicicletta, gli uomini discutevano di politica, oggi è una vetrina per il turista».

Nel giro di un mese ha chiuso l’Orient Espresso, che diventerà Fresco un tapas-bar da aperitivo, Ramiro, Belli e Cavour sono passati a una società di Treviso mentre Silvano è chiuso ormai da anni. «Il rischio è la standardizzazione dell’offerta – ammonisce Carnoli –. Il proprietario del bar non è solo un gestore, è la sua anima. Ramiro era un personaggio che tutti conoscevano, collezionava pipe, era un tipo originale, e dava una sua impronta al locale. Se tutti i bar finiscono nelle mani di grandi aziende il rischio è che si uniformino come offerta e creino ambienti freddi senza personalità».

Nuovi bar hanno però rivitalizzato aree dimenticate o poco sfruttate della città. Tra le novità degli ultimi anni c’è Palumbo, gestito da un imprenditore non ravennate – forse proprio grazie a una sua visione esterna alla città – ha dato nuova vita a piazza San Francesco. Il Fricandò che ha reso vivace l’area antistante a porta Adriana, che era uno spazio dimenticato della città, il Teodora, luogo di incontro degli universitari, il Mariani che unisce bar, ristoranti, cinema in una offerta molto variegata, il Caffè Letterario che è in un’ottima posizione per accogliere i turisti che arrivano dalla stazione, la Veneziana che ha cambiato lo storico locale di via Salara con un allestimento moderno e diversi altri.

Conducente e passeggero rispondono in modo diverso alla polizia sulla meta del viaggio: nel cruscotto c’era un kg di cocaina

In manette padre e figlio incensurati. La droga fiutata da Annie, il cane della guardia di finanza

Il poliziotto ha chiesto al guidatore e al passeggero dove andavano e loro hanno risposto in modo diverso pur essendo sulla stessa auto. Sarebbe stata questa circostanza, secondo le informazioni diffuse dalla questura, a far insospettire gli agenti al posto di controllo all’uscita del casello autostradale di Faenza: in un cassetto artefatto ermeticamente chiuso dentro al cruscotto c’era un involucro di cocaina di oltre un chilogrammo. La squadra mobile ha arrestato due albanesi incensurati, padre e figlio di 65 e 35 anni. L’arresto risale al 28 settembre ma è stato comunicato solamente oggi, 7 ottobre. Utile al ritrovamento della droga è stata Annie, il cane dell’unità cinofila della guardia di finanza di Ravenna che, ha fiutato il veicolo segnalando immediatamente la probabile presenza di sostanza stupefacente nella zona del cruscotto.

Volley e basket, doppio esordio in casa Weekend di passione al Pala De Andrè

Secondo turno per Superlega e A2: stasera alle 20.30 Bunge-Latina in diretta su Raisport 1, domenica alle 18 derby Orasì-Forlì

Per le squadre ravennati di pallacanestro e pallavolo, Orasì in A2 e Bunge in A1, le rispettive stagioni sportive sono iniziate il primo weekend di ottobre in trasferta e così il weekend alle porte vedrà il Pala De Andrè ospitare nell’arco di 48 ore i massimi livelli dei due sport indoor con il doppio esordio casalingo. Venerdì 7 alle 20.30 si gioca sotto rete con la sfida tra Bunge e Top Volley Latina (diretta tv su Raisport 1). Domenica 9 alle 18 palla-due del derby tra Orasì e Unieuro Forlì.

È una Bunge con tanta voglia di riscatto quella che stasera alle 20.30 si esibirà davanti alle telecamere della Rai nell’anticipo della seconda giornata di Superlega. Dieci i precedenti tra le due formazioni con i ravennati in vantaggio 7-3. Dopo il ko di Padova si tratta dell’esordio davanti al proprio pubblico per i ravennati, che tornano a giocare tutte le partite casalinghe della stagione nella storica casa del Pala De André. Questi i prezzi dei biglietti della gara: tribuna vip 20 euro (no ridotti), distinti 15 euro (ridotto 12 euro), gradinata 12 euro (ridotto 10 euro). «Alla ripresa degli allenamenti – spiega il coach Fabio Soli – ho visto subito una incoraggiante presa di coscienza da parte di tutti, con i ragazzi che si sono messi al lavoro con energia e attenzione. Arriviamo da una prestazione disputata al di sotto del nostro reale valore, ma in settimana ci sono stati tanti segnali positivi e io sono ottimista. I ragazzi stanno bene fisicamente».

