giovedì
28 Agosto 2025

«Basta scuole chiuse per le allerte meteo» la lettera del comitato contro la dad

Le associazioni di Ravenna e Bologna affiliate alla rete nazionale “Scuola in presenza” scrivono un reclamo alle istituzioni a seguito delle chiusure di ottobre

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A causa del maltempo e degli eventi alluvionali di ottobre, gli istituti scolastici sono stati chiusi a più riprese in concomitanza delle allerte meteo, anche arancioni. Queste chiusure non sempre sono state estese ad altre tipologie di attività e per questo i due comitati “Persone contro la Dad” (di Ravenna) e “Scuole aperte a Bologna” firmano e inviano una lettera all’attenzione dei sindaci e delle istituzioni, affinché non passi il messaggio di un’istruzione sacrificabile. Le due associazioni fanno parte di Rete Nazionale Scuola in Presenza, un progetto nato dal volere di famiglie e insegnanti nel 2021 in seguito della sospensione delle lezioni in presenza a causa della pandemia.

«[…] Occorre una maggiore sensibilità sulla necessità di considerare la chiusura delle scuole solo ed esclusivamente come estrema ratio.  Bambini e i ragazzi vengono sempre considerati sacrificabili e quindi sacrificati dalle istituzioni ogni volta che si manifesta una criticità.  Le scuole devono chiudere solo ed esclusivamente se e quando vengono chiuse anche tutte le altre attività perché non è possibile che la scuola sia sempre l’unica e la sola ad essere sacrificata, pena la trasmissione a bambini e giovani del messaggio che l’apprendimento sia un’opzione rinunciabile e di cui ci si può privare e, sempre più frequentemente, essere privati. I dati dell’abbandono scolastico e dei disagi giovanili, come conseguenza delle chiusure delle aule durante la pandemia, dovrebbero aver insegnato che l’attitudine a queste scelte è molto pericolosa e non priva di effetti.  Criticabile è poi quanto dichiarato dall’Assessore alla Protezione Civile del Comune di Bologna, Massimo Balugani, durante il Consiglio Comunale del 28 ottobre, in relazione alle critiche ricevute circa la chiusura delle scuole sabato 26 considerata l’allerta arancione che non aveva prodotto le temute piogge. La risposta in questo caso ha sottolineato come “La decisione sia stata presa per consentire a tutti di lavorare al meglio e in sicurezza”. È davvero censurabile, per altro non dire, tale dichiarazione dell’assessore che giustifica la chiusura delle scuole con la necessità di evitare gli spostamenti di bambini e ragazzi per consentire agli adulti di lavorare al meglio e in sicurezza. Si invitano le istituzioni tutte a desistere in primis da dichiarazioni analoghe a quelle sopra riportate e ad evitare di disporre la chiusura delle scuole se non quando venga disposta la chiusura anche delle altre attività commerciali che interessano gli adulti. Gli studenti meritano rispetto e soprattutto un trattamento equo ed analogo a quello degli adulti nella tutela dei propri diritti, primo fra tutti quello di poter andare a scuola». 

Sara Errani, i ricordi del padre: «Provò anche basket, calcio, nuoto e atletica»

La 37enne Sara Errani di Massa Lombarda ha scritto la storia dello sport alle Olimpiadi di Parigi conquistando il primo oro nel tennis italiano, in doppio con Paolini. Nel 2017 un caso di doping simile a Sinner, il genitore ricorda «Giustizia zoppicante e poco credibile»

Sara Errani ieri e oggi: a sinistra quando aveva tre anni, a destra una foto recente dal suo profilo FacebookA Parigi lo scorso agosto il tennis italiano è tornato a vincere una medaglia olimpica a distanza di cento anni dalla prima (il bronzo del barone triestino Uberto de Morpurgo) che era rimasta anche l’unica. In Francia, oltre al bronzo nel singolare maschile con Lorenzo Musetti, è arrivato l’oro nel doppio femminile con la coppia composta dalla toscana Jasmine Paolini e la ravennate Sara Errani (qui la storia dei ravennati alle Olimpiadi).

