mercoledì
03 Settembre 2025

I candidati della lista civica Ama Ravenna a sostegno del candidato sindaco Michele de Pascale

  • PERINI DANIELE Ravenna – 5 settembre 1957 Assistente sanitario presso AUSL e Fondatore di Amare Ravenna
  • ALBINI SIMONA Salerno – 24 agosto 1991 Assistente sociale
  • ALOISI CLAUDIA Ravenna – 4 ottobre 1963 Consulente finanziario
  • ANGELI RENZO Ravenna – 18 giugno 1955 Pensionato – ex dipendente Telecom
  • AURILIA LORITA Torre del Greco (NA) – 22 maggio 1986 Educatrice di asilo nido
  • BABINI ANNA Ravenna – 7 dicembre 1924 Pensionata – ex insegnante elementare
  • BASSI PAOLO Bagnacavallo (RA) – 12 maggio 1944 Pensionato – ex Dirigente ospedaliero
  • BIZZARRI LUNA Velletri (RM) – 22 giugno 1981 Fotografa, esperta  informatica e multimedia
  • CAFAGNA MARIA ANTONIA Trani (BA) – 3 marzo 1978 Impiegata presso G.D.O e Consigliera Territoriale
  • CARNEVALI MARGHERITA Fabriano (AN) – 28 novembre 1943 Pensionata – ex commessa
  • CORRADINO RICCARDO Ravenna – 14 ottobre 1979 Consulente legale
  • DE PALMA MARIATERESA Bari – 12 novembre 1974 Insegnante
  • DI PASQUALE FULVIA Yonkers (USA) – 30 settembre 1989 Insegnante di inglese e cantante
  • DOBRIN NINA Romania – 10 giugno 1965 Amministratore di Azienda
  • FEUDO VITTORIO Alfonsine (RA) – 3 ottobre 1932 Pensionato
  • FILIPOVIC MILENA Siracusa – 13 maggio 1986 Centralinista presso CNA di Ravenna
  • FREGOLA MARTINA Ravenna – 27 aprile 1984 Collaboratrice contabile presso Studio Legale e Oculistico
  • FUSSI VALENTINA Ravenna – 25 giugno 1991 Graphic designer
  • GUERRA DINO Cervia (RA) – 9 marzo 1944 Amministratore e Presidente Pubblica Assistenza Ravenna
  • MALPASSI MONIA Faenza (RA) – 24 dicembre 1973 Insegnante di ballo
  • MARALDI MAURO Cesena (FC) – 19 dicembre 1954 Responsabile Casa Famiglia
  • MAZZOTTI ROBERTO Ravenna – 6 settembre 1942 Pensionato – ex agente di commercio
  • MORSELLI LITTORIO Ravenna – 22 luglio 1938 Pensionato – ex cameriere
  • PIFFER SILVIA Ravenna – 14 agosto 1965 Consulente di nutraceutica ed erboristeria
  • POCATERRA ANTONIO Ravenna – 23 settembre 1951 Ingegnere progettista – libero professionista
  • POSTORINO ROSA Ravenna – 15 settembre 1951 Pensionata – ex impiegata
  • RAGONE GIADA Ravenna – 6 ottobre 1993 Studentessa lavoratrice
  • SAMORI’ KETTY Faenza (RA) – 2 novembre 1974 Sindacalista Cgil
  • SANSONI CATERINA Ravenna – 16 aprile 1987 Docente
  • STANCIU PAULA Studina (RO) – 8 gennaio 1973 Impiegata presso il CMP di  Ravenna
  • TARANTINO ROSAMARIA Ravenna – 20 giugno 1966 Ex commessa e impiegata
  • TIRAFERRI VITTORIO Santarcangelo di Romagna (RN)- 9 gennaio 1941 Pensionato

Barista del centro denunciato dalla polizia per aver allontanato clienti in malo modo

Avrebbe strattonato giovani seduti a un tavolo, tra cui minorenni

La polizia ha denunciato l’esercente di un bar del centro di Ravenna per aver strattonato alcuni clienti che dopo aver consumato e pagato un caffè seduti a un tavolo tardavano ad alzarsi. Il singolare episodio è accaduto alcuni giorni fa quando tre giovani si sono seduti a un tavolino del bar ordinando una consumazione che è stata servita poco dopo dal cameriere. Nel frattempo sono sopraggiunti altri due amici che hanno tentato di ordinare un caffè ottenendo però un netto rifiuto da parte del cameriere che si è detto occupato a servire altri tavoli.