In occasione della prima in casa, alcune aziende ravennati del settore oil&gas – Bambini, Centro formazione offshore, Centro iperbarico, Frigotecnica Merlo, F.lli Righini, Rosetti Marino, Subsea Fenix, Marine Consulting, Rana – tornano al Pala de Andrè per sostenere la Bunge in questo avvio di campionato. «Le aziende – si legge nel comunciato diffuso dalla società sportiva – vogliono ribadire che il loro intento è quello di tutelare migliaia di posti di lavoro, proseguire un’attività che si svolge nel più assoluto rispetto delle regole ambientali e della sicurezza e che fa perno su una risorsa naturale e pulita come il metano del mare Adriatico».

Domenica, come detto, sarà la volta del basket (prevendità dalle 10 alle 12 dell’8 ottobre al Pala Costa), chiamato a confermare la vittoria del primo turno (61-70 a Udine). La squadra di cestisti agli ordini di coach Antimo Martino è stata presentata il 4 ottobre in municipio alla presenza di un ospite speciale per il basket mondiale e lo sport in generale: l’americano Dan Peterson che con il suo inconfondibile accento ha introdotto la presentazione. Alla presenza del sindaco Michele de Pascale e di molte autorità cittadine è stata presentata la rinnovata partnership tra Basket Ravenna e Unigrà, che tramite il suo marchio Orasì sarà di nuovo al fianco dei giallorossi per questa stagione. La sponsorizzazione si inserisce nell’ambito dell’investimento in comunicazione, pari a 2 milioni di euro, sviluppato per accompagnare il lancio di Orasì all’interno di un mercato in forte sviluppo. Così il coach all’antivigilia: «La vittoria di Udine ha dato ancora più entusiasmo ad un gruppo che anche questa settimana ha lavorato tanto e in maniera intensa per preparare una partita speciale, che però dobbiamo affrontare con intelligenza. Sono convinto che l’aspetto determinante di un derby sia la forza di gestire i momenti chiave del match senza dare spazio alle emozioni. Forlì è una squadra che, come Udine, può contare su buona parte del gruppo dello scorso anno che ha vinto in campionato. Inoltre ha aggiunto due americani di qualità e soprattutto Blackshear è un giocatore che avrebbe potuto tranquillamente giocare in A1. In ogni caso al di là dell’avversario dovremo essere bravi a dare continuità alle buone cose che si sono viste settimana scorsa, cercando di evitare gli alti e bassi all’interno della partita. Abbiamo voglia di far bene e di vincere, per dare una gioia a noi stessi e soprattutto ai nostri tifosi».

Volley e basket, doppio esordio in casa Weekend di passione al Pala De Andrè

Secondo turno per Superlega e A2: stasera alle 20.30 Bunge-Latina in diretta su Raisport 1, domenica alle 18 derby Orasì-Forlì

Per le squadre ravennati di pallacanestro e pallavolo, Orasì in A2 e Bunge in A1, le rispettive stagioni sportive sono iniziate il primo weekend di ottobre in trasferta e così il weekend alle porte vedrà il Pala De Andrè ospitare nell’arco di 48 ore i massimi livelli dei due sport indoor con il doppio esordio casalingo. Venerdì 7 alle 20.30 si gioca sotto rete con la sfida tra Bunge e Top Volley Latina (diretta tv su Raisport 1). Domenica 9 alle 18 palla-due del derby tra Orasì e Unieuro Forlì.

