martedì
26 Agosto 2025

Indagine per bancarotta fraudolenta Sequestrato il Grand Hotel Mattei 

Gli investigatori ipotizzano la spoliazione di due società con la distrazione complessiva di circa 32 milioni di euro 

La guardia di finanza ha sequestrato il noto quattro stelle superior Grand Hotel Mattei a Ravenna e otto appartamenti della Gruppo Gestione Immobili a Bagnacavallo nell’ambito di un’indagine in cui si ipotizza l’esistenza di un presunto sodalizio familiare specializzato in bancarotte fraudolente finalizzate alla spoliazione di società prossime al fallimento per distrarne i capitali. L’inchiesta diretta dal procuratore capo Alessandro Mancini e dai sostituti Lucrezia Ciriello e Monica Gargiulo ritiene che operazioni straordinarie di fusioni, scissioni e cessioni di partecipazioni sociali svalutate ad hoc, poste in essere con diverse società operanti nel territorio ravennate, ma spesso con sede nella capitale, abbiano determinato il fallimento di due società, con distrazioni di attività per circa 32 milioni di euro. Secondo quanto si apprende dalle informazioni diffuse dal comando provinciale delle Fiamme Gialle sono coinvolte tre persone collegate da stretti vincoli familiari.

Inizialmente l’attenzione della procura si è concentrata sulla società Arca srl che, dopo aver ottenuto due finanziamenti dalla banca per un totale di 12 milioni di euro ed aver costruito l’albergo oggi oggetto di sequestro (inaugurato nel 2009 con le insegne della catena Holiday Inn e poi diventato Grand Hotel Mattei), avrebbe ceduto le quote e l’amministrazione a dei prestanome senza saldare le fatture alle società costruttrici e senza pagare le rate dei mutui ottenuti dalla banca. Sempre secondo l’ipotesi accusatoria, le somme erogate per mutuo venivano utilizzate dai vertici dell’Arca per acquisire altri immobili ad uso alberghiero in altre zone d’Italia tra le quali la Sicilia. Attualmente Arca è stata dichiarata fallita a seguito dell’insolvenza verso diversi creditori, tra i quali la banca e vari professionisti che hanno prestato la loro opera per la realizzazione dell’albergo. All’atto del fallimento risulta avere uno stato passivo pari a circa 29 milioni di euro.

Il secondo fallimento finito nel fascicolo sulla scrivania di Mancini è quello della Romauto, società che operava nel settore del commercio auto a Ravenna dal 1980. Gli stessi protagonisti dietro le quinte dell’operazione Arca sarebbero subentrati nell’amministrazione della Romauto e portandola a fallimento nell’arco di due anni soprattutto, ritiene la procura, a causa di operazioni non rientranti nell’oggetto sociale della società stessa: ad esempio l’acquisto di una serie di unità immobiliari poi cedute sottocosto a società riconducibili ai vertici di Arca. Romauto è stata dichiarata fallita con uno stato passivo di circa 3 milioni di euro.

Nel corso dell’operazione sono state eseguite 15 perquisizioni locali e personali a Ravenna, Bologna, Palermo e Bagnacavallo con l’impiego di circa 80 militari. L’albergo e gli appartamenti sono stati affidati in gestione a un amministratore giudiziario.

Venditore abusivo infastidisce una scolaresca: fermato e arrestato

L’episodio in piazza del Popolo: gli accompagnatori hanno chiamato la Municipale ma il giovane ha tentato di fuggire 

Tentava di vendere bigiotteria varia ad alcune scolaresche di passaggio in piazza del Popolo a Ravenna ma l’insistenza del venditore abusivo ha portato gli accompagnatori a chiedere l’intervento della polizia municipale, che si trovava nelle vicinanze, e per 22enne senegalese in possesso di regolare permesso di soggiorno è arrivato l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale. È accaduto ieri, 13 aprile, come rende noto il comando della Municipale ravennate. L’arresto è stato convalidato e stamane si è tenuto il processo per direttissima che si è concluso con la condanna del giovane a cinque mesi di reclusione (pena sospesa).

Al controllo degli agenti il giovane ha reagito allontanandosi con passo spedito in direzione via Cairoli e quando è stato raggiunto, dopo ripetute richieste di fermarsi, il ragazzo ha strattonato gli agenti per divincolarsi e tentare nuovamente la fuga. Sprovvisto di documenti, veniva accompagnato al Comando per l’identificazione tramite fotosegnalamento, al termine della quale si appurava che era in possesso di regolare permesso di soggiorno, e tratto in arresto.