Sugli spalti del campo centrale dello Stade Roland Garros c’era Giorgio Errani, padre della prima tennista italiana a compiere il Golden Career Slam nel doppio. Nelle interviste dei giorni successivi alla finale, il presidente del circolo tennis di Massa Lombarda ha voluto ricordare un dato anagrafico significativo: la somma delle età delle avversarie, le russe Mirra Andreeva e Diana Shnaider che partecipavano ai Giochi come atleti individuali neutrali (Ain) e quindi senza bandiera, era 37, cioè l’età di Sara.

Saraerrani1L’oro parigino ha fatto esultare tutta Massa Lombarda dove la tennista è nata e vissuta fino all’adolescenza. Il Comune fece appendere uno striscione di ringraziamenti e cominciò il conto alla rovescia verso una grande festa al circolo tennis locale dove il padre è presidente. L’ipotesi era di poterla fare entro la fine di settembre, ma ancora nulla. E al momento è difficile prevedere quando: «Gli impegni sportivi sono tanti – dice Giorgio –, uno dopo l’altro e molto ravvicinati. Ha concluso da poco il torneo in Cina e attualmente è in Spagna, dove vive, per pochi giorni ma è già in partenza».

La carta d’identità di Sara Errani recita “nata a Bologna” e così qualche media nazionale la chiama “la bolognese”. «Nata a Bologna solo perché mia moglie ha partorito là – dice oggi il genitore –. Sara ha vissuto a Massa fino a 14-15 anni e la sua famiglia è ancora qui».

I primi palleggi con la racchetta li fece nel circolo di cui il padre è presidente da un anno. Poi Faenza, poi Villa Carpena a Forlì e poi la celebre accademia di Nick Bollettieri: «Aveva 12 anni e rimase da sola in America per dieci mesi. Era piccola ma avevamo fiducia e prendemmo la decisione forte di non restare con lei». Poi all’età di 14-15 anni il trasferimento in pianta stabile in Spagna.

Saraerrani3Sono passati quasi vent’anni e oggi il tennis è cambiato molto. Non sono cambiati i sacrifici economici che deve sostenere la famiglia: «Le difficoltà sono più o meno le stesse oggi come allora, serve una famiglia che supporti il ragazzo o la ragazza nei suoi desideri. Sicuramente giocare a tennis è economicamente più complicato che giocare a calcio».

Saraerrani2Una cosa però, secondo Errani, è cambiata: «Ai tempi di mia figlia non c’erano tornei fino ai 12 anni. Adesso invece si comincia prima, si cercano sponsor e i ragazzini si mettono in mostra prima alimentando le aspettative dei genitori che pensano di avere un fenomeno. La conseguenza è la specializzazione estrema a partire da giovanissimi che secondo me è sbagliata. Fino ai 12 anni bisognerebbe provare almeno 3-4 sport per sceglierne uno». È stato così per Sara: «Ha cominciato con il tennis. Poi ha fatto basket, atletica, nuoto ed è tornata al tennis. Ha fatto anche calcio nei pulcini giocando con i maschi perché a quei tempi non c’era mica il calcio femminile e convinsi un mio vecchio allenatore a farla entrare nella squadra di Massa Lombarda».

L’attualità delle vicende che vedono Jannik Sinner alle prese con le accuse di doping riaccendono un ricordo spiacevole per Errani. Nel 2017 la figlia Sara visse una situazione molto simile: una squalifica di due mesi poi il ricorso della Nado, l’agenzia nazionale antidoping, e l’estensione a 10 mesi dopo che Sara era tornata a giocare. Si trattò di un’assunzione accidentale di letrozolo, un farmaco utilizzato per il trattamento del cancro al seno e usato in quel periodo dalla madre, involontariamente finito probabilmente nel cibo. «Per Sinner e per mia figlia si parla di contaminazione involontaria. Io non ho dubbi che Sinner sia innocente, ma vedo una giustizia sportiva molto zoppicante e poco credibile».

La Consar vince in Calabria e resta al comando del campionato di A2

I ravennati si impongono in rimonta contro l’OmiFer Palmi

La Consar Festeggia La Quinta Vittoria

La Consar rimonta a Palmi, vince (1-3) la quinta partita su sei e resta saldamente al comando della classifica di volley di A2.