Dopo mezz’ora – secondo i ragazzi – lo stesso cameriere si è ripresentato al tavolo chiedendo se poteva portare ancora qualcosa ma i giovani gli hanno fatto notare l’atteggiamento non proprio educato di poco prima. Pochi istanti dopo è arrivato allora il conto, con il titolare del bar che avrebbe apostrofato in malo modo i giovani avventori, minacciandoli di alzarsi subito dalle sedie altrimenti li avrebbe «presi a sberle».

A quel punto la situazione è precipitata con il titolare che avrebbe spinto via il tavolino, strattonando i ragazzi per farli alzare. Sul posto sono arrivati anche i genitori di alcuni dei ragazzi che hanno chiamato una pattuglia della forze dell’ordine.

I ragazzi, alcuni dei quali minorenni, si sono poi presentati in Questura sporgendo denuncia nei confronti del titolare del bar che al termine degli accertamenti è stato denunciato alla Autorità giudiziaria per il reato di violenza privata.

Punta il coltello alla gola dell’ex moglie e minaccia di incendiarle casa e cani

Arrestato un pregiudicato: aveva tentato di farsi dare soldi dalla
donna. Sorpreso dai carabinieri in borghese alcune ore dopo

Si è svegliato all’alba e ha chiesto dei soldi dalla ex moglie che lo stava momentaneamente ospitando nella sua nuova casa nel forese ravennate. Di fronte al rifiuto della donna, l’ha minacciata con tre grossi coltelli da cucina, puntandole il più grande alla gola e gridandole: «Il primo è per te, il secondo per tua madre e il terzo per i tuoi cani». La vittima dell’aggressione è così uscita per prelevare per poi tornare a casa e consegnare al suo aggressore 100 euro in contanti. L’uomo – un pregiudicato tunisino di 35 anni – però non li ha ritenuti sufficienti e, infuriato, ha preso una bottiglia di alcol versandone il contenuto sulla porta d’ingresso e sui cani della donna, minacciando di dare fuoco a tutto.

La vittima è riuscita però a chiudersi in bagno e chiamare il 112, costringendo l’uomo alla fuga. I carabinieri si sono messi al suo inseguimento e nel frattempo alcuni di loro hanno continuanto a sorvegliare in borghese la casa della donna, che ci abita con la madre inferma. Poche ore dopo il tunisino è infatti tornato dalla ex moglie, scavalcando la recinzione e cercando di entrare. A quel punto i carabinieri sono intervenuti e lo hanno arrestato per i reati di estorsione, violenza privata e maltrattamenti in famiglia.

Il tribunale ha convalidato l’arresto e ha disposto nei confronti del tunisino la misura cautelare del divieto di avvicinamento a meno di 500 metri dalla ex compagna e dai luoghi da lei abitualmente frequentati.

C’era una volta, cinque anni fa… Matteucci eletto sindaco con il 55%

I risultati delle ultime elezioni comunali: nel 2011 Pri sopra il 5%
e lo sfidante più pericoloso del Pd al 21,5. Votarono in 72 su 100

Domenica 5 giugno 2016 si vota per il nuovo sindaco di Ravenna. Il confronto naturale è quindi con le elezioni del 2011, quelle che hanno incoronato per la seconda volta consecutiva Fabrizio Matteucci, che conquistò il 55 percento delle preferenze (in calo di quasi 15 punti rispetto al 2006), con il Partito democratico a farla sempre da padrone (cinque anni fa prese il 42 percento) ma con una coalizione diversa rispetto all’attuale. Ad affiancare il Pd c’erano anche nel 2011 i repubblicani – che superarono un po’ a sorpresa la soglia del 5 percento – mentre fu ottima la performance dell’Idv, oggi apparentemente molto depotenziato, oltre al 3 percento. Hanno abbandonato invece la coalizione del centrosinistra per dare vita a questo giro alla lista civica di sinistra Ravenna in Comune (che candida a sindaco Raffaella Sutter), in modo diverso, Sel, Rifondazione comunista, Comunisti italiani (insieme nel 2006 sulla scheda come Federazione della sinistra) radicali e socialisti, che complessivamente ottennero cinque anni fa circa il 6,5 percento dei voti. Voti che domenica il successore di Matteucci scelto dal Pd, il segretario provinciale del partito Michele de Pascale, conta di compensare grazie alle nuove liste civiche nate pochi mesi prima delle elezioni (Ixc, Ravviva Ravenna e Ama Ravenna) e in particolare (per quanto riguarda l’ala più a sinistra della coalizione) dalla nascita di quella denominata semplicemente Sinistra per Ravenna, con anche ex membri di spicco di Sel.