Uccisa da una coltellata alla gola Il marito ha confessato

Il delitto di Molinella al termine di una lite in cui lei lo avrebbe accusato di una relazione extraconiugale. La vittima è di Cervia

Nella serata di ieri, 13 aprile, è arrivata la confessione: Andrea Balboni, tassista di 52 anni, ha ammesso di aver ucciso la moglie, la cervese Liliana Bartolini, colf 51enne trovata nella notte precedente con la gola tagliata nella casa della coppia, a Miravalle di Molinella, nel Bolognese. Così riporta il sito internet dell’agenzia Ansa. Il marito avrebbe detto che l’episodio sarebbe arrivato al culmine di una colluttazione con la donna, dopo che lei lo aveva aggredito accusandolo per una relazione extraconiugale. Era stato l’uomo a dare l’allarme dicendo in un primo momento di aver trovato la moglie morta a terra dopo che era stato aggredito all’esterno dell’abitazione al rientro da un turno di lavoro notturno.

Crisi Acmar, ora arriva la disdetta di tutti i contratti aziendali

La rabbia dei sindacati: «Pronto lo sciopero». 130 lavoratori a rischio
mentre vengono segnalate nuove assunzioni fuori dal Ravennate

La crisi della storica cooperativa edile ravennate Acmar è iniziata da tempo, ma gli eventi sono precipitati all’inizio del 2015, quando il 24 febbraio è stata depositata la richiesta di concordato in bianco. Dopo vari rinvii, la data dell’adunanza dei creditori è stata fissata per il prossimo 22 aprile, «ma prima di questo appuntamento – si legge in una nota dei sindacati – la direzione ha deciso in modo unilaterale e completamente inaspettato, di disdettare tutti i contratti aziendali in vigore».

Sul tema si è svolta un’animata assemblea sindacale dei lavoratori, convocata dalle organizzazioni sindacali del settore edile Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil.

«Nonostante esistano relazioni sindacali consolidate con la cooperativa – dichiara Davide Conti della Fillea Cgil – non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione preventiva e abbiamo ricevuto una raccomandata con la decisione di azzerare tutta la storia sindacale fatta di conquiste e diritti».

Si tratta di una nuova tegola sui lavoratori che si somma alle tante incertezze e preoccupazioni sul futuro. La cooperativa già da 4 anni ha dichiarato un esubero di 130 lavoratori tra operai e impiegati «che si è riuscito a evitare – spiegano i sindacati – con i contratti di solidarietà e la cassa integrazione straordinaria», che scade il prossimo 28 ottobre.

«Nel piano concordatario – continua Davide Conti – è previsto alla fine della cassa integrazione straordinaria il licenziamento del personale in esubero. Oggi la cooperativa ha 260 lavoratori di cui la metà risulta sospesa dal lavoro con l’intervento degli ammortizzatori. La situazione è molto preoccupante, anche perché non si vede un piano industriale e di rilancio della cooperativa che possa far pensare ad un miglioramento della situazione occupazionale prima della scadenza di ottobre».

I lavoratori sono molto preoccupati e vivono una situazione di forte disagio «diventata rabbia – assicurano i sindacati – con la conoscenza della disdetta dei contratti aziendali che si somma alle altre iniziative aziendali non condivisibili, come l’assunzione di nuovi lavoratori in cantieri fuori dal Ravennate per mansioni di persone che oggi sono in cassa integrazione. Tutto questo mentre molti sono in cassa integrazione a zero ore con meno di 800 euro al mese e con due mesi di retribuzione non pagati, i quali saranno liquidati, secondo il piano concordatario, solo alla fine del 2018». Per tutti questi motivi l’assemblea ha deliberato lo stato di agitazione con un pacchetto di ore di sciopero che verranno programmate dopo l’adunanza dei creditori del 22 aprile, se da parte della cooperativa non arriverà il ritiro della sospensione unilaterale del contratto aziendale e rassicurazioni sul futuro dei lavoratori.