Pur priva di Guzzo, bloccato da un attacco influenzale, Ravenna trova punti e soluzioni vincenti un po’ in tutti i settori, soprattutto in battuta, con un Russo micidiale (7 degli 8 ace complessivi sono suoi), e conferme a muro. E dopo Zlatanov, quattro punti contro Porto Viro, gioisce anche per il buon impatto sul match di Bertoncello, che griffa i suoi primi due punti in A2. All’OmiFer, sempre più ultimo e alla quinta sconfitta, non basta il motivatissimo ex Benavidez, autore della sua migliore prestazione stagionale con 22 punti. I calabresi, partiti fortissimo, calano alla distanza e pagano i tanti errori al servizio (18) e in attacco (11).

Domenica prossima, 10 novembre, altra partita in trasferta contro Aversa.

Terza vittoria di fila per il Ravenna: ora il primo posto è solo a 6 lunghezze

Grande attesa per il derby di sabato 9 contro il Forlì, secondo in classifica

Tifosi Ravenna A Prato
I tifosi del Ravenna a Prato

Il Ravenna vince 5-0 in casa dello Zenith Prato e inanella la terza vittoria consecutiva nel girone D del campionato di calcio di serie D. La terza su tre partite con il nuovo mister Marchionni.

Grazie al successo contro la squadra toscana e al passo falso del Tau Altopascio, che ha riportato oggi la prima sconfitta della stagione, i ravennati risalgono a -6 punti dalla capolista, mantenendo il terzo posto in classifica in attesa dell’acceso derby di sabato 9 novembre (ore 20) che vedrà la squadra impegnata sul campo amico del Benelli contro il Forlì, attualmente in seconda posizione.

Nuova vita per il bar del Mar: la gestione passa al gruppo Spadoni

Investimento da 80mila euro per rinnovare l’area del museo d’arte in via di Roma, previste aperture notturne e un negozio enogastronomico. «Sarà un collegamento tra la cultura e il Mercato Coperto»

Museo Mar Ravenna

«Quando ho saputo del bando indetto dal Museo d’arte di Ravenna per la gestione del bar interno ho pensato subito di aprire lì un nostro locale: non solo per la particolarità e la bellezza del luogo, ma anche per tracciare un collegamento diretto tra un’istituzione culturale come il Mar e la realtà storica del Mercato Coperto, un importante network di sviluppo e promozione turistica del territorio». Con queste parole Beatrice Bassi, amministratrice unica di Casa Spadoni che ha curato il restyling dello spazio in piazza Costa insieme a Coopa Alleanza, commenta l’acquisizione del bar del museo cittadino in via di Roma. I lavori di restyling della caffetteria, tra sostituzione degli arredi e ampliamento dei locali, hanno richiesto un investimento di circa 80mila euro, sostenuto dai nuovi gestori. Il bar è già aperto da qualche settimana ma l’inaugurazione ufficiale è in agenda per il 22 novembre. Da quel giorno partirà l’attività a pieno regime, con un’offerta che spazierà dalla colazione, alla piccola ristorazione e all’aperitivo e a cui si afancherà a partire dal 2025 un calendario di incontri culturali ed esposizioni che strizzano l’occhio anche ai cittadini più giovani: «Il bando lanciato dal Mar vuole rilanciare uno spazio che negli ultimi tempi non ha avuto la giusta valorizzazione: puntiamo ora a un utilizzo maggiore degli spazi, soprattutto della project room che diventerà una sorta di “off ” del museo, con una rassegna di eventi e mostre curate in collaborazione da Mar e Mercato Coperto. Vogliamo creare un ambiente meno istituzionale e più informale, per coinvolgere anche i più giovani nella sfera culturale della città».
Gli orari del bar saranno autonomi rispetto a quelli del Mar, e anche l’accesso è libero e non vincolato alla clientela del museo. In un primo periodo gli orari di apertura andranno dal martedì al sabato dalle 9 alle 18 e la domenica dalle 9 alle 19, ma già da dicembre si partirà con le prime aperture speciali. Nel 2025 il locale resterà invece aperto anche la sera e si prevede l’impiego di un massimo di cinque dipendenti, con l’intensicazione delle assunzioni nei mesi estivi. Alla proposta di cibo e bevande unisce un piccolo shop enogastronomico incentrato sui prodotti del territorio, tra bottiglie particolari e tipicità locali che richiamano la filosofia del Mercato Coperto in centro città.