Lo sfidante di Matteucci nel 2011 con il centrodestra era invece Nereo Foschini che si fermò però solo al 21,5 percento con il Pdl (ora sulla scheda c’è solo Forza Italia) attorno al 13 e la Lega Nord vicino all’8 percento. A seguire Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna (oggi nella coalizione di centrodestra che sostiene Massimiliano Alberghini insieme alle stesse Lega e Forza Italia e a Fratelli d’Italia) poco sopra il 10 percento, e Pietro Vandini del Movimento 5 Stelle (oggi assente con il proprio simbolo alle elezioni ma con Michela Guerra del Movimento Civico CambieRà che conta di intercettare gli elettori grillini) al 9,8 percento.

Chiudevano lo scenario Gianluca Palazzetti dell’ormai estinto Fli al 2,2 percento e Samantha Comizzoli della lista civica Ravenna Punto a Capo con l’1 percento.

Oltre al quadro politico qui molto semplificato, quanto saranno cambiati i ravennati in questi cinque anni? A fare la differenza sarà innanzitutto l’affluenza: nel 2011 fu del 72 percento, soglia secondo molti questa volta nemmeno avvicinabile. I primi risultati si avranno nella notte tra domenica e lunedì: i seggi chiuderanno infatti alle 23.

Arrestato pochi mesi fa con una bici rubata, ora spacciava in ospedale  

Finisce nuovamente in manette un 39enne sorpreso con quattro dosi
di cocaina tra le corsie. Rimesso in libertà fino al processo di luglio

Pochi mesi fa era stato trovato in centro a Faenza con una bici rubata e sei grammi di cocaina. Arrestato ma rimesso in libertà, ora un 39enne di origini marocchine è finito di nuovo in manette: per cercare di stare lontano da occhi indiscreti, infatti, spacciava dentro l’ospedale della città manfreda. Si aggirava per le corsie con il pretesto di farsi visitare dai medici ma venerdì, dopo diverse segnalazioni, i carabinieri hanno scoperto la sua reale attività.

L’uomo, infatti, è stato trovato con quattro dosi di cocaina in tasca (per un peso complessivo di 6 grammi) e circa 600 euro in contanti, ritenuti dalle forze dell’ordine provento da spaccio.

Dopo aver passato la notte in camera di sicurezza, il 39enne è stato rimesso in libertà (dopo la convalida dell’arresto) fino al processo, rinviato al 1 luglio.

I sindacati del petrolchimico contro Renzi «Violata anche la libertà di espressione»

I rappresentanti dei lavoratori hanno poi incontrato il premier
per il caso Versalis: «Ma è stata una delusione: prendiamo atto…»

Una «pesante, inutile e provocatoria violazione del diritto di espressione di liberi cittadini». Così i sindacati condannano – in una nota congiunta firmata da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil – la decisione (delle forze dell’ordine) di impedire a un gruppo di lavoratori del petrolchimico l’accesso a piazza del Popolo, a Ravenna, per il comizio del premier Matteo Renzi, contestato così da via Diaz con fischi e urla. I sindacati rivelano che non è stato possibile entrare con nessun tipo di striscione, «a partire da quello storico della Rsu del petrolchimico icona dell’identità unitaria dei lavoratori dello stabilimento e non certo un pericoloso stendardo eversivo», si legge nella nota dei sindacati che assicurano anche che i lavoratori «non hanno mai avuto nessuna intenzione di causare disordini o interferire con il comizio in atto ma solamente presenziarvi, affidando a semplici striscioni da deporre a lato piazza, la loro delicata situazione e la loro provenienza, dichiarando sin da subito la disponibilità a concordarne con le forze dell’ordine modalità e contenuti».

Nella serata di venerdì, comunque, sindacalisti e lavoratori di Versalis Ravenna sono riusciti a parlare con il premier per un incontro (al quale hanno partecipato anche il presidente della Regione Bonaccini, il consigliere regionale del Pd Bessi, gli assessori uscenti del Comune di Ravenna Cameliani e Fagnani e il candidato sindaco De Pascale) però che definiscono «deludente», non essendo emerse «sostanziali novità riguardo alla vertenza per la vendita di Versalis».

Renzi – si legge ancora nella nota dei sindacati – ha ribadito che «il piano industriale viene sviluppato in autonomia da Eni e il governo non interferirà»; che «la chimica ha prospettive a lungo termine ma necessita di cospicui investimenti», che «gli investimenti se non fatti dal pubblico, in questo caso Eni, in qualità di espressione di un azionariato di riferimento pubblico, li dovrà fare un privato» e che «il privato individuato dovrà avere tutte le caratteristiche di idoneità ad assicurare un futuro alla chimica». L’opzione auspicata anche da parte dei sindacati di una Cassa Depositi e Prestiti (CdP) «non è in campo – avrebbe detto Renzi – in quanto risulterebbe un “doppio intervento statale”, visto che è già detentrice di quote Eni e che “non c’è nessuna intenzione di ricostituire l’Iri”».