È una Bunge con tanta voglia di riscatto quella che stasera alle 20.30 si esibirà davanti alle telecamere della Rai nell’anticipo della seconda giornata di Superlega. Dieci i precedenti tra le due formazioni con i ravennati in vantaggio 7-3. Dopo il ko di Padova si tratta dell’esordio davanti al proprio pubblico per i ravennati, che tornano a giocare tutte le partite casalinghe della stagione nella storica casa del Pala De André. Questi i prezzi dei biglietti della gara: tribuna vip 20 euro (no ridotti), distinti 15 euro (ridotto 12 euro), gradinata 12 euro (ridotto 10 euro). «Alla ripresa degli allenamenti – spiega il coach Fabio Soli – ho visto subito una incoraggiante presa di coscienza da parte di tutti, con i ragazzi che si sono messi al lavoro con energia e attenzione. Arriviamo da una prestazione disputata al di sotto del nostro reale valore, ma in settimana ci sono stati tanti segnali positivi e io sono ottimista. I ragazzi stanno bene fisicamente».

In occasione della prima in casa, alcune aziende ravennati del settore oil&gas – Bambini, Centro formazione offshore, Centro iperbarico, Frigotecnica Merlo, F.lli Righini, Rosetti Marino, Subsea Fenix, Marine Consulting, Rana – tornano al Pala de Andrè per sostenere la Bunge in questo avvio di campionato. «Le aziende – si legge nel comunciato diffuso dalla società sportiva – vogliono ribadire che il loro intento è quello di tutelare migliaia di posti di lavoro, proseguire un’attività che si svolge nel più assoluto rispetto delle regole ambientali e della sicurezza e che fa perno su una risorsa naturale e pulita come il metano del mare Adriatico».

Domenica, come detto, sarà la volta del basket (prevendità dalle 10 alle 12 dell’8 ottobre al Pala Costa), chiamato a confermare la vittoria del primo turno (61-70 a Udine). La squadra di cestisti agli ordini di coach Antimo Martino è stata presentata il 4 ottobre in municipio alla presenza di un ospite speciale per il basket mondiale e lo sport in generale: l’americano Dan Peterson che con il suo inconfondibile accento ha introdotto la presentazione. Alla presenza del sindaco Michele de Pascale e di molte autorità cittadine è stata presentata la rinnovata partnership tra Basket Ravenna e Unigrà, che tramite il suo marchio Orasì sarà di nuovo al fianco dei giallorossi per questa stagione. La sponsorizzazione si inserisce nell’ambito dell’investimento in comunicazione, pari a 2 milioni di euro, sviluppato per accompagnare il lancio di Orasì all’interno di un mercato in forte sviluppo. Così il coach all’antivigilia: «La vittoria di Udine ha dato ancora più entusiasmo ad un gruppo che anche questa settimana ha lavorato tanto e in maniera intensa per preparare una partita speciale, che però dobbiamo affrontare con intelligenza. Sono convinto che l’aspetto determinante di un derby sia la forza di gestire i momenti chiave del match senza dare spazio alle emozioni. Forlì è una squadra che, come Udine, può contare su buona parte del gruppo dello scorso anno che ha vinto in campionato. Inoltre ha aggiunto due americani di qualità e soprattutto Blackshear è un giocatore che avrebbe potuto tranquillamente giocare in A1. In ogni caso al di là dell’avversario dovremo essere bravi a dare continuità alle buone cose che si sono viste settimana scorsa, cercando di evitare gli alti e bassi all’interno della partita. Abbiamo voglia di far bene e di vincere, per dare una gioia a noi stessi e soprattutto ai nostri tifosi».

Asppi: «Ci aspettiamo che la nuova giunta faccia qualcosa per il tema casa»

Buona partecipazione alla serata organizzata dall’associazione piccoli proprietari immobiliari sulla variante Rue

I dettagli della variante del regolamento urbanistico edilizio (Rue) del Comune di Ravenna entrata in vigore lo scorso maggio e gli incentivi e le premialità per interventi di qualificazione e sostenibilità degli edifici sono stati due dei tanti temi toccati nel corso della serata organizzata dall’Asppi (Associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari) ieri sera, 6 ottobre, nella sala conferenze dell’hotel Nh di Ravenna. Buona la partecipazione del pubblico a dimostrazione dell’interesse verso i temi che ruotano attorno al mondo immobiliare.