Un incontro pubblico per chiedersi “ma l’ecologia è un problema come un altro?”

Interveranno attivisti, esperti e docenti, per una riflessione sulla giustizia climatica e la costruzione di una società più vicina all’ambiente

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A Castel Bolognese un incontro pubblico promosso dall’Associazione delle amiche e degli amici della Biblioteca Libertaria Armando Borghi per chiedersi “Ma l’ecologia è un problema come un altro?”, tra movimenti per la giustizia climatica e u nuova prospettiva di lotta e di vita.
L’appuntamento (a ingresso gratuito) è sabato 9 novembre, dalle 15, nella Saletta Espositiva attigua alla Chiesa di Santa Maria della Misericordia, in via Emilia Interna n° 90.

Interverranno Margherita Venturi (docente universitaria di Unibo e Presidente dell’associazione Energia per l’Italia) che parlerà di scienza, società e politica, Linda Maggiori (giornalista, scrittrice e attivista) che suggerirà i primi passi per costruire giorno per giorno la società ecologista, Marina Mannucci (Attivista ecofemminista)esplorerà invece la prospettiva intersezionale, approcciando alla complessità sociale, Viola Clemente (studentessa universitaria attivista della Rete universitaria End Fossile) esporrà il punto di vista dei più giovani e la pesante eredità che spetta loro, infine Pippo Tadolini (campagna “Per il Clima – Fuori dal Fossile) con una riflessione sul concetto di giustizia climatica. Introduce e modera Nicola Farina (Associazione Amiche e Amici della Blab).

Al centro del dibattito, il disastro climatico e le sue conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, sotto forma di eventi estremi che fino pochi anni fa si consideravano fatti eccezionali (o problematiche relegate  ad altre parti del mondo) e che oggi si stanno presentando con violenza e frequenza.

«A questo punto, il pensiero critico e chi ne fa strumento per cercare di intervenire sulla realtà per modificarla in meglio non può esimersi dal porre l’ecologia al centro della riflessione culturale e politica – comunicano dall’associazione promotrice dell’evento -. Se fino al recente passato l’ecosistema e le sue dinamiche venivano viste come temi per addetti ai lavori, oggi rivestono il carattere di elementi che condizionano la stessa sopravvivenza di molte specie, in primis quella umana, e quindi diventano prepotentemente problema di tutte e tutti. Il pensiero libertario, così come tutte le elaborazioni che fanno della lotta sociale lo sbocco dei propri ragionamenti, come ha contrastato sempre e in vario modo il dominio degli esseri umani sugli altri esseri umani, si trova di fronte alla ineluttabilità di trovare gli strumenti per contrastare un dominio dell’essere umano sulla natura basato esclusivamente sul profitto. I termini “antropocene” e “capitalocene” rendono bene l’idea di questa evoluzione.

 

Va alla start up ravennate 2G Carbons il premio Start Cup Emilia-Romagna

Un progetto sul riutilizzo degli scarti agroindustriali che è valso al team di Unibo un riconoscimento 10mila euro e la partecipazione al prossimo contest nazionale

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2G Carbons, l’idea imprenditoriale nata dalla ricerca Unibo nel Tecnopolo di Ravenna ha vinto l’edizione 2024 della Start Cup Emilia-Romagna, in collaborazione con Ecosister, il progetto finanziato dal Pnrr per guidare la transizione ecologica e sostenibile dell’Emilia-Romagna. L’obiettivo della startup è quello di dare nuova vita agli scarti agroindustriali, trasformandoli in materiali avanzati per la depurazione delle acque.

Il team, che lavora insieme da diversi anni nell’ambito del campus di Ravenna, sarà a breve una realtà nel settore della sostenibilità ambientale in grado di continuare a fare sviluppo industriale da un lato e muoversi sul mercato dall’altro. La startup, incubata nell’InnovationLab al Tecnopolo di Ravenna, si è posizionata prima fra altri dodici gruppi partecipanti, aggiudicandosi 10mila euro messi a disposizione dai partner di questa edizione, Iren spa, Bcc Emilbanca, Intesa Sanpaolo, Federazione Regionale Ordini Ingegneri Emilia-Romagna.