La delegazione sindacale ha, «ancora una volta», sottolineato come «sia per Saipem che per Snam la CdP sia intervenuta rilevando quote delle stesse» e ribadito «la propria contrarietà alla cessione della maggioranza di Versalis a SK Capital, un fondo con limitate capacità finanziarie e con sede alle Cayman».

Nei prossimi giorni Renzi farà una verifica con Descalzi di Eni, «pur non essendo comunque in condizione di assumere alcun impegno se non la condivisione passo passo dell’evolversi della vicenda con le istituzioni locali», scrivono i sindacati.

Le organizzazioni sindacali territoriali – termina la nota – «prendono atto che il presidente del Consiglio ha lasciato comunque le responsabilità delle decisioni ad altri. L’avere raggiunto senza grandi esiti l’interlocutore più alto possibile in questa vertenza non fermerà certo il percorso di difesa della chimica italiana e dei suoi lavoratori e vedrà Filctem, Femca e Uiltec, comunque, ancora più determinate nella ricerca di soluzioni e garanzie, forti dal sostegno,come accaduto anche ieri, di tutti i lavoratori del petrolchimico».

I sindacati del petrolchimico contro Renzi «Violata anche la libertà di espressione»

I rappresentanti dei lavoratori hanno poi incontrato il premier
per il caso Versalis: «Ma è stata una delusione: prendiamo atto…»

Una «pesante, inutile e provocatoria violazione del diritto di espressione di liberi cittadini». Così i sindacati condannano – in una nota congiunta firmata da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil – la decisione (delle forze dell’ordine) di impedire a un gruppo di lavoratori del petrolchimico l’accesso a piazza del Popolo, a Ravenna, per il comizio del premier Matteo Renzi, contestato così da via Diaz con fischi e urla. I sindacati rivelano che non è stato possibile entrare con nessun tipo di striscione, «a partire da quello storico della Rsu del petrolchimico icona dell’identità unitaria dei lavoratori dello stabilimento e non certo un pericoloso stendardo eversivo», si legge nella nota dei sindacati che assicurano anche che i lavoratori «non hanno mai avuto nessuna intenzione di causare disordini o interferire con il comizio in atto ma solamente presenziarvi, affidando a semplici striscioni da deporre a lato piazza, la loro delicata situazione e la loro provenienza, dichiarando sin da subito la disponibilità a concordarne con le forze dell’ordine modalità e contenuti».

Nella serata di venerdì, comunque, sindacalisti e lavoratori di Versalis Ravenna sono riusciti a parlare con il premier per un incontro (al quale hanno partecipato anche il presidente della Regione Bonaccini, il consigliere regionale del Pd Bessi, gli assessori uscenti del Comune di Ravenna Cameliani e Fagnani e il candidato sindaco De Pascale) però che definiscono «deludente», non essendo emerse «sostanziali novità riguardo alla vertenza per la vendita di Versalis».

Renzi – si legge ancora nella nota dei sindacati – ha ribadito che «il piano industriale viene sviluppato in autonomia da Eni e il governo non interferirà»; che «la chimica ha prospettive a lungo termine ma necessita di cospicui investimenti», che «gli investimenti se non fatti dal pubblico, in questo caso Eni, in qualità di espressione di un azionariato di riferimento pubblico, li dovrà fare un privato» e che «il privato individuato dovrà avere tutte le caratteristiche di idoneità ad assicurare un futuro alla chimica». L’opzione auspicata anche da parte dei sindacati di una Cassa Depositi e Prestiti (CdP) «non è in campo – avrebbe detto Renzi – in quanto risulterebbe un “doppio intervento statale”, visto che è già detentrice di quote Eni e che “non c’è nessuna intenzione di ricostituire l’Iri”».

La delegazione sindacale ha, «ancora una volta», sottolineato come «sia per Saipem che per Snam la CdP sia intervenuta rilevando quote delle stesse» e ribadito «la propria contrarietà alla cessione della maggioranza di Versalis a SK Capital, un fondo con limitate capacità finanziarie e con sede alle Cayman».

Nei prossimi giorni Renzi farà una verifica con Descalzi di Eni, «pur non essendo comunque in condizione di assumere alcun impegno se non la condivisione passo passo dell’evolversi della vicenda con le istituzioni locali», scrivono i sindacati.