Ad esempio l’assessore comunale all’Urbanistica, Federica Del Conte, che era tra i relatori ha ricordato che Regione e Comune mettono a disposizione oltre due milioni di euro in totale per la sicurezza sismica, ma la domanda va presentata in fretta, entro fine ottobre.

Asppi poi ha rilanciato la proposta, più volte presentata ai governi succedutisi negli anni, del “Fascicolo del Fabbricato”: una specie di carta d’identità dell’edificio, dalla nascita, dove elencare tutti gli interventi fatti per capire chi ha fatto cosa e chi ha autorizzato.

Un cenno alla politica locale è poi inevitabile. «Con l’ex sindaco Matteucci – commenta Silvio Piraccini, presidente Asppi provinciale –, non siamo andati molto d’accordo, forse perché aveva altre emergenze. Michele de Pascale ci ha assicurato di voler sentire e tenere in considerazione anche la nostra campana, per cui nutriamo grande fiducia che possa fare di più sul tema casa».

Presente in sala anche l’architetto Paolo Bolzani, coordinatore per l’ordine degli architetti per la partecipazione ai tavoli di confronto che hanno portato alla stesura della variante e collaboratore della rivista Casa Premium che ha collaborato alla realizzazione della serata: «Prima di tutto va apprezzato il passaggio da tre volumi a due che rappresenta fisicamente una semplificazione importante per chi deve lavorare quotidianamente con questi strumenti che stabiliscono cosa si può fare o non si può fare nel settore». Tra le cose più apprezzate dal professionista c’è la volontà dell’amministrazione pubblica di elaborare uno strumento più flessibile, che possa creare opportunità dove prima non c’erano: «Ad esempio oggi si potrà passare con più facilità da una destinazione residenziale a una commerciale e viceversa». Secondo Bolzani il mondo attuale, post crisi immobiliare del 2008, deve affrontare le proposte di interventi urbanistici con attenzione specifica: «Non sono più tempi in cui si possono fare pianificazioni decennali con indici di edificabilità uniformi per interi quartieri. Tutto va misurato caso per caso». Infine tra le novità della variante anche una nota cromatica: «Tra i colori che si possono utilizzare per gli edifici è stato di nuovo introdotto il Rosso Ravenna che era andato perso…».

Dai vertici di Eni garanzie per Versalis «E nel 2017 ripartiranno le piattaforme»

Descalzi e Marcegaglia ricevuti in municipio. De Pascale: «Un cambio
di passo nel rapporto con il Comune: dopo Milano ci siamo noi…»

Il sindaco di Ravenna Michele de Pascale ha ricevuto in municipio i vertici dell’Eni, l’amministratore delegato Claudio Descalzi e la presidente Emma Marcegaglia. Un incontro definito dal Primo cittadino «molto positivo» e anche dall’alto valore simbolico, per partire con un’altro piede nel rapporto tra Comune e azienda, dopo alcuni anni difficili, ha detto De Pascale.

Al centro dell’incontro naturalmente la questione del petrolchimico di Ravenna, con Descalzi che ha sottolineato come siano stati fatti investimenti, appena conclusi, negli ultimi anni, da 120 milioni. E i vertici di Eni hanno rassicurato il sindaco sul futuro della Versalis, società del gruppo con sede in città al centro delle cronache nazionali per la trattativa di vendita a un fondo americano che aveva messo in agitazione lavoratori e sindacati del comparto. Trattativa come noto saltata, senza però tranquillizzare del tutto gli addetti ai lavori. «Ci hanno comunicato e confermato invece il cambio di strategia da parte di Eni per quanto riguarda la chimica, che torna alla diretta dipendenza dell’azienda, che esclude qualsiasi ipotesi di disinvestimento nel settore», rivela soddisfatto De Pascale sottolineando il lavoro di sindacati e comunità (nonché il suo impegno diretto) per un risultato «impensabile solo fino a sei mesi fa». E se il mercato degli elastomeri – caratterizzante il polo ravennate – dovesse riprendersi, in futuro sono annunciati nuovi investimenti. Senza contare il fatto che Eni avrebbe dato disponibilità al sindaco a verificare la possibilità di iniziare nuove attività a Ravenna, linee di produzione non presenti in città, chiedendo al Comune di studiare insieme alcune progettualità.