Al premio in denaro si aggiunge il contributo per la partecipazione al Premio Nazionale per l’Innovazione che quest’anno si terrà a Roma il 5 e il 6 dicembre 2024 all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

«Grazie alla sua mission fortemente innovativa, la costituenda startup 2G Carbons si è inoltre aggiudicata l’Ecosister International Mindset, un programma speciale da seguire all’estero pensato per lanciare la startup sul mercato globale in un’ottica di transizione ecologica, e il riconoscimento Green&Blue al miglior progetto di impresa a impatto sul Climate Change promosso dal Gruppo Gedi» comunicano dalla start up.

Una serata di solidarietà con dj set dal vivo per gli alluvionati di Traversara

L’idea nasce dai titolari del Chiribilli bistrot e coinvolge altre realtà del territorio

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Una serata di solidarietà tra cena, musica e dj in favore dei cittadini alluvionati. Global Dj for Traversara nasce dall’idea dei gestori del Chiribilli bistrot di Bagnacavallo, insieme ad alcuni dj locali.

L’appuntamento è per venerdì 15 novembre, al ristorante di Piazza della Libertà 40: si parte alle 19 con l’aperitivo, mentre la cena (su prenotazione) è alle 20.30. Dopo cena sarà possibile accedere gratuitamente all’evento. Tutti i proventi della serata saranno devoluti agli abitanti della frazione alluvionati.
In consolle si alterneranno i dj Miasko, Jerry & Matix, Alle B. e I Capi e nel deors del Chiribilli sarà allestita la “Terrazza Vitale” in collaborazione con Gin Vitale Romagna.

L’evento è realizzato in collaborazione con le attività di Bagnacavallo fa Centro e coinvolge diverse realtà, dal Rotary al Donna Rosa, passando per Club Divino, Gin Vitale, Ceciliaemme, Giorgi Bevanda e Osteria Piazza Nuova, con il patrocinio del Comune di Bagnacavallo.

È possibile prenotare  per cena chiamando il numero 0545.61149.

L’azienda agricola invasa da tronchi dimenticati da chi ha pulito gli argini

L’agriturismo La Vezzana a Faenza non ha i mezzi per rimuovere gli alberi trasportati dalla piena di settembre 2024 La titolare: «Negligenze delle ditte e ritardi nelle riparazioni dei rivali, e ora chiedono a me di pagare per i lavori»

Tronchi

L’azienda agricola La Vezzana di Faenza non può coltivare i suoi campi perché dal 19 settembre scorso sono coperti da enormi tronchi di alberi che erano stati tagliati nell’alveo del fiume Lamone mesi prima ma non rimossi e la piena li ha spostati come fuscelli fino a lasciarli dove una volta c’erano orti e piantagioni. «I nostri mezzi meccanici non hanno la potenza per sollevare tronchi di quella dimensione – spiega Morena Carapia, titolare dell’azienda nelle campagne tra Errano e Sarna –. La protezione civile mi dice di pagare qualcuno che faccia il lavoro e poi chiedere il rimborso alla struttura commissariale. Quindi dovrei anticipare una cifra, per riaverla indietro chissà quando e solo con mille pratiche burocratiche, che non sarebbe mai servita se chi ha eseguito il disbosco dell’alveo avesse portato via i tronchi tagliati facendo bene il suo lavoro o se qualcuno avesse riparato l’argine danneggiato da un anno».

La Vezzana oggi ha un’estensione totale di circa cinque ettari in un’ansa del Lamone e fa agriturismo. «Il mio bisnonno prese questa terra nel 1893. Formalmente la mia proprietà comprende anche un tratto di argine del fiume, ma da sempre a noi è vietato intervenire perché se ne occupa il Demanio. La competenza è loro». Attualmente la superficie a disposizione di Carapia è ridotta a due ettari: «Altri due sono coperti da tronchi, ramaglie, radici, limo e detriti vari trasportati dalla piena e un ettaro è praticamente stato portato via dal fiume. Sarebbe da ricostruire con un costo che un geologo al momento non ha nemmeno quantificato».