Le organizzazioni sindacali territoriali – termina la nota – «prendono atto che il presidente del Consiglio ha lasciato comunque le responsabilità delle decisioni ad altri. L’avere raggiunto senza grandi esiti l’interlocutore più alto possibile in questa vertenza non fermerà certo il percorso di difesa della chimica italiana e dei suoi lavoratori e vedrà Filctem, Femca e Uiltec, comunque, ancora più determinate nella ricerca di soluzioni e garanzie, forti dal sostegno,come accaduto anche ieri, di tutti i lavoratori del petrolchimico».

Istruzioni per il voto: come e cosa si vota il 5 giugno alle elezioni di Ravenna

Dall’opzione del disgiunto alla doppia preferenza: info utili

E così, dopo mesi di campagna elettorale arriva la fatidica data del voto. Domenica 5 giugno, dalle 7 alle 23, si vota per l’elezione diretta del sindaco e del consiglio comunale.

Viene eletto sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50 percento più uno). Se nessun candidato raggiunge quella soglia si tornerà alle urne domenica 19 giugno per il ballottaggio tra i due candidati più votati.

Le possibilità di voto sono più di una, cerchiamo di vederle con chiarezza.

Si può indicare solo il voto per il sindaco facendo una croce su uno dei cinque nomi sulla scheda (Michele de Pascale, Michela Guerra, Maurizio Bucci, Massimiliano Alberghini e Raffaella Sutter, nell’ordine sorteggiato in cui si trovano nella scheda, vedi foto) e in questo modo il voto non servirà per stabilire la composizione del consiglio comunale che vota le delibere, dove si svolge il dibattito tra maggioranza e opposizione.

Si può oppure indicare con una croce solo il simbolo di una delle 14 liste presenti sulla scheda (vedi sempre foto in alto): in questo caso il voto andrà alla lista per la composizione del consiglio comunale e anche automaticamente al candidato sindaco che quella lista sostiene, senza bisogno di tracciare una seconda croce (che si può comunque fare: il risultato è lo stesso). A questo proposito ricordiamo che Michele de Pascale è sostenuto dalle liste Insieme X Cambiare, Pd, Pri, Sinistra per Ravenna, Idv, Ama Ravenna e Ravviva Ravenna; Michela Guerra da Movimento Civico CambieRà; Maurizio Bucci da La Pigna; Massimiliano Alberghini da Forza Italia, Lista per Ravenna, Lega Nord e Fratelli d’Italia; Raffaella Sutter da Ravenna in Comune.

Infine, il cosiddetto voto disgiunto prevede la possibilità di votare una lista e un candidato sindaco non sostenuto da quella stessa lista, tracciando naturalmente due croci. Può così accadere che le liste che sostengono un candidato ottengano più o meno voti del candidato che sostengono.

Attenzione però a non apporre due croci su due simboli diversi, né su due candidati a sindaco diversi, pena l’annullamento della scheda.

Infine, oltre a una o due croci, nella scheda è possibile indicare una o due preferenze (il cognome del candidato o dei candidati che si intende votare). A differenza del passato, infatti, si potranno dare anche due preferenze e non più solo una, purché di sesso diverso. Ecco perché tante liste hanno due capolista (un uomo e una donna) e alcuni candidati si stanno promuovendo in coppia o, per meglio dire, in tandem. Naturalmente i nomi dei candidati che si vogliono votare devono appartenere alla lista su cui si appone la croce. Anche esprimendo una o due preferenze si può comunque optare per il voto disgiunto, e cioè scegliere un altro candidato sindaco rispetto a quello sostenuto dalla lista. L’importante è scrivere il cognome del candidato o dei candidati nelle apposite righe accanto al simbolo e cognome e nome in caso di omonimia.

Per la composizione del consiglio comunale esiste un premio di maggioranza che garantisce il 55 percento dei seggi alla coalizione (o lista) vincente ed è per questa ragione che le liste che fanno parte della coalizione vincente hanno bisogno di meno voti (complicato ora indicare una soglia, dipendendo da diversi fattori) per ottenere l’elezione di un consigliere comunale rispetto a quelle che si presentano da sole.

Istruzioni per il voto: come e cosa si vota il 5 giugno alle elezioni di Ravenna

Dall’opzione del disgiunto alla doppia preferenza: info utili

E così, dopo mesi di campagna elettorale arriva la fatidica data del voto. Domenica 5 giugno, dalle 7 alle 23, si vota per l’elezione diretta del sindaco e del consiglio comunale.

Viene eletto sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50 percento più uno). Se nessun candidato raggiunge quella soglia si tornerà alle urne domenica 19 giugno per il ballottaggio tra i due candidati più votati.