Per quanto riguarda il comparto dell’offshore, in crisi nonostante il risultato favorevole del referendum, nel 2017 l’attività nelle piattaforme ravennati riprenderà, con Eni che – assicura De Pascale – ha smentito le voci di azzeramento della produzione per il prossimo anno. Prevedendo anzi di poter partire con altre attività di estrazione oltre le 12 miglia (in modo da poter arrivare complessivamente a investire i 600 milioni annunciati in passato) una volta completati i procedimenti ministeriali «sui quali noi abbiamo preso l’impegno di fare un’azione molto forte sul Governo per sbloccare le autorizzazioni mancanti», ha aggiunto De Pascale. Il sindaco ha anche dichiarato di aver portato di fronte ai vertici nazionali di Eni la proposta – annunciata in campagna elettorale e formalizzata nella scorsa legislatura anche in un ordine del giorno approvato in consiglio comunale – di chiudere anticipatamente le trivellazioni alla piattaforma Angela Angelina, la più vicina alla costa (a soli 2 chilometri dalle spiagge di Lido di Dante) e considerata principale causa di subsidenza dell’area. Da parte di Eni è arrivata una disponibilità a discuterne, sempre nell’ambito dell’ottica dei nuovi investimenti più al largo di cui sopra. «Sarebbe un gesto di attenzione verso il nostro territorio – sottolinea De Pascale – non certo dovuto, visto che la concessione per l’Angela Angelina scade nel 2027…».

Per ultimo è stato toccato anche il tema delle bonifiche delle aree dismesse di proprietà di Eni, all’ex Sarom e non solo. «Ma di questo discuteremo nelle prossime settimane con Syndial (la società di Eni che si occupa di patrimonio e risanamento ambientale, ndr), a cui Descalzi ha dato mandato di incontrarci per accelerare fortemente il processo di valorizzazione di quelle aree e della loro bonifica, che per il Comune è una priorità assoluta, per restituire alla città terreni che potranno essere poi utilizzati in maniera diversa a seconda anche delle norme urbanistiche che stiamo mettendo a punto».

Un incontro importante, ha concluso il sindaco, «che conferma – dice De Pascale – come per Eni, in Italia, dopo Milano ci sia Ravenna…».

Dai vertici di Eni garanzie per Versalis «E nel 2017 ripartiranno le piattaforme»

Descalzi e Marcegaglia ricevuti in municipio. De Pascale: «Un cambio
di passo nel rapporto con il Comune: dopo Milano ci siamo noi…»

Il sindaco di Ravenna Michele de Pascale ha ricevuto in municipio i vertici dell’Eni, l’amministratore delegato Claudio Descalzi e la presidente Emma Marcegaglia. Un incontro definito dal Primo cittadino «molto positivo» e anche dall’alto valore simbolico, per partire con un’altro piede nel rapporto tra Comune e azienda, dopo alcuni anni difficili, ha detto De Pascale.

Al centro dell’incontro naturalmente la questione del petrolchimico di Ravenna, con Descalzi che ha sottolineato come siano stati fatti investimenti, appena conclusi, negli ultimi anni, da 120 milioni. E i vertici di Eni hanno rassicurato il sindaco sul futuro della Versalis, società del gruppo con sede in città al centro delle cronache nazionali per la trattativa di vendita a un fondo americano che aveva messo in agitazione lavoratori e sindacati del comparto. Trattativa come noto saltata, senza però tranquillizzare del tutto gli addetti ai lavori. «Ci hanno comunicato e confermato invece il cambio di strategia da parte di Eni per quanto riguarda la chimica, che torna alla diretta dipendenza dell’azienda, che esclude qualsiasi ipotesi di disinvestimento nel settore», rivela soddisfatto De Pascale sottolineando il lavoro di sindacati e comunità (nonché il suo impegno diretto) per un risultato «impensabile solo fino a sei mesi fa». E se il mercato degli elastomeri – caratterizzante il polo ravennate – dovesse riprendersi, in futuro sono annunciati nuovi investimenti. Senza contare il fatto che Eni avrebbe dato disponibilità al sindaco a verificare la possibilità di iniziare nuove attività a Ravenna, linee di produzione non presenti in città, chiedendo al Comune di studiare insieme alcune progettualità.