I primi danni sui campi di Carapia arrivarono all’inizio di maggio 2023. «Quella volta fu poca roba, riuscimmo a sistemare in poco tempo ed eravamo pronti per la semina del mais». Ma ogni piano venne cancellato due settimane dopo: il 16 maggio le tracimazioni dell’acqua fecero cedere una parte dell’argine e i campi si allagarono di nuovo. «Per fortuna vista la posizione non abbiamo mai avuto l’acqua nell’abitazione, ma i campi sono una necessità per la nostra azienda».

Dal momento del parziale cedimento dell’argine è cominciata l’odissea dell’agricoltrice tra uffici e istituzioni per capire a quale porta bussare o quale telefono chiamare per risolvere il problema. «A primavera 2024 è venuto il sindaco Massimo Isola a fare un sopralluogo insieme ai tecnici del Comune e della protezione civile. Li abbiamo accompagnati lungo l’argine e ci dissero che entro l’estate avrebbero riparato il danno. Io e i miei vicini di casa eravamo ottimisti».

L’estate è passata, ma nessuna riparazione è stata fatta. Anzi: «Le ditte che hanno disboscato l’alveo hanno allargato di più il danno muovendosi con i mezzi, ma ci fidavamo delle promesse contando su una riparazione prima dell’autunno». Invece ha fatto prima il maltempo. Il 19 settembre scorso la piena ha trovato un argine che non arginava e si è riversata nei campi de La Vezzana e di altre aziende agricole confinanti portando con sé i tronchi lasciati dopo lo sfalcio.

«Gli ultimi due raccolti di mais sono andati perduti. La terra dove avremmo l’orto è coperta da limo e tronchi. Riusciamo a portare avanti l’attività di ristorazione all’agriturismo solo perché le autorità hanno allentato i vincoli di autoproduzione per chi è stato alluvionato. Alla protezione civile non chiedo che mi ricostruiscano i campi, a quello ci penserò io con le mie ore di lavoro, ma quei tronchi venga qualcuno a rimuoverli visto che sono arrivati lì per una serie di negligenze, ritardi e mancanze».

La Casa del Bianco chiude e vende la sede di 5 piani alla gioielleria Errani

Lavori di ristrutturazione fino all’estate 2025, con uno stile moderno, urbano e contemporaneo

Errani

Passaggio di testimone in via Matteotti a Ravenna. La storica attività “La Casa del Bianco” della famiglia Perdinzani lascerà spazio alla gioielleria Errani, altro consolidato marchio del territorio, nato a Faenza nel 1991 dal sogno di Carmen Amaduzzi e del marito Giovanbattista Errani, che attualmente ha già due punti vendita nella stessa via del centro.

Giovanni Perdinzani, titolare della Casa del Bianco, racconta così la cessione dell’immobile: «Chiudere il punto vendita del centro è stata una scelta difficile, che a suo modo impatterà molto sulla città e sulla clientela: negozi di quel tipo, multi marca e con merceologia selezionata, sono rari e se ne sentirà la mancanza. Il palazzo però necessitava di un notevole intervento di ristrutturazione, e noi stiamo iniziando ad invecchiare. È giunto il momento di passare il testimone e siamo felici di averlo fatto a un’altra impresa storica, locale e famigliare, piuttosto che a una catena internazionale anonima che avrebbe solo danneggiato il cuore della città».

Carmen Amaduzzi Errani
Carmen Amaduzzi

Errani quindi occuperà l’intero edificio del civico 7 cambiando completamente volto al palazzo storico. I lavori di ristrutturazione, iniziati negli scorsi mesi, dovrebbero terminare nell’estate del 2025. «Il nostro desiderio è quello di radicare l’attività nella nostra terra, a Ravenna», spiega Carmen Amaduzzi che oggi gestisce l’attività insieme ai figli Maria Giulia e Luigi.

La gioielleria è nata nel 1991 in corso Mazzini a Faenza: «Tutto è nato per amore, con il coraggio e l’incoscienza tipici della gioventù», ricorda Amaduzzi. Un coraggio che ha ripagato con il raddoppio nel 2006, grazie all’acquisizione della storica gioielleria faentina Melandri (rivenditore autorizzato Rolex), e l’inaugurazione nel 2018 della prima sede di Ravenna al 34 di via Matteotti che rimarrà attiva anche dopo l’inaugurazione della nuova sede. Nella stessa via, al civico 23, è stato aperto un altro negozio, sempre punto di rivendita autorizzata di Rolex, che verrà assorbito nella nuova sede.