«Quello che chiediamo alla cooperativa – conclude Conti – è il ripristino di corrette relazioni con il ritiro della disdetta dei contratti aziendali e risposte sul futuro che evitino i licenziamenti previsti e il ridimensionamento di questa importante realtà».

Crisi Acmar, ora arriva la disdetta di tutti i contratti aziendali

La rabbia dei sindacati: «Pronto lo sciopero». 130 lavoratori a rischio mentre vengono segnalate nuove assunzioni fuori dal Ravennate

La crisi della storica cooperativa edile ravennate Acmar è iniziata da tempo, ma gli eventi sono precipitati all’inizio del 2015, quando il 24 febbraio è stata depositata la richiesta di concordato in bianco. Dopo vari rinvii, la data dell’adunanza dei creditori è stata fissata per il prossimo 22 aprile, «ma prima di questo appuntamento – si legge in una nota dei sindacati – la direzione ha deciso in modo unilaterale e completamente inaspettato, di disdettare tutti i contratti aziendali in vigore».

Sul tema si è svolta un’animata assemblea sindacale dei lavoratori, convocata dalle organizzazioni sindacali del settore edile Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil.

«Nonostante esistano relazioni sindacali consolidate con la cooperativa – dichiara Davide Conti della Fillea Cgil – non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione preventiva e abbiamo ricevuto una raccomandata con la decisione di azzerare tutta la storia sindacale fatta di conquiste e diritti».

Si tratta di una nuova tegola sui lavoratori che si somma alle tante incertezze e preoccupazioni sul futuro. La cooperativa già da 4 anni ha dichiarato un esubero di 130 lavoratori tra operai e impiegati «che si è riuscito a evitare – spiegano i sindacati – con i contratti di solidarietà e la cassa integrazione straordinaria», che scade il prossimo 28 ottobre.

«Nel piano concordatario – continua Davide Conti – è previsto alla fine della cassa integrazione straordinaria il licenziamento del personale in esubero. Oggi la cooperativa ha 260 lavoratori di cui la metà risulta sospesa dal lavoro con l’intervento degli ammortizzatori. La situazione è molto preoccupante, anche perché non si vede un piano industriale e di rilancio della cooperativa che possa far pensare ad un miglioramento della situazione occupazionale prima della scadenza di ottobre».

I lavoratori sono molto preoccupati e vivono una situazione di forte disagio «diventata rabbia – assicurano i sindacati – con la conoscenza della disdetta dei contratti aziendali che si somma alle altre iniziative aziendali non condivisibili, come l’assunzione di nuovi lavoratori in cantieri fuori dal Ravennate per mansioni di persone che oggi sono in cassa integrazione. Tutto questo mentre molti sono in cassa integrazione a zero ore con meno di 800 euro al mese e con due mesi di retribuzione non pagati, i quali saranno liquidati, secondo il piano concordatario, solo alla fine del 2018». Per tutti questi motivi l’assemblea ha deliberato lo stato di agitazione con un pacchetto di ore di sciopero che verranno programmate dopo l’adunanza dei creditori del 22 aprile, se da parte della cooperativa non arriverà il ritiro della sospensione unilaterale del contratto aziendale e rassicurazioni sul futuro dei lavoratori.

«Quello che chiediamo alla cooperativa – conclude Conti – è il ripristino di corrette relazioni con il ritiro della disdetta dei contratti aziendali e risposte sul futuro che evitino i licenziamenti previsti e il ridimensionamento di questa importante realtà».

Università: inaugurate le nuove otto aule di Scienze Ambientali

Investimento da 1,2 milioni. Così viene liberato l’istituto agrario

Si è svolta alla presenza, fra gli altri, di numerosi docenti e studenti, la cerimonia di inaugurazione nella sede di Scienze ambientali, in via Sant’Alberto, delle otto aule che faranno parte del nuovo edificio realizzato a fianco della sede principale, destinato a contenere anche laboratori e biblioteca.

«Con questo importante intervento – ha commentato il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci – onoriamo l’impegno assunto alcuni anni fa con gli studenti». Per realizzare le aule è stato necessario un investimento di 1,2 milioni di euro, al quale hanno contribuito l’Ateneo di Bologna per 800mila euro e la Fondazione Flaminia per 400mila.