Per quanto riguarda il comparto dell’offshore, in crisi nonostante il risultato favorevole del referendum, nel 2017 l’attività nelle piattaforme ravennati riprenderà, con Eni che – assicura De Pascale – ha smentito le voci di azzeramento della produzione per il prossimo anno. Prevedendo anzi di poter partire con altre attività di estrazione oltre le 12 miglia (in modo da poter arrivare complessivamente a investire i 600 milioni annunciati in passato) una volta completati i procedimenti ministeriali «sui quali noi abbiamo preso l’impegno di fare un’azione molto forte sul Governo per sbloccare le autorizzazioni mancanti», ha aggiunto De Pascale. Il sindaco ha anche dichiarato di aver portato di fronte ai vertici nazionali di Eni la proposta – annunciata in campagna elettorale e formalizzata nella scorsa legislatura anche in un ordine del giorno approvato in consiglio comunale – di chiudere anticipatamente le trivellazioni alla piattaforma Angela Angelina, la più vicina alla costa (a soli 2 chilometri dalle spiagge di Lido di Dante) e considerata principale causa di subsidenza dell’area. Da parte di Eni è arrivata una disponibilità a discuterne, sempre nell’ambito dell’ottica dei nuovi investimenti più al largo di cui sopra. «Sarebbe un gesto di attenzione verso il nostro territorio – sottolinea De Pascale – non certo dovuto, visto che la concessione per l’Angela Angelina scade nel 2027…».

Per ultimo è stato toccato anche il tema delle bonifiche delle aree dismesse di proprietà di Eni, all’ex Sarom e non solo. «Ma di questo discuteremo nelle prossime settimane con Syndial (la società di Eni che si occupa di patrimonio e risanamento ambientale, ndr), a cui Descalzi ha dato mandato di incontrarci per accelerare fortemente il processo di valorizzazione di quelle aree e della loro bonifica, che per il Comune è una priorità assoluta, per restituire alla città terreni che potranno essere poi utilizzati in maniera diversa a seconda anche delle norme urbanistiche che stiamo mettendo a punto».

Un incontro importante, ha concluso il sindaco, «che conferma – dice De Pascale – come per Eni, in Italia, dopo Milano ci sia Ravenna…».

Arte e musica per l’8 dicembre e niente più casette di legno in piazza a Natale

L’assessore Costantini annuncia una serie di eventi di livello:
in centro un nuovo mercatino, arrivate due proposte al Comune

«Il Natale a Ravenna cambierà faccia». Parola di Giacomo Costantini, assessore a Turismo e Coordinamento eventi del Comune di Ravenna, che conferma così quanto promesso dal sindaco Michele de Pascale durante la campagna elettorale della scorsa primavera. «Innanzitutto lavoreremo sulla promozione insieme a Cervia e Cesenatico – continua Costantini –, in fondo sono 22 minuti di treno in tutto e si può passare dal nostro patrimonio artistico al famoso presepe del canale di Cesenatico, con una tappa alla grande pista di pattinaggio di Milano Marittima».