Le possibilità di voto sono più di una, cerchiamo di vederle con chiarezza.

Si può indicare solo il voto per il sindaco facendo una croce su uno dei cinque nomi sulla scheda (Michele de Pascale, Michela Guerra, Maurizio Bucci, Massimiliano Alberghini e Raffaella Sutter, nell’ordine sorteggiato in cui si trovano nella scheda, vedi foto) e in questo modo il voto non servirà per stabilire la composizione del consiglio comunale che vota le delibere, dove si svolge il dibattito tra maggioranza e opposizione.

Si può oppure indicare con una croce solo il simbolo di una delle 14 liste presenti sulla scheda (vedi sempre foto in alto): in questo caso il voto andrà alla lista per la composizione del consiglio comunale e anche automaticamente al candidato sindaco che quella lista sostiene, senza bisogno di tracciare una seconda croce (che si può comunque fare: il risultato è lo stesso). A questo proposito ricordiamo che Michele de Pascale è sostenuto dalle liste Insieme X Cambiare, Pd, Pri, Sinistra per Ravenna, Idv, Ama Ravenna e Ravviva Ravenna; Michela Guerra da Movimento Civico CambieRà; Maurizio Bucci da La Pigna; Massimiliano Alberghini da Forza Italia, Lista per Ravenna, Lega Nord e Fratelli d’Italia; Raffaella Sutter da Ravenna in Comune.

Infine, il cosiddetto voto disgiunto prevede la possibilità di votare una lista e un candidato sindaco non sostenuto da quella stessa lista, tracciando naturalmente due croci. Può così accadere che le liste che sostengono un candidato ottengano più o meno voti del candidato che sostengono.

Attenzione però a non apporre due croci su due simboli diversi, né su due candidati a sindaco diversi, pena l’annullamento della scheda.

Infine, oltre a una o due croci, nella scheda è possibile indicare una o due preferenze (il cognome del candidato o dei candidati che si intende votare). A differenza del passato, infatti, si potranno dare anche due preferenze e non più solo una, purché di sesso diverso. Ecco perché tante liste hanno due capolista (un uomo e una donna) e alcuni candidati si stanno promuovendo in coppia o, per meglio dire, in tandem. Naturalmente i nomi dei candidati che si vogliono votare devono appartenere alla lista su cui si appone la croce. Anche esprimendo una o due preferenze si può comunque optare per il voto disgiunto, e cioè scegliere un altro candidato sindaco rispetto a quello sostenuto dalla lista. L’importante è scrivere il cognome del candidato o dei candidati nelle apposite righe accanto al simbolo e cognome e nome in caso di omonimia.

Per la composizione del consiglio comunale esiste un premio di maggioranza che garantisce il 55 percento dei seggi alla coalizione (o lista) vincente ed è per questa ragione che le liste che fanno parte della coalizione vincente hanno bisogno di meno voti (complicato ora indicare una soglia, dipendendo da diversi fattori) per ottenere l’elezione di un consigliere comunale rispetto a quelle che si presentano da sole.

Cantiere in spiaggia per il ripascimento «Grazie Regione: a metà giugno tutto ok»

Circolo velico infuriato per la navigazione interdetta a causa
del Progettone ma la cooperativa dei bagnini spegne le polemiche

Sta facendo discutere a Punta Marina il cantiere aperto nei giorni scorsi direttamente sulla spiaggia. Un intervento di ripascimento contro cui si è scagliato in particolare il circolo velico locale, denunciando danni d’immagine e mancate entrate economiche derivanti dal divieto di navigazione imposto per una decina di giorni. Erano già diverse infatti le attività programmate, che il circolo è stato costretto ad annullare, lamentando in particolare ritardi nella comunicazione (in allegato in fondo all’articolo la lettera integrale del circolo velico e la risposta della Capitaneria di Porto).

Entrando nel dettaglio dell’intervento, si tratta del cosiddetto Progettone 3 della Regione (gli altri due risalgono agli anni 2002 e 2007) – 16 milioni di euro di investimento – che ha già fatto tappa nei giorni scorsi a Lido di Dante e che dopo Punta Marina arriverà anche a Milano Marittima. Un modo per difendere e di fatto allungare la spiaggia, portando con grossi tubi nuova sabbia (a Punta Marina complessivamente 222mila metri cubi) tramite potenti draghe al lavoro in mare e cantieri mobili lungo il litorale, con benefici per l’arenile visibili – secondo i tecnici del servizio regionale di bacino, che si sta occupando dei lavori – già dopo pochi giorni. Ma anche – inevitabilmente – un cantiere aperto in spiaggia con la stagione in corso, vicino a lettini e ombrelloni.