«Questo intervento ci consente di liberare parte dei locali attualmente occupati nella sede dell’istituto agrario – continua il sindaco – e di dare una risposta concreta al numero sempre crescente di studenti che scelgono Ravenna per iscriversi a Scienze ambientali. Quest’anno le matricole sono 150, suddivise tra la magistrale e la triennale di Scienze ambientali e il corso di Biologia marina».

«Questa Amministrazione comunale crede fortemente nell’importanza di un insediamento universitario a Ravenna – termina Matteucci –. Il mio auspicio è che anche la prossima Amministrazione continui a lavorare per radicare sempre di più l’università nella nostra città».

Alla riscoperta di Ravenna in una mostra fotografica a Palazzo Rasponi

In esposizione 40 scatti di 27 artisti, a cura dell’agenzia Image

Nelle sale del piano nobile di Palazzo Rasponi dalle Teste, in centro a Ravenna, verrà inaugurata domani, venerdì 15 aprile, alle 16 la mostra fotografica “Ri-Vedere Ravenna”, con 40 pannelli fotografici.

Si tratta di un nuovo progetto espositivo per offrire al pubblico una visione d’insieme di molteplici angolazioni di Ravenna contemporanea attraverso gli scatti di 27 autori. Con i loro diversi stili i fotografi si sono soffermati, chi alla scoperta del dettaglio nascosto, chi a quello più simbolico o evocativo, sugli aspetti reali, o potenziali, di luoghi e situazioni culturali e sociali della città e ai suoi progetti di trasformazione urbana in corso.

Ecco gli autori in mostra: Eros Antonellini, Lidia Bagnara, Andrea Bernabini, Emiliano Biondelli, Dario Bonazza, Manuel Bravi, Michele Buda, Simone Bulgarelli, Massimo Casamenti, Christian Contin, Luca Di Giorgio, Enrico Fedrigoli, Luca Gambi, Marco Garoni, Giovanni Lami, Gian Luca Liverani,Filippo Molinari, Francesco Neri, Emanuela Palazzi, Enzo Pezzi, Mattia Sangiorgi, Danilo Sartoni, Matteo Sauli, Stefano Tedioli, Valentina Venturi, Giovanni Zaffagnini.

La mostra è aperta fino al 15 maggio dalle 15 alle 18 fino al 15 maggio (giorno di chiusura il lunedì) e prende spunto dalla ricerca di visioni inedite della città che è già stata sviluppata
in diverse recenti edizioni della Agenda di Ravenna, pubblicazione annuale realizzata dagli
anni ’90 prodotta da Agenzia Image, che cura anche l’esposizione.

Alla riscoperta di Ravenna in una mostra fotografica a Palazzo Rasponi

In esposizione 40 scatti di 27 artisti, a cura dell’agenzia Image

Nelle sale del piano nobile di Palazzo Rasponi dalle Teste, in centro a Ravenna, verrà inaugurata domani, venerdì 15 aprile, alle 16 la mostra fotografica “Ri-Vedere Ravenna”, con 40 pannelli fotografici.

Si tratta di un nuovo progetto espositivo per offrire al pubblico una visione d’insieme di molteplici angolazioni di Ravenna contemporanea attraverso gli scatti di 27 autori. Con i loro diversi stili i fotografi si sono soffermati, chi alla scoperta del dettaglio nascosto, chi a quello più simbolico o evocativo, sugli aspetti reali, o potenziali, di luoghi e situazioni culturali e sociali della città e ai suoi progetti di trasformazione urbana in corso.

Ecco gli autori in mostra: Eros Antonellini, Lidia Bagnara, Andrea Bernabini, Emiliano Biondelli, Dario Bonazza, Manuel Bravi, Michele Buda, Simone Bulgarelli, Massimo Casamenti, Christian Contin, Luca Di Giorgio, Enrico Fedrigoli, Luca Gambi, Marco Garoni, Giovanni Lami, Gian Luca Liverani,Filippo Molinari, Francesco Neri, Emanuela Palazzi, Enzo Pezzi, Mattia Sangiorgi, Danilo Sartoni, Matteo Sauli, Stefano Tedioli, Valentina Venturi, Giovanni Zaffagnini.

La mostra è aperta fino al 15 maggio dalle 15 alle 18 fino al 15 maggio (giorno di chiusura il lunedì) e prende spunto dalla ricerca di visioni inedite della città che è già stata sviluppata
in diverse recenti edizioni della Agenda di Ravenna, pubblicazione annuale realizzata dagli
anni ’90 prodotta da Agenzia Image, che cura anche l’esposizione.