Ma le novità saranno in centro a Ravenna, in un periodo che le scorse Amministrazioni non hanno mai valorizzato particolarmente, essendo stato ritenuto di bassa stagione dal punto di vista turistico per la città d’arte. «La nostra intenzione – rivela l’assessore – è di partire con una sorta di festival in grado di unire arte e musica, in centro storico, già dall’8 al 12 dicembre, sfruttando il ponte dell’Immacolata e allo stesso tempo l’anniversario dei 20 anni del riconoscimento attribuito dall’Unesco ai monumenti ravennati. Poi dal 23 dicembre all’8 gennaio metteremo in campo un calendario in grado di alzare il livello rispetto al passato, una proposta forte di intrattenimento per dare una motivazione in più a visitare Ravenna, accanto ad alcuni appuntamenti fissi come il nuovo mercatino di qualità di piazza del Popolo». La novità, infatti, è che non ci saranno più le casette di legno degli anni passati, non essendo stata ritenuta più idonea, dopo 12 anni, l’offerta di quegli ambulanti. Nascerà invece un mercatino che dovrà essere in grado di valorizzare le eccellenze del territorio, legato alla vocazione culturale di Ravenna, «senza scimmiottare quelli natalizi più noti». Sono arrivate due proposte (al momento al vaglio dei tecnici) al bando pubblico chiuso pochi giorni fa dal Comune per un progetto che dovrà prevedere anche iniziative di animazione e il coinvolgimento almeno in parte di piazza Garibaldi e per cui l’Amministrazione, tramite l’assessorato alle Attività produttive, ha deciso di investire 10mila euro anche come sorta incentivo.

Il calendario completo, con tanto di un evento a Capodanno «in grado di stupire», verrà promosso già subito dopo la festa di Halloween (quando per la prima volta si assisterà a una stretta collaborazione nella promozione tra Mirabilandia e centro storico), «per dare modo alle famiglie di organizzare la propria vacanza a Ravenna», sottolinea Costantini, che si pone l’obiettivo anche di anticipare sempre più la promozione della Notte d’oro, il grande evento che domani (8 ottobre) si terrà a Ravenna per il decimo anno consecutivo (vedi articoli correlati). «Il prossimo anno voglio avere il nome dell’artista principale in luglio, per promuoverlo sui nostri lidi già in agosto, magari pensando anche a una sorta di anteprima al venerdì e un ipotetico collegamento con altre manifestazioni di questo periodo, come il festival Moondogs di rock’n’roll, e quindi ponendoci l’ambizioso obiettivo di portare a Ravenna pernottamenti in più».

Quest’anno la novità principale della Notte d’oro è rappresentata dall’Hackaton, una sorta di maratona digitale a cui si sono iscritte 15 squadre con imprenditori e creativi provenienti da tutta la regione e anche da Roma e Torino («in fin dei conti sono 67 ospiti in più di Ravenna per la Notte d’oro…», sorride Costantini). Avranno il compito di realizzare prototipi di applicazioni digitali in grado di migliorare i servizi al turista della città.

Per chiudere il capitolo e le polemiche sul concerto di Nada (vedi sempre tra gli articoli correlati), l’assessore sottolinea che si è speso circa 3mila euro in meno dell’anno scorso e che si tratta di un nome «di cartellone», in grado – secondo Costantini – di spostare gente appositamente anche da altre città della Romagna.
Il Movimento Civico Cambierà, in particolare, ha poi sollevato dubbi sull’opportunità di assegnare la gestione del concerto a un’associazione ravennate, la Norma. Su questo punto l’assessore – che ribadisce la sua contrarietà a far scegliere il nome dell’artista dai cittadini – allarga le braccia: «Gli anni scorsi si era fatta polemica invece per la Pulp di Rimini…».

Questo è solo uno stralcio dell’intervista a Costantini pubblicata in versione integrale sul settimanale R&D di giovedì 6 settembre e in distribuzione in questi giorni

Arte e musica per l’8 dicembre e niente più casette di legno in piazza a Natale

L’assessore Costantini annuncia una serie di eventi di livello:
in centro un nuovo mercatino, arrivate due proposte al Comune

«Il Natale a Ravenna cambierà faccia». Parola di Giacomo Costantini, assessore a Turismo e Coordinamento eventi del Comune di Ravenna, che conferma così quanto promesso dal sindaco Michele de Pascale durante la campagna elettorale della scorsa primavera. «Innanzitutto lavoreremo sulla promozione insieme a Cervia e Cesenatico – continua Costantini –, in fondo sono 22 minuti di treno in tutto e si può passare dal nostro patrimonio artistico al famoso presepe del canale di Cesenatico, con una tappa alla grande pista di pattinaggio di Milano Marittima».