Non un problema per la cooperativa dei bagnini, che in una nota esprime la propria soddisfazione. «Erano anni che aspettavamo un intervento di questa portata – scrive il presidente di Coop Spiagge Maurizio Rustignoli –, quindi oggi la nostra soddisfazione nel vedere concretizzarsi il tutto non può non farci piacere. Sappiamo che qualche disagio, peraltro in zone circoscritte e per un periodo ristretto di tempo, potrebbe essere arrecato ai nostri turisti, ma stiamo spiegando loro, anche attraverso cartelli in italiano ed inglese e dislocazione ulteriore di marinai di salvataggio, che il tutto si risolverà in qualche giorno, che le zone interessate vengono via via liberate e cercando di evidenziare l’importanza dei lavori dal punto di vista turistico. La Regione Emilia Romagna ha illustrato il progetto in vari momenti pubblici già dall’inverno scorso, anche con riunioni organizzate nei vari comuni della regione interessati dall’intervento, anticipando tecniche e tempi di lavoro. Per quanto riguarda il nostro territorio la qualità dell’intervento ed i benefici che ne derivano per le spiagge interessate, ma anche per l’indotto economico alle spalle delle stesse, non rappresenta una novità. Già nel 2007 assistemmo alle operazioni e abbiamo ancora in mente l’effetto sorprendente della loro efficacia. Zone che fino alla sera precedente erano in grande sofferenza d’incanto si ritrovarono finalmente con un litorale mai visto prima, per quantità e qualità della sabbia, con grande soddisfazione dei turisti. Siamo certi che a metà giugno saremo in grado di proporre lungo tutto il nostro litorale un’offerta di grande qualità per l’apprezzamento di tutti i fruitori dei nostri arenili.
Nel ringraziare la Regione per l’impegno che sta profondendo, ci auguriamo che interventi simili possano continuare ad essere messi in campo anche negli anni a venire, ciclicamente, andando ad interessare tutte le zone per le quali se ne riscontri la necessità».

Cantiere in spiaggia per il ripascimento «Grazie Regione: a metà giugno tutto ok»

Circolo velico infuriato per la navigazione interdetta a causa
del Progettone ma la cooperativa dei bagnini spegne le polemiche

Sta facendo discutere a Punta Marina il cantiere aperto nei giorni scorsi direttamente sulla spiaggia. Un intervento di ripascimento contro cui si è scagliato in particolare il circolo velico locale, denunciando danni d’immagine e mancate entrate economiche derivanti dal divieto di navigazione imposto per una decina di giorni. Erano già diverse infatti le attività programmate, che il circolo è stato costretto ad annullare, lamentando in particolare ritardi nella comunicazione (in allegato in fondo all’articolo la lettera integrale del circolo velico e la risposta della Capitaneria di Porto).

Entrando nel dettaglio dell’intervento, si tratta del cosiddetto Progettone 3 della Regione (gli altri due risalgono agli anni 2002 e 2007) – 16 milioni di euro di investimento – che ha già fatto tappa nei giorni scorsi a Lido di Dante e che dopo Punta Marina arriverà anche a Milano Marittima. Un modo per difendere e di fatto allungare la spiaggia, portando con grossi tubi nuova sabbia (a Punta Marina complessivamente 222mila metri cubi) tramite potenti draghe al lavoro in mare e cantieri mobili lungo il litorale, con benefici per l’arenile visibili – secondo i tecnici del servizio regionale di bacino, che si sta occupando dei lavori – già dopo pochi giorni. Ma anche – inevitabilmente – un cantiere aperto in spiaggia con la stagione in corso, vicino a lettini e ombrelloni.