L’idea è quella di una «gioielleria proiettata nel futuro», in grado di attrarre visitatori e clienti anche da fuori città: il progetto dell’architetto Giovanni La Mela (Spazio 52) vedrà i primi due piani dell’edificio dedicati all’esposizione e al laboratorio di orologeria, occupando un’area 250 metri quadrati e cinque vetrine su strada. Nei due piani superiori, si svilupperanno invece gli uffici e la direzione dell’attività. Il quinto e ultimo piano del palazzo sarà trasformato in un rooftop per eventi esclusivi e presentazioni.

«Lo stile scelto per la ristrutturazione è moderno, urbano e contemporaneo, contraddistinto però da alcuni dettagli che vogliono rendere omaggio alla città di Ravenna e alle sue tipicità, come mosaici e archi per ricordare le porte della città. Materiali e finiture saranno in pietra, legno e battuto veneziano, per assecondare e l’imponenza e il valore storico dell’immobile».

I giallorossi si preparano per la trasferta in Toscana contro lo Zenith Prato

Tra i convocati del Ravenna torna Nappello, rientrato dalla squalifica

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Il Ravenna FC si prepara per la trasferta contro lo Zenith Prato, una gara importante per entrambe le squadre che si disputerà domenica 3 novembre (ore 14.30) al Lungobisenzio, in Toscana. I giallorossi, guidati dal tecnico Marco Marchionni, puntano a dare continuità ai risultati e a mantenere alta la fiducia conquistata nelle ultime settimane. Lo Zenith Prato, attualmente in difficoltà e reduce da due sconfitte consecutive in trasferta, è invece determinato a ottenere punti per allontanarsi dalla zona playout, promettendo così un confronto intenso e combattuto.

Tra i convocati del Ravenna torna Nappello, rientrato dalla squalifica. In dubbio la presenza di Venturini, che sta gestendo un fastidio al polpaccio, mentre Agnelli sarà assente dopo l’espulsione per doppio giallo rimediata contro il Piacenza. Tra i padroni di casa, certa l’assenza dello squalificato Cellai, in rete nella scorsa giornata. I ragazzi del Ravenna anche in questa gara saranno sostenuti da un numeroso gruppo di tifosi giallorossi.

 

I convocati:

Portieri:Gabriele Fresia, Matteo Galassi

Difensori:Daniel Crosariol, Francesco D’Orsi, Leo Di Martino, Mattia Drapelli, Adriano Esposito, Enrico Mauthe, Matteo Milan, Matteo Onofri, Andrea Venturini

Centrocampisti:Simone Biagi, Giacomo Calandrini, David Lordkipanidze, Matteo Mandorlini, Matteo Rossetti, Paolo Rrapaj

Attaccanti:Luca Di Renzo, Umberto Nappello, Michele Guida, Loreto Lo Bosco, Francesco Manuzzi

A Lugo un confronto tra diversi candidati in vista delle prossime regionali

Al termine del dibattito sarà lasciato spazio alle domande dei cittadini

Elezioni

La lista civica “Per la buona politica” organizza a Lugo un confronto pubblico in vista delle elezioni regionali del 17 e 18 novembre.  L’appuntamento è martedì 5 novembre all’Hotel Ala D’Oro (via Matteotti 56) alle 20.30. Il dibattito vedrà protagonisti Riccardo Francone (Lista Civici con De Pascale presidente), Cristina Tassinari (Elena Ugolini presidente – Rete Civica), Giovanni Tavelli (Partito Comunista), Eleonora Proni (Partito Democratico) e Stefano Bertozzi (Fratelli d’Italia).

L’introduzione sarà a cura di Silvano Verlicchi (Per la buona politica)) e l’incontro sarà moderato da Grazia Massarenti (presidente della lista). L’ingresso alla serata è libero e al termine del confronto sarà lasciato spazio al pubblico per le proprie domande.

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