Ma le novità saranno in centro a Ravenna, in un periodo che le scorse Amministrazioni non hanno mai valorizzato particolarmente, essendo stato ritenuto di bassa stagione dal punto di vista turistico per la città d’arte. «La nostra intenzione – rivela l’assessore – è di partire con una sorta di festival in grado di unire arte e musica, in centro storico, già dall’8 al 12 dicembre, sfruttando il ponte dell’Immacolata e allo stesso tempo l’anniversario dei 20 anni del riconoscimento attribuito dall’Unesco ai monumenti ravennati. Poi dal 23 dicembre all’8 gennaio metteremo in campo un calendario in grado di alzare il livello rispetto al passato, una proposta forte di intrattenimento per dare una motivazione in più a visitare Ravenna, accanto ad alcuni appuntamenti fissi come il nuovo mercatino di qualità di piazza del Popolo». La novità, infatti, è che non ci saranno più le casette di legno degli anni passati, non essendo stata ritenuta più idonea, dopo 12 anni, l’offerta di quegli ambulanti. Nascerà invece un mercatino che dovrà essere in grado di valorizzare le eccellenze del territorio, legato alla vocazione culturale di Ravenna, «senza scimmiottare quelli natalizi più noti». Sono arrivate due proposte (al momento al vaglio dei tecnici) al bando pubblico chiuso pochi giorni fa dal Comune per un progetto che dovrà prevedere anche iniziative di animazione e il coinvolgimento almeno in parte di piazza Garibaldi e per cui l’Amministrazione, tramite l’assessorato alle Attività produttive, ha deciso di investire 10mila euro anche come sorta incentivo.

Il calendario completo, con tanto di un evento a Capodanno «in grado di stupire», verrà promosso già subito dopo la festa di Halloween (quando per la prima volta si assisterà a una stretta collaborazione nella promozione tra Mirabilandia e centro storico), «per dare modo alle famiglie di organizzare la propria vacanza a Ravenna», sottolinea Costantini, che si pone l’obiettivo anche di anticipare sempre più la promozione della Notte d’oro, il grande evento che domani (8 ottobre) si terrà a Ravenna per il decimo anno consecutivo (vedi articoli correlati). «Il prossimo anno voglio avere il nome dell’artista principale in luglio, per promuoverlo sui nostri lidi già in agosto, magari pensando anche a una sorta di anteprima al venerdì e un ipotetico collegamento con altre manifestazioni di questo periodo, come il festival Moondogs di rock’n’roll, e quindi ponendoci l’ambizioso obiettivo di portare a Ravenna pernottamenti in più».

Quest’anno la novità principale della Notte d’oro è rappresentata dall’Hackaton, una sorta di maratona digitale a cui si sono iscritte 15 squadre con imprenditori e creativi provenienti da tutta la regione e anche da Roma e Torino («in fin dei conti sono 67 ospiti in più di Ravenna per la Notte d’oro…», sorride Costantini). Avranno il compito di realizzare prototipi di applicazioni digitali in grado di migliorare i servizi al turista della città.

Per chiudere il capitolo e le polemiche sul concerto di Nada (vedi sempre tra gli articoli correlati), l’assessore sottolinea che si è speso circa 3mila euro in meno dell’anno scorso e che si tratta di un nome «di cartellone», in grado – secondo Costantini – di spostare gente appositamente anche da altre città della Romagna.
Il Movimento Civico Cambierà, in particolare, ha poi sollevato dubbi sull’opportunità di assegnare la gestione del concerto a un’associazione ravennate, la Norma. Su questo punto l’assessore – che ribadisce la sua contrarietà a far scegliere il nome dell’artista dai cittadini – allarga le braccia: «Gli anni scorsi si era fatta polemica invece per la Pulp di Rimini…».

Questo è solo uno stralcio dell’intervista a Costantini pubblicata in versione integrale sul settimanale R&D di giovedì 6 settembre e in distribuzione in questi giorni

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