Alla riscoperta di Ravenna in una mostra fotografica a Palazzo Rasponi

In esposizione 40 scatti di 27 artisti, a cura dell’agenzia Image

Nelle sale del piano nobile di Palazzo Rasponi dalle Teste, in centro a Ravenna, verrà inaugurata domani, venerdì 15 aprile, alle 16 la mostra fotografica “Ri-Vedere Ravenna”, con 40 pannelli fotografici.

Si tratta di un nuovo progetto espositivo per offrire al pubblico una visione d’insieme di molteplici angolazioni di Ravenna contemporanea attraverso gli scatti di 27 autori. Con i loro diversi stili i fotografi si sono soffermati, chi alla scoperta del dettaglio nascosto, chi a quello più simbolico o evocativo, sugli aspetti reali, o potenziali, di luoghi e situazioni culturali e sociali della città e ai suoi progetti di trasformazione urbana in corso.

Ecco gli autori in mostra: Eros Antonellini, Lidia Bagnara, Andrea Bernabini, Emiliano Biondelli, Dario Bonazza, Manuel Bravi, Michele Buda, Simone Bulgarelli, Massimo Casamenti, Christian Contin, Luca Di Giorgio, Enrico Fedrigoli, Luca Gambi, Marco Garoni, Giovanni Lami, Gian Luca Liverani,Filippo Molinari, Francesco Neri, Emanuela Palazzi, Enzo Pezzi, Mattia Sangiorgi, Danilo Sartoni, Matteo Sauli, Stefano Tedioli, Valentina Venturi, Giovanni Zaffagnini.

La mostra è aperta fino al 15 maggio dalle 15 alle 18 fino al 15 maggio (giorno di chiusura il lunedì) e prende spunto dalla ricerca di visioni inedite della città che è già stata sviluppata
in diverse recenti edizioni della Agenda di Ravenna, pubblicazione annuale realizzata dagli
anni ’90 prodotta da Agenzia Image, che cura anche l’esposizione.

Catamarano in avaria, dramma per tre persone nel cuore della notte

Salvate dalla motovedetta della Capitaneria, stavano navigando verso la Sicilia quando sonno state sorprese da un fortunale

Stavano affondando a circa 20 miglia dalla costa, tra i lidi nord ravennati e Porto Garibaldi, al buio totale, poco dopo le 2 della notte tra mercoledì e giovedì. Esperienza drammatica per tre persone, di nazionalità italiana, che, partiti da Venezia, stavano navigando verso la Sicilia a bordo di un catamarano a vela battente bandiera belga. A seguito di un peggioramento delle condizioni meteo-marine e di un improvviso fortunale, il catamarano ha riportato diversi danni: parziale disalberamento, motore in avaria, impianto elettrico in black-out, prua danneggiata con infiltrazioni d’acqua e conseguente galleggiabilità compromessa. I tre hanno chiamato i soccorsi riuscendo a seguire con grande coraggio e serenità le indicazioni della Capitaneria di porto, indossando subito le cinture di salvataggio e fornendo fin da subito chiare informazioni con le precise coordinate geografiche della loro posizione.

Al resto ci hanno pensato gli uomini della direzione marittima, con l’uscita immediata della motovedetta Cp 847 di Ravenna e quella Cp 2085 di Porto Garibaldi (nel frattempo era stato allertato anche il comando dell’aeronautica di Poggio Renatico per un eventuale successivo impiego di un mezzo aereo) e il dirottamento “pilotato” del peschereccio Giuliana, impegnato in attività di pesca in zona.

I soccorritori nonostante le difficoltose comunicazioni radio e le precarie condizioni di visibilità, hanno individuato il catamarano poco dopo, riuscendo a mettere in salvo e portare al porto di Ravenna i tre, in lieve stato di ipotermia ma in buone condizioni di salute.

R&D intervista al Mariani Lifestyle il candidato del centrosinistra De Pascale

Continuano i nostri aperitivi in vista delle amministrative del 5 giugno. Il confronto pubblico giovedì 14 aprile

In vista delle elezioni amministrative di giugno, quando i cittadini di Ravenna saranno chiamati a scegliere nuovo sindaco e 32 consiglieri comunali, il settimanale e quotidiano on line Ravenna&Dintorni sta organizzando un ciclo di incontri pubblici con gli aspiranti primi cittadini per conoscere i loro profili personali e le loro idee, come esponenti politici e privati cittadini.