Non un problema per la cooperativa dei bagnini, che in una nota esprime la propria soddisfazione. «Erano anni che aspettavamo un intervento di questa portata – scrive il presidente di Coop Spiagge Maurizio Rustignoli –, quindi oggi la nostra soddisfazione nel vedere concretizzarsi il tutto non può non farci piacere. Sappiamo che qualche disagio, peraltro in zone circoscritte e per un periodo ristretto di tempo, potrebbe essere arrecato ai nostri turisti, ma stiamo spiegando loro, anche attraverso cartelli in italiano ed inglese e dislocazione ulteriore di marinai di salvataggio, che il tutto si risolverà in qualche giorno, che le zone interessate vengono via via liberate e cercando di evidenziare l’importanza dei lavori dal punto di vista turistico. La Regione Emilia Romagna ha illustrato il progetto in vari momenti pubblici già dall’inverno scorso, anche con riunioni organizzate nei vari comuni della regione interessati dall’intervento, anticipando tecniche e tempi di lavoro. Per quanto riguarda il nostro territorio la qualità dell’intervento ed i benefici che ne derivano per le spiagge interessate, ma anche per l’indotto economico alle spalle delle stesse, non rappresenta una novità. Già nel 2007 assistemmo alle operazioni e abbiamo ancora in mente l’effetto sorprendente della loro efficacia. Zone che fino alla sera precedente erano in grande sofferenza d’incanto si ritrovarono finalmente con un litorale mai visto prima, per quantità e qualità della sabbia, con grande soddisfazione dei turisti. Siamo certi che a metà giugno saremo in grado di proporre lungo tutto il nostro litorale un’offerta di grande qualità per l’apprezzamento di tutti i fruitori dei nostri arenili.
Nel ringraziare la Regione per l’impegno che sta profondendo, ci auguriamo che interventi simili possano continuare ad essere messi in campo anche negli anni a venire, ciclicamente, andando ad interessare tutte le zone per le quali se ne riscontri la necessità».

Cantiere in spiaggia per il ripascimento «Grazie Regione: a metà giugno tutto ok»

Circolo velico infuriato per la navigazione interdetta a causa del Progettone ma la cooperativa dei bagnini spegne le polemiche

Sta facendo discutere a Punta Marina il cantiere aperto nei giorni scorsi direttamente sulla spiaggia. Un intervento di ripascimento contro cui si è scagliato in particolare il circolo velico locale, denunciando danni d’immagine e mancate entrate economiche derivanti dal divieto di navigazione imposto per una decina di giorni. Erano già diverse infatti le attività programmate, che il circolo è stato costretto ad annullare, lamentando in particolare ritardi nella comunicazione (in allegato in fondo all’articolo la lettera integrale del circolo velico e la risposta della Capitaneria di Porto).

Entrando nel dettaglio dell’intervento, si tratta del cosiddetto Progettone 3 della Regione (gli altri due risalgono agli anni 2002 e 2007) – 16 milioni di euro di investimento – che ha già fatto tappa nei giorni scorsi a Lido di Dante e che dopo Punta Marina arriverà anche a Milano Marittima. Un modo per difendere e di fatto allungare la spiaggia, portando con grossi tubi nuova sabbia (a Punta Marina complessivamente 222mila metri cubi) tramite potenti draghe al lavoro in mare e cantieri mobili lungo il litorale, con benefici per l’arenile visibili – secondo i tecnici del servizio regionale di bacino, che si sta occupando dei lavori – già dopo pochi giorni. Ma anche – inevitabilmente – un cantiere aperto in spiaggia con la stagione in corso, vicino a lettini e ombrelloni.

Non un problema per la cooperativa dei bagnini, che in una nota esprime la propria soddisfazione. «Erano anni che aspettavamo un intervento di questa portata – scrive il presidente di Coop Spiagge Maurizio Rustignoli –, quindi oggi la nostra soddisfazione nel vedere concretizzarsi il tutto non può non farci piacere. Sappiamo che qualche disagio, peraltro in zone circoscritte e per un periodo ristretto di tempo, potrebbe essere arrecato ai nostri turisti, ma stiamo spiegando loro, anche attraverso cartelli in italiano ed inglese e dislocazione ulteriore di marinai di salvataggio, che il tutto si risolverà in qualche giorno, che le zone interessate vengono via via liberate e cercando di evidenziare l’importanza dei lavori dal punto di vista turistico. La Regione Emilia Romagna ha illustrato il progetto in vari momenti pubblici già dall’inverno scorso, anche con riunioni organizzate nei vari comuni della regione interessati dall’intervento, anticipando tecniche e tempi di lavoro. Per quanto riguarda il nostro territorio la qualità dell’intervento ed i benefici che ne derivano per le spiagge interessate, ma anche per l’indotto economico alle spalle delle stesse, non rappresenta una novità. Già nel 2007 assistemmo alle operazioni e abbiamo ancora in mente l’effetto sorprendente della loro efficacia. Zone che fino alla sera precedente erano in grande sofferenza d’incanto si ritrovarono finalmente con un litorale mai visto prima, per quantità e qualità della sabbia, con grande soddisfazione dei turisti. Siamo certi che a metà giugno saremo in grado di proporre lungo tutto il nostro litorale un’offerta di grande qualità per l’apprezzamento di tutti i fruitori dei nostri arenili.
Nel ringraziare la Regione per l’impegno che sta profondendo, ci auguriamo che interventi simili possano continuare ad essere messi in campo anche negli anni a venire, ciclicamente, andando ad interessare tutte le zone per le quali se ne riscontri la necessità».

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