“Un aperitivo con il candidato” è il nome dell’iniziativa che vede i candidati intervistati, uno dopo l’altro in diversi locali del centro di Ravenna, dai giornalisti della redazione di R&D per scoprire qualche curiosità e capire i loro progetti in vista di un confronto “all’americana” che pochi giorni prima del voto li metterà tutti contro tutti nella stessa serata.

Dopo i due primi, partecipati, incontri con Maurizio Bucci della Pigna e Raffaella Sutter di Ravenna in Comune, il prossimo appuntamento è per giovedì 14 aprile dalle 18.30 al Mariani Lifestyle di via Ponte Marino con l’intervista al segretario provinciale del Pd Michele de Pascale, candidato a sindaco del centrosinistra.

Il calendario, sulla base dei candidati al momento in corsa, prosegue poi il 28 aprile al Caffè del Teatro di via Mariani con Massimiliano Alberghini (Lega Nord e Lista per Ravenna). Gli altri candidati verranno inseriti prima del 26 maggio, il giorno del confronto finale allo Chalet dei giardini pubblici: poche domande uguali per tutti e tempi prestabiliti e cronometrati per le risposte.

Obiettivo dell’iniziativa è quello di offrire a lettori e cittadini l’occasione di una conoscenza anche dal vivo di chi si propone alla guida della città. Incontri informali e informati, in alcuni dei più noti e accoglienti locali del centro dove durante l’evento chi lo desidera potrà gustarsi un aperitivo a prezzo speciale, per una campagna elettorale oltre gli slogan.

Anche Fratelli d’Italia si schiera con il candidato sindaco Alberghini

La coalizione del centrodestra che si presenta alle elezioni amministrative di Ravenna del prossimo 5 giugno si allarga ulteriormente. Il candidato sindaco Massimiliano Alberghini ha infatti stretto un accordo con la delegazione locale di Fratelli d’Italia, guidata dal portavoce comunale Alberto Ferrero e che intende presentarsi alle elezioni con una propria lista a sostegno di Alberghini.

Accanto a Lega Nord e Lista per Ravenna, che per prime hanno creduto e lanciato Alberghini, ora ci sono quindi anche Forza Italia, con la quale è stato raggiunto un accordo la settimana scorsa, e pure Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni nei mesi scorsi aveva inizialmente appoggiato la lista civica La Pigna per poi delegittimare quello che si era definito come il portavoce locale, Luciano Fosci.

«Fin dal primo giorno in cui mi sono impegnato in questa sfida – commenta Alberghini – ho sempre ritenuto fondamentale lavorare per unire e aggregare le forze politiche e civiche alternative al Pd e alla sinistra ravennate, nella convinzione che ognuna di loro possa fornire un contributo utile e costruttivo per una nuova e credibile proposta di governo cittadino. Per questo sono molto soddisfatto dell’intesa raggiunta con Fratelli d’Italia che potrà portare all’interno della nostra coalizione le sue peculiarità e le sue istanze politiche».

Secondo Alberghini, «questa volta ci sono le condizioni per sconfiggere la sinistra in casa propria. Noi vogliamo essere coerenti con l’obiettivo di vincere al primo turno cercando di aggregare chi si ritiene alternativo a questo sistema di potere ed è in linea con le nostre idee e il nostro programma. Per questo la nostra coalizione si allarga di giorno in giorno, perché sono sempre più i cittadini che si uniscono a noi».

Dal canto suo, Alberto Ferrero di Fratelli d’Italia dichiara: «La candidatura di Massimiliano Alberghini, persona di cui abbiamo apprezzato fin da subito le doti morali e professionali, rappresenta la sola possibilità per raggiungere l’obbiettivo di essere reale e valida alternativa alla sinistra.
Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale condurrà una forte battaglia elettorale a sostegno del candidato sindaco Alberghini evidenziando le proprie peculiarità che si riassumono nella difesa dell’identità nazionale e delle specificità del territorio, nel rispetto delle forze dell’ordine e nella lotta all’immigrazione clandestina. In altre parole nel concetto che prima di tutto debbano venire gli italiani ed i ravennati».

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